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Autore: pokas    03/05/2021    1 recensioni
Hyrule è caduta e il destino di Ganondorf è più brillante che mai, con il potere delle tre dee, il Duca Nero può finalmente puntare a dominare un altro mondo, un mondo simile, ma distante, in cui gli animali non sono sempre docili e la razza dei draghi domina su tutte le creature. Un regno dove Ganondorf è rinato e ha distrutto la speranza di un futuro di pace.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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POV Red
 
Dopo l'esplosione mi sembrò tutto confuso, il volto mi bruciava, non riuscivo nemmeno ad urlare con la paura che qualunque movimento potessi fare con il volto peggiorasse le ferite, potevo solo affidarmi ai sensi.
La vista era annebbiata, non so se dalle lacrime o dal fumo che emetteva il golem mentre bruciava, poi sentivo il calore, il caldo e rassicurante calore del fuoco, ed infine sentì delle voci. Kap parlava con qualcuno, una voce sottile, piccola forse, terrorizzata.
Senti il mio corpo alzato da qualcuno e poi ricordo solo che mi svegliai in un tunnel buio e umido.
 
Quando aprì gli occhi mi ritrovai sul petto una creatura fatta di carta, cercai lo sguardo di Kap ma lui mi guardava spaventato o preoccupato, con la spada corta cercava di farmi il meno male possibile mentre mi bruciava la pelle. Non glielo avrei mai potuto dire che non sentivo nulla, che di quel calore non sentivo altro che l'odore della mia carne e nient'altro. Iniziai a pensare che forse lui non meritava tutto quello che gli stava succedendo, che era stato trascinato in una guerra, che dipendeva da lui il destino di Zeinda e io lo sapevo, lo sapevo da sempre.
 
Una volta medicata mi alzai, guardai la strana creatura e non resistetti a chiederle il suo nome, la risposta mi sorprese -Origamio…-
-qual è la tua storia Origamio?- chiesi, una parte di me non voleva saperlo, una parte di me sapeva che lui poteva essere il terzo componente di cui parlava Azzurra nel diario.
Lo sentì parlare, lo sentì raccontare la sua storia, mi irritava, mi irritava perché sapeva tutto, se aveva mai sentito Azzurra scrivere su quel diario, poteva conoscere anche i dettagli che non avevo letto, dettagli che se spifferati avrebbero rovinato il mio piano, il piano di Azzurra. Rimasi in silenzio, forse sulla difensiva, lo ascoltavo che parlava, ma non era mai abbastanza chiaro su nulla, poi si girò verso di me mentre parlava con Kap -…  ho in me tutte le informazioni delle fate, del mostro e di tutto ciò che ho sentito nella stanza di Azzurra, da prima della nascita della primogenita figlia- disse fissandomi negli occhi, sapeva, conosceva tutta la storia, capì in quel momento perché Azzurra avesse scelto o previsto che ci fosse anche lui, poteva esserci utile, poteva essermi utile.
 
Scendemmo fin sotto i sotterranei, e lì vidi ciò che faceva il duca ai prigionieri, era tutto come l'avevo visto l'ultima volta. Mi avvicinai alla terza cella e guardai le catene che pendevano sul muro, mi sembrava di vederli ancora, di sentirli urlare dal dolore mentre venivano divorati da quelle bestie. L'immagine delle loro budella, del loro sangue, non si cancellò mai dalla mia memoria. Non ebbi nemmeno il tempo di versare una lacrima che il terreno iniziò a tremare e da mucchi di ossa ne uscirono due bestie simili a granchi o paguri, una dal corpo blu e una dal corpo rosso corallo, il primo era un Shogun Ceantaur e l'altro un Daimyo Hermitaur. Non erano pericolosi, non troppo, ma erano resistenti coperti da un carapace di ossa e scheletri fusi, e nonostante ciò mi sembrava di vedere ancora i volti sofferenti che prima coprivano quei scheletri.
 
Afferrai Origamio e lo portai in salvo -sono mostri che sputano acqua, sono resistenti e voglio che tu stia lontano dallo scontro. Non mi piaci, io non ti piaccio, ma sappiamo entrambi che i tasselli per i finale scritto da azzurra si trovano in uesto sotterraneo e di certo non hanno le chele- dissi al pezzo di carta che mi osservava sorpreso -tu? Avrei dovuto immaginare che non ti chiamavi red per caso… anche se mi sembra di ricordare che era un altro il tuo nome- iniziò lui
-ti conviene anche dimenticarlo, ti brucio se osi dire a Kap la verità, non capirebbe-
-se è per questo non lo capisco nemmeno io perché abbia scelto proprio te, perché ci sia anche tu nelle sue predizioni… KAP!- urlò. Mi girai verso di lui cercando di convincerlo ad allontanarsi ma fu colpito da un raggio d'acqua che lo scaraventò contro un muro.
 
-Kap!- urlai correndo verso di lui
-ferma, ci penso io, tu fa il tuo lavoro, spiana la strada per il prescelto-
-mi incoraggi nonostante tu sappia come finirà la cosa?- chiesi
-tu non hai letto il vero finale, io si, non importa il prezzo che dovremo pagare, Zeinda merita la pace, Azzurra la merita…- mi rispose.
 
Non so perché ma mi fidai di lui, impugnai l'arma e mi lanciai in battaglia, i due crostacei giganti si muovevano coordinati, cercando di accerchiarmi, ma con il falcione riuscivo a saltare sulle loro corazze e ad infilarmi dieto la loro teste. Con la lama cercavo di ferirli, di fermarli -gli occhi! Tranciagli gli occhi senza quelli non potranno seguirci!- mi urlò origamio, io saltai sulla corazza dell'Hermitaur e mi avvicinai agli occhi, mi fissava, non attaccava, mi fissava quasi terrorizzato, con la bava alla bocca -ise venspatota?- il mostro si fermò e mi fece scendere emettendo uno strano suono dalla bocca -non erisco a picarti, saco sopos refa?- chiesi, il mostro si avvicinò alla mia borsa, forse cercava del cibo. Cacciai un pezzo di ratto che avevo conservato e glielo diedi, se lo mangiò con gusto.
 
-hei Origamio, guarda qua, non sono poi così pericolosi- dissi ma lui mi fisso per un attimo spaventato, poi mi sentì una fitta alla schiena e vidi il corno dello Shogun che mi aveva ferita al fianco, stavo sanguinando, pericolosamente troppo, mi accasciai a terra senza dire nulla, mi mancava il fiato, guardai l'Hermitaur -iuamita…- sospirai. Il mostro si mise sopra di me e mi protesse dai fendenti dello Shogun. La ferita al fianco sembrò smettere di sanguinare eccessivamente, con le forze rimaste cercai di alzarmi, l'Hermitaur allora decise di attaccare. Correndo all'indietro colpì lo Shogun con un corno di osso che aveva sul carapace, lo spinse contro le sbarre. Io corsi verso di loro, guardai verso Kap ed Origamio, erano abbastanza lontani da non vedere cosa accadeva, sospirai caricai dei colpi con il falcione, insieme all'Hermitaur riuscì a mettere fuori combattimento lo Shogun.
 
Concluso lo scontro andai dagli altri seguita dal granchio rosaceo. Kap si era ripreso ma quando mi vide arrivare i suoi occhi tornarono ad essere spaventati -r… red…- cercò di dirmi notando l'hermitaur avvicinarsi
-non preoccuparti è un nostro alleato ora- dissi accarezzando una delle chele del mostro
-hai un talento naturale… ma credo tu abbia bisogno di questa- disse origamio ridandomi la mia collana -all'inizio credevo l'avessi rubata, ma suppongo sia davvero tua- concluse mentre mi rimettevo la collana al collo. Guardai la piccola pietra rossa che pendeva sul mio petto -grazie- dissi ad origamio per poi girarmi verso il mostro -bhe non sono certa che funzioni con gli adulti ma…- chiusi gli occhi e poggiai le mani sulle sue chele, nella mia mente si proiettarono i suoi ricordi, la sua solitudine, le sue ferite, la sua nascita. Fu a quel punto che mi resi conto che non ero l'unica a possedere il potere dei rider, la capacità di legare il proprio spirito a quello dei mostri, di essere loro amica, di trattarli come pari. I mostri obbedivano al Duca perché era riuscito a governare il potere di una pietra del legame. A rivedere il volto del duca nero l'Hermitaur iniziò ad agitarsi -hei, noso qui, non veare upara- il mostro si calmò e sentì la gemma sul mio petto brillare, dopo tanto tempo sentivo di non essere più la sola a soffrire per colpa del Duca.
 
Quando riaprì gli occhi il mio sguardo si scontrò con quelli di origamio e kap, il primo era colpito, il secondo altamente sorpreso -okay ora mi dici subito che diamine è successo- mi disse il ragazzo
-non è complicato, ha usato la sua gemma da rider, è una particolare gemma che permette ad alcune persone di stringere legami con i mostri, di solito non accade con gli esemplari adulti, ma suppongo che in un certo senso eravate già legati- disse origamio con un sorriso all'iniziò sincero per poi concludersi con l'essere amaro.
Abbassai la testa dispiaciuta e cosciente del fatto che avesse ragione, poi il mio sguardo cadde sulla ferita, non sanguinava molto, ma era comunque profonda -hai bisogno di cure! Come ti sei fatta un simile taglio?- chiese Kap preoccupato
-io avrei un'idea- disse Origamio andando a scavare nei mucchi di ossa, tornò dopo in po' con un ossicino molto piccolo -se facciamo la punta potrei usarlo con un po' di tela di ragno e un po' di edera per cucirti dei punti, poi ti stringo un po' di tela intorno al fianco e starai bene, almeno finchè non troveremo il necessario per lelle pozioni curative- disse porgendomelo -va bene, ma sta attento- dissi scoprendo il fianco ferito.
 
Con l'aiuto dell'Hermitau, Origamio riuscì a pulire la ferita e a mettermi dei punti provvisori -e questo è l'ultimo- disse facendo l'ultimo nodo -ma ricorda che finchè non troviamo il necessario per le pozioni dovrai evitare di lottare- mi avvisò Origamio
-ditemi cosa posso fare io per aiutarvi- si intromise Kap evitando di guardare la mia ferita
-questo posto è abbastanza umido, dovrebbero esserci dei funghi, ci servono quelli con la testa blu, blu non viola che altrimenti mi avveleni- gli dissi e subito lo vidi scattare in piedi alla ricerca dei funghi -voglio poter lottare anche io… dammi un'arma, ti prego- mi disse Origamio stringendo la fasciatura attorno al mio fianco
-bhe… potrei fare qualcosa con lo Shogun…- pensai avvicinandomi al mostro, lo sentivo ancora respirare, poco, ma respirava ancora
-spezzagli il cormo alla base e ti farò una lama che potrai usare- dissi e subito Origamio iniziò a colpire il corno con una roccia.
 
Rimasi lì a terra a riposare con l'Hermitaur che mi stava accanto per cercare di tenermi al sicuro e al caldo, lasciai che gli altri facessero il lavoro duro per una volta, sapevo che se saltavano i punti o peggiorava la ferita neanche le pozioni curative mi avrebbero aiutata. Nel frattempo intrecciai un po' di rete per farne una seconda sacca da portare con noi. Dopo un po' Kap tornò con i funghi, per fortuna erano quelli giusti, anche se ne erano pochi sarebbero comunque tornati utili. Aspettammo che Origamio recuperasse il corno ed iniziammo a pensare a come andarcene da lì -allora… Origamio te che sai come muoverci, per dove si va- disse Kap, sembrava aver ritrovato la sua positività
-il mio consiglio è di passare per i condotti acquiferi, c'è una parte che spunta nel giardino dove potremmo trovare il necessario per le cure e forse persino una scorciatoia verso la torre a est- disse Origamio, l'idea mi sembrava geniale, mi sarei potuta curare in fretta e avrei finalmente ripreso a lottare, sarei stata pronta per quando avrei incontrato di nuovo il Duca Nero. Mi alzai e preparai le sacche, una per me e una per Kap, presi il corno spezzato da Origamio e lo misi alla cintura, una volta guarita avrei trovato anche le forze per forgiare l'arma. Ci avviammo verso delle rocce che coprivano l'entrata nei condotti dell'acqua -hey Hermitaur ti va di darci una mano?- chiesi, il crostaceo spostò alcune rocce con le sue chele e poi con un forte getto d'acqua distrusse gli ultimi cumuli rocciosi.
 
Ci inoltrammo guidati solo da una fiaccola e dalle indicazioni di Origamio, ogni passo risuonava nel tunnel poi all'improvviso un fruscio potente ci giunse dal fondo del corridoio, una figura l'unga ed ingombrante sfrecciò nel condotto -che cosa è stato?- chiese Kap mettendosi sulla difensiva -qualcuno che vive in questo luogo a quanto pare- risposi estraendo l'arma
-no, ricordati che non puoi combattere nel tuo stato, correte nel condotto qui a destra, dovremmo sbucare nella zona mineraria, da lì vedremo cose tornare in superficie- disse Origamio dirigendosi a destra.
Dal fondo del tunne due occhi brillanti iniziarono venirci velocemente in contro, io e l'Hermitaur stavamo per girare l'angolo, ma il mostro era abbastanza vicino da riconoscerlo, era un Najarala, tra il dolore e la sorpresa rimasi ferma per qualche secondo finchè non sentì Kap afferrami il braccio e tirarmi nel corridoio. Mi tirava come non aveva mai fatto, correva mentre io trascinavo i piedi per sfuggire alla sua presa -no! Lasciami, Hermitaur è solo lì a lottare per difenderci- urlai, Kap si fermò e mi frese le spalle per poi spingermi contro il muro
-proprio perchè vuole difenderci, lasciaglielo fare, se vai lì e muori, il suo impegno sarà vano, prima troviamo il necessario per curarti e prima potrai essere in forma per mettere fine a tutto ciò. Anche se torni indietro, non è detto che si salverà e tanto meno è detto che ti salverai tu- mi disse, il suo sguardo era serio e severo, mi fissava negli occhi e mi stringeva le spalle con una fermezza che non aveva mai avuto. Ma nonostante tutto non riuscivo a non sentire le urla di Hermitaur, non ero pronta a rinunciare alla mia natura incosciente del pericolo, Kap capì cosa volevo fare e senza dire nulla mi sollevò di peso e iniziò a correre nella direzione indicata da Origamio.
 

   
 
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