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Autore: FaithMore_95    19/05/2021    1 recensioni
[Sly Raccoon ]
[Sly Raccoon ]Vi siete mai chiesti come sarebbero andate le cose se Sly non fosse stato solo, ma avesse avuto una sorella di due anni più piccola di lui?
Sly e Harriett hanno rispettivamente 8 e 6 anni quando perdono i genitori a causa del quintetto diabolico.
La sofferenza è stata tanta, ma per fortuna non sono mai soli, perché possono contare l'uno sull'altra. E successivamente anche quello di Bentley e Murray. I loro migliori amici e successivamente compagni di avventure.
Questi racconti sono tante piccole One Shot che riprendono alcune storie del videogioco di Sly Cooper dal primo gioco fino al quarto. con l'aggiunta di Harriet.
Sly manterrà sempre il suo carattere spavaldo, responsabile, divertente, ma lo vedremo anche in una nuova veste di fratello maggiore.
Alcune le scriverò prima, altre dopo, ma verranno lo stesso sistemate in sequenza in base a cosa sta succedendo nel gioco.
Spero possiate apprezzare la mia idea.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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*Storia inventata collocata esattamente tra il terzo e il quarto gioco.

 

4. Ladro o Poliziotto?

 

Ho ricordi confusi di ciò che è successo nell’ultima ora, poiché tutto è accaduto troppo velocemente.
Il Dr. M che ci ha attaccati nuovamente mentre Sly, Bentley, Murray e io eravamo all’interno del caveau.

Sly che è stato colpito da quest’ultimo mentre cercava di attaccarlo.

Carmelita che è arrivata all’improvviso e ha preso le nostre difese attaccando il Dr. M.

Murray che ha preso di peso Bentley e me per portarci all’esterno, in un luogo più sicuro.

Il caveau che è ormai distrutto e con esso la storia della mia famiglia.

E per ultimo ma non meno importante, Sly che non si trova.

Vaghiamo da un po’ all’interno della foresta, ma di Sly nemmeno l’ombra.

 

“Murray, sei sicuro che quando sei tornato all’interno del caveau, lui non c’era?” chiedo a Murray sempre più spazientita.

“Te lo posso assicurare. Sicuramente sarà riuscito a uscire in tempo, ma è ancora stordito per la botta che ha preso e ha difficoltà ad individuarci.” dice lui torturando la collana d’ossa che porta al collo.

“Tranquilla, cherie, lo troviamo Sly. Lui non è tipo che si toglie facilmente di mezzo. Neanche distruzione di intero pianeta terra riuscirebbe a far fuori Sly.” si intromette Dimitri. Col suo marcato accento francese mi ruba un sorriso.

“Non lo conosco benissimo, ma Dimitri per una volta ha ragione.” dice Penelope, allontanandosi da Bentley e avvicinandosi a me.

Sono grata di avere una banda così unita, nonostante tutto.

 

“Ragazzi, avvicinatevi presto!” urla Bentley, che nel frattempo è sempre stato in testa al gruppo.

Lo raggiungo immediatamente sentendo il cuore in gola.

Poi guardo nella direzione che indica lui. Nell’incavo di un albero c’è il famoso bastone della mia famiglia. Mi avvicino per prenderlo e mi accorgo che non c’è solo quello. C’è anche il suo piccolo marsupio rosso e un biglietto col suo simbolo. Sopra al biglietto c’è un messaggio:
-E’ tuo adesso, fanne buon uso.- .

 

“Ma cosa mi dovrebbe rappresentare questo biglietto? Dove si è cacciato quel cretino?” urlo dando sgarbatamente il biglietto in mano al primo membro della banda che mi è capitato a tiro e cercando di non farmi venire una crisi di nervi. Ma come si permette di sparire così, con un solo biglietto e senza neanche dirmi le sue intenzioni? Senza neanche dirmi dove?

Resto in piedi davanti a quell’albero stringendo i pugni così tanto forte da farmi male.

 

“Harriett…” inizia a dire Bentley
“No Bentley, non giustificarlo perché non c’è niente di giustificabile.” dico a denti stretti.

“Capisco la tua rabbia, ma Sly non lascia mai niente al caso, sa sempre quello che fa.”

“Ma resta il fatto che ci ha mollato qui, che ha mollato qui me… Senza dare spiegazioni.” dico alzando la voce e avvicinandomi a lui.

“Vuol dire che al momento non vuole essere trovato. tornerà non appena si sarà schiarito le idee e ti spiegherà ogni cosa.” risponde Bentley con tono mesto. Tutti gli danno ragione. Continuo a guardarlo respirando affannosamente e inizio a pensare ai motivi che lo hanno portato a compiere un gesto del genere.

Il caveau è appena stato distrutto. La storia dei nostri antenati è andata persa. Tutto il loro bottino conquistato nel tempo non esiste più. Non esiste neanche più niente di materiale che possa ricordare nostro padre. Ci sono solo i nostri ricordi adesso. Quelli, il famoso bastone e il Thievius Raccoonus.

Sciolgo la tensione accumulata e Murray mi è addosso abbracciandomi.
Mi viene difficile ammetterlo, ma i ragazzi hanno ragione.

Sicuramente tutti questi avvenimenti hanno turbato lui quanto me. Tornerà quando sarà pronto.

 

Poi sento in lontananza il rumore di un elicottero e alzo lo sguardo al cielo per vederlo.
È l’elicottero della polizia. Carmelita sta abbandonando l’isola.

Carmelita è stata l’ultima persona a vedere Sly.

Sly è scomparso.
Carmelita sta lasciando l’isola.
Poi l’illuminazione.

 

“Appena becco quel procione gliela do io una bella botta in testa da stordirlo per sempre!” sbraito inveendo contro l’elicottero che si allontana.
Sly, che ti sei inventato stavolta?

 

 

[Due settimane dopo]

 

La mancanza di Sly nel gruppo si sente particolarmente. Senza di lui è come se la band avesse perso l’euforia. Come se non avesse più uno scopo preciso.

Gli altri mi hanno consigliato di non cercarlo, di aspettare i suoi tempi, ma sono la sorella… Continuo a pensare che non faccio niente di male se lo cerco e mi faccio spiegare da lui le sue intenzioni. O anche solo per un saluto.

Sul tetto nella quale sono, continuo a guardare la Torre Eiffel, visibile da ogni angolo della città, perdendomi nella sua maestosa bellezza. È come se donasse alla città di Parigi forza. La stessa forza che serve a me per mettere in atto ciò che ho in mente di fare.

Di fronte a me, l’edifico che tengo d’occhio ormai da un paio di giorni, ovvero la stazione di polizia.

Cerco il momento giusto per presentarmi da Carmelita. Voglio semplicemente farle qualche domanda. Non credo proprio proverà ad arrestarmi per qualche domanda. Dopotutto me lo deve, almeno per una sera. Poi possiamo tranquillamente prendere i ruoli di ladro e poliziotto.

Prendo il binocom e avvicino la visuale sulla finestra dell’ufficio di Carmelita. La finestra è aperta, la luce è accesa. Carmelita stasera è di turno.

Contatto Murray tramite la radiotrasmittente del binocom e sogghigno.

 

“Harriett, che succede?” chiede lui sbadigliando.

“Ho bisogno di un favore. Alla centrale di polizia con furgone tra circa un’ora. Te la senti?”

“Cosa hai combinato stavolta?” chiede con un tono di voce interrogatorio.

“Devo solo parlare con un’amica. Ci si vede dopo amico.” dico velocemente e poso il binocom nella tasca rossa legata attorno alla gamba. Afferro il bastone uncinato e mi incammino.

Tramite i cavi della luce, mi avvicino alla centrale di polizia, mi aggrappo alla grondaia proprio accanto alla finestra dell’ispettore ed entro nella stanza molto silenziosamente.

Lei mi da la schiena e guarda dei fogli che si trovano sulla sua scrivania.

Da quando Sly non è operativo, i suoi sensi sembrano leggermente più tranquilli.

 

“Ciao Carmelita!” sussurro. Lei si gira di scatto afferrando immediatamente il suo bazooka. Alzo le mani in segno di resa.

“Tu, Cooper. Che ci fai qui, potrei farti arrestare lo sai?” sbotta lei continuando a puntarmi la sua pistola.

“Si, so che potresti, ma non lo farai.” dico sogghignando.

“Cosa ti rende così sicura?” ghigna lei avvicinandosi leggermente.

“Devo chiederti una cosa. Dunque tregua per stasera. Da domani riprenderemo i nostri ruoli.” dico guardandola seriamente, lasciando che il bastone mi faccia da appoggio.

“Sii veloce, dimmi.”

“Dov’è lui? So che tu lo sai. So che tu puoi aiutarmi. È pur sempre mio fratello, posso sapere dove si è cacciato?” chiedo mordicchiandomi costantemente il labbro inferiore. Lei abbassa l’arma e una nota di dispiacere si forma sul suo viso.

“Anche se te lo dicessi, non servirebbe a niente.” dice sottovoce.

“In che senso…” inizio a chiedere, quando ad un tratto la porta del suo ufficio si apre e nell’ufficio di Carmelita entra Sly. Strizzo gli occhi per evitare che la vista faccia brutti scherzi, ma la vista non si sbaglia per niente, è proprio lui.

Indossa un maglione nero con un pantalone scuro elegante e non sembra neanche lui, invece è proprio lui, il suo sguardo l’avrei riconosciuto tra mille. Sgrano gli occhi. Lui fa lo stesso, ma si ricompone subitissimo, mostrandomi indifferenza. La cosa non mi piace per niente.


“Sly?” chiedo con voce stridula, per lo stupore. Lo guardo a bocca aperta per svariati minuti. Lui sembra essere confuso.

“Carmelita, questa ragazza chi è? Una partner?” chiede Sly a Carmelita. Io lo guardo sempre più sconvolta.

“Una partner?” chiedo quasi senza voce. Come può non ricordarsi di me visto il messaggio che mi ha lasciato appena una settimana fa. Che razza di storia ha messo in piedi? Lo stupore mi ha completamente tolto le parole di bocca.

“Sly…” inizia a dire Carmelita cercando qualche scusa valida. “Lei è una tua amica, voleva sapere come stessi.” dice passandosi una mano nei suoi bellissimi capelli blu.
“Un’amica?” chiede Sly fingendosi sempre più sorpreso. Potrà riuscire ad ingannare Carmelita con quello sguardo, ma non me.

Inizio ad innervosirmi.

“Ci lasci, per favore?” chiedo con fermezza a Carmelita. Vedo che lei vorrebbe puntarmi di nuovo la sua pistola contro, ma non lo fa.

“Per favore, ispettrice. Di cosa hai paura? Dopotutto sono solo un’amica indifesa.” dico schernendola.

“Va tutto bene, Carmelita. Anche se non mi ricordo di questa ragazza, cosa mai potrà succedere?” chiede Sly guardandola ammaliato. Dopo uno sguardo di intesa tra i due, lei esce dalla stanza.

 

“Ma cosa ti è saltato in mente?” dice Sly sgarbatamente a bassa voce avvicinandosi a me.
“Bel modo di rivolgerti ad un’amica questo, complimenti.” dico io ironizzando un applauso.

“Sei forse impazzita?”
“Impazzita? Io? Ma ti senti quando parli?”
gli chiedo incrociando le braccia al petto e appoggiandomi al davanzale della finestra aperta.
“Si può sapere che teatrino hai messo su?” chiedo spazientita. Sly si gratta la nuca con una mano, per poi raggiungermi vicino la finestra, dalla quale si affaccia.

 

“Dopo avermi aiutato a sconfiggere il Dr. M. le ho fatto credere di non ricordare chi fossi. E lei mi ha creduto. Mi ha detto che sono da sempre il suo partner e mi ha tratto in salvo.”

“Che cosa? E tu continui a farglielo credere?” dico guardandolo malissimo.

“E perché no, è bello stare da questo lato della legge.” dice lui facendo spallucce.

“Io non posso credere a quello che sto sentendo.” dico guardando un punto indefinito sul soffitto. Chiudo gli occhi.

“Sly, non puoi lasciarci così dall’oggi al domani.” sbotto.

 

“Ascolta. Ho avuto la possibilità di poter stare con Carmelita e l’ho colta al volo, tutto qui.” dice lui come se niente fosse.
“Tutto qui? E al resto non ci pensi? Ci hai lasciati in tronco.” dico io guardandolo con sguardo truce.
“Perché hai deciso di fare questa cosa, dopo tutte le avventure che abbiamo passato?” continuo trattenendomi dal prenderlo a schiaffi.

“Perché dopo la distruzione del caveau ho deciso di prendere del tempo. Okay?” dice spazientito. Questa risposta mi fa sentire una strana fitta al petto. Immaginavo che questo evento potesse farlo soffrire, ma non immaginavo così tanto.

“Prendere tempo?” dico quasi senza fiato.

“Ho deciso di appendere il bastone al chiodo per sempre o forse tornare tra un anno, chi lo sa? Ho bisogno di pensare.” dice lui secco.

“Ma…” inizio a dire, ma lui mi ferma.

“La banda non è scoperta, ci sei tu.” dice guardandomi.

 

“La banda si scioglie senza di te. Panda King e lo sciamano sono già tornati alla loro vecchia vita e Murray sta pensando di iniziare una roba chiamata demolition derby.” dico cercando di sistemargli il maglione alla meglio.

“Ti ricordo che prima di tutto siete una famiglia.” dice lui sorridendo.

“Ma è anche la tua famiglia, però.” dico guardandolo dritto negli occhi, portando le mani sui fianchi.

“Vi verrò a trovare, promesso.” dice lui lasciandomi un lieve bacio sulla fronte. Proprio come papà amava fare con la mamma.

“Ma io ho bisogno di te.” gli dico.
“Ehi, guarda che non sono mica morto eh.” dice sarcasticamente.

 

“Non c’è proprio niente che posso fare per convincerti?” lo supplico. Lui scuote la testa. Sospiro.

Se Sly ha decido che questa è la strada che vuole prendere per ora, nessuno gli può far cambiare idea, neanche io. Devo solo rispettarlo. Posso ribellarmi e supplicarlo quanto voglio, ma non funzionerebbe.

 

“Ma dunque adesso devo fuggire anche da te?” lo prendo in giro dopo un lungo silenzio.

“Ovviamente. Sarò il tuo peggiore incubo.” scherza lui. Allungo una mano e gli accarezzo una guancia, proprio vicino agli occhi, dove il colore del pelo è più scuro. Sorrido.


“Anche se non porti più la maschera, resterai un ladro per sempre. È una caratteristica fisica. Una volta ladro, sempre ladro.” dico, pensando al fatto che questa caratteristica fisica io non l’ho.

 

Mamma era un bellissima volpe bianca. Sarà anche per questo che lui è così fissato con Carmelita? Mentre Sly assomiglia tantissimo a papà, io sono un miscuglio tra i miei genitori. Non abbiamo mai capito come fosse possibile una cosa del genere. Il mio pelo è di un grigio un po’ più chiaro di quello di Sly e ho solo la punta delle orecchie e della coda nere.

 

“A questo proposito, devo darti un’altra cosa.” dice e tira fuori dalla tasca del pantaloni la sua maschera.
“Te l’avrei portata in questi giorni. E’ tua adesso, sicuramente ne avrai bisogno più di me.” dice mettendomela.

“Dunque adesso non sei più tu che mi svegli bruscamente alle 4:30 di mattina per intrufolarti nel quartier generale della polizia, ma lo farò direttamente io?” dico scherzando mentre osservo il mio riflesso nella metà finestra che ho appena chiuso.

 

“Te lo ricordi?” dice lui sorpreso.
“Certo che me lo ricordo. Ti ho insultato per tutto il tempo.” dico iniziando a camminare avanti e indietro per l’ufficio.

 

Avevi architettato di intrufolarti proprio in questo stesso ufficio per recuperare il tuo fascicolo. Avevate deciso per un orario notturno e questo posso capirlo, ma perché mi hai svegliato e fatto venire con te per poi lasciarmi dormiente nel furgone non lo capirò mai.” dico innervosendomi di nuovo a pensare a questa cosa successa anni fa.

 

“Ma mi sembra ovvio. Per abituarti alla vita frenetica, sorella.” scherza lui.

“Vuoi che ti colpisca col tuo bastone, così da procurarti una vera amnesia?” dico e lui si avvicina, mi prende il bastone dalle mani e lo osserva attentamente per l’ultima volta.
“È tuo adesso, te l’ho detto.” dice ridandomelo. Lo abbraccio.

 

“Qualsiasi sia la tua scelta, ti sostengo anche se è difficile. E anche se non la capisco. Perché davvero, va bene tutto, ma questo teatrino non lo accetto.” dico arricciando le sopracciglia.

“Sei sempre la solita testarda.” dice Sly picchiettandomi un dito sulla fronte. Gli lancio un occhiataccia.

Nel frattempo ricevo un segnale sul mio binocom. Murray è già al punto di incontro. Possibile che sia già passata un’ora?

“Che succede?” chiede lui osservandomi con insistenza.
“Devo andare. Murray è venuto a prendermi proprio qua sotto, proprio come io gli avevo chiesto.” dico avvicinandomi alla finestra. Lui ha in volto un sorriso soddisfatto.

 

“Ci si vede in strada allora, fratello. Sai dove trovarci quando cambierai idea.” dico facendo un cenno col capo. Lui ricambia il cenno e continua a sorridere. Esco dalla finestra e grazie alla grondaia che ho usato per arrivare fino all’ufficio, scendo fino in strada. Velocemente salgo sul furgone nel posto davanti, posto che una volta era riservato a Sly e subito Murray parte a tutta birra.

 

“Allora, come sta Sly?” chiede Murray

“Come fai a sapere che Sly era con me, scusa?” chiedo irrigidendomi.

“Gliel’ho detto io.” dice una voce assonnata dietro di me, che riconosco subito essere quella di Bentley. Sento il sangue salire di nuovo al cervello.


“Bentley! Mi stai dicendo che tu l’hai sempre saputo e non mi hai mai detto niente?” grido portandogli le mani al collo come se lo volessi affogare.
“Te lo avevo detto che lui non voleva essere trovato.” si giustifica lui.
“Avresti dovuto dirmelo lo stesso, non trovi?” dico guardandolo con occhi iniettati di sangue.

“Harriett, mollami!” urla Bentley con un filo di voce. Lo lascio e torno composta al mio posto, continuando a fremere.
"Da quanto tempo lo sapete?" dico sibilando.

"Quasi una settimana." continua Bentley nella più totale calma. 

“Questa me la pagate, tutti e due.” sbotto.

“Dunque, che dice Sly? Quando torna?” chiede Murray come se niente fosse. Schiarisco la gola.
“Per ora non torna.” dico sbadigliando.

“E dunque noi che facciamo?” chiede sempre Murray corrugando la fronte.

“È semplice, Murray. Ci noi nei frattempo ci organizziamo per la prossima mossa.” dico guardando la luna sorridendo.

   
 
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