Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Jigokuko    16/04/2021    1 recensioni
Storia ambientata trent'anni dopo la fine dell'anime, che vede come protagonisti gli eredi dei precedenti predestinati.
-
Un drago, una duellante misteriosa ed una canzone che stordisce chiunque l'ascolti.
Cosa sta succedendo a Nuova Domino? Toccherà a quattro ragazzi ed un pappagallo venire a capo del mistero e scoprire se Stelle Cadenti può essere considerata un'alleata od un temibile nemico.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Altri, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: Kidfic | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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Livello 24

Conclusione

 

Mutaforma crollò improvvisamente di faccia sull'asfalto, facendo prendere un colpo ad Eiko, la quale stava in piedi a pochi metri da lui.
-Ma che—- Gli si avvicinò, tastandogli la giugulare alla ricerca di battiti cardiaci. -Iza-nii, vieni a vedere!-
Il fratello stava assistendo al bendaggio delle mani di Yuichi da parte di Aki, chiamata lì tempestivamente da Yusei, arrivato anche lui sul posto, nonappena il figlio era stato riportato nel circuito in spalla e mezzo morto.
-Perché è svenuto all'improvviso...?- Si inginocchiò e con fatica riuscì a girare di schiena il corpo dell'uomo, aiutato dalla sorella.
-Non lo so, ma non sento il battito. È morto.-
Mutaforma aveva gli occhi spalancati; l'azzurro non era più luminoso ed inquietante, bensì un normale celeste.
I due si guardarono interrogativi per qualche secondo, finché lei non sobbalzò.
-Izanagi, il colore dei tuoi occhi! N-Non brillano più!-
-... Nemmeno i tuoi, Eiko.-
-Che significa...?- Si mise le dita sulle tempie, massaggiandole. -Non riesco più a vedere il futuro!-
-Sembra che abbiamo perso i poteri.- Rispose il castano, guardandosi la mano aperta. Stava tentando di emettere elettricità, ma non accadeva nulla. -Deve essere successo qualcosa in quello Specchio, non so dire cosa, però...-

Yusei non ci credeva ancora: durante il duello tra Stelle Cadenti ed Izanagi aveva raggiunto suo figlio per assisterlo e magari dargli una mano a vincere, ma nel momento in cui Ryoko si era levata il casco e l'aveva lanciato via assieme a microfono e telecamere, era andato su tutte le furie, rubandogli sia il casco che la duel runner.
Inizialmente non l'aveva presa troppo bene - lo aveva lasciato a piedi... -, ma poi non era riuscito a fare a meno di sorridere; suo figlio esisteva ancora sotto tutte quelle paure ed incubi, ed era disposto a mettere tutto da parte anche solo per un secondo pur di proteggere le persone a cui teneva.
In poche ore glielo aveva dimostrato ben due volte, quando l'aveva trovato con le mani tagliate, il maglione strappato per tamponare le ferite in modo rudimentale ed un mare di sangue. Aveva rischiato tutto per Artemis, anche l'uso degli arti.
Probabilmente le sue mani non avrebbero più funzionato al meglio delle proprie capacità, ma a lui era evidente non importasse, perché quelle poche parole che era riuscito a dirgli quando si erano rivisti facevano trasparire felicità.
Adesso si stava lamentando come se non ci fosse un domani a causa dei punti che sua madre gli stava mettendo. Lei, quando lo aveva visto in quello stato, aveva trattenuto un urlo ed era entrata subito nella modalità "pronto soccorso", riempiendolo di disinfettante e facendolo imprecare.

Ormai era quasi l'alba, il sole stava ricominciando a fare capolino e tutti i presenti si stavano ormai chiedendo come avesse fatto il tempo a passare tanto in fretta, erano lì dalla sera prima e di Håkan e Ryoko ancora non se ne vedevano le tracce.
La preoccupazione per quei due era alta, fin troppo. Dopotutto, se il biondo avesse fallito nella sua missione, avrebbero dovuto dire addio alla vita.
Finché, quando il cielo stava cominciando a tingersi di rosa tenue, lo Specchio non riapparve.
Inizialmente ci fu un grosso spavento, ma quando da esso uscì Håkan barcollante con Ryoko svenuta in braccio, Yusei ed Izanagi gli corsero incontro. Anche Yuichi ci aveva provato, ma sia Artemis che Aki lo avevano ammonito severamente. Eiko, invece, preferì stare in disparte; dopotutto non era contenta che quel demonio dai capelli rossi fosse sopravvissuto.
-Ha perso molto sangue e ha usato una quantità abnorme di poteri, bisogna aiutarla.- Quando vide il padre di lei, subito gli rivolse la parola, preoccupato per le condizioni della ragazza.
-Ho capito, nel frattempo portiamola da sua madre.-
Håkan annuì, passandola in braccio a Yusei, per poi dirigersi assieme a lui nel punto in cui c'erano suo figlio, la ragazzina e la moglie.
-Håkan! Stai bene?- Artemis subito gli corse incontro, stritolandolo in un abbraccio, il quale venne debolmente ricambiato a causa della stanchezza. -Eravamo preoccupatissimi...-
-Io sto bene, ma voi due? Siete coperti di sangue.- Osservò meglio il viso pallido dell'amico, con entrambe le mani appena ricucite. Vederle gli provocò un senso di nausea, perciò smise subito di guardarle.
-Masashi, il ragazzino che ha tentato di accoltellarti. È colpa sua.-
Izanagi si intromise nella conversazione e solo in quel momento notò l'assenza del bagliore dei suoi occhi azzurri.
Lasciò andare Artemis, per poi fare cenno al castano di seguirlo. Quando furono abbastanza lontani, gli chiese spiegazioni.
-Che succede?-
-In quel mondo ho visto Akephalos.-
-Come fai a conoscere il nome della Dea a Due Teste? Io non te l'ho detto!-
Chiuse e riaprì gli occhi più volte, incredulo. Håkan gli raccontò tutto per filo e per segno, partendo dal fatto che Akephalos fosse una sua carta, fino alla sua caduta nello strapiombo, deducendo il suo probabile decesso, probabilmente confermabile con la perdita dei poteri del suo interlocutore.
-Forse è questo il motivo per cui Eiko non ti vedeva con la sua abilità, né il Drago Ceruleo riusciva a prelevare la tua energia durante il Galdr della Liberazione.-
-Krigsgaldr le ha detto anche altre cose, ovvero che si era presa i due terzi del suo corpo. Cosa significa...?-
-La leggenda racconta di uno scontro tra il drago e la strega con la vittoria di quest'ultima tramite un inganno. Quando il drago la smascherò, lei con la spada tagliò il suo corpo in tre parti: parte superiore, gambe ed ali, per poi rinchiudere la prima nello Specchio. Le altre due sono state divise e portate lontano.-
-... E tu ne possiedi una, non è vero?-
-Cosa te lo fa pensare?-
-Hai detto a Yuichi che quel tizio pieno di cicatrici è stato creato a partire dal sangue di Krigsgaldr.-
Izanagi non riuscì a trattenere un sorriso. Si scostò un ciuffo di capelli finitogli sugli occhi, per poi scoppiare a ridere.
-Oh, Håkan, ti ho proprio sottovalutato. Credevo fossi solo uno stupido idiota.-
-E lo sono. Però tu non mi hai risposto.-
-Possiedo le gambe del Drago Ceruleo.-
-Ora va meglio. Me le faresti vedere?-
-Non posso rifiutare quando hai salvato la vita a tutti. Vediamoci a mezzanotte al Ponte Dedalo.-
-Ci sarò.-

***

La giornata era passata lentamente, forse perché aveva una certa ansia nell'incontrare di nuovo quel losco tizio. Tornato a casa, provò a farsi una dormita, ma nulla.
Nonostante fosse stanchissimo e provato per l'esperienza della notte precedente, gli fu impossibile addormentarsi.
L'autostrada era come al solito trafficata, anche ad un orario del genere. Si era imbattuto anche in un paio di duelli turbo che lo avevano costretto a fare qualche deviazione, ma tutto sommato riuscì a raggiungere il punto d'incontro più o meno in orario.
-Sei in ritardo.-
Izanagi lo stava aspettando da chissà quanto tempo seduto, anzi, stravaccato, sulla sua moto, all'ombra del gigantesco anello che sovrastava il ponte.
-Le strade di Nuova Domino sono sempre affollate, sono arrivato anche troppo presto. Muoviamoci.-
L'altro annuì, saltando nuovamente in sella.
-Spero tu sia preparato, dobbiamo andare nel cuore del Satellite.-
-Le gambe del drago sono lì? Anche se sono passati quasi cinquant'anni dall'esplosione del reattore ed ormai quell'isola è quasi disabitata, non è pericoloso?-
-Il Satellite sarà vuoto, ma è proprio per questo che è quello il loro posto.-
Non aggiunse altro, mettendo in moto ed aprendo la fila. Attraversato il Ponte Dedalo, si trovarono in un luogo completamente diverso da com'erano abituati a vedere Nuova Domino.
Sebbene alcune rare abitazioni fossero state ricostruite, l'aria che si respirava era quella di povertà e desolazione. Complice l'orario, in giro non c'era nessuno.
C'erano strade sfatte con l'asfalto ampiamente crepato, graffiti ovunque  e palazzi veramente messi male, per la maggior parte pericolanti.
Da quando era stato ricostruito il ponte, gli abitanti del Satellite corsero per la maggior parte a Nuova Domino, abbandonando l'isola per sempre. Nonostante fosse uno spreco non poteva biasimarli, quel luogo era diventato come una prigione dov'erano detenuti anche i bambini. Anche lui avrebbe fatto la scelta di suo padre, ovvero fuggire da lì.
Il viaggio in moto fu lento e lungo a causa della strada dissestata, ma nonostante ciò il Satellite era molto più grande di quanto pensasse e, soprattutto, intricato. Si ritrovarono al suo centro, davanti ad un'immensa voragine che sembrava senza fondo. Il solo guardarci dentro gli aveva provocato le vertigini.
-Che posto è questo?-
-Il luogo in cui sorgeva il reattore Momentum originale. Da qui partì l'Inversione Zero. Seguimi.-
Izanagi prese a scendere delle scale d'acciaio piuttosto instabili, calandosi in quell'enorme fossa. Håkan, inizialmente titubante, lo seguì, standogli dietro.
Man mano che scendevano si faceva sempre più buio, finché sulle pareti di roccia non iniziarono a scorgere delle colate di energia luminosa dai mille colori, la stessa che si vedeva nei duel disk e nelle duel runner.
Si guardò intorno esterrefatto. Quel luogo non gli sembrava più tanto inquietante, anzi, era meraviglioso vedere quel liquido scendere lentamente verso il fondo.
Ci volle un sacco di tempo per raggiungere la meta, ma ciò che si trovò davanti lo aveva stupito ancor di più.
Sul pavimento di nuda pietra, era adagiato il corpo del drago dalla vita in giù. Era liscio e di colore bianco, la coda era grossa e lunga e gli artigli delle zampe affilatissimi.
Le colate di Momentum, arrivate al suolo, si muovevano innaturalmente verso la salma, facendosi assorbire da essa.
Vedendolo a bocca aperta, Izanagi parlò.
-Quando il vecchio reattore venne usato come porta per l'Inferno e successivamente Rex Godwin fu sconfitto, tutto il Momentum presente qui è stato assorbito dalle gambe del Drago Ceruleo. Non si sa quando e come siano apparse, ma sono state ritrovate proprio in questo punto, e da allora assorbono lentamente le colate.-
Il biondo ci girava intorno, osservandone i particolari in preda sia alla curiosità che alla confusione. Non era mai stato scettico sul "sovrannaturale" grazie ai racconti dei genitori sul Drago Cremisi, i Predestinati e tutto quel che ne conseguiva, ma dall'essere spettatore al vivere di persona quelle esperienze c'era un abisso.
Ciò faceva di lui una persona speciale? Akephalos lo aveva scelto perché speciale? No, probabilmente perché in futuro sarebbe stato legato a colei che avrebbe tentato di distruggere l'umanità. Quello aveva decisamente più senso.
-Stai dicendo che le gambe potrebbero essere emerse dagli inferi?-
-Non saprei come rispondere... so solo che questo luogo non è casuale. Sono pur sempre vive ed immortali, forse hanno conservato una certa coscienza e si sono mosse.
Secondo me hanno tentato di assorbire l'energia dal vecchio reattore per tentare in qualche modo di ricongiungersi alla parte principale.-
-È... inquietante.- Håkan indietreggiò di un passo, quasi con il timore che quelle zampe giganti potessero muoversi e colpirli con la coda, la scena di Akephalos che veniva lanciata nel burrone gli si era subito palesata in testa.
-E sai cosa lo è di più? Che se Z-One avesse vinto e scaraventato la Fortezza del Destino su Nuova Domino, l'impatto dei due reattori oltre a distruggere la città avrebbe potuto aprire il portale per il mondo al di là dello Specchio.-
-Com'è possibile? Non serviva la magia per aprirlo?-
-Anche Ryoko l'ha aperto, e la sua non è magia, ma un'abilità sviluppata a causa dell'Inversione Zero.
Le radiazioni provocate dall'esplosione del reattore hanno intaccato alcune persone facendo sviluppare loro poteri inumani, come quelli posseduti un tempo da sua madre.-
-Vuoi dire che i poteri di Ryoko e Yuichi non sono nati per caso, ma a causa di una mutazione genetica? Mi sembra troppo strano da credere.-
-Hai mai sentito parlare di psichici al di fuori di Nuova Domino e dintorni?-
Il biondo dischiuse le labbra, collegando i punti. Aveva ragione, non se n'era mai parlato nella città dove abitava precedentemente.
-Z-One era un uomo estremamente intelligente, ma non abbastanza, purtroppo. Non sapendo dell'esistenza del Drago Ceruleo, avrebbe solo anticipato la fine dell'umanità con il suo folle piano. È un bene che Yusei Fudo lo abbia sconfitto.-
-Anche Akephalos possedeva dei poteri, eppure lei esiste da molto prima dell'esplosione del reattore.-
-La Dea a Due Teste ed i suoi discendenti usano la magia, non i poteri psichici. È per questo che abbiamo tutti abilità diverse; io usavo l'elettricità, Eiko prevedeva il futuro e Masashi faceva illusioni e controllava le menti, mentre Mutaforma era un ibrido che non ha retto al solo potere di Krigsgaldr una volta svanito l'altro.-
-Che casino.- Fu l'unica cosa che riuscì a dire, incrociando le braccia. Tante informazioni in così poco tempo erano capaci solo di mandargli in pappa il cervello già piccolo.
-Sono tante cose, lo so, ma sei stato tu a volerle sapere, amico.-
-E le ali? Sai dove si trovano?-
Izanagi scosse il capo.
-Non sono mai state ritrovate, solo Akephalos ne sapeva l'ubicazione, ma ormai è morta.- Sospirò. -Era una donna subdola che ha osato sfidare il divino "in nome del popolo", ma poi lo ha lasciato in balia del Drago Cremisi ed è fuggita una volta ottenuti i pezzi del gemello.-
-Eppure seguivate alla lettera le sue istruzioni.-
-Ne sono consapevole.-
-Avete fatto del male a tante persone.-
-Non lo nego.-
-Hai minacciato di morte Ryoko.-
-Lo so, cazzo! Lo so benissimo!- Il suo tono di voce si alzò all'improvviso, carico di rabbia.
Non rabbia contro Håkan, però, ma contro sé stesso.
-Non c'è bisogno che urli, qui dentro c'è l'eco.- L'altro si tappò le orecchie, infastidito.
-... Scusa. È che sono arrabbiato per le cazzate che ho fatto.-
-Non sono poche.-
-Infierisci pure.- Grugnì. -Mi fai ingelosire, parecchio.-
Affermò, sedendosi a terra con fare scocciato.
-Perché mai? Sentiamo.- Lo disse con un tono quasi canzonatorio.
-Avrei voluto essere al tuo posto. Ryoko volevo salvarla io. Io volevo prendere a calci in culo quel drago di merda. Volevo tornare dall'altro mondo con lei in braccio.- Ammise, mordendosi il labbro. -Ryoko è la persona a cui tengo di più in assoluto. Ed ora devo lasciarla andare.-
-Invece di minacciarla dovevi dimostrare di tenere a lei e tutto questo probabilmente non sarebbe accaduto.-
-Eiko aveva previsto che se l'avessi fermata il Drago Ceruleo se la sarebbe presa con la forza—-
-Stronzate!- Stavolta, fu lui ad alzare la voce. -L'ha presa lo stesso, e tu non hai mosso un dito!-
-Sono un senza palle, lo so.- Sussurrò, con il capo chino. -Prima del duello non vedevo l'ora di rivederla, ma quando si è tolta il casco ho visto chiaramente tutto il disprezzo e la paura nei miei confronti. È stato difficile mantenere il sorriso per tutto il tempo.-
-Te lo sei meritato, Izanagi.-
-Non sai quanto avrei dato per essere te.- Quelle parole trasudavano egoismo puro.
-Ti avrei ceduto volentieri i suoi morsi, gli insulti, i calci ed i pugni.-
-Sono proprio ciò che mi piace di lei.-

***

-Aaarriva l'aeroplanino, ciuf ciuf!-
-Quello è il treno, Artemis.-
Yuichi sospirò, esasperato.
Erano passati due giorni da quando Håkan aveva salvato sua sorella, ma lei non si era ancora svegliata. Aki aveva detto di non preoccuparsi perché la causa era l'eccessivo uso dei suoi poteri e nel complessivo stava più che bene.
Piuttosto, affermò, il problema più grande era lui, con quelle mani tagliate. Motivo per il quale Artemis si era parcheggiata in casa sua, costringendolo a farsi aiutare in ogni minima cosa, soprattutto durante i pasti. Amava imboccarlo, doveva ammetterlo.
Più volte lo aveva chiamato "il suo bambino", mettendolo costantemente in imbarazzo davanti ai genitori. A volte si chiedeva come faceva ad essersi messo con quella peste, ma poi la guardava in quel visetto adorabile e tutti i dubbi andavano a farsi benedire.
-Non importa, ora mangia.- Disse, ficcandogli il cucchiaino di gelato in bocca con la forza.
-Ti ho offesa?-
-Sei fastidioso quando fai il precisino.- Mostrò un finto broncio.
I due continuarono a bisticciare per un altro po', finché il suono del campanello non li interruppe.
Entrambi si alzarono e, quando la ragazza aprì la porta, si ritrovò davanti Izanagi, tutto sorridente.
-Cosa vuoi?- Si intromise il corvino, guardandolo torvo.
-Parlarti un attimo in privato.- Rispose. -Artemis, cara, puoi darci qualche minuto?-
-Certo, come vuoi.-
-Ah, un attimo! Sappi che ho conciato Masashi per le feste, l'ho fatto piangere per bene e ha giurato che si sarebbe ben tenuto a distanza.-
La risposta che ricevette fu un sorriso da parte di lei, la quale sparì in casa.

-Allora? Che c'è?-
Il castano tirò un lungo sospiro, cercando le parole adatte.
-Volevo... ecco... scusarmi sia con te che con Ryoko. Per tutto il male che vi ho causato.-
-Tu che ti scusi? Sei forse impazzito?-
Scosse il capo, sorridendo amaramente.
-Al tempo sono stato stupido e ho fatto enormi cazzate, o peggio. Non darò la colpa alla mia affiliazione con quella dea, quelle decisioni le ho prese io di sana pianta, credendo fossero giuste e sperando di allontanare da me tua sorella.-
-Lo sai quanto ha sofferto, Izanagi?-
-... Sì.-
-Ed invece no. Tu hai sempre avuto tutto, ma lei aveva solo me e te, e l'hai abbandonata quando io non potevo proteggerla, sempre a causa tua. Dovresti solo vergognarti.-
-Lo sto già facendo. Forse non mi crederai mai, ma è così. Non sono venuto a cercare alcun perdono, volevo solamente non essere considerato più un nemico.
Vedimi da sconosciuto.-
-Uno sconosciuto che mi ha fatto del male.-
-Sai cosa provavo per tua sorella, e sai anche quanto fosse importante per me la nostra amicizia.
Io... non sarei mai riuscito a farle del male, nemmeno a te. Nonostante il mio compito fosse quello di uccidervi, ho sempre fatto in modo di far fallire i piani.
Durante il tuo incidente avrei potuto fulminare te, quando Mutaforma ha mandato fuori pista Ryoko ed attaccato Artemis gli ho ordinato di non esagerare mai... e Masashi l'ho scelto perché è un coglione e sapevo si sarebbe fatto prendere la mano, mandando tutto all'aria di conseguenza.
Ho sempre avuto la "fortuna" di essere il capo, o non avrei potuto salvarvi. Non l'ho mai detto nemmeno ad Eiko, o sarebbe andata su tutte le furie.-
Yuichi sgranò gli occhi, cercando di mantenere una posizione statica ed imperturbabile. Credergli o no?
Non era bravo con l'empatia, ma conosceva bene Izanagi, e quando mentiva tendeva ad atteggiarsi, cosa che in quel momento non stava facendo.
Era anche vero che non si vedevano da anni, avrebbe potuto sviluppare doti da attore migliori.
-È la verità...?-
L'altro annuì, distogliendo lo sguardo, quasi in imbarazzo.
-Come ho detto, non cerco perdono, volevo solamente essere ascoltato... e tu sei libero di credermi o no, dopotutto è colpa mia se non vi fidate più di me.
Sono qui anche per dire che io ed Eiko ce ne andremo da Nuova Domino, definitivamente. Voglio evitare a Ryoko altre sofferenze e tenere lontano da lei quella stronza di mia sorella.
Deve dimenticarsi di noi, il suo dolore è quasi interamente causa nostra.-
-È nobile da te un gesto del genere, non è che erano quei poteri a darti alla testa?-
Nel tono di voce del corvino c'era una certa punta di ironia, la quale stupì Izanagi, non si aspettava scherzasse con lui. Tornò a sorridere, per davvero.
-Può darsi... chi lo sa?- Scrollò le spalle, ma poi tornò serio. -Come sta Ryoko?-
-È ancora incosciente per via della troppa energia consumata, ma mia madre dice che sta bene, deve solo recuperarla.-
-Ne sono contento...-
Fu come liberare il cuore da un grosso peso. Era contento che fosse sopravvissuta, che i suoi errori non l'avessero uccisa.
-Io... devo andare, definitivamente. Non parlarle della nostra conversazione, non vorrei venisse a cercarmi. Va bene?-
-Come vuoi, Izanagi.-
I due si salutarono, niente di caloroso, con una sorta di malinconia. Il castano se ne andò e Yuichi rientrò in casa, tornando da Artemis.
-Allora? Cosa ti ha detto?-
-Si è scusato per tutto, e se ne andrà da Nuova Domino.-
-Lo immaginavo.-
-Eh?-
-Izanagi non è cattivo, l'ho visto nei suoi occhi. Celava tanta sofferenza.-
-È incredibile come tu riesca a comprendere le emozioni altrui solamente con uno sguardo.-
-Dovrò avere qualche particolarità anche io, no?-
Rispose, scherzando.
-Non ne hai bisogno.- Il giovane le si avvicinò, abbracciandola forte. -Sei già perfetta.-

***

-Ancora non ci credo, potresti ripetere?-
-È la quarta volta che lo faccio, Akito.-
-Sicuro non siano balle?-
-Assolutamente no!-
L'immagine a bassissima risoluzione del suo amico sullo schermo del computer andava a scatti. Metà delle volte non riuscivano a capire nulla dei discorsi l'uno dell'altro.
Maledetta l'adsl lentissima di quell'ingrato.
-Sono stato davvero in un mondo sconosciuto, e ho visto davvero il Drago Cremisi!- Si ripeté per la centomillesima volta.
-Ho capito, ho capito... te lo richiederò tra qualche giorno: se il tuo racconto sarà uguale, allora sarà la verità! Le bugie sono facili da dimenticare.-
-Smettila di dire assurdità.-
-Piuttosto, come sta Ryoko?-
-Stamattina sono andato a vederla, ma sta ancora dormendo.-
-Oh... beh, spero si rimetta presto. Avvisami quando si riprenderà, va bene? Ora devo andare, è tardi, ciao!-
Lo disse tutto d'un fiato, per poi disconnettersi dalla videochiamata, mollandolo nel silenzio più totale.

A portatile spento, l'occhio gli cadde sull'orologio da parete: era l'una e mezza, e fuori imperversava il temporale. Dalla portafinestra poteva vedere l'acqua della sua piscina formare grosse onde e fuoriuscire.
-Che tempaccio...- Si lamentò, chiudendo le tende.
Il suo sbadiglio venne interrotto dal suono del campanello; chi poteva mai essere a quell'orario assurdo?
Aperta la porta, rimase bloccato per qualche secondo, chiedendosi se avesse le traveggole. Stava sognando o la tizia fradicia davanti a lui era proprio Ryoko?
Quella Ryoko?
Come mosso da fili invisibili, l'abbracciò in silenzio, stringendola fortissimo a sé. Anche lei, con sua sorpresa, ricambiò il gesto.
Rimasero in quella posizione per un periodo di tempo che parve infinito finché, lentamente e quasi con protesta, non sciolsero l'unione.
-Che ci fai qui? Non sarai mica andata in moto con questo temporale!- Disse, con tono di rimprovero.
-Mi sono ricordata di un cielo azzurro e tu che piangevi come un idiota...- Mormorò, con un tono di voce smorto. A guardarla, non sembrava stare affatto bene: oltre ad essere bagnata dalla testa ai piedi, i suoi occhi blu erano socchiusi e faticava quasi a reggersi in piedi.
-Vieni.- Sospirò, prendendola per mano e portandola in casa. La fece sedere sul divano e poi sparì nell'altra stanza.
-Non puoi stare in quelle condizioni, o ti ammalerai.- Le porse dei suoi vestiti. Sarebbero stati larghi, ma almeno si sarebbe risparmiata un raffreddore.
Quando lei uscì dal bagno con la sua enorme maglietta rossa addosso, gli tornò alla mente quel mese in cui aveva indossato solo abiti suoi a causa del gesso ingombrante. Quanta nostalgia...
-Ora vuoi dirmi che ci fai qui?-
-Mi sono svegliata nel mio letto nonostante nel mio ultimo ricordo ero in sella alla moto... e duellavo... poi non sono riuscita a cantare e da lì si interrompe tutto. Ho avuto solo un altro flash di te che piagnucolavi. Non ti avevo mai visto piangere.-
-Beh...- Si grattò il capo, imbarazzato.
-Non ho trovato la carta di Krigsgaldr. In qualche modo devo essere riuscita a cantare.-
-Lo hai fatto, e—-
-Ne sono contenta.- Lo interruppe, abbassando lo sguardo e mostrando un sorriso amaro.
Sentiva che qualcosa non andava in tutta quella storia, ma non chiese altro. Pensava che sapere le cose nel dettaglio avrebbe cambiato qualcosa in lei, e quella sensazione le diceva che era meglio così.
-Ryoko... hai detto a tuo fratello che sei qui, almeno?-
-Dormiva così bene... anche se non ho capito il perché delle mani fasciate.-
Håkan si sbatté una mano in faccia. Tipico di lei, fare le cose senza avvertire nessuno. Si sedette anche lui sul divano.
-È stato il ragazzino che ha provato ad accoltellarmi.-
-... Oh, lui. Spero lo abbia fatto pisciare sotto.-
-Senza dubbio, sennò non sarebbe Yuichi.-
I due si guardarono in faccia per un po', finché non scoppiarono a ridere.
Ma il biondo si ricordò all'istante di una cosa: perché suo fratello non l'aveva ancora pestato per quel bacio rubatole? Akito non l'aveva trovata quella sera, perciò non avrebbe potuto ascoltare la sua richiesta...
-Ryoko.-
-Eh?- Anche lei smise di ridere.
-Perché la mia faccia è ancora splendidamente integra?-
-Vuoi un pugno, così te la sistemo?-
-No! Mi domandavo perché non hai detto a Yuichi di quello che è successo tra noi qualche mese fa.-
-Cosa?-
-Avanti, lo sai. Quando ti ho baciata.-
-Ah... oh beh, si vede che l'ho dimenticato.-
-Non dire balle. Saresti capace di ricordare un torto per cent'anni.-
-Ed invece è così, che ti piaccia o no.-
Nonostante fosse evidentemente stanchissima, il suo sguardo truce era più vivo che mai, confermando il suo stare fin troppo bene. Era tornata la Ryoko di sempre, niente più visioni del passato od attacchi con quella spada enorme. Con lei mancava solo quello stupido drago, ma la preferiva così, non si sarebbe intromesso nuovamente tra loro.
-Ho capito, calmati adesso...- Alzò le mani, in segno di resa.
Bugiarda. Non capiva i suoi motivi, ma non le credeva affatto.
-Comunque, non mi hai ancora detto perché sei qui.-
-Volevo farmi un giro, ma pioveva... perciò sono venuta qui per bullizzarti un po'.-
-Hey, portami rispetto, dopotutto sono più grande di te!-
-Di grande hai solo l'ego, stupido!-
-Ti assicuro che non è solo quello, vuoi vedere?-
Il suo viso pallido avvampò e la fece alzare in piedi di scatto.
-T-Taci! Idiota!-
Lui, invece, se la rideva. Ormai sapeva quali punti colpire per farle avere quelle reazioni esagerate ed al contempo adorabili.
-Guarda che è diverten—-
Fece un balzo, afferrandola mentre crollava a terra come un sacco di patate.
-Ryoko, sveglia!-
Si fermò a guardarla; si era addormentata di colpo, ma non sembrava stare male. Decise di prenderla in braccio e portarla nel suo letto, per poi coprirla con le lenzuola.
-Stupida... e se ti fosse successo mentre eri per strada?-
Era arrabbiato per il suo essere tanto sconsiderata, ma al contempo era contento che fosse lì in quel momento. Quanto egoismo.
Stava per tornare in soggiorno, quando qualcosa gli afferrò la mano, facendolo voltare. Ryoko lo stava guardando.
-Rimani qui... Håkan.-
Il suo nome pronunciato da lei sembrava qualcosa di estremamente importante, divino. L'aveva mai chiamato per nome, prima?
No, in nessun caso.
Dopo averlo costretto a stendersi accanto a lei, lo intrappolò in un abbraccio strettissimo e si riaddormentò all'improvviso, bloccandolo lì.
Aveva interrotto bellamente il suo piano di avvertire Yuichi della sua presenza, ma non poté fare a meno di essere contento per quella vicinanza. Ryoko aveva la testa appoggiata al suo petto e poteva sentire chiaramente ogni suo respiro.
Le accarezzò piano i capelli ancora umidi.
-Buonanotte, pazza.- Sussurrò, per poi chiudere gli occhi.

Il mattino dopo, fu Håkan a svegliarsi per primo, trovandosi ancora con Ryoko avvinghiata addosso a togliergli il respiro. Era tutto indolenzito.
-Hey, sveglia.- Le diede uno schiaffetto, ottenendo solo dei mugolii ed il suo girarsi dall'altra parte. Almeno ora era libero.
Si alzò dal letto, andando a recuperare il telefono. Era molto presto, ma decise comunque di telefonare a suo fratello.
-Pronto? Håk, non abbiamo tempo di parlare, Yoyo—- Aveva risposto Artemis al posto suo.
-È qui. Mi è piombata in casa stanotte.-
Un secondo di silenzio. Poi due, poi tre.
-Cosa?! Che ci fa lì?!- Quello era Yuichi.
-Non ne ho idea. Volevo avvertirti, ma non mi ha dato il tempo. Ora sta dormendo.-
-Saremo lì tra venti minuti.- Gli chiuse la chiamata in faccia.

***

-Rallenta, ti farai male alle mani se stringi così forte il manubrio!-
Ma Yuichi non la stava ascoltando e pedalava su quella bicicletta come se fosse in sella ad un cavallo al galoppo. Artemis era stretta a lui con una paura matta di cadere o di fare qualche incidente; da quando lui aveva guidato nuovamente la duel runner del padre e scoperto di non essere un assassino, la sua paura della velocità era calata drasticamente e stava prendendo via via più confidenza con sé stesso, motivo per il quale i suoi capelli non erano legati in quel momento. Quelle lunge ciocche nere e dorate svolazzavano seguendo la scia del vento.
Una frenata brusca ed improvvisa protese entrambi in avanti quasi a stendersi sul manubrio e fece alzare da terra la ruota posteriore. Il giovane, senza dire una parola, scese dalla due ruote ed entrò nel palazzo di fronte, iniziando a correre su per le scale come una furia.
-Vai piano, ti si riapriranno i punti...!-
Lei faticava a stargli dietro, e quelle erano solo parole al vento. Ormai aveva un obiettivo, non si sarebbe mai fermato.
Arrivato all'ultimo piano, iniziò a suonare con insistenza il campanello, finché un Håkan assonnato non gli aprì la porta.
-Dov'è mia sorella?!- Quasi gli urlò in faccia. Con la sua tazza di caffè in mano, il biondo gli indicò la camera da letto. Lui subito ci si fiondò dentro.
-Ciao, Mis.- Quando la vide tutta trafelata, quasi scoppiò a ridere, ma evitò di farlo a causa della presenza demoniaca di Yuichi.
-Non mi ha neanche dato il tempo di mettermi le scarpe!- Si lamentò lei, indicando le sue pantofole con i coniglietti.
Entrambi lo raggiunsero in camera.
-Spero tu non le abbia fatto nulla.- Disse il corvino, alludendo alla maglietta rossa che lei indossava.
-È venuta qui bagnata dalla testa ai piedi, mica potevo lasciarla così.- Si beccò uno sguardo truce, ma gli aveva creduto. -Piuttosto... devo dirti una cosa.-
-Mh?- Alzò un sopracciglio.
Håkan lo accompagnò fuori dalla stanza, lasciando sole le ragazze. Prese un profondo respiro, quasi pentendosi di averlo detto, ma ormai stavano lì, e Yuichi era suo amico. Non poteva nascondergli una cosa del genere.
-Alla mia festa di compleanno, ho... beh... baciato Ryoko. Mi-Mi dispiace, io—-
-Tu cosa?!- Il suo urlo sembrò provenire dalle viscere dell'Inferno.
Seppur fosse più basso di lui e ferito, quel ragazzo gli faceva una paura tremenda quando era arrabbiato, sembrava posseduto dal diavolo. Venne afferrato per il colletto della maglia e due profondi occhi nocciola gli si piantarono addosso, più minacciosi che mai.
-Me lo dici solo adesso perché le mie cazzo di mani sono maciullate?! Conosco molte altre modalità per romperti il culo, brutto idiota!-
Il biondo era paralizzato. Cosa fare, contro quella furia?
-Adesso basta.- Una seconda voce, stavolta femminile, gli venne in salvo. Ryoko ed Artemis stavano sullo stipite della porta.
La prima camminò verso entrambi, li divise e poi tirò un manrovescio in faccia al fratello.
-Stupido! Non c'è bisogno di fare una tragedia, era solo un bacio!-
Yuichi la guardò dapprima con sorpresa, poi si morse il labbro.
-Non voglio si ripeta quello che è successo due anni fa.-
-Ormai non sono più una bambina, e lui è troppo scemo per comportarsi come Izanagi. Posso cavarmela da sola, adesso.-
-Mi dispiace.- Mormorò, con sguardo basso.
La sorella lo abbracciò forte e lui ricambiò, ancora mortificato. Non era fiero di quel suo lato esplosivo, ma a volte gli era impossibile reprimerlo.
Successivamente la lasciò, avvicinandosi al malcapitato.
-Scusa, scusa, scusa!- Ripetè, inchinandosi più volte. -Sono stato impulsivo, esagerato, e— e—-
-Non preoccuparti, alla fine non mi hai spaccato la faccia, va bene così. E poi è anche colpa mia, non avrei dovuto farlo.-
-Quindi mi perdoni...?-
-Certo, dopotutto sono stupido.-
-G-Grazie.-
Il corvino era cambiato dal giorno alla notte in due secondi. Prima era una furia omicida, ora era quasi sull'orlo del pianto.
Ryoko si avvicinò a Håkan di soppiatto, picchiettandogli il braccio.
-Mi devi un favore.-

***

-Ancora non ci credo, Yusei. Come abbiamo potuto permettere che i nostri figli si invischiassero in una faccenda tanto pericolosa?-
Aki e Yusei quella stessa sera erano andati all'altopiano di Nuova Domino a guardare il cielo. Ormai, quella per loro era diventata abitudine quando volevano stare soli.
-Non potevamo saperlo... dopotutto anche noi ci fidammo del Drago Cremisi quando eravamo Predestinati. La nostra è stata solo fortuna.- Le avvolse le spalle con il braccio, avvicinandola a sé. -Ora stanno bene, e questa è la cosa più importante.-
-Mi auguro non accada più nulla del genere... quel drago ha scelto Ryoko a causa dei poteri che le ho trasmesso.-
-Aki, non puoi fartene una colpa. A Nuova Domino ci sono altri psichici, se non era Ryoko poteva scegliere qualcun altro... e magari farcela. Che abbia ingannato proprio nostra figlia è una fortuna nella sfortuna, non possiamo sapere che cosa sarebbe successo se la vittima non fosse stata lei.-
Aki abbassò lo sguardo, ma poi lo rialzò, incontrando gli splendidi occhi blu del marito ed il suo sorriso confortante.
-Anche dopo tutti questi anni, sai sempre cosa dire e fare perché io mi senta meglio.-
-È il mio dovere, non dimenticarlo mai.-
Il cielo quella sera era meraviglioso, non aveva nulla da invidiare alle luminosissime luci di Nuova Domino. Yusei sin da bambino aveva sempre amato guardare le stelle e quell'amore tra lui e le costellazioni non era mai svanito, anzi, aveva trascinato Aki con lui. Amava scrutare il cielo con la presenza di quella stupenda donna.
-Guarda, due stelle cadenti!-
La voce della donna, emozionata come quella di una bambina, si fece subito sentire quando nel blu della sera inoltrata, ben due meteore saettarono all'improvviso, fino a svanire com'erano apparse. I colori erano, però, insoliti: una era color cremisi, mentre l'altra era cerulea.
-Sono splendide.-
-Hai espresso un desiderio, Yusei?-
-Ho desiderato che tutti i membri del Team 5D's vedano queste stelle cadenti.-

 

✩✩✩

Momentum/Moment: il nome originale dell'Ener-D.

Nota: la frase "Akito non l'aveva trovata quella sera" non è sbagliata; è raccontata dal punto di vista di Håkan e Ryoko gli aveva chiesto di far finta che non si fossero incontrati. Giusto per precisare, non vorrei pensaste ad un'incoerenza. :)


Note finali

Ciao!
Innanzitutto, grazie per avere la voglia di leggere queste note autrice lunghissime e per nulla necessarie.
Ormai la storia è finita, perciò voglio raccontare un po' di lore(?) riguardo ad essa.
Questa fanfiction è nata... totalmente a caso. Esatto, signori, è iniziato tutto a random e poi l'ho portata avanti per due anni.
Probabilmente sono pazza.
Ma torniamo al 2019, era tipo... maggio/fine aprile? Ricordo solo che avevo iniziato da poco la terza serie di GX, quindi probabilmente è la seconda opzione.
Mi era saltata in mente all'improvviso (come tutte le mie idee) la voglia di creare i figli di Aki e Yusei. Sono partita con Ryoko, andando quasi sul sicuro con il suo design, mentre per Yuichi è stato tipo un parto.
Ci ho rimuginato tantissimo prima di arrivare a com'è oggi, ovvero Yusei con gli occhi marroni ed il codino. Letteralmente.
Inizialmente la base era "due fratelli cheattoni. Lei guida la moto e lui duella". Né il canto né Stelle Cadenti erano previsti.
Il fatto che lei cantasse (e pure da dio) è nato ascoltando "Othan" degli Heilung; una delle mie canzoni preferite in assoluto. È meravigliosa sotto ogni aspetto, dalla voce ipnotica di Maria alla seconda estremamente bassa e roca. Mi ero immaginata Ryoko cantarla durante un duello, quindi... ecco qua. :D
Le due voci della canzone sono l'headcanon di quella sua e quella di Krigsgaldr. Andatevela a sentire, perché è wow.

Ma parliamo un po' più nel dettaglio dei personaggi.

Ryoko: una pazza scatenata volutamente esagerata in ogni sua sfaccettatura; è quella che ho creato prima, abbastanza sicura su come volevo strutturarla.
Alcuni aspetti del suo carattere sono basati un po' su di me, ma portati all'estremo. In mezzo c'è anche un po' di Rosemarie, altra OC con un lato fuori di testa simile al suo, però poco più contenuto.
Il suo punto forte è il non essere la tipica protagonista buona al 100% ed avere una marea di difetti. Non è stata creata per piacere ai lettori, ma solo per essere inserita nella storia (e fare casino).

Ha 18 anni, è alta 1.67m ed il suo compleanno è il 12 gennaio.

Yuichi: L'altra parte dello yin yang.
Lui e sua sorella si completano, guai separarli, o voleranno teste.
Ero partita subito con l'idea di farlo più calmo, posato e simile a Yusei. All'inizio la sua paura della velocità non doveva essere a causa di un trauma, ma poi l'idea è uscita a caso scrivendo il capitolo in cui Ryoko e Håkan vanno dal fioraio.
I due fratelli sembrano diametralmente opposti, ma basta conoscerli bene per capire che sono IDENTICI. Solo che Yuichi è meno impulsivo, ma le botte te le dà comunque. E forte. Fortissimo.
Il suo nome è tale perché in ogni Yu-Gi-Oh! serve qualcuno con il nome che inizia per "Yu".

Ha 19 anni (manca poco ai 20), è alto 1.75 m ed il suo compleanno è il 31 ottobre.
Il suo deck è una versione estremamente cancerogena dei "Sei Samurai".

Håkan: Ancora non so perché io gli abbia dato un nome svedese a caso. Ma mi piaceva. :D
È lo scemo del gruppo, quello a cui piove la figa addosso ma che preferisce guardare il culo di una che non ha mai visto in faccia. Come biasimarlo...
Peccato che quel culo appartenga al suo nemico mortale.
L'unica cosa in cui è bravo è la cucina, o in alternativa fare la bella statuina mentre lo fotografano.
Volevo dargli delle particolarità interessanti, quindi ho optato per l'eterocromia ed una treccina a lato della testa. Chef kiss.

All'inizio ha 21 anni poi 22, è alto 1.86 m ed il suo compleanno è il 28 luglio.
Il suo deck doveva essere a livelli e basato sugli angeli di cui l'ace era proprio Akephalos, ma mi tirava il culo crearlo perché tanto non so scrivere i duelli e non li avrei nemmeno messi.

Artemis: L'ultima del quartetto, nata in corso d'opera.
Avevo bisogno di una figlia per Crow, ma non avendolo mai shippato con nessuna mi sarebbe stato un po' difficile farlo procreare, quindi ho optato per l'adozione.
Anche lei doveva essere particolare e distinguibile da altri OC dello stesso tipo, perciò le ho dato Uroboro come reference a Crow ed un carattere esuberante, dolce e molto empatico. Ed i capelli tinti. Volevo farglieli arancioni perché con il design che avevo pensato sarebbero stati perfetti, ma farla adottata e poi con i capelli dello stesso colore del padre non mi ispirava molto.
Menomale che ho un big brain.
Per la sua personalità mi sono ispirata ad una mia OC; Olivia, "la nordica fenice", anche lei è una tizia bassa, ballerina, adorabile e simpaticissima.

Ha 16 anni (quasi 17), è alta 1.57 m ed il suo compleanno è l'8 settembre.
Il suo deck sarebbe dovuto essere una roba stranissima a scoperta e basata sulle fenici per riprendere l'Oroborus, simbolo di vita eterna.
L'ace doveva essere un richiamo ad un'altra mia OC che ha a che fare con le fenici di nome Chantico ("antenata" di Olivia).

Krigsgaldr/Drago Divino dello Specchio Primordiale/Drago Ceruleo:
What am I supposed to do
If I want to talk about peace and understanding
But you only understand the language of the sword
Chi mi conosce bene probabilmente si ricorderà anche troppo di questo testo, dato che è dal 2019 che lo spammo ovunque.
Ebbene, il titolo della canzone sopracitata è proprio "Krigsgaldr", degli Heilung.
Forse dovete ringraziare quella band se avete potuto leggere questa storia.
... :D
Il suo significato è "magia (inteso come incantesimo/formula)/canto di guerra".

Questo drago doveva essere fin dall'inizio il main villain, ma per arrivare a queste modalità ci sono voluti tutti e due gli anni di scrittura; ho cambiato tante cose in corso d'opera, mantenendo solo gli elementi principali: Håkan e Akephalos VS Ryoko mezza morta e Krigsgaldr.
Inizialmente doveva essere un duello, poi ho capito di non saper scrivere i duelli, perciò ho ripiegato su un altro tipo di battaglia. Se devo essere sincera, ho deciso esattamente cosa volevo fare mentre stavo scrivendo il capitolo inerente... ops.

Izanagi: lui non è esistito fino al capitolo in cui l'ho inserito la prima volta, ovvero quello sul passato di Ryoko e Yuichi. :D
Mi servivano dei motivi, qualcuno che andasse contro Krigsgaldr ed il gruppo; anche perché al drago serviva il loro aiuto, perciò non sarebbe stato il cattivo fino alla fine. E mettere ostacoli solo nel penultimo capitolo rendeva noioso tutto il resto.
E da qui mi sono ricordata (quella stronza) di Eiko, decidendo di darle una motivazione in più per odiare Ryoko senza relegarla al solito ruolo di #troja della situazione.
Ho creato Izanagi ed i seguaci della Dea a Due Teste ispirandomi agli arconti. Sapete cosa sono?
Forse li "riconoscerete" meglio se vi parlo dei rettiliani, ovvero quegli esseri (solitamente alieni) che secondo varie teorie del complotto impersonerebbero normali umani ai vertici della società.
La sostanza è "sono in mezzo a noi, e si confondono". E, quale sarebbe uno dei loro tratti distintivi? Esatto, gli occhi.
Certo non sono di un azzurro sparaflashante, però era un'ottima base su cui lavorare.
Qui bisogna ringraziare Adam Kadmon e le sue teorie assurde che speriamo non siano mai vere.
Per il suo carattere mi sono in parte ispirata a qualcuno che conosco; entrambi fottutamente belli ma al contempo odiabilissimi, stupidi ed intelligenti nello stesso momento, bravi a duellare, deludenti e senza palle.
Solo che Izanagi capisce i suoi errori, l'altro preferisce sbattere la testa al muro.

Ha 20 anni, il suo compleanno è il 18 luglio ed è alto 1.88 m.
Avendo già deciso di non descrivere i duelli, non gli ho dato un deck preciso, ma potrebbe avere qualcosa basato sull'elettricità come reference ai suoi poteri.

Stelle Cadenti: prendi 3, paghi 1.
Sappiamo benissimo qual è la sua vera identità, e non è mai stato un segreto fin dall'inizio; tutt'altro che rivelazione del secolo.
Infatti, scopriamo chi è già ad un terzo della storia.
È una cheater, fa schifo a duellare e per questo si fa suggerire le risposte da Yuichi, bello armato di portatile e microfono. Non si sa se sia diventata famosa per la sua voce o per il suo culo a causa della tutina che porta.

Il suo deck è composto da mostri macchina di tipo luce, con molte magie equipaggiamento e che funziona al massimo con la magia terreno "Regno al di là dello Specchio". L'ace è Drago Divino dello Specchio Primordiale.

Sono felice di aver portato a termine questa storia, è un grande traguardo per me essendo la prima che prendo seriamente. Se mi conoscete da almeno sei anni, forse vi ricorderete del mio obbrobrio su Pokémon, ma quello tralasciamolo... avevo tipo 12 anni...
Non avrei mai pensato di portarla a termine sinceramente. Conoscendomi, avrei potuto abbandonare il tutto in tipo tre capitoli. Ma, non so perché, ho tenuto duro e l'ho finita. Forse avevo bisogno di cimentarmi in qualcosa di diverso dai miei OC di Pokémon, o forse yugioh (5D's) è proprio il fandom per cui sono più portata e neanche lo sapevo.

A proposito di 5D's, no, non abbandonerò la sezione, perché sto già lavorando ad un'altra fic!
Attualmente ho solo in mente un ipotetico titolo, ovvero "Antithesis", e l'aspetto dell'OC protagonista di essa.
Potrei metterci un po' per iniziare a pubblicarla perché mi servono idee, che per raccogliere sto facendo un rewatch della serie.
Spero di non abbandonare tutto, ma sono positiva, le poche idee che già ho mi piacciono una cifra. Posso solo dire che, se verrà alla luce, sarà un casino.

Dato che ho finito, voglio fare dei ringraziamenti speciali per chi mi ha supportata in questo progetto:
In primis, eli8600, la quale si è presa la briga di recensire sempre; andate a leggere la sua "Riots" perché merita!
Poi voglio dire grazie agli slackers/i boys di telegram che anche se non hanno letto tutto hanno sempre simpato per gli OC. VVB.
Ringrazio tantissimo anche tutti quelli che su EFP hanno messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate, chi su Wattpad ha votato e salvato ed anche tutti i lettori silenziosi.
Grazie a tutti del supporto!

Come ultima cosa, spulciando i vecchi messaggi di telegram ho recuperato un vecchio quiz "Che OC sei?" fatto circa un anno fa. Dato che era incompleto, ne ho fatto uno nuovo.
Se vi va fatelo, ma non prendetelo troppo sul serio: https://uquiz.com/RShviR

A presto e, se ci sarà, alla prossima storia!

Jigokuko

"I desideri uniti divengono una stella che risplende di nuova luce,
che illuminerà la tua strada.
Prendi il volo,
Drago Polvere di Stelle!"

 

   
 
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