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Autore: NightWatcher96    16/05/2021    2 recensioni
Uno strano Villain colpisce Deku facendolo diventare un coniglio. Durante la sua cattura, tuttavia, trovano solo vestiti e polvere, il suo corpo completamente disintegrato. Come riporteranno Deku alla normalità? Fluff e Kacchan x Deku
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: All for One, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della Quirkless

Eccomi con questa nuova storia chissà da dove presa poi, l'ho suddivisa in capitoli perché la One-shot sarebbe stata anche troppo lunga. Enjoy!!



 

"Attento!".

L'urlo unisono di Shoto, Katsuki e perfino Tenya anticipò di un frangente l'attenzione di Izuku ma non abbastanza da farlo completamente scattare con l'One for All. Una lampara violacea tracciò una retta fulminea nel cielo e lo colpì. Si levò una piccola esplosione, l'aria per un attimo si saturò di zolfo e in parte anche particelle di polvere nera, poi un anello di fumo.

I tre Hero non ancora Pro rimasero interdetti, quasi a trattenere il fiato, incapaci di muovere un solo muscolo. 

"Ebbene!" li destò una voce profonda ma carica di disprezzo e sarcasmo alle loro spalle, mentre si avvicinava. Katsuki si voltò lentamente, con lo sguardo più assassino mai visto sul suo viso sbiancato. "Oh, il futuro Numbero Two mi vuole fare a pezzi, vedo…" commentò, con una finta posa teatrale. Si portò addirittura una mano sul petto per enfatizzarsi. "Eccellente".

Come lo pronunciò fu come avere una gelida spruzzata d'acqua sul corpo. 

Quel Villain non era apparso forte, anzi, con quel costume viola e nero simile a un clown si era fatto appositamente sottovalutare. Il suo viso spigoloso era truccato di bianco, occhi d'onice brillavano sotto a rombi di pesante trucco nero, labbra dipinte a cuore, sempre di un nero pece. Indossava un buffo cappello con tre campanelli, il lato destro viola, il sinistro ancora nero. Aveva un costume che richiamava la texture del cappello, guanti bianchi con ampi risvolti di pizzo candidi e scarpe di tela rosso fuoco, con la punta arricciata. 

Era veramente insolito. La sua voce si alternava fra lo stridente acuto e il profondo grave. Apparentemente il suo non era sembrato un Quirk di potenza elevata, si limitava ad attrarre a sé degli oggetti di metallo di media-grandezza per scagliarli su edifici, negozi e gettare un po' il panico. 

Quando i quattro tirocinanti erano accorsi immediatamente, allertati nel bel mezzo di un piccolo stage presso le loro agenzie, tutto era cambiato. Il Villain, che si era presentato come FlameJolly, aveva schioccato le dita, tutto si era congelato e lui aveva materializzato dal nulla una sorte di pistola d'argento, ad occhio e croce una Revolver e aveva inserito un proiettile rosso.

Deku, nonostante avesse il corpo freddato da quello stallo temporale, sotto un cielo che da azzurro era diventato nero-viola, era scattato, spaventato che quel proiettile fosse stato un retaggio della droga cancella Quirk di Overhaul. 

FlameJolly aveva riso mellifluo, ristabilito il normale scorrere del tempo e si era fatto accerchiare dagli altri quark dei tre Hero, poi aveva sparato in direzione di Kacchan.

"Corri, giovane Hero. E salva il tuo amichetto!".

Deku lo aveva guardato fra l'implorante e il collerico ma si era posto in direzione di Kacchan facendosi colpire...

 

Mormorii sconnessi. Il corpo pesante una tonnellata. Un odore misto nelle narici di cibo caldo, caffè e medicinali. La sensazione martellante nella testa cominciava a ricordargli di essere ormai vicinissimo al risveglio.

Una mano calda gli si appoggiò sulla testa, non poté che bearsi un po' espirando sollevato, grato per quella carezza. Era una carezza, almeno? Dischiuse quindi gli occhi, vedeva tutto sfocato, ma bastò sbattere le palpebre una, due, tre volte per avere un po' di nitidezza.

E subito si pentì. Il suo cuore prese a battere ferocemente, a ritmo di un suono acuto alle sue spalle: era in una piccola gabbia di plexiglass, più o meno venti centimetri per trenta per sessanta, fili sul suo corpo.. ma quelli che lo stavano fissando non erano persone! Erano giganti!

"Calmati, giovane Midoriya!".

Quella voce! Giusto! Lui era Izuku Midoriya, ricordava ancora molto poco di quello che era successo ma quando si voltò per incontrare almeno un volto familiare il suo riflesso lo fece freddare. 

Aprì la bocca volendo gridare, ma ne uscì un gorgoglio incomprensibile, acuto e corto. Dov'era la sua pelle? Era un qualcosa di piccolo, un coniglietto verde, con i suoi soliti capelli e due lunghe orecchie che si muovevano come avessero avuto vita propria. I suoi grandi occhi smeraldini fissavano il suo muso, perfettamente piccolo, con un nasino rosato e un piccolo incisivo bianchissimo che spuntava da sotto le labbra. Aveva una morbidissima e arruffata coda bianca, e una fasciatura sulla zampa sinistra. 

"No..!" sillabò. Almeno poteva parlare, sebbene con la stessa voce di chi aveva ingoiato dell'elio. 

"Un coniglio?" ruggì una voce alle sue spalle. Kacchan sedeva con un'espressione burbera su un lettino con cerotti sul viso e una fasciatura al braccio. "Tre giorni di coma per trovarlo in un fottuto coniglio?!". Con uno scatto rapido si buttò sulla gabbia, piantando le mani sul vetro con un rumore terribile. 

Deku si tirò le orecchie per coprirsele e si rannicchiò sotto un paio di coperte, tremando un po'. 

"Non fare rumore, in questo stato può sentire, annusare e vedere molto più di noi. La sua percezione del mondo è cambiata" rimproverò Recovery Girl, che aveva in mano delle carote. Le porse al coniglietto, togliendogli quel coperchio protettivo da quello che sembrava essere un piccolo nido posto su un alto piedistallo. "Mangia caro, non sono carote normali. Sono vitaminiche e ti aiuteranno ad accelerare la guarigione".

Deku sbucò pian piano, annusò attento e circospetto, poi iniziò a mangiare velocissimo le carote, incurante di essere in parte un buffo spettacolo e in parte anche molto dolce.

Dopo qualche minuto si fermò e iniziò a rendersi conto di essere circondato da tutta la 1-A con tanto di Aizawa e All Might.

"Ricordo di quel Villain e il suo Quirk spazio-temporale…" iniziò, abbassando lo sguardo ora cupo.

"Non era un comune Villain, aveva contatti con alcuni elementi" iniziò All Might, senza sottolineare che fosse un grande alleato di One for All ed era riuscito ad evadere chissà come dal Tartaro. Ma Deku comprese e annuì deciso. "Aveva più Quirk, quando siamo arrivati però, di lui non rimanevano che i vestiti".

"Cosa?" squittì Deku, tremante.

"L'utilizzo di più Quirk ha disintegrato il suo corpo. Abbiamo raccolto quanto più DNA da quello che rimanevano di capelli e unghie per riuscire a recuperare più informazioni possibili" continuò Aizawa, sospirando un po'. 

"Quindi questo significa che non potrò più tornare un essere umano?!" esclamò il giovane.

Calò immediatamente un silenzio tombale.

"Ehi, Midoriya. Non preoccuparti" interruppe poi Eijiro, alzando un pugno festosamente. "Vedrai che riusciremo a farti tornare normale!".

Deku sorrise ma in cuor suo era tremendamente preoccupato…

 

Qualche giorno in infermeria senza alcun risultato e Deku decise che avrebbe provato a reintegrarsi nella sua vita di studente del primo anno. La sua convinzione svanì quando, appena si svegliò, notò che durante la notte gli avevano chiuso la porta della stanza come consueta abitudine ed era così in alto quella maniglia che non ci sarebbe arrivato neanche con una sedia.

"Oh, no! Pensa, Izuku! Sei un coniglio adesso e si sa che questi mammiferi hanno una buona agilità e saltano!" pronunciò velocissimo, tirandosi le orecchie. 

Saltò giù dal letto, ignorando la zampa ferita e si avvicinò alla maniglia. Era alta forse più di un metro dal pavimento e la poca luminescenza che filtrava dal corridoio non aiutava a fare calcoli precisi. Deku chiuse gli occhi, si concentrò: per un frangente sentì un calore nella mano.

"Sì! Ho ancora l'One for All!" pensò, mentre il suo piccolo corpo iniziava a brillare e con esso si manifestavano scariche elettriche. 

Spiccò un altissimo balzò ma nello stesso istante la porta si alzò e finì in faccia a quello che fu Kacchan ed entrambi ruzzolarono contro il muro in un sonoro fracasso.

"Se volevi morire perché non me lo hai detto?!" scattò il focoso, facendo denotare come suo solito i palmi delle mani. 

"Scusa, Kacchan" farfugliò Deku che era finito con il popò all'aria. "Ma ho scoperto di avere ancora il mio Quirk!".

Kacchan non poté fare a meno di rendersi conto che era carino mentre lo guardava con tenerissimi occhi dolci e muoveva le zampette superiori per ogni piccola parola o scodinzolasse piano. Ma quelle orecchie poi..!

"Kacchan, mi stai ascoltando?".

Il biondo lo afferrò per le orecchie, incurante dello squittio di sorpresa e lo portò sulla sua mano, guardandolo bene. Aveva anche la pelliccia della pancia tutta bianca. Sembrava soffice, chissà come sarebbe stata con un tocco. Fu quasi tentato di farlo quando si fermò e si rimise in piedi.

"La zampa?" chiese, con lo sguardo puntato altrove.

"Mi fa ancora un po' male, ma posso farcela".

Kacchan borbottò qualcosa per poi andare in cucina dove gli altri iniziavano a consumare la colazione. E intanto il giovane Midoriya si strofinava rapidissimo capelli e muso con un fare pressoché adorabile. Tutti si fermarono per ammirarlo, mentre il biondo avvampava perché era automaticamente al centro dell'attenzione di tutti.

"Sei adorabile, Deku-kun!" cinguettò Ochako, accarezzandogli una ciocca più che ribelle.

Izuku arrossì talmente tanto che si nascose parte del viso dietro alle orecchie. "G… gr… grazie, Uraraka-san…".

Katsuki sbuffò, lanciandolo in aria, con un grido del piccolo e uno sgomento generale. Uravity immediatamente lo toccò con il suo Quirk e lo fece volteggiare, salvandogli così la vita. 

"Bakugo! Era pericolosissimo! Potevi far male a Deku-kun!" protestò l'eroina, mentre Deku si faceva strada verso il tavolo, solo che l'altra lo prese e lo strinse al petto. Inutile dire che il coniglio divenne più rosso che verde. "Stai bene, Deku-kun?" chiese dopo un attimo di rabbia, sorridendogli.

"Sì, Uraraka-san!" esclamò l'altro. 

"Piuttosto, Midoriya, hai ancora il tuo Quirk?" chiese improvvisamente Mineta, mentre mangiava un boccone di riso.

"Sì. Questa mattina, mentre mi concentravo per poter aprire la porta della mia camera, ho notato che il mio Quirk si era attivato.. solo che…" raccontò il piccolo, ora arrossendo.

"Quindi quel trambusto era perché ti sei schiantato contro Bakugo?" schernì Denki, mal celando una risatina sarcastica.

Ebbe un ringhio poco gentile dal biondo. 

"Beh, forse essere un coniglio non è così male" pronunciò poi Eijiro.

"In che senso?" esclamò Deku, avvicinandoglisi con quattro saltelli. "Spiegati, per favore: perche io non vedo vantaggi".

"Credo che ne troveremo invece" concluse il rosso, con un sorriso addolcito.

Nessuno comprese il motivo di quelle parole così misteriose…

 

"Non abbiamo ancora trovato il modo di farti tornare com'eri prima, Midoriya Shonen".

Izuku non aveva neppure più la forza di ribadire che aveva ormai perso le speranze. In quasi due settimane in cui aveva provato ad accettare il suo nuovo corpo non era riuscito a trovare neanche un solo punto felice, come aveva proferito il giovane Red Riot.

Vide All Might allungargli un biscotto davanti al muretto e un pochino di te' caldo in un minuto recipiente che ricordava una tazzina giocattolo. Deku ringraziò con un cenno ma distolse lo sguardo.

"All Might…" chiamò dopo un breve silenzio. L'altro lo guardò attendendo. "Se non dovessi più tornare me stesso, cosa ne sarà dell'One for All?" 

"Sei più preoccupato per l'One for All piuttosto che di te stesso" commentò con un risolino Yagi, soffiando sul suo tè ancora piuttosto caldo. Gli fece un'amorevole carezza sui capelli arruffati e lo fece salire sulla sua mano guardandolo affettuosamente con fare paterno. "Ricorda, Midoriya Shonen, che quando le speranze sono ormai lontane, c'è sempre qualcosa da fare".

Deku sorrise un po' ma non ne era convinto.

 

"Qualcuno ha visto Deku-kun?" interruppe la voce preoccupata di Ochako. 

Iida e Todoroki smisero di mangiare e negarono. Era da un po' che il piccolo batuffolo mancava. I due si alzarono, intuendo le intenzioni dell'amica dallo sguardo limpido e spaventato. Dovevano andare a cercarlo e anche di corsa.

Sparsero la voce al tavolo di Kacchan, Bakugo, Sero e Kaminari per aumentare il numero di possibilità di riuscita e usciti dalla mensa si sparpagliarono in diversi corridoi. Il più preoccupato di tutti era nientemeno che Katsuki, che ultimamente cominciava a pensare un po' troppo spesso a Deku e a quella bella codina bianca e morbida. Che voglia di accarezzarla e magari sentire il musetto perfetto solleticargli la guancia per una effusione d'affetto. 

Scosse il capo, sbuffando tra i denti qualcosa di incomprensibile: sperava solo che quella palla di pelo stesse bene e basta. 

"Guarda lì!" indicò improvvisamente Shoto, superandolo con un rapido scatto. 

Alla fine di una rampa di scale, un po' nella penombra c'erano circa tre energumeni, tra cui uno minuto, forse simile a Mineta. Teneva per le orecchie un animaletto dall'aspetto vagamente familiare e lo stava torturando con un sadico sorrisetto.

A Kacchan non bastarono altri dettagli per intuire che quella pallina di pelo altri non era che Izuku! Che cosa volevano fargli quei quattro smidollati? Lanciò una fiammata e si guadagnò la loro attenzione.

"E voi che volete?" sbuffò il basso essere dalla faccia nera e i capelli rossi. "Non vedete che ci stiamo divertendo qui?".

"Lascialo andare" intimò Shoto.

"Cosa?" schernì il basso ragazzaccio, per poi avvicinare Deku alle sue labbra. "Questo succulento coniglio, forse?".

"Non sapete che Yosemire ha il Quirk dell'Implosione? Se solo lo vuole, con la forza del pensiero, può disintegrare qualunque cosa nel raggio di venti metri, come questo ignobile mammifero qui che ci stava infastidendo" rise sadicamente uno dei suoi "sottoposti".

Kacchan ruggì ancor di più ma prontamente Shoto lo toccò sulla spalla e fece altri due passi avanti, scendendo un paio di gradini. 

"Quel coniglio è nostro amico. Ridatecelo e nessuno si farà male" pronunciò con una calma invidiabile.

"Eh? Credi che quella misera minaccia possa farmi cambiare idea? Era nel nostro territorio e faceva cose strane con salti e scintille, ci stava infastidendo. Merita di implodere in miliardi di particelle".

A Deku quell'essere ricordava molto Shigaraki e il suo modo mellifluo di parlare, faceva rabbrividire. Cercò di scalciare un po', ma ottenne solo una stretta più forte alle sue orecchie. Emise un involontario squittio di dolore e sorpresa e li vide tendersi i suoi tre amici, dove perfino Iida non sapeva come reagire. 

Il suo One for All? Avrebbe funzionato per combattere? C'era solo un modo per saperlo: si concentrò al massimo, pian piano il suo corpo si accese di una lieve luminescenza verde e scariche iniziarono a correre velocissime. Dischiuse le palpebre, era talmente concentrato che chiunque non lo avrebbe più sottovalutato. La presa si fece ancora più salda sulle sue orecchie ma doveva combattere, doveva farcela! Si era così rammollito in quei giorni che si sarebbe preso a suon di Smash da solo.

"Ma che gli sta succedendo?" esclamò stupito uno degli scagnozzi.

Izuku caricò il suo piccolo corpo, toccando con i piedi quelle dita d'acciaio e colpì con uno Smash Shoot-Style tuttavia con una sonora tallonata. Il nemico fu letteralmente schiantato contro il muro, l'onda d'urto si portò via perfino i suoi seguaci e lui stesso, poverino, si ritrovò a volare verso i suoi amici. 

Kacchan fu rapido e lo afferrò prontamente nelle mani, controllando che non avesse nulla di rotto. Notò solo un arrossamento alla base delle orecchie, la coda fin troppo arruffata e un rossore alla zampa ferita. Maledetti! Che cosa avevano pensato di fare al suo coniglio.

-Mio?- pensò sorpreso da se stesso, ma scosse subito la testa per allontanare simili pensieri sconci.

"Midoriya! Tutto bene?" esclamarono all'unisono Tenya e Shoto visibilmente preoccupati e sollevati.

"Sì, grazie.. cercavo di allenarmi quando sono finito in quest'ala della scuola e me la sono vista brutta. Per un attimo non ho nemmeno potuto usare il mio Quirk!" sospirò il coniglietto. 

"La prossima volta fai più attenzione!" ruggì Katsuki, avvicinandoglisi pericolosamente al viso. 

Nel momento in cui il piccolo Deku gli rivolse occhioni preoccupati il destino decise di rendere il tutto più ironico oltre che imbarazzante: sì, perché quel movimento rapido della sua teste fece avvicinare anche di troppo le labbra su quelle del biondo in un vero bacio!

Improvvisamente si levò una luce verdastra intensa, quasi bianca e freddissima che inondò l'intera rampa di scale e parte del corridoio per circa dieci secondi. 

Quando riaprirono gli occhi rimasero completamente sconcertati: Deku era inginocchiato sul pavimento, completamente nudo, con le orecchie salde alla sua testa che sbucavano dai capelli e la morbida coda bianca sul coccige. Aveva il respiro affannato e tentava di celare la sua virilità. 

"C… che diavolo..?" esclamò Katsuki, che ancora non si rendeva conto di quanto accaduto. "Deku, vuoi morire?! Come cazzo ti sei permesso di baciarmi o qualunque cosa fosse? Volevi molestarmi, pervertito di merda?!".

"No, Kacchan! Te lo assicuro! E' stato solo una sfortunata coincidenza! Non mi sarei mai perm…". Le sue parole si arrestarono, roteò gli occhi e crollò svenuto in un piccolo tonfo.

"Midoriya!" esclamarono Shoto e Tenya. 

Shoto si levò la sua giacca e la usò per coprire in parte l'inguine del ragazzo, Tenya lo prese in braccio, attento a non fare movimenti bruschi e lo portarono immediatamente da Recovery Girl.

 

Quando Deku si svegliò era completamente da solo, la testa intontita e una sensazione sgradevole alla bocca dello stomaco. Si sentiva strano ma almeno era tornato umano, per quanto ricordasse prima dell'esplosione. Com'era possibile che fosse riuscito a tornare umano con un bacio fortuito con Kacchan? Cos'era, una storia romantica di fiabe e principesse per caso? 

Si mise seduto e nel farlo gli piombarono dinanzi agli occhi due orecchie verdi, esattamente come i suoi capelli. D'istinto si voltò per controllare il suo didietro e si rese amaramente conto che era sì tornato umano ma aveva mantenuto quelle caratteristiche da coniglio. 

"Non può andare peggio di così!" sospirò, celandosi il viso pallido e freddo nelle mani. 

Era al tramonto. Il sole filtrava attraverso grosse nubi scure che presagivano un temporale durante la notte, di quelli che avrebbero rinfrescato ancora per tutta la metà di ottobre. Dopotutto era stato particolarmente caldo l'autunno. Quei brillanti colori che giocavano a creare bellissimi riflessi nelle vetrate della U.A. lo rassicuravano, in un qualche modo gli ricordavano molto Kacchan.

Si toccò le labbra: avevano ancora il sapore del biondo. Possibile che fosse stato un bacio d'amore a rompere quella sorte di maledizione? Deku arrossì, portandosi una mano alla bocca e una sul petto dove il suo cuore batteva velocissimo. Amore? Lui e Kacchan? No, impossibile! Non era matematicamente probabile che entrambi avessero dimostrato anche solo dell'affetto in quell'attimo vagamente romantico. 

"Smettila di pensare a queste cose, idiota!" si rimproverò, scoprendo le sue gambe abbastanza deboli. C'era una nuova fasciatura alla gamba, in effetti faceva anche un po' male. Provò a camminare, un violento capogiro per poco non lo fece collassare dritto sul pavimento e l'arto ferito non era di grande supporto.

Improvvisamente alla porta dinanzi a lui bussarono. Al suo "Avanti!" entrò una figura alta, snella e femminile.

"M… Mirko-san!" esclamò colpito Izuku, anzi, proprio freddato che la N.6 Pro Hero fosse lì nella sua stessa stanza d'infermeria con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.

"Sei Midoriya Izuku, vero? Anzi, Deku?" chiese, chiudendo la porta alle sue spalle. Lui annuì imbarazzato. "Ho sentito che cosa ti è capitato, ma sai mi sono voluta accertare che le voci fossero vere" disse, guardandosi le unghie con nonchalance. In un rapido scatto gli fu a un centimetro dal viso, sogghignandogli e afferrandogli le orecchie. Le tirò un po', senza veramente fargli del male. "Non capita tutti i giorni di trovare un Rabbit Hero come me, mi incuriosisci parecchio!".

"Q.. questo è solo una complicazione del Quirk di FlameJolly" ammise Izuku, mentre lei lo lasciava andare e annuiva, dandogli le spalle. Dio, che corpo tonico e scolpito, che bella coda a pompon poi! 

"Voglio che tu sia la mia spalla, vedo già del potenziale in te. Abbastanza muscolatura, gambe snelle, sono certa che non ti manca l'agilità. Anzi, sarai proprio il mio kohai!" sorrise, puntandogli contro un dito. "Un po' come Hawks ha scelto il tuo amichetto… com'è che si chiama?".

"Uhm.. intende dire Fumikage Tokoyami-kun?".

"Sì, esatto. Ragazzo! Sei sveglio, già mi piaci!" esclamò Mirko, allargando ora le braccia.

"Mi dispiace, ma… All Might-".

"Sì, sì, lo so" tagliò corto l'annoiata Mirko, facendo poi un sorriso enorme. "Gli ho già parlato. Posso allenarti io fino a quando non tornerai normale. Il tuo è un Quirk di forza o sbaglio?".

Izuku annuì confuso. L'altra gli si sedette accanto, facendo ondeggiare leggermente il letto. Alle loro spalle il tramonto cominciava a spegnersi nel blu serale. Erano quasi le sette di sera dopotutto.

"So come ti senti. Neanche per me è stato facile farmi accettare per via del mio aspetto. Ma per arrivare a un grande posizione bisogna perseverare. Abbiamo le armi per farlo" le disse, allungandogli il pugno. "Andiamo, Deku! Sarà divertente".

Gli colpì piano il pugno, magari quella eroina gli avrebbe dato una nuova potenzialità…

  
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