Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    07/05/2021    17 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap 17: Una lettera per le zie



Rapunzel - Princess Rapunzel (from Tangled) Photo (37882626) - Fanpop




 
"Te lo giuro! Miss Toothiana ha fatto miracoli! Non ho nemmeno la cicatrice!"
"Nemmeno io! E pensare che la ferita era piuttosto profonda!"
"A me avevano detto che sarei dovuto rimanere per tre giorni, invece oggi mi sento in forma come non mai!"




Quelle diverse voci avevano attirato inavvertitamente l'attenzione di Moana, svegliandola dal suo sonno. Aprì debolmente gli occhi e fece per alzarsi quando si trovò vicino il volto sconosciuto di una ragazza.
"AAAAH!" subito scattò all'indietro e lo stesso fece pure l'altra.
"C_che succede?!" continuò la biondina, portandosi una mano al petto per calmarsi "C_cosa c'è?!"
"Tu chi sei?! E perché..." mentre parlava si stava rendendo conto di non trovarsi più nel suo dormitorio, ma nell'infermeria della scuola " ....S_sei in camer...?" 
Nonostante le facesse un male terribile la testa, cercò velocemente di ricordare più dettagli possibili: il Torneo, il drago, i grandi applausi della folla. Probabilmente doveva essere svenuta per lo sforzo. Forse quell'incantesimo di smaterializzazione era stato troppo difficile perfino per una come lei.
La bionda nel frattempo le aveva rivolto un sorriso incoraggiante "Come vedi sei in infermeria! Miss Toothiana ha dovuto assentarsi un momento e...Insomma...Continuavi a muoverti nel sonno, mi sono preoccupata."
"Oh...Scusami" a quel punto anche lei le sorrise timidamente "Comunque, sono Moana."
"Rapunzel!" rispose energicamente l'altra.
"Anche tu non stai bene?"
Lei sorrise, portandosi i capelli da un lato "Oh no! Ogni tanto do una mano a Miss Toothiana. Mi piace aiutare quando posso."
Moana allontanò il lenzuolo e si mise a gambe incrociate nel letto, fissandola.
Rapunzel...
Il volto le era famigliare, e non appena notò la lunga chioma bionda arrivarle quasi alle ginocchia, comprese si trattava della Tassorosso nuova. Lei sembrò notarla e la vide passarsi nervosamente una mano tra i capelli "S_scusa non intendevo fissart..."
"Va tutto bene" le disse "Non sei la prima."
Moana le sorrise impacciatamente, cercando poi di spostare il discorso da un'altra parte "Ehm...Allora...Da quanto tempo sono qui?" 
"Da un paio di giorni" rispose Nicholas Nord, unendosi alla conversazione.
La Grifondoro lo fissò stupita "Preside! Cosa ci fa in infermeria?"
"Sono qui per sapere come stai tu. Hai fatto prendere bello spavento a tutti quanti!" dalla tasca della giacca tirò fuori la bacchetta per poter richiamare una sedia, ma Rapunzel, capendo il gesto lo anticipò recuperandone una libera poco più in la e portandola accanto a lui.
"Ecco qua!"
"Ti ringrazio."
Osservandoli attentamente, pensò che forse quelle voci di corridoio erano vere e che il preside aveva realmente adottato quella ragazza come figliastra. Rapunzel era parecchio sfuggente ed essendo arrivata l'anno scorso non era riuscita ad integrarsi pienamente tra i gruppi, ma spesso la vedeva parlare col preside e il modo in cui le si rivolgeva le ricordava molto il rapporto che aveva con suo padre.
"Quindi, dopo che sono svenuta sono stata portata qui?"
Rapunzel e il preside si scambiarono un'occhiata, finché quest'ultimo parlò "E' stata giornata molto movimentata. Prima tu sei svenuta, poi c'è stato attacco di draghi..."
Quella parole la fecero subito scattare "...A_attacco?! Di che sta parlando?!"
Non ricordava nulla di quell'evento. Era davvero preoccupata fosse successo qualcosa di terribile.
"I Draghi sono scappati?! D_ove sono tutti?! Ci sono feriti?" continuò, sporgendosi di più ad ogni domanda.
"Non preoccuparti" la rassicurò Rapunzel "Quasi tutti sono stati riportati nelle gabbie e non sembrano esserci feriti gravi, o almeno... Non più!" disse con una sottile nota di orgoglio. Anche Nord non poté fare a meno di sorriderle, ma poi vedendo l'espressione perplessa della Grifondoro, cambiò subito il discorso.
"Come senti te ora?"
Anche per quella domanda, la ragazza sembrava non capire.
"Sei stata avvelenata" continuò "Ora dovresti stare meglio."
"Avvelenata..." disse sottovoce. 
Eppure era convinta che l'Incubo Orrendo non fosse velenoso. Come aveva potuto dimenticarsi di un dettaglio tanto importante?
Aveva quasi rischiato di morire per colpa di una sua distrazione.
"Per fortuna guaritore di San Mungo ti ha dato antidoto in tempo."
"Devo essermi persa parecchie cose..."
"Se vuoi posso raccontarti tutto!" disse prontamente Rapunzel.
Moana le sorrise e le fece cenno di sedersi con una mano. 
"Allora io lascio voi tranquille" fece Nord mentre si alzava dalla sedia "Cerca di non stancarti troppo."
"Lo farò" annuì la Grifondoro "Mi spiace avervi fatto preoccupare. Avrei dovuto fare più attenzione."
Il preside la guardò "Tu non potevi niente" disse "Importante è che tu stia bene."
Sapeva che stava solo cercando di rassicurarla, ma quel tono la lasciò un po' confusa. Cercò comunque di non farci molto caso, probabilmente era ancora stanca per tutta quella situazione.
Una volta che il preside si allontanò, fece cenno a Rapunzel si raccontarle tutto quello che era capitato al Torneo. Inizialmente l'altra sembrò un po' titubante, ma alla fine si sedette vicino a lei ed iniziò a raccontare quello che era accaduto il giorno prima: dalla fuga dei draghi ad alcuni studenti trovati nella Foresta Proibita per cercare di catturarne uno da soli.
Sentendo la descrizione di quel drago nero, Moana aveva pensato immediatamente a Sdentato, immaginandosi che gli studenti fossero Jim ed Hiccup. Sarebbe dovuta essere li con loro, forse in tre sarebbero riusciti a calmare il drago e portarlo al sicuro da qualche parte. Purtroppo la storia si era svolta diversamente, ma questo Rapunzel non poteva saperlo. Dopo aver parlato un po', decise di raccogliere le sue cose ed uscire dall'infermeria. Non se la sentiva di rimanere ancora in quel posto e aveva un gran bisogno di vedere qualcuno dei suoi amici per distrarsi un po' da tutti quegli avvenimenti.



 
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Quel pomeriggio Merida aveva convinto Anna a scrivere una lettera alle sue zie riguardante il problema degli incubi. Anche se non erano parenti di sangue, per lei era come se lo fossero visto che dopo la morte dei suoi genitori erano state nominate tutrici. Elsa invece, sembrava non aver mai accettato completamente la perdita e Anna pensava avesse deciso di trasferirsi a Beauxbatons proprio per poter allontanarsi da tutto quel dolore.
Tuttavia continuava a non rimanere pienamente convinta della decisione di avvertirle: conosceva fin troppo bene quelle donne da immaginare si sarebbero allarmate così tanto da farle desiderare di non aver voluto raccontare nulla.
Dopo quello che era successo al Torneo Tremaghi, sentiva davvero il bisogno di dirlo a qualcuno, così alla fine rivelò del presagio a Merida, specificando che non aveva ancora la più pallida idea del suo significato. Una volta raccontato tutto, l'amica aveva subito insistito di contattare le zie per chiedere qualche informazione.
Probabilmente sarà stata la stanchezza dovuta a tutti quegli incubi, ma in quel momento Anna non era riuscita nemmeno ad avere la forza di opporsi. Era già difficile contestare Merida quando era nel pieno delle sue forze, ora che stava letteralmente strisciando per la stanchezza, non aveva la minima voglia di discutere.
Erano a metà strada quando alla fine, lo sfiancamento di Anna era arrivato quasi al limite: troppo assonnata per poter rendersene conto, batté il piede contro un sasso, perdendo l'equilibrio e scivolando addosso l'amica. Per fortuna l'altra riuscì a sorreggerla con la schiena, impedendo ad entrambe di cadere a terra "Ehi M_a che ti prende ora?"
"S_scusami!" Anna cercò immediatamente di tornare in sé, battendo più volte le palpebre per darsi una svegliata "Non avevo visto il sasso" mormorò.
Con una veloce occhiata Merida poté constatare che la pietra citata era piuttosto grandicella, difficilmente qualcuno non l'avrebbe vista. A meno che quel qualcuno non fosse una ragazza con seri problemi di insonnia.
"Dopo la lettera fila subito a dormire."
"N_no!" disse Anna mentre tratteneva a stento uno sbadiglio "Sto bene, sul serio...Sono solo un po'...Stanca."
L'altra inarcò un sopracciglio "Parecchio stanca."
"Non preoccuparti. Lo sai che mi capita."
"Non trattarlo come se fosse normale!" esclamò la rossa "E' per questo che dobbiamo spedire la lettera alle tue tutrici. Forse sapranno qualcosa di questi incubi, o del presagio. Non puoi tenerti tutti questi segreti, esploderai."
L'amica provò a dire qualcosa ma subito Merida riprese a parlare "Anna rifletti, anche Mama Odie ha detto che può essere pericoloso. E qualunque cosa sia, accadrà prima o poi."
"Avrei voluto fosse più dettagliata..." disse l'altra, portandosi una mano sul mento  "E se si riferisse a quello che è capitato a Moana? Ora sta bene...Forse è passato."
Ma per quanto cercasse di trovare una scusa, nemmeno il suo tono di voce sembrava convinto. Quel sogno era così particolare, poteva ancora sentire quella fredda sensazione sulla sua pelle.
"Hai continuato a farli?" chiese Merida.
"Beh sì, ma..."
"Allora rimango della mia idea e spero che le tue zie ci capiscano qualcosa" Merida riprese poi a camminare ed Anna affrettò subito il passo per starle dietro.
"Le faremmo solo preoccupare."
L'altra alzò gli occhi al cielo.
"Sai come sono fatte!" continuò Anna "Zia Fauna è così apprensiva, per non parlare di Flora..." mentre ne parlava, pian piano aveva nuovamente rallentato i passi fino a fermarsi "Si preoccupa così tanto per me. Potrebbe precipitarsi ad Hogwarts per portarmi a casa!"
Quel commento riuscì a strappare una risata alla rossa "Io non credo..."
Anna la guardò speranzosa.
"Quel comportamento è tipico di tua zia Serenella."
Il lieve sorriso della ragazza si spense "Merida!"
L'amica riprese a ridere mentre con un braccio le aveva circondato le spalle "Non preoccuparti. Non accadrà nulla di tutto questo."
D'accordo, forse non era del tutto convinta. Conosceva fin troppo bene le tutrici di Anna da non poter escludere un comportamento del genere, tuttavia non le sembrava il caso di allarmare ulteriormente la sua amica.
Non dopo tutto lo stress che stava accumulando in quel periodo.
Anna si lasciò trascinare per qualche metro ed il suo volto tornò ad essere più sereno "Hai ragione, non accadrà nulla."
Merida fece per annuire, quando di colpo vide l'amica voltarsi e tornare indietro al Castello "Perché non invieremo nessun gufo!"
"Anna ti prego!" la fermò per un braccio, obbligandola a guardarla negli occhi "Non sei nemmeno un po' curiosa?"
Si fissarono per qualche secondo, finché lo sguardo dell'amica tornò a farsi deciso.
"Hai ragione" disse "Andiamo..." fece qualche passo in avanti ma poi si fermò "No aspetta..."
Merida si portò entrambe le mani sul capo. Iniziava a pensare che forse sarebbe stato meglio portare Anna a peso morto mentre stava dormendo.
"Sono stanca e non riesco a prendere delle decisioni! E se mi si ritorcesse contro? E poi..." lo sguardo della fulva si fece ancora più allarmato "lo sai che non ho un bel rapporto con i gufi! Ricordi quando sono stata aggredita da quei barbagianni?"
La rossa la fissò.
Oh eccome se lo ricordava.
Durante il primo anno era stata sfidata da Tullio e Miguel: doveva nascondere un topolino nella borsa di Anna, all'epoca ancora non si conoscevano bene.
Quello stesso giorno la bambina era andata in Guferia per consegnare una lettera a sua sorella in Francia, il topolino fu visto dai gufi che si precipitarono in picchiata contro di lei, provocando un caos tale da dover chiudere la Guferia per tutta la giornata. Merida si era sentita così in colpa da voler cercare di rimediare.
Quei pensieri però la fecero inaspettatamente sorridere, dopo quell'avvenimento, lei ed Anna avevano iniziato a passare molto più tempo assieme, diventando in poco tempo migliori amiche.
"Avevo immaginato avresti tirato fuori questa storia" portò le mani ai fianchi "Così ho chiesto a Kristoff di aspettarci alla Guferia. Lui praticamente vive in quel posto!"
Sentendo quel nome il volto della ragazza si illuminò "Kristoff?"
L'altra annuì "Farà in modo che nessun barbagianni faccia un nido sulla tua bella testolina, promesso!"
"Non era necessario Merida. E' sempre così impegnato e..."
"Guarda che si è offerto lui di aiutarci." 
Anna batté le palpebre "Ah si?" le sue labbra si incurvarono in un timido sorriso, mentre aveva spostato lo sguardo verso la Guferia.
Quel ragazzo continuava a stupirla ogni volta, non immaginava fosse così altruista.
Per non parlare anche del coraggio, il modo in cui aveva affrontato quel drago a discapito del pericolo l'aveva colpita non poco.
Merida nel frattempo la stava guardando con la coda dell'occhio, mostrando un sorrisetto "Carino, non trovi?"
"..Si..." rispose di getto. Pochi istanti dopo sembrò riprendere il controllo dei suoi pensieri e cercò subito di correggersi "C_cioè certo! E' davvero...D_davvero un ottimo amico."
La rossa scosse il capo con aria divertita e la spinse via, spronandola ad accelerare il passo verso la Guferia. 



 
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Aveva appena finito la lezione di Erbologia e mentre tutti gli studenti si erano alzati per raggiungere il luogo della prossima lezione, Elsa era rimasta ancora al suo posto, anche se con la mente si sentiva da tutt'altra parte.
Stava ripensando costantemente ai fatti avvenuti pochi giorni prima, durante il Torneo Tremaghi: quando quel drago aveva attaccato lei e Moana, il professor Pitch che l'aveva aiutata, il suo litigio con Anna, ma soprattutto stava ripensando alla sua prova.



Come drago da affrontare le era capitato l'Uncinato Mortale: non era grosso quanto un Incubo Orrendo, ma sapeva essere altrettanto feroce e soprattutto veloce. Non aveva avuto nemmeno il tempo di lanciare un incantesimo che subito si era scaraventato contro di lei per poterla attaccare. 
Alla fine Elsa era riuscita a ripararsi dietro una roccia per poter riprendere fiato e pensare velocemente ad una strategia, ma proprio mentre iniziava a formulare un piano, il drago la sorprese con un balzo e le si parò davanti, agitando subito la coda per poter scagliarle contro le spine. 
Non avendo il tempo di pensare, Elsa istintivamente tese una mano verso il drago e chiuse gli occhi, avvertì l'urlo della bestia pervaderle le orecchie e solo quando riaprì gli occhi si rese conto di aver creato attorno a sé una barriera di ghiaccio di enormi dimensioni.
Aveva usato inconsciamente i suoi poteri, così da crearsi uno scudo per proteggersi, intrappolando anche la coda del drago. L'animale stava tentando di staccarla dalla lastra di ghiaccio che si era formata, ma inutilmente.
Elsa rimase immobile, stupefatta di quello che era appena accaduto.
Lo sapeva, sapeva che sarebbe successo.
Aveva appena rivelato il suo segreto.
Eppure, sentendo l'eco degli applausi tra gli spalti, seguiti da alcuni che urlavano il suo nome, aveva capito di averla scampata.
Si era esposta, ma in quel contesto poteva sembrare un semplice incantesimo di auto-difesa. Nulla di più.




Quella volta ce l'aveva fatta a passare inosservata, ma per quanto ancora sarebbe durato?
Mentre ci rifletteva, si era allontanata dalla serra per poter raggiungere l'aula di Storia della Magia, ma la sua distrazione la fece andare a sbattere proprio contro una delle ultime persone con cui avrebbe voluto restare da sola.
"Attenta" la squadrò Pitch. Il suo tono sembrava leggermente infastidito.
Più del solito.
Lei si limitò a lanciargli un'occhiata, mantenendo comunque la testa alta "Mi scusi."
Quell'insegnante riusciva ancora a metterla a disagio, complice anche la sua altezza, ma una parte di lei cercava comunque di farsi coraggio e di non mostrarsi troppo intimorita dalla sua presenza.
"Come si sente?"
La domanda fu talmente inaspettata da chiedersi se avesse effettivamente sentito giusto.
Vedendole uno sguardo così confuso, Pitch scosse il capo con aria abbattuta "E io che pensavo di avere una pessima memoria" mormorò con un debole sorriso "Da quel che ricordo ha rischiato di morire giorni fa per salvare la sua avversaria."
"Oh...Giusto..." disse Elsa "Sto bene."
Pitch era un insegnante così solitario e non amava parlare nemmeno con gli altri professori. Eppure non era la prima volta che le rivolgeva quelle particolari attenzioni. Prima Hans, poi lui...Iniziava a pensare di essere una calamita per le persone inquietanti.
Tuttavia, se non l'avesse aiutata durante il Torneo, sarebbe potuta morire. Doveva almeno farglielo sapere.
"..La ringrazio."
Lo sguardo di Pitch mutò, sembrando addirittura sorpreso.
"Se non fosse stato per lei... Io sarei.." 
"Morta? Probabile" continuò, assumendo un'espressione più severa "E sebbene la stessi aiutando, ha voluto fare di testa sua. Ho rischiato la mia vita per proteggerla."
"Poteva non seguirmi."
Lui scosse debolmente il capo "E far sì che Nicholas se la prendesse con me? Detesto dirlo ma: devo prendermi cura di voi ragazzini. E' il mio fardello" ridusse gli occhi a due fessure, chinandosi leggermente verso di lei "Quindi la prossima volta che ordino una cosa, la deve eseguire."
Elsa lo guardò storto.
Forse gli aveva dato troppa fiducia, non era così gentile con lei dopotutto.
Ma non rimpiangeva la sua scelta, se non avesse aiutato Moana avrebbe potuto rischiare di essere ferita, se non peggio.
Fece per andarsene ma la voce dell'insegnante la fermò ancora.
"Ad ogni modo..." iniziò "Non credevo fosse così brava da lanciare un incantesimo elementale così potente" un lieve sorrisetto formarsi sul suo volto "Ghiaccio eh? Scelta inusuale."
Elsa avvertì un brivido. E non per il freddo.
C'era qualcosa di strano.
"Non sono migliore di altri" distolse subito lo sguardo da lui, fissando da tutt'altra parte.
L'espressione di Pitch sembrò ammorbidirsi "La sua bassa autostima compensa la sua bravura" continuò "Immagino che nemmeno la sua preside sa delle sue incredibili...Capacità."
"Non ho nessuna capacità" affermò, questa volta guardandolo severamente negli occhi.
L'altro inarcò un sopracciglio "D'accordo. Mi piacciono i giochi, ma qui rischiamo di andare avanti tutto il giorno."
Si guardarono.
"Io devo andare."
Mosse un piede per allontanarsi, ma ancora una volta quella voce riuscì a bloccarla "Ha una buona tecnica, ma deve imparare a controllare le emozioni. Sono quelle il vero problema."
Elsa non disse nulla, si sentiva combattuta se dire qualcosa o semplicemente allontanarsi e sperare di non incrociare più il suo sguardo durante l'anno.
"Se non si libera delle emozioni, non ce la farà mai a..."
"A fare cosa?" 
"A vivere come dovrebbe" concluse "Io posso aiutarla."
La ragazza indietreggiò abbastanza da poterlo guardare nuovamente negli occhi "Perché mai vorrebbe aiutarmi? Non frequento nemmeno questa scuola."
Davvero non comprendeva il motivo di tutto quell'interesse nei suoi confronti.
Era pericolosa, le persone sarebbero dovute stare lontane da lei, perché si ostinavano a non capire?
L'insegnante si strinse nelle spalle, guardando svogliatamente alcuni studenti passare lungo il corridoio "Il mio interesse va al di la della scuola" disse "Di rado ho visto uno studente così promettente. Se posso avere l'occasione di formarlo, non mi faccio di certo frenare da queste cose."
"F_formarmi?"
L'altro annuì "Insegno Difesa contro le Arti Oscure, so quel che faccio" avanzò di qualche passo verso di lei "Posso essere la persona di cui ha bisogno. Non può contare sull'aiuto di sua sorella e non potrà mai farcela da sola."
Vedendolo avvicinarsi in quel modo questa volta non indietreggiò, alzò il capo verso di lui e lo guardò decisa "Invece posso."
A quel punto lo superò davvero.
"Elsa..." sospirò Pitch.
L'altra esitò e solo dopo aver rallentato il passo, decise di voltare lievemente il capo, facendo incontrare ancora i loro sguardi.
"Ci pensi, prima che accada l'irreparabile."
Lei lo guardò un'ultima volta, poi se ne andò e decise che non si sarebbe fermata nemmeno se l'avesse chiamata il preside in persona.
Un sorriso amaro si dipinse sul volto di Pich mentre la osservava allontanarsi "A meno che non sia già successo."




 
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NOTE AUTRICE:
Salve gente ❤❤❤
Scusate l'enorme ritardo, questa settimana è stata super incasinata, inoltre ho fatto altre modifiche alla storia e ho dovuto risistemare il capitolo.
Un impegno così non lo mettevo manco all'università.
Rapunzel è tornata! Ve l'avevo detto che ogni tanto sbucherà, poi verrà approfondita meglio più avanti.
Le tutrici di Anna ed Elsa sono le tre fate protagoniste del film "La Bella addormentata nel bosco": Flora, Fauna e Serenella.
Ho cambiato un po' le carte in tavola qui, dopo la morte dei loro genitori le ragazze sono passate alla loro custodia, ma spesso le tutrici sono in viaggio per lavoro.
Anche in questo caso comunque, verranno approfondite più avanti non preoccupatevi.
Ho voluto mettere anche un breve spezzone della sfida di Elsa che si è tenuta il giorno dopo e insomma, questa volta è stata moooolto fortunata a non attirare troppo l'attenzione, anche se...Qualcuno ha notato qualcosa.
Secondo me Elsa sotto sotto non fa che ripetersi: "Dovevo stare a Beauxbatons, mannaggia a Uberta."

Spero vi sia piaciuto!
Al prossimo aggiornamento, grazie ancora a tutti e scusate se rispondo tardi alle recensioni, prima o poi arrivo, ma sappiate che leggo vi leggo sempre ❤



 
~Un abbraccio~
  
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