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Autore: LorasWeasley    17/04/2021    1 recensioni
AU [Daisuga | Kuroken | Bokuaka | Iwaoi | Tsukkiyama]
[Accenni: Matsuhana | Tanakiyo | Kagehina | Sakuatsu | Osasuna | Ushiten | Semishira etc..]
Il racconto di un'estate tra relazioni, litigi, partite di Beach e scommesse.
Faranno la loro comparsa quasi tutti i personaggi e quasi tutte le coppie più amate.
Con Mattsun e Makki che si ritroveranno ad occuparsi di un Oikawa che non vuole far altro che dare fastidio a Iwaizumi.
Daichi che verrà intetterroto ogni volta che proverà a chiedere un appuntamento a Suga.
Kuro e Kenma che dovranno gestire i loro gatti e Bokuto, il quale non vuole altro che ottenere un pó di attenzione da Akaashi.
Tsukishima che dovrà venire a patti con i suoi sentimenti e molto altro...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Aoba Johsai, Karasuno Volleyball Club, Nekoma
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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22. Quella volta delle semifinali

Nonostante quel giorno si sarebbero giocate solo due partite del torneo, c’era molta più gente dei giorni precedenti.
Sia perché era sabato, sia perché quelle partite tra “mostri” avevano attirato sempre più persone.
Le semifinali le volevano vedere tutti, inoltre sarebbe stato ancora più esaltante considerando che avrebbero giocato alla meglio dei tre set.
Nella prima partita si sarebbero scontrati Atsumu e Kenma contro Sakusa e Tsukishima.
-Oi- Kenma chiamò Atsumu avvicinandosi a lui –Voglio che tu sappia che ce la metterò tutta nonostante sia abbastanza certo che non possiamo vincerla.
Atsumu alzò un sopracciglio –Perché dici così?
Kenma alzò le spalle –Non sono mai stato molto portato nella resistenza su un campo normale e al coperto, quindi non riuscirò a fare tre set nel pieno delle mie forze sulla spiaggia e sotto il sole. Inoltre, quei due sono tipo un miracolo insieme.
Mentre parlava spostò lo sguardo sugli avversari, era la terza giornata e solo in quel momento Tsukishima e Sakusa avevano deciso di scambiare qualche parola. Erano troppo lontani per sentire cosa stessero dicendo ma si capiva dalle loro espressioni concentrate e dai brevi gesti che stavano facendo con le mani che stessero parlando di tattiche e strategie.
-Il ragazzo riccio è tuo amico, no?- continuò Kenma –Dovresti conoscere e giudicare meglio di me la sua bravura.
Atsumu aveva lo sguardo puntato su Sakusa mentre rispondeva –Sì, è talmente bravo che sarà uno dei nostri avversari peggiori- passò qualche secondo prima che aggiungesse –Comunque è il mio ragazzo, non un mio amico.
Kenma lo fissò sorpreso, un sopracciglio alzato e un’espressione scettica. Si limitò ad alzare le spalle e commentare con un distratto –Non si notava- prima di tornare da Kuro per farsi attaccare i capelli come il giorno prima.
Atsumu rimase colpito da quella frase, qualcosa di pesante gli si bloccò nello stomaco mentre le cose che gli aveva detto Hinata la notte prima tornarono a vorticargli nel cervello.
 
Hinata stava mangiando il suo terzo pacco di caramelle da quando erano tornati dalle macchinette.
Atsumu aveva pensato di dirgli che probabilmente gli avrebbe fatto male mangiare tutto quello zucchero, ma si rese conto che il rosso era abbastanza grande da poter prendere da solo determinate decisioni.
Aveva appena riportato lo sguardo su Sakusa, che continuava a dormire con tranquillità su di lui, quando Shoyo chiese –Ma quindi… Non ci stavi davvero provando con me l’altra sera, vero?
Atsumu corrugò la fronte –Ovvio che no… non l’avevi capito?
Hinata arrossì –Beh no, da cosa avrei dovuto capirlo?- sorrise quasi isterico –Che sollievo, non avrei saputo come comportarmi!
-E adesso come l’hai capito?- chiese il biondo, continuando a non capire dove fosse la differenza.
Hinata si limitò a indicare, con la mano piena di caramelle, Sakusa su di lui –State insieme, no?
Atsumu annuì lentamente, la frase che Kiyoomi aveva detto qualche ora prima era tornata a ruotargli in testa.
Bokuto si intromise nella conversazione –Se state insieme, perché ci provi con altre persone?
Atsumu sbatté le palpebre confuso, non si aspettava di certo di dover fare una conversazione del genere in piena notte, in spiaggia e proprio con quei due.
-Ma è per scherzo! Non è che voglio davvero provarci con altre persone, è un gioco!
Hinata era confuso, era un argomento che proprio non riusciva a comprendere.
Bokuto continuò –E a lui non dà fastidio?
-Dovrebbe?- probabilmente era  la domanda più stupida che fosse mai uscita dalla sua bocca.
Non ci aveva mai riflettuto più di tanto.
Aveva sempre fatto così e quando si era messo con Sakusa le cose non erano cambiate. Il corvino non gli aveva mai detto nulla, quindi Atsumu non si era mai posto neanche il problema.
Hinata alzò le spalle –A me darebbe fastidio se Kageyama ci provasse con qualcun altro, anche se solo per scherzo. Mi sentirei come se non fossi abbastanza, come se fosse alla ricerca di qualcosa che io non posso dargli. Inoltre, mi darebbe fastidio che quelle persone potessero pensare di avere anche una minima possibilità con quello che è il mio ragazzo, capisci?
Atsumu rimase senza parole, tutte quelle nuove informazioni che gli vorticavano nel cervello.
Hinata interpretò male quella reazione e si sentì in imbarazzo per essersi intromesso in qualcosa di così privato con quello che era quasi un perfetto sconosciuto, balbettò portando le mani avanti –S…scusa, ovviamente le relazioni sono tutte diverse e non sono nessuno per dirvi come comportarvi, quindi ignora tutto quello che ho detto!
Ma Atsumu non stava più ascoltando, anche quando la conversazione si spostò su Bokuto e su come stesse andando la sua strana storia con Akaashi.
 
-Idiota- Sakusa lo riportò alla realtà –a che diavolo stai pensando? La partita sta per iniziare.
-Omi…
-Non c’è tempo per i discorsi su dove si è cacciato tuo fratello, inizia a riscaldarti che non voglio vincere solo perché ti sei preso uno strappo muscolare durante una ricezione.
Atsumu si morse il labbro tenendosi dentro tutto quello che avrebbe voluto dire, annuì e fece come gli era stato detto.
Come al solito le previsioni di Kenma si rivelarono corrette.
Avevano vinto il primo set con ben tre punti di vantaggio, ma negli altri due Sakusa e Tsukishima li batterono senza problemi.
Avevano avuto solo bisogno di capire il gioco di squadra degli avversari e comprendere tutte le strategie di Kenma.
Dall’altra parte, il biondo più basso ce l’aveva messa tutta e si era impegnato come solo poche volte aveva fatto nella sua vita, ma nonostante tutti i loro sforzi non erano arrivati comunque alla vittoria.
Nell’ultimo set Kenma era talmente stanco che era caduto a terra ed era quasi svenuto. Aveva però affermato di potercela fare e che gli bastava prendere un attimo di respiro e un po' d’acqua.
Kuro lo conosceva talmente bene che era già preparato a bordo campo con bottigliette fredde e bevande proteiche.
Quando la partita finì gli applausi e le congratulazioni non erano solo per la squadra che era appena passata alle finali ma per entrambe. Avevano appena giocato una delle più belle ed emozionanti partite del torneo.
Sakusa aveva addirittura battuto il cinque al suo compagno di squadra e Atsumu lo stava guardando con un sorriso davvero felice.
Stava per raggiungerlo e congratularsi come si deve, quando venne fermato dal suo fan club di ragazze che, a quanto pare, era diventato molto più numeroso.
Le ragazze avevano i volti tristi e stavano tutte commentando il fatto che fosse ingiusto che lui avesse perso, con diversi commenti cattivi verso l’altra squadra.
Il sorriso sul volto del biondo scomparve, con voce fredda e piccata rispose –L’altra squadra meritava di vincere perché erano più forti insieme. Ma posso capire che per voi scrofe è difficile comprendere la bravura e le tattiche di gioco fermandovi solo all’apparenza dei giocatori. E adesso scusatemi.
Andò via senza neanche degnarle di uno sguardo, completamente disinteressato a quello che le sue parole avevano fatto.
-Kiyoomi- lo chiamò poi con urgenza.
Il ragazzo in questione si girò sorpreso, era talmente raro che Atsumu usasse il suo nome completo da farlo quasi preoccupare.
Non riuscì a domandare nulla, perché in un attimo sentì il braccio sudato del suo ragazzo avvolgergli la vita per spingerselo contro e baciarlo a fondo.
Atsumu rispettava sempre la fobia di Sakusa, prendeva tutte le precauzioni possibili e si lavava sempre a fondo prima di iniziare un qualsiasi contatto fisico. Ma il biondo era anche una persona che agiva d’istinto e in quel momento aveva un estremo bisogno di toccarlo e baciarlo che tutto il resto passò in secondo piano.
Sakusa rimase immobile per i primi secondi cercando di capire cosa stesse succedendo, poi rispose al bacio e infine lo scostò prendendogli il viso con entrambe le mani.
-Qual è il problema?- chiese a bassa voce mentre scrutava gli occhi scuri dell’altro, alla ricerca di quello che lo stava tormentando.
Atsumu fece un mugolio abbracciandolo, il volto nascosto contro il suo collo mentre borbottava –Lo sai che amo solo te, vero?
La faccia di Sakusa andò a fuoco all’istante.
-E mi dispiace se ti faccio credere che non sia così, se faccio l’idiota in giro. Ma ci sei solo tu.
Il respiro di Sakusa era spezzato, tutto il sangue del suo corpo ormai era confluito al viso e aveva le mani che gli tremavano chiuse in due pugni dietro la schiena del biondo.
-Atsumu- rispose quando decise che era tornato abbastanza in sé per non balbettare –ti amo anche io, ma…
Il biondo sussultò a quel “ma” e cercò subito il suo sguardo con ansia.
-Ma- continuò –ho davvero bisogno di continuare questa conversazione in un posto privato dopo che entrambi ci saremo fatti una doccia. Soprattutto ho bisogno della doccia. Perché sono a pochissimo dall’avere una crisi di nervi.
Atsumu rise, gli diede un veloce bacio in guancia e si staccò solo per prenderlo per mano e correre verso casa.
Mentre loro andavano via la seconda partita della giornata tardava a iniziare perché Kageyama non si vedeva da nessuna parte.
Bokuto stava provando a chiamare Hinata per sapere se sapeva qualcosa ma il cellulare squillava a vuoto, esattamente come quello di Kageyama alle innumerevoli chiamate di Nishinoya.
L’ex libero era furente e frustato, stava lanciando maledizioni contro il suo compagno di squadra mentre Tanaka cercava di calmarlo.
Anche Oikawa era annoiato della cosa, un broncio sul volto mentre si lamentava con i suoi due coinquilini –Non voglio vincere contro il mio allievo a tavolino, voglio stracciarlo, vedere il suo volto sofferente e fargli capire che non potrà mai nulla contro di me!
Matsukawa alzò gli occhi al cielo, Hanamaki rispose –Sei senza cuore.
-Non che questa sia una novità- fece presente Iwaizumi, raggiungendoli proprio in quel momento.
Oikawa stava per rispondere a tono, quando la voce di Kageyama li interruppe.
Stava correndo verso di loro mentre senza fiato urlava –Eccomi! Eccomi!
Ukai lo fissò con le braccia incrociate –Che ti è successo?
Kageyama era piegato su se stesso mentre riprendeva fiato e rispondeva –Hinata ha avuto un’intossicazione alimentare per non so cosa si è rimpinzato ieri notte. Mi sono dovuto occupare di lui e ho perso la cognizione del tempo.
Oikawa fece una faccia schifata, Bokuto soffocò con la sua stessa saliva perché sapeva cosa aveva portato Hinata all’intossicazione alimentare.
-Su, su- iniziò a dire –l’importante è che tu adesso sia qui, possiamo finalmente iniziare!
E così l’ultima semifinale ebbe inizio.
Erano stati i preferiti fin dall’inizio e anche questa volta vinsero Oikawa e Bokuto raggiungendo per primi i 25 punti nei primi due set, quindi senza il bisogno di giocare anche il terzo.
Non che Kageyama e Noya non fossero bravi, ma insieme Oikawa e Bokuto riuscivano a dare molto di più.
Quella che adesso tutti stavano aspettando con trepidazione era però la finale.
  
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