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Autore: _Lakshmi_    10/04/2021    2 recensioni
[NewGeneration!AU][TimeSkip][Spoiler?]
Sono trascorsi vent'anni dalla guerra che ha sconvolto il Giappone. La società, dopo la tempesta, si è riassestata e ora, sotto la guida dell'eroe Deku, regna la pace.
Un equilibrio destinato a spezzarsi.
Un dramma destinato a ripetersi.
Un legame destinato a rompersi.
Dal prologo:
Il tuo sorriso.
« Diventerò l'Eroe Numero Uno del Paese.»
Era autunno inoltrato quando tu, dall'alto dello scivolo, annunciasti al mondo i tuoi sogni. La brezza carica di quel caratteristico, fresco profumo di pioggia mi spazzò il viso, mentre da terra ammiravo le tue gloriose ali bianchicce.
[...]
« Voglio salire sul palco con te, Akane.» ti sedesti sull'altalena accanto alla mia, guardandomi con quegli occhi dorati colmi di determinazione « Altrimenti... beh, non ha senso.»
Cosa non ha senso?
Quel pomeriggio mi avevi salutato con un ampio sorriso, grande quasi quanto quello di tuo padre Hawks, estasiato nel vedere i tuoi progressi nel volo. Non mi ricordo il viaggio in auto o il resto della pacata quotidianità della mia infanzia, ma quel tuo sorriso mi rimase ben impresso nella mente.

[Huwumi][TodoMomo][Kacchaco][Altre coppie][Presenza di OC]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Dabi, Hawks, Nuovo personaggio, Shouto Todoroki
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Titolo: Unmei no akai ito (運命の赤い糸)

Terzo Capitolo: Flame-lava Hero: VoulcaniKa

 

 

I veri Pro Heroes vincono sempre.

È quel che mi aveva detto mia madre,
una volta.


     Adoravo l'inverno per quei colori puri, per quei profumi avvolgenti, ma soprattutto per la neve.
Anche se soffrivo terribilmente il freddo, vedere il paesaggio innevato mi metteva sempre di buonumore al punto che mi sentivo in circolo il doppio delle energie. In quei giorni, ero davvero imbattibile, una scheggia vagante e, soprattutto, volante: infatti, da qualche tempo, grazie agli allenamenti con mio padre la mia resistenza era migliorata notevolmente e riuscivo persino a compiere dei voli in totale stabilità, raggiungendo altezze considerevoli per una bambina di appena cinque anni.
E ciò aveva buttato solo altra benzina sul mio falò di pura iperattività.

« E poi i Villains comandati da Sub.Arctika hanno vinto, mamma! Da oggi inizierà il mio impero del terrore!>> esultai tutta orgogliosa durante il viaggio di ritorno, mentre tu, seduta al mio fianco, sbuffavi sonoramente con tanto di “BLOB” contrariato da parte dei tuoi capelli.

Avevo vinto facilmente quella battaglia a palle di neve, lo ammetto: dopotutto -per colpa del tuo calore corporeo più elevato del normale- il ghiaccio si scioglieva tra le tue mani e ti ritrovavi senza munizioni.

« Yuki... i villains fanno del male alle persone. Tu, invece, sei una brava bambina.>> Fuyumi -alla guida dell'auto- mi fece notare quel piccolo particolare, intaccando un po' il mio orgoglio.

Ma ero davvero troppo contenta: finalmente avevo battuto la temibile Pro Hero “VoulcaniKa”.
E la mia gioia rimase anche quando mia madre ci lasciò giocare in camera, mentre ci preparava la merenda rispondendo ad una chiamata di nonna Rei.
Fu proprio a quel punto che diedi libero sfogo al mio lato villain molesto.

« Sai che sono migliorata moltissimo nel volo?»

« L'hai già detto e ripetuto. E ripetuto ancora. E ancora.» sospirasti, ancora amareggiata per la sconfitta.

Eri molto competitiva, niente da dire.

« Mio padre dice che sono un portento. Mi sta allenando lui personalmente.» dissi con un gran sorriso orgoglioso, avvicinandomi terribilmente al tuo viso « Vuoi vedere i miei progressi? Voleremo insieme! Sarà divertente.»

« Yuki...»

« Ti fidi di me?»

« No.»

« Dai.»

« È pericoloso.»

Sei sempre stata la voce della mia ragione, fin dall'infanzia. Col senno del poi, avrei dovuto darti più ascolto.

« Solo un breve volo. È il premio per la mia vittoria.»

Ci fissammo per un lungo, eterno minuto.
L'oro entusiasta nello scettico azzurro ghiaccio.
Alla fine prevalsi anche in quella sfida di sguardi, tanto che ti alzasti a testa china, decisamente afflitta per le continue sconfitte.
Sparpagliai per la stanza un mare di cuscini -la sicurezza prima di tutto-, poi balzai sul letto, attendendo orgogliosa il tuo arrivo. Appena ti aggrappasti alle mie spalle, mi accorsi immediatamente che forse avevo sopravvalutato la mia forza fisica.

Ma non era importante.

« Dopo la schiacciante vittoria sul campo di battaglia, la terribile Sub.Artika rapì la coraggiosa Pro Hero VoulcaniKa! E la trasportò in volo al suo terribile covo!» esclamai, gonfiando orgogliosa il petto.

L'importante era avere una trama, infatti.

Stavo per spiccare un balzo, ma all'improvviso una tua mano si strinse attorno ad una mia ala. Un calore quasi ustionante, confrontato al mio gelido Quirk. Solo a quel punto mi accorsi che inconsciamente, dopo il terribile episodio della mia quasi-morte, fino a quel momento avevo tenuto lontano tutti gli altri bambini dalle mie ali.
E altrettanto inconsciamente, avevo permesso solo a te di toccarle.
Perché? Perché mi fidavo così tanto di te?

« Fredde.» mormorasti con stupore, accarezzandomi le piccole piume « Non erano così fredde due mesi fa.»

« Ah? Eh... ecco...»

Cercando di pensare al da farsi, mi sbilanciai improvvisamente e caddi dal letto, di faccia, dritta nel mare di cuscini.
Non era esattamente quello il volo che avevo in mente.
Riemersi immediatamente, ma all'improvviso mi ritrovai stretta in un caloroso abbraccio. Per non farmi del male, avevi spento -letteralmente- i tuoi capelli, mostrando tutta l'intensità del rosso del tuo cuoio capelluto tanto resistente da sopportare il calore estremo della lava.
Il mio cuore iniziò a pulsare a un ritmo folle nel petto.

« È per questo che sei sparita?» mi domandasti, continuando a stringermi con forza.

« Beh... io... ecco...»

« Mi sei mancata.»

« Akane...»

« Non farlo mai più.»

Dopo quel duro comando, mi baciasti con dolcezza la guancia ed io andai metaforicamente a fuoco: per i bambini, infatti, un bacio era qualcosa di importante, impegnativo.
Era una responsabilità, ecco.
E per me significava tantissimo, anche perché sapevo che solo le coppie confermate -i miei genitori, i miei zii, gli amici di famiglia- si baciavano sulla guancia. Quindi significava che anche noi eravamo una coppia? Che cosa significava essere una coppia? Non eravamo troppo giovani?
Insomma... avevi mandato in tilt una bambina.
Eri TU la vera villain della situazione!

« Yukiko! Akane! Vi ho preparato la merenda! Vi sta aspettando in cucina.» esclamò Fuyumi dolcemente, poi mi guardò prima stupita, poi decisamente spaventata « Yuki... che ti succede? Perché sei tutta rossa? Stai male?»

« Ma no, signora Takami! Stavamo combattendo e questa volta sono riuscita a vincere contro i terribili Villains! I Pro Heroes hanno portato la pace!» tu, che nel frattempo avevi iniziato a mettere a posto i cuscini, con un gran sorriso tranquillizzasti mia madre.

Io, invece, ero solo estremamente confusa.


Già.

Vincono sempre.

 

« Mia figlia è così timida,
ma ci teneva a incontrarvi...»


     Sul tragitto per l'agenzia di Hawks, le due Pro Heroes erano state fermate da numerosi ammiratori, tra cui anche una madre che teneva per mano una bambina dalle treccine nere e delle guanciotte rosse rosse per l'imbarazzo.
Yukiko, da brava sorella maggiore, si accucciò sui talloni per essere all'altezza della piccola fan, poi si coprì gli occhi. La bambina, semi-nascosta dietro alla gonna, rimase a guardarla curiosa.

« Dov'è Icy Angel?» domandò Yukiko, ricevendo in risposta una timida risata divertita « Ta-daaaaan!» continuò, scoprendosi il viso nel qual mentre spalancava le candide, maestose ali.

Gli occhi della bambina brillarono di pura meraviglia.
Tra l'altro, era lo stesso sguardo sorpreso di Rin, a poca distanza da lei, impegnata a fare delle foto con alcune ragazze che avevano trascorso gli ultimi cinque minuti a idolatrare il suo piercing alla narice destra, un elegante diamantino.
Beh, in effetti anche Yukiko pensava che fosse davvero figo.
Magari, in un futuro prossimo, poteva farci un pensiero.

« Dovrebbe essere illegale.» commentò ad un tratto Rin, non appena finirono di firmare autografi e ripresero a camminare per la via « Troppa dolcezza in una sola mattina.»

« Beh, lamentati con mio padre allora: ha iniziato lui. Quando ero una bambina, lo faceva sempre per tirarmi su il morale.»

« Arrrrrrrrgggg...» la giovane Todoroki si posò drammaticamente una mano sul petto « Oh no! Sono stata colpita da una svagonata di proiettili “Daddy-Hawks” e “Little-Angel”! Il livello del mio colesterolo ora ha un'aura potentissima!»

« Idiota.» sbuffò divertita Yukiko, dandole una leggera gomitata.

Scoppiarono a ridere, una risata sincera che finì per confondersi col chiacchiericcio dei passanti e il rumore costante del traffico.

 

« Aiuto!
Pro Heroes!
Salvatemi!»


     E poi, d'un tratto, grida d'aiuto.
Mossa dall'istinto, Yukiko afferrò il polso dell'uomo che stava fuggendo disperatamente da chissà quale nemico, proteggendolo appena in tempo da un letale colpo di fucile: il proiettile impattò contro le ali divenute di ghiaccio e detonò, disintegrando completamente parte del piumaggio.
Strinse i denti, cercando di ignorare il lancinante dolore.

« Yuki!» Rin scattò davanti alla ragazza, proteggendola da eventuali attacchi « Chessman: Rook!»

Circondandosi di un incandescente fuoco azzurro, tramutò l'energia prodotta dalle fiamme nella sua celebre armatura nera come la notte dallo stile fortemente medieval-fantasy: l'elmo chiuso con solo un sottile spiraglio per gli occhi ricordava il cranio di un drago, con addirittura una decorazione laterale simile a un paio di ramificate corna ritorte all'indietro, mentre il resto massiccia corazza presentava altri dettagli spigolosi, come sbalzi e incisioni realizzati appositamente per accentuare ancor di più la somiglianza con la pelle squamosa di un rettile.
E a completare il tutto, ovviamente, il suo celebre scudo a torre che dava il nome a quel particolare assetto da battaglia, una difesa quasi infrangibile e abbastanza ampia da proteggere almeno due persone.
Indirizzò la mano destra libera al cielo e, non appena completò il guanto corvino, rilasciò una potente fiammata che colpì di striscio un villain.

« Ahia! Brucia!» il nemico dalla particolare maschera antigas dai colori fluo atterrò malamente a terra.

Yukiko percepì un secondo spostamento d'aria, per cui, sollevando di peso l'anziano, spiccò il volo evitando prontamente gli attacchi.
Aveva deciso di affidarsi alla sua velocità, visto che non poteva rischiare di mettere in pericolo i cittadini.
Le vie e i negozi, dopotutto, erano fin troppo affollati.

« Black Dragoon!»

« Vola Birdie! Posso gestire la situazione!» mentre rispondeva, la Pro Hero Black Dragoon attivò ancora una volta il Quirk e plasmò anche la sua celebre lancia rotante, la cui lama iniziò a mulinare su se stessa a una velocità folle, fino a dar vita a una spirale di fuoco blu che deflagrò contro i pugnali avversari.

Dall'alto, la giovane Takami notò che molti altri eroi e poliziotti stavano intervenendo per proteggere i cittadini, per cui volò dritta all'agenzia di suo padre.
Ma c'era un cecchino ad attenderla.
Appostato sui tetti, stava prendendo la mira.
Ancora pochi attimi.

 

Pochi istanti dove ogni rumore,
ogni grido,
ogni singolo fiato era come scomparso.

Esistevano soltanto lui e la preda.

Nessun altro.


Yukiko, non appena udì lo sparo e il sibilo del colpo, schivò immediatamente un paio di proiettili dimostrando una notevole agilità e un'incredibile prontezza di riflessi, frutto di anni di intenso allenamento.
Il suo cuore batteva a mille.
Doveva rimanere concentrata.

« Pentakill! Abbiamo Pentakill alle calcagna! Non riusciremo mai a-...» le urla dell'uomo divennero improvvisamente mute.

Anzi, l'intero mondo era diventato incredibilmente silenzioso.
Yukiko non ebbe il tempo materiale di domandarsi il motivo, che un terzo colpo le si impiantò nella gamba.
Una violenta scossa di dolore le percosse il corpo, paralizzandole per una frazione di secondo il centro del sistema nervoso.
Occhi sgranati.
Digrignò i denti.
Grida sofferenti prive di voce.
Cercò in tutti i modi di stabilizzarsi, anche se qualcosa le si aggrappò improvvisamente alla vita.
Guardando in basso, notò con orrore che il suo stesso sangue stava plasmando la sagoma di un villain.
Sopraffatta dall'angoscia, provò a proteggersi in tutti i modi, indirizzando le sue piume contro il corpo del ragazzo, tramutandole in ghiaccio non appena affondarono nel caldo coagulo.

« !!!» il nemico le urlò qualcosa sguainando un affilato pugnale, ma la Pro Hero fu più rapida a controllare lo strato congelato, impiantandogli le schegge nelle mani e nei polsi.

Il villain a quel punto perse la presa e cadde su un tetto di un palazzo.
Ma la ragazza non poté esultare per quella momentanea vittoria che altri due proiettili incendiari le perforarono le ali con una precisione balistica, detonando in una tempesta di fiamme infernali che la sbalzò qualche metro indietro nella sua rovinosa, inevitabile caduta.
Finì per schiantarsi sul balcone di un condominio, anche se riuscì almeno a salvare l'anziano sorreggendolo con una singola piuma. Le stava gridando qualcosa, molto probabilmente delle imprecazioni, ma Yukiko, col sangue arterioso che sgorgava dalla coscia, i violenti capogiri e il dolore che la investiva a ondate impietose, si ritrovò bloccata al pavimento, incapace di rialzarsi.
Dannazione.
Doveva resistere.
Doveva portare a termine quella missione.
Radunando le energie, lasciò quindi vagare lo sguardo sul bersaglio, fino a trovarlo nell'appartamento. Il visore crepato non rilevava altre persone lì dentro, anche se percepiva un'estrema fonte di calore al di là dell'entrata.
Un quirk di fuoco.
Il destino, quel giorno, le era decisamente avverso.

« Signore! Via! Vada via!»

In qualche modo, zoppicando un po', l'uomo scappò e si rinchiuse in una stanza, prima che l'ingresso venisse travolto da un'esplosione di fuoco.
Dopo qualche istante, camminando con passo cadenzato tra le fiamme, comparve la sagoma di una giovane donna dal fisico slanciato, formoso, fasciato in una nera tuta aderente che lasciava davvero poco all'immaginazione, per non parlare di quei tacchi assassini.
Quasi la maschera da volpe passava in secondo piano, così come...
Yukiko sgranò gli occhi.
Quella magnifica chioma di pura, maestosa lava.
Si fissarono per qualche istante, immobili, improvvisamente consapevoli l'una dell'altra.

« Pro Hero, se riesci a sentirmi, non opporre resistenza. Non sei tu il nostro obiettivo.» la donna dai capelli lavici fu la prima a spezzare la staticità della scena, camminando per la sala.

« IO sto proteggendo il “vostro” obiettivo. Se vuoi passare, dovrai prima affrontarmi.» Yukiko sorrise sfacciata, prima di rimettersi in piedi con la ferita alla coscia completamente ghiacciata.

Un pessimo lavoro di primo soccorso, ma sperava vivamente che avrebbe retto fino all'arrivo dei suoi colleghi.
Ogni parte del corpo gridava per il dolore, il buonsenso le urlava di agire con cautela, ma il cuore iniziò a pompare in circolo una dose estrema di adrenalina, donandole un'euforia mai provata prima.

 

Sono la degna erede dell'eroe Hawks.
Dimostrerò chi sono.
Il mio valore.
Non posso tirarmi indietro.


« Mhm? Sei solo una causa persa.» la donna, sospirando estremamente annoiata, tramutò un braccio in lava e rigettò un fiotto di magma incandescente.

Icy Angel però scartò agilmente di lato, solidificando nel frattempo il colpo con un glaciale battito di ali, poi attraversò una densa nube di cenere, evitò un attacco, parò il secondo con le piume taglienti e infine le diede un sonoro pugno in pieno viso, che la costrinse a sputare addirittura del sangue.
La chioma lavica rilasciò una densa nube di gas.
Un grave, rancoroso sospiro.
Yukiko balzò all'indietro, evitando appena in tempo l'estremo calore del corpo della donna divenuto interamente di lava, e contrattaccò immediatamente sacrificando tutte le piume che le erano rimaste, spargendole per la stanza per farle poi detonare in un'unica, devastante supernova di ghiaccio che travolse in pieno il nemico.
La temperatura calò drasticamente.
L'intero appartamento era congelato.
Inspirò a fondo, sfiorando il collare: per fortuna i sensori erano ancora funzionanti, per cui il suo costume da eroe stava già cominciando a surriscaldarsi, tanto che le linee un tempo argentate ora erano di un rosso vivo, come se fossero davvero di fuoco.
Una scelta estetica fortemente osteggiata da Rin, che non era propriamente una fan del nonno: “somigli vagamente Endeavor, sei solo più bassa e hai decisamente meno tette”, questo era stato il suo aspro giudizio.
Sorrise.
Era tremenda.

« Cominci a sentire freddo, uccellino?» la villain comparve dalla nebbia frigida e la raggiunse in un solo balzo « Lascia che ti scaldi un po'.»

Yukiko manovrò il ghiaccio circostante, creando degli acuminati spuntoni che la protessero appena in tempo da una presa rovente. Subito dopo riformò l'intero piumaggio col sangue cristallizzato e, mentre schivava, lo distrusse per creare una gelida tormenta scarlatta.
I gradi scesero drasticamente.
Il corpo di lava iniziava a solidificarsi.
L'avversario intensificò il calore, tramutando lo strato superficiale di magma in fuoco bianco per avere un raggio d'azione ancora più ampio, oltre che per rendere vana l'azione della Pro Hero, anche se quest'ultima riuscì comunque a evitare le fiammate: il ghiaccio attorno a loro, trasformandosi ora in acuminate stalattiti e stalagmiti, ora in scudi e barriere, si distruggeva e si riformava in una continua, fluida danza condotta interamente dalla singola testolina di Yukiko Takami.
La Villain provò una sincera ammirazione notando che, pur in condizioni critiche, riusciva a tenere sotto controllo non solo l'intera arena, ma persino i propri movimenti, rendendo tutto estremamente funzionale allo scontro: una vera e propria macchina da guerra, prodotto di anni di lunghi, sofferti allenamenti.
Tuttavia, per quanto abile fosse, alla fine prevalse la debolezza fisica dovuta alle numerose ferite e per questo, dopo essersi incespicata nei suoi stessi passi per un capogiro sleale, fu investita da una colonna di fiamme infernali.
Senza darle tregua, il demone bianco approfittò di quella stanchezza e la travolse, afferrandola per il collo, dopo aver rilasciato -spontaneamente- gran parte del calore in modo tale da creare una crosta rovente, ma non ustionante sui suoi muscoli di lava incandescente.
Come se si stesse trattenendo.
Come se una parte di lei non volesse farle del male.

« Dannazione.» ringhiò vinta dalla frustrazione, prima di fracassare la testa dell'Heroine contro un muro.

Ancora.
E ancora.
Stava per ripetere la violenta azione, ma in quel frangente le ossa e i muscoli delle gambe di Yukiko si congelarono completamente, preparandosi ad un ultimo, disperato attacco: manovrando con la mente quegli arti di ghiaccio divenuti affilati come spade, trapassò il corpo di magma con un calcio carico di pura disperazione dettata dalla semplice sopravvivenza.
La bufera s'intensificò.
La lava perse invece il suo impeto, tanto che il fisico rilasciò un denso vapore iniziando il processo di cristallizzazione per proteggere gli organi interni.
Gli occhi della donna si sgranarono, tenendosi il fianco grondante di sangue incandescente.
Una lesione tutto sommato effimera, rispetto alle gambe totalmente sciolte della giovane Icy Angel, il cui corpo accasciato senza vita in una pozza d'immondo sangue si stava ibernando per salvare l'ultimo barlume di vita.
Silenzio.
Inizialmente la Villain decise di ignorarla, arretrando di qualche passo.
Tuttavia, proprio in quell'istante, Icy Angel si mosse in preda a chissà quale visione, tendendo la disperatamente mano verso di lei.
« A-aspetta...! Akane!»
« Lei... è morta da tempo.» Burning Sun scansò le deboli schegge, camminando poi in mezzo alle fiamme diretta alla porta congelata che dava sul corridoio.
Avrebbe dovuto darle il colpo di grazia, eppure...

 

Il tuo sorriso.


Un grido strozzato.
Burning Sun si voltò e notò il ventre squarciato di Yukiko.
Il magma ricominciò a ribollire.

« Mi hai abbandonato sul tetto in balia dei Pro Heroes, puttana.» il membro della Nuova League of Villains sollevò il pugnale grondante di sangue, ma in un ultimo, disperato atto, Icy Angel sfruttò il terreno ancora congelato e lo imprigionò in una tomba di ghiaccio, prima di perdere definitivamente i sensi.

Al di là della porta, uno sparo.
Dalla finestra, entrò il Pro Hero Hawks, seguito da altri eroi, tra i quali il celebre Tsukuyomi.
In un completo stato confusionale, Sunspot fu salvata appena in tempo da una pallida mano tatuata che la trascinò all'interno di una grigia nube di fumo, evitando così di essere colpita dall'ombra di Tokoyami.

 

Voglio salire sul palco con te, Akane.
Altrimenti... beh, non ha senso.”

 

 

 

 

 

Fine Terzo Capitolo!

 

Immagine inizio capitolo: ho litigato con Gimp. Siate clementi, non sono brava con i programmi in stile photoshop, non ho pazienza e il mio computer è una patata. Per quanto riguarda le vignette laterali, non so se sono tratte da un manga di Fate Grand Order... l'immagine mi rimandava a un post di reddit, ma non ho compreso se si trattava di una dōjinshi o altro.
In ogni caso, credo nella supremazia di Demon King Nobunaga.

Sub.Arctika: stavo cercando un nome da Villain decente e... niente, quella sera su Focus trasmettevano un documentario che parlava delle foreste di conifere (o qualcosa del genere... di solito io dormo sui documentari di Focus, non pretendere troppo da me). E in mezzo alla sonnolenza, ho sentito “clima subartico”.
Il mio cervello ha annotato l'informazione.
Poi... beh, non ho trovato di meglio, quindi resta così.

VoulcaniKa: Voulcano era stato uno dei miei primi, primi, primi OC di Saint Seiya, una sorta di dio del fuoco, cavaliere di Gaia. La storia non l'ho mai pubblicata, era una fanfiction scritta ai tempi delle medie quindi lascio immaginare l'imbarazzo di rileggerla adesso... però volevo fare una piccola citazione.

Rook: è la torre negli scacchi.

Armatura: ah-ah! L'avevo detto che avrei messo in campo tutta la mia esperienza fatta con Saint Seiya. Aspetta... cosa? Ti aspettavi l'oroscopo? Se vuoi ti posso dire che quelli nati sotto il segno dei Pesci e quelli del Grifone vanno incredibilmente d'accordo.
In ogni caso, è anche un riferimento all'armatura fantasy di Momo, anche se in questo caso non è una bikini-armor, ma un'armatura vera e propria.
Sono contro le bikini-armor.
Cioè, davvero... ci sono così tante armature fighe, perché devo ritrovarmi il personaggio femminile vestito con un reggiseno e delle mutande?

Lancia rotante: ok, la cotta per Fratello Pietro Orsini non è ancora passata. Per chi non lo conoscesse, è un personaggio di Trinity Blood e... cavolo, lo adoro. Per una volta posso dire che simpatizzo per la Chiesa grazie al personaggio di Pietro... poi sì, anche per quel figo del cardinale Borgia.
Inoltre la classe “Dragoon” è una classe di lancieri presente in Final Fantasy XIV (e mi pare anche nel XV, ma aspetto la conferma da chi ci ha giocato), quindi ho unito questi due mondi.

Tuta aderente di Akane: dopo il mio discorso contro le bikini-armor questo sembra un po' ipocrita. Ma.
MA.
Il modello di Akane è ispirato in parte a Demon King Nobunaga di Fate Grand Order, in parte a Mitsuru Kirijo di Persona 3, quindi non si scappa dalle tute aderenti.
E nemmeno dai tacchi a spillo.
*sospira*
Volevo solo un'entrata in scena figa.
Non giudicarmi.

 

 

 

Angolo dell'Autrice:


Protagonista alata: *esiste*

Autrice con in mano una falce: niente di personale, kiddo.


Insomma, è frutto di una serie di strane scelte narrative, però ho già ucciso Nike in passato... non potevo risparmiare la figlia adorata di Hawks.
È contro i miei principi di scrittura.


Al di là degli scherzi, comunque è stato un capitolo abbastanza impegnativo: oltre al combattimento, ho dovuto incastrare le azioni di ben quattro “villains” per creare un buon lavoro di squadra. E sì, c'era anche Bad Apple in tutto quel marasma.
È il motivo per cui i soccorsi sono arrivati così tardi.
In ogni caso... sto soffrendo tantissimo per Hawks: durante le varie riletture per trovare gli errori, ogni volta che arrivavo alla sua parte il mio cuore aveva una fitta. Anche se in definitiva è una riga.
Ma soffro.

Eeeeeee... per questo capitolo è tutto! Lascio a voi le conclusioni!

Come al solito, ringrazio vivamente chi legge, recensisce o anche solo aggiunge la storia ai ricordati e ai preferiti!

 

 

Un bacio da _Lakshmi_!

  
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