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Autore: Nemesy_    07/04/2021    2 recensioni
Dopo che Arcadia Bay è stata rasa al suolo, Max e Chloe fuggono dal tornado abbandonando per sempre la loro città natale per raggiungere i Caulfield a Seattle, ma la tempesta non ha ancora terminato con loro. L'unico modo per sopravvivere, sarà ricominciare da zero. Solo quando le nuvole saranno state spazzate via definitivamente, potranno essere certamente sicure che la tempesta sia davvero passata. Ha così inizio la loro nuova vita, che non risulta essere affatto semplice a causa delle grandi perdite, dei traumi subiti e dei forti sensi di colpa. Il percorso che le attende alla scoperta dei loro sentimenti, sarà pieno di ostacoli che metteranno a dura prova il loro rapporto di amicizia. Riusciranno le due ragazze a superare le difficoltà che si troveranno a dover affrontare? Torneranno a riappropriarsi delle loro vite e ricominciare di nuovo a vivere? Ma soprattutto, la loro unione, resterà per sempre una bella amicizia, diventerà un grande amore, o sarà destinata a perire esattamente come Arcadia Bay?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Chloe Price, Kate Marsh, Max Caulfield, Victoria Chase
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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“A volte la cosa più
difficile non è
dimenticare,ma
imparare a
ricominciare
da capo”.

                        Nicole Sobon




Capitolo 3
Perdita di controllo


Dopo aver scoperto dell’arresto del professore Mark Jefferson, Ryan e Vanessa erano molto preoccupati per Max. La ragazza non aveva mai nemmeno accennato al professore, quindi questo dimostrava che non ne sapeva nulla e che forse, non era finita sotto le grinfie di quell’essere spregevole. Ma ormai il dubbio si era insinuato nelle loro menti, soprattutto alla luce degli eventi a cui assistevano di giorno in giorno. I continui incubi, gli sbalzi d’umore, il rintanarsi in camera e la consapevolezza che Max potrebbe aver deciso di tener nascosta la questione solo per non farli preoccupare ulteriormente, stava mettendo a dura prova i loro nervi. Gli incubi potevano essere ricollegati semplicemente al tornado, ma se non fosse così? Quindi Ryan decise di parlarne con Max, ma ogni volta che era sul punto di farlo ci rinunciava per via della presenza di Chloe. Voleva affrontare le questioni separatamente. Si perché, non poteva dimenticare che l’articolo parlava anche di David, il patrigno di Chloe. Questo dimostrava che si era salvato dal tornado. Probabilmente aveva anche tentato di contattarla inutilmente, visto che la ragazza non si decideva a riaccendere il telefono. Questa sembrava la motivazione per cui non parlava ancora con sua figlia. In realtà aveva solo paura di cosa gli avrebbe detto Max. Fernando e Kristen dal giorno del pranzo avevano iniziato a essere più presenti nella vita delle due ragazze. All’inizio non fu facile coinvolgerle in attività che le costringessero a uscire di casa. I ragazzi avevano anche tentato di convincerle a partecipare a una festa in maschera per il giorno di Halloween. Le ragazze gentilmente rifiutarono l'invito restando a casa, non essendo dello spirito giusto per festeggiare. Nonostante tutto, gradualmente Max e Chloe si abituarono al cambiamento e riuscirono addirittura a iniziare una campagna di D&D. Quando non passavano in rassegna i vari videogame di Fernando, erano da Kristen per guardare film mangiando popcorn o lanciandoseli contro l’un l’altro. Spesso andavano in giro per centri commerciali, oppure al cinema. Chloe si stava abituando sempre di più alla loro presenza. Il fatto che li trovasse simpatici era un buon segno. Soprattutto considerando la sua estrema gelosia, che aveva sempre mostrato nei confronti dell’amica. Forse si stava solo trattenendo? Non si sa. Anche Max aveva iniziato a soffrire dello stesso fastidio di Chloe, ma era stata una cosa momentanea. Dunque le cose procedevano bene, per ora...

 
Sabato 9 Novembre 2013

Per la serata avevano in programma di andare in pizzeria. Le ragazze si stavano preparando per la serata, Max stava finendo di truccarsi in camera, applicando un po' di eyeliner e ombretto agli occhi, come sempre. Indossava una semplice maglietta bianca con camicia beige aperta leggermente davanti, jeans neri, scarpe sportive e una giacca scura, la stessa che aveva il giorno del tornado. Chloe invece aveva appena finito di fare la doccia.
Ryan e Vanessa erano di sotto in salotto che leggevano dei libri, anche se non riuscivano a concentrarsi. Facevano fatica a smettere di pensare al professore.

“Pensi che dovremmo aspettare ancora per chiedere Ryan? Non mi piace stare sulle spine”.

“Credi che a me piaccia? Si stanno preparando per uscire in questo momento e non mi va di rovinarle la serata con questi discorsi”.

“Escono con la tua auto o devono passare i ragazzi a prenderle?”

“Non lo so, ma se vogliono possono prenderla”.

“Per quanto riguarda il pick-up cosa dobbiamo fare? Non sarebbe il caso di liberarcene, visto che dopodomani finalmente il meccanico mi riconsegnerà l'auto? Penso che due auto siano più che sufficienti. Non mi sembra il caso d'ingombrare il cortile con un terzo mezzo inutilizzato e che spero rimanga tale”.

“Non so quanto a Chloe possa piacere l'idea che vogliamo far sparire la sua auto. Comunque vedremo il da farsi. Ho altro per la testa al momento”.

“Ryan... credi che il professore... le abbia fatto qualcosa?”

“Mi auguro di no. Altrimenti non mi fermerà nessuno dall’andare a spaccargli la faccia”.

“Spaccare la faccia a chi papà?” chiese Max che era appena arrivata in salotto.

“Ehi Max, non ti ho sentita arrivare”.

“E allora, a chi devi spaccare la faccia?” chiese sorridendo sua figlia.

Vanessa vide suo marito in difficoltà e intervenne. “Ahahahah... Maxine, stava solo imitando un suo collega di lavoro. Si incavola sempre con tutti per cose di poco conto. Inizia così a dare di matto e minaccia di spaccare la faccia a tutti”.

“Già... si è così...” disse Ryan forzando una risata.

“Ah... ok” rispose Max.

“Allora, dove andate di bello stasera?” chiese Vanessa.

“Kristen ieri ha detto di voler andare in pizzeria”.

“Avete bisogno dell’auto?” chiese Ryan.

“Si, anche perché di solito passano loro a prenderci, quindi pensavo che era il caso di passare a prenderli noi per questa volta. Ovviamente se per voi non è un problema”.

“No, non c'è nessun problema, potete prenderla tranquillamente” disse Ryan alzandosi per dare dei soldi a Max per la loro serata.
“Grazie papà” disse Max.

Ryan abbracciandola disse: “Tutto per mia figlia. Solo mi raccomando, non fate troppo tardi, niente alcolici e non fate nulla che io non farei”.

“Tipo spaccare la faccia a qualcuno?” disse Max ridendo.

Ryan si sforzo di ridere alla battuta della figlia. La stessa cosa Vanessa.

“Ok, vado a vedere se Chloe ha finito di prepararsi”.

“Vai pure cara” disse Vanessa. Quando Max uscì dalla stanza guardò Ryan e aggiunse: “Dobbiamo sapere Ryan. Domani dovremmo parlarci”.

“Ci penso io, tranquilla”.

 
Chloe era nella sua stanza in mutande e reggiseno. Stava ancora decidendo cosa mettere. A un tratto mentre sentiva bussare alla porta, sorrise. Ormai aveva imparato a capire quando si trattava della sua amica. Max aveva l'abitudine di dare due leggeri colpi alla porta, quasi come per dire in anticipo “scusa se disturbo”. Continuando a sorridere scuotendo la testa rispose: “Avanti”.

Quando la ragazza entrò nella stanza, rendendosi conto che Chloe era mezza nuda, fece per andarsene. “Oh... scusami... pensavo avessi già finito... io non volevo...”

Chloe alzando gli occhi al cielo e andò verso di lei, tirandola nella stanza e chiudendo la porta. “Max, davvero non capisco qual è il tuo problema”.

“Quale problema?”

“Quello...” disse Chloe indicando il suo viso ormai arrossato. “Non è la prima volta che mi vedi in mutande. Ogni volta che mi becchi così temo per la tua salute” disse Chloe ridendo.

“Ah ah, come sei divertente oggi” rispose sarcasticamente Max sedendosi sul bordo del letto di spalle a Chloe per non guardarla.

“Lo sono sempre Max. Uhm... forse indosserò questa” disse Chloe tenendo tra le mani una delle maglie comprate quando era andata con Max al centro commerciale, il giorno dopo l’arrivo a Seattle. La maglia era bianca e aveva sopra l’immagine di un corvo nero appoggiato su un teschio. Insomma, il classico stile di Chloe. Mentre la ragazza osservava la maglia, Max non poté fare a meno di voltarsi per vedere quale aveva scelto. Ma dal vedere la maglia si ritrovò a fissare la schiena di Chloe, non riuscendo a distogliere gli occhi. Chloe non se ne accorse.

 
Certo che Chloe è sempre stata molto bella. Ha un fisico perfetto. Adoro la sua schiena. Merda... ma che diavolo mi viene in mente? Sto impazzendo? Al diavolo...

 
Max distolse lo sguardo arrossendo per i suoi pensieri, che Chloe avrebbe definito sconci.

“Che ne dici, mi sta bene questa maglia?” chiese Chloe guardando la sua amica che rispose senza girarsi.

“S-si... ti sta benissimo”.

“Ma se non me l’hai nemmeno vista addosso?”

“Ehm... beh... mi ricordo la maglia com’è”.

“Oppure mentre ero girata hai dato una sbirciatina eh?” disse Chloe scherzando.

Chloe indossò una camicia a quadri grigio scuro e jeans strappati con bretelle.  Mentre si stava abbottonando i pantaloni si spostò davanti a Max, con un sorriso malizioso.

“Lo stai facendo apposta?” chiese Max.

“Cosa?” chiese Chloe ridendo. “Non sto facendo proprio nulla e poi non vedi che sono vestita? Quindi nulla di cui preoccuparsi, a meno che non hai anche il potere della vista a raggi x. Il che sarebbe fantastico. Cioè, per me sarebbe fantastico se avessi quel potere”.

Max continuava a guardarla con ancora un po’ il volto arrossato. Chloe si abbassò davanti a lei al livello dei suoi occhi e le diede un colpetto con il dito sul naso. “Da oggi ti chiamerò Bambi. Era la renna a cui gli si accendeva sempre il naso di rosso”.

"Quello è un film della Disney, forse volevi dire Rudolf!" disse Max correggendola.

"Ma si è uguale, sempre carina come te!"

Max arrossì ulteriormente. “Non osare chiamarmi così”.

“Perché? Io penso che ti doni. E poi cosa farai per impedirmelo?

Ok dai, ti prometto che cercherò di non chiamarti così davanti agli altri, tranne nei nostri momenti d’intimità” disse ridendo Chloe mentre si sedeva accanto a lei per indossare gli stivali. Mentre si abbassava per infilare uno stivale, Max guardò ancora una volta la sua schiena, ormai coperta. Questa volta Chloe se ne accorse.

“Cosa c’è? Ho qualcosa sulla schiena? Cos’è?” disse mentre si portava una mano dietro la schiena.

“Non hai nulla... che non va”.

Chloe rimase a guardarla in silenzio. A un certo punto Max non potendone più si alzò di scatto dal letto e andò verso la porta.

“Vado in bagno” disse uscendo dalla stanza.
 
Chiuse la porta del bagno appoggiandosi contro e sbattendoci leggermente la testa contro.

 
Cosa mi prende ora? Che diavolo mi sta succedendo?

 
Nel frattempo, Chloe indossava la sua affezionatissima giacca in pelle e l’immancabile berretto blu scuro. Poi rimase in attesa aspettando Max, riflettendo sul suo comportamento verso l'amica.

 
Che idiota che sono. La devo smettere con queste provocazioni del cazzo. Anche se devo ammettere che sono davvero divertenti. Uhm... uscirà mai da quel bagno? Rischiamo di fare tardi.


Così uscì dalla sua stanza per andare a bussare alla porta del bagno. “Max sei ancora lì? Sai che rischiamo di fare tardi?”

“Si lo so” rispose Max uscendo dal bagno.

“È tutto ok?” chiese Chloe.

“Certo, se sei pronta andiamo così, non faremo tardi”.

Chloe la guardò allargando le braccia. “Ah, ora sarei io quella che rischia di farci fare tardi”.

Dopo le ultime raccomandazioni dei Caulfield uscirono di casa. Mentre Chloe avviava l'auto guardò in direzione di Max.

“Mi indichi tu la strada verso la casa di Kristen?”

“Non dirmelo, ti sei già scordata dov'è” disse Max soddisfatta.

“No no, io me lo ricordo eccome”.

“Bene, allora non avrai problemi a trovarla”.

Chloe sospirò. “Questa è la punizione per prima?”

“Non ricordo, è successo qualcosa prima?” disse Max fingendo di non ricordare.

“Beh... in effetti non è successo nulla ma forse avresti voluto”.

“Idiota” rispose Max incrociando le braccia al petto.

Chloe scosse la testa sorridendo in imbarazzo. “Max, ora non è che non ricordo dove si trova la casa di Kristen, però forse con il buio che c'è, potrei confondermi e rischieremmo di fare tardi. E tu non vuoi questo, vero?”

“Pff, si certo... il buio” disse ridendo Max.

“Ehi! Io vivo qui da poco tempo, tu ci stai da cinque anni”.

“Va bene Chloe ho capito. Ti faccio da navigatore”.

“Bene”.

Arrivarono a casa di Kristen dove già trovarono Fernando, visto che non abitavano molto lontano l'uno dall'altro. Salirono in macchina salutando. 

“Ce ne avete messo di tempo ad arrivare” disse Fernando.

Chloe guardò attraverso lo specchietto retrovisore mentre ritornava in strada. “Beh, dillo alla tua amica qui, che si è infilata in bagno per farsi bella”.

“Non è assolutamente vero. È stata lei a metterci tanto per vestirsi".

“Max, era la tua presenza a mettermi in soggezione. Lo sai che non mi piace essere osservata mentre mi cambio” disse sorridendo Chloe senza voltarsi per vedere la sua reazione continuando a guidare.

“Non so perché, ma stento a crederlo che tu ti senta in soggezione” disse Kristen divertita.

“Ehi, ma voi due lì dietro per chi mi avete presa?” disse Chloe fingendosi offesa.

Fernando e Kristen iniziarono a ridere. “Comunque Max, non immaginavo che fossi una guardona” disse Fernando.

“Io invece trovo sorprendente il vostro rapporto, sembrate come una coppia di quelle collaudate nel tempo, che ormai passano il tempo a punzecchiarsi conoscendo ogni punto debole dell'altro” disse Kristen ancora ridendo.

“È vero Kristen, hai perfettamente ragione” disse Fernando continuando a ridere.

Max e Chloe si guardarono un po’ stupefatte da quello che aveva appena detto Kristen. Ma davvero viste dal di fuori venivano percepite in questo modo?

“Ok ragazzi... ehm... dove si trova la pizzeria?”

“Ma te lo abbiamo fatto vedere ieri Chloe” disse Fernando.

“Ehi Ferdy, ti vorrei ricordare che non sono di qui e quindi dovete avere un po’ di pazienza con me”.

Fernando la guardò con una faccia strana. “Quando diavolo imparerai il mio nome?”

Gli altri risposero in coro “Fernando smettilaaaaa”.

 
Le strade di Seattle la sera erano completamente illuminate dalle luci dei lampioni e dalla grande quantità di locali aperti, che ormai iniziavano a riempirsi di gente. Era sabato e il traffico era decisamente intenso per i gusti di Chloe, che era abituata a strade molto meno trafficate. Tipo quelle della sua Arcadia Bay ormai scomparsa. Durante il tragitto verso la pizzeria continuarono a chiacchierare tra loro, mentre Fernando forniva indicazioni a Chloe per raggiungere la loro destinazione. Quando giunsero nella 316 Virginia Street, svoltarono in un vicolo dove c'era una zona di parcheggio. Inutile dire che ci misero un po’ di tempo a trovare un posto libero. Quando scesero dall'auto i ragazzi si guardarono mentre rabbrividivano un po’.

“Ragazzi, sbaglio o la temperatura si è abbassata di colpo” disse Chloe.

“Siamo a novembre, cosa ti aspettavi? Se inizi a lamentarti ora figuriamoci dopo, quando le piogge faranno da sottofondo a tutte le tue giornate” rispose Kristen.

“Ragazze, se non ci sono più posti per sederci, vi riterrò responsabili” disse Fernando.

“Pensa a muoverti invece di lamentarti” rispose Kristen.

“Se restiamo in piedi è colpa della tua amica Max” disse Chloe rivolgendosi a Fernando.

“Chloe, sei pessima” rispose Max.

Max la guardò scuotendo la testa mentre si avviavano verso l'entrata della pizzeria. Chloe le si avvicinò mettendole un braccio attorno alle spalle e un brivido le percorse lungo la schiena.

“Dai Max, non fare quella faccia, stavo solo scherzando lo sai”.

Nel frattempo Kristen e Fernando camminavano davanti a loro. A un tratto una voce li raggiunse.

“Ehi, sfigato” disse un ragazzo rivolgendosi a Fernando.

Si voltarono tutti verso la voce. “Ehi Lucas, chi non muore si rivede eh” disse Fernando.

“Cosa posso dire, sono come Highlander” disse Lucas divertito.


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“Non ti sei fatto più vedere dall'ultima scazzottata a tekken. Ti ricordi come le hai prese di santa ragione con i miei colpi micidiali?”

“Ah beh, lo sai che venivo fuori da un infortunio a un polso”.

In quel preciso istante un'altra voce femminile sopraggiunge. La ragazza appoggiò un braccio sulle spalle di Lucas e per prenderlo in giro disse: “Si, confermo tutto per l'infortunio, dovuto alle grandi attività motorie delle sue mani”.

“Jenny, la vuoi piantare di dire cazzate?” disse Lucas sbuffando.

“Oh mio Dio, ma sei Chloe!” disse Jennifer guardando verso la ragazza.

“Jennifer?!” chiese sorpresa Chloe.

Max si sentì mancare il suolo da sotto i piedi alla vista della ragazza.

“Ma scusa, voi due già vi conoscete?” chiese Lucas a Jennifer.

Si, ci siamo conosciute circa due settimane fa credo, Elvis le è praticamente saltato addosso atterrandola”.

“Già, mi sento ancora le sue zampe addosso” disse Chloe suscitando le risate dei due ragazzi.

“Beh, considerati fortunata. A me invece non è andata così bene. Una volta stava facendo delle avance alla mia gamba, mentre ero addormentato sulla poltrona di casa sua” disse Lucas.

“Oddio che schifo” disse Ferdinando con una smorfia.

“Si, è vero non posso negarlo. Però non è colpa mia se Elvis ti trova così sexy” continuò Jennifer ridendo.

“Il problema qui non è il cane ma la padrona, che invece di togliermelo subito di dosso ha pensato bene di scattare prima una foto ricordo con il suo telefono”.

“Dai su, non prendertela per così poco, sai bene che avrei potuto fare di peggio”.

“Ah, ma davvero? Tipo cosa?” chiese il ragazzo curioso, non pensando che ci potesse essere qualcosa di peggio.

“Beh, avrei potuto lasciarvi lì a continuare con le vostre cosacce, dopo aver riempito la stanza di candele profumate accese e magari petali di rose rosse sparse tutte intorno”.

“Ok, ora sto per vomitare davvero” disse Fernando.

“Jenny, sai essere davvero disgustosa quando vuoi” disse Lucas.

“Che vuoi farci, ho imparato dal migliore” rispose Jennifer dando una pacca sulla spalla del ragazzo.

“Fernando, anche voi state andando in pizzeria?” chiese Lucas.

“Si”.

“Allora che ne dite se passiamo la serata tutti insieme?”

“Non credi che sia il caso di fare prima le presentazioni? Devo dirti sempre tutto” disse Jennifer dando una pacca sulla spalla di Lucas.

“Si, giusto. Grazie mamma, non saprei davvero come fare senza di te” rispose il ragazzo.

“Non preoccuparti figliolo, con il tempo imparerai”.

“Ha ragione” disse Fernando. “Allora ragazze, lui è Lucas mio cugino, anche se non si comporta come tale”.

Lucas roteò gli occhi.

“È quello di cui ti avevo parlato. Che si è trasferito qui da Tillamook” continuò Fernando rivolgendosi a Kristen.

“Ragazzi, lei è Kristen, Max e come già sapete lei è Chloe”.

Lucas strinse la mano a tutte. “Bene, io invece vi presento Jennifer. Ah, una raccomandazione, prendetela a piccole dosi e non vi succederà niente di male”.

“Ehi, ma che modi sono?” disse la ragazza dando un pugno sul braccio a Lucas, mentre lui rideva.
La ragazza strinse la mano a tutti.

“Bene, ora che abbiamo finito con le presentazioni, io direi di andare. Anzi, direi di volare o rischiamo davvero di rimanere in piedi e a pancia vuota” si lamentò Ferdinando, che dopotutto non aveva tutti i torti.
Guardando le vetrate della pizzeria notarono subito come fosse affollata. Le possibilità di trovare un posto senza nessuna prenotazione, sembrava impossibile.

“Ragazzi, non vorrei fare l'uccello del male augurio, ma...” disse Fernando.

“Ecco bravo, non farlo” disse Lucas interrompendolo.

I muri a mattoncini esterni della pizzeria lasciavano chiaramente intendere che il locale non era nulla di pretenzioso. Chloe rimpianse di non aver portato con sé uno dei suoi pennarelli. Avrebbe potuto dare un tocco più figo ai muri. Entrarono nella speranza di trovare posto. Gli interni del locale erano tutti in legno e nonostante l'aspetto semplice, sembrava essere confortevole e accogliente.
Inoltre, a sentir parlare Fernando e Kristen, la pizza era davvero deliziosa. Si fermarono guardandosi intorno preoccupati, i tavoli sembravano quasi tutti occupati. Un ragazzo aveva appena servito dei clienti a un tavolo vicino a loro. Lucas appena lo vide, lo chiamò.

“Jimmy, ma sei proprio tu?”

“Ehi Lucas, ciao. Come stai?”

“Bene e tu?”

Si strinsero la mano. “Un po’ indaffarato al momento, ma sto bene”.

“Lavori qui da molto?”

“Un paio di mesi, il vecchio locale dove lavoravo ha chiuso i battenti”.

“Ah, capisco”.

“Ehi, per caso avete prenotato un tavolo?”

“A dire il vero no, è stata una cosa improvvisata. Ma credo che non ci sono più posti liberi”.

“Scherzi? Venite con me, si è liberato un tavolo giusto poco fa”.

Seguirono il ragazzo che li portò diretti all’unico tavolo disponibile infondo al locale. “Ecco qua, prendete pure posto”.

“Di niente, dopotutto è il mio lavoro, sono pagato per questo. Vi porto subito i menù”.

I ragazzi presero posto al tavolo. Da un lato Jennifer, Lucas e Fernando e di fronte a loro, Kristen, Max e Chloe. Per quella disposizione qualcuno ne fu davvero felice. Chi? Ovviamente Max, che stranamente non aveva molta simpatia per la ragazza. Chissà perché...

“Allora Lucas, Fernando mi ha detto che ti sei trasferito qui a Seattle da circa otto mesi, posso chiedere come mai?” chiese Kristen.

“Beh, la sorella di mia madre vive sola qui a Seattle, non si è mai sposata e non ha avuto figli. Ha dei problemi di salute non indifferenti e quindi mia madre per aiutarla, è venuta a stare da lei. Il genio di mio padre, cioè il fratello del papà del mio cugino scemo qui presente...”

“Ehi!" disse Fernando.

“...ha deciso di trasferirsi qui, per poter stare tutti insieme. Evitando così di costringerci dal fare viaggi avanti e indietro per vederci”.

“Non sembri molto contento dell’idea di tuo padre” notò Kristen.

“Si, infatti non lo sono. Per venire qui ho dovuto lasciare tutti i miei amici e la mia ragazza”.

“Che ora puoi felicemente chiamare ex” disse Jennifer.

“Ma piantala!”

“Oh avanti, sei stato tu a dirmi che era una che se la faceva con tutti”.

“Beh, ma era pur sempre la mia ragazza e credo che stesse iniziando lentamente a cambiare”.

“Si certo, cambiare posizione o magari ragazzo”.

Alla battuta Chloe iniziò a ridere e Max si girò verso di lei con uno sguardo strano.

“Che c’è?” disse Chloe a Max bisbigliando, ma non ottenne nessuna risposta.

Jimmy, tornò al tavolo per portare i menù. “Ed ecco a voi i menù, torno dopo per darvi il tempo di decidere”.

“Grazie Jimmy” disse Lucas.

Jimmy si allontanò di nuovo per dirigersi a un altro tavolo.

“Oddio, ho una fame da lupi” disse Kristen aprendo il menù.

“E qual è la novità? Piuttosto, occhio a non mangiare il menù stesso” disse Fernando suscitando le risate di tutti.

“Se non stai attento a ciò che dici, potrei ordinare te come dessert” rispose Kristen.

Max scelse una pizza con vongole, pancetta tesa, timo e limone. Giusto per non far dimenticare a tutti la sua predilezione per il pesce e per qualsiasi cosa avesse a che fare con l'oceano. Lucas ordinò una pizza con mozzarella, salsa di pomodoro e basilico fresco. Il ragazzo amava la semplicità in tutto, anche a tavola. Non gli piaceva avere tanta roba sulla pizza, che gli impediva di gustare i sapori di ogni ingrediente. Per lui, il detto meglio pochi ma buoni, valeva sia a tavola, sia nella vita. Chloe si aggregò alla scelta di Kristen, che consisteva in una pizza con salsiccia di finocchio dolce, peperoni arrostiti e provolone. A quanto pare, le due ragazze sembravano avere molto in comune a tavola.

Quando Kristen sentì Chloe ordinare la stessa cosa, si gasò così tanto da allungare un braccio verso la ragazza e stringerla, dicendo: "Wow, abbiamo gli stessi gusti che figata".

A Chloe risultava molto simpatica la ragazza, anche se a volte la trovava davvero strana. Fernando ne scelse una con uova morbide, prosciutto affumicato, formaggio e rucola. Sapori molto più decisi rispetto a suo cugino. Infine Jennifer optò per una pizza con funghi arrosto di stagione e formaggi. La sua scelta non era una novità per Lucas, visto che puntualmente prendeva sempre la stessa. Forse, per paura di provarne altre rimanendo delusa o semplicemente per abitudine.

“È assurdo che dobbiamo bere delle semplici bibite” disse Lucas.

“Si, come se non sapessi cosa hai in macchina” rispose Jennifer.

“Si hai ragione, ma è in macchina e non posso berla di certo qui”.

“Chloe, quando assaggerai la pizza di questo posto, non vorrai più andare via” disse Fernando.

Chloe non lo ascoltò nemmeno, era troppo concentrata su quello che aveva detto Lucas. “Un momento, hai degli alcolici in macchina?!” chiese speranzosa.

“Ebbene sì, non fatevi ingannare dal suo bel faccino. Vi posso assicurare che è un gran cattivone” disse Jennifer.

“Ma la vuoi finire Jenny? Comunque si, ho della birra in macchina”.

“Me ne offrirai una, vero?” chiese Chloe, mentre Max sperava che il ragazzo le rispondesse di no.

“Ma certo che te la offro Chloe”.

Ecco, come non detto pensò Max.

“Lucas, sei diventato il mio nuovo miglior amico” disse al ragazzo. Poi girandosi verso la sua amica aggiunse: “Tu non ti offendi se ti tradisco con lui, vero?”

I ragazzi iniziarono a ridere, tutti tranne Max che iniziava seriamente a preoccuparsi per la faccenda degli alcolici.

“Quindi sei tu l’amica che era con Chloe la mattina che ci siamo incontrate?” chiese Jennifer a Max mentre appoggiava un gomito sul tavolo e il mento sulla mano.

“Si, sono proprio io”.

Max voleva trovarsi ovunque in quel momento, ma non lì a quel tavolo in compagnia di estranei. Soprattutto alla presenza della persona che le aveva scatenato una forte gelosia nei confronti dell’amica.

“Non so voi, ma io vado a farmi un giro fuori, ho bisogno di fumare” disse Chloe.

“Non puoi andarci dopo aver mangiato la pizza?” chiese Max.

“Ci vuole troppo tempo per la pizza e io voglio fumare, quindi se non vuoi farmi compagnia, io vado e torno subito”.

“No, vai sola. Non amo l’odore di fumo”.

“Beh, vuol dire che dovrò farti compagnia io” disse Jennifer alzandosi anche lei da tavola.

Max si pentì subito di aver rifiutato di uscire con Chloe. Ormai era troppo tardi per cambiare idea, a meno che...
Non è difficile immaginare cosa le passò per la testa. Anche se si era imposta di non utilizzare mai più i suoi poteri, ogni tanto la tentazione si faceva sentire. Diciamoci la verità, chi non lo sarebbe?


No, non posso farlo. Ho deciso di non usarli mai più, è troppo pericoloso. Però in fondo non è una grande cosa, si tratta solo di riavvolgere e seguire Chloe fuori. Non è come salvare una vita, quindi le conseguenze sarebbero minime. Aaaah... al diavolo Max, non lo farai punto e basta. E se le succedesse qualcosa quando non ci sono?

 
Mentre lei ancora rimuginava sulla questione, le due ragazze si allontanarono per uscire a fumare.


Dannazione...


“Allora cuginetto caro, quando pensi che potrò darti un’altra ripassatina di pugni e calci nel sedere?” chiese Fernando.

“Ahahahah, vedo che ti manca il mio sedere...”

“Non immagini quanto. Allora?”

“Beh, se ti va domani potremmo fare un bel torneo di mazzate nei denti. A una sola condizione però”.

“Quale?”

“A casa mia”.

“Ah beh, se è solo questo ci sto”.

“Venite anche voi ragazze?” chiese Lucas.

“Si, dovete venire assolutamente. Voglio mostrarvi come lo metto k.o.” disse Fernando entusiasta.

“Te lo puoi scordare, le mie mani ora sono in gran forma” disse Lucas.

“Per me va benissimo, tanto domani è domenica. Tu che ne dici Max?” chiese Kristen.

“Non lo so, chiedo dopo a Chloe”.

“Sono sicuro che Chloe sarà d’accordo. Se non lo è, la corrompo con una birra” disse Lucas sorridendo mentre si appoggiava con le braccia incrociate sul tavolo, strizzando un occhio verso di lei.

“Max, io devo andare un po’ in bagno vieni anche tu?” chiese Kristen.

“Ok” disse Max alzandosi seguendo l’amica.

Mentre si allontanavano Ferdinando scosse la testa. “Io non riesco proprio a capire perché le donne vanno in bagno sempre in due”.
Lucas si girò verso di lui e chiese: “Ma come, non lo sai?”

“No, certo che non lo so”.

“Strano, pensavo che lo sapessi. Insomma, stai sempre con Kristen. Credevo che saresti stato l’unico uomo sulla faccia della terra a saperlo” disse ridendo.

“Fanculo Lucas, potrei dire lo stesso di te e Jennifer”.

Nel frattempo Chloe e Jennifer erano nel vicolo a fumare.

“Chi lo avrebbe detto che ci saremmo rincontrate così presto” disse Jennifer.

“Si, soprattutto senza cane” rispose Chloe sorridendo.

“Beh, se ci tieni la prossima volta porto anche lui” sorrise di rimando, mentre faceva un altro tiro alla sua sigaretta.

“No grazie, non mi piace mangiare la pizza dal pavimento”.

La ragazza cominciò a ridere. “Sei davvero molto simpatica Chloe”.

“Grazie, anche tu lo sei Jennifer”.

“Chiamami pure Jenny”.

“Ooook... Jenny”.

“Il giorno che ci siamo incontrate non te l’ho detto, ma i tuoi capelli sono davvero una figata”.

“Ah... ehm... grazie”.

“Da quando non bevi?”

“Eh?”

“Beh, quando hai sentito parlare di alcolici ti si sono illuminati gli occhi” disse ridendo Jennifer.

“Ehm... da un bel po’ direi”.
 

Esattamente dal giorno che ho portato Max in discarica. Dopo tutto quello che è successo, mi ci butterei dentro una vasca di birra.
 

“Di dove sei Chloe?”

La domanda di Jennifer la riportò al presente. Chloe abbassò lo sguardo e non rispose.

“Scusami, non dovevo chiedere? Mi dispiace”.

“Jenny va bene, è solo che... cazzo...”

“Non sei obbligata a rispondere Chloe”.

“Devo farlo invece. Mi ci devo abituare all’idea che mi faranno sempre questa domanda. Io... io sono di Arcadia Bay...”

Jennifer che stava per fare un altro tiro dalla sua sigaretta si fermò di colpo. “Oh mio Dio. Mi prendi in giro vero? Se è una delle tue solite battute, sappi che non fa ridere?”

Chloe abbassò lo sguardo rimanendo in silenzio e in quel momento Jennifer capì, che non era solo uno scherzo di cattivo gusto. “Santo cielo... i-io non so cosa dire...”

“Si lo so...”

“Non riesco nemmeno a immaginare quanto possa essere stato orribile”.

“Già... nessuno può immaginare quanto”.

“Quindi tu e la tua famiglia vi siete trasferiti qui a Seattle a causa del tornado”.

“Non esattamente...”

“Cioè? Cosa vuoi dire?”

“Mia madre... non ce l’ha fatta e il mio patrigno sicuramente ha fatto la stessa e identica fine”.

Jennifer era sconvolta dalla rivelazione della ragazza. Chloe tentò invano di trattenersi, ma una lacrima scese sul suo viso con prepotenza, pensando a Joyce. Jennifer si avvicinò a lei appoggiandole una mano sulla guancia, per asciugarle quell’unica lacrima solitaria. “Mi dispiace tanto Chloe”.

A quel gesto un ricordo la travolse. Il giorno in cui aveva marinato la scuola insieme a Rachel e avevano trovato la discarica. Il luogo che rappresentava l’inizio e la fine della sua storia con lei.
 

“Ti avevo chiesto di lasciarmi in pace”.

“Mi stai prendendo per il culo? So che sei la reginetta della scuola con il papino procuratore distrettuale, voti alti e “Miss Perfettina” Victoria Chase che ti lecca il tuo morbido culetto, però... vaffanculo!”

“Capito, me ne vado. Ci si vede Chloe”.

“Non puoi andartene così!”

“Ah no?”

“Aspetta Rachel, non andare”.

“Perché no?”

“Perché... perché per una volta non voglio rovinare tutto come di solito faccio nella mia vita”.

“E cosa sarebbe questo “tutto?”

“Cazzo... vuoi proprio farmelo dire?”

“Che cosa?”

“Lo sai. È... come un’amicizia. Ma... di più”.

“Ah...”

“Lo so. È strano eh? È solo che non passo una giornata così bella da quando... da quando è morto papà.
E quando poco fa stavo per rovinare tutto, come faccio sempre, ho capito che... che tra noi c’è qualcosa di... speciale. Dì qualcosa, per favore”.

“Chloe, io...”

“Senti, non importa. Sono stata stupida. Cioè... tu sei Rachel Amber e io sono Chloe Price”.

“Non è quello. È solo che adesso è complicato... e non posso dirti altro”.

“Perché no?”

“Perché non posso. So che non è giusto, ma è così.

Chloe iniziò a piangere silenziosamente mentre le lacrime iniziavano a scendere giù lentamente. Rachel si avvicinò appoggiando una mano sul viso di Chloe. Le asciugò una lacrima dal viso e poi salutandola andò via. “Ciao Chloe”.
 

Perché non posso vivere la mia vita senza ricordare ciò che ho perso? Perché deve essere tutto così doloroso? Rachel... quanto vorrei che fossi ancora qui con me.


In quel preciso istante Chloe desirò che la serata finisse presto. Voleva tornare a casa e infilarsi nel letto. Restando in attesa della ragazza che ancora riempiva i suoi pensieri e i suoi sogni. La ragazza che nonostante i suoi segreti, amava ancora.
Max era appoggiata al lavello del bagno pensierosa, quando Kristen uscì da una cabina. Mentre la ragazza si lavava le mani, guardò Max.

“Max... è tutto ok?”

“Eh?”

“Stai bene?”

“Si certo...”

“Sembri da qualche altra parte con la testa. Ormai ti conosco”.

Max sospirando e chiese: “Cosa ne pensi di Jennifer e Lucas?”

“Uhm... credo che siano simpatici e poi Lucas è davvero carino, non trovi?”

“Lucas? Si, non è male”.

“Non è male? È davvero un bel ragazzo. Hai visto come ti ha strizzato l’occhio prima?” chiese Kristen con malizia.

“C-cosa?!”

“Oh avanti, non dirmi che non l’hai notato, perché non ti credo”.

Effettivamente aveva notato il gesto, ma era così presa dalla situazione con Chloe, Jennifer e i suoi poteri, che non gli aveva dato peso.
“Si che l’ho notato, ma non credo lo abbia fatto perché gli piaccio”.

“Perché no? Secondo me è interessato. Se è così non fartelo scappare. È un figo pazzesco e poi è cugino di Fernando, quindi dovrebbe essere un bravo ragazzo”.

“Ah... quindi secondo il tuo ragionamento, solo perché è cugino di Fernando deve essere per forza un bravo ragazzo”.

“Beh... non proprio così, ma magari ci penserà due volte prima di fare qualche sciocchezza con te, visto che sei amica di Fernando”.

“Ah davvero? Perché altrimenti cosa gli farà Fernando? Lo picchierà attraverso una partita di tekken?” chiese Max con tono sarcastico.

“Ma noooo” rispose Kristen ridendo.

“Comunque, non penso di piacergli, hai capito male”.

“Tu ti sminuisci troppo. Sei una bella ragazza Max. Sono sicura che quando eri ad Arcad...” Kristen si fermò di colpo.

“Scusami Max, non volevo...”

“Non scusarti...” disse Max ripensando a Warren.

“C’era un ragazzo.”

“Davvero? E lui...”

“Non c’è più...”

“Mi dispiace Max.”

“Si, anche a me...”

Per cambiare discorso Kristen punto di nuovo sull’argomento Lucas. “Se scopro che si è preso una cotta per te, farò il tifo per lui”.

“Se ti piace così tanto, perché non diventi tu la sua ragazza”.

“Io? Ma lui guardava te, non me”.

“Cambiamo argomento per favore?”

“Ok. Comunque, perché mi hai chiesto di loro? Per caso non ti piacciono?”

“Non lo so...”

“Sembrano dei bravi ragazzi, quindi diamogli una possibilità. Soprattutto tu a Lucas” disse ridendo Kristen.

Max roteò gli occhi sospirando. Uscirono dal bagno e tornarono al tavolo. Chloe e Jennifer non erano ancora tornate e Max iniziò a preoccuparsi.

 
Perché non sono ancora tornate? Sarebbero dovute essere già qui. È se le fosse successo qualcosa? Se la vita di Chloe fosse ancora in pericolo?

 
“Ce ne avete messe di tempo a uscire dal bagno” disse Fernando mentre le ragazze si sedevano.

“Se c’è qualcuno che ci sta mettendo un po’ troppo qui, è il pizzaiolo a preparare le nostre pizze” disse Kristen.

“Ahahahah... hai una fame terribile Kristen” disse Lucas.

“Perché, tu no?” rispose la ragazza.

“Scusate, ma perché Jennifer e Chloe non sono ancora qui? Vado a dare un’occhiata” disse Max iniziando ad alzarsi dalla sua sedia.

“Ehi, tranquilla. Che cosa potrebbe mai succedere a quelle due? Anzi, io temo di più per l’incolumità di chi ha a che fare con loro” disse ridendo Lucas, accompagnato da Fernando.

“Wow, sei davvero un bell’amico Lucas. Non vorrei mai essere nei panni di Jennifer” disse Max infastidita dalla battuta del ragazzo.

Lucas sorpreso dalla reazione della ragazza, smise di ridere. Fernando e Kristen si guardarono, anche loro sorpresi. Mentre Max stava per dirigersi verso l’uscita del locale, entrarono Jennifer e Chloe. Fece un respiro di sollievo nel vedere che la sua compagna stava bene e ritornò a sedersi. Anche le ragazze ripresero i loro posti.

“Eccoci qua, spero che la tavola ancora vuota non significhi che avete già mangiato la pizza, incluse le nostre” disse Jennifer scherzando.

Chloe la guardò forzando un sorriso. Gli altri invece erano rimasti impassibili. Qualcosa non tornava. Nessuno proferì parola. Lucas cercava di non guardare Max e Fernando e Kristen continuavano a lanciarsi occhiate incomprensibili. Max aveva lo sguardo basso.

“Ehm... è tutto ok ragazzi? Avete delle facce...” chiese Jennifer con curiosità.

Chloe si rese conto solo in quel momento che a quel tavolo si respirava un’aria un po’ pesante. Si girò verso la sua amica. “È tutto ok Max?”

“Si Chloe... adesso sì”.

Chloe fece una faccia strana alla risposta della ragazza. Cosa voleva dire “adesso si?” Era per caso successo qualcosa in sua assenza? Decise di non chiedere nulla per ora.

“Ma quali facce strane, è tutto ok Jenny. Visto che la pizza ancora non arriva, vado a farmi una pisciata anche io” disse Lucas alzandosi dalla sedia.

“Wow... linguaggio davvero educato” disse Jennifer prendendo in giro Lucas.

Il ragazzo rispose con il dito medio mentre si allontanava per dirigersi verso i bagni. In quel momento passò Jimmy dal tavolo.

“Ragazzi, tra cinque minuti sono qui da voi con le pizze. Ok?”

“Oddio, era ora” disse Fernando sfregandosi le mani.

Chloe iniziò a giocherellare con le posate pensierosa e a Max non sfuggì. “Stai bene Chloe?”

“Certo Max, sto bene” disse mentre alzando lo sguardo incrociò gli occhi di Jennifer. Max guardò verso la ragazza che appena se ne accorse, girò il suo sguardo altrove. In quel momento Max capì che era successo qualcosa là fuori, ma cosa? Iniziò a farsi film mentali da oscar che volendo, un giorno sarebbe potuta diventare una grande regista.

Lucas ritornò al tavolo e mentre si sedeva, Jimmy e un altro ragazzo portarono le loro pizze e bevande. “Se per fare arrivare le pizze al tavolo c’era bisogno che andassi al bagno, lo avrei fatto prima” disse Lucas.

“Ahahahah, scusate per l’attesa ragazzi, comunque vi auguro buon appetito e se avete bisogno di altro, fate un fischio” rispose Jimmy che poi si allontanò insieme al ragazzo.

“Ci puoi contare” disse Lucas.

“Ragazzi io da questo momento in poi, non vi rivolgo più la parola. Quindi non mi scocciate, ok?” disse Fernando azzannando il primo pezzo di pizza.

“E le buone maniere dove sono finite cuginetto?” disse ridendo Lucas.

“Al diavolo le buone maniere, ho fame e basta”.

“Bene, allora buon appetito.” disse Jennifer e tutti gli altri.

A un tratto Lucas guardò davanti a sé verso Max e disse: “Buon appetito Max”.

“Buon appetito...” rispose Max senza guardarlo.

Chloe dopo il loro scambio, si fermò con il pezzo di pizza in mano. Guardò entrambi i ragazzi e iniziò a chiedersi cosa stesse succedendo. Guardò verso Jennifer che alzò le spalle. Poi cercò di non pensarci e iniziò a mangiare.

“Allora Chloe, trovi la pizza di tuo gradimento?” chiese Fernando.

“Cazzo sì, è davvero strepitosa”.

“Lo sapevo che ti sarebbe piaciuta”.

“I tuoi capelli sono davvero strepitosi Chloe. Una volta li volevo fare anche io, però verdi. Ma quando l’ho detto ai miei, lo sono diventati loro per primi” disse Lucas facendo un altro morso alla pizza.

“Diventati cosa?” chiese Fernando confuso, mentre masticava.

“Verdi” rispose Lucas.

Fernando iniziò a ridere rischiando di strozzarsi.

“Ehi, piano” disse Lucas, dandogli qualche colpo dietro la schiena ridendo.

“Allora Chloe, parlaci un po’ di te” chiese Lucas.

Jennifer che stava per addentare un altro pezzo di pizza si fermò guardando con gli occhi spalancati verso Chloe. Max lo notò e guardò Chloe.

“Ehm... cosa vuoi sapere?” rispose Chloe.

“Chloe, non devi...” disse Jennifer guardandola preoccupata.

“Lei lo sa?” chiese Max alla sua amica.

Kristen e Fernando rimasero in silenzio, guardando la scena.

Lucas guardò un po’ tutti e smise di mangiare. “Ragazzi si può sapere che cazzo sta succedendo qui?” Poi si voltò verso Jennifer. “Jenny?”

La ragazza decise di parlare al posto di Chloe, per non doverle far ripetere tutto per l’ennesima volta. “Chloe... è di Arcadia Bay... e a causa di quello che è successo... ha perso sua madre”.

Max guardò stupita la ragazza.


Ora si spiega perché ci hanno messo tanto a rientrare. Quello che non riesco a spiegarmi, è come mai ha detto tutto a Jennifer. Sono entrate già così tanto in confidenza? Parlare di quello che è successo e soprattutto di sua madre, le risulta difficile. Il giorno che papà ha chiesto di Joyce, è rimasta in silenzio. Fernando e Kristen sono stati informati a parte dell’accaduto dai miei genitori, che li hanno anche pregati di non toccare l’argomento con Chloe. Con me... ne ha parlato solo una volta sulle scale del pianerottolo di casa. Com’è possibile che per lei è più semplice parlarne con un'estranea anziché con me. Non mi parla nemmeno dei suoi incubi. Certo, non lo faccio anche io, però...

 
Lucas guardò Chloe. “Cazzo... m-mi dispiace... i-io non sapevo... volevo solo fare conversazione...”

“Tranquillo Lucas... non potevi saperlo...” disse Chloe un po’ sfinita dalla situazione.

Calò il silenzio assoluto. “Scusate, ho bisogno di andare in bagno” disse Chloe alzandosi. Max si alzò a sua volta seguendo l’amica.

“Avresti dovuto dirmelo Jenny” disse Lucas girandosi verso Jennifer.

“Come avrei potuto? L’ho saputo solo poco fa”.

“Fernando, tu lo sapevi?” chiese Lucas.

“Ehm… sì lo sapevo...” rispose Fernando sentendosi un po’ in colpa.

“Bene, grazie dell’avvertimento”.

“Ehi, non ci ho pensato ok? Mi è passato di mente”.

“Ok ragazzi frenate un po’. La situazione è già abbastanza pesante così com’è. Cercate di essere comprensivi con loro, ne hanno passate tante. Per loro, non è una situazione semplice” disse Kristen.

“È per questo che Max ha reagito in quel modo per la mia battuta?”

“Quale battuta?” chiese Jennifer.

“Una battuta su te e Chloe che eravate fuori. Max gli ha risposto un po’ male” disse Fernando.

“Ah, ecco perché quando siamo rientrate si respirava un’aria strana. Si può sapere che diavolo di battuta hai fatto su di noi?”

“Non è quello il punto. Non è stata tanto la battuta che ha fatto. Il punto è che Max si preoccupa molto per Chloe. Diamine ragazzi, è morta sua madre. Non ha più nessuno...” disse Kristen.

“Max era preoccupata per Chloe e io pensavo di stargli sulle palle” disse Lucas.

“Non è così Lucas” disse Fernando.

Jennifer sospirò appoggiandosi allo schienale della sedia. “Non so voi, ma a me è passata la fame”.

“Anche a me” si aggregò Lucas.
 
Nel frattempo Max era appoggiata al lavello del bagno per la seconda volta, mentre aspettava Chloe. Quando uscì, Max la guardo attraverso lo specchio sul lavello. Chloe fece lo stesso mentre si lavava le mani. Max stava per aprire bocca, ma Chloe la fermò subito.

“No Max, ti prego non chiedermelo. Lo sai bene come sto ora, quindi non farlo”.

“Andiamo via Chloe”.

“Cosa?!”

La porta si aprì e una ragazza entrò, dirigendosi verso una cabina del bagno.

“Cosa vuoi dire?”

“Non voglio stare ancora qui, andiamo a casa”.

“No, perché dovremmo andare? Non ci siamo solo noi due qui. C’è anche Kristen e Ferdy, li dobbiamo riaccompagnare e non voglio fare la guastafeste”.

“Sicuramente Lucas e Jennifer sono venuti in macchina, quindi li riaccompagneranno loro”.

Chloe si girò verso l’amica. “Dici sul serio Max?! Stiamo parlando dei tuoi amici qui! Dovrei essere io a voler andare via, non tu! Ma che caz…”

La ragazza uscì dal bagno dirigendosi verso il lavello. Si lavò le mani mentre Chloe e Max continuavano a guardarsi in silenzio. La ragazza finalmente uscì dal bagno.

“Max, noi restiamo finché la serata non è finita ok?! Non voglio essere compatita! Non voglio essere quella che crea problemi! E non voglio essere io quella manda a puttane l'intera serata! Ora noi due andiamo di là, ci sediamo e cazzeggiamo come abbiamo sempre fatto con i tuoi amici! Ok Max?!”

Detto questo si diresse verso la porta del bagno, per uscire.

“No Chloe!” disse Max risoluta.

La ragazza si fermò di colpo a quella reazione e lasciò andare la porta. “Cosa?!”

“Non puoi darmi ordini! Non sono una marionetta nelle tue mani! Sono stanca di fare sempre tutto quello che dici! Ti vorrei ricordare che so guidare, quindi se non vuoi venire via con me, resta pure! Ma io andrò via che ti piaccia oppure no!”

“È questo che pensi?! Che ti considero una marionetta?! Che voglio darti ordini?! Cazzo Max... ma come diavolo ti viene in mente?! Lo sto facendo perché loro sono i tuoi amici, ok?! Lo sto facendo per te! Nonostante ogni volta mi devo subire il solito interrogatorio del cazzo, su chi sono, cosa faccio e da dove vengo! E poi sentirmi dire da loro che sono dispiaciuti, ma loro non sanno un cazzo del dispiacere! Non sanno cosa vuol dire perdere la propria famiglia!”

Chloe iniziò a camminare facendo avanti e indietro.

“Vieni via con me?” disse Max con un filo di voce.

Chloe si fermò guardandola stupefatta.

“Cazzo, tu non hai ascoltato mezza parola di quello che ho detto!”

“Ho capito, preferisci restare qui, così potrai bere birra e passare il tempo con la tua nuova amica! Buona serata Chloe, ci vediamo a casa!”
“Max, le chiavi le ho io!”

Max si girò verso di lei porgendo il palmo della mano in attesa delle chiavi.

“Tu pensi che voglio restare per bere e per passare del tempo con Jennifer?! Beh... grazie per la fiducia Max! Davvero!”

“Non è così?” chiese Max con una lacrima che iniziava a scendere giù.

La rabbia e la delusione di Chloe svanirono in un istante. Chloe si avvicinò a lei. “Max... non è così”.

“È solo che ti sei confidata con lei e la conosci appena! Invece con me continui a non farlo! Mi conosci da una vita! Sento come se in me tu non trovassi nessun conforto! Lo so che sono una frana nell’aiutare gli altri! Insomma, se non fosse stato per i miei poteri non avrei potuto nemmeno aiutare Kate o te!” continuò Max.

“Lei me lo ha chiesto. Mi ha chiesto da dove vengo, cosa avrei dovuto fare? Mentirle? Non risponderle? E poi Max, tu non sei una frana. Mi hai salvato in altri modi che nemmeno riesci a immaginare. Prima che tu ritornassi ad Arcadia Bay, io ero distrutta. Tu sei tutto ciò che mi è rimasto. Sei la mia migliore amica” disse Chloe abbracciandola. “Se vuoi andiamo a casa, ok? Facciamo come vuoi tu”.

“No, hai ragione. Non possiamo rovinare la serata a tutti”.

“Sei sicura?”

“Si” rispose Max tenendosi stretta ancora a Chloe. Passarono alcuni minuti.

“Ok Max, ora però dobbiamo proprio andare, mi lasci o devo denunciarti per molestie?” disse Chloe per sdrammatizzare la situazione.
Max si stacco da lei ridendo.

“Dai, andiamo” disse Chloe.


Uscirono dal bagno e andarono a prendere i loro posti a tavola. Restarono altri quindici minuti, solo per far finta che tutto andasse bene. Poi finalmente qualcuno decise di mettere fine a quel calvario.

“Ragazzi, che ne dite se andiamo via?” chiese Lucas.

Tutti furono d’accordo, quindi pagarono e uscirono dal locale per raggiungere le loro auto. Si fermarono a un punto del parcheggio e Lucas disse: “Allora, per domani siamo d’accordo?”

Chloe e Jennifer non sapevano dell’appuntamento per l’indomani. Si guardarono confuse.

“Un momento. Cosa c’è domani?” chiese Jennifer.

“Domani i miei non saranno a casa eeeee... udite udite, la casa è tutta mia. Quindi domani siete tutti invitati a casa mia per una bella scazzottata a tekken o a qualsiasi altra cosa vogliate. Poi mangeremo schifezze fino a scoppiare, guarderemo film, non porno come quelli che piacciono tanto a te...” disse rivolgendosi a Jennifer.

“Ah ah, sei uno spasso quando spacci i tuoi vizi per quelli degli altri” rispose Jennifer.

“Poi non so voi, ma ho intenzione di bere come se non ci fosse più un domani e non solo bere. Duncan domani passerà da casa per portarmi qualcosa di speciale”.

“Duncan?! Oh cazzo, è ritornato?!”

“Già, l’ho chiamato stamattina e mi ha detto che arrivava oggi, quindi domani si farà vivo”.

“Ah... stupendo!” disse Jennifer senza entusiasmo.

“Allora ragazzi, voi ci state?”

“Io si cuginetto infernale” disse Fernando.

“E voi?” chiese Lucas guardando Kristen, Max e Chloe.

“Per me va bene. Però non pensate nemmeno di farmi bere” disse Kristen.

“Nessuno ti costringerà a fare nulla credimi” disse Lucas.

Chloe guardò Max, sembrava voler lasciare decidere a lei. A questo punto la guardavano tutti.

“O-ok...” disse Max non troppo convinta, mentre Chloe la guardava sorpresa.

“Bene, allora è deciso, domani tutti a casa mia”.

“Scusa la domanda, ma perché a me non lo chiedi se voglio venire? Sembra quasi che tu dia per scontato che ci sarò” disse Jennifer.

“Ma tu non sei invitata” rispose Lucas mettendole un braccio sulle spalle.

“Ah, ma davvero?”

“Dai, stavo scherzando, la tua presenza è sottintesa”.

“Beh, meno male che mi consideri”.

Si salutarono tutti dandosi la buonanotte. Kristen guardò i due ragazzi che si allontanavano. Lucas teneva ancora il braccio sulle spalle di Jennifer.

Quando salirono in macchina si voltò verso Fernando. “Chissà tuo cugino e Jennifer stanno insieme”.

“Non saprei, ho rivisto ora Lucas, dopo tanto tempo e non mi ricordo di Jennifer. Comunque non l’ha presentata come sua fidanzata. Perché vorresti saperlo?”

“Pensavo avesse un debole per Max”.

“Cosa?!” chiese Fernando sorpreso.

Chloe che stava per accendere l’auto, si fermò guardando Max. “È così?! Ha una cotta per te?!”

“No, è solo una fissazione di Kristen!” rispose Max.

“Ehi, non è una fissazione! Questo si chiama intuito! E poi ti ha strizzato l’occhio!”

“Cosa ha fatto?” chiese Chloe voltandosi per guardare Kristen.

Così la ragazza raccontò per filo e per segno quello che era successo a tavola in sua assenza. Dopo il racconto Chloe rimase in silenzio rimuginandoci sopra.

“Chloe, non vorrei metterti fretta, ma se non ti sbrighi a riaccompagnarci subito, finiremo per dover andare direttamente a casa di Lucas” disse Fernando.

Kristen scoppiò a ridere. “Si, infatti. Ehi Chloe, sembri sconvolta dalla notizia”.

“I-io? Pff... ma figurati”.

Max la guardò in cerca di un possibile segno di fastidio. Di solito la gelosia dell’amica la infastidiva, invece questa volta quasi ci sperava, che lo fosse. Alla fine Chloe mise in moto l’auto e riaccompagnò i ragazzi a casa, mettendosi d’accordo per il giorno dopo. Mentre erano ancora in macchina per tornare a casa, Chloe si girò verso la sua amica, pensando a quello che le aveva raccontato Kristen.

“Allora... eri così preoccupata per me, che stavi per staccare la testa di Lucas a morsi? Per quale motivo? Cosa ti aspettavi che succedesse?”

“Non stavo per staccargli la testa e comunque, non lo so. È solo che quando non ti ho intorno, temo che ti possa succedere qualcosa. Che la tua vita possa essere ancora in pericolo”.

“Ah... e cosa faresti... se fosse così?”

“Lo sai cosa farei...” rispose con un filo di voce.

Chloe la guardò sospirando. “Max... io non credo che dovresti usare i tuoi poteri”.

“Infatti non li userò più... se non sarò costretta”.

“Nessuno ti costringerà a usarli, non io. Anzi, se dovesse succedermi qualcosa di nuovo...”

“No Chloe! Non dirlo nemmeno...” disse Max interrompendola, intuendo cosa stava per dire.

Chloe non disse più nulla, non era il momento adatto per affrontare quell’argomento. Max era già abbastanza provata dalla serata. Quindi cambiò discorso.

“E così Lucas ti ha messo gli occhi addosso eh?”

“No! Kristen si è messa in testa questa idea".

“Ma potrebbe anche essere”.

“E allora?” chiese Max stando ben attenta a qualsiasi espressione di Chloe.

“E allora niente. È un bel ragazzo… ti piace?”

“Si... è un bel ragazzo”.

“Quindi... se dovesse provarci tu... insomma... ci farai un pensierino?”

“Tu cosa ne pensi?”

“Io?! Non lo so, per questo lo sto chiedendo a te”.

“Ha importanza?”

“Cosa?”

“Sapere se accetterei di stare con lui”.

Chloe girandosi verso Max si ricordò di quello che aveva letto sul diario. Distolse subito lo sguardo e disse: “No... non ha importanza”.
Max continuava a guardarla, nonostante l’argomento sembrava ormai concluso.

“Cosa c’è? Perché continui a guardarmi, ho qualcosa in faccia?” chiese Chloe sorridendo.

“Niente, pensavo solo che ti dona l’auto di mio padre”.

“Cosa hai detto? Che cazzo dovrebbe significare questo? disse Chloe ridendo.

La ragazza non rispose. Poi sorrise avvicinandosi, appoggiando la testa sulla spalla dell’amica. Chloe dapprima sorpresa, le diede un bacio sulla testa. A un tratto Max appoggiò una mano sulla gamba di Chloe. In quel preciso istante un altro ricordo di Rachel entrò nella sua mente. Quante volte lo aveva fatto Rachel? Tante, per poterle ricordare tutte.


Mentre erano a una festa sulla spiaggia di Arcadia Bay, furono tutti sorpresi da un forte acquazzone. Ci fu un fuggi fuggi generale. Tutti i ragazzi che correvano come matti per raggiungere le loro auto parcheggiate. Chloe e Rachel si infilarono nel pick-up ridendo, già leggermente bagnate dalla pioggia.

“Che cazzo di tempismo, ma nulla mi fermerà. Ti fumerò maledetta” disse Chloe guardando lo spinello che aveva in mano.

“Spero che lo condividerai con me, per il bene della tua salute”.

“Certo Rachel, ma in cambio cosa mi darai?”

“Ti vorrei ricordare che hai dimenticato di nuovo l’accendino, quindi ti offrirò quello. Altrimenti col cazzo che fumerai” rispose Rachel ridendo.

“Questo è un ricatto bello e buono, lo sai?”

“Certo che lo so”.

“Dammi quel cazzo di accendino” disse Chloe.

“Vienilo a prendere” disse con un sorrisetto malizioso Rachel facendo oscillare l’accendino davanti agli occhi della ragazza, per poi ritrarre subito la mano dietro la schiena quando Chloe tentò di afferrarlo.

“Ah, è così che la metti eh... per me va bene”.

Chloe iniziò ad avvicinarsi alla ragazza cercando di afferrare l’accendino. Non riuscì a strapparglielo via quindi cambiò tattica. Strinse forte Rachel avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra. In quel preciso istante Rachel scosse la testa appoggiando un dito sulle labbra della ragazza fermandola.

“Ah ah... non ora Chloe”.

“E quando?”

“Dipende tutto da te. Condividerai con me il tuo bottino?”

Chloe guardandola in modo strano disse seria: “Certo”.

Si allontanò dalla ragazza tornando al suo posto. 

“Wow, che è successo Chloe? Mi è sfuggito qualcosa?”

“No, non è niente”.

“Chloe!”

“Hai usato una parola che mi ha ricordato una cosa. Niente di che. Allora, fumiamo o no?”

“Cosa ti ho ricordato?”

“Oh andiamo Rachel, ho voglia di fumare”.

“Non avrai questo accendino, finché non mi dirai a cosa pensavi”.

“Ok, te lo dico, ma dammi quel cazzo di accendino ora”.

Rachel la guardò studiandola e disse: “Stai mentendo”.

Aprì il finestrino del pick-up, minacciando di buttare fuori l’accendino. Rischiando anche di far allagare l’auto a causa della pioggia battente.

Chloe spalancò la bocca. “No, non lo farai”.

“Davvero Chloe? Pensi che non ne sia capace? Mettimi alla prova allora”.

“Ok ok, hai vinto tu. Mi hai ricordato Max, a quando giocavamo ai pirati in cerca di bottini. Ora posso avere l’accendino?”

Rachel cambiò espressione diventando seria a sentir nominare Max. Consegnò l’accendino all’amica.  Chloe accese la canna facendo un lungo tiro. “Cazzo... era ora” disse sbuffando una nuvola di fumo.

Poi la passò a Rachel. Quando terminarono rimasero ancora lì in macchina. Rachel si appoggiò con la testa sulla spalla della ragazza. Chloe strinse la ragazza a sé con un braccio sulle spalle.

A un tratto Chloe chiese: “Vuoi stare da me stanotte?”

“Ma come, non ti è bastato avere l’accendino?”

“Ma finiscila”.

“Hai paura del buio per caso?” disse Rachel continuando a scherzare.

“Ok, come non detto”.

Rachel appoggiò una mano sulla sua gamba. Al tocco un brivido salì lungo la schiena della ragazza.

“Di cosa hai bisogno Chloe?” chiese sottovoce Rachel

“Io? Ehm... n-niente...”

“Davvero?”

La mano della ragazza iniziò a salire ancora di più lungo la gamba di Chloe, fino ad arrivare all’interno coscia. Chloe emise un leggero gemito. Rachel avvicinò il viso al suo e la baciò dolcemente. “Andiamo da te Chloe”.


“Chloe! Chloe mi stai ascoltando?!”

La voce di Max la riportò alla realtà. Aveva continuato a guidare pensando a Rachel, senza rendersi conto di aver passato casa Caulfield.

“Chloe, ma che hai?”

“S-scusa Max, ero persa nei miei pensieri”.

“Abbiamo già passato casa, torna indietro”.

“O-ok” disse la ragazza facendo inversione per raggiungere la loro destinazione. I Caulfield erano andati a letto da po’, quindi quando entrarono non trovarono nessuno ad attenderli. Salirono le scale cercando di non far nessun rumore, per non svegliarli.

Quando raggiunsero le porte delle loro rispettive stanze, Max chiese sottovoce: “Chloe, ti va di dormire con me?”

Chloe non sapeva cosa rispondere. Voleva stare da lei? Sicuramente sì, ma c’era un piccolo problema.


Se faccio uno dei miei incubi in sua presenza e se ne accorge, mi farà delle domande. Anche se è successo solo una volta che mi sono svegliata di soprassalto gridando. Le possibilità che possa succedere di nuovo sono molto basse. Quindi che faccio?


“Chloe, allora?”

“Ok, arrivo”.

Chloe prese la sua solita canotta e pantaloncini con i quali dormiva e andò nella stanza di Max. Dopo essersi cambiate per la notte nel buio della stanza, del quale Max fu eternamente grata, si misero a letto sotto le coperte.

“A cosa stavi pensando in macchina prima?” chiese Max guardando Chloe.

“Oh... ehm... niente di importante” rispose Chloe sperando che finissero le domande scomode.

 
Come al solito non me ne parla, nemmeno se glielo chiedo direttamente. E io stupida che tento ancora. Cosa devo fare per farti parlare Chloe? Devo forse costringerti? Se iniziassi a dire come mi sento io? Tu faresti altrettanto?

 
Max si avvicinò a lei appoggiando la testa sul suo petto e stringendola con un braccio attorno alla sua vita. Chloe quasi smise di respirare, al gesto. Ancora una volta il ricordo di Rachel riaffiorò nella sua mente. E questo faceva sempre dannatamente male. Nonostante tutto, Chloe rispose al suo abbraccio tenendola vicina.

“Il tuo cuore batte così forte!”

Chloe sorpresa dall'affermazione di Max restò in silenzio, cosa avrebbe potuto dire? Dopo qualche minuto si accorse dal respiro, che Max si era addormentata. Una lacrima scese sulla sua guancia lentamente. Si addormentò anche lei, con un solo volto presente nella sua mente, quello di Rachel.


Chloe si svegliò con il braccio destro intorpidito, non riusciva a muoverlo. Girò la testa per vedere cosa lo bloccava e vide Rachel. Spalancò gli occhi, guardandosi intorno. Era nella sua stanza da letto nella sua vecchia casa.

“Ma che cosa...” disse sottovoce per non svegliare Rachel. Cercò di spostare il braccio lentamente da sotto la testa della ragazza. Solo in quel momento si accorse di essere completamente nuda e non era l’unica.

“Sto sognando, questo è impossibile! Lei non c’è più!” disse Chloe strizzando gli occhi per poi riaprirli nella speranza di far cessare quello che era ormai iniziato. Non era cambiato assolutamente nulla. “Merda!”

“Mmm... Chloe che stai dicendo?” chiese Rachel. La ragazza parlava tenendo gli occhi chiusi e la voce ancora impastata dal sonno.

“Rachel...”

“Potresti tornare a dormire? Lo sai che oggi non abbiamo scuola”.

Chloe guardando Rachel chiese: “Non dovresti vestirti? Mamma potrebbe entrare da un momento all’altro, per non parlare di David il coglionello”.

“E allora?” chiese Rachel.

“E allora?! Vuoi che ci vedano così?!”

“Così come?”

“Nude come vermi Rachel!”

Rachel aprì gli occhi leggermente guardandola e poi iniziò a ridere. “DAVID, JOYCE POTETE VENIRE UN ATTIMO IN CAMERA DI CHLOE?” gridò la ragazza mentre Chloe cercò di tapparle invano la bocca con una mano. La ragazza continuò a ridere mentre Chloe guardava paralizzata verso la porta, aspettandosi da un momento all’altro di veder spuntare David o sua madre. Ma non successe nulla. Nessun rumore proveniva dal piano inferiore e nemmeno dalla camera da letto di Joyce. Si girò a guardare la ragazza che sorrideva divertita.

Chloe si alzò a sedere sul letto tenendosi il lenzuolo addosso. “Che cazzo significa?!”

“Chloe, se ogni volta che ti svegli, non ricordi un cazzo non è colpa mia. I tuoi sono andati a festeggiare il loro anniversario di matrimonio a Londra”.

“Che cosa?!”

“Oddio Chloe, sei irrecuperabile” disse lanciandole un cuscino in faccia.

“Siamo sole in casa...”

“Si Chloe, ti dispiace per caso?”

“Questo... questo è tutto finto…”

“Cosa è finto?”

“Questo, non è mai successo. Non succederà mai”.

“Ci puoi giurare che è successo. Ed è successo anche molte volte” disse in modo malizioso Rachel.

“Non intendevo quello. Cazzo, dov’è Max...”

“Che cosa?!” chiese irritata Rachel.

Chloe si girò verso la ragazza notando il cambio del suo tono.

“Vaffanculo Chloe! Sei davvero incredibile! Cosa te ne fotte di dov’è quella stronza che ti ha mollato?! Sai che ti dico?! Non voglio nemmeno saperlo! Fottiti!”

“Rachel... ma che cazzo... che ti prende?”

“Se non lo capisci da te, allora vuol dire che sei proprio stupida!”

La ragazza si vestì di corsa recuperando i suoi vestiti sparsi per la stanza, mentre Chloe la guardava confusa.

“R-Rachel, che stai facendo?”

“Vado via, non lo vedi?! Non era questo quello che volevi?!”

“Io... no Rachel...”

“Io ero solo un ripiego vero?!”

“Ma di che cazzo stai parlando?” chiese Chloe ancora più confusa.

Rachel la guardò infuriata e uscì dalla stanza sbattendo la porta.

“NO, RACHEL ASPETTA...” gridò Chloe seguendo la ragazza. Non appena attraversò la porta si ritrovò nella discarica, ed era completamente vestita. Dopo qualche passo si ritrovò davanti all’auto di suo padre. L’auto con cui aveva avuto l’incidente. Ormai un ferro vecchio arrugginito e ammaccato. Si avvicinò fino a toccare il cofano dell’auto.

“Papà...” sussurrò Chloe.

Una voce sopraggiunse al suo fianco, quella di Joyce. "Lui sta bene... e ora che ci sono io con lui starà anche meglio" disse la donna con le braccia incrociate a guardare verso la macchina.

"Mamma... quanto vorrei che foste qui..." disse Chloe con voce sofferente guardando la madre al suo fianco.

Joyce ignorò il suo commento e chiese: "E tu invece? Come stai Chloe?"

"Uno schifo. Mi mancate così tanto. Tu, papà... Rachel. Odio la mia vita, vorrei tanto... sparire per sempre... e tornare con voi".

"Una volta volevi che Max tornasse da te. Ti sarebbe bastato, nonostante tutto il dolore che provavi per la perdita di William. Poi è arrivata Rachel e ti ha dato tanto. Eri tornata a vivere anche se eri diversa. Per quanto David non approvasse, ero felice per te. Per aver trovato qualcun altro con cui condividere le tue giornate e il tuo dolore. Adesso che hai Max, vuoi Rachel, me e tuo padre. Perché continui a farti del male desiderando quello che non puoi più avere, invece di afferrare e tenerti stretto ciò che già? Perché ti rifiuti di vedere quello che hai desiderato così a lungo e che per giunta, è stato sempre tuo?" chiese Joyce voltandosi finalmente verso sua figlia.

Chloe rimase in silenzio tornando a guardare di nuovo l'auto. Joyce con un sorriso triste continuò a guardarla. "Non cercare la felicità altrove figlia mia, perché tu hai già tutto quello di cui hai bisogno. Non voltarti mai indietro, ma guarda avanti. E non perdere mai di vista ciò che conta per davvero, altrimenti un giorno potresti accorgerti di aver perso una grande occasione e ti ritroverai di nuovo sola e persa".

Chloe si voltò verso di lei, ma la madre era sparita. Si girò intorno per cercarla, ma non c'era da nessuna parte, si era dissolta nel nulla. Tornò di nuovo a guardare l'auto ripensando alle parole della madre. A un tratto una scia di vento le passò accanto dandole un brivido di freddo. Si girò guardandosi alle spalle e vide di nuovo la ragazza, anche lei vestita.

“Rachel, perché sei scappata via?”

“Scappata? Quella che scappa sei tu Chloe”.

“Non capisco, da cosa starei scappando?”

“Dalla verità Chloe, che hai sempre avuto davanti agli occhi”.

“Quale verità?”

La ragazza non rispose camminando con le braccia incrociate al petto, Chloe iniziò a perdere la pazienza.

“Cazzo Rachel, vedo che nemmeno da morta perdi il vizio di avere segreti!”

Rachel si fermò di scatto guardandola con sguardo feroce. “Cosa?! Io sarei quella con dei segreti?! Pff, è completamente assurdo che tu lo stia dicendo per davvero”.

“Beh, non ero io quella che teneva nascoste le sue scappatelle!”

“Ancora con questa storia?!”

“Si, ancora con questa storia, perché non ho voglia di continuare ad ascoltare le tue stronzate! Mi vieni a fare la morale ogni volta, per farmi sentire una merda! Ma no mia cara, questa volta non ci riuscirai! Non puoi giudicarmi, quando tu sei la prima ad aver sbagliato!"

Si sentì una risata in lontananza. Chloe si girò di scatto da dove proveniva il suono, ma non vide nessuno. Tornò a guardare verso Rachel e continuò.

“Sei solo una traditrice Rachel! Mi pento di averti detto la verità su tuo padre! Mi pento di averti aiutata e maledico il giorno che ti ho incontrata!"

“Se non mi avessi incontrata ora dove saresti Chloe?!”

“Sempre meglio che restare in vita e subirmi i tuoi tradimenti!"

“MALEDIZIONE, IO NON TI HO TRADITA CAZZO!!!”

“Vai a raccontarlo a qualcun altro questo! A chi si lascia incantare dalla tua capacità di recitare! Perché per te è stata tutta una fottutissima recita!"

Si sentì di nuovo quella risata stranamente familiare, ma non riusciva a vedere nessuno lì intorno.

“Chloe, io non ero la tua ragazza, vuoi capirlo sì o no?! Non avevi l’esclusiva! Anche tu ti sei sbattuta parecchie persone, ma io non ti ho mai rotto il cazzo in questo modo!"

“Non è vero questo! Dopo che ti ho conosciuta non sono andata a letto più con nessun altro! E tu lo sai questo!"

“Tu non eri la mia ragazza Chloe!"

“Perché cazzo venivi a letto con me allora?!”

“Venivo a letto con te, ma questo non faceva di me la tua ragazza”.

Chloe iniziò a camminare avanti e indietro innervosendosi sempre di più.

“Non vorrai farmi credere che quando ti scopavi qualcuno lo consideravi il tuo ragazzo?! Per te era solo sesso! Perché per me non poteva essere solo questo?! Mi spieghi perché ogni cosa che fanno gli altri non va bene, mentre se la fai tu è tutto ok?!” chiese Rachel.

Chloe si portò le mani alla testa, stringendo i capelli tra le dita.

“Mi punti il dito contro come se fossi stata sempre l’unica a sbagliare! A non tener conto dei tuoi sentimenti, ma tu facevi lo stesso con me!" continuò Rachel.

Chloe la guardò confusa. “Di che cazzo parli ora?!”

“Lo sai bene di cosa parlo! Tu mi sfinivi di continuo con la tua stramaledetta gelosia! Come cazzo avrei mai potuto parlarti, sapendo come avresti reagito?! Io volevo parlartene, ma tu me lo impedivi! Finivamo sempre per litigare, cosa cazzo avrei dovuto fare?! Puoi spiegarmelo?! E poi non smettevi mai di parlare di lei. C’era sempre lei. In ogni gesto, parola o qualsiasi altra cosa ti ricordavi di lei”.

“Ma di parli?!” chiese Chloe non capendo.

“Di Max, la tua migliore amica. Hai mai pensato a quanto questo potesse ferirmi? Ti sei mai chiesta che cosa provassi a sentirti parlare sempre di lei? Non mi sentivo mai all’altezza delle tue aspettative. Perché io non ero Max e non lo sarei mai stata. Ero sempre un passo indietro a lei. C’era sempre la sua ombra tra di noi”.

“Rachel, come puoi pensare una cosa del genere?”

“La verità è che io sono stata solo un ripiego per te”.

“Non è vero Rachel”.

“La verità, è che noi eravamo destinate a incontrarci. Dovevamo incontrarci per sostenerci in uno dei nostri momenti più difficili. Ma tra noi non avrebbe mai funzionato. Ci siamo salvate a vicenda, fino a quando... beh... fino a quando sono morta”.

“Non è così. Maledizione Rachel, perché non mi hai detto nulla di quello che stava succedendo? Se lo avessi saputo, ti avrei impedito di finire in quel modo. Io avrei potuto aiutarti e adesso saresti qui con me” disse Chloe non riuscendo più a trattenere le lacrime.

“No Chloe, non avresti potuto salvarmi. Saresti finita come me. Guarda a cosa sarebbe potuto succedere se Max non fosse stata in quel bagno. Io non ci sono più Chloe, rassegnati e vai avanti con la tua vita. Fallo per te, per lei, per i tuoi genitori e anche per me”.

“No Rachel. Non posso farlo”.

“Perché Chloe?”

“Perché ti ho sempre amata e ti amo ancora”.

Rachel si avvicinò a lei abbracciandola. “Dovrai lasciarmi andare prima o poi Chloe. Lasciami andare via ti prego”.

“No... non voglio”.

“Devi svegliarti ora Chloe”.

“No, non ancora ti prego”.

La ragazza tra le sue braccia si allontanò da lei guardando a terra davanti ai suoi piedi. Chloe seguendo il suo sguardo vide l’orecchino di piuma blu. Si abbassò per prenderlo e non appena lo toccò, una luce le colpì violentemente gli occhi. Aprì gli occhi e si ritrovò distesa nel letto di Max a guardare il soffitto. Girò la testa lentamente a destra dove doveva esserci Max, ma lei non c'era. Al suo posto c'era il suo alter ego, sdraiata con le gambe incrociate e le mani, appoggiate sull'addome che la guardava.

“Ciao Chloe”.

Chloe balzò dal letto finendo a terra spaventata.

“Ma che cazzo Chloe, vuoi smetterla di spaventarti così ogni volta che mi vedi?”

“C-cosa ci fai qui?”

“Io? Niente di che? Mi sono trovata a passare di qui e non ho potuto fare a meno di ascoltare la tua conversazione con quella puttana di Rachel. Devo dire che mi sei piaciuta davvero tanto, solo che dopo un po’ ti sei rammollita di nuovo. È incredibile quanto controllo riesce ancora ad avere su di te, anche da morta”.

“Allora... era tua quella risata”.

“E di chi altri poteva essere? Sono stata orgogliosa di te, per un po’. Poi mi hai fatto cascare letteralmente le palle”.

“Cosa vuoi da me?”

“Il problema qui non è cosa voglio io, ma cosa vuoi tu. Ad esempio, cosa cazzo vuoi da Rachel? Lei è morta ormai. Te ne dovrai rendere conto prima o poi. Hai sentito cosa ha detto? Lei non ti considerava la sua ragazza. Tu per lei eri importante come un vibratore a batterie. Beh... cazzo, è stato divertente farci un giro sopra, ma ora basta Chloe. Cambia giostra”.

“Vaffanculo!” disse Chloe con rabbia.

“Sbaglio o ti sei appena mandata a fare in culo da sola...” disse l’alter ego ridendo. “Insomma Chloe, ti vuoi rilassare un attimo? Ti vorrei ricordare che io qui non sono la nemica”.

Detto ciò, si alzò dal letto andando verso Chloe. “Io sono qui per aiutarti Chloe. Lo sai bene che sono l’unica persona su cui puoi davvero contare. Gli altri ti hanno solo abbandonato e ferito. Ma io no, sono sempre stata con te. Non sei stanca di tutto questo? La vita ti ha riservato solo il peggio che poteva, è ora che tu ti dia una mossa per cambiare le cose”.

“In che modo?” chiese Chloe.

“Dannazione Chloe, ma vuoi svegliarti? Hai una vita da vivere. Tu rimani sempre troppo legata al passato. Quello non ti serve per andare avanti. Devi guardare al futuro. Per farlo devi dimenticarti di Rachel, i tuoi genitori, Max e tutti coloro che ti hanno fatto solo del male. Sai come si fa, lo hai già fatto. Cosa ti aiutava a dimenticare tutto? Cosa riusciva a darti pace?”

“No... io non posso farlo...”

“Ah no? Chi te lo vieta? Ryan? Vanessa? O magari Max? Quella ragazza ti tiene in riga eh? Esattamente come faceva Rachel, quella manipolatrice del cazzo, che riusciva a ottenere tutto da te. A Max dà fastidio che fumi, non vuole che bevi. Ryan vuole mandarti al college. Vanessa vuole... aspetta, non so esattamente cosa vuole quella. Ma sicuramente qualcosa verrà fuori vedrai. Tutti pretendono qualcosa da te. E tu esegui gli ordini, come se fossi un cagnolino. Hai diciannove anni Chloe, sei maggiorenne. Sei in grado di decidere per te stessa. Nessuno deve mettere bocca sulla tua vita”.

Chloe si alzò da terra e andò a sedersi sul letto, riflettendo su quello che era appena stato detto da... sé stessa?

“Ecco... sì Chloe, questo voglio vedere. Che inizi a riflettere su quello che sta succedendo qui. La giornata di domani, potrebbe essere una buona occasione per andare nella giusta direzione. Non avrai tra i piedi i Caulfield, sarai libera di fare quello che vuoi. Per quanto riguarda Max, che vada al diavolo”.

Chloe alzò lo sguardo verso l’altra. “Lei non...”

“Oh cazzo Chloe, ma quando imparerai? Non ti starai rammollendo pure per lei vero? Sei davvero incredibile”. L’alter ego andò alla scrivania e tirò fuori il diario di Max, lanciandoglielo contro. Chloe lo afferrò al volo.

“È quello che c’è scritto lì dentro che ti blocca? Perché se è così, sei una povera idiota”.

“Di che cazzo stai parlando?”

“Oh per piacere, non prendermi per il culo. Ti sei fatta condizionare da quello che c’è scritto nell’ultima pagina. La timida e riservata Max Caulfield che scrive al suo caro diario segreto, che sta finalmente per capire cosa prova per la sua amica del cuore Chloe Price” disse ridendo l’altra Chloe.

“Non crederai davvero a quello che ha scritto? Te lo chiedo perché, da quello che vedo, lei non sta facendo o dicendo nulla in proposito. Chissà, forse dopo aver fottuto Arcadia Bay le è passata. Se non fosse stato per te Warren sarebbe vivo e ora quei due se la spasserebbero alla grande come conigli. Ha baciato prima te e poi Warren. Non ti ricorda una persona questo? Non so... magari una persona di nome... ehm... Rachel? A lei non frega un cazzo di te. Vuole solo comandarti a bacchetta come fanno tutti. Ma hai la possibilità di dimostrarle che non deve romperti i coglioni”.

Chloe alzandosi di scatto disse: “ADESSO BASTA!”

Si lanciò contro l'altra per attaccarla, ma l'avversaria si spostò di lato velocemente spingendola con un braccio verso la scrivania.

“Che cazzo stai cercando di fare Chloe?! Reagisci troppo male quando si tratta di Max! Non ti sentirai in debito con lei per averti salvato il culo spero! Perché se è così ci sono altri modi per ripagarla lo sai” disse sedendosi sul letto.

Poi continuando disse: “Le hai rubato il primo bacio, perché non rubarle anche il resto...”

Chloe che era rimasta con le mani appoggiate alla scrivania, cercando di trattenere la calma che rischiava di sopraffarla fino a farla impazzire, si girò verso di lei a quella frase. L'altra Chloe stava appoggiando una mano su una gamba della sua amica, che fino a quel momento non era lì.

“Cosa cazzo stai facendo?!” chiese Chloe stringendo i pugni con rabbia.

“Sto facendo quello va fatto. Insomma, vuoi sapere o no se su quel diario diceva la verità? Forse, questo è il modo migliore per capire cosa passa per la testa di questa dolce ragazza. Farai un piacere a entrambe. Se non ci sta vuol dire che avevo ragione io, che non le frega un cazzo di te. Se invece ci sta, vuol dire che diceva il vero. E pensa, ci avrai guadagnato anche una scopata” disse l’altra Chloe alzandosi dal letto ridendo.

“Ma che cazzo... tu sei completamente fuori di testa... levale le mani di dosso” disse Chloe afferrandola per il collo.

L’alter ego la spinse via tenendole un avambraccio contro il collo. La sbatté con forza alla parete vicino la porta della stanza. 
“Altrimenti cosa farai?! Eh?! Credi di farmi paura?! Io non sono la giovane Chloe, non più! Io sono la parte migliore di te! Quella che ancora tieni sepolta dentro, per paura di vivere davvero la tua miserabile vita! Non puoi liberarti di me in nessun modo, non sono una debole come te! Io ho il coraggio di viverla la mia vita e di fare quello che va fatto! Tu sei solo una patetica ragazza che vive legata a un passato che non ha fatto altro che deluderti! Sei inutile Chloe, come è in inutile il mio tentativo di aiutarti!”

L’avversaria continuava a tenerla ferma con l’avambraccio premuto sul suo collo soffocandola. “Ora fammi la cortesia di non rompere il cazzo! Resta pure a guardare mentre ti insegno qualcosa!” disse l’altra Chloe estraendo un coltello con l’altro braccio e pugnalandola nell’addome, premendo in profondità e poi estraendolo con uno strattone. Chloe cadde a terra premendo una mano sulla ferita dalla quale fuoriuscivano fiotti di sangue, mentre con l’altra mano si teneva la gola, cercando di respirare.

“Non metterti mai più contro di me Chloe! Ci siamo solo io e te! Solo una prevarrà sull'altra, e quella non sei tu! Il mio tempo si sta avvicinando e il tuo sta scadendo! Sto cercando di spianarti la strada per semplificarti il tutto, ma tu non me lo rendi per niente facile!”

Pulì il coltello dal sangue di Chloe sui suoi pantaloni di pelle. Si girò verso Max sul letto. “E ora tocca a te!” disse avvicinandosi alla ragazza con un sorriso malvagio.

Chloe si trascinò a terra cercando di raggiungerla per fermarla dalla sua intenzione di accoltellare la sua amica. “LASCIALA STARE, VA VIA!” urlò Chloe piangendo.

L’alter ego si voltò verso di lei guardandola con soddisfazione. “Era ora Chloe! Lo hai finalmente capito, devi andare via cazzo!”

Detto questo la pestò in faccia con un piede.


Chloe si svegliò di soprassalto urlando, non riuscendo a muoversi a causa del peso della sua amica che le si era addormentata addosso. Per il movimento Max si svegliò cercando di calmare Chloe. “Chloe, che succede?! Chloe calmati ti prego!” disse Max stringendo la ragazza che stava piangendo. I Caulfield si fiondarono nella stanza confusi nel vedere Chloe. Ma la scena più strana fu vedere Max che cercava di calmare Chloe. Sembravano essersi invertiti i ruoli.

A un tratto Ryan notò Chloe che si teneva una mano sull’addome. Si avvicinò alla ragazza preoccupato. “Chloe, è tutto ok? Senti dolore?”

La ragazza scosse la testa continuando a tenere la mano sull’addome.

“Papà è stato solo un incubo, ci penso io”.


“Ok...” Ryan uscì dalla stanza con Vanessa e tornarono nella loro camera. Mentre Vanessa si rinfilava sotto le coperte, Ryan rimase seduto sul bordo del letto.

“Non pensarci nemmeno a cambiare idea. Domani dobbiamo chiedere a Max del professore e bisogna avvisare Chloe di David. Non mi importa se non hanno un buon rapporto, lui ha il diritto di sapere. Poi bisogna prendere anche in considerazione l’idea che David voglia prendersi cura di lei. Non farti problemi sul parlare di queste cose solo perché ha avuto l’ennesimo incubo. Se aspetti il momento opportuno, alla fine non lo farai mai. E se domani non lo fai tu, lo farò io!” disse infastidita Vanessa.

Ryan non disse nulla. Infilandosi sotto le coperte continuò a pensarci su, non dormì per il resto della notte.


Max era girata verso la sua amica, tenendo la testa appoggiata su un braccio. Quando finalmente Chloe si calmò chiese: “Chloe, cosa hai sognato?”

 
Alla fine il mio peggior incubo si è avverato. Stupidamente pensavo di scamparla. Invece, mi trovo esattamente nella situazione che più di tutti avrei voluto evitare. Cosa posso dirle adesso? Non posso negarle niente ora. Ok, non deve sapere proprio tutto...

 
“Io... ho sognato... Rachel”.

“Cosa è successo per farti urlare così?”

“Spesso la sogno, morta” mentì Chloe per giustificare la sua reazione al risveglio.

“Spesso?!”


Brava Chloe, hai appena ammesso che fai spesso questi sogni, complimenti idiota. Ma potrei mai essere così stupida?


“Da quando fai incubi?”

Chloe si girò verso di lei, ormai era giunto il momento di vuotare il sacco. Beh... almeno in parte. “Da quando siamo a Seattle”.

“Hai avuto un incubo anche la prima notte?”

Chloe annuì.

“Perché non mi hai detto nulla?”

“Non volevo farti preoccupare. Avevi già i tuoi incubi a cui dover badare”.

“Avresti dovuto dirmelo Chloe. Avevamo deciso di parlarci ricordi?”

“Certo che lo ricordo, ma tu non l’hai fatto per prima”.

“Sogni solo Rachel?”

“No... anche mamma...”

Max non sapeva cosa dire.

“Ora tocca a te. Cosa sogni?” chiese Chloe.

“Io... sogno Jefferson e tutte le persone che... sono morte a causa del tornado”.

“La prima notte hai sognato quel bastardo di Jefferson?”

“S-si”.

“Non te l’ho mai chiesto... ma cosa ti ha fatto di preciso nella camera oscura?”

“Non ricordo proprio tutto perché ero drogata e forse questo è stato un bene. Mi sono svegliata legata con i polsi e le caviglie a una sedia. Un’altra volta ero legata solo ai polsi ed ero stesa a terra, mentre lui continuava a scattarmi delle foto. Mi urlava contro...”

A Chloe le si spezzò il cuore sentendo quello che aveva dovuto passare per poterla salvare. Entrambe stavano piangendo. “E i tuoi sogni sono così?” chiese Chloe.


Mi dispiace mentirti Chloe, ma non ho altra scelta. Non posso dirti cosa succede nei miei sogni. Non posso dirti quanto Jefferson riesca a farmi sentire in colpa per averti salvata. Perché so che questo ti farebbe troppo male. Ti sentiresti in colpa per me e per essere sopravvissuta. Non posso permetterlo.


“Si, i miei sogni sono così”.

“Max... non ti ha fatto altro, vero? Cioè... voglio dire… oltre a scattarti delle foto...”

Max capì cosa voleva dire la sua amica. “No Chloe, non ha fatto ciò che pensi...”

“È tutta colpa mia, mi sono ficcata io in quel casino e ti ho trascinata con me. Ti ho fatta quasi uccidere”.

“No Chloe, non dirlo nemmeno. Non è stata colpa tua, ma di quello psicopatico”.

Max abbracciò Chloe e rimasero così piangendo, finché non si addormentarono.


Domenica 10 Novembre 2013

Il mattino seguente si svegliarono esattamente come si erano addormentate. La prima ad aprire gli occhi fu Chloe. Max era ancora stretta a lei. “Ehi, dormigliona” disse bisbigliando Chloe cercando di divincolarsi dalla sua presa. Ma così facendo non fece altro che ricevere l’effetto contrario. Max aumentò la presa.

“Ma dove cazzo la prendi tutta questa forza? Sei peggio di una cozza attaccata a uno scoglio” disse sorridendo Chloe. Max non accennava a svegliarsi. Chloe rinunciò ad alzarsi, rimanendo nel letto abbracciando Max a sua volta. Mentre la guardava, Max farfugliò qualcosa.

“Mmh?!” disse Chloe pensando che si era svegliata. In realtà stava parlando nel sonno.


Chissà che diavolo sta sognando. Spero non sia uno dei suoi incubi. Forse dovrei svegliarla, ma non voglio disturbarla.


Chloe avvicinò l’orecchio alle labbra di Max in attesa che dicesse altro, ma niente. Il suo respiro sul suo orecchio le diede una strana sensazione. Si allontanò subito. Si ricordò delle parole dell’altra Chloe nel suo incubo. 


“...Le hai rubato il primo bacio, perché non rubarle anche il resto... Insomma, vuoi sapere o no se su quel diario diceva la verità? Forse, questo è il modo migliore per capire cosa le passa per la testa... Se non ci sta vuol dire che avevo ragione io... Se invece ci sta, vuol dire che diceva il vero...”


Ma che cazzo vado a pensare? Davvero sto prendendo in considerazione una cosa del genere? Che grande stronzata. Preferirei piuttosto chiederglielo, ricevendo un bel calcio nei denti. Aaaah... fanculo, non mi interessa saperlo, ma se fosse vero?

 
Max in quel momento iniziò a svegliarsi aprendo gli occhi.

“Sarebbe ora che ti svegliassi bella addormentata”.

“Chloe...” disse Max spostandosi lontana da lei mentre si stiracchiava. Quando allungò le braccia diede un colpo in faccia alla sua amica.

“Ahia... cazzo... beh grazie per il buongiorno Max”.

Max si avvicinò a lei per capire la gravità del danno che aveva causato. “Oddio, Chloe scusami, ti ho fatto male?”

“Scherzi? No, niente di grave, mi hai solo rotto il naso. Ho passato di peggio” disse Chloe tenendo entrambe le mani appoggiate sul naso.

Max la guardò preoccupata sentendosi terribilmente in colpa.

“Cazzo Max, riesco sempre a fartela eh” disse Chloe sorridendo mentre toglieva le mani dalla faccia, mostrandole che in realtà non le aveva fatto nulla.

“Oooh... sei un’idiota Chloe” rispose schiaffeggiandola mentre Chloe ridendo si copriva con le braccia per difendersi.

“È troppo facile con te Max, dovresti iniziare a fare un corso di furbizia. Se vuoi ti insegno io”.

Anche Max iniziò a ridere. “Un giorno te la farò pagare”.

“Uuuh, che paura, non vedo l’ora”.

“Si ridi finché puoi Chloe, perché quando sarò io a fregarti allora rimpiangerai i continui scherzi che mi fai”.

“Scusa ma è più forte di me, sei la migliore vittima che ho mai avuto in vita mia. In questo non sei cambiata affatto Max”.
 
Si rotolarono nel letto continuando a prendersi in giro finché Max non si ritrovò sopra Chloe mentre le teneva le braccia ferme. Erano faccia a faccia. All'improvviso smisero di ridere, rimanendo a fissarsi in silenzio. Sentendo bussare alla porta Max ritornò di scatto al suo posto, quasi come per paura di essere scoperta. Chloe non si mosse di mezzo millimetro, chiedendosi che cazzo era successo. Vanessa entrò in camera con un mezzo sorriso.

“Ah, siete sveglie, ecco perché sentivo baccano. Comunque, la colazione è pronta se volete. Vi aspetto di sotto”.

“Si, arriviamo mamma”.

Vanessa uscì dalla stanza e Max alzandosi dal letto, prese i suoi vestiti dirigendosi verso la porta. In tutto questo Chloe era rimasta a osservarla appoggiandosi sugli avambracci sul letto.

“Vado in bagno” disse Max aprendo la porta.

“Max, aspet...”

Era già uscita. Chloe si distese di nuovo sul letto portandosi le mani tra i capelli. “Cazzo...”


 Dopo essere ritornata in cucina la donna si rivolse a suo marito.

“Le ragazze sono sveglie, scenderanno a momenti” disse Vanessa.

“Ok...”

“Se vuoi, posso parlare io con Max, mentre tu metti Chloe al corrente di David”.

“No Vanessa, lo faccio io”.

“Va bene” disse preparando la tavola per la colazione delle ragazze.

La prima a scendere fu Max, che prese posto a tavola dando il buongiorno ai suoi genitori. Mentre la ragazza iniziava a mangiare la sua colazione, anche suo padre prese posto a tavola.

“Allora, com’è andata la serata ieri sera?”

“Ehm... bene papà”.

“Siete rientrate tardi?”

“Non tardissimo”.

“Come mai Chloe era nella tua stanza questa notte?” chiese Vanessa interrompendo la loro conversazione.

“Le ho chiesto io di rimanere con me mamma”.

“Beh, spero non diventi un’abitudine. Non è giusto costringerla a dormire in un letto in due.

“Mamma, non l’ho costretta”.

“Buongiorno a tutti” disse Chloe entrando nella stanza prendendo posto affianco alla sua amica.

“Buongiorno a te Chloe” disse Ryan.

Max si sentì stranamente in imbarazzo in presenza della sua amica. Forse era dovuto a quello che era successo in camera sua, o per meglio dire, a ciò che non era successo.

“Allora com’era la pizza ieri sera” chiese Vanessa a Chloe.

“Oh, era davvero ottima. Ferdinando e Kristen avevano ragione”.

Ryan iniziò a ridere.

“Cosa? Che cosa ho detto di così divertente?” chiese Chloe confusa, mentre si accorse che anche Max sorrideva senza guardarla.

“Niente Chloe, è solo che continui imperterrita a chiamarlo Ferdinando. Immagino lo stress del ragazzo”.

“Ah... per quello, non avevo capito. Beh... non è colpa mia se ha un nome strano e complicato da ricordare”.

“Non è strano quel nome” disse Max continuando a mangiare.

“Dipende dai punti di vista” rispose Chloe.

“A proposito di Fernando. Siamo state invitate a passare una giornata insieme a casa di Lucas, quindi non torneremo a pranzo” disse Max rivolgendosi ai suoi genitori.

“Lucas? E chi è?” chiese Ryan.

“È il cugino di Fernando, lo abbiamo conosciuto ieri, insieme a una sua amica”.

“Bene, mi fa piacere che facciate altre conoscenze” disse Ryan.

“Allora, possiamo andarci?” chiese Max ai suoi genitori.

“Ci sarà anche Fernando spero. Mi piacerebbe che fossi circondata da persone che conosci bene e di cui ti puoi fidare. Con i tempi che corrono bisogna essere sempre previdenti” disse Vanessa.

“Mamma, ci sarà anche Fernando e Kristen. E comunque Lucas e la sua amica sembrano dei bravi ragazzi”.

“Non lo metto in dubbio che lo possano essere, ma preferisco stare tranquilla, sapendoti in compagnia di qualcuno che conosco. Non li conosci abbastanza per poter stare del tutto tranquilla. Soprattutto con Lucas”.

“Perché?” chiese Max confusa.

“Perché è un ragazzo Max”.

“Vanessa...” si intromise Ryan.

“Ah ah, non provarci nemmeno a contraddirmi Ryan. Mi ricordo bene di te da giovane, quindi chiudiamo il discorso” disse Vanessa puntando l’indice verso suo marito.

“Bleah, mamma ti prego sto mangiando” disse Max con una smorfia.

“Lucas è pur sempre un ragazzo e potrebbe avere certe idee”.

Chloe borbottò qualcosa d'incomprensibile. Tutti si voltarono a guardarla mentre stava mandando giù un altro boccone. Si fermò quando vide che tutti la guardavano. “Ehm... stavo dicendo... che sono davvero ottimi questi pancake. Complimenti Vanessa, ogni giorno che passa diventano sempre più buoni”.

In realtà le sue esatte parole erano state: “Si, deve solo provarci e lo stendo”.

“Ah... grazie Chloe, mi fa piacere sapere che ti piacciano così tanto”.

Max terminò la sua colazione e disse: “Vado di sopra a prepararmi”.

“Vi vengono a prendere Fernando e Kristen?”

“Si, mamma”.

“Ehm... Max, potresti venire un attimo nel mio studio? Vorrei mostrarti una cosa”.

“Certo papà”.

Max seguì suo padre, mentre Chloe finiva la sua colazione. Quando arrivarono nello studio, Ryan chiuse la porta. “Sediamoci sul divano”.

Max guardò suo padre con preoccupazione. “Papà, ho fatto qualcosa di sbagliato? Sono in punizione per qualcosa? Non sarà per la presenza di Chloe nella mi stanza vero?”

Ryan la guardò sorpreso. “Ma no Max, non sei in punizione e non hai fatto nulla di male. Volevo solo parlarti di una cosa importante. Siediti”.

Si sedettero sul divano. “Di cosa si tratta?”

Ryan si schiarì la voce. “Da quando siete arrivate tu e Chloe a casa dopo il... tornado... io e la mamma abbiamo evitato di leggere giornali e seguire i notiziari in tv. Volevamo evitare di mettervi nella situazione di pensarci di continuo”.

Max lo guardava in silenzio senza capire dove stava andando a parare.

“Solo che un giorno sono venuto a conoscenza di un fatto molto grave. Così, non ho potuto fare a meno di andare a controllare tutti i giornali che avevo ricevuto da quando siete qui”.

Ryan si alzò per prendere il giornale dalla scrivania. Dopo avergli dato un’altra occhiata andò a sedersi di nuovo accanto alla figlia.

“Papà... cosa c’è?”

“Se qualcuno ti facesse del male, me lo diresti vero?”

“Papà, che succede?”

Ryan era terrorizzato a dover affrontare l’argomento con sua figlia. Conosceva molto bene sua figlia. Sapeva che sarebbe stata capace di omettere delle informazioni solo per proteggerli e non farli preoccupare. Non riusciva a chiederglielo, quindi decise di passarle il giornale per permetterle di leggere. Così, avrebbe potuto tenere d’occhio la sua reazione. La ragazza prese il giornale e le bastò leggere il titolo dell’articolo, per sentirsi morire dentro. Nel frattempo Ryan continuava a fissarla e Max accorgendosene, cercò di non dare segno d’instabilità, continuando a leggere. Poi iniziò a leggere l’articolo sorpresa.

“Oh mio Dio, David è vivo!”

“Si Max, il patrigno di Chloe è vivo. Ma non è quello il punto, continua a leggere”.

Max riprese la lettura, ma già riusciva a immaginare cosa ci potesse essere scritto. Quando finì di leggere l’articolo chiuse il giornale porgendolo a suo padre senza guardarlo. In quel momento le veniva una gran voglia di piangere e urlare. Nonostante Mark Jefferson stava per pagare il prezzo delle sue azioni malvagie, era ancora vivo e vegeto. Tante altre persone innocenti invece, erano morte a causa della sua scelta di salvare Chloe. Stava cercando di trattenersi il più possibile, ma era davvero difficile.

“Max? Era il tuo professore, frequentavi le sue lezioni. Tu non hai mai avuto... problemi con lui... vero?”

I ricordi di Jefferson le tornarono alla mente. Tutte le parole, i suoi tocchi, i gesti, le urla e gli scatti di quell’uomo, che ancora oggi la tormentavano in sogno come era successo in un’altra sequenza temporale che in quella realtà non era mai esistita. A fatica si sforzò di guardare suo padre. Le servì tutta la forza di volontà possibile per guardarlo dritto negli occhi e mentirgli.

“No papà... sono scioccata nel sapere che razza di persona è...” rimase a guardare suo padre. Anche lui la fissava, nel tentativo di riuscire a capire se c’era qualcosa di non detto.

“Sei sicura Max? Sai che puoi dirmi tutto. Io sono tuo padre, devo sapere se lui...”

“No papà, non è successo nulla”. Il padre annuì senza convinzione. Nonostante avesse una brutta sensazione, decise di credere a sua figlia.

“Ok, va bene. Vieni qui” disse Ryan abbracciando sua figlia.

Quando si staccarono Ryan disse: “Ora va a prepararti, non voglio farti fare tardi”.


Max voleva dire a suo padre che avrebbe avvertito Chloe di David, ma non lo fece. In quel momento voleva solo uscire immediatamente da quella stanza e andare a rifugiarsi nella sua camera, prima che le lacrime potessero iniziare a fare la loro comparsa.
Chloe, dopo la colazione era uscita fuori per fumare una sigaretta e quando rientrò, Max stava salendo le scale di corsa. Mentre stava per salire anche lei Ryan la fermò con l’intenzione di parlare con lei.

“Chloe, potresti seguirmi un attimo?”

“Certo...”

Andarono nello studio e Ryan passò dietro la scrivania per aprire un cassetto. Nel frattempo Chloe si girò intorno. Di tutte le stanze della casa, quella era l’unica in cui non ci aveva ancora messo piede, oltre alla camera da letto dei Caulfield. La stanza non era grandissima, ma c’era tutto quello che ti aspetteresti di trovare in uno studio. C’erano scaffali pieni di libri il cui contenuto era del tutto sconosciuto alla ragazza, che certamente non era nemmeno interessata a conoscere. Alla parete di destra c’era un divanetto in pelle. In fondo una scrivania in legno di mogano sul quale erano appoggiati un computer, un giornale, un telefono, dei libri e una foto di famiglia. Davanti alla scrivania c’era una poltrona sulla quale, Ryan le chiese di sedersi. Chloe lo fece, ma qualcosa le diceva che questo, non era un buon segno e presto lo avrebbe scoperto. Ryan mise un pacco di sigarette davanti alla ragazza.

“Oh... allora è per questo che mi hai chiesto di venire qui. Per passarmi le sigarette di nascosto. Vanessa ancora non lo sa eh...” disse Chloe ridendo.

“Si Chloe, adesso lo sa. Comunque non è per le sigarette che sei qui. In realtà volevo parlarti di una cosa molto importante”.

Chloe temeva si trattasse della scuola e al solo pensiero le si rivoltò lo stomaco. Ryan si alzò per prendere il giornale e tornando alla sua scrivania si sedette.

“Vedi Chloe, da quando siete arrivate qui io e Vanessa abbiamo evitato di aggiornarci sulle vicende di Arcadia Bay. Lo abbiamo fatto per non mettervi sotto pressione. Ma qualche giorno fa ho letto uno di quei giornali che avevo seppellito qui nel mio studio e ho trovato qualcosa di interessante. Non so quanto ti possa far piacere saperlo, ma devo per forza informarti”.

Il cuore della ragazza iniziò a martellare così forte, che sembrava sul punto di schizzare fuori dal petto. Aveva iniziato a muovere nervosamente la gamba, per paura di quello che avrebbe ascoltato. Ryan se ne accorse.

“Chloe... rilassati”.

“Io s-sono rilassata”.

“Ok, allora... credo che dovresti leggere questo...”

Ryan consegnò il giornale alla ragazza che iniziò a leggere. Alla vista del nome dell'uomo che aveva fatto del male a Max, la ragazza strinse così forte il giornale che iniziò a stropicciarsi ai lati.

“Chloe...?”

“Mmh?”

“È tutto ok?”

“S-si... certo”.

Continuò a leggere fino a quando riconobbe il nome del suo patrigno. La sua espressione cambiò all’improvviso e alzando la testa guardò Ryan.

“È vivo Chloe”.

La ragazza rimase in silenzio tornando a guardare il giornale. Ryan si schiarì la voce per poi lanciare la bomba.

“Lui molto probabilmente avrà provato a contattarti. Il tuo telefono è ancora spento, quindi non sa che tu stai bene. So che tra voi non scorre buon sangue, ma sono sicuro che è molto preoccupato. Sono convinto che non ha perso ancora la speranza di ritrovarti”.

Chloe continuava a stare in silenzio.

Ryan riprese a parlare. “È passato un mese ormai, credo che sia arrivato il momento di riaccendere quel telefono e metterti in contatto con lui. Chloe... di qualcosa”.

“Io non posso farlo... non ancora”.

Ryan la guardò sorpreso. “Chloe, il tuo patrigno è vivo, deve sapere che sei viva e che stai bene. Non puoi continuare a rimandare”.

“Mi vuoi mandare via?” chiese la ragazza a Ryan.

“Chloe, come puoi pensare una cosa del genere? Assolutamente no. Trovo solo che sia giusto informare David che stai bene. Inoltre... bisogna prendere in considerazione che forse... e dico forse... tua ma...”

“NON DIRLO!” urlò Chloe stringendo sbattendo il giornale sulla scrivania.

“Ascoltami Chloe, so bene cosa provi in questo momento, ma...”

“Tu non sai niente di come mi sento, nessuno di voi lo sa. Quindi risparmiami le belle frasi di comprensione. Non accenderò il telefono. Non ora”.

Chloe si alzò di scatto dalla poltrona e si stava dirigendo verso la porta, ma Ryan la bloccò prima che uscisse dalla stanza.

“Chloe, non voglio darti ordini, ma devi informare David. Se ti rifiuti di farlo, mi troverò costretto a farlo al posto tuo. Riuscirò a rintracciarlo”.

Chloe rimase ferma alla porta mentre guardava stupefatta Ryan.

“E quello che voglio io non conta niente?”

“Certo Chloe, quello che vuoi tu conta molto, ma spesso la tua opinione non si trova in linea con ciò che è giusto fare. Ci sono cose che vanno fatte Chloe e questa è una di quelle”.

A quelle parole Chloe ripensò a quello che aveva detto il suo alter ego.


“...Sto facendo quello va fatto... Io ho il coraggio di viverla la mia vita e di fare quello che va fatto...”

 
Non può essere... è soltanto un caso.

 
Uscì dalla stanza per tornare in camera sua. Quando era sul punto di salire i primi scalini per andare al piano di sopra, Vanessa la fermò chiamandola.

“Chloe, aspetta. Finalmente mi hanno sistemato l’auto che aveva seri problemi e andrò a riprenderla domani mattina. Quindi direi che è il caso di fare spazio in cortile rimuovendo il pick-up. Tanto non lo usate più, anche perché non mi sembra sicuro andarci in giro. Che ne dici? Per te va bene?”

Chloe la guardò frastornata ripensando di nuovo al suo incubo.


“...A Max dà fastidio che fumi, non vuole che bevi. Ryan vuole mandarti al college. Vanessa vuole... aspetta, non so esattamente cosa vuole quella. Ma sicuramente qualcosa verrà fuori vedrai. Tutti pretendono qualcosa da te... E tu esegui gli ordini, come se fossi un cagnolino. Hai diciannove anni Chloe, sei maggiorenne. Sei in grado di decidere per te stessa. Nessuno deve mettere bocca sulla tua vita...”


In quel momento entrò Ryan. Arrivò troppo tardi e non riuscì a fermare sua moglie dal rivelare a Chloe, la loro intenzione di togliere di mezzo il suo pick-up. Questo finì per aggiungere altra benzina sul fuoco. Vanessa la guardava in attesa di una sua parola, ma la ragazza non disse nulla. Guardò Ryan, con disprezzo e sali le scale di corsa per poi chiudersi in camera sbattendo la porta.
 
Nel frattempo Max era in camera sua piangendo lacrime amare a causa di Jefferson.

 
Com'è possibile che lui, che più di tutti merita di finire all'inferno è vivo? Dopo tutto quello che ha fatto, il male che ha causato, come può essere ancora vivo? E io che ho cercato di salvare una sola vita ne ho spezzate tante altre. Non doveva finire così, non è giusto...

 
Mentre era ancora intenda a combattere contro il suo senso di colpa, sentì una porta sbattere. “Chloe...”

Uscì immediatamente dalla sua camera per andare da Chloe. Nel frattempo dal piano inferiore giungevano le voci dei suoi genitori. Max si fermò ad ascoltare.

“Non avresti dovuto dirle del suo pick-up!”

“Perché no Ryan?!”

“Non era il momento adatto. Chloe non ha preso bene l’idea di chiamare David, per informarlo di stare bene”.

“Beh, avresti dovuto essere più convincente!"

“Cosa?! Vanessa, quella ragazza è devastata dal dolore per aver perso l’unico componente della famiglia ancora in vita! Sta soffrendo e ha paura! Quindi non dobbiamo forzarla in nessun modo!"

"Quindi cosa faremo adesso?! Aspetteremo che si decida da sola?!"

"No, nonostante tutto, ho deciso che se non sarà lei a parlare con David, lo farò io! Almeno per avvisarlo e dare un po’ di pace a quell’uomo. Ma voglio concederle del tempo se ne ha bisogno".

“E noi, quando avremo un po’ di pace in questa casa?! Max continua ad avere incubi quasi tutte le notti! Chloe a volte diventa ingestibile! Non ne posso più! A proposito, cosa ha detto Max del professore?!”

“Sembra che non ne sapesse nulla. Ha confermato di non aver avuto problemi con lui”.

“E tu pensi che stesse dicendo la verità?”

“Si... credo di sì” disse Ryan poco convinto.

“Scusami papà per averti mentito” bisbigliò Max bussando alla porta della camera della sua amica. Non arrivò nessun invito a entrare, ma Max decise di aprire lo stesso la porta. Non appena entrò in stanza un odore di fumo di sigarette la travolse. Chloe era seduta sul davanzale della finestra con una sigaretta tra le mani.

“Chloe, ma che stai facendo?! Sai che non dovresti fumare in camera!"

“Ah no?! Che importanza ha?! Cosa potrebbe mai succedere?! Che i tuoi mi mettano in punizione?! Pff... per quel che me ne importa...”

Dal tono della sua voce e dal modo di fare, si capiva che Chloe non stava affatto bene in quel momento. Forse la cosa più intelligente da fare, era farsi da parte. Ma Max non poteva farlo, non dopo la notte appena passata. Quindi tentò lo stesso.

“Chloe?”

“Non è il momento Max, per favore”.

Max si avvicinò a lei e l’abbracciò da dietro appoggiando il mento sulla sua spalla.

“Non voglio chiederti nulla. Quando te la sentirai di parlarne io sarò qui”.


Quel sogno che ho fatto sembrava quasi un avvertimento per la giornata di merda che avrei avuto oggi. Era solo un sogno ma l’altra Chloe aveva ragione su tutto.
E David... lui è vivo. Mia madre invece?


Rimasero così tutto il tempo della sigaretta. “Chloe, se vuoi chiamo Fernando per dirgli che non andiamo più da Lucas. Possiamo restare qui, oppure potremmo andare da qualche parte solo noi due”.


Chloe era sul punto di dire a Max che forse aveva ragione. Ma ancora una volta una voce risuonò nella sua mente, quella dell’altra Chloe.


“La giornata di domani, potrebbe essere una buona occasione per andare nella giusta direzione. Non avrai tra i piedi i Caulfield, sarai libera di fare quello che vuoi. Per quanto riguarda Max, che vada al diavolo”.


“No Max, va bene se usciamo. Non voglio restare qui oggi”.

A Max sembrò strana la decisione della sua amica. Considerando il suo stato d'animo, credeva che avrebbe preferito stare lontano dagli altri. Però, se era quello che voleva, per lei andava bene. Tra l’altro, nemmeno lei voleva restare a casa. Quindi Max tornò in camera sua per prepararsi e Chloe fece lo stesso. Prima di uscire dalla sua stanza Chloe, prese dall’armadio il suo telefono e lo collegò alla presa elettrica. Non era quello che voleva, ma c’era una buona ragione per accendere quel maledetto telefono, che andava ben oltre la faccenda di David. E come aveva detto l’alter ego nel suo sogno, era qualcosa che andava fatto. Mentre guardava il telefono appoggiato sul comodino, vide uno dei suoi pennarelli. Lo prese infilandolo in tasca.

Aspettarono in salotto l’arrivo dei loro amici. Ryan entrò in stanza per sedersi su una poltrona davanti al divano e Chloe abbassò la testa per non incontrare il suo sguardo.

“Allora Max, hai con te il tuo telefono?”

“Si”.

“Bene, se per caso volete rientrare prima degli altri, basta fare una chiamata e vi vengo a prendere. Non dimenticate le chiavi di casa, nel caso rientrate tardi. Spero non troppo tardi”.

“Va bene papà”.

A un tratto da fuori arrivò il suono di un clacson, segno che Fernando e Kristen erano arrivati. Chloe non perse tempo per alzarsi. Uscendo di casa non salutò nemmeno i genitori di Max.

“Papà, lei...”

“Va bene Max, ne riparleremo. Adesso vai, non fare aspettare gli amici”.

 
Nel frattempo Chloe entrò in macchina. “Ehi, buongiorno Chloe” dissero i ragazzi all’unisono.

“Buongiorno a voi” disse senza entusiasmo.

I ragazzi si lanciarono uno sguardo d’intesa. Forse, quello che era successo la sera prima la turbava ancora. Dopotutto, non è bello che qualcuno ti ricordi continuamente la morte di tua madre. Arrivò Max entrando in auto salutando i suoi amici e dando un’occhiata a Chloe che guardava fuori dal finestrino con lo sguardo perso nel vuoto.

“Allora, pronti per le scazzottate?”

“Accidenti Fernando, non pensi ad altro tu” disse Kristen.

“Oggi vi mostrerò cosa significa prenderle dal sottoscritto. Dopo oggi avrete paura di me” disse Fernando avviando l’auto.

“Si certo Fernando, sto già tremando tutta” rispose Kristen con sarcasmo.

Max guardò ancora una volta verso l'amica. Sembrava essere del tutto assente, così le prese una mano. Ma Chloe non diede segno di essersene nemmeno accorta. Continuò a guardare fuori dal finestrino pensando a qualcuno, una persona in particolare. Chissà, se avrebbe potuto davvero aiutarla.


 
Anche quel mattino c’era traffico. Essendo domenica tutti partivano in quarta per poter passare un fine settimana all’insegna del relax, e del divertimento. Chloe era felice di non dover guidare in quel tremendo via vai di macchine. Quando giunsero a casa di Lucas, il ragazzo era già fuori con Jennifer intendo a fare una partita di pallacanestro. Il canestro era appeso al di sopra della saracinesca del garage. Dopo aver fatto un altro centro nel canestro, alzò le braccia e lanciando un urlo in segno di vittoria. Se il ragazzo, aveva in comune qualcosa con suo cugino Fernando, era proprio quello di esultare per ogni cosa. Il ragazzo prese la palla tenendola appoggiata al suo fianco con un braccio, mentre con l’altro teneva Jennifer per le spalle cercando di consolarla. Nel frattempo Fernando parcheggiò l’auto dietro a quella di suo cugino.

“Dai non fare quella faccia, prima o poi ti permetterò di battermi. Forse...” disse Lucas verso la ragazza prendendola in giro.

“Sei un vero stronzo Lucas!”

“Ehi ragazzi, finalmente siete arrivati”.

“Finalmente? Vedo che non stai più nella pelle all’idea di prenderle” disse Fernando.

“Mi dispiace doverti deludere, ma oggi ti farò raccogliere da terra i denti uno per uno”.

“Staremo a vedere”.

“Ok ragazzi seguitemi”.

Il ragazzo fece strada. Aprì la porta entrando in casa allargando le braccia. “Ed eccoci qua, benvenuti nella mia umile dimora”.

“Questa frase quando l’hai studiata?”

“Ma vaffanculo Jenny” disse ridendo il ragazzo. “Comunque mettetevi pure comodi e fate come se fosse casa vostra”.

“Oppure a casa dei miei zii” aggiunse Fernando.

La casa di Lucas era tenuta molto in ordine, sarebbe stato difficile trovare anche uno spillo fuori posto. Ovunque ti girassi, trovavi vasi di fiori. Qualcuno sembrava avere il pollice verde in casa, esattamente come Vanessa. A ornamentare i vari ripiani dei mobili presenti, c’erano foto di famiglia. In una sembrava esserci la famiglia al completo. A quanto pareva Lucas non era figlio unico, ma aveva un fratello e una sorella. Andarono tutti in soggiorno a sedersi.

“Allora ragazzi, non so voi come volete iniziare la giornata. Quindi io vi dirò qual è la mia idea, se volete proporre altro sarò lieto di ascoltarvi”.

“Bene, siamo tutt'orecchi, illuminaci” disse Jennifer.

“Ok, io avevo pensato d'iniziare facendo un giro al Lower Woodland Skatepark”.

“Adesso?! Di mattina?!” chiese Jennifer.

“Lo sai bene che il pomeriggio è pieno zeppo di gente. La mattina è molto più tranquillo”.

“Aspetta, uno skate park?” chiese Chloe sorpresa.

“Si, perché?”

“Cazzo, mi sembra una vita che non lo uso più”.

“Davvero sai andare sullo skate?”

“Ci puoi giurare” disse Chloe elettrizzata all’idea di poter ritornare a farci un giro.

Iniziava a prospettarsi una giornata interessante per Chloe. Max vedendo l’entusiasmo dell’amica, fu felice di trovarsi lì, invece di stare a casa a piangersi addosso. Certo, non si aspettava la piega che avrebbe preso quella giornata e ancor meno come si sarebbe conclusa. Se solo avesse saputo…

“Beh Chloe, questa è musica per le mie orecchie. È deciso, andiamo al Lower Woodland Skatepark!”

“Cazzo sì, sono curiosa di vederlo” disse Chloe.

“Un momento voi due, non potete decidere per tutti. Mentre voi fate i ragazzini su delle tavole con le ruote attaccate, cercando di spezzarvi l’osso del collo, noi cosa dovremmo fare?! Stare a guardare?!”

“Beh, se volete potete fare delle belle passeggiate respirando aria pura. Oppure potrei prestarvi qualcosa per partecipare attivamente alla nostra avventura. In garage ho di tutto”.

“Credi per caso che ho una voglia irrefrenabile di morire così giovane?!” chiese Jennifer scioccata.

“E dai Jenny, sai che non ci vado più da un bel po', ne ho bisogno. Ok, facciamo così, se ci permettete di fare un giro sullo skate, dopo lascio a voi la scelta di cosa mangiare a pranzo”.

“Uhm, paghi tu?” chiese Jennifer riflettendoci su.

“Siete miei ospiti, quindi pago io per tutti. L’importante e che siano schifezze di prima scelta”.

“Ok, ragazzi voi che ne pensate? Kristen?”

“Per me va più che bene. L'importante è che dopo mangerò un bel cheeseburger, con una montagna di patatine fritte e ketchup a volontà".

“Tu Fernando?”

“Avrei preferito prima le scazzottate, ma posso chiudere un occhio. Anche perché dopo te li chiuderò tutti e due io a forza di pugni” disse Fernando.

“Max, tu sei d’accordo?” chiese Jennifer.

“Si, per me va bene” rispose la ragazza facendo un sorriso a Chloe.

“Siii!” esultò Lucas battendo un pugno con quello di Chloe.

Uscirono tutti di casa mentre Lucas apriva la saracinesca del garage. “Allora Chloe, serviti pure. A te la scelta”.

Chloe entrando nel garage vide che era pieno di skate, rollerblade e altra roba. “Porca puttana quanta roba! Sono tutti tuoi?!”

“No, c’è anche roba dei miei fratelli, ma ormai non li usa più nessuno, a parte me ogni tanto. Mamma voleva dare via tutto, ma io mi sono imposto”.

“E l’hai spuntata?!” chiese Fernando sorpreso. Sapeva quanto potesse essere difficile far cambiare idea alla zia.

“Certo!”

“E come cazzo hai fatto?!”

“Semplice, le ho detto che mi sarei davvero tinto i capelli di verde”.

Tutti i ragazzi iniziarono a ridere.

Chloe si avvicinò a un tavolo dove era appoggiato uno skate nero con un disegno di fiamme sulla parte anteriore e posteriore. Lo girò per controllarlo meglio, notando che le ruote erano troppo allentate.

“Hai la chiave a T?” chiese Chloe.

“Certo, guarda nella scatola di fianco a te sullo scaffale”.

Chloe sbirciò nella scatola. Dopo aver trovato quello che cercava, iniziò a smanettare sullo skateboard.

“Portala con te quella” disse il ragazzo indicando l’attrezzo. "Potrebbe servirti dopo".

Chloe iniziò a stringere le ruote dello skateboard, mentre gli altri ragazzi li guardavano annoiati. Tutti tranne Max, che osservava la ragazza contenta di poterla vedere finalmente rilassata. Sembrava essere a suo agio, nel proprio ambiente.
Era la prima occasione di poter vedere quel lato di Chloe. Si sentì un po' triste di non aver far fatto parte di quel periodo di Chloe, a causa del suo trasferimento a Seattle. Il punto è che Max, non si era persa solo quella parte del periodo in cui era stata lontana dalla sua amica. C’era molto di più e lo avrebbe scoperto presto. Dopo aver preso tutto l’occorrente e stavano per uscire dal garage, Lucas si fermò di colpo.

“Ah cazzo, dimenticavo” disse il ragazzo aprendo uno scatolone appoggiato sotto il tavolo da lavoro frontale. Tirò fuori caschi, gomitiere, ginocchiere e guanti a mezze dita. Chloe guardò il ragazzo a bocca spalancata, mentre le lanciava un casco.

“Whoa whoa, frena amico! Che cazzo dovrei farci con questi?!” disse Chloe afferrando al volo il casco.

“Beh... è per evitare di farci male!”

“Dici sul serio?” chiese ridendo.

“Si, non so come di solito fai skate tu, ma io uso tutte le protezioni del caso”.

“Si, tranne quando va a letto con certe tipe” disse maliziosa Jennifer.

“La vuoi smettere?” disse ridendo Lucas mentre le lanciava un guanto in faccia.

“Ehi!” disse Jennifer.

“Ok, fai come credi Lucas, ma io non mi metterò tutta quella roba addosso! Saranno soltanto un impedimento per i movimenti”.

“Ok, come vuoi” rispose il ragazzo alzando le braccia in segno di resa.

In quel momento si intromise Max. “Chloe, forse dovresti usarli invece”.

“Oh avanti Max, non voglio usarli. Non sto andando in guerra!”

Max si avvicinò a Lucas mentre Chloe e gli altri uscivano dal garage. “Lucas, potresti portare lo stesso tutte le protezioni anche per lei? Giusto per sicurezza”.

“Certo Max, non c’è nessun problema”. Poi guardando Max allontanarsi aggiunse: “Ehi Max...”

La ragazza si girò guardando verso di lui. “Mi fa piacere che siate venute anche voi”.

“Grazie a te per averci invitate. Credo che Chloe ne abbia davvero bisogno”.

“Di nulla Max”.

La ragazza uscì tornando dagli altri, mentre lui prendeva tutto l’occorrente anche per Chloe, come aveva chiesto Max. Fernando non sapeva dove si trovava lo Skatepark. Così Lucas si offrì di precederlo con la sua auto per indicargli la strada. Raggiunsero un’area di parcheggio vicino a dei campi da tennis. Poi si incamminarono per raggiungere le vasche. Quella zona era adatta per chi amava fare sport. C’erano campi da calcio, softball, tennis e baseball. Quindi non era l’ideale per Kristen, Max, Fernando e Jennifer. Inoltre erano presenti anche delle aree destinate a chi voleva fare picnic. Finalmente arrivarono a destinazione.

“Bene, mentre voi cercate di farvi del male io vado a fare un giro, anche per vedere dove sono i bagni e qualche oasi per prendere da bere. Qualcuno viene con me?” chiese Jennifer.

“Io” disse Kristen alzando la mano.

“Perché non mi sorprende?” disse Fernando.

“Colpa tua e dei tuoi maledetti succhi di frutta, se mi scappa di continuo” rispose Kristen.

“Beh, io non ho nessuna voglia di camminare quindi terrò compagnia a Max, mentre quei due si spaccano i denti nelle vasche. Sarà un bellissimo spettacolo” disse Fernando.

Lucas e Chloe alzarono il dito medio verso di lui.

“Ok, ci vediamo dopo” disse Jennifer allontanandosi con Kristen.

Max e Fernando presero posto su una panchina lì vicino. Max sembrava un po’ nervosa e il ragazzo se ne accorse. “È tutto ok Max?”

“Ehm... si...” rispose la ragazza guardando Lucas che indossava le protezioni, mentre Chloe lo guardava prendendolo in giro.

Fernando seguì il suo sguardo. “Sembra molto temeraria”.

“Un po’ troppo, al limite dell’incoscienza”.

“Io credo che lei sia una persona davvero forte sai? Voglio dire guardala. Nonostante la morte di sua madre, riesce ancora ad avere voglia di fare skate”.

“Si, ma lei sta male dentro, anche se non lo dà a vedere in questo momento”.

“Sei preoccupata per lei?”

“Lo sono sempre”.

“Devi cercare di rilassarti un po’ Max. Se continui a essere così iperprotettiva, non le concederai la possibilità di alleggerirsi un po’ da tutte le tensioni, lo stress e il dolore accumulati sino a ora”.

“È più facile a dirsi che a farsi”.

“Si vede che ci tieni davvero tanto. Non capisco perché non ci hai mai parlato di lei”.

“Mi sentivo in colpa per averla lasciata sola subito dopo la morte di suo padre. Mi sentivo un mostro, quindi non mi faceva piacere parlarne. E poi non volevo che vi sentiste, come una ruota di scorta. Perché davvero tengo a te e Kristen”.

“Prima di tutto, non sei un mostro anzi, sei la persona più buona che io conosca. Secondo, il trasferimento non era dipeso da te. Terzo, non ci saremmo mai sentiti delle ruote di scorta e quarto beh... anche noi ci teniamo tantissimo a te. Non sai quanto siamo stati felici di poterti riabbracciare dopo quello che è successo”.

“Mi sei mancato Fernando”.

“Anche tu Max” disse il ragazzo abbracciandola.

“Allora Chloe, sei proprio sicura di non volere mettere almeno il casco e le ginocchiere?” chiese Lucas.

“Cazzo, sei proprio un fifone! Perché hai portato quella roba pure per me, se ti aveva detto di no?!”

“La ragione è seduta su quella panchina con mio cugino” disse Lucas mentre continuava a prepararsi.

Chloe guardò verso la panchina. “È stata lei a chiedertelo?!”

“Ebbene sì. È bello sapere che qualcuno si preoccupa per te in questo modo”.

“Si lo è, ma a volte...”

“Diventa opprimente?”

“Si... se vogliamo dirla così”.

“Beh... non lo fa con quello scopo”.

“Già...”

“Allora, sei pronta a mostrarmi cosa sei capace di fare?”

“Puoi giurarci” disse Chloe sorridendo.

“Ragazzi, noi cominciamo se volete fare il tifo, fatelo per me” disse Lucas rivolgendosi ai compagni seduti in panchina.

“Puoi scordartelo Lucas” disse Fernando.

“Che cazzo di cugino di merda che ho” disse ridendo, dando una pacca sulla spalla di Chloe. “Allora, che ne dici di iniziare dalle cose più semplici?”

“Ok, come ti pare”.

“Cominciamo con un Cavaman?”

“Cosa?! Ma dici sul serio?!”

“Si, perché?”

“Tanto vale che mi chiedevi di fare una giravolta su me stessa come le ballerine di danza classica”.

“Mai dai non lagnarti. Ti ho detto di cominciare da cosa semplici”.

“Pff... ok, come vuoi”.

“Allora, sto aspettando” disse Lucas incrociando le braccia sul petto guardando Chloe con uno sguardo di sfida.

Chloe eseguì l’entrata in vasca eseguendo quello che le era stato chiesto. Tenendo con la mano lo skateboard si porto avanti saltandoci e atterrandoci sopra.

“È patetico quello che mi hai chiesto di fare”.

“Si lo so” disse ridendo Lucas mentre seguiva anche lui la stessa manovra. Poi ritornarono di nuovo su.

“Adesso tocca a me chiedere”.

“Prego mia signora”.

“Non provare a prendermi per il culo. Allora, fai un Casper”.

“Pensavi di spaventarmi con così poco? O non credi nelle mie capacità? Adesso sta a guardare”.

Il ragazzo si posizionò sullo skateboard con entrambe i piedi. Fece pressione sulla parte posteriore facendo girare lo skate al contrario, finendoci con il piede anteriore sotto. Concluse il trick, saltando per riportare lo skate nella posizione iniziale atterrandoci con i piedi sopra.

“Si, sei bravino” disse Chloe eseguendo lo stesso trick.

“Cosa?! Solo bravino?! Pff...” disse Lucas.

Nel frattempo Max e Fernando li guardavano sorridendo alle punzecchiate che si lanciavano tra di loro.

“Tocca di nuovo a me. Passiamo ai flip. Iniziamo con il più semplice, il Pop Shove-it”.

Chloe iniziò a prendere un po’ di rincorsa strisciando il piede posteriore all'indietro, e alzando quello anteriore in corsa, fece girare lo skateboard di 180°. Poi per chiudere il trick agganciando lo skateboard in aria, con il piede anteriore.
Chloe lo guardò facendo il gesto del dito medio. Lucas rise scuotendo la testa.

“Sei una dura eh?"

Anche il ragazzo eseguì la stessa manovra. In quel momento arrivarono Jennifer e Kristen con delle bibite per tutti.

“Uh, guarda Kristen. Non vedo vittime, questo vuol dire che siamo ancora in tempo per i spargimenti di sangue”.

Alle parole della ragazza Max sbiancò guardando Chloe. Se si fosse fatta male, avrebbe riavvolto?

“Che cosa stanno facendo?” chiese Kristen confusa mentre guardava i due ragazzi alle prese con le loro manovre.

“A giudicare da quello che vedo, stanno facendo una gara a chi ce l’ha più lungo” disse Jennifer ironica.

Fernando scoppiò a ridere, mentre prendeva due bibite, per sé e per Max. La ragazza era ancora concentrata su Chloe.

“Si, ma c’è solo un problema, Chloe è una ragazza” disse Kristen.

“Si... hai ragione... ma cazzo se è brava...” disse Jennifer un po’ sorpresa dalle capacità della ragazza.

“Che ne dici se facciamo un po’ di vasche, mi sto annoiando” disse Chloe.

“Assolutamente d’accordo, vuoi almeno il casco?” chiese Lucas ridendo.

“Oooh, fanculo Lucas!” rispose Chloe lanciandosi nella prima vasca.

Cominciarono a fare avanti e indietro con i loro skateboard saltando ogni volta che arrivavano al bordo della vasca e ritornando all’interno prendendo velocità. Mentre i ragazzi facevano battute sui loro compagni che si stavano gasando sempre di più con i loro skateboard, Max era con i nervi a fior di pelle.

 
Perché non mi ascolta mai? Non prende mai in considerazione ciò che le dico. Cosa le costava indossare le protezioni? Almeno il casco doveva metterlo. Se sbattesse la testa? Anche lei non vuole che uso i miei poteri, ma non fa nulla per rendere alcune situazioni il meno possibile pericolose. Sembra quasi che non le importi nulla. Forse è anche dovuto a quello che è successo stamattina, di cui non abbiamo ancora parlato. E che molto probabilmente non faremo, almeno per oggi. Posso capire che sia arrabbiata, ma questo non giustifica che deve infischiarsene di tutto, anche di sé stessa.

 
Mentre i pensieri si affollavano nella sua mente, Max diventava sempre più nervosa. La preoccupazione e la paura che Chloe potesse farsi male, aumentavano a ogni salto. Infatti, all’ennesimo salto Chloe cadde a terra rotolando.

“Oh cazzo...” disse Fernando.

“Chloe!” disse Max lasciando la bibita e correndo da lei.

Chloe si alzò lentamente da terra, rimettendosi in piedi.

“Chloe, stai bene?”

“Eh? Si Max, tutto ok. Non ci sono morti in vista”.

“Fammi controllare” disse Max.

Il ginocchio destro era graffiato e leggermente sanguinante. Forse, anche a causa dei pantaloni già strappati all’acquisto.

“Non è niente di grave”.

“Va comunque disinfettata, e comunque ti avevo detto di mettere le protezioni”.

“Max, per favore smettila! Cazzo, sembri mia madre! Mi fai salire l’ansia a starmi così addosso!”

Detto questo Chloe prese lo skate e andò verso la panchina. In quel momento dopo l’ultimo salto arrivò Lucas. “Ehi Max, si è fatta male?”

“Un po’, ma non è niente di grave per fortuna”.

“Tu stai bene?” chiese Lucas vedendo la ragazza un po’ triste.

“Si Lucas, è tutto ok”.

Quando si avvicinarono al gruppo Lucas disse: “Complimenti Chloe, sei davvero in gamba, non me lo aspettavo. Ma si dà il caso che io sono stato più in gamba di te”.

“Ehi, e chi lo dice questo? Una caduta può sempre capitare”.

“Si, ma non al sottoscritto”.

“Non puoi essere tu a decidere. Lasciamolo fare alla giuria” disse Chloe indicando i loro compagni.

“Assolutamente no, sono di parte. Voterebbero tutti per te”.

“Io voterei per te” disse Kristen a Lucas.

“Grazie, ma non basta”.

“Beh, allora vuol dire che c’è solo un modo per scoprire chi è il migliore” disse Jennifer attirando l’attenzione di tutti.

“E quale sarebbe?” chiese Chloe.

Una corsa sullo skate. Iniziando da queste vasche, girando attorno al campo di calcio, ma passando per il parcheggio, girargli intorno e ritornare qui da noi. Passando di nuovo per le vasche ovviamente, che al ritorno saranno solo due. Il primo che arriva qui, ha vinto”.

Chloe e Lucas si guardarono sorridendo. “Ci sto” dissero entrambi.

Questa volta Chloe indossò tutte le protezioni per evitare altri danni. Più che altro, non voleva tornare in mutante a casa, a furia di strappare i pantaloni che erano già a buon punto. Lucas si risistemò di nuovo lo skate usando l’attrezzo a disposizione, anche Chloe fece lo stesso. Ora, è facile immaginare la faccia di Max, che quasi iniziava a rimpiangere quella giornata. E pensare che il peggio doveva ancora arrivare.

“Allora ragazzi, siete pronti?” chiese Jennifer.

“Io sono nato pronto” disse Lucas guardando Chloe con uno sguardo di sfida.

“Lo sono anche io, preparati a perdere” disse Chloe agganciandosi bene il casco.

“Staremo a vedere” rispose il ragazzo.

Max, aveva il cuore in gola. Si avvicinò alla sua amica. “Chloe...” disse guardandola con preoccupazione.

Chloe si girò verso di lei dicendo con sarcasmo: “Cosa?! Vuoi per caso dirmi di non correre in una corsa?!”

Scuotendo la testa andò a posizionarsi vicino a Lucas.

“Ok ragazzi, al mio tre partite”.

“Ci puoi giurare Jenny” disse Lucas.

“Ti farò mangiare la polvere Lucas” disse Chloe.

Si intromise Jennifer scherzando: “Ragazzi piantatela o mi farete eccitare così”.

“Allora... uno...”

Lucas e Chloe posizionarono un piede sui loro skateboard.

“due...”

Max quasi perse il respiro e cominciò a guardare la sua mano.

“tre!”

I ragazzi partirono dirigendosi verso le vasche.

“FORZA CHLOE!” urlò Fernando.

“DAI LUCAS!” urlò Kristen.

Max guardò un po’ male Jennifer, dopotutto l’idea era stata sua. La ragazza se ne accorse.

I due ragazzi arrivarono tutti interi, senza cadute al di là delle vasche e iniziarono la loro corsa a un lato del campo di calcio, per raggiungere la zona parcheggio. In quel momento nel campo era in corso una partita tra amici. Non appena i ragazzi videro quello che stava succedendo, si fermarono ad assistere alla gara. Qualcuno iniziava addirittura a fare il tifo urlando. Al momento Lucas era in testa. Chloe però non è una che si dà per vinta nelle sfide. Stavano prendendo velocità e la stanchezza iniziava a farsi sentire. Chloe si stava lentamente avvicinando a Lucas.

“Resta dove sei Chloe, non puoi battermi!”

“Preparati alla sconfitta Lucas!”

Arrivarono alla zona parcheggio svoltando a destra e proseguendo la loro corsa. I due ragazzi iniziarono a sentire molto la stanchezza. Lucas iniziava a essere nervoso, perché Chloe stava recuperando terreno.

“Credo che Lucas stia vincendo” disse Kristen.

“Aspetta a dirlo” disse Jennifer vedendo che Chloe stava recuperando.


Quando videro la stradina che li avrebbe portato all’altro lato del campo di calcio, la imboccarono girando a destra lasciando il parcheggio. Per Max, la gara sembrava non voler terminare mai. Non riusciva a stare tranquilla. Se solo potesse mandare il tempo avanti invece che indietro. Gli sfidanti arrivarono all’ultima svolta a destra che finalmente li avrebbe portati al traguardo. Ormai Chloe e Lucas erano a pari merito. Erano decisamente sfiniti, ma non mollarono. L’adrenalina degli sfidanti era a mille. I ragazzi dal campo di calcio si stavano avvicinando di più alle vasche per vedere meglio il finale. Ormai mancavano pochi metri alle vasche, dove avrebbero preso velocità grazie alle discese, che li avrebbe poi portati al traguardo, con il rischio di farsi male durante i salti.

“VAI CHLOE, FAGLI MANGIARE LA POLVERE!” gridò Fernando divertendosi come un matto, all’idea che suo cugino potesse essere battuto da Chloe.

“FORZA LUCAS, DIMOSTRALE DI CHE PASTA SEI FATTO!” gridò Kristen.

“WHOOO!” gridò Jennifer agitando un pugno in aria.

Max era terrorizzata per il finale, pronta a riavvolgere se fosse il caso. Nel ritorno, le vasche da affrontare erano solo due. Raggiunsero la prima vasca. Discendendo all’interno presero velocità e fecero il primo salto. Chloe passò in testa giusto alla seconda vasca. Giunti all’ultimo salto, sia Chloe che Lucas usarono le loro ultime forze rimaste per aggiudicarsi la vittoria. L’atterraggio, come era prevedibile che fosse, non fu così morbido. Entrambi i ragazzi caddero a terra, e se non fosse stato per la presenza delle protezioni che avevano addosso, si sarebbero fatti male. La prima a toccare terra fu Chloe. Delle voci raggiunsero il gruppo, erano i ragazzi del campo di calcio. C’era chi esultava per la vittoria di Chloe e chi storceva il naso. Nel frattempo Kristen, Jennifer, Fernando e Max accerchiarono preoccupati i loro due amici a terra sfiniti. Con le gambe e le braccia aperte, che ansimavano cercando di far recuperare aria ai polmoni. Si guardarono e iniziarono a ridere come matti, lanciandosi sguardi d’intesa. Si diedero un cinque con la mano.

“Cazzo se è stato figo Chloe!"

“Puoi dirlo forte!"

“Mi hai battuto! A te la vittoria, te lo sei meritata!"

“Beh... considerando quanto filo da torcere mi hai dato, vincere è stato il minimo!"

“Stronza!”

Continuarono a ridere mentre si alzavano da terra.

“Lucas il mitico ha perso, che figata” disse Fernando ridendo.

“Complimenti per la vittoria Chloe” disse Jennifer.

“Ora, passatemi una bibita e fatemi sedere sulla panchina. Sono mezzo ammaccato” disse Lucas, mentre Kristen gli passava una lattina.

“Tieni Chloe, te la sei guadagnata” disse Jennifer passandole una bibita.

“Grazie”.

Lucas prese posto sulla panchina. Chloe invece andò a sedersi sul bordo della prima vasca, distendendo la gamba destra e lasciando penzoloni l’altra. Max, non pensò nemmeno di avvicinarsi a lei, e andò a sedersi sulla panchina insieme a Lucas. Fernando si stava azzardando a salire su uno skate, mentre Kristen lo sosteneva ridendo. Jennifer andò a sedersi vicino a Chloe.

“Allora come ci si sente a essere la vincitrice?” chiese Jennifer sorridendo.

“Bene, anche se la mia più grande vittoria è stata salire di nuovo su uno skateboard”.

“Non lo usavi da molto?”

“Si” disse Chloe facendo un altro sorso dalla sua bibita.

“Come mai? Se posso chiedere...”

“Diciamo... che ero presa da altre cose...” Poi guardando verso Fernando che cercava di non cadere dallo skate, aggiunse: “Quando sono su uno di quelli, mi sento libera”.

“Libera da cosa?”

“Da tutto. Mi sento libera da ogni costrizione, riesco a essere me stessa senza dover tener conto degli altri. Riesco a spegnere la mente. Smetto di pensare alle preoccupazioni, ai problemi e a tutto quello che mi tormenta”.

“Per questo ti dà fastidio quando Max si preoccupa?”

Chloe la guardò roteando gli occhi. “A quanto pare, è l’argomento del giorno. Anche con Lucas abbiamo parlato di questo”.

“Beh... è solo che si nota tanto che lei si preoccupa per te e tu ti infastidisci”.

“Mi fa dubitare anche nelle cose in cui sono sicura di me. Io sono brava con lo skateboard, ma lei con le sue raccomandazioni mi fa salire l’ansia. È in quel preciso istante, che inizio a pensare che qualcosa può andare storto”.

“Ansia da prestazione Chloe?” chiese ridendo Jennifer per alleggerire la conversazione. Chloe rise della battuta, sapendo cosa intendeva.
“Non devi prendertela così. Non deve essere facile neanche per lei. Secondo me va in ansia proprio come te, soprattutto dopo quello che...”

“Si, lo so”.

Seguì un momento di silenzio. Poi guardò in direzione della panchina. Jennifer seguì il suo sguardo e disse: “Penso di non piacerle”.

“Parli di Max?”

“Si, forse ho finito per alimentare la sua preoccupazione verso di te”.

“Non capisco...” rispose Chloe.

“Quando è iniziata la gara mi ha lanciato un’occhiataccia. L'idea è stata mia”.

“Non sentirti in colpa per questo. Mi sono divertita e ho scaricato un po’ di tensione. E comunque, non credo che non le piaci. Ti conosce appena, dalle tempo”.

“Tempo per decidere come uccidermi facendolo sembrare un incidente?”

Chloe rise dandole una spinta sulla spalla. “Ma finiscila...”

Chloe guardò di nuovo in direzione della panchina. A quel punto Jennifer chiese: “Che stai guardando di così interessante?”

“Lucas è il tuo ragazzo?”

“Lucas il mio ragazzo?! Oh no no no, certo che no. Siamo soltanto amici, buoni amici. A dire il vero è il mio migliore amico. C'è stato un tempo in cui volevamo approfondire il nostro rapporto. Portarlo a un livello superiore, ma alla fine ci abbiamo ragionato su e siamo rimasti solo amici".

"Come mai?"

"Beh, ci siamo detti, perché rovinare un bel rapporto d'amicizia con del buon sesso ristoratore, quando potremmo starcene tranquillamente ognuno a casa propria a trastullarci davanti a film porno?"

Scoppiarono a ridere entrambe.

"Jennifer devo ammetterlo, le tue battute sono pessime tanto quanto le mie anzi, forse mi hai anche battuta".

"E chi ti dice che siano battute?"

Continuarono a ridere. Ritornarono serie e Jennifer guardando Chloe disse: "Sai... è complicato l'amore, soprattutto se lo provi per il tuo migliore amico. Rischi d'incasinare tutto".

"Io non credo che sia così. Voglio dire, alla fine chi meglio di lui può conoscere tutto di te? Sa cosa ti piace e cosa no. Conosce il tuo colore preferito, i tuoi segreti più imbarazzanti, che sai non rivelerà mai a nessuno nemmeno sotto tortura...”

"Chloe Price hai ragione, ma credo che tu abbia una visione un po' troppo romantica della situazione. Ci sono vantaggi e svantaggi”.

"Quali?” chiese Chloe confusa.

Jennifer la guardò un attimo e poi si voltò completamente verso di lei incrociando le gambe. "Ok, allora vediamo se riesco a fartelo capire in breve. Ammettiamo che hai una storia con un ragazzo. Poi hai anche la tua migliore amica, che suppongo sia Max. A un certo punto litighi ferocemente con il tuo ragazzo e ci stai male da morire. Cosa fai?"

Chloe ci pensò un attimo su e poi rispose: "Uhm... non lo so. Lo uccido? Gli graffio la macchina? O Gli scrivo sul parabrezza dell’auto che è un coglione e che ce l'ha piccolo?

Jennifer scoppiò a ridere. “Ti prego Chloe, vuoi cercare di essere seria per un attimo? Sto cercando di farti capire un concetto".

"Ehi, ma io sono seria, gli farei davvero quelle cose” disse Chloe scherzando, o forse no?

“Ok, va bene, provo a essere seria. Non lo so che cosa faccio. Faresti prima a dirmelo tu Jenny”.

"Ok, allora dimmi, cosa fai se sei giù di morale e hai bisogno di sfogarti con qualcuno?"

Chloe guardò in direzione di Max. "Aaaah, ora ho capito cosa vuoi dire. Confidarmi con la mia migliore amica".

"Esatto e cosa succede se il tuo migliore amico e il tuo ragazzo sono la stessa persona e ci litighi? E credimi, succederà che tu lo voglia o meno”.

Chloe continuava a riflettere seguendo il discorso della ragazza.

“Da chi andrai a cercare conforto, se il tuo migliore amico è in realtà il tuo ragazzo, ed è lui la causa del motivo per cui stai male? La linea che separa l'amicizia dall'amore è davvero sottile, ma se si oltrepassa non si torna più indietro. Non si può avere tutto. Non si può essere entrambe le cose, amico e fidanzato nello stesso tempo. Quindi devi decidere cosa vuoi. E devi chiederti cosa saresti disposto a perdere, pur di ottenere il suo amore”.

Jennifer guardò verso Lucas. "Così è come la vedo io. Non posso perdere Lucas. Voglio che lui resti per sempre il mio migliore amico. Non è facile trovarne di veri e sinceri come lui”.

“Capisco... e se ti vengono voglie strane guardandolo, allora passi ai film porno?”

Jennifer le diede un pugno sul braccio ridendo.

Chloe tornando seria chiese: “Parli per esperienza o solo per sentito dire?”

Jennifer con un sorriso sofferente disse: “Si, mi è già successo”.

“Hai perso il tuo miglior amico per questa ragione?”

“Si, da quando ci siamo lasciati, tutto è cambiato. La verità è che quando chiudi una storia con qualcuno, è difficile riuscire a rimanere in buoni rapporti. Cioè... succede, ma di rado. Non voglio perdere anche lui".

Chloe guardò in direzione di Max in silenzio.

"Che hai ora?” chiese Jennifer.

"Niente... stavo solo pensando". Il discorso di Jenny non faceva una grinza, da qualsiasi punto lo si voleva guardare. Il suo ragionamento aveva senso.

"Comunque spero di non averti rattristato Chloe".

"No no, non l'hai fatto. Sto bene, davvero. Però adesso sono curiosa di sapere una cosa".

"Cosa?” chiese Jennifer.

“Che film porno hai visto?"

"Non te lo dico nemmeno sotto tortura".

"Oh avanti, non lasciarmi sulle spine. Devi dirmelo".

"Ne hai davvero bisogno Chloe?"

"Io?! No non credo, ho altro per la testa in questo momento. Credimi è l'ultimo dei miei pensieri".

“Quando è stata l'ultima volta Price?”
chiese Jennifer in modo malizioso.

Un ricordo passò nella mente di Chloe come un flash. Rachel che le teneva ferme le braccia al di sopra della testa mentre era a cavalcioni su di lei, sul letto della sua stanza ad Arcadia Bay.

"Chloooooe! Terra chiama Chloe! Cavoli, deve essere passato davvero tanto tempo” disse Jennifer ridendo.

"Infatti...” rispose Chloe seria in volto.

"Ti ho ricordato qualcosa che non dovevo, vero?"

"No, non è colpa tua, è solo che... Aaaah lascia stare, non è importante. Non voglio conoscere il film che hai visto, perché tanto sono sicura di averne visti migliori del tuo".

"Ah, ma allora sto parlando con un'esperta qui eh"

"Non hai la minima idea".

Risero ancora, attirando l'attenzione di Lucas e Max. Lucas guardò verso di loro sorridendo. "Quelle due vanno proprio d'accordo. Sarà perché hanno tutte e due le rotelle fuori posto".

"Già...” rispose Max.

“Ho come l’impressione che non ti stia divertendo oggi Max e questo mi dispiace molto”.

“Ho altro per la testa oggi”.

“Si tratta di Chloe?”

“Tra le altre cose...”

“Quello che ha vissuto è davvero terribile. Cioè, non che quello che hai vissuto tu sia da meno. Solo che lei ha perso sua madre. Ci vuole una grande forza d’animo a non crollare definitivamente, ma lei ci sta provando a suo modo. Dovresti starle vicino, assecondandola ogni tanto. Lasciarle i suoi spazi. Farle fare quello che le passa per la testa. Prima si è divertita come una matta e anche io con lei. Forse è di questo che ha bisogno. Un po’ di spensieratezza quando si presenta l’occasione. Non è facile riuscire a distogliere il pensiero dai dispiaceri della vita, quindi quando succede, bisogna lasciarla un po’ andare”.

“Tu hai ragione, ma non sai cosa vuol dire lasciare Chloe a piede libero. Non la conosci come la conosco io. Sarebbe capace di ficcarsi nei guai in qualsiasi momento”.

“Infatti, non la conosco. Però credo che è proprio per questo motivo che dovresti ascoltare il mio consiglio. Io vedo tutto dal di fuori, tu invece sei coinvolta personalmente. Le prospettive sono completamente differenti. E il tuo punto di vista vale quanto il mio e quello degli altri”.

“Tutti lo hanno capito” disse Max esasperata.

“Ahahahah, è evidente Max. Dovevi vedere la tua faccia quando Chloe è caduta. Lei è una tipa tosta, se le dici cosa fare non lo farà. Devi cercare il modo di farle fare quello che vuoi tu, ma farla sembrare come se fosse una sua idea”.

“Oh cielo... come si fa?”

“Non ne ho la più pallida idea, lo avrò sentito da qualche parte in tv” disse Lucas bevendo un sorso dalla sua bevanda.

“Ah beh, grazie per il consiglio inutile allora” disse Max in modo sarcastico ridendo.

Anche Lucas iniziò a ridere. “Mia sorella minore è una testa calda, un po’ come la tua amica. Una ribelle. Ogni giorno se ne usciva con una nuova idea per far esasperare i miei. Quando mamma e papà le dicevano di non fare qualcosa, lei puntualmente la faceva. Poi un bel giorno i miei hanno smesso di badarci. Lei arrivava e diceva, voglio fare un piercing e loro rimanevano impassibili. Quando ha capito che non riusciva più a far alzare la pressione a nessuno, si è semplicemente calmata”.

“Ora capisco perché volevi fare i capelli verdi. Eri sotto l’influsso di tua sorella. Ma non doveva essere lei a prendere esempio da te, visto che sei il fratello maggiore?”

“Che vuoi farci, si vede che sono un tipo poco influente. Non sono un ribelle, anche se mi capita di fare stronzate. Sono un tipo con la testa sulle spalle. Almeno così dice mia madre".

“Non conta quello che dicono le madri. Quindi non barare”.

“Vedo che sei spiritosa. E tu Max? Come sei?”

“Beh, non sono una persona che parla molto, faccio fatica a instaurare qualsiasi tipo di relazione con chiunque. Sono molto riservata, non mi piace parlare di me. Anche perché non c’è molto da dire. Sono timida e insicura. Non sono una che si butta nelle cose”.


Davvero ho detto queste cose di me a un completo estraneo? Ma sono impazzita?


Lucas la guardava con attenzione riflettendo. Max se ne accorse. “Che c’è?”

“Hai dimenticato una cosa però”.

“C-cosa?”

“Che non bisogna mai farti arrabbiare” disse sorridendo.

Max capì a cosa si riferiva e arrossì. “Mi dispiace per ieri Lucas, non volevo...”

“Azzannarmi?”

“Non ti avrei azzannato...”

“Sto scherzando Max, non devi prendere tutto sul serio. E poi dovrei essere io a scusarmi per la battuta poco piacevole”.
“Tu non potevi sapere”.

“Bene, allora diciamo che tu accetti le mie scuse e io accetto le tue. Siamo di nuovo amici?” chiese Lucas allungando la mano per stringerle la sua.

“Si” disse sorridendo, mentre si diedero una stretta di mano.

Dopo un po’ Lucas si alzò. “Credo che sia arrivato il momento di fare scorta di schifezze. Avviso gli altri”.

Iniziò ad allontanarsi, ma poi si fermò un attimo. “Ah Max, un’ultima cosa. È solo un consiglio e puoi decidere di ascoltarlo o meno. Non prenderlo come una critica nei tuoi confronti”.

“Ok, dimmi”.

“Cerca di essere sua amica, non sua madre. Purtroppo lei l’ha già persa. Non ricordargliela di continuo con le tue raccomandazioni”.
Il ragazzo si girò per ritornare sui suoi passi verso gli altri.


Sua madre? Mi percepisce così Chloe? Anche se mi preoccupo di continuo per lei, non mi sento come se mi comportassi da madre nei suoi confronti. Ma se non mi sto comportando da madre e da amica? Allora che ruolo assumo nella sua vita?


Tornarono tutti alle loro auto e raggiunsero il McDonald più vicino, per comprare vari tipi di hamburger, patatine fritte e altre bibite.
Lucas fu di parola e pagò per tutti. Dopo aver fatto scorte di schifezze, come avrebbe detto il ragazzo, tornarono a casa.

“Ok ragazzi, spero che non abbiate già fame, perché vorrei fare un altro paio di tiri a canestro”.

“Lucas, ti volevo bene fino a poco fa, ora ho cambiato idea” disse Kristen delusa nel dover aspettare ancora per poter mettere qualcosa sotto ai denti.  

“Per me invece non cambia molto, lo odiavo anche prima” disse Fernando.

“Non avevo dubbi in proposito sfigato”.

“Anche per me va bene, ho una voglia matta di fumare” disse Chloe.

“Non credo Chloe. Dovresti disinfettare e pulire quella” disse Jennifer indicando il ginocchio ancora sporco di sangue.

“Non è niente”.

“Ha ragione Jenny. Chloe vieni con in camera mia di sopra, così potrai disinfettarti lì”.

“Ehm... non posso farlo qui?”

“Se per te toglierti i pantaloni davanti a tutti non è un problema, allora non lo è nemmeno per me”.

“Togliermi i pantaloni?!”

“Chloe, come diavolo pensi di disinfettare la ferita sul ginocchio?!” chiese Jennifer.

“Attraverso il buco, i pantaloni sono già strappati sulle ginocchia” rispose Chloe.

“Non lo sono abbastanza e rischi di bagnarti i pantaloni” disse Jennifer.

“Allora allargo un po’ lo strappo” rispose Chloe.

Lucas non riuscì più a trattenersi dal ridere e nemmeno Fernando. In tutto questo Max era rimasta in silenzio, senza dire nulla. Ed era strano. Lucas se ne accorse.

“Chloe sali di sopra nella mia stanza immediatamente, altrimenti niente birra”.

“Cazzo, me lo potevi dire prima, dov’è la tua stanza?” disse Chloe seguendo Lucas che le faceva strada.

Entrarono nella sua stanza, e Chloe si girò intorno. La camera era molto in ordine rispetto a com’era sempre stata la sua. Anche il letto era in ordine e pensare che i suoi genitori non c’erano, quindi poteva permettersi di fare come voleva. Invece no. Le possibilità potevano essere due. O i genitori erano dei coglionelli come David, oppure il ragazzo ci teneva davvero all’ordine.
Sulla parete di fronte al letto c’era attaccato un piccolo canestro da basket. Su un’altra parete c’era un poster di un pallone da basket ed era circondato per metà dal fuoco e per metà dall’acqua.

“Che c’è?” chiese Lucas.

“Mmh? Niente. Sembra che il basket ti piace proprio tanto”.

“Si, mi piace. Anche se è solo un modo per tenermi in allenamento. Mi piace fare attività fisica. Sto infatti entrando a far parte della squadra del college. Siediti pure, vado a prendere del disinfettante e del cotone”.

Il ragazzo uscì chiudendo la porta. Chloe prese posto sulla sedia della scrivania in attesa del ritorno del ragazzo. Mentre si girava intorno vide qualcosa sporgere da sotto al letto.

“Ah ecco, c’è qualcosa in disordine”.

Si alzò dalla sedia e andò a sedersi di nuovo sul letto allungando una mano sotto. Quando vide cosa aveva tra le mani disse: “Whoa ahahahah... e così Jenny aveva ragione sul suo amico con i problemi alle mani”.

Aveva tra le mani una rivista di donne nude. Chloe ci pensò un attimo e decise di ispezionare meglio sotto al letto. Era come pensava, non era l’unica rivista quella che aveva in mano.

“Ci sarà da divertirsi con questi. Ho trovato il modo per ricattarlo. Si può essere così fortunati?”

Riprese la rivista. “Beh, già che ci sono potrei dargli anche un’occhiata, non penso che mi chiederà di pagare”.

Si sdraiò sul letto tenendo la rivista in alto con le mani, davanti agli occhi. “Voglio proprio vedere la faccia che farà quando mi vedrà con questa in mano” disse iniziando a ridere di gusto.

Dopo aver preso l’occorrente, Lucas andò di sotto, dove tutti gli altri erano seduti a chiacchierare in salotto.

“Ehi Max, puoi venire un attimo?” chiese Lucas fermandosi davanti alle scale.

“Cosa c’è Lucas?” chiese Max avvicinandosi a lui.

Il ragazzo consegnò a lei il disinfettante e il cotone. “Non servono a me queste cose, ma a Chloe”.

“No, servono a te. La mia stanza è quella in fondo, subito dopo aver salito le scale”.

“Ma cosa…”

“Non posso mica aiutarla io? Forse non te ne sarai accorta, ma sono un ragazzo. E direi anche molto figo” disse sorridendo.

In quel momento Max capì quali erano le sue intenzioni. Dopo le parole un po' dure di Chloe, le due ragazze non si erano scambiate più nemmeno mezza parola. Sorridendo salì le scale. Quando arrivò davanti alla porta alzò la mano per bussare. poi ripensandoci non lo fece. Non era necessario, visto che la stanza apparteneva a Lucas. Quando aprì la porta della camera, Chloe iniziò a ridere, pronta per prendersi gioco del ragazzo.

“Caro Lucas, ora capisco perché hai avuto problemi al polso, chi non li avrebbe con queste...” disse Chloe mentre si metteva a sedere sul letto. Quando vide chi c’era sulla porta si morse la lingua, nascondendo subito la rivista dietro la schiena, mentre si appoggiava all’indietro con le braccia.

“Max...”

“Stavi dicendo?” chiese Max.

“Io? Ah sì... ehm ho capito perché Lucas aveva problemi al polso...”

“Ah... perché?”

“Ehm...” la ragazza si girò intorno e gli si fermarono sul piccolo canestro appeso alla parete. “Il canestro... lo usa troppo...”

“Ah...Ooook” disse Max non del tutto convinta di cosa stesse dicendo l’amica.

“Comunque, ti ho portato il disinf...”

“Ma dov’è Lucas?” chiese Chloe interrompendola.

“È di sotto”.

“Ok...”

Max appoggiò tutto sul letto.

“Ehm... Max... scusa per prima... n-non volevo essere stronza...”

“Tranquilla, non sono arrabbiata”.

“Davvero?!”

“Si... davvero”.

Max stava uscendo dalla stanza, ma prima di farlo chiese: “Hai bisogno di una mano per quello?”

“C-cosa?!” chiese scioccata Chloe, pensando che Max si fosse accorta della rivista e la stava indicando. In realtà si riferiva al disinfettante.

“Pulire la ferita...” disse Max confusa dalla reazione dell’amica.

Chloe capendo di aver frainteso l’amica non riuscì a trattenersi dal ridere. Max aggrottò le sopracciglia ancora più confusa. Chloe si alzò dal letto ridendo, avvicinandosi all’amica per appoggiarle un braccio attorno alle spalle trascinandola fuori dalla stanza.

“Grazie tante Max, ma credo che farò da sola...” ridendo ancora di più.

“C-ci vediamo...” disse Max mentre la porta le si chiudeva davanti prima di finire.

“...di sotto.” Max cominciò scendere le scale chiedendosi che diavolo avesse così tanto da ridere.

Quando Chloe tornò di sotto, Lucas era fuori che lanciava la palla nel canestro, Kristen e Fernando erano seduti sui gradini dell’entrata di casa che parlavano tra loro. Jennifer e Max invece... non si vedevano in giro. A un tratto sentì delle voci provenire dalla cucina. Chloe iniziò ad avvicinarsi lentamente senza far rumore. Appoggiandosi alla parete e dando una sbirciata veloce alle due ragazze, vide che stavano preparando la tavola per il loro pranzo, mentre chiacchieravano. Chloe rimanendo nascosta, senza segnalare la sua presenza rimase appoggiata alla parete con le braccia incrociate ad ascoltare.

“Forse, non sono partita con il piede giusto prima. Mi dispiace per la faccenda della gara. Non avrei dovuto farmi venire quella idea”.

“L’importante è che Chloe non si sia fatta nulla... beh, nulla di grave almeno”.

“Capisco perché sei così preoccupata per lei”.

“Ma?” chiese Max voltandosi verso di lei scuotendo la testa.

“Ma niente. Cosa ti aspettavi?”

“Beh, sembra che oggi tutto vogliano darmi delle lezioni su come comportarmi con Chloe”.

“Non io. Aspetta, chi ti ha dato lezioni?”

“Fernando, Lucas...”

“Lucas?! Davvero?!”

“Si, perché? Ti sembra strano?”

“No! Lui è sempre così. Gli piace spargere la sua saggezza” disse ridendo.

“Ci sa fare, se non fosse che a volte dà consigli inutili. Ad esempio, prima mi ha detto: “Devi cercare il modo di farle fare quello che vuoi tu, ma farla…”

“...ma farla sembrare come se fosse una sua idea” disse Jennifer completando la frase al posto suo.

“Ah, vedo che ricicla anche i consigli” disse Max ridendo.

“Si, anche se non ho ancora capito in quale trasmissione televisiva l’ha sentita” disse Jennifer ridendo.

Mentre continuavano a preparare, Jennifer riprese a parlare. “Mi dispiace tanto per Chloe, per la sua perdita...”

“Già...”

“Però in questa disgrazia bisogna comunque vedere il lato positivo”.

“E quale sarebbe?”

“Ha te”.

“Non lo so. A volte ho come la sensazione di essere di troppo. Di non esserle di aiuto. Ma del resto, di cosa mi sorprendo”.

“Cosa vuoi dire?”

“Lei ha perso anche suo padre quando aveva quattordici anni”.

“Ha perso anche suo padre? Io pensavo che fosse un farabutto e che quindi lei stava da te per questo”.

“No. Lui era davvero un grande. Lei lo adorava e anche io”.

“Cosa è successo?”

“Ha avuto un incidente stradale. Poi dopo il funerale sono andata via con i miei per trasferirci qui a Seattle. Le avevo fatto una promessa. Di restare in contatto con lei e non l’ho fatto. Non sapevo cosa dirle. Cosa puoi dire a qualcuno, che ha perso la persona più importante della sua vita? Non sono stata capace di aiutarla in nessun modo”.

“Max, tu eri qui a Seattle, non avresti potuto fare più di tanto. La distanza non aiuta e poi eri ancora giovanissima”.

“Ma ho rotto una promessa e le vere amiche non lo fanno”.

“Ok, su questo hai ragione. Però, eri in difficoltà anche tu”.

“E lo sono ancora”.

“Adesso siete insieme e puoi rimediare a quel torto aiutandola ora”.

“È questo il punto, non sono stata in grado di farlo prima e non ci sto riuscendo nemmeno adesso”.

Chloe appoggiata alla parete continuava tristemente ad ascoltare le due ragazze.

“Forse devi solo cercare di capire di cosa ha realmente bisogno adesso”.

“Fosse facile. Di certo non posso andare a chiederglielo. Sicuramente mi direbbe non ora, non è il momento e non lo so di cosa ho bisogno”.

Jennifer rise. “La conosci fin troppo bene, prima o poi lo scoprirai da sola di cosa ha bisogno”.

“E se non lo capisco?”

“Beh, in quel caso... preparati ai non ora, non è il momento e non lo so”.

“Non mi ci abituerò mai a quelli. È esasperante!”

“Non è così male dai”.

“Ah no?! È testarda come un mulo... è permalosa... è un’irresponsabile... è...”

Chloe aggrottò le sopracciglia infastidita da cosa stava dicendo Max. “Ehi, ma che cazzo…” disse Chloe bisbigliando.

“È tua amica. Puoi anche continuare a elencare tutti i suoi difetti, ma alla fine la consideri sempre la tua migliore amica”.

“Come potrei fare altrimenti”.

In quel momento Lucas entrò in casa e vide Chloe appoggiata alla parete a origliare. Si avvicinò di qualche passo a lei bisbigliando: “Ah-Aaaah ti ho beccata sul fatto. Ora le avviso che...”

Il ragazzo non finì la frase che Chloe lo interruppe. “Non provarci nemmeno o dirò a tutti cosa nascondi sotto al tuo letto della perdizione”.

Il ragazzo spalancò la bocca dalla sorpresa. Afferrò Chloe per un braccio e la portò di sopra in camera sua chiudendo la porta.

“Dunque, fammi capire bene. Ti ho beccata che stavi origliando una conversazione alla quale non eri stata invitata. Poi, quando sei in camera mia ti metti a sbirciare sotto il mio letto. Che altro dovrò aspettarmi ora? Che ti troveranno in bagno, mentre qualcuno sta pisciando?”

“Ma non dire stronzate! Non sono quel tipo di persona! Sono sicuro che anche tu saresti rimasto a origliare sentendo pronunciare il tuo nome! E non dire che non lo faresti!”

“Parlavano di te?”

“Si. Per quanto riguarda le tue belle riviste, non sapevo nemmeno che ci fossero. Ne spuntava una da sotto al letto. Piuttosto dovresti ringraziarmi. Se finiva tra le mani di tua madre sai che spasso”.

“Ok, ti perdono”.

“Cosa?! Tu mi perdoni?! Ma vaffanculo!”

“Potresti uscire un attimo dalla mia stanza, dovrei cambiarmi la maglia che sono appiccicoso con questa”.

“Ahahahah...”

“Che c’è? Che hai da ridere”.

“Sembri la versione maschile di Max. Cos’è, temi per caso che potrei saltarti addosso o pensi che non ho mai visto un ragazzo nudo?”

“Sai che ti dico? Fai come ti pare”.

Chloe continuava a ridere mentre si sedeva sul letto, recuperando la rivista. Mentre sfogliava le pagine, il ragazzo si cambiava la maglia.

“Però, non è male questa. Me la regali questa rivista?”

Lucas si girò verso di lei roteando gli occhi. “Ti serve come prova per dimostrare i miei misfatti in caso ti smaschero con le ragazze? Pff, non preoccuparti. Non ho nessuna intenzione farlo”.

“Non la voglio usare come prova o per ricattarti. Poi lo so che non lo diresti mai che stavo ascoltando cosa dicevano”.

“Bene, meglio così” disse il ragazzo che si fermò un attimo a riflettere. “Aspetta, ma se non è per ricattarmi, allora a che cazzo ti serve?”

Chloe alzò lo sguardo dalla rivista osservando il ragazzo. “Secondo te cosa dovrei farci? Pulirmici il culo in mancanza di carta igienica? O magari costruirmici una barchetta o un aereoplanino”.

Lucas andò a sedersi vicino a lei guardandola. “A Chloe Price, piacciono le donne?”  

“Wow, non sei solo bello, ma anche intelligente”.

Lucas le diede una spinta ridendo. “Beh, non lo avevo capito. Aspetta, ma hai detto che sono bello, quindi ti piaccio”.

“Si, ma non montarti la testa”.

“Ah... allora sei bis...”

“Oh cazzo! Davvero mi vuoi mettere un’etichetta, nemmeno fossi una maglia in vendita?”

“No. Stavo solo specificando che ti piacciono entrambi”.

“Cavoli, se non fosse stato per te ancora sarei confusa” disse sarcasticamente Chloe. “Sai che non mi sono mai posta il problema? Perché dovresti farlo tu?”

“Non mi faccio nessun problema, ti sbagli. Anzi, sai che faccio? Ti presento mia sorella. Anche perché le sue scelte in fatto di ragazze sono davvero discutibili”.

“Un momento, a tua sorella piacciono le ragazze?”

“Si, in assoluto le ragazze” disse Lucas alzandosi dal letto e dirigendosi verso la sua scrivania aprendo un cassetto, per prendere una foto per poi mostrarla a Chloe.

“Ed eccola qui mia sorella”.

Nella foto Lucas era in compagnia di sua sorella e un altro ragazzo, e stavano sorridendo. La ragazza aveva capelli lunghi e castani che le arrivano alle spalle. Aveva un’espressione da furba.

“Chi è il ragazzo?”

“È Joe, mio fratello. Non vive più con noi. Si è trasferito altrove per lavoro. Convive con la sua fidanzata”.

“Deve essere bello avere dei fratelli”.

“Ci sono i pro e contro, come in tutte le cose”.

“Beh, sempre meglio che essere figlia unica”.

“Forse...”

“Allora, che ne pensi di mia sorella?” chiese Lucas mentre rimetteva la foto al suo posto.

“Carina...”

“Soltanto?”

Chloe alzò le spalle.

“Comunque se ti può interessare, compirà diciotto anni a breve. Vi inviterò alla sua festa, così potrai conoscerla personalmente. Magari potresti essere il mio regalo per lei” disse ridendo Lucas.

“Ma vaffanculo, te lo puoi scordare!”

“Oh avanti, non è il tuo tipo?”

“Io non credo di avere un tipo”.

“Ok, prendi pure la rivista se la vuoi, ma non dirlo in giro”.

“Per ora la lascio qui, la prenderò prima di andare via”.

“Ora andiamo di sotto, inizio ad avere davvero fame” disse Lucas mettendosi una mano sulla pancia.
 

I ragazzi tornarono di sotto entrando in cucina dove era tutti gli altri. Finalmente si sedettero tutti a tavola a mangiare, mentre chiacchieravano tra loro. Ogni tanto si vedevano volare delle patatine. A un certo punto Lucas si alzò da tavola e disse: “Cazzo, mi sto dimenticando qualcosa”.

Andò in garage per prendere quello di cui si era dimenticato. Rientrò in casa con alcune bottiglie di birra. “Non so voi, ma io sono stufo di annaffiare quello che mangio con delle semplici bibite con le bollicine”.

“Woooooooah era ora Lucas” disse Jennifer.

“Cazzo Lu, continui a diventarmi sempre più simpatico” disse Chloe.

“Occhio Lucas, Chloe non ha molta dimestichezza con i nomi” disse Fernando in tono di avvertimento.

“Non è vero Luke, non credere a tuo cugino” disse Chloe.

“Vedi? Ti ha chiamato già in due modi diversi nel giro di pochi secondi”.

“Dai Fefè non prendertela, lo so che sei solo invidioso” disse Chloe ridendo.

“C-come mi hai chiamato adesso?!”

Max e Kristen iniziarono a ridere mentre guardavano l’espressione del ragazzo, praticamente scandalizzato dal nuovo nomignolo appena affibbiatogli da Chloe.

“Fefè? Ma questo è mitico. Cuginetto mio, mi dispiace ma da oggi ti chiamerò così”.

“Non provarci nemmeno! Sembra il nome di un cane!” disse Fernando puntandogli un dito contro.

“Visto Fefè, tuo cugino Lucky Luke approva” disse Chloe.
 
Lucas che beveva, a sentire il suo nuovo nomignolo sputò un po' di birra iniziando a tossire. Gli altri iniziarono a ridere, tranne Jennifer che le era seduta accanto. Temeva che le arrivasse qualcosa addosso.
 
“Chloe, vacci piano con loro, non sono abituati alla tua voglia di trasformare i loro nomi” disse Max ridendo.

“Giusto, non sono dei veterani come te” rispose Chloe ridacchiando.

“Quindi anche Max ha dei nomignoli. Adesso voglio sentirli. Non è giusto che venga preso di mira solo io” disse Fernando indignato.

“Ok Fefè, te li dirò. Per te va bene, vero Max?” chiese alla sua amica di fianco.

“Chloe!”

“Allora, i nomi di Max sono: Bat-Max, Maximus, Moral Max, Max the Quiet Wallflower..."

Si fermò un attimo a riflettere mentre portava il conto dei nomignoli con le dita. “Uhm... The Amazing SpiderMax, King Max...”

Gli altri continuarono a ridere mentre ogni tanto lanciavano un'occhiata a Max.

“Poi Hippie, ma guai a voi se vi sento chiamarla così. Gli altri ve li presto se volete, ma non Hippie. Così posso chiamarla solo io”.

“Oddio, inizio a preoccuparmi seriamente per la salute del mio nome” disse Jennifer preoccupata.

“E fai bene” rispose Kristen ridendo.

“Per finire, ci sono anche Mass Max, Time Warrior, Queen of the World.

“Ma quanti sono? Rischiamo di arrivare a sera così” disse Fernando scandalizzato.

“Beh, sono amiche da tanto, questo è il “Price” da pagare” rispose Lucas guardando Chloe.

“Non sei divertente Lucky Luke” rispose Chloe.

“Ok ragazzi, qualcuno di voi mi terrà compagnia o devo bere solo io?” chiese Lucas, mentre indicava le birre sul tavolo.

“Scordatelo amico, ti aiuto io” disse Jennifer.

“E io” disse Chloe.

“Io mi dissocio, non posso pensarci a quanto sono stata male dopo aver bevuto” disse Kristen.

“Tu almeno te lo ricordi, Io invece no” rispose Fernando.

“Tu Max?” chiese Lucas.

“Ah, io non bevo”.

“Lei preferisce il vino” disse Fernando bisbigliando mentre fingeva dei colpi di tosse. Gli altri iniziarono a ridere, chiedendo spiegazioni. Così Chloe raccontò di nuovo della loro degustazione di vini.
 
Dopo il racconto Chloe prese la sua tanto agognata birra. Ne fece un lungo sorso. In tutto quello che era successo negli ultimi tempi, la sua vita era cambiata definitivamente, tanto da non sentirla più sua. Era come vivere la vita di qualcun’altro. Quel mondo non le apparteneva, e neanche la casa in cui viveva e le persone che ci vivevano. Non era stata una sua decisione, ma era l’unico posto dove andare. La convivenza con i genitori di Max la sentiva come una forzatura. Per non parlare del loro iniziare a imporre ciò che volevano. Anche in quella stessa giornata, in cui era in compagnia di altri ragazzi, non si sentiva molto a suo agio. Quelli erano gli amici di Max, non suoi. Le uniche cose che erano riuscite a farla sentire come a casa, erano lo skate e quella birra, che aveva il gusto della familiare della libertà.

“Ok, ora voglio la scazzottata” disse Fernando.

“Se la metti così, per me va più che bene. Vado a prendere la console, così la colleghiamo al televisore che c’è in soggiorno. Avremo più spazio per far saltare i tuoi denti” rispose Lucas.

“Ti sbagli, non saranno i miei a saltare” rispose Fernando.
 
Passarono il tempo giocando a Tekken dandosene di santa ragione a turno. Questa volta Lucas riuscì a stendere Fernando, il quale non gradì la sconfitta. Durante i vari round Jennifer, Lucas e Chloe continuarono a bere. Quando terminarono le birre, il ragazzo tornò in garage per prenderne delle altre. La preoccupazione bussò di nuovo alla porta di Max. Non poteva permettere che Chloe si ubriacasse, perché sarebbe stato complicato poi spiegarlo ai suoi genitori.

“Io vado a fumare una sigaretta” disse Chloe andandosi a sedere fuori. Max la seguì e andò a sedersi accanto a lei.

“Chloe, potresti evitare di bere ancora? Non vorrei doverlo spiegare ai miei quando torniamo a casa. Meglio evitare problemi”.

“Max, non sono ubriaca e poi sono abituata a bere”.

In realtà non lo era più da un po’, quindi il rischio era alto. “Non preoccuparti ok? Non farò stronzate, te lo prometto”.
 
Non è una bella idea fare promesse quando c’è l’alcool di mezzo. Come poteva anche solo immaginare dove l’avrebbe condotta la sua irresponsabilità? Nonostante la sua promessa, quando rientrò in casa prese un’altra bottiglia. Decisero di guardare un film. Dopo il film, la fame iniziò a farsi sentire di nuovo e Lucas decise di ordinare delle pizze. Fece anche un’altra telefonata e non fu felice di sapere che il suo amico Dunkan, non sarebbe passato quella sera. Fuori iniziava a fare buio. Quando arrivarono le loro pizze, puntualmente Lucas uscì ancora una volta a prendere altre birre. Dopo mangiato, quando l’alcool era ormai ben entrato in circolo, Chloe si alzò da tavola sbandando leggermente. La testa stava iniziando a girarle un po’. Max se ne accorse e le si avvicinò preoccupata.

“Tranquilla Max, tutto apposto mi sono solo alzata di scatto. Ora vado in bagno, torno subito”.

Andò in bagno per rinfrescarsi il viso con un po’ d’acqua. A un tratto sentì della musica in casa. Qualcuno aveva acceso lo stereo.
Si guardò allo specchio e per un attimo vide l’altra Chloe del sogno che la guardava un sorriso sinistro. La ragazza saltò dallo spavento girandosi. Il movimento le provocò un altro giramento di testa. Quando riportò lo sguardo verso lo specchio, vide sé stessa. L’altra Chloe era sparita. Cominciò a ridere di stessa mettendosi una mano in faccia.

“Cazzo... quella birra deve essere davvero buona se fa questo effetto” disse continuando a ridere.

Uscì dal bagno tornando dai suoi amici e vide Jennifer che era in piedi sul tavolino in soggiorno mentre ballava e cantava a ritmo di “Wake Me Up” con una bottiglia in mano come un microfono. Per fortuna i genitori di Lucas sarebbero entrati molto tardi quella sera e non avrebbero visto quello scempio. Nonostante Kristen e Fernando non avessero toccato un goccio d’alcool, si stavano divertendo lo stesso saltellando intorno a Jennifer. Ogni tanto si fermavano per guardarsi in faccia ridendo mentre si meravigliavano di quanto fosse stonata Jennifer. Lucas era accanto a Max e parlavano ridendo mentre guardavano anche loro verso Jennifer.

“Cazzo Jennifer, mi avevi detto che era tuo padre a stonare” disse Chloe ridendo mentre prendeva l’ennesima birra.

“Beh, ha un talento innato nello stonare, esattamente come il padre. Almeno ora sappiamo da chi ha preso” disse Lucas mentre gli andava di traverso un po’ di birra. Anche Chloe per ridere sputò un po’ di birra.

“Idiota, non prendermi in giro e porta il tuo culo qui immediatamente”.

“Non ci penso nemmeno” rispose il ragazzo alzando le mani.

“Vedi? Non hai le palle”.

“Vuoi ballare con me Max?” chiese sorridendo Lucas altrettanto brillo.

“No no. Non ne sono capace”.

“Oh avanti, solo un ballo. Ti insegno io”.

“Non credo che sia una buona idea” rispose Max.

Chloe stava iniziando a fare fatica a stare in piedi, quindi si sedette sul divano. Jennifer scendendo dal tavolo prese posto vicino a lei. A un tratto iniziò una nuova canzone, ‘Ho Hey The Lumineers’.

“Bellaaaa, adoro questa canzone, balla con me” disse Kristen afferrando Fernando che iniziava a fare storie.

Lucas afferrò di forza Max trascinandola più al centro vicino agli altri due ragazzi. “Dai questa è semplice, non devi nemmeno tanto sculettare”.

Il ragazzo appoggiò una mano su un fianco di Max e con l’altra prese la sua mano portandola all’altezza delle spalle. Così iniziarono a ballare.

“La tua amica fa decisamente fatica a lasciarsi andare” disse Jennifer a Chloe.

“Beh... a quanto pare non con lui” disse Chloe continuando a bere mentre osservava i due ragazzi ballare e ridere tra loro.

“Con me non ha voluto ballare. Ma quanto è stronzo” disse la ragazza ridendo.

“Non ti dà fastidio che stia ballando con Max?”

“Uhm... no. Ricordi cosa ti ho detto? Siamo solo amici e non voglio altro.

“Secondo me menti. Non sei sincera”.

“Invece lo sono. Per me potrebbe anche iniziare una storia con lei. Anzi, sarei favorevole. Max è decisamente una brava ragazza”.

Quando la ragazza si girò verso di Chloe la trovò a osservarla in modo strano.

“Che c’è? Non sei d’accordo?”

“Non credo che sia un’ottima idea”.

“Perché no? Io credo che formerebbero una bella coppia”.

“Si certo, se lo dici tu...”

Chloe si alzò dal divano e uscì a fumare. Quando si sedette sui gradini sentì una voce.

“E tu chi diavolo sei?!”

“Io?! Chi sei tu piuttosto!”

“Io qui ci abito!”

Chloe la osservò meglio, anche se con qualche difficoltà. La vista annebbiata dall’alcool non era d’aiuto. Dopo averla messa a fuoco capì chi era.

“Sei la sorella di Lucas”.

“E tu chi cazzo saresti?!”

“Un’amica di tuo fratello”.

“Ah... la festa non è ancora finita allora. Ma che palle!”

“Ma hai le tue cose o cosa?”

Lucas uscì di casa. “Ehi Samantha, sei già tornata?”

“Beh, fratellone sai com’è, domani devo andare a scuola come tutti e anche tu”.

“Allora vai a dormire, chi te lo vieta?”

La ragazza scosse la testa entrando in casa e raggiungendo la sua stanza.

“Cazzo, sei sicuro che sia tua sorella? Sembra una vipera che sputa veleno”.

Si guardarono cominciando a ridere.

“Dai entriamo dentro fa freddo qui fuori”.

“Arrivo subito, finisco di fumare e rientro”.
 
Il ragazzo rientrò in casa. Chloe infilò una mano nella tasca interna della giacca prendendo il suo pennarello. Si avvicinò alla saracinesca barcollando mentre rideva. Rimosse il tappo dal pennarello e iniziò a scrivere ridendo. ‘Qui vendesi veleno a buon mercato. Si prega di non acquistarne direttamente dalla proprietaria. Può anche essere una Belladonna, ma è estremamente pericolosa’. Rimise a posto il pennarello e rientrò in casa ridendo.

Quando entrò in casa, Jennifer prese una bottiglia vuota dicendo: “Chiudiamo la serata in bellezza con Obbligo o Verità. Però facciamo decidere alla bottiglia a chi tocca”.

“Io ci sto. Avanti sediamoci a terra in cerchio” disse Lucas.

“Dobbiamo proprio? Secondo me già è tardi e dovremmo rientrare”.

“Max, non rovinare tutto e siediti” disse Fernando ansioso di giocare.

La disposizione era Jennifer, Max alla sua sinistra, poi Chloe, Kristen, Fernando e infine Lucas. Prima di sedersi Chloe prese l’ennesima bottiglia di birra. Questa volta Max non riuscì a tacere.

“Chloe, non ti sembra di aver bevuto già abbastanza per oggi? Sei ubriaca!”

“Ti ho detto che non sono ubriaca” disse mentre cercò di sedersi a terra, finendo invece addosso a Kristen.

Gli altri risero mentre Max non trovava per niente divertente quella situazione. Dopo che furono seduti tutti in cerchio Jennifer posizionò la bottiglia di birra vuota al centro.

“Penso che tutti quanti sappiate come si gioca, vero? Adesso giro la bottiglia e chi verrà indicato, sarà la vittima che dovrà scegliere obbligo oppure verità. Poi girerò una seconda volta per capire chi porrà la domanda alla vittima”.

“Ok” disse Lucas ruttando. Chloe non riuscì a trattenersi dal ridere e sputò un po’ di birra.

“Ma che schifo Chloe” disse Kristen. Jennifer finì distesa a terra dal ridere. Chloe si alzò a fatica dirigendosi verso il tavolo in cucina.

“Scusate ma ho sputato gran parte della birra, devo recuperare”.

“Ma non dire stronzate Chloe, ne avrai sputato solo un sorso”.

“Tu stai zitto Fefè” disse la ragazza cercando di indicare il ragazzo senza riuscirci. Andò a sedersi di nuovo. Max continuava a guardarla infastidita dal suo atteggiamento.

 
Avrei dovuto saperlo che andava a finire così. Che idiota che sono stata a fidarmi di lei.

 
“Ok ragazzi, ora basta” disse Jennifer facendo girare la bottiglia. La bottiglia si fermò in direzione di Fernando.

“Oh merda!” disse il ragazzo, mentre Chloe e Lucas ridevano.

Il secondo giro della bottiglia indicò Jennifer. “Bene, a quanto pare tocca a me. Allora Ferdy, cosa scegli? Obbligo o verità?”

“Obbligo”.

Lucas rise più forte e si avvicinò all’orecchio di Jennifer per suggerirgli un obbligo.

“Ehi, non è giusto così. Deve essere lei a scegliere non tu”.

“Tranquillo Fernando, è una cosa del tutto innocente e semplice da svolgere. Allora, ti obbligo a infilare un dito nel naso di Kristen e tenerlo in posizione per dieci secondi”.

“Cosa?! Ma sei impazzita?! Questo è colpa tua Lucas!”

“Io non c’entro proprio nulla” disse Lucas fingendosi offeso mentre cercava di non ridere.

“Ragazzi, ma perché l’obbligo è suo e devo pagarlo io? È del mio naso che stiamo parlando”.

“È pur sempre un obbligo Kristen”.

“Io mi rifiuto!” disse Fernando.

“Ah ah, non puoi tirarti indietro, ma se lo fai devi bere un po’ di birra. La quantità di birra da ingurgitare sarà pari alla mia bontà o cattiveria”.

“Ma non è giusto! Aaaah al diavolo” disse il ragazzo avvicinandosi a Kristen infilandogli l’indice nel naso.

“Ferdinando, ma non lo sai che bisogna usare le protezioni per quel tipo di cose?” disse Chloe, mentre Jennifer rideva con le lacrime agli occhi.

“Si, ha ragione Chloe, servono delle protezioni. Se mi aspetti vado a prendere casco e ginocchiere” disse Lucas fingendo di alzarsi per poi cadere rovinosamente a terra.

“Andate al diavolo! Vado a lavarmi il dito!” disse Fernando scatenando le risate di tutti.

Quando tornò le risate erano cessate, pronti per un altro giro.

“Giro di nuovo la bottiglia” disse Jennifer.

“No, perché devi farlo sempre tu?! Lo faccio io visto che sono stato la vittima!”

“Ok, ma stai calmo” disse Jennifer cedendogli la bottiglia.

Il ragazzo fece girare la bottiglia. Questa volta puntò verso Chloe, che a malapena se ne accorse.

“Quando si dice che la ruota gira” disse ridendo il ragazzo.

Poi ci fu l’altro giro e si fermò indicando Lucas.

“Wow, tocca a me. Mi fa molto piacere. Chloe, obbligo o verità?"

Tutti guardavano nella sua direzione. Soprattutto Lucas, che con quel suo sorrisetto da furbetto non prometteva nulla di buono. Alla fine scelse quello che meno l’avrebbe messo in difficoltà. Una domanda personale non faceva al caso di Chloe. Quindi optò per l’obbligo.

“Ok, allora vediamo. Devi dare un bacio a Kristen... sulla bocca” disse Lucas divertito.

“Cosa?!” dissero Kristen, Max e Chloe.

“Chloe, non credo che per te ci siano problemi nel farlo” disse Lucas ammiccando verso la ragazza.

Jennifer guardò Lucas chiedendo: “Che cazzo vuoi dire?!”

“Lei lo sa. Allora Chloe?”

Max iniziò a diventare nervosa, in attesa che Chloe decidesse cosa fare. Chloe guardò Kristen.

“Noooo, non ci pensare nemmeno Chloe!”

Lucas si stava divertendo come un matto.

“Sei il solito pervertito Lucas” disse Jennifer ridendo.

“Beh, hai sentito Kristen, non...” disse Chloe.

Chloe si interruppe un momento, la testa iniziò a girarle di più.

“Cazzo Chloe, oggi ci hai dato proprio dentro. E va bene, visto che Kristen non vuole devi baciare Fernando. Così lo sfigato potrà dire di aver ricevuto il suo primo bacio”.

“Ehi, chi ti dice che non ci sia già stato?”

“Davvero? Bene, raccontaci tutto allora. Com’è stato?”

“Bello... è solo che a quel tempo portavo l’apparecchio. Anche lei portava il suo e quindi siamo rimasti incagliati” disse il ragazzo scatenando le risate di tutti.

“Oddio... ahahahah... ti prego, dimmi che hai fatto un video o una foto dell’evento” disse Lucas che ormai non riusciva più a smettere di ridere.

“Cavoli, quanto avrei voluto esserci” disse Chloe.

“Mi sta venendo il mal di pancia Fefè, sei il massimo. Mi fa piacere che sei mio cugino. Però ora torniamo al gioco. Allora Chloe, bacia Fefè”.

“No!”
disse Fernando.

“Ma come cazzo fai a rifiutare un bacio da Chloe!? Ma dico, l’hai vista bene?! Quando cazzo ti ricapiterà un’occasione del genere?”

“Prima di tutto, io ci vedo benissimo! Piuttosto, è Chloe che non vede più un cazzo dal troppo bere. E poi non voglio baciare una che non riesce nemmeno a chiamarmi per nome”.

“E va bene. Allora vorrà dire che dovrai baciare Max” disse Lucas guardando Chloe.

“C-cosa?! Ma non...” chiese Max allarmata.

“Non vorrai dire di no anche tu Max” chiese stupefatto il ragazzo. “Ok, allora mi sacrifico io. Dovrai baciare me Chloe”.

Il ragazzo si avvicinò a Chloe passando davanti a Max. Il ragazzo si posizionò davanti a Chloe in attesa.

“Allora Chloe, sono tutto tuo” disse ridendo.

“Se proprio devo” rispose Chloe avvinandosi al ragazzo.

A Max le si gelò il sangue. Non voleva che succedesse e soprattutto davanti ai suoi occhi.


No, questo non succederà, non lo permetterò...


Istintivamente alzò la mano per riavvolgere. Successe tutto in un attimo. La scena iniziò a muoversi al contrario. Lucas tornò al suo posto e anche Chloe.

“E va bene. Allora vorrà dire che dovrai baciare Max” disse Lucas guardando Chloe.

Max guardò verso Chloe, la sua espressione era indecifrabile sotto effetto dell’alcool.

“Allora?” insistette il ragazzo.

“I-io non credo...” disse Chloe.

In quel momento Max comprese cosa stava per succedere. L'amica stava per tirarsi indietro. Se lo avesse fatto, Lucas si sarebbe proposto di nuovo e non voleva che succedesse. Quindi avvicinandosi all'amica, la baciò. Durò solo un attimo, ma per lei fu più che sufficiente, per sentire riaffiorare i forti sentimenti che provava verso la ragazza. Continuava a ripetersi che era solo un sentimento di profonda amicizia. Ma la verità era un’altra e in fondo al cuore lo sapeva benissimo. Quando si allontanò tornando al suo posto, tutti gli altri erano rimasti silenziosi. Dopo un po’ Lucas ruppe il silenzio.

“Porca vacca, Max non me lo aspettavo davvero questo da te! Sei stata formidabile, ma purtroppo non è valido”.

“Cosa vuoi dire?!” chiese Max allarmata.

“Beh, ammiro davvero il tuo coraggio. Ma doveva essere lei a baciare te e non il contrario”.

 
Merda, come diavolo ho fatto a non pensarci. E ora cosa devo fare? Se riavvolgo di nuovo, Chloe si rifiuterà di farlo e allora dovrà baciare Lucas.

 
“Ok, allora mi sacrifico io. Dovrai baciare me Chloe” disse Lucas avvicinandosi di nuovo a Chloe, che dopo il bacio, continuava a guardare Max in modo strano.

Max riavvolse di nuovo ancora una volta. “E va bene. Allora vorrà dire che dovrai baciare Max” disse Lucas guardando Chloe.

Max finse di sentirsi poco bene. “Ragazzi, non credo di sentirmi molto bene”.

“Si certo, bella scusa Max” disse Lucas.

“Non sto scherzando” disse la ragazza appoggiandosi una mano alla testa.

“Ragazzi, credo che si è fatto tardi, dovremmo chiudere qui la serata. Soprattutto se Max non sta bene” disse Kristen.

“Ha ragione. È ora di tornare a casa”.

“E va bene. Vado di sopra un attimo, aspettate ad andare via”.
 
Salì in camera sua ridendo. Prese la rivista che aveva promesso a Chloe e tornò di sotto. Nel frattempo Kristen era andata già al posto di guida. Jennifer si assicurava che Max stesse bene e Fernando stava aiutando Chloe a raggiungere la macchina con non poche difficoltà. Lucas si avvicinò a Chloe.

“Ci penso io a lei Fernando, vai ad aprire lo sportello”.

“Sei sicuro? Non credo che tu stai meglio di lei”.

“Finiscila, io sto bene. Vai”.

“Ok” disse il ragazzo dirigendosi verso la macchina.

Lucas ridacchiando le infilò la rivista nella tasca interna della giacca. “Ehi Chloe, non stai dimenticando qualcosa?”

Chloe si girò verso di lui sbandando.

“Whoa whoa, piano...”

Il ragazzo l’aiutò a entrare nell'auto e in quel momento sopraggiunse anche Max che prese posto vicino a Chloe. Si salutarono e partirono diretti a casa Caulfield. Kristen preoccupata guardava la sua amica attraverso lo specchietto retrovisore. “Max stai bene?”

“Certo che sto bene. Prima ho mentito”.

Fernando si girò verso di lei. “Perché hai mentito?”

“E me lo chiedi?” chiese Max mentre Chloe scivolò con la testa sulla sua spalla.

“Oh merda, è proprio andata”.

“Spero solo che i miei stiano già dormendo. Se vedono Chloe in questo stato è la fine”.

“Beh... è mezzanotte, con un po’ di fortuna staranno già dormendo”.

“Lo spero tanto”.

Chloe cominciò a ridere.


Non avrei dovuto lasciarla bere. Se mi trovo in questa situazione è anche per colpa mia. Se i miei la vedono così succederà un casino.


Max appoggiò una mano sulla spalla di Chloe tenendola ferma per impedirle di scivolare giù. Non aveva mai visto Chloe in quello stato. Ora finalmente poteva dire di aver visto il peggio della sua amica. O forse no...


Quando raggiunsero a casa Caulfield, Fernando aiutò Max a portare Chloe almeno fino alla porta. Da fuori si notava che le luci della casa erano spente. Un punto a loro favore, ma a volte niente è come sembra.

“Sei sicura che non devo aiutarti a portarla fino in camera?” chiese Fernando bisbigliando.

“No Fernando, meglio che vai. Ti ringrazio ma ci penso io. Se i miei dovessero svegliarsi e ti vedessero, potreste finire nei guai anche voi”.

“Ok Max, allora buonanotte e facci sapere domani”.

“Certo, se non mi metteranno in punizione”.


La macchina si allontanò mentre le due ragazze entrarono in casa. Max reggeva Chloe con un braccio intorno alla vita. Con l’altro teneva stretto un braccio della ragazza sulla sua spalla. Max cercò di essere il più cauta possibile, soprattutto sulle scale. Chloe ogni tanto rideva e Max cercava di zittirla temendo che avrebbe svegliato i suoi.

“Ahahahah”

“Shhh... Chloe ti prego resta in silenzio”.

Finalmente raggiunsero la porta della camera di Chloe. Di colpo Max si fermò, le sembrava di aver sentito un rumore. Ma la porta della camera dei suoi genitori restò chiusa. Entrarono nella stanza. Max era sfinita nello sforzo di reggere Chloe. Si avvicinò al letto girandosi di spalle sedendosi e liberandosi dal pesodella ragazza. Prese un po' di fiato iniziò a sfilarle gli stivali. Nel frattempo Chloe era sdraiata sul letto con le braccia e gambe divaricate. Max appoggiò un ginocchio sul letto tra le gambe di Chloe e le afferrò le braccia tirandola verso di sé per farla sedere.

“Per favore Chloe, cerca di reggerti”.

Le tolse la giacca mentre la testa di Chloe cadde in avanti finendo per appoggiarsi a lei. Iniziò a sbottonarle la camicia, e quando finì con l’ultimo bottone, Chloe cadde di nuovo all’indietro sul letto. Nel movimento che fece la camicia si aprì sul davanti, mettendo in mostra il suo addome, il piercing all’ombelico e il suo reggiseno nero. Max smise quasi di respirare. Senza nemmeno rendersene conto avvicinò una mano, appoggiandola sull’addome della ragazza scendendo lentamente verso il basso, quasi come per accarezzarla. Di colpo si rese conto di quello che stava facendo e ritirò la mano velocemente come dopo una scottatura. Ma in quel preciso istante Chloe che sembrava dormire fino a quel momento, l’afferrò per il polso e l’attirò verso di sé mettendosi seduta. A un tratto Max sentì le labbra di Chloe sul suo collo mentre la baciava.

“Chloe ma che stai...” non finì la frase e si lasciò trascinare del tutto sul letto, finendo sdraiata su Chloe. Max non riuscì più a lottare contro quello che stava succedendo. Appoggiò una mano sul letto stringendo la coperta, mentre si lasciò andare alle sensazioni che quel momento le suscitava. I baci di Chloe si fecero più intensi e iniziò a salire verso l’orecchio della ragazza. In quel momento, un semplice nome sussurrato nell’orecchio di Max, mise fine a tutto.

“Rachel...” disse Chloe.

Max spalancò gli occhi a sentire pronunciare quel nome. Si tirò indietro respingendo Chloe che rimase inerme sul letto, ormai addormentata. Max sconvolta si alzò subito dal letto e uscì in fretta dalla stanza. Entrò nella sua camera e dopo aver chiuso la porta vi si appoggiò contro scivolando fino ad arrivare a sedersi a terra. Strinse le braccia attorno alle sue gambe appoggiandosi con la testa sopra e pianse silenziosamente.

Chloe nella sua stanza era addormentata. Sul comodino il telefono indicava la batteria completamente carica.


                                                                                                                                                          Continua…

 
   
 
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