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Autore: eddiefrancesco    13/04/2021    0 recensioni
Inizio 1800.
Nella Gran Bretagna di inizio secolo, tra balli, ricevimenti e lunghe cavalcate in campagna...
La giovane Rebecca Standish ha deciso che é giunto il momento di ribellarsi al settimo conte di Rayne figlio della madrina di Rebecca.
Romanzo trascritto dal romanzo il settimo conte di Rayne della colonna Harmony History.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Per quando uscirono dalla biblioteca, Rebecca aveva ritrovato il buonumore. Stava ammirando le vetrine di Bond Street quando un elegante calesse si affianco' loro. Rebecca si volse per prima e riconobbe all'istante l'uomo che ne era alla guida. - Lord Linford, che sorpresa! Credevo aveste intenzione di star lontano da Londra per qualche tempo.- esclamò con un sorriso deliziato. Il sorriso che lui le indirizzo' tradiva lo stesso piacere. - Ho sistemato in fretta i miei affari. Avete programmi per la mattinata? - lei si strinse nelle spalle. - No, nessuno.- - In questo caso, posso invitarvi a fare una passeggiata nel parco? - Rebecca non ebbe nemmeno un attimo di esitazione. Dopo aver passato i libri a Mary, la congedo' e monto' sul calesse. - Spero vi rendiate conto dell'onore che vi concedo. Non è mia abitudine far salire una signora al mio fianco.- Rimarco' il visconte, una luce canzonatoria negli occhi. Rebecca, che stava ammirando tra sé l'abilità con cui lui guidava il calesse, ridacchio'. - Pensavo disapprovaste solo le signore che guidavano un calesse, non quelle che ci salgono come passeggeri. Non ditemi che sono in compagnia di un misogino.- L'allegra risata del visconte le suonò piacevole. - No, non ho ancora raggiunto quello stadio, signorina Standish. Non con voi, almeno. Mi sarebbe molto difficile detestarvi. - Le rivolse un sorriso affascinante e Rebecca sentì il cuore accelerare i battiti. Lord Linford era davvero molto avvenente, specie quando sorrideva in quel modo. Non era il caso di indulgere in simili emozioni tuttavia, per cui Rebecca corrugo' leggermente la fronte. - Spero non stiate flirtando con me, signore. Perché, se è così, devo informarvi che non conosco le regole di questo gioco, né intendo conoscerle.- - Non sto flirtando, signorina Standish. Non flirto mai, perciò via quel cipiglio. Non vi si addice.- - Sembrate Drum quando mi rimproverate - replicò lei. - Lo fa spesso? - - Oh, sì. Ma io non ci bado. Lo conosco da troppo tempo per lasciarmi intimidire. - - Allora dovrebbe ricorrere a qualche forma di controllo più ferrea. - - È molto poco galante da parte vostra. Vorreste forse che mi battesse senza pietà? - lo rimprovero' Rebecca fingendosi scioccata. - Non senza pietà. Ho il sospetto che gli causiate non pochi problemi.- - Solo quando fa il prepotente. - ammise lei con una risatina - Lo compatisco, poveretto. Dev'essere un bel peso per lui farvi da tutore. Non lo conosco molto bene, ma scommetto che quel ruolo non gli piace per niente.- - Temo invece che gli piaccia anche troppo.- Lord Linford guardò il suo incantevole profilo per un istante - Pensatela come volete, ma credo di aver ragione.- Erano arrivati al parco e il visconte fu lieto di notare che vi era poca gente in giro. Fermò il calesse e con immenso stupore di Rebecca, le passò le redini. - Giusto per provarvi che non sono un misogino, sono disposto a darvi qualche lezione, se vi va di essere mia allieva.- - Oh, milord, davvero mi insegnereste a guidare il calesse? - mormorò Rebecca piena di meravigliata reverenza. - Certo. Vogliamo cominciare? - Una volta accertato che Rebecca aveva la mano leggera e non avrebbe rovinato la tenera bocca dei suoi bai, lord Linford si rilasso' contro lo schienale. Come naturale, attirarono non poca attenzione, ma Rebecca non se ne curò, presa com'era a seguire le istruzione che il visconte le impartiva. In effetti era così concentrata che non si accorse nemmeno di esser passata accanto al cavallo che aveva montato dacché era a Londra, fermo vicino a una giumenta grigia all'ombra degli alberi. - Guardate! Non è Rebecca quella? - - Non credo proprio. Dev'essere ancora a letto...- Nel volgere di un istante, l'espressione di lord Rayne si fece da stupefatta a rabbiosa. E lady Harriet, non poté reprimere un sorriso di soddisfazione a quell'insperato colpo di fortuna. - Lungi da me il criticare, Drum, ma sapete chi è l'avvenente gentiluomo che le siede accanto? Lord Linford. Be', non si può dire che non vi avevo avvertito. Quella ragazza si è messa nei guai, legando il suo nome a quello del più noto donnaiolo di Londra.- Quelle parole ebbero l'effetto di una doccia fredda su Drum, che riuscì così a ritrovare il controllo. - Mi auguro non siate entrata nelle file dei volgari pettegolezzi, Harriet. Non c'è ragione per cui Rebecca non dovrebbe guidare un calesse aperto, in pieno giorno e sotto gli occhi di tutti.- Benché l'avesse difesa, Drum non era per niente contento di quest'ultima trovata della sua protetta. Dopo aver lasciato Harriet ai cancelli del parco, dove l'attendeva lo scudiero che l'avrebbe ricondotta a casa dei genitori, rientrò immediatamente e andò in cerca della madre. Lady Constance non si lasciò intimorire dalla collera del figlio. Appreso quel che era successo, tenne testa a Drum asserendo con fermezza che Rebecca non aveva fatto nulla di male. Stavano discutendo, quando l'oggetto della loro conversazione entrò in salotto, un sorriso raggiante sulle labbra. - Che diavolo ti è saltato in testa di andartene in giro per il parco con lord Linford? - la invei Drum. Rebecca si rabbuio' - Non c'è nulla di sconveniente nel guidare un calesse nel parco, vero, madrina? Avete detto che potevo farlo, no? - domandò volgendo uno sguardo incerto a lady Constance. La contessa fece per rassicurarla, ma Drum la precedette - No! Non con un uomo dello stampo di Linford! - tuonò. - Non so quanto ci sia di vero in quelle chiacchiere su di lui e, francamente, non me ne importa. Con me si comporta da perfetto gentiluomo. Ha promesso di darmi lezioni su come guidare il calesse e domani andremo ancora al parco.- Senza dargli il tempo di ribattere, attraverso' la stanza e usci' sbattendo la porta alle spalle. Lady Constance si ripromise di dire due paroline alla sua figlioccia riguardo quel comportamento non certo da signora. Al momento però era più irritata col figlio. - Ti sta bene. Non ha fatto nulla di male e lo sapevi...- - Ma quell'uomo...- - Vi state comportando come due bimbetti viziati. E non ho dubbi su quale dei due dovrebbe vergognarsi di più! - Drum aprì la bocca per protestare, ma la richiuse subito dopo, decidendo fosse meglio battere in ritirata. Per quando ebbe raggiunto il club, la collera era sbollita completamente. Aveva sbagliato lui, dovette riconoscere. Il che non toglieva, comunque, che fosse preoccupato per il legame instauratosi tra Rebecca e Linford. Accidenti a lui, che diritto aveva di dare lezioni di stile alla sua piccola peste? E perché Rebecca non si era rivolta a lui per imparare a guidare il calesse? - Londra evidentemente non si addice alla tua costituzione.- Drum alzò lo sguardo dal bicchiere e si aprì in un largo sorriso. - Richard! Come sono contento di vederti, vecchio mio! Quando sei arrivato? - - Ieri sera. Come vanno le cose? Sembravi accigliato poco fa. Problemi? - Richard era sempre stato un ottimo ascoltatore e in più di un'occasione i suoi consigli si erano rivelati preziosi. Pranzarono piacevolmente insieme, quindi si separarono, Drum per tornare in Berkeley Square, Richard per andare a fare una cavalcata nel parco. Quella sera, mentre si recavano al ballo di lady Summerville, Rebecca si auguro' che Richard Pemberton non avesse l'ardire di avvicinarla perché in quel caso gli avrebbe detto il fatto suo. Come di consueto quel pomeriggio aveva dato appuntamento a Elizabeth per una cavalcata nel parco. Mentre aspettava l'amica, Richard era sbucato da dietro una curva del viale e, vedendola, era venuto a salutarla. Lo aveva accolto con gioia ed era rimasta molto stupita dalla freddezza che gli aveva invece riservato Elizabeth, sopraggiunta qualche minuto più tardi. Non appena sole, aveva scoperto il motivo di tale distacco. A quanto sembrava Richard era partito da Rayne Court senza nemmeno passare a salutare Lizzie. Il che aveva portato l'amica a pensare che si fosse solo voluto divertire con lei mentre era ospite del conte.
   
 
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