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Autore: Solangeloistheway    22/04/2021    0 recensioni
AU
Ambientato da qualche parte nel medioevo, alla corte del ricchissimo Ade è stato organizzato un ballo, a cui Nico e Will sono presenti. Nico cercerà di resistere alla avance del biondo, ma la sua volontà sembra vacillare.
enjoy!
Genere: Sentimentale, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Incompiuta
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AMANTI A CORTE

⚠️contenuti espliciti e linguaggio volgare⚠️

La musica riempiva la sala. Tutti quei nobili vestiti eleganti, le mogli infilate in quei vestiti strettissimi, ma sempre col sorriso. Nico aveva visto spesso qualcuna di loro stramazzare a terra per la mancanza d'aria o perché faceva comodo in quel momento. Detestava ognuno di loro. Quei sorrisi erano solo apparenze, quella felicità ostentata. Molti di loro stavano cadendo in rovina ed erano venuti lì solo per chiedere qualche favore a suo padre, Ade. Ade era uno dei nobili più importanti di tutta la regione, ricchissimo, aveva svariati castelli nelle più diverse località, una moglie bellissima e fedele, Persefone, e naturalmente diverse amanti. Nico infatti era figlio di una di queste amanti, Maria, ma non l'aveva mai conosciuta perché era morta durante il parto. Nico non era figlio di Ade in verità, non sapeva chi fosse il suo vero padre, ma il nobile non riusciva ad avere figli e aveva adottato lui e sua sorella, Bianca, dopo la morte di Maria. Sua sorella però era morta qualche anno dopo, durante un'epidemia di peste particolarmente violenta. Voleva salvare la maggiore quantità di persone, era brava nella medicina, ma alla fine si era ammalata anche lei. Nico aveva sofferto, ma non era mai stato eccessivamente legato alla sorella, non avendo mai passato molto tempo insieme a lei.

Nico inoltre, essendo l'unico erede maschio, aveva il dovere di mandare avanti la successione con un matrimonio. A soli 18 anni era stato costretto a scegliere la sua compagna di vita. Era molto bella, ricca, di origini nobili, intelligente e fedele: tutte qualità che avrebbe dovuto lodare in una donna ed essere grato di aver trovato una futura moglie così meravigliosa... Se solo gli fossero piaciute, le donne. Questo infatti era il più grosso problema di Nico: non si curava delle donne, non gli facevano nessun effetto. Al contrario, preferiva guardare i figli maschi dei nobili, anche se molti di loro non erano minimamente attraenti. Erano solo degli arroganti, egoisti, uguali ai loro padri. A Nico non piacevano nemmeno un po'. Tutti tranne... "No" si disse Nico "stai per sposarti, ricordalo, hai chiuso con Will".

Will, ovvero il biondo figlio di Apollo, cugino di Ade, era un ragazzo magnifico, occhi azzurri e alto, tanto che ogni donna cadeva ai suoi piedi, e persino Nico ci era cascato. La prima volta che lo aveva visto era rimasto a bocca aperta. Non era arrogante ed egocentrico quanto gli altri, ma aveva sempre un sorriso ironico irresistibile. Stava studiando per diventare insegnante delle scienze in una delle università più prestigiose di tutta l'Europa. Nico amava la sua decisione, la sua energia, il fatto che sapesse già cosa diventare. Lui invece non sapeva nulla riguardo il suo futuro. Sapeva solo del suo matrimonio, che si sarebbe celebrato da lì a poche settimane, e poi che avrebbe dovuto avere tanti figli con Drew, la sua sposa. Ma non era questo che voleva, voleva sentirsi libero, sperimentare la vita fuori dalla corte, essere semplicemente Nico, senza quel titolo "Di Angelo" che lo seguiva ovunque andava. Ma l'unica persona che lo facesse sentire così era quel ragazzo. E avrebbe dovuto essere sbagliato. Per questo aveva cercato di allontanarlo, di lasciare perdere i suoi corteggiamenti. Ma non ci era mai riuscito completamente.

Il flusso di pensieri fu spezzato da una voce familiare che lo chiamava. Erano iniziate le danze, doveva partecipare con Drew. Nico sapeva ballare bene, ma lo fece senza entusiasmo. Non vedeva l'ora che quella farsa finisse per potere tornare nelle sue stanze a leggere il suo poema preferito, l'Iliade di Omero, al riparo da suo padre, Drew, tutti quei nobili ipocriti e Will. Specialmente Will. Ma mentre Drew faceva una piroetta su se stessa, notò uno sguardo cristallino puntato su di lui. Fu un millesimo di secondo, ma Nico capì alla perfezione. Quel gesto non poteva essere confuso. Era stato lui a insegnargli il Parlayree, d'altronde. Cercò di ignorarlo. Non poteva cascarci di nuovo. Riusciva sempre a destabilizzarlo, a confonderlo. Doveva mettere la testa a posto, pensare al suo futuro, aveva già diciotto anni, porca puttana! Ma sentiva che lo fissava, che lo chiamava a sé come una sirena. Non ci riuscì.

Abbandonò Drew in mezzo alla pista da ballo con una scusa. Aveva visto Will sorridere e allontanarsi giù per le scale. Esitò. Lanciò un'occhiata a suo padre che non lo aveva ancora visto andarsene. "voglio solo chiudere definitivamente questa storia" si illuse, lanciandosi sulle scale per non perdere di vista il ragazzo. Arrivato in fondo si ritrovò in uno dei giardini del palazzo. Era uno dei suoi preferiti: piccolo, invisibile, pieno di piante dietro cui nascondersi. Nessuna finestra vi si affacciava. Non era la prima volta che andava lì in compagnia del biondo.

Will lo aspettava appoggiato a un muro con un sorriso sornione. Semplicemente perfetto. -Non avevi detto che volevi farla finita?- lo prese in giro Will.

-Volevo solo dirti di smetterla, fra poche settimane mi sposerò, non posso permettermi certe cazzate. Non ti devi più avvicinare a me- rispose rabbioso il moro. 

-Certo, come no. Se avessi voluto che ti lasciassi in pace non mi avresti seguito, ma saresti rimasto con lei- disse l'altro avvicinandosi. Disse "lei" come se fosse un insulto. Lo stava provocando, sapendo quanto facilmente si infiammava Nico. Non glielo avrebbe permesso.

-Era solo per fartelo capire chiaramente, adesso me ne torno su, e non ti voglio più vedere- sentiva il calore del suo respiro sul viso. -ok, allora vai- Will era tranquillissimo, e ciò irritava ancora di più Nico.

Nico si voltò e salì il primo gradino. Ma non era quello che voleva. Non voleva rinunciarci. Non sapeva come fare. Perché l'unico posto sicuro sulla terra dove poteva sentirsi libero e forse anche amato dovevano essere le braccia di quel biondo, dannazione. Tornò indietro. Will era ancora lì, trionfante nel vederlo tornare. "Che sia dannato quel sorriso" pensò. Lo baciò, quasi con violenza. Sentì subito le sue mani sui suoi fianchi stretti. Sentiva tutto il suo trionfo. Era sicuro che sarebbe sempre tornato. Perché andarsene poi? Will era l'unico che si importava di lui veramente, per gli altri era uno strumento. -E che ne è stato del tuo matrimonio?- chiese ridendo Will, mentre riprendeva un attimo fiato. -Fanculo- rispose il moro, iniziando a spogliarlo e mordendogli il collo.

Prima che la sposa e il padre avessero cominciato ad allarmarsi della sua assenza, lo sposo era letteralmente in ginocchio, sottomesso, a succhiare forte il sesso del suo amante, che gemeva senza controllo.

nota dell'autrice: 

E' la prima volta che scrivo una roba del genere, spero non me ne vogliate. In questo caso quella di Nico e Will non è affatto una relazione sana, ma se inizialmente entrambi la usavano come scappatoia dalla società, ora è diventata una droga. Come sempre stelline e commenti sono ben accetti ;)

ps: il Parlayree è una lingua dialettica usata dai pirati, che in seguito è diventata il Parati, ovvero la lingua segreta usata dalla comunità LGBT nel 1800/1900. 

 

   
 
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