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Autore: Rack12345    11/04/2021    2 recensioni
[Completa]
Questa storia è ambientata dopo Captain America: Civil War. Dopo la partenza di Bucky per il Wakanda e dopo svariati mesi, gli Avengers si sono riuniti, perchè era inevitabile che rimanessero separati: per salvare il mondo, devono farlo insieme.
Nel loro gruppo è entrata una nuova spia: Alexis Moore. Lei è la nostra protagonista.
La squadra sembra essere in un periodo pacifico, ma dovranno aspettarsi diverse rogne. Combatteranno contro diversi Villain che li proietteranno nel passato, legati alla Germania nazista della seconda guerra mondiale. Alexis verrà sottoposta a varie sfide, sia fisiche che emotive e vedremo quanto sia stratificata la sua personalità e quanto potenziale c'è in lei: non è una spia qualunque come potrebbe sembrare al primo impatto.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Loki, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'New Avengers: Together Saga'
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New Avengers: Together
Capitolo X: Risveglio




Pochi istanti dopo lo sparo di Synthia...


Bucky correva a perdi fiato, stringendo tra le braccia la cosa più preziosa che aveva trovato ad accoglierlo non appena tornato in America.
Alexis, con le braccia ciondolanti e la testa rovesciata all'indietro era priva di sensi da qualche minuto. Il sangue aveva smesso di uscire, grazie al fatto che Strange era con loro e stava impiegando il massimo delle sue abilità per mantenere viva la ragazza, cui perfino una persona di ghiaccio come il dottore era ormai affezionato. Fatto sta che, nonostante questo vantaggio, Alexis per alcuni minuti aveva perso molto sangue, vista la gran quantità di ferite che riportava sul suo corpo.
L'idea di Bucky era stata istantanea: Shuri e il suo laboratorio.
Nei mesi in cui era stato in Wakanda aveva passato molto tempo con la principessa ed aveva compreso le sue enormi qualità scientifiche, ben più avanzate di quelle di Stark e Banner.  Tuttavia il fatto che Alexis fosse tra le sue braccia a peso morto, gli faceva dubitare tutto, anche della possibilità che Shuri potesse salvarla.
-Dannazione questo posto è immenso!- imprecò il soldato, sotto la vista sconcertata di alcuni diplomatici che passeggiavano nei giardini subito sotto il palazzo il re T'Challa.
Ovviamente nessuno riusciva a capire da dove fossero spuntati.
Bucky si fermò e si rivolse al dottore.
-Ci sta volendo troppo, devi trasportarci nel laboratorio della principessa.-
Strange ci pensò due secondi. -Potrei non riuscirci, non conosco questo posto.-
-Concentrati!- sbottò l'altro.
La preoccupazione e il terrore di perdere Alexis erano troppo alti per preoccuparsi di tutto ciò che poteva accadergli intorno, di tutto ciò che avrebbero potuto pensare i politici wakandiani. Non gli importava minimante.
Fu quella stessa preoccupazione che non fece attendere un secondo di più il dottore, il quale aprì un cerchio di luce aranciata, attraverso il quale Bucky si lanciò, ritrovandosi proprio dove voleva lui.
Gli occhi profondi di Shuri furono subito su di lui e  si spalancarono quando vide che trasportava una ragazza, apparentemente senza vita. La ragazza gli corse incontro senza neanche porsi il problema di come Bucky e il suo accompagnatore fossero arrivati lì.
-Lupo Bianco!- esclamò salendo i gradini delle scale del laboratorio per andare incontro al suo ormai caro amico. -Cosa le è successo?!- chiese osservando di striscio la ragazza e poi Bucky.
Lui invece non la guardò, gli occhi erano fissi su Alexis e neanche le rispose, corse dritto al lettino bianco posto al centro del laboratorio. Fu Strange a spiegare nel modo più rapido possibile, dopo essersi presentato, la situazione a Shuri.
Bucky adagiò con delicatezza il corpo di Alexis sul lettino, si perse qualche momento ad osservarla ed improvvisamente gli parve che il resto del mondo non esistesse più.
C'era solo lei, lei che aveva compiuto quell'azione così avventata, per il semplice motivo di salvargli la vita.
Un nodo gli si formò alla gola, serrò le labbra e gli occhi gli si fecero umidi. Non sentì nulla, alcun rumore, solo il flebile respiro di Alexis, che era sempre più lento.
Le prese il dorso della mano, carezzandola con il pollice, quasi sfiorandola, per paura di peggiorare la sua già grave situazione.
Fu Shuri a ridestarlo.
-James.- lo chiamò e lui la guardò per la prima volta da quando era entrato.  -L'agente Moore è in ottime mani, ma questo già lo sai.-
Bucky annuì rimanendo serio. -Salvala. Ti prego.-
-Lo faremo.- rispose la principessa. -Il dottor Strange rimarrà sempre qui con la ragazza per evitare che la situazione possa peggiorare. Io però devo prima sintetizzare un tessuto che possa andare a sostituire la pelle lacerata, in modo da poter chiudere le ferite. Non sarà semplice, nè rapida la cosa. Dobbiamo anche continuare poi a tenerla sotto osservazione per assicurarci che il corpo non rigetti il nuovo tessuto.- guardò per un secondo Alexis, inerme e poi si rivolse di nuovo a Bucky. -Dovresti avvertire la sua famiglia del fatto che starà con noi per un po'.-
Bucky inizialmente pensò che Alexis non aveva famiglia, ma poi annuì: Alexis una famiglia ce l'aveva eccome, anche se non di sangue.
Lanciò un ultimo sguardo carico di preoccupazione alla giovane spia, per poi uscire dalla stanza. Doveva trovare un modo per mettersi in contatto con Steve.
 






La mattina successiva, ore 07.00...


Steve si affacciò dal Jet grattandosi la barba pensieroso. Erano appena entrati, attraversando lo scudo protettivo, in Wakanda ed osservava le immense distese di verde sotto di sé.
Per qualche istante pensò a come dovesse essere vivere in un posto così avanzato dal punto di vista scientifico, tecnologico, economico e chi più ne ha più ne metta, ed anche tranquillo e rilassante, grazie a tutta quella natura quasi del tutto incontaminata.
Furono solo pochi secondi, perchè poi il suo pensiero tornò subito alla sua Lexie. Dopo l'arrivo di Bucky erano stati poco tempo insieme: all'inizio lui era impegnato con Bucky ed il suo reintegrarsi nel mondo moderno con la sua ritrovata stabilità, poi Synthia, poi 15 ore in missione in Siberia, ed infine il rapimento. Era stanco, ma si sentì un egoista al solo provare questo sentimento, viste le condizioni in cui si trovava Alexis in queste ultime ore.
Quando Bucky era riuscito a mettersi in contatto con Tony i suoi sospetti erano stati confermati ed erano subito partiti alla volta della corte di re T'Challa.
Durante il tragitto Tony aveva anche spiegato loro in che modo conoscesse lo stregone di Bleecker Street e come anche Alexis lo conoscesse.
Scoprirono che Tony era perfettamente a conoscenza delle condizioni di Alexis. Conosceva tutta la storia dopo la morte dei genitori, tutto quello che aveva imparato insieme e Strange. Come? Era stato proprio Strange a dirlo a Tony. Quando Alexis era entrata nello Shield, Strange aveva continuato a tenerla d'occhio e a seguire tutti i suoi passi. E anche quando Iron Man l'aveva reclutata per la Civil War l'aveva fatto e, vedendo delle circostanze molto pericolose, aveva deciso di dire tutto a Tony, che già aveva preso Alexis sotto la sua ala. Sarebbe stata più al sicuro secondo Strange. Ovviamente Alexis non avrebbe mai dovuto sapere che Tony era al corrente di tutto, non avrebbe mai accettato un supervisore.
Steve si interrogò per tutta la durata del viaggio sul perchè Lexie, sua più cara amica, che condivideva con lui tutti i suoi peggiori incubi, non glielo avesse mai voluto rivelare.
A breve avrebbe potuto parlarne con la diretta interessata.
-Signor Stark.- la voce di Friday interruppe i pensieri di Steve, così come degli altri. -il viaggio è giunto al termine.-
Gli avengers, cui si era unito anche Loki, si allertarono, mentre il jet andava a posizionarsi sulla pista d'atterraggio posta nella parte più alta dei giardini del palazzo di re T'Challa. Proprio lì li attendeva il re, che li accolse e mostrò loro i rispettivi alloggi temporanei. Sarebbero rimasti tutti lì finchè Alexis non si fosse ripresa. Gli avengers, sconvolti dalla stanchezza e dalla situazione, lo seguirono, senza realmente preoccuparsi di quello che T'Challa diceva riguardo gli alloggi e le varie aree del palazzo. Il loro pensiero principale era Alexis, che purtroppo avrebbe dormito ancora per alcuni giorni.
 
 



*              *              *
 
 
 



Steve, Tony, Bucky, Thor e Natasha erano seduti fuori dalla porta del laboratorio di Shuri da qualche ora. Si erano ormai fatte le 17.00, erano quasi 20 ore che Alexis era stata ferita.
L'ansia li attanagliava e Shuri non li faceva entrare per vedere la loro giovane collega e amica. Banner era insieme a lei, per aiutarla. Tony anche avrebbe potuto dare una mano, ma il suo essere particolarmente coinvolto a livello emozionale non lo rendeva capace di dare un aiuto effettivo.
E Loki, invece, era improvvisamente sparito.
-Buc, come sapevi cosa fare?- chiese Steve.
Bucky lo guardò e con la voce impastata dal sonno che non soddisfaceva da almeno tre giorni gli rispose.
-L'agente Moore mi stava raccontando tutto proprio poco prima che Synthia venisse a prenderla. Eravamo andati insieme da Strange e il dottore aveva detto delle frasi... ambigue, diciamo. Quindi le ho chiesto delle spiegazioni.-  si passò una mano sul volto stanco, ripensando allo sguardo che aveva condiviso con Alexis poco prima che la pazza la portasse via.
Steve sospirò ed annuì.
Tony, che se ne stava appoggiato alla sedia e con le gambe stese in avanti, aveva una mano coprirgli il volto e, nonostante non potè vedere Steve sospirare, gli lesse nel pensiero.
-Sei geloso, Cap?- chiese. -Sei il suo amicone e non lo sapevi.-
-No...- rispose Steve, poi sollevò la testa e sorrise lievemente. -...forse solo un po'.- disse infine.
Nessuno capì mai quale delle due risposte di Steve fosse la verità. Steve non dice bugie. Ma Steve non è neanche uno che si sia mai posto il problema di un sentimento come quello della gelosia.
Sicuramente voleva un bene impossibile da misurare ad Alexis. E' vero, lui era un super soldato, ma pur sempre un essere umano, e la gelosia è un sentimento tra i più comuni nel mondo degli uomini, sentimento che può avere accezioni negative e positive, purchè non sfoci mai nella possessività. E Steve, si sa, era la bontà fatta persona. Nella sua lieve gelosia poteva essere vista una preoccupazione per la sua cara amica, ma nulla di più. Cap aveva anche visto fin da subito l'interesse e l'attrazione che c'era la la ragazza e Bucky e non si sarebbe mai messo tra loro. Se fosse stato effettivamente geloso, nel senso negativo del termine, non avrebbe mai permesso loro di avvicinarsi ed avrebbe continuato ad essere solo lui la figura di sostegno di Alexis. Ma se fosse stato così, non sarebbe mai stato certo lui Captain America. 
-Non preoccuparti.- disse Tony. -Sono certo che appena si sveglierà te ne parlerà.-
Bucky si passò di nuovo una mano sul volto, sempre più angosciato dalla riuscita dell'operazione di Alexis. Il suo cuore era tormentato, forse anche più degli altri, perchè Alexis era in quelle condizioni per colpa sua. Non era stato certo il senso di colpa a fargliela portare fin lì, lo avrebbe fatto comunque, a prescindere dalla situazione. Era entrata nella sua vita da poco più di una settimana e gliel'aveva sconvolta con la sua meravigliosa personalità, piena di sfaccettature. Aveva  l'animo più puro, innocente, ma anche ben cosciente delle cose del mondo, che mai avesse visto. Mai si sarebbe perdonato di aver causato la fine della vita di un essere così dolce. Il peggiore dei suoi rimpianti.
Ma ne aveva anche un altro: non averla baciata ogni volta che le sue labbra lo attiravano.
Bucky non sapeva, però, che anche Alexis aveva lo stesso identico rimpianto.
-Beh, pare che l'intervento sia andato bene!- disse una voce facendo trasalire gli avengers
Si voltarono verso il loro interlocutore.
-Loki!?- fece Thor aggrottando la fronte.
-Ciao fratello!- rispose il dio dell'inganno.
-Come fai a dirlo?- gli chiese Steve.
Loki strofinò distrattamente le mani e fece spallucce. -Beh, mi sono trasformato in un insetto e sono entrato nel laboratorio!-
Tutti erano sconvolti dal fatto che Loki si fosse interessato ad una di loro e lo fissavano con occhi sgranati e bocche dischiuse.
-Che c'è? Mi è simpatica!- fece lui.
Tony scosse la testa velocemente. -Frena un attimo, tu puoi trasformarti in un animale?-
Loki stava per rispondere, ma Thor lo interruppe.
-Oh, sì che può.-
Un istante dopo uscì anche il dottor Banner che potè dare ulteriore conferma della situazione di Alexis.
-Ragazzi, il tessuto che abbiamo sintetizzato sembra funzionare, ma dobbiamo tenere l'agente Moore sotto osservazione per i prossimi giorni e, soprattutto, ha bisogno di riposare. La faremo dormire per due giorni, poi starà tutto a lei. Dovrà risvegliarsi da sola.- disse il dottore. -Sono sciuro che ce la farà.- Guardò negli occhi i suoi compagni, uno ad uno. -E sarà ancora più tosta di prima.- concluse.
 
 






Due giorni dopo...
 

Bucky fece scorrere la porta grigia della stanza in cui riposava Alexis, ancora priva di sensi.
Fece capolino e notò che finalmente era riuscito a trovare un momento in cui non c'era nessuno, un momento per stare di nuovo da solo con lei, come era accaduto qualche volta, prima del rapimento.
Alexis era ancora sotto l'effetto dei farmaci, grazie ai quali dormiva, ma da lì a poche ore sarebbe toccato a lei lottare per svegliarsi. Era stesa perfettamente supina, un lenzuolo bianco copriva il suo corpo, fasciato in una tunica altrettanto bianca, che Shuri le aveva messo, le braccia nude uscivano dal lenzuolo ed erano perfettamente stese lungo i fianchi. I capelli color cioccolato ricadevano sparsi sul cuscino. Le labbra dischiuse e rosse attirarono di nuovo l'attenzione del soldato. Il colore della pelle non era più violaceo e smunto come quando erano appena arrivati lì, ora era perfettamente roseo.
Si avvicinò a lei per poi sedersi silenziosamente sulla sedia posta accanto al letto.
La figura di Alexis gli fece venire in mente Aurora, la bella addormentata.  E gli venne in mente anche che purtroppo lui non era un principe azzurro, altrimenti la ragazza non si sarebbe mai trovata in quella situazione.
Aveva tanto aspettato di rimanere solo con lei, ma ora neanche un suono riusciva ad uscirgli dalla gola.
Di nuovo gli occhi gli si inumidirono, cosa che succedeva troppo spesso da quando non era più il soldato d'inverno. Erano tutte le lacrime che non aveva versato negli ultimi 70 anni.
Si avvicinò ulteriormente a lei con la sedia, cercando di non fare rumore. 
Mosse lievemente una mano verso lei, per poi ritrarla indeciso, e poi di nuovo tornare verso di lei.
Sfiorò la spalla, per poi scendere lungo il braccio, toccando appena con la punta delle dita la pelle, ed arrivare alla mano. La strinse con entrambe le sue, facendole delle piccole carezze con i pollici, come aveva fatto qualche giorno prima.
-Io non so perchè l'hai fatto.- iniziò Bucky con la voce tremante. -Non so cosa tu veda in me per la quale tu mi ritenga degno di un tale sacrificio.- sbattendo le palpebre una lacrima sfuggì al soldato d'inverno, cadendo sulla mano di Alexis. La asciugò via con il pollice, come se avesse il terrore di sporcarla. -In realtà non credo che esista qualcuno che meriti il sacrificio di una persona pura e bella come te.-
Bucky si alzò dalla sedia e si avvicinò all'orecchio di Alexis, iniziando a sussurrare.
-Ti prego, Alexis, sopravvivi. Fallo per la tua famiglia, fallo per la tua futura nipotina. Fallo per me. Ti prometto che non te ne pentirai.-
Le carezzò lievemente la fronte, poi lasciò un lieve e impercettibile bacio sulla mano della ragazza, che non aveva mai smesso di tenere.
Sussurrò un ultimo "ti prego" prima di lasciare la stanza.
Ci sarebbe tornato molte altre volte ancora.
 







Quattro giorni dopo...

 
Alexis inspirò profondamente, a pieni polmoni, l'odore di bosco intorno a sè.
Si trovava in una radura, era sdraiata supina sull'erba, circondata da una moltitudine di fiori dai toni lilla e blu. Poco distante da lei sentiva il fruscio di un corso d'acqua che scorreva, il canto degli uccelli, il rumore lieve delle fronde degli alberi mosse dal vento.
Era perfettamente in grado di aprire gli occhi, ma non voleva. Voleva prima godersi tutti i rumori di quel luogo così rilassante, a mente completamente vuota.
Dopo si occupò di un altro dei suoi sensi, il tatto. Si concentrò sul peso del suo corpo che gravava sul prato, ed un senso di rilassamento ancora più profondo la pervase. Poi si concentrò sulle mani, sulla sensazione e gli impulsi nervosi che generavano il contatto con l'erba. La strinse tra le mani, era fresca e la rugiada su di essa le rese umida la pelle.
Sotto di lei sentiva l'umidità penetrarle la pelle, ma sopra il sole che filtrava dagli alberi della radura, la riscaldava.
Decise finalmente di aprire gli occhi. Lì aprì all'estremo della lentezza, non vedeva l'ora di bearsi di tutto ciò che sentiva di avere intorno.
Non fu quello che vide.
Una luce bianca le investì la vista, non vedeva più nulla se non un'immensa distesa di bianco. Non sentiva più l'erba sotto di lei, ma un tessuto morbido. Non sentiva più il fruscio di un ruscello, ma una voce che la chiamava, ovattata.
'James'. pensò la ragazza.
Non sentiva più l'erba stretta tra le dita, ma una mano che stringeva la sua, calda e amorevole.
Quel biancore la stava accecando, così chiuse di nuovo gli occhi.
Li riaprì e vide un soffitto, dei lampadari.
Quello di poco prima doveva essere un sogno, così come la voce di James che la chiamava.
Non era lui infatti che aveva accanto in quel momento.
Steve era lì, seduto, quasi in dormiveglia, ma nel silenzio assoluto di quella stanza riuscì a sentire il lieve fruscio del lenzuolo che copriva Alexis e si destò subito. Lanciò a terra il cruciverba che stava facendo e si mise in pizzo alla sedia con la schiena dritta.
Ebbe in realtà l'istinto di lanciarsi su Alexis, ma pensò che dopo un trauma del genere non era il caso.
-Lexie!- esclamò sporgendosi verso di lei con aria preoccupata.
La ragazza si voltò verso la voce che l'aveva appena chiamata, di scatto. Steve era lì, esattamente come un attimo prima che perdesse conoscenza.
Il sorriso che gli rivolse era il più sincero del mondo.
-Steve.- lo chiamò anche lei, con una voce di qualche tono più bassa del solito.
Si chiese da quante ora dormiva.
-Come ti senti?- chiese premuroso Cap.
Alexis si portò una mano alla testa. -Come se mi fosse passato un treno sopra, carico di pentapalmi.-
Steve sorrise e la guardò dritta negli occhi, anche lei lo fissava con un sorriso, lo stesso di prima.
Poi improvvisamente scoppiarono entrambi a ridere.
Alexis si mise a sedere ed incrociò le gambe.
Steve si alzò e si sedette accanto a lei, per poi lasciarle un bacio sulla fronte ed accarezzarle il volto con il dorso della mano.
-Ci hai fatto prendere un bello spavento.-
Lei annuì. -Oh, a chi lo dici? L'istante stesso che ho usato i miei poteri, ho pensato "ecco, adesso morirò".-
Il sorriso le morì sulle labbra, ripensando a tutto quello che era successo e una serie di domande le corsero alla mente. Parlò a raffica e senza pause.
-Mio dio, dov'è Synthia? E James? Ha funzionato il mio scudo? E la gemma è sana e salva?- poi si fermò e le vennero le lacrime agli occhi. -Steve... io non vi avevo detto niente dei miei  poteri.- Si portò le mani al volto per nasconderlo in esse. -Perdonami.-
Steve le prese dolcemente i polsi, scostando le mani dal suo volto.
-Tranquilla, è tutto ok, Synthia è a posto, Bucky sta bene, anche la gemma, ti racconteremo tutto dopo. Adesso ci sono miliardi di persone che vogliono vederti!-
Il capitano fece per alzarsi dal letto, con l'intento di andare ad avvertire tutti del risveglio di Alexis, ma la ragazza lo fermò quando le tornò alla mente quella voce ovattata che la chiamava nel sogno, che tanto le aveva ricordato la voce del soldato d'inverno.
-Steve, aspetta..- iniziò. -Per caso... B- Bucky è mai... stato qui?- chiese con titubanza ed arrossendo lievemente.
-Ha passato qui tutte le notti, ora infatti sta dormendo... almeno spero che stia dormendo, non lo fa da giorni...-  rispose lui, che intanto si era alzato dal letto.
Alexis ebbe un tuffo al cuore a quella notizia.
-Ma da quanto sono qui?- chiese.
-Da sei giorni.-
La ragazza si passò una mano sul volto. -Oh mamma.-
-Vado a chiamare gli altri.- disse Steve avviandosi verso l'uscita.
Alexis annuì, poi lo chiamò di nuovo.
-Steve, dove siamo?-
-Oh, giusto, non lo sai. Siamo in Wakanda!- e sparì oltre la porta.
Non potè vedere la reazione di Alexis che sgranò occhi e bocca per poi sorridere. Aveva sempre voluto visitare quel paese, era il posto che più la incuriosiva al mondo.


 
Mai come quel giorno Alexis sentì tanto amore nei suoi confronti.
Buona parte degli avengers era lì con lei, quelli che non c'erano si erano fatti sentire con una videochiamata, Bucky, a detta di Steve, era a riposare, e questo la face stare tranquilla, lo avrebbe visto in un secondo momento.
La camicia da notte che indossava era di un tessuto meraviglioso, forse in lino, e si tranquillizzò quando seppe che era stata Shuri a cambiarla, e non uno dei suoi colleghi.
Le portarono del cibo tipico del luogo, che lei apprezzò molto, ma apprezzò molto di più la vagonata di Cheeseburger che Tony aveva trovato il modo di farle avere.
Aveva passato un momento da sola anche con lui, che le aveva spiegato tutto, compreso il fatto che fosse già a conoscenza del suo piccolo segreto.
Tony e Steve le avevano spiegato che Synthia era stata riportata soltanto allo stadio di super soldato, ma che era stata consegnata alla giustizia e rinchiusa al Raft, prigione subacquea ad alta tecnologia, dalla quale era impossibile che sarebbe mai riuscita a scappare.
Degli einherjar si erano invece occupati Thor e Loki, riuscendo a rispedirli nell'oltretomba.
Il cuore di Alexis era finalmente sereno.
Finalmente era in pace dopo giorni di agonia che aveva vissuto lei in prima persona, ma anche tutti coloro che le volevano bene.  
Ora, in Wakanda, una breve vacanza non le avrebbe certo fatto male ed avrebbe anche avuto il tempo necessario per parlare con la sua famiglia di ciò che veramente lei era.























Angolo Autrice
Ciao a tutti!
Come promesso, eccomi tornata con un nuovo capitolo. 
Spero che vi sia piaciuto! Vi chiedo scusa se avete saputo solo alla fine che fine aveva fatto Synthia, ma ho voluto cercare di creare una sorta di corrispodenza tra Alexis e il lettore. 
Finalmente un po' di pace per i nostri avengers, ne avremo ancora per qualche capitolo, per fortuna! Voglio che Alexis si rilassi un po', così come gli altri, soprattutto Steve e Bucky che erano stati presi di mira da quella pazza! 
E quel "non te ne pentirai" di Bucky lascia intendere qualcosa, eh ;)
Vorrei ringraziare molto due ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, Lucy24 e InsurgentMusketeer, grazie ragazze, i vostri messaggi sono stati fondamentali per darmi la carica per non fermarmi più con questa storia! <3
Ci sentiamo il prima possibile!

Rack =)



ps: se c'è qualcuno che ha bisogno di sclerare per l'episodio 4 di Falcon and the Winter Soldier, scrivetemi. sono pienamente disponibile *-*
  
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