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Autore: Dark_ Rose2000    24/04/2021    0 recensioni
Cosa accadrebbe se Pan avesse la possibilità di vedere il suo il futuro? e se proprio questo futuro comprenderà la persona che più odia cioè Trunks?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Pan, Trunks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Trunks sta cercando di sistemarmi il cuscino alla ben meglio per permettermi di sdraiarmi comodamente.
"Il dottore arriverà con i risultati del test da un momento all'altro. Stai tranquilla."



Prendo il cuscino e lo guardo strizzando gli occhi.
È sospetto che Trunks si comporti in modo così gentile con me.
Non è che ha per caso nascosto un cuscino whoopee all'interno?
Così, comincio a prenderlo a pugni ripetutamente finché non sono soddisfatta del fatto che non ci sia niente che non vada.
Trunks seduto su una sedia affianco al mio letto mi osserva in silenzio.



Assottiglio gli occhi appena noto la sua espressione impassibile per poi dirgli "Puoi lasciar perdere il ruolo del bravo ragazzo davvero. Ancora non mi fido di te."



Trunks si massaggia le tempie e si concentra sulla bambina seduta sul bordo del letto che guarda i cartoni animati.
"Tesoro, abbassa il volume per favore ."



"No, alza il volume Fable."



Fable si volta e ci guarda, cercando di decidere a quale genitore obbedire.
Ora che la osservo meglio possiede grandi occhi scuri che mi sembrano familiari, anche se non sono proprio come i miei. La sua pelle è di un colore beige caldo che fa risaltare piacevolmente le calde tonalità marroni dei suoi capelli anche se, quest’ultimi non sono belli come quelli di Trunks e non sono lisci come i miei. I suoi capelli sono spessi e hanno una forma ondulata.
“Certo che poteva assumere una bambina attrice che ci assomigliasse di più se voleva farla interpretare il ruolo di nostra figlia” penso tra me e me per poi chiederle "Quanti anni hai?" giusto per iniziare una conversazione.
Forse posso persino convincerla a confessare la verità dato che Trunks si rifiuta di ammettere la sua follia.



Prima che Fable possa rispondere però Trunks salta dalla sedia e le parla:
"F-Fable, puoi ... puoi ... um, per favore, prendimi qualcosa dal distributore automatico?" e detto ciò, fruga nelle tasche dei pantaloni e le porge una mazzetta di soldi.
Fable, nonostante sia stranita dal suo comportamento comincia a chiedergli cosa vorrebbe ma lui, la spinge fuori dalla porta rispondendole con un: "Portami qualsiasi cosa".



Lo osservo ammettendo che il suo atteggiamento è molto sospettoso mentre si appoggia alla porta, ovviamente sollevato dal fatto che Fable sia uscita dalla stanza.



"Perchè?"



Trunks sorride



Assottiglio nuovamente gli occhi. Sta nascondendo qualcosa.



"Non sa ancora contare per caso?"
Trunks ride e si siede sul letto. In risposta avvicino le ginocchia al petto.
Mentre parla, i suoi occhi si soffermano sulle persiane che non permettono di filtrare la luce del sole alle mie spalle.
"So che stai facendo fatica a ricordare diversi avvenimenti in questo momento Pan, ma sei sua madre e dovresti sapere quanti anni ha."
I suoi occhi blu mi scrutano fino a soffermarsi sull'anello d'oro al mio dito.
"Per lei, per Fable…. potresti almeno fingere che non ci sia niente che non vada? Sai, le farebbe male sapere che sua madre non riesce a ricordare chi sia. E inoltre ... le abbiamo promesso che non litigheremo più davanti a lei. "



"Davvero?" chiedo alzando un sopracciglio scettica.



Trunks annuisce continuando a guardare l'anello al mio dito.
Sorride tristemente: "Questa non è la prima volta che chiedi il divorzio ..."



Pfff. Anche nelle sue fantasie voglio divorziare da lui?



"Non ne sono affatto sorpresa." affermo seccamente.
Trunks mi guarda come se non sapesse cosa abbia sbagliato.
Si è sempre comportato da bullo nei miei confronti durante tutto il liceo, è ovvio che questo nostro finto matrimonio non avrebbe mai potuto reggere e qualsiasi idiota potrebbe confermarlo!
"Allora cosa hai fatto per farmi perdere la memoria? Perché non riesco a ricordare nulla riguardo la nostra presunta figlia?"



Trunks stringe la mascella e distoglie lo sguardo verso il muro.
"Non ho fatto niente. Sei tu quella che non è in grado di gestire la vita quando le cose non vanno come pianificate. Per non parlare del fatto che quando una situazione non ti piace e non vuoi affrontarla ti scolleghi completamente e fingi che non sia reale o che non stia accadendo... "



"Zitto! Zitto! Zitto!" Urlo, coprendomi le orecchie per soffocare la sua voce.
Parla come se mi conoscesse da una vita quando in realtà non sa niente di me! Voglio solo prenderlo a pugni ogni volta che apre bocca!
"È colpa tua! E so che è così quindi non negarlo! È tutta colpa tua!"



"Per cosa mi stai accusando esattamente Pan? Cosa ho fatto?" Chiede Trunks dopo avermi staccato le mani dalle orecchie.
Mi inchioda le braccia sopra la testa, contro il muro dietro di me. Il mio battito cardiaco inizia ad accelerare, il che mi confonde.
Il mio corpo non sta emanando adrenalina, cosa che normalmente farebbe quando mi preparo a combattere.
Questa è una sensazione diversa...mai provata prima.
È come se la lotta incessante contro me stessa che da anni cerco di placare, si fosse sciolta sotto il suo tocco tutto ad un tratto. Non mi piace.



"Sei troppo vicino." Mormoro.



Sorride quando i miei occhi si allontanano dai suoi e vagano sulle sue labbra.



"Lo so" Sussurra in modo seducente mentre il suo viso si avvicina al mio.



Il mio corpo potrebbe aver perso la voglia di combattere, ma i miei occhi no.
Lo fisso attentamente, promettendogli di mordergli la lingua se cerca di baciarmi di nuovo.
Trunks non percepisce nessuna minaccia nei miei occhi così si avvicina, sfiorando le sue labbra morbide sull'angolo della mia bocca.
Io non mi muovo.



Trunks torna a guardarmi allontanandosi leggermente come se volesse chiedermi se poteva continuare o meno .
Incurvo leggermente le labbra verso l'alto sfidandolo a provarci.
Lui cerca di trattenersi dal ridere.
Naturalmente, le mie minacce non significano nulla per lui dato che sono io la più debole fra noi due ma quindi..cosa potrei fargli?



Le sue labbra tornano a concentrarsi dolcemente sul mio labbro inferiore.
No, ora basta! Non ce la faccio più!
La mia mascella si abbassa di una frazione mentre apro la bocca con l'intenzione di sputargli addosso o fargli sanguinare le labbra, ma ...qualcosa cambia in Trunks.
Una parte di lui che aveva cercato di trattenere fino ad ora prende il controllo.
Mi libera le braccia che aveva inchiodato alla finestra e mi bacia ferocemente mentre le sue mani scorrono lungo il mio corpo.
Con le mani ora libere dalla sua presa cerco con tutta me stessa di spingerlo via da me, cercando di prenderlo a schiaffi ma è tutto inutile: le mie braccia si chiudono intorno al collo.
Sì! Sì! Anche soffocarlo è una buona idea ... - Oddio no! Cosa sto facendo?



Le mie braccia avvolgono Trunks e lo avvicinano maggiormente a me mentre le mie dita scivolano ad accarezzare i suoi morbidi capelli.
Il mio corpo mi ha tradito! Non ci posso credere!
Più mi auto impongo di fermarmi, di smetterla più non ci riesco difatti, per tutto il tempo non faccio altro che emettere gemiti che alimentano la sua voglia di continuare a baciarmi, pensando che mi stia divertendo.



Con riluttanza, lasciai che Trunks si allontanasse da me abbastanza da farci respirare entrambi.
+.+.+.+.+.+.+.+.+



All'improvviso, torno in me.



"Allontanati! Vattene via!" Grido spingendolo contro il muro.
Da quando il muro è così vicino? Giro la testa verso la porta di camera mia dove trovo papà a fissarmi.
Il suo viso è rosso come un pomodoro, i suoi occhi si sono ristretti per lo shock e la sua mano è serrata sulla bocca.



"Sono tornata nella mia camera da letto... ma non ero nella stanza d'ospedale?" mi chiedo sbattendo le palpebre confusa.
È stato tutto un sogno? Guardo la mia mano. L'anello nuziale che era stato infuso nella mia pelle è sparito.



Trunks geme e si alza in piedi, massaggiandosi delicatamente la parte bassa della schiena nel punto in cui ha colpito il muro.



"Sei un verme! Non posso credere che mi hai baciato mentre dormivo - -e davanti a mio padre!" frigno scuotendo la testa selvaggiamente e sperando disperatamente che anche questo sia solo un sogno.



"Non ho fatto niente. Lo giuro!" ribatte lui.
Ammetto che la sua voce mi fa capire che è sorpreso quanto papà:
"Abbiamo provato a svegliarti ma non ha funzionato." mi dice Trunks prendendo un barattolo tra le mani: "Stavo applicando questa crema intorno ai tuoi occhi quando hai avvolto le tue braccia intorno a me e ...". Trunks si tocca le labbra per nascondere il suo sorriso stordito "Non pensavo che provassi qualcosa per me Pan."



No! Non è vero! Per favore no! Papà ha visto tutto? Mi ha sentito anche gemere per caso? Mi ha visto attirare Trunks vicino a me? Nooooooo! Perché invece non poteva vedermi prenderlo a calci nel sonno?



Trunks e io guardiamo entrambi papà aspettando la sua reazione.



Il suo viso assume un colore bianco cadavere.
Ci indica ripetendo la scena orribile a cui aveva appena assistito e corre lungo il corridoio urlando: "VIDEL!"



Trunks alza le spalle fingendo di non aver paura di mio padre e immerge il dito nella crema per poi applicarmela intorno all'occhio.



Mi allontano: "Cosa stai facendo?"



Trunks non capisce che non voglio che mi tocchi, o forse lo fa e semplicemente non gli importa dato che allunga la mano e torna a mettermi la crema intorno agli occhi.



"Be ', una certa ragazza che conosco ha detto che non mi avrebbe parlato mai più a meno che non le tolga l'anello nero che ha intorno all’occhio."
E detto questo torna teneramente ad accarezzarmi la parte del volto interessata con il pollice in movimenti circolari
"Non potevo permettere che accadesse. Non voglio che tu smetta di parlare con me Pan."



"È troppo tardi Trunks."
Finalmente! Tutto è tornato alla normalità.
"Ti sei comportato da idiota con me per cinque anni. Sono stufa. Tra due mesi andrò in un college lontano, molto lontano e non tornerò mai più. Noi non ci rivedremo MAI più ".



Trunks mi rivolge un'espressione ferita. Per qualche ragione, vederlo così mi fa sentire. . . triste.



"Grazie." Gli dico, avvolgendo le braccia intorno alle gambe per impedirmi di abbracciarlo.
Perchè sto reagendo così? Non dovrei aver voglia di abbracciarlo o di tirarlo vicino per baciarlo.
No. Siamo nemici.
NEMICI.
Ho solo freddo o qualcosa del genere, tutto qui mi dico cercando di scacciare questi strani pensieri dalla mia testa.
"Lo apprezzo molto. Sono contenta di non dover sembrare un panda nel giorno più importante della mia vita."



Trunks non risponde. I suoi occhi azzurri freddi e fissi mi studiano da vicino.
"Perché mi hai baciato?"



Sussulto "È stato un errore. Stavo facendo un sogno ..."



"Su di me?" sorride lui di rimando.



Arrossisco e distolgo lo sguardo da lui.



"Secondo te bacio bene?"



"Non hai niente da fare?" Chiedo, desiderando che mi lasciasse in pace.



"Conosco già la risposta. I tuoi gemiti erano la conferma che lo sono."
Lo guardo male ma lui ride
"Va bene, va bene, me ne vado. Non voglio essere nei paraggi quando i tuoi vorranno a parlare con te... a meno che tu non voglia che rimanga?"



" E perché scusa...sono sicura che gli hai riempito la testa di bugie parlandogli di noi che lo facciamo. Passo grazie." Mi giro su un fianco sistemandomi alla ben meglio " Ti auguro una vita meravigliosa Trunks"



Il letto sprofonda sotto il suo peso mentre si china per baciarmi la guancia.
Non gli tiro uno schiaffo. Non urlo, non faccio proprio niente se non starmene lì, pietrificata sul posto. Appoggia la sua guancia contro la mia per alcuni secondi prima di allontanarsi dopo di che, apre silenziosamente la finestra e vola via tornando a Capsule Corp.



Le mie mani si stringono sul petto. Perché fa così male?
+.+.+.+.+.+.+.



Ricordando l'appuntamento che avevo per sistemarmi i capelli mi alzo, mi lavo i denti e mi cambio il pigiama, fermandomi solo per spiegare ai miei genitori che stavo sognando di mangiarmi un gelato nel momento in cui ho baciato Trunks.
Papà si calma ma la mamma non ci crede.



Mi fermo a malincuore sulle strisce pedonali. Sono tentata di volare sul traffico così da poter raggiungere la parrucchiera molto velocemente.
Dall'altra parte della strada vedo mio zio Goten. Lo saluto, cercando di attirare la sua attenzione. Il semaforo diventa verde e comincio ad attraversare, ma mi fermo in mezzo alla strada quando vedo una giovane donna dai voluminosi capelli castani, che cammina accanto a mio zio tenendogli la mano.



"Valese" sussurro, incapace di scrollarmi di dosso la travolgente sensazione di terrore.



E così, l'illusione svanisce ritrovandomi nuovamente nella stanza d'ospedale con Trunks al mio fianco.
Mi tremano le mani e le gambe come se avessi appena assistito a qualcosa di orribilmente inimmaginabile.











 
   
 
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