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Autore: Nocturnia    18/05/2021    1 recensioni
"Moriranno."
Wesker le rivolge uno sguardo obliquo, asciutto.
"Mi incuriosisce sapere solo come. E in che ordine."
Dita sottili, bagnate - che gli stringono il mento in una morsa avida, spietata.
"Non guardare loro: guarda me."
Genere: Angst, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albert Wesker, Alex Wesker, Chris Redfield, Claire Redfield, Excella Gionne
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Threesome, Violenza
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20 20.

È giovane la ragazzina che si trova davanti - troppo.
Lo fissa con uno sguardo che riconosce -  ricorda.
Incrocia le gambe sotto di sé e da quella posizione non gli nasconde nulla - non la linea piatta dell'addome, non quella del pube, marcata appena da una linea bionda e liscia.
Wesker alza un sopracciglio, tace - inspira, e il suo odore lo colpisce come un pugno dritto nello stomaco.

Argan e sangue.

"Con Excella non ti sei posto tutti questi problemi."

"Quanti anni ha, Albert? Diciassette? Cristo, non ricordo nemmeno come fosse essere così giovane."

La ragazzina - Alex - si stringe nelle spalle, voltandosi e offrendogli una panoramica più che generosa della curva della schiena, quella delle natiche.
"Natalia è nata nel 2002."
"Lo so." ribatte, neutro.
Alex si accomoda tra le coperte sgualcite, sulle ginocchia un vassoio sul quale ondeggia una tazza di caffè e due brioche.
Scivola con le dita prima su una, poi sull'altra - sceglie infine quella ripiena di mirtilli e cioccolata, nessuna granella aggiuntiva di zucchero.
"Siamo nel 2018: credo che tu i conti li riesca a fare anche da solo."

Sedici anni.

Alex addenta la prima pasta, libera un suono di gola - soddisfatto.
"Merda, avevo dimenticato quanto fossero buone. Burton comprava solo quelle confezionate e diciamocelo: in quella famiglia il cibo non è dei migliori."

"Sedici. Ha sedici anni, Alex."
"Una bambina."

Wesker rafforza la presa attorno alla testa dell'aspide, sposta il peso del corpo sul piede destro - la gamba sinistra un insieme di cicatrici che pulsano e gridano a ogni movimento.

"Una bambina che sa già come coltivare la Stairway of the Sun fuori dal suo ambiente."

Alex si pulisce gli angoli della bocca con le dita, gli rivolge uno sguardo curioso, in tralice.
"Sono io, Albert: sono Alex."

No. Sì.

"Lo so."
Alex appoggia la brioche, aggrottando le sopracciglia.
"Non... devi abituarti, lo so. Anche per me non è stato facile."
"Sei una... ragazzina."
Alex ridacchia, un gemito teso, nervoso.
"Già. I vantaggi di aver colonizzato il corpo di una bambina."
Wesker le si avvicina zoppicando, sfiorandole appena una guancia - tiepida, appena rosata.
"Sei... diversa."
"Anche tu."
Wesker tace, prosegue nel suo studio silenzioso - l'arcata orbitale, la linea del naso, quella elegante del collo.
"Sei un po' invecchiato."
Si blocca, fissandola - sul fondo della pupilla una scintilla indignata, forse persino offesa.
Alex abbozza un sorriso, prendendogli il viso tra le mani - seguendo linee nuove e vecchie; cicatrici che la storia aveva inciso nella loro pelle come memorie.
"Ti dona, Al." mormora poi, baciandolo.
La sua bocca ha il sapore di sempre.



Nota dell'autrice: questa storia fa riferimento agli avvenimenti accaduti in "Collide".
   
 
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