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Autore: breezeblock    10/05/2021    5 recensioni
[...]Lei si ostina a guardarlo, Merlino, ma perché lo fa? Sarà sicuramente ubriaca, adesso non fa nemmeno più paura a una come lei, semmai fosse riuscito a spaventarla in qualche modo, in passato. La guarda corrucciato, con le braccia conserte e la sigaretta che gli muore lentamente sull’orlo delle labbra, stessa cosa che vorrebbe fare lui ma forse ora un po’ meno.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Da VII libro alternativo
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Bugie e mezze verità 


If you never want to see my face again I want to know
If you really want to stay I'll go alone
If you tell me where to meet then I'll wait 'til I turn to bones
Oh, we really should have left here long ago

Mine forever

 


 
Se dicesse che non gli interessa sapere cosa succederà ora, direbbe l’ennesima bugia. In realtà gli importa eccome, ma non per sé stesso, gli importa solo che gli altri continuino ad avere di lui l’idea che avevano prima di tutto questo casino. Razionalmente sa che non è più così, che è stato smascherato una volta per tutte, che non ha un posto reale dove nascondersi. Si rifugia nelle sue fantasie, dove è ancora lui a reggere il peso divino della corona. Per questo è pallido come un cadavere, appena vede una traccia di sole sulla punta delle scarpe torna all’ombra, anche adesso che ad Hogwarts è primavera inoltrata e sono tutti fuori a rilassarsi tra un’ora di buco e l’altra. 
Se dicesse che non gli piace restare da solo, direbbe l’ennesima bugia. Lui lo adora, anche se a lungo andare diventa dannoso, anche se a lungo andare è pericoloso. Ma a lui piace soprattutto per questo, perché adora sentire il sapore del pericolo sulla punta della lingua. Sa di metallo. Neanche così tanto originale poi, ma tant’è. 
 

Se dicesse che non gli interessa un bel niente di questa stupida festa, direbbe finalmente la verità. In ogni caso, Draco ha smesso di parlare a sproposito, ha smesso di parlare e basta, forse riuscirebbe a non emettere alcun suono nemmeno se qualcuno gli scagliasse addosso un Imperius e lo obbligasse a dire qualcosa. Non sa nemmeno come ci è finito a questa festa che odora di sudore, di piedi e Whiskey Incendiario. Ignora anche il motivo per cui sia stato invitato e perché lui abbia accettato. 
Adocchia un bicchierino con del liquido davvero poco raccomandabile ma lo butta giù lo stesso. Di nuovo quella sensazione di pericolo, chiude gli occhi, lo sente sulle labbra e sta improvvisamente meglio. Lo rasserena pensare che una volta finita questa sciocca festa sarà di nuovo solo e potrà infliggersi qualsiasi dolore voglia. 
Anche se pensandoci bene, il dolore più grande se lo provoca anche solo restando in disparte a guardare dei giovani studenti ballare affannati in piena tempesta ormonale. Si accende una sigaretta schiacciato addosso alla parete della casa Tassorosso, a stento fa fatica a distinguere i battiti del cuore per quanto è alta questa dannata musica, e questo un po’ gli piace perché è stufo di sentirli, non hanno più senso. 
Se prima era detestato perché detestabile adesso lo è ancora di più, e forse l’unico favore che farebbe a tutti sarebbe sparire per sempre, sciogliersi come un ghiacciolo al sole, viscido e appiccicoso.
E come se non bastasse, non sa proprio trovare una risposta alla presenza della Granger, che sembra abbia dimenticato nel dormitorio il manuale della studentessa modello. Che ci fa un prefetto - il prefetto - a una festa simile? Perché balla da sola come un’idiota? E perché lui non riesce più pensare ai mille modi per mettere fine alle sue sofferenze? Sorride al pensiero che anni fa guardare la Granger fare qualsiasi cosa era una sofferenza sufficiente per gettarsi a capofitto dagli spalti del campo di Quidditch. 
Perché adesso si è dimenticato cosa aveva intenzione di fare?
Si ritrova a ricambiare lo sguardo della Grifondoro; lei si ostina a guardarlo, Merlino, ma perché lo fa? Sarà sicuramente ubriaca. Adesso non fa nemmeno più paura a una come lei, semmai fosse riuscito a spaventarla in qualche modo, in passato. La guarda corrucciato, con le braccia conserte e la sigaretta che gli muore lentamente sull’orlo delle labbra, stessa cosa che vorrebbe fare lui ma forse ora un po’ meno. Ora che lo ha distratto come farà a ritrovare il sentiero verso quei pensieri così accoglienti? Il pensiero di lei invece è solo ripugnante. Cerca di convincersene continuando a fissarla, sperando che per prima abbassi lo sguardo, ritorni da dove è venuta con la coda fra le gambe, e ricominci ad evitarlo come ha sempre fatto. 
Probabilmente l’ha presa come una sfida; ma certo, perché non ci ha pensato prima? Con una come lei tutto diventa una gara, ma lui non può più vincere. Non ne è capace, forse non lo è mai stato, soprattutto contro di lei.
A desistere per primo quindi è lui, che con un sorriso stanco abbassa lo sguardo e butta la sigaretta a terra, schiacciandola con un piede. 
Nel dormitorio lo aspetta un delizioso coltello con cui affogare qualsiasi pensiero, ci giocherella da giorni. È stato così vicino alla morte che gli manca terribilmente adesso che l’ha scampata. Dovrebbe esserne felice, e invece non ci riesce, rivede quei raggi verdi zampillare dalla bacchetta del Signore Oscuro e si immagina una delle sue vittime.
Si lascia alle spalle quel rumore assordante, e quella piccola Grifondoro impicciona che per un attimo si era convinta di potersi sostituire al pugnale 
Lui, come il perdente che è, fallisce anche questa notte.
 
 
A colazione, impugna il coltello per spalmare la crema al cioccolato sul pane tostato, stando attento a non macchiare i bordi del pane, una sfida contro sé stesso che porta avanti da quando è bambino. 
Hermione entra in Sala Grande con delle occhiaie enormi, ma con passo scattante, come una cerva in mezzo a un prato fiorito. 
«Buongiorno», sussurra, senza far caso alla partita tra Draco e il coltello sporco di cioccolata. Lui solleva lo sguardo ancora assonnato. Adesso che vuoi? Vorrebbe chiederle. Invece «abbiamo fatto le ore piccole, eh?» la stuzzica, e quasi non affoga nella sua stessa saliva. La guarda, mentre lei a fatica nasconde un sorriso saccente, poi si volta e passa oltre, raggiungendo ciò che resta del suo gruppo di amici al tavolo dei Grifondoro. Addenta del pane tostato bianco, e torna a guardarlo come la sera prima, il viso impertinente abbagliato da un lampo di dolcezza. Draco non capisce più cosa stia succedendo, non che prima avesse le idee molto chiare, ma se dicesse che non gli importa, che ha altro a cui pensare invece che cercare di risolvere quel mistero, mentirebbe. Se dicesse che per un secondo ha smesso di pensare a come scomparire, direbbe finalmente la verità. 


 
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Sinceramente non so da dove abbia partorito una cosa simile. Non ha molto senso me ne rendo conto, perdonatemi, ma è una cosa che mi è balenata nella testa ascoltando Mine Forever di Lord Huron e niente, ecco il risultato. L'ho inserita nella serie Stelle Binarie per affinità di tematiche.
Spero sia piaciuta a qualcuno.
Buona serata :3 


 
  
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