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Autore: LorasWeasley    10/04/2021    2 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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21. Quella volta che il quartetto passò la notte in spiaggia

Atsumu e Sakusa avevano passato la serata in pizzeria e solo dopo le undici di sera passate i due ragazzi stavano tornando a casa chiacchierando del più e del meno.
-Quindi, andiamo da mio cugino sabato prossimo?- stava chiedendo Sakusa.
Atsumu annuì in risposta –Possiamo prendere la mia macchina.
-Preferirei andare con la mia- rispose subito il corvino.
Atsumu mise il broncio –Non è colpa mia se nonno ci ha lasciato il suo vecchio pandino.
-Con il motore che ogni due su tre ti lascia a piedi.
-È successo solo una volta!
Sakusa lo fissò impassibile limitandosi ad alzare un sopracciglio.
-Okay- si corresse Atsumu –forse due.
Il sopracciglio dell’altro si fece più alto.
Il biondo dovette cedere –E va bene, prendiamo la tua macchina!
Sakusa sembrava molto soddisfatto della propria vittoria.
Nel frattempo erano arrivati a casa. Atsumu aveva preso le chiavi dalla tasca e ne aveva messa una a colpo sicuro dentro la serratura, ma questa non era entrata del tutto.
Il biondo corrugò la fronte e cercò di forzarla, ma qualcosa da dentro la bloccava.
-Forse hai preso la chiave sbagliata- fece presente Sakusa.
-So riconoscere la chiave di casa mia- rispose piccato l’altro cercando ancora di entrare.
Qualche minuto dopo, passando per imprecazioni urlate e chiamate andate a vuoto al numero del gemello, Osamu si fece vivo aprendo la finestra al piano di sopra.
-Sta la mia chiave nella serratura all’interno, non riuscirai ad entrare.
Atsumu alzò lo sguardo arrabbiato verso di lui –E scendi ad aprirmi, coglione!
-No. Mi serve casa libera per qualche altra ora, ci stiamo divertendo qui. Per quanto sarebbe interessante fare una cosa a tre, di sicuro non voglio quella faccia di cazzo di mio fratello. Sakusa è pure carino, ma rispetto la sua fobia e neanche glielo domando, quindi niente da fare.
Atsumu era rimasto senza parole, si riprese abbastanza in fretta urlando isterico –Mi stai lasciando fuori di casa per una scopata!? E non dirmi che sei con quel coglione!
Osamu si limitò a fare un sorrisetto, uno di quelli che erano soliti essere sempre presenti sul volto di Atsumu.
-Esattamente- rispose tranquillo prima di richiudere la finestra alle sue spalle, evitando così che altra aria fresca proveniente dal condizionatore si disperdesse fuori.
Atsumu stava per urlargli contro ancora più forte, quando Sakusa lo bloccò mettendogli una mano sulla spalla.
-Lascialo stare. Se lo merita dopo averti sopportato per una vita intera.
Atsumu si portò una mano al cuore –Mi offendi, Omi.
-Sopravvivrai- rispose il corvino per nulla pentito.
Raggiunse il lavandino di fuori e si lavò le mani aspettando che Atsumu facesse lo stesso.
Quando Sakusa sembrò soddisfatto raggiunse il bucato che avevano steso quella mattina e prese tre teli mare ormai asciutti –Andiamo in spiaggia?
L’altro si illuminò, dimenticandosi completamente di suo fratello. Divenne ancora più felice quando vide Sakusa togliersi la mascherina e riporla con cura in tasca. Per poi allungare una mano e intrecciare le loro dita.
Mentre si avviarono in spiaggia fu sempre lui a domandare –Allora? Cos’è successo con Suna?
Atsumu si incupì leggermente. Perse qualche secondo a rincorrere pensieri lontani per poi raccontare –Lui e mio fratello avevano una storia al liceo. In realtà non so neanche se si può definire una vera storia. Lo tenevano nascosto e l’ho scoperto solo perché li ho beccati una sera a scopare. Ho detto a ‘Samu che avevo tutto il diritto di sapere se si era fidanzato e lui mi ha risposto che non era nulla del genere, che si stavano solo divertendo. Non ho più visto o saputo nulla, per quanto ne sapevo avevano anche smesso di vedersi già da tempo. Fino a quando, due anni fa, Osamu ha sofferto tantissimo. Non mi ha mai voluto dire il motivo della sua tristezza ma sono sicuro che Suna abbia troncato qualsiasi cosa avessero. Sono certo che ‘Samu sia ancora innamorato di lui e non permetterò a Sunarin di spezzargli di nuovo il cuore.
Sakusa meditò in silenzio tutte quelle informazioni, poi commentò –Se è stato Suna a riavvicinare Osamu, forse adesso gli importa davvero.
Atsumu gli strinse la mano e non rispose. C’erano troppi “se” da dover prendere in considerazione e non era comunque un problema che voleva sistemare in quel momento.
Raggiunsero la spiaggia pensando di trovarla buia, silenziosa e deserta. C’erano però due ragazzi che avevano fatto un fortino di teli e borse, avevano delle torce accese e stavano facendo baccano mentre guardavano qualcosa dal cellulare di uno dei due.
Erano Hinata e Bokuto. Atsumu si avvicinò loro prima che Sakusa potesse suggerire di allontanarsi senza farsi vedere, così il corvino fu costretto a seguirlo con una smorfia al viso.
-UN MOSTRO!- urlò Hinata vedendo la figura di Atsumu avvicinarsi.
Bokuto urlò a sua volta. Era una scena talmente ridicola che anche Sakusa nascose un principio di sorriso, poi i due ragazzi si resero conto di aver davanti altri due esseri umani e Bokuto fu il primo a parlare –Idiota, sono solo due persone!
-Anche tu ti sei spaventato!- rispose piccato Hinata.
-Tu mi hai spaventato!- fece presente Bokuto.
E fortunatamente la discussione finì li.
Atsumu si sedette sul loro fortino di teli senza neanche chiedere il permesso, poi domandò –Che ci fate qui in piena notte?
-E voi?- chiese con sospetto Hinata –Continui a seguirmi perché ci stai provando con me?
Atsumu scoppiò a ridere talmente forte che non si accorse della smorfia infastidita che passò sul volto di Sakusa, quando si riprese esclamò –No, no! Mio fratello ci ha solo chiuso fuori di casa perché doveva scopare.
Hinata arrossì a quella parola così diretta, ma si riprese subito e spiegò a sua volta –Oggi ho perso al torneo contro il mio ragazzo, quindi non avevo nessuna intenzione di passare la notte da lui. Mi sono fatto ospitare da Kenma ma dopo un’ora è uscito fuori di testa perché diceva che facevamo troppo casino e ci ha buttati entrambi fuori di casa, quindi eccoci qui.
Bokuto stava annuendo e sorridendo per nulla pentito di quel comportamento.
Atsumu annuì, poi si sporse verso il loro telefono –Che guardavate?
-Oh- Hinata si illuminò –lo streaming delle partite di pallavolo in Europa che si stanno svolgendo in questo momento, ti interessa?
E così passarono più di un’ora e mezza tutti e tre a commentare e tifare per le diverse squadre che neanche conoscevano.
Anche Sakusa si interessò e di tanto in tanto aggiungeva qualche commento o, più frequentemente, correggeva quello che diceva Atsumu.
Quando le partite finirono e il telefono che stavano utilizzando si scaricò completamente, Hinata ebbe la brillante idea di proporre di fare un bagno notturno.
Neanche il tempo di finire la frase che Bokuto era già in mutande pronto a seguirlo.
Atsumu rabbrividì al solo pensiero. Aveva già freddo nel farsi il bagno di giorno, figurarsi di notte. A Sakusa neanche chiesero, sapevano già la sua risposta.
Così i due esaltati corsero in acqua mentre la coppia rimase sui loro teli.
O per lo meno, solo Sakusa era seduto a gambe incrociate sul proprio telo mentre Atsumu si era ormai appropriato di quello degli altri, non che sembrava importare a qualcuno.
Fu Kiyoomi il primo a rompere il silenzio tra di loro, non che fosse un vero e proprio silenzio considerando che gli schiamazzi e le urla dei due ragazzi in acqua erano più che udibili.
-Quindi… anche domani passerai la notte in spiaggia?
Atsumu corrugò la fronte spostando lo sguardo su di lui –Perché dovrei?
-Magari, come Hinata, non vorrai stare in casa con me quando ti avrò battuto al torneo.
Atsumu fece un sorrisetto –Non sono sicuro che riuscirai a battermi- lo prese in giro, poi più serio continuò –In ogni caso sarei felice di perdere contro di te. Conosco bene le doti del mio ragazzo, quindi meglio tu che altri.
Sakusa assottigliò la bocca in una linea retta, il suo sguardo era indecifrabile –Ah, quindi qualche volta te lo ricordi che sei il mio ragazzo.
Atsumu spalancò gli occhi non aspettandosi quella risposta, soprattutto non con quel timbro di voce.
-Che vuoi dire?- chiese con una leggera preoccupazione nella voce.
Sakusa sbuffò stendendosi sul telo e mettendosi un braccio sugli occhi –Lascia stare.
Atsumu si infuriò –No che non lascio stare!- rispose piccato.
Ma la loro conversazione venne interrotta dai due ragazzi che tornavano indietro veloci, le braccia intorno al corpo a cercare di trattenere del calore corporeo prima di afferrare dei teli per asciugarsi.
Distrattamente Atsumu sentì che stavano discutendo se qualcosa gli avesse morso le gambe, voleva continuare quella conversazione con Kiyoomi ma non gli sembrava il caso davanti a Hinata e Bokuto.
La notte andò avanti con l’alternarsi di giochi stupidi e chiacchiere, sembrava quasi che si conoscessero da una vita e passassero sempre la serata tutti insieme.
A un certo punto Hinata convinse pure Sakusa a unirsi nel loro grande telo, gli aveva pulito tutta una porzione con serietà e devozione e il corvino non se la sentì di rifiutare.
Finirono per guardare le stelle.
Tutto iniziò da Bokuto che commentò –Guarda Hinata, quella è la stella polare!
Mentre Sakusa lo correggeva –In realtà quella è Venere.
Hinata lo guardò con gli occhi luminosi –Tu conosci le costellazioni? Fammene vedere qualcuna!
Kiyoomi sembrò imbarazzato. Ma scoprì ben presto che nessuno poteva mai sfuggire alle richieste di Shoyou, soprattutto se chiedeva in modo così carino, quindi finì per accontentarlo.
Gli mostro diverse costellazioni più che visibili proprio in quel periodo dell’anno e gli disse il nome delle stelle principali.
-E vedi?- aveva il braccio puntato verso l’alto –Le tre stelle più luminose di quelle precedenti tre costellazioni che ti ho detto, formano il triangolo estivo. Si chiama così perché quando lo hai esattamente sopra la testa significa che è estate.
Hinata era super esaltato –Infatti siamo in estate!- disse tutto felice come se avesse scoperto qualcosa di sensazionale.
-Bè sì, è quello il punto.
Dopo quella frase ci fu silenzio per diverso tempo, erano le tre di notte e Sakusa fu il primo ad addormentarsi.
Hinata e Bokuto stavano ancora contemplando le stelle, quando quest’ultimo disse –Ho bisogno di zuccheri, vado alle macchinette.
Anche Hinata sembrava sul punto di addormentarsi, ma sentendo quella frase si svegliò all’istante alzandosi ancora prima di chi l’aveva proposto –Vengo con te!
Fortunatamente aveva notato Sakusa addormentato, quindi parlò con un timbro di voce più basso del solito. Fissò Atsumu che si era messo seduto e gli chiese –Vuoi qualcosa?
Il biondo tinto scosse la testa, poi ci ripensò –Se c’è una bottiglietta d’acqua, per favore.
I due ragazzi presero nota, poi si avviarono verso la loro meta.
Atsumu, rimasto solo, aveva portato lo sguardo verso il suo ragazzo mordendosi un labbro.
-Ehy, Omi?- chiamò piano per capire se stesse dormendo profondamente o meno.
Il corvino si limitò a increspare le sopracciglia infastidito, girarsi verso la voce e appoggiarsi alla sua gamba, trovando un nuovo cuscino più comodo.
Sempre nel sonno sospirò soddisfatto e tornò a dormire ancora più profondamente mentre la sua fronte tornava liscia e tranquilla.
Atsumu sorrise nel vedere quella scena e senza pensarci troppo allungò una mano per passarla in mezzo a quei ricci che tanto amava ma che troppo spesso gli venivano negati.
E, proprio in quell’istante, si rese conto di voler vivere così per sempre.
Quando Hinata e Bokuto tornarono avevano tanta di quella roba che Atsumu stentava a credere che alle macchinette fosse rimasto qualcosa.
Atsumu e Sakusa in realtà sarebbero già potuti tornare indietro, ma rimasero a parlare fino all’alba. Momento in cui Sakusa si svegliò richiamato da Hinata con la frase “non puoi di certo perderti questo spettacolo”, il più piccolo inoltre li convinse addirittura a fare una foto tutti insieme.
Quando, infine, ognuno si diresse verso la propria casa si resero conto di aver avuto una prima impressione degli altri che si era rivelata completamente diversa da come erano in realtà.
Quella notte nacque un legame tra quelle quattro persone. Un legame che, probabilmente, sarebbe andato oltre la semplice vacanza estiva.
  
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