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Autore: milos1996    11/05/2021    1 recensioni
“ Perchè? “ Fu tutto quello che Hermione riuscì a pronunciare , mentre cominciava a piangere silenziosamente .
“ Perchè è impossibile fare la cosa giusta , se quella sbagliata ti piace da impazzire “ Rispose Harry muovendosi leggermente.
Una breve storia senza pretese ambientata nell'ultimo anno scolastico di Hermione.
Spero che con questo breve preludio abbia catturato un minimo la vostra curiosità.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao a tutti ! Torno dopo un mese e passa infernale di lavoro con una brevissima storia .
Per quanto riguarda la long fic 'Mai' ho intenzione di finirla in quanto odio le storie non portate a termine , perciò aggiornerò molto presto.
Spero che vi piaccia , buona lettura!


Hogwarts – 7° anno di Hermione
 

Hermione osservò il lento spegnersi delle fiamme all’interno del camino , in cui fino a qualche istante prima faceva capolino la testa rossa di Ron, all’interno della sala comune di Grifondoro.

Il suo ragazzo l’aveva tenuta ancorata per circa un’ora e mezza , raccontandole le mirabolanti ed estenuanti disavventure del corso di addestramento per Auror, togliendole tempo prezioso da dedicare ai libri.

Sbuffando si diresse verso il dormitorio , con l’intenzione di ripassare per l’ennesima volta la lezione del mattino del professor Vitious.

La mania per lo studio forsennato era forse una delle poche cose che non erano cambiate in lei.

La guerra l’aveva resa molto più sospettosa , se non paranoica, con l’idea che il pericolo fosse sempre dietro l’angolo e che Hogwarts non fosse più inespugnabile come un tempo.

Allo stesso tempo si sentiva più sollevata dal fatto che per la prima volta nella sua vita una minaccia mortale non incombesse sopra le loro teste ed i pochi Mangiamorte rimasti si erano dati alla macchia.

Nei mesi precedenti al suo ritorno , si assistette ad un via vai incredibile di funzionari del governo , architetti e maghi volontari provenienti da qualsiasi regione del Regno Unito.

 

Con tanto sacrificio e sudore il castello era tornato ad essere una struttura agibile all’insegnamento , ma aveva perso parecchio in termini di tradizione e fascino.

 

Tra le tante modifiche fu infatti introdotto un ufficio di competenza del Ministero all’interno delle mura.

 

Tra le mansioni degli impiegati scelti vi era anche la ronda notturna, andando a sostituire ciò che Hermione , ed in particolare i Caposcuola, avrebbero dovuto fare.

 

Forse per noia o forse per godersi le ultime rare brezze estive di settembre , Hermione decise che quella notte avrebbe studiato sulla Torre di Astronomia.

 

Una scelta che cozzava particolarmente con il carattere che la mora aveva sviluppato , soprattutto negli ultimi mesi .

Ma – tra se e se – pensò che non avrebbe corso particolari pericoli , in quanto anche una possibile punizione le sarebbe stata negata , visto il rapporto confidenziale che aveva sviluppato con la preside Minerva McGranitt.

 

Perciò si diresse verso il dormitorio , ed una volta recuperati i libri iniziò il lungo cammino verso la torre.

 

Evitò con facilità i controlli di Andrew Giles e Rebecca Markes , due degli impiegati scelti per la ronda.

 

Era diventata brava , maledettamente brava a passare inosservata.

 

Mentre si avvicinava a grandi falcate all’ingresso dell’ osservatorio sorrise al pensiero che tra pochi minuti , allo scoccare della mezzanotte, avrebbe compiuto gli anni .

 

Ron era stato molto dolce , promettendole una piccola sorpresa non appena avrebbe avuto un giorno libero dall’addestramento .

 

Hermione salì la ripida scalinata che l’avrebbe portata in cima alla torre .

 

Una volta arrivata lasciò cadere i libri ed inspirò profondamente l’odore di foglie ed ammirò il magnifico paesaggio visibile solo da quell’altezza.

 

Seppur persa in attimi di puro rilassamento , uno strano rumore alle sue spalle la rese irrequieta: tutti i sensi della ragazza erano in allerta , non aveva visto nessuno avvicinarsi , e chiunque avesse voluto salire avrebbe resa nota la propria presenza ad Hermione in un attimo.

 

“Chi va là? “ Chiese estraendo la bacchetta.

 

Non ricevendo risposte proseguì , seppure con un leggero tentennamento:

 

“So che sei lì , fatti vedere ! “

 

Ancora una volta tutto tacque .

 

“Homenum Revelio”

 

Non appena ebbe pronunciato l’incanto una fonte di calore le apparve nitida alla sua destra.

 

“Ti avevo avvertito …. Stupeficium”

 

Lo schiantesimo di Hermione si infranse contro la balaustra in legno senza colpire alcun bersaglio.

 

“Sai lo abbiamo perfezionato oggi al corso di addestramento ma non credevo funzionasse così bene!”

 

Una voce maschile alle spalle fece gelare il sangue nelle vene ad Hermione .


Tutto si sarebbe aspettata tranne che vedere il suo migliore amico , Harry Potter , che la fissava con un sorriso stanco.

 

Ripresosi dallo spavento la ragazza riuscì ad articolare :

 

“Harry … ma che diavolo ci fai qui ? Dov’è Ron? “

 

“ E’ così che mi accogli ? E non sono qui per parlare di Ron” Rispose lievemente deluso il moro.

 

“ Allora dimmi . perché sei qui? ” Chiese nuovamente Hermione guardandosi intorno.

 

Non sopportava il fare misterioso dell’amico , ed il fatto di non vedere il suo fidanzato con lui la rendeva parecchio nervosa. Non si capacitava inoltre di come Harry fosse riuscito a svincolarsi dagli impegni del corso di Auror , dal momento che Ron si era più volte lamentato del loro “contratto a vita “ con il Ministero.

 

“ Ti sei forse dimenticata che giorno è esattamente… “ disse Harry guardando l’orologio “ Adesso? “

 

Hermione non fece in tempo a rispondere che venne travolta dall’abbraccio di Harry , che sussurandole all’orecchio le augurava buon compleanno.

 

“ E’ soltanto un giorno come un altro Harry … l’anno scorso lo abbiamo festeggiato mangiando funghi ammuffiti e cipolle “ Sorrise Hermione scuotendo la testa al ricordo .

 

“Saremmo morti di fame se tu non fossi stata con noi “ Rispose Harry sicuro.

 

“Questo l’hai già detto ma grazie … Anche per questo fuoriprogramma”

 

Si fissarono un po' in silenzio , era da qualche mese che non passavano un po' di tempo da soli , ed era tutto inevitabilmente cambiato.

 

“Ginny sa che sei qui ?” Chiese Hermione per spezzare il silenzio che si era venuto a creare.

 

Harry per tutta risposta si voltò a fissare l’orizzonte con gli occhi socchiusi.

 

Hermione notò subito che l’amico sembrava particolarmente teso , come se nascondesse qualcosa.

 

Se ne stava li giocherellando con la bacchetta e bisbigliando di tanto in tanto frasi impercettibili per l’amica.

 

Ad un certo punto Harry si volse , e guardando con intensità Hermione esclamò:

 

“ Sono qui per darti il mio regalo , dal momento che non avrò più un’occasione come questa “

 

Allo sguardo interrogativo e preoccupato della mora , Harry agitò con forza la bacchetta .

Un magnifico gioco di fuochi di artificio e colori illuminò all’improvviso il loro campo visivo.

 

La ragazza era estasiata mentre Harry , quasi come un direttore d’orchestra, dirigeva intensità e durata dello spettacolo.

 

Ad un tratto in lontananza Hermione vide sfrecciare a gran velocità una scatola piuttosto grande che puntava nella sua direzione.

 

Con leggerezza , quello che doveva essere il regalo di Harry , atterrò ai suoi piedi .

 

Fece per afferrare la scatola ma questa si mosse e le sfuggì dalle mani , cominciando a muoversi un po' dappertutto.

 

“ Mi dispiace non ho avuto molto tempo per studiare i dettagli “ Rise Harry , mentre con un movimento della mana terminava la sequenza di fuochi d’artificio.

 

Dopo un breve e buffo inseguimento riuscirono ad afferrare la scatola e sollevarla per svelarne il contenuto.

 

“ Ma è un cucciolo di lontra “ Quasi gridò Hermione , sorpresa dal regalo.


“ Già … Ti piace? “ Chiese Harry lievemente ansioso.

 

“ Moltissimo , non me lo sarei mai aspettato” Rispose una commossa Hermione .

 

“Sono contento che ti piaccia “

 

Harry ripiombò nel suo rumoroso silenzio , con Hermione che di sottecchi osservava ogni sua mossa.


Aveva intuito ci fosse qualcosa che non andava , ma non aveva chiesto niente , sperando che l’amico parlasse di sua iniziativa.

 

“Non hai altri assi nella manica signor Potter? Magari un cavallo per Ginny “

Chiese scherzando Hermione mentre prendeva la piccola lontra in braccio.

 

“In realtà qualcosa ci sarebbe” Rispose Harry avvicinandosi.

 

“ Vuoi rendere partecipe anche me o vuoi proseguire per enigmi? “ Ribattè Hermione leggermente preoccupata dall’avanzare dell’amico.

 

Un silenzio , l’ennesimo della serata , carico di attesa li circondò nuovamente.

 

“Sono il più grande dei vigliacchi e so che non mi perdonerai mai ma devo sapere “

 

Con due falcate Harry eliminò le distanze con Hermione e la baciò.

 

Un bacio nato con spontaneità ma che al suo interno racchiudeva domande e dubbi sopiti per anni .

 

Un bacio dal sapore amaro , figlio del rapporto ambiguo e della paura di uscire dai binari di una decisione tracciata.

 

Hermione dopo un attimo di pura sorpresa rispose con trasporto e una passione che non pensava di possedere.

 

In quel momento Ron e Ginny non esistevano così come il senso di colpa : spense con un clic la parte razionale del suo meraviglioso cervello .

L’avrebbe sicuramente riacceso in seguito.

 

Quando ai due mancò l’aria , a causa dell’esigenza ed intensità crescente del bacio , si staccarono , provocando con le labbra un rumore sordo che si propagò nella notte.

 

Entrambi troppo scossi per parlare si fissarono per quella che parve un’eternità , alla ricerca di un motivo o forse un’ottima scusa per spiegare tutto questo, specialmente a loro stessi.

 

“ Perchè? “ Fu tutto quello che Hermione riuscì a pronunciare , mentre cominciava a piangere silenziosamente .

 

“ Perchè è impossibile fare la cosa giusta , se quella sbagliata ti piace da impazzire “ Rispose Harry muovendosi leggermente.

 

“ Perchè adesso? “ Hermione non riusciva ad elaborare un pensiero razionale , talmente forti erano le emozioni che stava provando.

 

“Perchè ho imparato moltissimo da te Hermione . Anche il modo per scappare dalla verità”

 

- Oblivion-

 

 

Hermione si svegliò di scatto : maledizione , doveva essersi addormentata sulla torre di Astronomia . I libri giacevano ancora chiusi alla sua destra.

 

Si alzò guardandosi attorno , leggermente intorpidita e con un fastidioso mal di testa .

 

Si ritrovò con un gradevole , quanto inspiegato , sapore alla pesca sulle labbra e si rese conto di essere parecchio accaldata.

 

Ma come era possibile visto che la temperatura era scesa di parecchio e lei indossava solamente la divisa .

 

Un leggero odore di bruciato aleggiava intorno a lei , ma fu ben altro ad attirare la sua attenzione .

 

“ Che ci fa una lontra qui???? “

 

 

Fine

 

   
 
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