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Autore: eleCorti    21/05/2021    3 recensioni
E se al posto di Freezer sul pianeta Namek ci fosse stato Cooler?
“Interessanti, queste sfere del drago…” di solito lui non origliava mai le conversazioni dei membri del suo piccolo esercito di élite, ma non fidandosi particolarmente dei sayan per quella volta aveva deciso di fare un’eccezione. Ed aveva fatto bene ad immischiarsi negli affari dei sayan. Aveva scoperto un piccolo dettaglio che avrebbe potuto fargli molto, molto comodo.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cooler, Crilin, Goku, Vegeta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Polunga, il drago delle sfere namekkiane
 
Crilin scrutava ancora il cielo, sperando vivamente che Gohan arrivasse presto. Adesso che Vegeta aveva scoperto il loro nascondiglio, non erano più al sicuro, per cui era meglio scappare finché erano in tempo. Ma fino a quando il piccolo mezzo sayan non giungeva, loro non potevano partire. Poi avvertì un’aura familiare: Gohan stava arrivando. Aguzzò la vista, fissando un punto preciso del verde cielo, inquadrando il piccolo Gohan, che tenendo in mano una sfera, si dirigeva verso di lui.
“Crilin!” esclamò Gohan, atterrando. Aveva un’aria gioviale, segno che non aveva avuto intoppi nel recuperare la sfera.
“Presto, dobbiamo andarcene di qui!” disse Crilin e Gohan lo guardò con aria interrogativa.
“Vegeta ci ha scoperto ed ha preso la sfera del drago.” Spiegò. Gohan annuì, sentendosi dispiaciuto per non essere stato lì a dare supporto.
Nuovamente per non attirare l’attenzione del principe dei sayan – e Crilin sapeva che di lì a breve il buon Vegeta avrebbe scoperto che al suo appello mancava una sfera – decisero di muoversi a piedi, con la disapprovazione di Bulma. Stavolta decisero di nascondersi tra le montagne, in mezzo a due pareti rocciose.
“Bene, Gohan, adesso ti porto dal Capo Anziano. Lui può liberare il tuo potenziale latente, così diventerai più forte e potremo resistere fino all’arrivo di Goku!” gli spiegò Crilin. Il piccolo annuì.
“Eh ma dove andate? Non vorrete mica lasciarmi qui?” si lamentò Bulma.
“Non ti preoccupare. Torneremo presto. Tu rimani qui e tieni d’occhio la sfera. Dovresti essere al sicuro.” La rassicurò Crilin. Bulma era una ragazza che ficcava sempre il naso dappertutto, ma se stava buona in quel nascondiglio ad attenderli poteva rimanere al sicuro e non imbattersi in guai.
“Ma…” tentò di protestare Bulma, ma i due avevano già preso il volo.
 
****
 
Non appena aveva preso la sfera a quel terrestre dalla testa pelata, si era diretto di nuovo nel luogo dove aveva nascosto la sfera. Si buttò subito nel lago, setacciandolo in ogni angolo. Della sfera non c’era traccia. Uscì da quelle acque, adirato. Come aveva fatto la sfera a sparire? Si chiese. Poi gli sovvenne un’idea: e se uno dei due terrestri – magari quella donna – era arrivato in quel luogo in cerca delle sfere e pensando che fosse nel lago, si fossero tuffati dentro per recuperarla? Sì, doveva essere così, si disse. Con la rabbia che gli saliva sempre più, Vegeta ritornò di nuovo in quella caverna dove aveva trovato il terrestre di nome Crilin.
Di loro non c’era traccia, constatò una volta giunto sul posto. Dovevano essere scappati, ovviamente. La furia gli montò sempre di più. Quel piccolo terrestre aveva osato ingannarlo ed ora gliel’avrebbe fatta pagare! Tornò nel luogo dove aveva nascosto le altre sfere e si sedette su una roccia. Si concentrò al massimo per cercare di captare l’aura di quel terrestre. E quando la trovò, ghignò trionfante. Adesso per quel piccolo moscerino non c’era via di scampo.
 
****
 
Ecco, finalmente poteva scorgere all’orizzonte la casa del capo anziano, che svettava in cima alla montagna. Crilin sorrise, erano riusciti a giungere sani e salvi dal saggio, senza avere incontrato Vegeta.
“Ehi, Gohan! Vedi quella casa lì? Quella è la dimora del capo anziano! Siamo arrivati!” Gohan aguzzò la vista, mettendo a fuoco l’abitazione dalla forma strana. Sorrise anche lui, poi con l’amico accelerò la velocità.
Quando giunsero davanti alla dimora del saggio, entrarono subito trovandovi all’interno l’amico Dende e Nail. L’anziano era ancora seduto sul suo trono. Fece cenno a Gohan di avvicinarsi, il quale obbedì. Poi gli posò la mano sulla testa e iniziò a liberare la sua forza latente. Trionfanti per essere riusciti nel loro intento, i due uscirono dalla casa, ma non appena ebbero messo piede all’esterno, rimasero paralizzati. Vegeta svettava a mezz’aria, proprio di fronte a loro. Aveva l’aria infuriata.
“Avanti, restituitemi ciò che mi appartiene!” tuonò, scendendo a terra. Gohan e Crilin si misero in posizione di difesa.
“Piuttosto che darla a uno come te, preferisco la morte!” esclamò Crilin, facendo appello a tutto il suo coraggio. Vegeta fece una smorfia, non amava l’insolenza e quei terrestri ne possedevano a sufficienza.
“Ma non capisci? Se non uniamo le forze, non riusciremo mai a battere Sauzer e l’unico modo per sconfiggere Cooler è che io diventi immortale!” fu la spiegazione di Vegeta. Dal tono Crilin capì che il sayan dovesse essere molto preoccupato.
Strinse le mani a pugno, facendo sbiancare le nocche. Possibile che quella fosse l’unica soluzione? E del loro desiderio di far resuscitare i loro amici che ne sarebbe stato? Significava che avevano compiuto quel viaggio invano.
“Se io ti aiuto, cosa ne sarà del mio desiderio?” domandò Crilin più a sé stesso che a Vegeta.
“Le sfere del drago possono esaudire tre desideri. Per cui il vostro potrà essere esaudito.” Era stato Nail a parlare. Il namekkiano era uscito fuori, attratto da quell’aura proprio davanti alla casa del capo anziano.
Le speranze di Crilin si riaccesero. Almeno avrebbero potuto far resuscitare i suoi amici. Certo dare l’immortalità a Vegeta non era il massimo, ma lui stesso si era accorto dell’aura temibile di quel nemico ed era sicuro che loro, nemmeno Goku, avrebbero avuto alcuna speranza contro di lui. Non era un buon piano, ma era l’unica carta che avevano da giocare.
“Seguimi.” Disse, controvoglia. Poi spiccò il volo seguito a ruota da Vegeta e da Gohan.
Quando arrivarono al loro nascondiglio, presero la sfera di Bulma, la quale li fissò in maniera interrogativa e, senza nemmeno darle spiegazioni, presero di nuovo il volo. Stavolta si diressero verso la tana di Vegeta, dove aveva lasciato le altre cinque sfere. Erano appena atterrati ed avevano appoggiato al suolo le sue sfere che avevano con loro, quando avvertirono una presenza dietro di loro.
“Bene, bene così era qui che ti sei nascosto per tutto questo tempo!” si girarono, con il terrore dipinto sul volto. A parlare era stato un alieno dalla pelle viola e dai capelli biondi.
“Sauzer…” bisbigliò Vegeta e Crilin vide che stringeva le mani, segno che si stava incolpando per non avere fatto in tempo.
“Il possente Cooler sarà contento quando gli porterò tutte e sette le sfere!” tuonò Sauzer, atterrando al suolo. I tre si misero in posizione di difesa.
Crilin attaccò per primo, ma con un pugno ben assestato allo stomaco fu subito messo ko. Gohan, pervaso dalla rabbia, si scagliò contro l’alieno, tirando calci e pugni che Sauzer prontamente evitava. Poi con una ginocchiata sull’addome, scaraventò il bambino al suolo, mettendolo fuori combattimento. Rimaneva solo Vegeta. Il principe tirò subito un colpo di ki, che Sauzer bloccò prontamente. Iniziarono a combattere, Vegeta cercava di tenergli testa, ma l’alieno sembrava superiore a lui in tutto. E anche lui, come i due terrestri, finì al suolo stramazzante, mentre vedeva Sauzer che, trionfante, rubava loro le sfere. Ormai erano perduti.
 
*****
 
La porta dell’astronave si spalancò e Goku poté finalmente ammirare il cielo di un colore verde del pianeta Namek. Si sentiva stranamente calmo, come se non dovesse affrontare un nemico dalle capacità immense, com’era Cooler. Re Kaio gli aveva ordinato di non mettersi contro l’imperatore Cooler, se non voleva rischiare di morire, così una volta giunto su Namek gli aveva suggerito di prendere suo figlio e Crilin e di tornarsene immediatamente sulla Terra, senza scatenare l’ira di Cooler. Goku, però, non aveva alcuna voglia di prestare ascolto a Re Kaio; dopotutto aveva passato quei cinque giorni ad allenarsi ininterrottamente a gravità cento e sarebbe stato un peccato non testare la sua nuova forza. Ma non era questo il momento di pensare a cosa fare e cosa non fare, doveva trovare Gohan e Crilin. Concentrandosi, notò che poco lontano c’erano tre auree, due delle quali molto deboli. Goku le riconobbe: erano quelle di Gohan e di Crilin. Cosa diavolo era successo in quei giorni? Si alzò in aria, dirigendosi a gran velocità in quel luogo, sperando con tutto il suo cuore di arrivare in tempo.
Non appena atterrò in quel luogo roccioso, vide subito Gohan riverso al suolo. Preso dal panico, si avvicinò al figlio, sollevandolo a mezzo busto con le braccia.
“Gohan!” lo chiamò. E Goku sentì un flebile sussurro. Il piccolo era ancora vivo per fortuna.
“Tieni, mangia un senzu.” Gli disse, mentre gli infilava in bocca il fagiolo dalle proprietà curative. E non appena Gohan lo ebbe ingoiato, subito rinvigorì.
Poi si diresse verso Crilin, steso anche lui al suolo, supino. Ma a differenza di Gohan era cosciente e Goku poté porgergli il senzu senza troppe difficoltà. Anche l’amico, dopo averlo mangiato, si alzò in piedi pieno di energie.
“Ehi, Vegeta!” Goku, vedendo Vegeta anche lui ferito – il principe riusciva, però, a reggersi in piedi anche se a stento – gli tirò un senzu, che Vegeta fissò interrogativo.
“Mangialo e ti sentirai meglio!” gli gridò Goku e Vegeta obbedì, anche se perplesso.
“Che cosa è successo?” poi Goku si rivolse a Crilin. Adesso che le loro vite non erano più in pericolo, l’amico poteva raccontargli tutto ciò che era accaduto. E Crilin non perse tempo. Parlò di Cooler e del capo anziano, del tipo dalla pelle viola che avevano affrontato e di come lui fosse scappato con le sfere.
“Bene, direi di andare a prendere le sfere!” esclamò Goku e Crilin fu preso dal terrore. Sicuramente pensava che lui fosse matto.
Goku spiccò il volo, seguendo Vegeta che, poco prima, si era diretto in una direzione, presumibilmente quella dove si trovavano le sfere. Non potendo controbattere Crilin seguì l’amico, e Gohan con lui, sperando vivamente che Goku fosse diventato abbastanza forte da potere sconfiggere quell’alieno di nome Sauzer.
Non appena atterrarono tutti e quattro, videro subito Sauzer e le sfere. Di Cooler non c’era nessuna traccia. E il drago non era ancora stato evocato. Questa era la conclusione a cui erano giunti Crilin e i suoi amici.
Sauzer, non appena vide che i suoi nemici erano ancora vivi e vegeti, ebbe un sussulto, in quanto poco prima gli aveva ridotti in fin di vita. E si rese conto che con loro ci fosse una nuova persona, evidentemente colui che gli aveva guariti così velocemente.
Goku atterrò, scrutando il suo nuovo avversario. Sauzer attivò il suo scouter, leggendo il livello di combattimento di quel misterioso individuo. E non appena lo lesse, rise. Come sperava di batterlo con una potenza così debole?
“Pensi di potermi sconfiggere?” gli domandò Sauzer con tono di sfida, mentre si metteva in posizione di attacco. Goku non rispose, quasi non avesse colto la provocazione dell’alieno.
Sauzer, sebbene fosse in difficoltà, riusciva a tenere testa ai vari colpi di Goku, potendo anche infliggerne qualcuno al sayan. Il tutto sotto gli occhi sgomenti dei due terrestri e di Vegeta, il quale non gradiva starsene in disparte, anzi voleva risolvere la situazione il prima possibile. Prima che fosse troppo tardi, prima che Cooler tornasse. Per questo mentre Goku e Sauzer combattevano, Vegeta attaccò alle spalle, perforando il torace all’alieno con un colpo di ki. Avendogli fatto un bel buco all’altezza del cuore, Vegeta uccise Sauzer, il quale si accasciò a terra sputando sangue dalla bocca.
Goku, sebbene non approvasse il metodo di Vegeta, gli era grato perché a causa di quel combattimento stava sprecando preziose energie, in più aveva ricevuto alcuni danni.
“Andiamo dentro. Kakaroth ha bisogno di essere curato!” esclamò Vegeta, dirigendosi verso l’entrata della navicella di Cooler. Crilin e Gohan, aiutando Goku, seguirono il principe.
Una volta dentro l’astronave, Vegeta fece entrare Goku nella vasca di guarigione. Goku si sentì subito meglio, sentendo che a poco a poco gli stessero tornando le energie.
“Dieci minuti circa e potrà uscire.” Poi accompagnò i due terrestri nell’armeria per fargli cambiare, dato che le loro vesti – ma anche le sue – erano stracciate.
Uscirono di nuovo fuori, andando verso le sfere. Crilin recitò la formula che usavano per quelle terrestri – appari drago Shenron! – ma nulla accadde. Crilin, e Gohan con lui, rimase perplesso, dato che si aspettassero che dalle sfere uscisse un drago verde.
“Forse la parola d’ordine è un’altra! Ah me la dovevo fare dire dal saggio! Vado a prendere Dende! Tu stai qui a fare la guardia, Gohan!” e sotto gli occhi di Gohan, ed anche di Vegeta, Crilin si levò in aria, dirigendosi a gran velocità verso la casa del capo anziano. Né lui né tantomeno gli altri, sapevano che in quella direzione già ci fosse qualcun altro.
 
*****
 
Aveva fatto appena pochi metri, quando vide una piccola figura che, a tutta velocità si stava dirigendo verso l’astronave di Cooler. Aguzzò la vista per capire chi fosse quell’individuo e un moto di gioia lo pervase quando lo riconobbe: era Dende. Forse era un caso o no, ma se Dende stava andando da loro, allora significava che era inutile che lui andasse dal capo anziano per farsi dire la password.
“Dende!” gridò, facendo leggermente sussultare il piccolo namekkiano.
“Crilin!” esclamò lui, essendo felice di vedere il suo nuovo amico vivo e vegeto.
Poi, insieme, si diressero verso la loro meta. Gohan era, intanto, rimasto di guardia alle sfere, mentre Vegeta era rientrato all’astronave per schiacciare un pisolino, perché, a detta sua, era da un po’ che non riposava, ed era meglio farlo prima che fosse troppo tardi. Non appena percepì delle aure Gohan si concentrò e quando capì che si trattasse di Crilin e di Dende, gioì anche se con sorpresa. Dopotutto Crilin non poteva già essere di ritorno, ma poco importava.
“Dov’è Vegeta?” domandò, guardandosi con circospezione intorno. Temeva che il principe potesse sbucare fuori da un momento all’altro.
“Sta dormendo dentro l’astronave.” Spiegò Gohan. Crilin lo guardò un po’ perplesso, ma quello era un colpo di fortuna.
“Presto spostiamoci su qualche isolotto qui vicino. Così Vegeta non si accorge che abbiamo evocato il drago.” E prese ognuna due sfere, e Crilin tre, si diressero alzandosi leggermente in volo su un piccolo isolotto poco più avanti rispetto all’astronave.
Una volta atterrati e posate le sfere al suolo, Dende allungò le braccia verso di esse e recitò la formula magica per attivare le sfere. Crilin capì che si dovesse trattare della lingua namekkiana. Una lingua fatta di “p”, constatò il giovane guerriero. Una volta che il piccolo namekkiano ebbe finito di recitare la password, il cielo si scurì – esattamente come sulla Terra – e dalle sfere emerse un enorme drago verde, leggermente più grande rispetto a Shenron, ma egualmente spaventoso.
“Esprimete tre desideri.” Parlò il drago con voce profonda.
“Chiedi al drago di far resuscitare coloro che sono stati uccisi dai sayan sulla Terra.” Spiegò Crilin, ma Dende non si mosse.
“Mi dispiace, ma Polunga può portare in vita una persona alla volta.” Rispose Dende, in tono triste.
Allora chi riportare in vita? A parte Jaozi, tutti potevano essere resuscitati anche con le sfere terrestri, quindi con il primo desiderio era meglio far rivivere Jaozi, poi con il secondo Piccolo e Tensinhan e Yamcha potevano essere riportati in vita con quelle terrestri. Sì, il ragionamento filava. Stava per comunicare il nuovo desiderio a Dende, quando Gohan lo precedette.
“Riporta indietro Piccolo. Mi ha appena parlato tramite re Kaio e vuole essere riportato in vita per primo.” Spiegò Gohan e Crilin si ritrovò ad annuire, non cambiava molto se Piccolo veniva resuscitato prima. In effetti era anche meglio, perché se fosse arrivato Vegeta o peggio Cooler, almeno avrebbero avuto la sicurezza di poter resuscitare due dei loro amici.
Così Dende pronunciò il desiderio in lingua namekkiana. Polunga lo realizzò. Poi rimase in attesa del loro secondo desiderio. Stavolta Crilin nemmeno proferì parola perché sentì chiara e tonda la voce di Piccolo nella sua testa.
“Portatemi sul pianeta Namek come secondo desiderio. Voglio vendicare tutti quelli della mia razza che Cooler ha ucciso!” esclamò Piccolo. E Crilin non ribatté, dopotutto l’aiuto di Piccolo avrebbe potuto rivelarsi prezioso.
Dende espresse così il secondo desiderio che il drago esaudì, ma Piccolo non comparve davanti a loro, dato che Dende aveva semplicemente richiesto di portare il namekkiano in un punto qualsiasi del pianeta. Ma non era un problema. Rimaneva solamente il terzo desiderio. Crilin stava per chiedere a Dende di resuscitare il piccolo Jaozi ma si bloccò, anzi fu fermato da qualcuno.
“Ma bene, così avete evocato il drago senza di me! Razza di piccoli…” e Vegeta stava per colpirli con una mossa di ki, ma Crilin fu talmente abile da fermarlo.
“Aspetta! Manca ancora il terzo desiderio!” e Vegeta si calmò. Poi si avvicinò al terrestre prendendolo per il colletto della tuta nera della battle suite.
“Chiedi che io diventi immortale! Presto sbrigati, Cooler sta arrivando.” Crilin tergiversò, se Vegeta non fosse arrivato a quest’ora non si sarebbe accorto di nulla, forse. E pensò: un Vegeta immortale era sicuramente un male minore rispetto a Cooler. Poi se voleva rimanere vivo era meglio ascoltarlo.
“E va bene.” Disse, poi guardò verso Dende facendogli cenno con la testa di procedere con il desiderio.
Ma quando il piccolo namekkiano aprì bocca per esprimere l’ultimo desiderio, Polunga ebbe un fremito e si dissolse, le sfere piombarono a terra e si trasformarono in massi comuni. Questo poteva significare solo una cosa: il capo anziano era morto.
“Voi! Come avete osato! Avete infranto il mio sogno di eterna giovinezza!” una voce glaciale li fece raggelare all’istante. Voltandosi, videro proprio in cima ad una roccia Cooler. Era arrabbiato, no era adirato. Adesso sì che erano spacciati.
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: ci avviciniamo sempre di più al momento finale della storia. Il prossimo che pubblicherò sarà l’ultimo capitolo. Cambierò delle cose, ma non posso dirvi quali, mentre qui ho cambiato delle cose, in primis ho saltato tutta la parte della squadra Ginew, perché essendo di Freezer era inutile farla apparire in questa storia, così l’ho alleggerita un po’. Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima.  
   
 
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