Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: FrancyT    21/05/2021    2 recensioni
Un nuovo inizio: tre semplici parole, un desiderio.
In questa storia vivrete l'esperienza di Kagome Higurashi, giovane ragazza alla ricerca di una svolta nella propria vita.
Nel corso dei capitoli sarete spettatori di eventi di vita quotidiana, riflessioni e decisioni.
"Un nuovo inizio" è una storia semplice, ma spero che nella sua semplicità possa suscitare in voi un riscontro positivo.
Tratto dal primo capitolo:
"Tutto in quel posto mi urlava che ero dove non dovevo essere. In quel momento il controllo era l'unica cosa che contava davvero. Avevo imparato che pianificando, calcolando e osservando si potevano evitare un bel po' di problemi: rischi inutili, delusioni e soprattutto sofferenze. Pianificare tutto per evitare i problemi non era però sempre facile, cosa di cui mi ero resa conto quella sera nelle luci soffuse di quella grande casa. Le numerose fotografie, i mobili nuovi, quell'odore diverso... Quella casa era cambiata e non sarebbe mai tornata come prima."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 13

Quando un pensiero inizia ad invaderci la mente, ci soffermiamo così tanto su di esso, da iniziare a considerarlo attendibile. Iniziamo a creare ipotesi, congetture, stratagemmi. Mentiamo a noi stessi, distorciamo la realtà. Cadiamo vittime delle paranoie e delle ossessioni. Ci convinciamo che quel grattacapo nasconda in sé una verità assoluta. Spesso però quegli intrecci che progettiamo vengono spazzati via, proprio come si fa con le briciole cadute sul pavimento. Quando ci rendiamo conto che non tutto è come ci si aspetta, ci ritroviamo destabilizzati. Quando quella sera risposi alla chiamata di Shin, non riuscivo quasi a credere ai miei occhi. Stavo ancora davanti la finestra, stretta nella coperta che portavo ancora sulle spalle. Le mani mi tremavano, le tempie parevano pulsare. Il ticchettio della pioggia sembrava scandire i secondi che passai ad osservare in silenzio quel viso.

- “Ehi imbranata! Riesci a vedermi? Mi senti? Ho paura che per via del maltempo la connessione vada male.” –

Quella voce così tanto familiare sembrava stonare con il volto che mi si parava di fronte. Il ragazzo dall’altro lato del telefono pareva turbato, quei grandi occhi sembravano nascondere un velo di preoccupazione. Shin era un ragazzo sulla ventina dal volto lievemente marcato. Aveva delle labbra sottili, un naso poco pronunciato e due grandi occhi castani. Ad incorniciare quel viso dai lineamenti tanto familiari, una folta chioma nera che il ragazzo aveva cercato di domare in una disordinata coda alta.

- “Oh si, ti sento e vedo bene, tranquillo!” – sorrisi, andandomi a piazzare seduta sul letto.

- “Carina la copertina.” – mi disse con un sorrisetto derisorio.

Rimasi stupita da quel sorriso tanto familiare. Nella mia mente continuava a martellare l’idea che ci fosse qualcosa di errato. Analizzai con cura ogni singolo particolare. Cercai disperatamente in quel volto un briciolo di verità. Per quanto Shin mi ricordasse vagamente la figura di Inuyasha, i due parevano essere agli opposti. Inuyasha era di certo una figura che non passava inosservata, un mezzo demone cane con delle orecchie super carine, mentre Shin… beh, lui era un comunissimo essere umano che non portava con sé nessun segno distintivo.

- “Antipatico!” – brontolai. Lo vidi sorridere e scuotere la testa come esasperato. Osservai quelle ciocche nere ricadergli sul viso e mi resi conto che involontariamente continuavo a cercare un’attinenza con un certo mezzo demone.

- “Allora imbranata, ti sembro abbastanza reale adesso?” – Arrossì, imbarazzata da quella domanda. Per cercare di convincerlo ad accettare la videochiama avevo decisamente esagerato con le parole.

- “Odioso.” -

- “Hai intenzione di insultarmi per tutta la sera?” - Annuì in risposta.

- “Scema. Mh, vediamo.” - Si portò una mano sotto il mento con fare pensieroso.

- “Alla fine hai risolto con quel tuo amico?” - Nuovamente qualcosa parve scattare in me, una vocina nella mia testa mi suggeriva di mentire, di mettere alla prova quel ragazzo che mi si parava di fronte.

- “Con Inuyasha?” - Mi fermai qualche secondo per scrutare il suo viso alla disperata ricerca di un segnale. Una piccola parte di me continuava a suggerirmi di indagare oltre l’apparenza.

- “Per fortuna si. Non è stato facile parlargli ma alla fine abbiamo risolto.” – risposi alla fine. Ero stufa di rimuginare sopra una questione pressoché assurda.

- “Quindi adesso potrai proseguire tranquillamente nel tuo progetto.” – mi ricordò. Sorrisi e annuì portandomi una ciocca dietro l’orecchio. Si susseguirono secondi carichi di un silenzio imbarazzante. Improvvisamente mi ritrovavo senza nulla da dire, era come se quei mesi di conversazione fossero svaniti nel nulla.

- “Shin, ma tu che pensi dei mezzo demoni?” – domandai d’un tratto, come colta da un illuminazione. Tutt’oggi mi chiedo perché posi quella strana domanda. Ricordo che quell’insopportabile vocina mi spronava ad affrontare l’argomento e che, spinta dagli ultimi eventi, decisi di ascoltarla. Osservai il mio amico rimanere come bloccato a fissare un punto indefinito. Sembrava che si fosse irrigidito tutto ad un tratto, come se la mia domanda l’avesse colto di sorpresa.

- “Oh… beh, non so. E tu?” – mi rispose dopo un po’. Uscito da quello stato di trance, iniziò a massaggiarsi le tempie, come infastidito da un pensiero.

- “Sii sincero Shin, accetterò ugualmente la tua opinione, qualsiasi essa sia.” – sorrisi per incoraggiarlo.

- “È una domanda… particolare.” – mormorò.

- “Mezzo demone… Una creatura né umana né demoniaca. Onestamente, non so come potrebbero introdursi correttamente nella società odierna.” – lo osservai rispondermi. Il tono della sua voce era cambiato, aveva del tutto abbandonato ogni sfumatura di ilarità, lasciando posto a qualcosa di più cupo e malinconico. Rimasi stupida dall’udire quelle parole.

- “Sai, mio padre li considera delle creature corrotte. Feccia della società che non dovrebbe mostrarsi in pubblico.” – rivelai.

- “Forse tuo padre non ha tutti i torti.” – alzai un sopracciglio contrariata.

- “Sono degli ibridi e in quanto tali presentano delle anomalie. Forse è proprio per questo che non riescono a trovare il proprio posto nella società.” – continuò, quasi a voler giustificare il suo consenso.

- “Io invece credo che possano essere migliori sia di umani che dei demoni. Un giusto intreccio fra pregi e difetti di uno e dell’altro.” – risposi, un po’ infastidita dal suo commento.

- “Non ne sono poi così sicuro.” – un sorriso amareggiato gli ornava il volto. Ascoltai nuovamente la vocina che mi chiedeva di indagare fino in fondo.

- “Shin, conosci un mezzo demone? Sembri turbato.” –

- “Più o meno. E tu? Sembra starti a cuore quest’argomento.” – annuì sorridendo.

- “Proprio perché conosco un mezzo demone non riesco a comprendere tanto disprezzo. Ho visto con i miei occhi come quelle parole possano turbare qualcuno. Tutto ciò perché gli umani temono una figura del genere mentre i demoni la considerano inferiore. La gente fa proprio schifo.” – ammisi.

Quel lato della nostra società non riuscivo proprio a tollerarlo. Demoni e umani già da tempo avevano trovato un accordo pacifico per deporre l’ascia di guerra e convivere in maniera civile. Con il tempo le due specie iniziarono a vivere in armonia, tanto che pian piano furono legalizzate anche le relazioni miste. Umani e demoni erano liberi di sposarsi ma questa unione veniva considerata ancora inaccettabile. Raramente si vedevano due creature appartenenti a specie diverse camminare per mano ed ancor più raro era osservare un mezzo demone camminare a testa alta, fiero del sangue che scorre dentro di sé. Nuovamente, il silenzio piombò prepotente nella stanza. Shin fissava il cellulare con fare pensieroso, apriva e richiudeva la bocca come indeciso su come ribattere. Decisi che fosse meglio chiudere la chiamata per quel giorno.

- “Shin, se non ti dispiace, adesso vado.” – lo vidi sobbalzare, sorpreso da quella frase.

- “Oh, si… non c’è problema. Buonanotte Kagome.” – gli sorrisi.

- “Buonanotte Shin, ci sentiamo.” –

Chiusa la chiamata, mi abbandonai sul letto. Sospirai e iniziai a fissare il soffitto cercando di rimettere a posto le idee. Credevo che quella videochiamata avrebbe eliminato dalla mia mente ogni dubbio eppure, continuavo a rimaner scettica. Per qualche assurda ragione, non riuscivo a credere completamente a ciò che mi si era parato di fronte. Il mio istinto continuava a ricordarmi di non credere alle apparenze. Scossi la testa scacciando via quei pensieri.

- “Shin non è Inuyasha, così come Inuyasha non è Shin. Oggi ne hai avuto la conferma Kagome.” – mi dissi con fermezza.

Ricordo che dopo presi il cellulare nuovamente in mano e scrissi un messaggio a Sango. Poche e semplici parole che avrebbero avvisato la mia amica della questione. In attesa di una risposta chiusi gli occhi e senza nemmeno accorgermene mi addormentai. Quella notte, immagini confuse si susseguirono nei miei sogni. Una piccola illusione del mio cervello che rielaborava e miscelava con grande maestria, situazioni e racconti dei giorni precedenti. In quei brevi fotogrammi riuscì a distinguere la figura di Inuyasha appoggiata al Goshinboku con una freccia conficcata all’altezza del cuore, e vidi me stessa, intenta a strappare via dal suo petto quel sigillo. Nella mia immaginazione, ricostruì tutti gli eventi narrati dal mezzo demone quella stessa mattina, associando i miei amici a quei personaggi senza volto. Vidi Sango con il corpo fasciato in una strana divisa e Miroku nelle vesti di quello che somigliava un monaco buddista. Riuscì a distinguere le nostre quattro figure radunate attorno al fuoco, intenti a recuperare le forze dopo un lungo viaggio alla ricerca dei frammenti della sfera dei quattro spiriti. In questa piccola fantasia, qualcosa però mi scosse. Tra le varie immagini, una in particolare si stampò nella mia mente. Qualcosa che consideravo assurdo, ma che in quel sogno pareva la risposta a tutti i miei dubbi. Proprio come la scena a rallentatore di un film, Inuyasha pareva pian piano cambiare aspetto. I suoi occhi parevano spegnersi e i suoi lunghi capelli, dapprima argentati, parevano acquistare il color della notte.

___

FrancyT:

Eccomi qua con un'ulteriore capitolo! Oggi assistiamo alla videochiamata fra Shin e Kagome. Come vi è sembrata? Shin ha dissipato i vostri dubbi o anche voi come Kagome continuate a pensare che ci sia qualcosa sotto? Bhu bhu :3 Spero soltanto continuate a leggere per scoprirlo >.< In tutto questo, ho cercato di approfondire maggiormente la società in cui vivono. Per essa mi sono ispirata al mondo di Beastars (manga che ho adorato). Cos'altro dire... Mi piacerebbe avere un vostro parere, ma non obbligo nessuno a recensire ^^" Ringrazio sempre Lady__94, probabilmente senza i suoi commenti smetterei di postare questa storia per mancanza di" interazioni" ^^"

Alla prossima! :3

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: FrancyT