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Autore: Whatliesintheend    26/04/2021    0 recensioni
[...] Draco si fermò ad un certo punto.
S'inchiodò, per meglio dire, con lo sguardo perso all'interno di uno di quegli scompartimenti, quello dove Harry Potter e i suoi amichetti stavano ridendo, facendo incantesimi stupidi e condividendo dolciumi di ogni genere. Potter pareva pervaso da un'allegria irrefrenabile e travolgente, che dimostrava chiaramente quanto avesse sofferto la lontananza dal Mondo Magico per tutta l'estate.
Sul viso pallido e controllato di Draco si dipinse una smorfia nervosa.
Lo infastidiva così tanto fare caso a come quel Grifondoro se la spassasse del tutto ignaro della sua esistenza.
Fu per questo motivo che strinse i pugni e si ritrovò catapultato all'interno dello scompartimento esattamente come finiva per fare ogni anno. Non poteva farci niente: era più forte di lui... ed era forse un po' il suo modo di salutarlo che mascherava bene o male il suo devastante bisogno delle attenzioni di Harry Potter. [...]
(Dal Capitolo 1)
Insomma una fanfiction Drarry come tante altre, profondamente sentita, ma scritta senza pretese di dignità letteraria.
Buona lettura, Ary
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Theodore Nott | Coppie: Blaise/Theodore, Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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31 Ottobre

Ci siamo spostati verso Nord Ovest, ovviamente non posso darti ulteriori dettagli, ma abbiamo trovato asilo in un paesino di Babbani che ci hanno scambiati per... dicono "pellegrini" e ci trattano bene.
Non credevo che avrei mai potuto anche solo pensare una cosa del genere, ma questi Babbani non sono così male.
Pensa, Augustus si è messo a giocare con alcuni dei bambini e ci dice che tutti vanno pazzi per i nostri tatuaggi, tatuaggi li chiamano! Sono così innocenti che obliviarli quando ce ne andiamo mi sembra quasi superfluo.

Ma ora basta parlare dei piccoli di Babbano, nella tua ultima lettera mi hai chiesto di tenere d'occhio le relazioni interpersonali nel gruppo e non mi hai spiegato il motivo, Potter.
Ti aspetti davvero che mi fidi semplicemente sulla parola?
In ogni caso, abbiamo organizzato una piccola festa per Halloween e ti sto scrivendo in seguito ad essa, così da poter soddisfare le tue curiosità.
C'è una tensione che si taglia con il coltello tra Blaise e quel Rosier, Theodore sta raccogliendo ciò che ha seminato e la cosa non potrebbe rendermi più soddisfatto.
Blaise è irriconoscibile, sai per certi versi ti somiglia, si arrabbia facilmente  e ha già minacciato di prendere a pugni sia Nott che Rosier un paio di volte.
Grazie al cielo ci sono i gemelli Carrow, sono un po' il collante, sempre a tirare su il morale a tutti.

Spero di aver soddisfatto le tue buffe curiosità sui pettegolezzi del momento, ma continuo a chiedermi se non ti comporti così solo perchè sei geloso, Sfregiato.
E credi davvero che se ti tradissi verrei mai a scrivertelo?
Sei un povero ingenuo.
A presto Potter,

D.M.

Draco era rimasto a fissare la frase di congedo da lui stesso scritta di getto solo pochi attimi prima, rendendosi conto di quante altre volte l'avesse già scritta, di quanto fosse difficile pensare potesse essere una promessa più che un'ingenua speranza.

Scelse di aver rimuginato abbastanza sulla sua triste condizione, spaventato da un improvviso senso di terrore giunto ad stringergli lo stomaco in una morsa.
Continuava a ripetersi di essere felice, che non importava che in quel momento lui ed Harry erano lontani, che non importava sapere quando avrebbe potuto rivederlo, che tutto ciò che contava era che lui stesse bene.

E quello gli doveva bastare, lo aveva sempre fatto, qual era il problema tutto a un tratto?

Chiuse la pergamena in una busta, costringendosi di nuovo ad allontanarsi dal flusso dei suoi pensieri, la legò alla zampa di un vecchio gufo dalle piume color caffè e rimase con le braccia incrociate a guardarlo sparire nel cielo di fine Ottobre macchiato di stelle argentate.

La risposta non si fece attendere molto, arrivò sorprendentemente puntuale per gli standard del mittente, planò accanto al fuoco acceso al centro del campo, legata alla zampa di un grasso gufo dai grandi occhi gialli.

"È da Potter?"

Domandò la voce cavernosa di Dolohov, seduto su un tronco trasfigurato in sedia, esattamente di fronte a Draco.
L'uomo stava arrostendo sul fuoco quello che aveva tutte le sembianze di uno scoiattolo talmente ingrassato da un incantesimo, da sembrare sul punto di spezzare il bastoncino su cui era infilzato.
Il biondo sollevò un sopracciglio mentre slegava la lettera dalla zampa del gufo e lasciava scorrere lo sguardo sul Mangiamorte.

"Chi altri vuoi che ci scriva?"

"Fammela leggere"

Draco arrossì lievemente e si strinse al petto la lettera, rispondendo di getto al rantolio cupo e così perentorio di Dolohov.

"Non sei tu il responsabile della corrispondenza, leggerò ad alta voce le informazioni che ci sono state mandate da Londra quando tutti saranno radunati per il pranzo. Aspetterai fino a quel momento."

Il biondo deglutì, gli occhi infossati di quell'uomo lo scrutavano in silenzio, minacciosi.
Lui si alzò in fretta e tornò nella sua tenda a passo affrettato, sentendosi uno sciocco per il modo in cui il cuore gli correva nel petto per la paura.
Com'era possibile che fosse passata tanta acqua sotto i ponti e quell'uomo avesse ancora tanta influenza su di lui?
Il Signore Oscuro era caduto, era tutto finito, eppure Dolohov non era cambiato di una virgola e guardarlo riusciva a fargli credere che forse, da qualche parte, Voldemort stesse vegetando, cercando un modo per tornare ancora.

Rabbrividì, appoggiandosi all'ampio armadio d'ebano alle sue spalle e si affrettò ad aprire la busta, come se dal semplice elenco delle novità potesse trarre un motivo di distrazione o un qualche senso di conforto.
Scartò il primo foglio e lesse il secondo.

7 Novembre

Caro Draco,
Ti costa davvero così tanto iniziare una lettera con dei versi formulari?
Devi per forza fare l'originale?

In ogni caso, ignorerò la tua ampia parentesi sui "piccoli di Babbano", che ci tengo comunque a chiarire siano bambini a tutti gli effetti anche se non hanno poteri magici, perchè so che quello che penso potrebbe urtare la tua sensibilità, ma immaginami sogghignare.

E Draco se lo immaginò, immaginò gli occhi verdi assottigliati e brillanti di divertimento e le labbra stortate in un sorrisetto il cui solo pensiero gli gonfiava il petto di affetto.
Stava sorridendo come un idiota e quando se ne accorse si sentì tale e continuò a leggere.

Piuttosto, mi ritrovo costretto a doverti spiegare chiaramente perchè ti ho chiesto di tenere d'occhio i presenti al campo, dato che hai chiaramente frainteso le mie intenzioni.
Tanto per cominciare non ci tengo ad essere informato del gossip, ma mi dispiace per Zabini, dovresti convincerlo a parlare con Theo o non risolveranno mai la questione.
In ogni caso il motivo per cui ti ho fatto quella richiesta in particolare mi sarei aspettato lo intuissi: Merope Yaxley, mi hai detto che ha mangiato delle bacche ed è morta avvelenata.
Ne ho parlato con Hermione e Ron e tutti e tre conveniamo che sia meglio tenere gli occhi aperti e accertarsi che si sia trattato in effetti di un incidente.
Quindi fai attenzione e dimmi tutto quello che vedi.

Ah, Ron si è dimostrato sorpreso di scoprire che la progenie di Alecto Carrow potesse dimostrarsi una compagnia tanto piacevole e io stesso devo dire di esserlo.

In ultimo, qui tutto in ordine, Hermione ha convinto Percy a far firmare una petizione a tutti gli impiegati del suo ufficio per portare il vostro caso in tribunale.
Inoltre lei stessa sta cercando lavoro al Ministero, è sempre stata brava con le manovre politiche o semplicemente a persuadere me e Ron a studiare, averla all'interno ci sarà utile.
Per quanto mi riguarda, settimana prossima inizio l'addestramento da Auror con Ron, superato quello potremo renderci utili anche noi.
Ti riporterò qui Malfoy, puoi giurarci, non dovrai più avere paura di niente, nè tu nè tutti gli altri.
Ah, tradiscimi pure, non mi importa tanto.
A presto,

H.P.

Draco se lo immaginò, si figurò la sua espressione scocciata mentre scriveva l'ultima frase e ridacchiò soddisfatto.
Quel suo Potter era così orgoglioso e veniva a dare a lui del permaloso?
Si affrettò a prendere una pergamena pulita e l'inchiostro, buttando giù subito una risposta per Harry alla quale, a tempo debito, avrebbe allegato gli aggiornamenti richiesti.

15 Novembre

Non scriverò "Caro Harry" è imbarazzante e te lo scordi, Sfregiato.

Caro Potter,
La mia mattinata stava andando benissimo, poi mi è planato addosso un gufo obeso con la tua stupida lettera.
Non potevi scegliere un gufo un po' più areodinamico?
Ma cosa pretendo, dopotutto sei cresciuto tra i Babbani, cosa vuoi saperne di gufi?

E, come dimenticare, nella tua lettera tu mi propini saggissimi consigli per come trattare problemi sentimentali che non riguardano me, nè tantomeno te. Blaise e Theodore faranno quello che vogliono, non mi importa e tu, stanne fuori, malato di pettegolezzi.

Parliamo piuttosto delle tue manie complottiste...
Quello che cerchi di dirmi è che Merope Yaxley è stata assassinata? Ma sei fuori di testa? E sentiamo, da chi? Siamo tutti sulla stessa barca e pertanto nessuno avrebbe avuto motivo di farla fuori: era educata, tranquilla, di piacevole compagnia e non aveva fatto torto a nessuno.
Stai esagerando, Potter, gli anni di sotterfugi a Hogwarts ti hanno compromesso, te lo dico io.

E, soprattutto, fai leggere di nuovo le nostre lettere a quei tuoi amici e torno personalmente a Londra per lanciarti una fattura.
A presto Potter,

D.M.

"Draco la vecchia vomita di nuovo, serve la pozione."

Malfoy non fece nemmeno in tempo a posare la piuma accanto alla lettera che la voce sbrigativa di Cassandra Zabini lo raggiunse dall'esterno.

"Arrivo subito"

Sospirò stancamente il biondo, piegando la pergamena e spostandola in un cassetto dello scrittoio, poi si alzò e raggiunse il tavolo adibito a laboratorio.
Lo spazio era ordinato per quanto ospitasse più strumenti di quanti potesse permettersene, ma erano tutti riposti con cura millimetrica e lucidati alla perfezione.

Draco andava parecchio fiero della sua ricca e ordinata collezione da pozionista, per questo motivo, quando una goccia di liquido grigiastro e semitrasparente schizzò fuori dal calderone, sopra una delle sue pinze per il polline, lui subito si irrigidì, storse il naso e si affrettò a cancellare l'imperfezione con un colpo di bacchetta.
Abbassò il fuoco con un altro gesto veloce del polso e si allungò sul calderone per prelevare una fiala del distillato in cottura, la sigillò e uscì dalla tenda, dove la sorella di Zabini lo aspettava con le braccia incrociate al petto e un'aria nervosa.

Nel momento che il biondo spese a guardarla, si rattristò di quanto in fretta gli fosse balzata agli occhi la vistosa cicatrice da ustione che le deturpava quasi metà del viso.

Conosceva Cassandra da sempre, lui e Blaise erano stati amici dall'infanzia e lei era sempre stata la sorella maggiore del suo migliore amico, quella con sempre una nuova storia inquietante da raccontare o a conoscenza di fantomatici posti proibiti in cui attirare i due bambini per giocare loro una burla.
Fin da ragazzina Draco ricordava come gli fosse sempre sembrata bella, con quei suoi lineamenti decisi e puliti e i grandi occhi scuri e penetranti.

Ma l'aggressione subita le aveva tolto tutto il suo fascino e adesso erano in pochi coloro che, guardandola, vedessero oltre lo sfregio.
Più volte Malfoy si era immaginato nei suoi panni e aveva ritenuto infattibile poter gestire le indiscrezioni egregiamente come invece faceva lei e, se in passato Draco aveva creduto di ammirarla, ora ne era convinto.

"Che fine hanno fatto Kim e Otis, perchè lasciano che sia tu ad occuparti della loro nonna?"

Domandò Malfoy, più per spezzare il silenzio che altro, Cassandra indugiò con lo sguardo sul viso del biondo, aveva notato come, magari senza accorgersene, dopo averla guardata avesse abbassato gli occhi, quasi sentendosi in colpa per l'indelicatezza compiuta.
Facevano tutti così, nessuno si prendeva mai la briga di dirle che, deturpata in quel modo, era praticamente inguardabile.
Nessuno tranne Ursula Carrow.

"Magari non la sopportano più neanche loro, sinceramente non mi sorprenderebbe."

La ragazza aveva iniziato a camminare per il campo, Draco l'aveva seguita automaticamente e raggiunsero in fretta la tenda della vecchia strega, che li accolse con il suo consueto temperamento ingestibile.

"Alla buon'ora! Aspettando voi facevo prima ad affogare nel mio vomito. Siete giovani, usatele quelle gambe.
Oh, Merlino! Zabini non ti voglio qui dentro, mi resta poco da vivere e preferirei non dover fare i conti con visioni ripugnanti. Facci qualcosa a quella sbrodolata di carne o non ti troverai mai un-"

E qui si interruppe, iniziando a tossire e tremare violentemente sulla poltrona su cui era seduta, immersa nella penombra in pieno giorno.
Cassandra aveva stretto la mascella, visibilmente irritata dai modi della donna, ma non aveva perso tempo rispondendole a tono come avrebbe fatto con chiunque altro, si era limitata ad andarsene, congendandosi da Draco con una pacca sulla spalla.

"Divertiti"

Sibilò nervosa e lasciò solo il biondo con Ursula Carrow.

   
 
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