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Autore: Ivy001    18/05/2021    2 recensioni
Quando la felicità di una famiglia viene distrutta da un evento inaspettato e inspiegabile...qualcuno scompare, la Banda si riunisce
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Nairobi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alba, sola nella sua stanza, si osserva allo specchio, ammirando quella bellissima acconciatura che Ivana ha realizzato con estrema dolcezza, mentre le raccontava di se e della vita trascorsa in Ucraina.

L’undicenne non ha mai pensato di poter trovare immediata sintonia con una persona effettivamente sconosciuta. Invece ciò è accaduto, a dimostrazione del potere e della forza dei legami di sangue. Probabilmente, però, il “colpo di fulmine” tra le due sorelle è scattato non per la parentela, ma per la somiglianza caratteriale.

 

Mi è sempre stato detto di avere un caratteraccio quando avevo su per giù la tua età. Beh, è vero! Mia madre mi rimproverava ogni due per tre. Però sapevo farmi rispettare. Con il tempo e la crescita sono diventata più razionale e meno casinista  - le ha rivelato Ivana, o meglio Varsavia, mentre chiacchieravano al momento della presentazione.

 

Anche Alba si ritiene una bambina dura e forte come la roccia, inscalfibile. Almeno è ciò che credeva fino alla sparizione di Ginevra, circostanza di vita che l’ha messa di fronte alle fragilità proprie della sua età. Fragilità che ha scoperto esistere anche negli adulti e di cui soffre anche lei, in segreto.

Avrebbe messo la mano sul fuoco circa la storia d’amore della sua mamma e del suo papà: dopotutto li vedeva ogni giorno scambiarsi effusioni, essere l’uno la seconda metà dell’altra. E improvvisamente tutto è cambiato, e l’ha resa consapevole che nulla nella vita può essere dato come certo e definitivo.

Il flash di poche ore prima le piomba insistente nella mente, facendosi strada violentemente tra i tanti pensieri. Non potrà mai dimenticare lo sguardo di Bogotá di fronte alla domanda che lei gli pose sull’innamoramento. E tantomeno potrà scordare la freddezza e l’imbarazzo di Nairobi quando venne chiamata in causa, spinta ad esporsi.

Gli occhi di Alba si inumidiscono al solo ricordo, velandosi di immensa tristezza.

“Non tornerà più nulla come prima” – commenta ad alta voce. Volge un ultimo sguardo su di se, riflessa allo specchio, e scioglie la treccia, lasciando i lunghi capelli castani ricaderle sulle spalle e coprirle in parte il viso.

Con un nodo alla gola, la bambina si dirige nella camera del fratellino, vogliosa di distrarsi.

Sebastian è alle prese con le macchine a giocattolo. Allora Alba, senza disturbarlo, lo spia dalla porta socchiusa. Accenna un timido sorriso, mentre lo sente imitare la voce del Professore o degli altri Dalì, inscenando un’ipotetica fuga dalla polizia a bordo dei suoi veicoli di plastica.

“Sbrighiamoci, abbiamo poco tempo”

“Si, facciamo in fretta o ci prenderanno”

Continua a dire il piccoletto, muovendo le automobiline una dietro l’altra.

Fortuna che Sebastìan ha sbloccato il suo mutismo, pensa Alba, cosciente che, semmai ciò non fosse accaduto, la situazione sarebbe sprofondata nel baratro più totale.

“Ehi, cosa ci fai qui?” – le domanda qualcuno comparso alle sue spalle improvvisamente.

Lei si volta riconoscendo la voce.

“Ivana!” – esclama.

“No, ti correggo…” – precisa la vent’enne, fiera della nuova identità – “Sono Varsavia!”

“Ok, Varsavia! Però a me piace chiamarti Ivana”
“Allora, solo per te rimango Ivana!” – le sorride dolcemente la bionda, mostrandosi talmente dolce e premurosa, da regalare alla sorellastra quella dose di affetto tipicamente materno di cui proprio Alba necessita ora più che mai.

La ragazza le accarezza i capelli notando l’assenza della treccia, però sorvola non volendo mettere, magari, in imbarazzo la parente che li ha volutamente sciolti.

“Ti va di chiacchierare un po' io e te?” – le chiede Varsavia, avendo intuito il malessere dell’undicenne.

“Certo! Vieni, andiamo in veranda!” – risponde la minore, prendendola per mano, trascinandola fino al luogo preciso.

Siedono sul divanetto da esterno che dà a quel posto un tocco di eleganza.

“Questa villa è fin troppo lussuosa per me che sono sempre stata abituata ad avere poco!” – sostiene Ivana, ammirando con quanta precisione è curato anche il terrazzo.

Poi le due si accomodano e si lasciano andare ai ricordi.

Varsavia chiede ad Alba si raccontarsi, così da sperare che quel momento possa condurla ad uno sfogo e alla liberazione di un sentire nascosto.

Alba apre il suo cuoricino, narrando di momenti dove tra le mura di casa regnava soltanto la felicità, momenti dove Ginevra era presente e fortemente centrale.

“Che rapporto hai con lei?”

“Speciale! Proprio come faccio con Sebastìan, la proteggo sempre da tutti”
“Sei una bravissima sorella maggiore” – la lusinga Ivana, asciugandole il viso da una lacrima che, senza volere di Alba, è scivolata sulla guancia.

“Adesso che non è qui con noi, io sento un forte buco qui” – dice la bambina, indicandosi il lato sinistro del petto, lì dove sa, imparandolo a scuola, che è posizionato il cuore.

La ragazza avrebbe tanto da dirle per trasmetterle conforto e vicinanza, però ogni parola appare come vana. Quindi si limita ad un abbraccio.

A quel punto è proprio l’undicenne a ricordare un vecchio video trovato sul PC tempo addietro per puro caso.

“Voglio farti vedere una cosa, aspetta!” – preda di una forte nostalgia, la bambina afferra il computer, riposto da due giorni proprio su un tavolino in veranda e lo accende.

Cerca, attenta, qualcosa sotto lo sguardo curioso di Varsavia.

“Eccolo!!” – esclama, una volta trovato il filmato in questione.

Dopo che Alba clicca il Play, davanti agli occhi di Ivana si mostra un momento speciale, girato con uno smartphone, da Rio, sette anni prima.

 

7 anni prima…

 

E’ luglio e l’arrivo dei gemelli è previsto verso la prima metà di dicembre.

Tokyo decide di organizzare un party dopo aver scoperto della moda americana del “Gender Reveal”. All’insaputa di tutti, consulta la ginecologa di Nairobi, grazie all’aiuto di Carmen Johnson, venendo così a conoscenza del sesso dei piccini in arrivo prima, addirittura, del resto della famiglia.

“Sicura che nessuno riuscirà a scoprirti?” – le domanda, all’epoca, la tutrice dei Dalì.

Le due sono appena tornate a casa con delle buste per la spesa stracolme.

“Ehi ma avete svaligiato il supermercato?” – chiede Rio, svegliatosi di soprassalto dal suo solito pisolino pomeridiano, a causa del vociare chiassoso delle donne.

“Bene, proprio l’uomo che ci serviva!” – afferma, sorridente, Selene affidando la roba pesante al compagno.

“Che?!” – esclama lui, costretto a sobbarcarsi mansioni di cui non sa neppure lo scopo – “Da quando in qua sono diventato il maggiordomo?”

“Da sempre, mi amor!” – lo prende in giro la Oliveira, dandogli un bacio a stampo come ringraziamento del servizio – “Portali in cucina e disponi la roba come si deve!”

“Potrei sapere, di garbo, cosa ti sta passando per la mente?” – Rio è confuso e mentre esegue gli ordini della compagna, esige spiegazioni.

Ovviamente Tokyo tace, impedendo anche a Carmen Johnson di aprire bocca in merito.

“E’ una sorpresa. A proposito…hai il gonfiatore elettrico da qualche parte?” -  domanda la donna, tirando fuori dalla borsa due palloncini sgonfi uno di colore bianco, l’altro nero.

Quell’interrogativo spiazza ancor di più Anibal che, inarcando il sopracciglio, alquanto perplesso, si chiede a cosa possa mai servirle. Ovviamente evita di farle altre domande, visto che Selene non ha intenzione alcuna di svelare il fatto.

Così, le indica dove trovare l’aggeggio e, dopo la sistemazione della spesa, torna in camera per riprendere il suo sonnellino.

“Nairobi e Bogotá sono invitati a cena da noi stasera! E anche i Johnson”  - comunica la Oliveira a Rio, quando l’uomo nel tardo pomeriggio raggiunge la donna in cucina.

“Sul serio? Ecco spiegato perché di tanta roba!” – commenta, rubando al volo da un vassoio dei biscotti colorati.

“Cosa sono questi? Perché rosa e blu?” – indica la copertura di glassa del cookie.

“Anziché farmi l’interrogatorio, raggiungi Adam in soggiorno. Lui è alle prese con i palloncini!”

“I palloncini? Ma che giorno è oggi? il compleanno di qualcuno e non lo ricordo?” – Cortés consulta il calendario, cercando di capire di più. Ma tutto inutile; non gli rimane che accettare di non sapere cosa sta per accadere.

Le ore seguenti i due uomini sistemano quanto più possibile, su ordine delle rispettive compagne e, una volta tutto pronto, Tokyo e Carmen si distendono sul divano organizzandosi sul da fare.

E quando, alle 19 in punto, suonano alla porta gli invitati, è proprio Selene a correre all’ingresso per accoglierli.

Bogotá ha in mano una torta gelato confezionata che porge subito alla padrona di casa.

“Cazzo” – esclama  non appena nota che in soggiorno c’è un vero e proprio banchetto.

Nairobi, a bocca aperta, non riesce a rimproverarlo per l’espressione scurrile perché è troppo spiazzata dall’abbondanza di cibo.

“Alba, tesorino, ti va di venire con me? Devo dirti una cosa!” – approfittando di distrazioni della coppia di amici, la Oliveira si allontana con la bambina, all’epoca di quattro anni.

Conoscendo bene le possibili gelosie che possono sorgere tra minori, con l’arrivo di un fratellino o una sorellina, specialmente gelosie duplicate essendo i new entries dei gemelli, la ribelle dei Dalì cerca di rendere sua nipote partecipe dell’evento.

“Dovrai essere tu a portare mamma e papà nel salone principale. E quando sarà il momento, sarai proprio tu a bucare i palloni. Va bene?”

“Si!” – esulta di gioia la piccina.

Così la serata, rimasta impressa nei ricordi di tutti i presenti per essere stata ricca di cibo, di allegria, di serenità, e di sorprese, scorre veloce.

“E’ il momento giusto” – sussurra Tokyo ad Alba.

La bambina esegue subito la missione datale dalla adorata zia. Così si avvicina a Nairobi e le chiede di seguirla.

Agata non esita, pensando che sua figlia dovesse rispondere a bisogni fisiologici.

E non appena si trova nella sala addobbata, nota due enormi palloni leggendo chiaramente su di essi “Boy or Girl”.

“Non ci credo” – si commuove, comprendendo quanto sta per accadere e il perché di una vera e propria sorpresa.

Bogotá, condotto dal resto del gruppo proprio in quel punto preciso della villa, rimane a bocca aperta.

“Siete dei pazzi” – esclama il saldatore, avvicinandosi alla moglie, a due passi da quello che a breve Alba farà esplodere.

Mai nessuno ha mai organizzato qualcosa di tanto speciale per loro…eccetto il giorno delle nozze!

“Vi vogliamo bene, amici!” – risponde Selene, commuovendosi di gioia.

“Sei un genio, mi amor”- dice Rio a Tokyo, cingendole la vita e appoggiando il mento sulla spalla di lei. Ora sì che tutto è chiaro anche per lui.

“Volevo la versione spagnola di questi buffi palloni, purtroppo qui in Australia hanno quella inglese…perciò Boy or Girl! Si capisce ugualmente, giusto?” – aggiunge la padrona di casa, sorridente.

Dopo una serie di lacrime versate e l’euforia del momento, la bambina si posiziona tra i genitori.

“Sei curioso di saperlo?” – domanda la gitana al marito, stringendosi forte al suo petto.

Lui le bacia il capo con dolcezza, però non trova parole per risponderle, troppo preso dalla felicità.

“10… 9…8…7….6” – i Johnson insieme ai Cortés-Oliveira iniziano il conto alla rovescia.

Udendo l’euforia degli amici, Nairobi e il suo adorato consorte si scambiano un puro e dolce bacio, sotto lo sguardo estasiato di Alba.

La loro primogenita ha soli quattro anni e non sa cosa significhi la parola “amore”, ma le basta vedere la sua mamma e il suo papà e gli sguardi che si scambiano per capirlo.

“3…2…1”

Boom!

Alba fa esplodere sia il pallone alla sua destra che quello alla sua sinistra, liberando in aria coriandoli rosa e blu.

Rio, alle prese con la registrazione del momento, grida euforico, creando il caos.

Ed è proprio quel caos che adesso, proiettato sul PC, Alba sta mostrando ad Ivana.

 

“Siete una famiglia bellissima. E papà e Nairobi si amano alla follia” – commenta la ragazza, asciugandosi il viso bagnato di lacrime.

“Non si amano più come quel giorno” – precisa, amareggiata, l’undicenne.

“Invece sì, è solo la situazione di Ginevra ad averli allontanati. Però, proprio come fece Tokyo con quel party a sorpresa, dobbiamo trovare un modo per fargli far pace, per regalare loro la gioia di cui necessitano”

   
 
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