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Autore: La_Spynn    18/05/2005    2 recensioni
Ho sempre adorato questo gioco e finalmente riesco a scrivere una fic che lo riguardi! Immaginatevi una storia parallela all'avventura d Sora, Pippo e Paperino. E se chiudere il Kingdom Hearts non bastasse, da solo, a sconfiggere l'oscurità? E lo si potesse serrare per sempre (fino a KH2, almeno...) solo con un misterioso Sigillo, perso da secoli? Beh, spero vi piaccia!
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Sigillo

Il Sigillo

 

Thanks a tutti coloro che commentano! Davvero vi sono grata, senza di voi non

So se riuscirei ad andare avanti ^.^ sarei troppo depressa---

Killkenny: Eheheh… sono contenta che ti piaccia!

Giodan: Rikku e Zell… non avevo mai sentito questa coppia, ma sai una cosa… mi piace!

Leon avevo intenzione di inserirlo più avanti (Lo adoro ^.^) così come Cloud…

Ayu- chan: Yuna, Eiko… le Summoner piacciono parecchio a tutti (e anche me, in effetti)

Un kisso!

 

Amici e Nemici – Traverse Town

Un Heartless? Lui? Uno di quelle piccole creaturine nere dai grandi occhi gialli. Guardò la mano. Striature nere… fredda e priva di vita… era così la pelle degli Heartless?

- Cosa posso fare per…- io non voglio diventare come loro… - mormorò. Sentì gli occhi pizzicargli. Non voleva, non voleva, non voleva, non voleva! Non era giusto, perché lui?

- Nulla, temiamo. – scosse il capo, in tono dispiaciuto – Tranne pregare affinché il portatore del Keyblade sia trovato al più presto e sconfigga rapidamente l’oscurità che avanza… -

- Io! Posso portare io questo… Keyblade? – esclamò, aggrappandosi ad un’ultima flebile speranza.

- E’ il Keyblade a scegliere il suo portatore… non il portatore a scegliere il Keyblade. Però… c’è una cosa ce potresti fare. Anche se dovresti imparare a combattere… -

Combattere. Sapeva che ne era capace. – Non è un problema. Ma cosa posso fare?

- Beh… i portatori dei Keyblade hanno il compito di chiudere il Kingdom Hearts… ma purtroppo il portale dell’oscurità potrebbe essere sempre riaperto in qualsiasi momento. Bisognerebbe apporre ad esso un Sigillo. Il Sigillo. –

Inclinò il capo, ascoltando, molto interessato. Quella era davvero la sua ultima speranza?

- Non è detto che funzionerà, ma l’oscurità potrebbe essere sconfitta… o, meglio, relegata per sempre. Non sarà semplice affatto e richiederà molta fatica e sacrifici… per non parlare di volontà. Non perderti d’animo, mai, o la progressione dell’Ombra nel tuo corpo sarebbe più rapida. Non sarà un compito facile e potresti fallire e morire… ma credo che ti farebbe bene… molto bene… avere qualcosa da fare… -

- Un Sigillo… - ripeté lui, abbassando gli occhi – Non so neppure il mio nome e mi date un incarico di questa portata… se fallissi cosa accadrebbe? –

- Non lo so. Forse nulla… dopotutto l’importante è chiudere il Kingdom Hearts… -

- Allora bene. Partirò… - abbassò gli occhi – Subito, se è possibile –

- Certo… però… non puoi andare da solo – commentò la creatura incappucciata, mentre si avvicinava alla sua strana arma appoggiata alla parete e la stringeva. – Vai da Cid… ha una Gummiship, potrai usarla per viaggiare da mondo in mondo… - annuì. – Ora il mio tempo qui è scaduto… ci rincontreremo, ragazzo senza nome… -

- Aspetta, devo chiederti ancora una cosa…! – esclamò, ma era troppo tardi. Una luce candida lo aveva avvolto ed era scomparso, misterioso e silenzioso. – da dove vengo… - sospirò, abbassando gli occhi a terra. Era troppo tardi.

La porta si aprì di scatto. La piccola ninja, Yuffie, entrò nella stanza. Probabilmente aveva origliato tutta la discussione del “Re”, chiunque egli fosse.

- Mi dispiace! – esclamò. Ahi. Sapeva anche la parte del “tra tre mesi sarai un Heartless”.

- Non è un problema – cercò di sorridere, ma riuscì solo a fare una smorfia poco convinta. Era un problema. Tre mesi era poco tempo… avrebbe voluto sapere più cose sul suo mondo, sul luogo da dove veniva… invece nulla.

- Io… io… - aveva le lacrime agli occhi. Era davvero dispiaciuta. Lui sorrise e le posò una mano sui capelli castani.

- Non ti preoccupare, Yuffie, davvero! Adesso parto e vedrai che andrà tutto bene! – non conosceva quella ragazzina che da un’ora, eppure si era affezionato a lei.

In quel momento anche Flatrey entrò nella stanza. La lunga lancia appoggiata ad una spalla, il cappello giallo calato sul volto – Non vorrai andare da solo, ragazzo senza nome…? –

- Sarebbe meglio… il re mi ha detto che posso andare da un certo… Cyed… a chiedere una Sgummihip… -

- L’uomo è Cid e la nave è la Gummiship. Non puoi andare in giro per i mondi, se non sai neppure come ti chiami!- il Draghiere scosse il capo, con aria vagamente divertita. Probabilmente non sapeva ancora la storia degli Heartless e i tre mesi. – Quindi vengo con te. –

- Co… cosa? – esclamò lui, incredulo.

- Non hai capito? Vengo- con- te! Ora sono stato abbastanza chiaro? –

- E per quale ragione vorresti venire con me…? – domandò, curioso.

- Devo… devo cercare una persona… -

- Chi? – saltò su una curiosissima Yuffie.

- Nessuno, ragazzina, nessuno – la rassicurò Flatrey l’Intrepido.

- Davvero… verresti con me? – ripeté il ragazzo, mentre un sorriso nasceva sul suo volto.

- Ho già risposto a questa domanda – si strinse nelle spalle – Ora sbrighiamoci ad andare da Cid. –

- Allora voglio venire anch’io! – esclamò la giovane ninja, saltellando come una piccola cavalletta verde.

- No, ragazzina, tu devi stare qui con Aerith e Squall… cioè, Leon… hanno bisogno di tutti i combattenti possibili per evitare che gli Heartless si impadroniscano anche del Primo Settore di Traverse Town. –

Aerith. Aerith. Aveva già sentito questo nome… o forse era solo una sua impressione…

- Ma loro sono già bravi a sufficienza e stanno in giro per la città per tutto il tempo! E mi lasciano qui, oltretutto, dicendo che io sono troppo piccola per aiutarli seriamente! – incrociò le braccia al petto, offesa.

- Senti Yuffie… - si intromise lui, con un sorriso – Il Re mi ha detto che un giorno arriverà qualcuno che è stato scelto dal Keyblade… potresti aiutare lui, no? –

- Cos’è un Keyblade? –

Lui si strinse nelle spalle. – Non ne ho idea… ma scommetto che lo capirai al momento giusto! –

- Allora, noi adesso andiamo da Cid, al negozio… certamente accetterà di aiutarci… andiamo, ragazzo senza nome – fece Flatrey, incamminandosi con la lancia stretta nella mano unghiuta. Yuffie corse loro dietro fino alla porta dell’hotel, poi cominciò a salutarli, augurandogli buona fortuna.

Non incontrarono molti Heartless durante il tragitto e, in uno strano forziere, trovarono anche una spada nera, che lui prese come arma. Era stanco di essere quello inerme e incapace di difendersi.

Il tragitto fu abbastanza rapido e il ragazzo si fermò molte volte ad ammirare quella parte di città… era vuota, nessuno ci viveva più da quando quelle creature d’ombra lo avevano colonizzato, attaccando chiunque incontrassero. Erano pochi coloro che si ribellavano. Solo loro quattro, in effetti. Lui, Flatrey l’Intrepido, la giovane ninja Yuffie, un guerriero letale e terribile, Squall Leonhearth, che si faceva chiamare Leon, ed infine Aerith, una ragazza molto gentile e sempre disposta ad aiutare gli altri. Credevano di essere gli unici ad opporsi agli Heartless. Però poi era giunto il re e aveva spiegato loro che erano molti i gruppi di ribelli simili al loro, posti in tutti i mondi. Alcuni più numerosi, altri meno. Poi c’era il fantomatico Portatore del Keyblade, che un giorno sarebbe arrivato. Tutti lo immaginavano come un grande e possente guerriero che avrebbe sconfitto definitivamente le tenebre.

- C’è una sola cosa che tutti noi vogliamo, tornare nel nostro mondo. Abbiamo solo piccoli frammenti di ricordi, che lentamente si stanno annebbiando… nomi e volti si confondono nelle nostre menti… forse tu sei stato più fortunato di noi ad aver perso la memoria. Non hai quel peso sul cuore ogni volta che ripensi alla tua casa e che ti impedisce di parlare… -

Lui gli avrebbe volentieri confidato che lui non aveva quel “peso sul cuore” perché in effetti non aveva più per metà il cuore… ma scosse il capo. Era meglio che restasse un segreto, per quanto possibile.

- Sai guidare uno di quei Gummy- cosi? – domandò all’improvviso.

- No. Ma penso… e spero… che Cid venga con noi –

- Bene –

Camminarono ancora per qualche minuto. Attraversarono un grande cancello di ferro battuto e, finalmente, entrarono nel Primo Settore, l’unica parte della Traverse Town a non essere stata attaccata dagli Heartless. Il cielo era scuro, ma numerosi lampioni la illuminavano quasi a giorno e numerose persone passeggiavano per la piazza principale. Spalancò gli occhi, notando la piccola creatura bianca e dalle ali viola, con un buffo pon- pon sul capo e un’aria gentile.

- Cos… cos’è? – domandò incuriosito, fissandolo – Posso toccargli il pon- pon? –

- No, kupò! – esclamò lui, saltellando. – Non mi piace quando la gente cerca sempre di toccarmelo, kupò! –

- Avanti, Mogurirò, il nostro amico senza nome è qui da poco e non sapeva quanto voi Moguri foste suscettibili – sorrise Flatrey, posando l’asta della lancia a terra, come se invece di un’arma fosse un semplice bastone da passeggio.

- Va bene, kupò. Io sono Mogurirò, l’assistente di Cid. –

- Non lavori più con gli altri Moguri all’armeria? – chiese incuriosito il Draghiere, indicando con un cenno del capo un edificio dalle pareti verdi e lo spiovente tetto nero.

- No, kupò. Ho, per sbaglio, intendiamoci, fatto saltare il forno in cui si preparavano gli oggetti… adesso il negozio sarà chiuso per un po’, ma Mogutarò mi ha già ordinato di non farmi più vedere, kupò… anche per questo ho chiesto a Cid di assumermi e lui ha accettato, kupò! –

- Hai fatto saltare il negozio? – Flatrey scoppiò a ridere – E adesso come farò a far aggiustare la mia arma, dovrò andare da Qui, Quo & Qua? –

- E’ stato un incidente, kupò, e non è saltato in aria… non del tutto… -

- Grandioso… beh, Mogurirò, sai se Cid è in negozio? –

- Si, kupò. Sta preparando un progetto per una nuova Gummiship –

- Perfetto. Andiamo, ragazzo! – si avviò con passi sicuri verso una casa dall’ampio portone color nocciola. Lui aveva ascoltato come rapito quelle parole.

- Si… arrivo… -

Era un posto strano, come mai ricordava di averne visti. Non sapeva perché, in effetti non ricordava neppure il suo nome, ma era certo che dal mondo da cui proveniva non ci fossero luoghi come quello…

Entrarono nel negozio. Era un locale ampio e ben illuminato. Dietro al bancone un uomo biondo e con in bocca una sigaretta spenta, di fronte a lui una ragazza bionda, vestita in modo piuttosto strano, anche se, a ben pensarci, erano poche le persone vestite in modo normale, da quelle parti. Entrambi guardavano un foglio, aperto sul tavolo, discutevano e parlavano, proponendo di aggiungere sempre nuovi pezzi, per rendere la nave più rapida e robusta.

- Cid! Vecchio mio! – lo salutò Flatrey. Quello alzò gli occhi dal foglio, stringendoli fino a ridurli a due fessure.

- Avanti, sentiamo, di cosa hai bisogno, adesso? – fece, in tono bellicoso, mentre la ragazza approfittava della sua distrazione per aggiungere qualche nuova parte al progetto.

- Passi subito al sodo tu, vero? – sorrise il Draghiere, scuotendo il capo.

- Allora? Il tempo è denaro… e tu, ragazza, leva subito quel cannone laser! E’ del tutto inutile! –

- Quando le navi degli Heartless ti attaccheranno e tu sarai lì inerme, penserai “Ah, perché non ho dato ascolto a Rikku, lei si che certe cose le capiva…” Ma sarà troppo tardi, capito? – fece lei, sbuffando sonoramente. I capelli biondi erano stretti in una bizzarra acconciatura, molto simile ad una palma color oro e gli occhi verdi  a spirale, le davano un’aria enigmatica e maliziosa.

- Immagino, immagino – fece l’ex- pilota, non troppo interessato alle sue parole. - Ti ha mandato Squ… Leon? –

- Ricordi il tipo bassino, il re, che è arrivato tempo fa con l’altro mezzo- morto? – l’Intrepido indicò con un cenno il ragazzo che lo seguiva. – Il ragazzo qui è il secondo, solo che adesso sta meglio si nota vero? E’ stato il re a mandarci e ci ha detto di chiederti in prestito, temporaneamente, la tua Gummiship, che adesso marcisce in un garage…-

- Cosa? Il mio Highwind? – esclamò lui, scuotendo il capo – No, no e poi no. E nessuno di voi la sa guidare. –

- Per questo speravamo lei potesse venire con noi! – aggiunse il ragazzo, speranzoso, notando come la ragazza che si era chiamata Rikku si illuminava di interesse a queste parole.

- No, no e poi no di nuovo! Ho il mio lavoro qui! E non darò la mia bambina a qualche pazzo incapace di guidarla! – incrociò le braccia al petto. – Chiaro? Trovatevi un pilota, cosa impossibile, dato che io sono l’unico pilota della Traverse Town, e allora ve la regalerò, anzi, ci metterò un bel fiocco rosa sopra. Ma se non riuscite a trovare qualcuno che la guidi… beh, peggio per voi. Oh, basta con questo progetto! – fece, chiudendo il foglio con il progetto per una nuova Gummiship. – Da queste parti ci vorrebbe qualcuno capace di costruire Gummiship… - mormorò, allontanandosi nel retrobottega e lasciando i tre a guardarsi negli occhi davanti al bancone.

- E noi che speravamo che avrebbe accettato… - sospirò il ragazzo, portando automaticamente la mano all’elsa della spada. – Ma siamo sicuri che non ci sia nessun altri pilota in questa città…? –

- No… Cid ha detto di… - Flatrey fu interrotto da un tossicchiare insistente. Si voltarono entrambi verso la ragazza bionda, che li scrutava con un ampio sorriso sul volto abbronzato.

- Veramente io, appartenendo all’antica stirpe degli Albhed, sono un genio con le macchine! So costruirle, ripararle e anche pilotarle… e il mio sogno è quello di visitare nuovi mondi e – perché no – cercare di ritornare sul mio! –

- Tu sei Rikku, vero? – aggrottò la fronte l’Intrepido – Cid mi ha parlato di te… un ciclone dagli occhi verdi, ti ha definita! – rise sommessamente.

- Cosa ha detto di me? – fece lei, battendo un pugno sul tavolo – Traditore, come osa? –

- Il mio nome è Flatrey l’Intrepido, lui è il “ragazzo senza nome”, anche perché non se ne è ancora scelto uno e non ricorda più il suo vero nome. – lì presentò il Draghiere di Burmecia.

- Davvero non hai un nome? Posso scegliertene uno io? Ti prego! – sorrise lei entusiasta.

- Non sono un cane! –

- Si, però ti serve un nome… Mmmm… cosa ne dici di Yenke? Biran? Zev? Biggs? Wedge? –

- No, sceglierò uno più avanti… - sospirò, capendo che qualcuno, prima o poi, sarebbe riuscito ad appioppargli un qualche strano nome, che a lui piacesse o meno.

- Comunque – Li interruppe Flatrey, cercando di non scoppiare a ridere – Rikku, sei davvero una pilota? Cioè, potresti guidare la nostra Gummiship fino ad altri mondi? –

- Signorsì, signor capitano! –

- Bene. Allora chiamiamo Cid! –

Volente o nolente l’ex- pilota fu costretto a dare loro il suo amato Highwind, dopo aver strappato a Rikku la promessa di non far guidare nessuno all’infuori di lei stessa. Erano saliti, pronti alla partenza, quando il quesito più ovvio quando si comincia un viaggio fu fatto dalla ragazza Albhed.

- Allora, dove andiamo? –

Il giovane e Flatrey si scambiarono uno sguardo. Il re gli aveva detto un sacco di cose interessanti… ma non da dove cominciare la ricerca del sigillo! E neppure cosa fosse questo sigillo!

- Oh, grandioso… - sospirò lei, appoggiandosi ai comandi. – E se cercassimo… che ne so, un saggio…-

- E dove? – sospirò il ragazzo, disperato, capendo che infondo, la colpa era sua. Era stato lui a parlare con il re, avrebbe dovuto informarsi…

- Ci sono centinaia di mondi, troveremo un saggio, da qualche parte, no? –

Tutti sorrisero.

- Bene, da dove si comincia? – chiese il Draghiere, scuotendo il capo.

- Dal più vicino… ha un nome un po’ strano… si chiama Agrabah… -

 

 

 

 

 

  
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