Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Whatliesintheend    14/04/2021    0 recensioni
[...] Draco si fermò ad un certo punto.
S'inchiodò, per meglio dire, con lo sguardo perso all'interno di uno di quegli scompartimenti, quello dove Harry Potter e i suoi amichetti stavano ridendo, facendo incantesimi stupidi e condividendo dolciumi di ogni genere. Potter pareva pervaso da un'allegria irrefrenabile e travolgente, che dimostrava chiaramente quanto avesse sofferto la lontananza dal Mondo Magico per tutta l'estate.
Sul viso pallido e controllato di Draco si dipinse una smorfia nervosa.
Lo infastidiva così tanto fare caso a come quel Grifondoro se la spassasse del tutto ignaro della sua esistenza.
Fu per questo motivo che strinse i pugni e si ritrovò catapultato all'interno dello scompartimento esattamente come finiva per fare ogni anno. Non poteva farci niente: era più forte di lui... ed era forse un po' il suo modo di salutarlo che mascherava bene o male il suo devastante bisogno delle attenzioni di Harry Potter. [...]
(Dal Capitolo 1)
Insomma una fanfiction Drarry come tante altre, profondamente sentita, ma scritta senza pretese di dignità letteraria.
Buona lettura, Ary
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Theodore Nott | Coppie: Blaise/Theodore, Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Draco Malfoy aveva passato la maggior parte della sua vita senza osare sperare nemmeno lontanamente di ricevere attenzioni diverse da insulti da Harry Potter, poi a diciotto anni, di punto in bianco, si era ritrovato una sua dichiarazione d'amore tra capo e collo.
Dire che al momento fosse stato al settimo cielo sarebbe un eufemismo, era molto più su, ma l'aveva nascosto bene e aveva fatto il suo dovere da bravo erede della famiglia Malfoy, accontentandosi di sapere dell'esistenza reciproca di quei sentimenti che tuttavia continuò a nascondere come poteva, lasciandoli puramente potenziali.

Fu solo quando aveva ormai da un paio di mesi raggiunto il diciannovesimo anno d'età che realizzò quanto poco in effetti gli importasse del nome della sua famiglia.
In fondo come avrebbe potuto essere altrimenti? Suo padre marciva ad Azkaban e a lui nemmeno dispiaceva particolarmente, sua madre era come se nemmeno esistesse e al Manor era rimasto solo lui, lui e gli elfi domestici.
Dunque, nel nome di cosa avrebbe dovuto sacrificarsi una volta che finalmente aveva gettato la sua paura alle ortiche?

Mentre guardava Harry non cessare di fare il cretino nemmeno a tavola, nessuna buona ragione per privarsi di quel nuovo, infinitamente migliore modo di mangiare gli passò per la testa, occhi e pensieri troppo pieni di lui, del suo sorriso contagioso che aveva sempre guardato solo da lontano, dei suoi gesti imprecisi, ma decisi, dei suoi brillanti occhi verdi che sembravano non nascondere alcuna delle preoccupazioni che poteva capitare li velassero.

"Mi stai ascoltando, Draco?"

La voce del ragazzo raggiunse il suo udito non senza una nota divertita a storpiarla, chiaramente conoscevano entrambi la risposta, ma Potter non sembrava essersela presa particolarmente in ogni caso.

"Ehm... i Cannoni di Chudley ai nazionali '74?"

Il moro scosse la testa, ridacchiando, e il biondo fece un altro tentativo, arrossendo.

"Lanciare... gnomi da giardino?"

"Nemmeno"

"Ok, mi arrendo"

Sbuffò Malfoy riportando gli occhi sul piatto quasi vuoto.

"Riguardava l'aggressione alla sorella di Blaise Zabini, hai letto cos'è successo la settimana scorsa, vero?"

Draco fece una smorfia, rabbuiandosi e crollando il capo.

"Un argomento leggero, adatto a un pranzo senza dubbio. Non ne avevo idea in ogni caso, sarò stato distratto da uno degli innumerevoli articoli che parlavano del Prescelto trovato sbronzo sotto un ponte."

Commentò di rimando Malfoy, iniziando a puntellare con i denti della forchetta l'ultimo pezzo di pesce rimasto nel piatto.
Harry lo guardò, non potè non sentirsi imbarazzato e centrato in pieno da quella frecciatina, ma sollevò un sopracciglio confuso, tornando in fretta sull'argomento principale.

"Mi fa piacere che tu sia stato in apprensione per me, ma parliamo di Zabini. Insomma era amico tuo, un buon amico peraltro, come mai ti comporti come se non ti importasse?"

"Abbiamo perso i contatti di recente, non parla con nessuno da quando ha scoperto che Theo lo tradiva."

"E tu non intendi fare niente? Non puoi semplicemente ignorare quanto è successo a sua sorella, è o non è il tuo migliore amico? Siete tutti in pericolo, ma se vi isolate sarà solo peggio e lo sai."

Draco lasciò cadere la forchetta nel piatto con un gesto stizzito e il clangore zittì Harry.

"Tutti chi, Potter, Tutti noi Mangiamorte dici? Sai che novità, ci perseguiteranno finchè avranno fiato nei polmoni e Salazar, fanno solo bene. E soprattutto non venirmi a dire come dovrei trattare i miei amici quando non lasci che i tuoi ti parlino nemmeno per sbaglio."

Il biondo era scattato in piedi, pronto ad un'uscita di scena con tutti i santi crismi, ma Harry gli prese la mano, fermandolo nel suo tentativo di allontanarsi.

"E tu come lo sai, mi spii per caso?"

Il pallido viso di Malfoy si arrossò appena e il ragazzo schiuse le labbra, non potendo negare l'evidenza, cosa che comunque scelse di fare.

"Mi guardo intorno, Potter."

Harry non potè non interpretare la risposta di Draco come un triste tentativo di nascondere la verità, la quale il moro interpretava come una forma del tutto originale di attenzione nei suoi confronti, il modo in cui questa lo rassicurava lo fece arrossire lievemente a sua volta. Iniziò a chiedersi da quanto tempo gli fossero riservate quelle attenzioni speciali e non riuscì a smettere di farlo finchè non rivolse al biondo quella stessa domanda.

"Ah sì? E sentiamo da quanto tempo ti guardi intorno esattamente?"

Non appena sentì quelle parole appensantire l'aria della stanza, il sottile rossore sulle guance pallide di Draco assunse toni decisamente più marcati, lui boccheggiò, non sapendo come rispondergli, indietreggiando quando il Grifondoro si alzò in piedi, invadendo spavaldamente il suo spazio personale, di nuovo.

Dal primo istante, Sfregiato imbecille.

Lo pensò soltanto, esattamente come aveva fatto innumerevoli altre volte, ma non glielo avrebbe mai detto, non avrebbe potuto gestirne le conseguenze.

"Da un po' più di quanto tu creda"

Il suo tono di voce era incredibilmente controllato, ma aveva gli occhi velati di malinconia. Harry, intanto aveva fatto un altro passo nella sua direzione ed ebbe un tuffo al cuore nel farci caso, mai nella sua vita si era sentito tanto vulnerabile per uno sguardo, in sua completa balia.

"Come sai cosa credo?"

Mormorò abbassando per un attimo gli occhi sulle labbra di Draco, lo vide mordersele e lui se le leccò, distratto dal travolgente ricordo del loro sapore.

"P-potter sei inquietante"

Balbettò in tutta risposta Malfoy, sentiva il profumo di Harry stuzzicargli le narici ed ebbe un giramento, si aggrappò alle sue spalle appena un momento prima che il moro cedesse e gli scoccasse un veloce bacio sulle labbra, lo vide alzare i suoi occhi verdi e incrociarli con i suoi.

Se con quel gesto gli stava chiedendo il permesso, probabilmente il suo sguardo doveva averglielo concesso perchè un altro bacio salato sfiorò le labbra di Draco, che si affrettò a ricambiarlo, aprendo la bocca e permettendo al Grifondoro di continuare.
Questa volta non si sognò di fermarlo nemmeno quando le sue attenzioni lambirono il suo collo con morsi e baci irruenti, portandolo a gemere delicatamente, tirando il tessuto che gli copriva le spalle.

Non era certo che quello che Harry si stava prendendo fosse esattamente il pranzo che gli aveva promesso, ma fu felice di scoprire cosa i gusti del moro potessero comportare.
Rabbrividì quanto sentì le dita del ragazzo sfilargli la camicia dai pantaloni e sfregare avidamente contro la pelle dei suoi fianchi, non si sarebbe fermato, lui stesso non voleva che si fermasse, non si era mai sentito vivo tanto quanto in quel momento, ogni fibra del suo corpo arrendevole, travolta da un unico desiderio.
Tuttavia c'era un evidente problema di fondo.

"Potter, ammiro la tua irruenza, ma non ti farò andare oltre nella mia sala da pranzo."

Pochi istanti più tardi si ritrovò a doversi confrontare con il sorriso furbesco del Grifondoro, che invece sembrava proprio dell'idea.

"Non vedo il problema, c'è fin troppo spazio su questo tavolo"

Il biondo sghignazzò e gli sfilò gli occhiali, cercando di sembrare indifferente al fatto che i pollici grandi e bollenti di Harry gli stavano bruciando la pelle delicata con il loro tocco distratto.

"E va bene, Sfregiato, fai come ti pare, ma fai in modo che ne valga la pena o ti strappo quel sorrisetto dalla faccia a morsi."

Fu come se l'avesse colpito sul personale, Harry lasciò andare la sua vita solo per togliersi la maglietta di dosso con un gesto veloce tanto da far dubitare il biondo che l'avesse compiuto, ma di fronte alla sua muscolatura definita e abbronzata, non poterono esserci dubbi.
Draco sollevò le sopracciglia, sinceramente impressionato e complimentandosi con se stesso per la inconscia scelta del suo desiderio proibito, poi alzò gli occhi su Harry.

"E chi l'avrebbe mai detto"

Sussurrò il Serpeverde con un sorrisetto sghembo, vide l'altro arrossire lievemente, ma l'imbarazzo non dissuase il Grifondoro dall'afferare i passanti dei pantaloni di Draco e spingerlo contro di sè nuovamente, tirando i loro bacini a scontrarsi.
Al biondo non sarebbe dispiaciuto guardare Harry senza maglietta ancora per un po', ma fu presto riattirato in un bacio frenetico, dal quale entrambi trassero il minimo concepibile di tregua e il massimo dell'eccitazione.

Harry armeggiava furiosamente con i bottoni della camicia di Malfoy, senza smettere di baciarlo e spingendolo contro il lungo tavolo d'ebano intagliato, nel farlo indietreggiare spinse che le loro cosce a sfregare tra di loro, facendo sentire Draco stravolto, attaccato incessantemente su troppi fronti, ci mise poco ad eccitarsi.

Quando il biondo si sedette sul tavolo il Grifondoro perse la pazienza, accecato da un desiderio che non credeva di poter contenere tutto solo dentro di sè e fece saltare i bottoni restanti della sua camicia, gliela sfilò in fretta e subito dopo le braccia sottili e delicate del Serperde tornarono ad avvinghiarsi attorno al suo collo.
Harry accarezzò quella pelle soffice e liscia come la seta, lo sentì irrigidirsi quando lo sguardo di entrambi andò a posarsi su una vecchia ferita, una macchia nera sull'avambraccio sinistro.

"Draco..."

Sorrise debolmente, Malfoy era visibilmente turbato, affogava nel mare in tempesta dei suoi stessi occhi tristi.
Le labbra di Harry lambirono il suo avambraccio, lasciando il proprio sapore come unico antidoto al veleno del serpente che gli infettava la pelle immacolata.

Percepì il respiro di Draco farsi pesante, le sue dita delicate scostargli i ricci dalla fronte e fu lì che le labbra del biondo si posarono con delicatezza.
Harry non vide mai la lacrima che corse veloce lungo la sua guancia, Draco non udì mai il debole gemito di sollievo che uscì dalle labbra del moro come un soffio liberatorio.

Per entrambi quel gesto significava solo una cosa, qualcosa che in tutto il mondo erano i soli a poter capire, perchè erano simili, non avevano mai avuto scelta, portavano il peso delle stesse cicatrici.
Quei baci significavano che quel peso, da quel momento in avanti, era un fardello che avrebbero condiviso, come due facce della stessa medaglia, equilibrate e bilanciate, fatte per essere unite.
E in barba alla guerra e alle sue fazioni, a tutto il dolore e i sacrifici, loro si erano uniti, trovando l'uno nell'altro l'unica persona che fosse in grado di conoscerli più di loro stessi.

Fu Draco a spingere Harry nuovamente contro di sè, i loro sguardi si incrociarono per un attimo e, dopo troppi anni impiegati in schermaglie e tenzoni di ogni genere, si sorrisero complici.
Le dita del Serpeverde sfiorarono i fianchi del Grifondoro, la sua pelle nuda era calda, ma il ragazzo rabbrividì a quel tocco quando questo scivolò verso il suo inguine, la mano del biondo lo coprì, i suoi occhi brillavano maliziosi mentre quelle dita lo stringevano in una morsa che fece drizzare la schiena a Harry con una smorfia.

"Non perdere di vista l'obiettivo, Potter"

Sorrise spavaldamente Draco, a testa alta mentre fronteggiava l'occhiata di fuoco da parte moro, pronto e speranzoso di subire una delle sue impavide vendette.
Harry era consapevole di essere come un burattino nelle mani di Draco, incantato da ogni suo gesto, succube del suo sguardo, ma non rassegnato ad esso.
No, quel fascino lo aizzava, lo rendeva febbricitante e irrequieto, incapace di mantere il controllo.
E questo principalmente perchè l'idea di perderlo era allettante a dir poco.

Harry slacciò i pantaloni di Draco, indietreggiò per sfilarglieli, si portò via con essi anche il suo intimo, stufo di temporeggiare, il biondo scalciò, altrettanto impaziente di liberarsi di quegli strati superflui, poi armeggiò con i pantaloni del moro così che ben presto potesse essersi tolto anche lui quanto restasse a coprirlo.
I loro corpi si divorarono a vicenda in una gara di sguardi, poi in una di baci e morsi, di tracce lasciate su di essi, scontri, carezze e graffi che producevano roche grida o flebili gemiti.

Quando Draco fu pronto, Harry lo spinse a sdraiarsi sul tavolo, sollevò le sue lunghe gambe, facendo scivolare le dita abbronzate sulla pallida pelle delle cosce.
Mentre lo penetrava lentamente lo vide mordersi un labbro e distogliere lo sguardo.
Il moro allungò una mano verso il suo viso e lo costrinse a girare il mento e tornare a guardarlo.
Si spinse in lui completamente, con un gesto deciso, nel momento in cui gli rubò un bacio umido, ma delicato, che servì a soffocargli un gemito strozzato.

In un primo momento gli occhi del biondo erano inumiditi di lacrime sottili, poi il bacio crebbe d'impeto, e così i movimenti di Harry che affondava nella carne di Draco, portando entrambi a gemere in preda a scosse del piacere più completo che avessero mai sperimentato.
Erano una cosa sola, lo erano sempre stati e, nel raggiungere l'orgasmo, stipularono un tacito accordo: lo sarebbero stati per sempre.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Whatliesintheend