"Un cuore spezzato avvelena ogni piatto"
Quello che prima poteva essere un antidoto dopo è diventato veleno.
 
È lo stesso dolore che scorre nelle vene al posto del sangue e che, una volta sputato fuori, intacca ogni cosa e trasforma tutto in veleno.
Dalle tue ferite non esce sangue, esce veleno.
 
È acido che corrode, fuoco che brucia e lascia dietro sé solo cenere.
Le ceneri di quel che è stato e di quel che sarebbe potuto essere.
 
È un'onda anomala che travolge tutto il tuo orizzonte mentre tu sei distratto a guardare altrove e quando ti volti non c'è più nulla.
 
Alla fine non capisci più quale sia la vera fonte del tuo malessere, se il veleno che esiste già fuori o che produci tu stesso.
 
Ti illudi di proteggerti eppure ti avveleni.
 
Avveleni tutto ciò che tocchi, guardi, respiri, ma non respiri ormai da tanto tempo per paura di sbagliare.
 
E sempre per non sbagliare eviti entrambe le fonti, che sia il fuori o il tuo dentro.
Perché tutto brucia e non è niente in confronto ad un cuore spezzato ormai ridotto in cenere.
 
Se solo avessi guardato quel singolo cuore rotto come due cuori integri, magari chissà, anche quella sofferenza sarebbe potuta essere una pura abbondanza d'amore.
 
Proprio da quella spaccatura sarebbe uscito amore e non veleno.
 
Eppure.

Magari era l'amore ad essere veleno.