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Autore: Ivy001    20/05/2021    2 recensioni
Quando la felicità di una famiglia viene distrutta da un evento inaspettato e inspiegabile...qualcuno scompare, la Banda si riunisce
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bogotà, Nairobi, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nairobi è immersa nella vasca da bagno, e con occhi socchiusi, tenta di rilassarsi.

Sa bene quanto è difficile farlo. Sono tre giorni che non vive in pace con se stessa, tre giorni di astio con suo marito, tre giorni di tensione emotiva…tre dannati giorni senza Ginevra.

E pensare che fu proprio in quell’idromassaggio che i gemelli vennero concepiti! E Agata lo ricorda come fosse ieri.

Per di più, la gitana si è sempre ritenuta soddisfatta della sua storia d’amore con Bogotá, specialmente quando Carmen Johnson lamentava l’assenza di desiderio con Adam, ricordando a Nairobi che la passione in una coppia di novelli sposi è solamente inziale. Via via tende ad affievolirsi fino a diventare solo un lontano ricordo. E invece la Jimenez ha dimostrato l’esatto opposto. Con suo marito il desiderio non si è mai spento, rimasto intatto come il primo giorno, anche a distanza di dodici anni dal primo bacio.

Non può dimenticare le premure del saldatore che in occasione del secondo anniversario, chiese a Tokyo di prelevare Alba e lasciarlo solo in casa con la moglie. Si adoperò, con la dolcezza che lo contraddistingue da sempre, per regalarle una serata speciale tutta per loro.

***********************

Non sbirciare, mi raccomando” – le sussurra, dopo averla bendata. Prendendola per mano, mira a condurla in camera da letto, lì dove, su suggerimento di Rio, crea una suggestiva atmosfera. Candele e petali di rose…l’immagine perfetta per un incontro romantico. In realtà il primo step è nel bagno degli ospiti, dove fu montata, da pochi giorni, la vasca idromassaggio. Sistema anche lì delle candele profumate e dei calici di champagne.

C’è della musica!” – nota Nairobi per via del rumore di sottofondo.

La canzone che Bogotá sceglie, fa sorridere la gitana che, divertita dice – “Chissà perché ma sembra un genere fin troppo da Rio!

https://www.youtube.com/watch?v=8IUpxMR_LVI

Ehm… confesso che sono stato aiutato” – ammette Bogotá, imbarazzato – “Se non ti piace, cambio senza problemi

La donna scuote il capo e inizia a muovere i fianchi a tempo di musica, sotto lo sguardo estasiato del marito.

Ok, basta così” – non resistendo alla tentazione di baciarla, le toglie la benda dagli occhi mettendola di fronte a quello che aveva organizzato.

Wow” – esclama lei, piacevolmente colpita. Si volta verso il compagno ed è lei a fiondarsi sulle sue labbra.

Fermatisi per riprendere fiato, i due optano per un massaggio in acqua. Senza esitare, si liberano degli abiti e con indosso solo l’intimo, s’immergono nella vasca allietati da due calici di spumante.

Cazzo, questo si che è il paradiso” – commenta il saldatore, placando così anche i bollenti spiriti.

Ma l’intenzione di Nairobi non è certamente quella di rilassarsi e calmare la passione.

La gitana si pone a carponi sul compagno, avvinghiandosi letteralmente al corpo di lui.

Se volevi sorprendermi, ci sei riuscito amore mio” – dice lei, sorseggiando l’ultima goccia di drink.

Con tenerezza, lei accarezza ogni angolo del suo volto, con lo sguardo follemente innamorato, ricambiato da quello di Bogotá.

Mordicchiandosi il labbro, la Jimenez decide di fare la mossa decisiva.

Si libera del reggiseno, gettandolo sul pavimento, godendo dell’imbarazzo dell’uomo.

Sei bellissima, lo sai vero?”-  la lusinga, non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso.

Nonostante le mille cicatrici?” – precisa lei, indicando l’esatto punto dove fu sparata e successivamente operata dai Dalì.

Quelle cicatrici ti rappresentano e ti hanno resa la guerriera che sei!” – aggiunge, adagiando il capo sul seno scoperto di Nairobi.

Ti amo” – dice la gitana, felice come mai prima nella vita, e sempre più convinta di un sentimento che può sfidare qualsiasi cosa, un sentimento che in un modo o in un altro vince su tutto.

Tra confessioni amorose, baci e carezze, i coniugi si concedono l’uno all’altra, assaporandosi a vicenda e regalandosi attimi di smisurato amore, coccolati dall’acqua massaggiatrice e dalla playlist musicale, non proprio romantica, di Rio.

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Quei ricordi di una forte attrazione fisica e di una notte magica, riaffiorano nella mente di Nairobi che non trova pace interiore.  

“Cazzo, inutile mettere la storia in standby, se ogni cosa mi ricorda lui”

Afferra l’accappatoio e lo indossa al volo.

Di fronte allo specchio, stabile alla parete, guarda il suo corpo, scrutandosi nei dettagli: occhiaie sotto gli occhi, sguardo cupo, poca cura verso la sua persona…lei non è mai stata tanto disattenta. Anzi, adorava curarsi come meglio poteva e oggi fatica a riconoscersi.

Indossa l’intimo pulito, mentre fissa le cicatrici che hanno martoriato il suo corpo.

“Sono un rottame” – commenta, sfiorando ciascuna di esse.

I suoi figli, e persino il saldatore, non perdevano occasione per complimentarsi con Nairobi, ricordandole di avere “una pelle di ferro”, che non si piega di fronte a niente, neppure alle avversità della vita. E lei scherzosamente gli rispondeva che essere meticcia aveva tanti pro.

“Forse questa cicatrice che mi lacera il cuore, la porterò dentro per sempre!” – dice ad alta voce, riferendosi all’ennesima sofferenza che il destino ha stabilito per lei con la sparizione della piccola Ginny.

Improvvisamente c’è un unico spiraglio di razionalità e di luce che la sprona a non abbattersi…ed è esattamente la voce della sua piccolina scomparsa che le disse quando trovò una vecchia fotografia della gitana con indosso un abito corto di colore blu – “Mamma sei stupenda. Voglio diventare come te”.

Così, intenzionata a tornare a guardarsi come un tempo, corre verso la sua stanza, quella dove alloggia da ormai due notti.

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Mentre i Dalì organizzano il da farsi, Bogotá si estranea, sedendosi sul divanetto in veranda, per consumare uno dei suoi sigari.

Helsinki è tra i primi a notare l’isolamento del saldatore e gli siede accanto pronto a raccomandargli di badare allo stato emotivo di Nairobi.

“Non lasciarla da sola per favore” – sono le prime parole che pronuncia.

“Che dici? Non capisco!” – è stranito il padrone di casa.

“Mi riferisco a tua moglie”

Bogotá, infastidito dalla questione, non risponde, concentrandosi soltanto sul fumo.

Il serbo capisce al volo di aver toccato un argomento delicato e, considerando Nairobi una sorella minore, non può non intervenire.

Con fare brusco, strappa il sigaro dalle mani del compagno di squadra e lo posiziona nel posacenere adagiato sul tavolino.

“Che cazzo fai?” – gli tuona contro il saldatore.

“Agisco per il tuo bene”

“Senti, Helsi non ho voglia di discutere. Ne ho piene le palle ok?”

“E’ questo che vuoi insegnare ai tuoi figli? A tirarsi indietro? Loro sono venuti fin qui, si sono buttati il passato alle spalle, un passato che sai bene quanto possa averli feriti. Essere cresciuti senza di te accanto, non sarà stata una passeggiata. E tu invece…”

“Lo so che non sono stato un padre modello! Non mi serve che sia tu a ribadirlo”

 “Voglio farti aprire gli occhi! Presta attenzione a Nairobi”

E sentendo quelle parole come un attacco, Bogotá risponde con una risata quasi beffarda.

“Perché ridi adesso?” – domanda, confuso, Helsinki.

“Non sai un cazzo, amico mio. Ho prestato attenzione a Nairobi, eccome se l’ho fatto. E indovina?...puntualmente lei mi allontanava. Sono stanco, le ho dato i suoi spazi”

“In che senso le hai dato i suoi spazi? Non mi dirai che vi siete lasciati?”

“Ci siamo presi una pausa. Niente sermoni, amico! Lasciami in pace, voglio fumare e allentare la tensione! Ne ho bisogno…” – così dicendo, accende un altro sigaro e s’isola dal resto del mondo.

Nessuno dei due Dalì si è accorto che, dall’uscio della porta scorrevole, c’è Emilio. Il ventisettenne ha ascoltato, casualmente, il discorso tra i due, rimanendone provato.

Ciò che sta accadendo lo preoccupa realmente: se i suoi fratelli minori venissero a sapere il fatto, non osa immaginare quale potrebbe essere la loro reazione.

Solo al pensiero, gli si stringe lo stomaco.

Anche lui da bambino ha sofferto la lontananza dei genitori. Seppure vedere il padre due sole volte ogni anno lo rallegrava, il cuore ne soffriva tanto. E Alba e Sebastìan non meritano di patire per le medesime circostanze.

“Non meritano tanto dolore! Già soffrono per la sorellina! Non è giusto, cazzo!” – pensa il ventisettenne, mentre cammina nei corridoi del primo piano, senza una precisa meta.

La seduta con il Professore si è sciolta da qualche minuto e ogni Dalì è alle prese con mansioni affidategli in merito alla ricerca di Ginevra. Yerevan, invece, si è dileguato dal gruppo, appena udito lo sfogo del padre con Helsinki.

Preda dei suoi pensieri, si reca in una delle camere degli ospiti. Si chiude la porta alle spalle ed è allora che una voce lo fa sobbalzare.

“Che ci fai qui?”

Di fronte al ragazzo c’è Nairobi, con indosso un abito di colore blu conservato da anni e che le ricorda quando, da giovane rapinatrice dei Dalì era prossima alla conquista della Zecca, e che indossò per un’uscita segreta con Tokyo, Rio e Denver.

La bellezza della donna è disarmante e Emilio, arrossendo, chiede perdono per l’intrusione non voluta e fa per uscire.

“Aspetta!” – lo trattiene Agata - “Sembri sconvolto. Che succede?” – gli domanda, preoccupata.

“Nulla, ho saputo di te e papà!”  - confessa liberamente Emilio.

E quell’esternazione lascia la gitana  in silenzio, con lo sguardo fisso sul figliastro, visibilmente inquieto.

“Tu come mai ti sei vestita così?” – chiede lui, cambiando discorso.

“Ehm… diciamo che ho voluto fare un esperimento. Anzi, direi una sfida con le mie insicurezze. Ho voluto rivedermi come la Nairobi di anni fa”

“E funziona? Ti sei rivista?”

La Jimenez, si volta verso lo specchio alla parete e si guarda per qualche secondo.

Respira profondamente, poi fa spallucce, non convinta di aver ottenuto la sicurezza che avrebbe voluto recuperare.

“Sei bellissima, lo sai vero?” – lo stesso tono di voce di Bogotá, lo stesso modo di esprimersi… fa sorridere la donna. Così la gitana si volta verso il venezuelano e gli dice - “Grazie, questo non è un bel momento per me purtroppo”

“Immagino! Se vuoi sfogarti, sappi che ci sono”  - si fa avanti Yerevan.

Chi l’avrebbe mai detto!

Allora i due, sedutisi sul letto, a modi confessione, liberano i loro pensieri più segreti, sfogandosi e alleggerendo i propri cuori.

Probabilmente entrambi hanno trovato la medicina umana di cui necessitavano da un po'.

   
 
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