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Autore: Ridley Jones Stark    22/05/2021    0 recensioni
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 2019
La tranquilla vita di Vitani Blake viene sconvolta quando, dopo l'improvvisa scomparsa di sua nonna Helena è costretta a trasferirsi assieme alla sua famiglia nel paese natale di sua madre: Blackwood Hollow. Inizialmente la ragazzina non è felice del suo trasferimento, trova difficile convivere con i suoi zii e i suoi cugini, le manca la sua vecchia routine e -soprattutto- da quando si è trasferita nel paesino terribili incubi la tormentano.
Tuttavia stando a Blackwood Hollow Vitani viene a sapere che un oscuro segreto avvolge la sua famiglia e per uno sfortunato caso del destino sarà lei a doverlo risolvere.
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 1800
Endrell Morgerstern è il mago a cui è stato affidato il compito di proteggere il villaggio di Blackwood Hollow dalle perfide Ombre: Anime corrotte che danno la caccia ai viventi per mangiarne le carni e berne il sangue. Per fermarle Endrell e la Veggente Diadama devono scendere nelle profondità del Regno delle Anime e sconfiggere il Ladro di Anime: un mago malvagio che ha stabilito la sua dimora tra i morti.
Il viaggio che il mago e la Veggente dovranno affrontare sarà lungo e pieno di pericoli e il nemico con cui dovranno confrontarsi potrebbe rivelarsi troppo potente per essere sconfitto.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il trentuno ottobre giunse fin troppo in fretta e la mattina del fatidico giorno Vitani non si sentiva affatto pronta ad affrontare una battaglia, avrebbe tanto voluto passare quella giornata come era abituata a fare a New York: mangiando caramelle durante le lezioni scolastiche e guardando film horror per tutta la notte assieme ai suoi migliori amici. La ragazzina sospirò pesantemente mentre finiva di prepararsi per la scuola, non aveva alcun senso rimpiangere ciò che aveva a New York, soprattutto sapendo che forse quella poteva essere la sua ultima giornata tra i vivi, così prese il suo zaino, salutò la sua famiglia e uscì assieme ai cugini. Tuttavia durante  il tragitto per la scuola nessuno dei tre  proferì parola e anche durante la giornata sia i tre cugini che Steve, Daniel, Laurel e Alice furono molto silenziosi, troppo presi dai loro pensieri e dalle loro paure, non fu una giornata facile e più l’ombra della battaglia si avvicinava più peggiorava.
Endrell, mentre i suoi allievi erano a scuola, si diresse nel bosco per cercare l’aiuto delle Anime Bianche che lo popolavano. Camminando tra le fronde degli alberi il mago respirò affondo assaporando tutti i profumi del bosco, lasciando che l’odore di erba bagnata, foglie secche e corteccia lo avvolgessero, riportando alla sua mente ricordi di quando era bambino e giocava spensierato assieme a suo fratello durante i caldi pomeriggi estivi, di quando da ragazzino passeggiava con Susan corteggiandola nelle tranquille mattine primaverili o quando si inoltrava nel bosco durante le gelide sere invernali per portare legna da ardere a Diadama; Endrell sorrise appena mentre i fantasmi del suo passato si muovevano attorno a lui regalandogli un po’ di calma prima della battaglia.
Il mago si fermò in una radura al centro della quale sorgeva un albero bianco dalle foglie rosso, sotto cui crescevano splendidi gigli arancioni dal pistillo blu, vedendoli ad Endrell sfuggì un sorriso malinconico
 
-Lady Vitani mi aveva parlato di questo posto, ma non pensavo fosse così…- mormorò avvicinandosi all’albero,
 
mentre avanzava accanto al tronco apparve una donna interamente vestita di bianco con lunghi capelli rossi intrecciati con gli stessi gigli che crescevano sotto l’albero,
 
-Ben arrivato Sir Endrell- disse la dama mentre sul suo volto d’avorio si dipingeva un sorriso gentile
 
il giovane uomo fece un profondo inchino
 
-Grazie mia signora, per me è un onore essere ricevuto da voi- rispose
 
-Sono io che mi ritengo onorata per avere la possibilità di incontrare il mago che mi ha liberata-
 
-Io vi avrei liberata mia signora?-
 
-Dal palazzo del Ladro di Anime, molto tempo fa-
 
Endrell si prese un momento per osservare meglio quell’Anima Biancane in lei riconobbe la donna dall’incarnato cadaverico che aveva sacrificato la sua vita per impedire al Ladro di Anime di inseguire di Jack Laindéir,
 
-Siete lady Lyra Blackwood- mormorò
 
-Esattamente- rispose la dama con gli occhi leggermente velati di lacrime -ma ora ditemi Sir Endrell, perché siete qui?-
 
-Ho bisogno del vostro aiuto… e dell’aiuto di tutte le Anime Bianche che riuscirete a trovare, per l’imminente battaglia che dovremo affrontare contro il Ladro di Anime-
 
-Farò tutto il possibile per aiutarvi Sir Endrell, ma non posso garantirvi l’aiuto delle altre Anime Bianche, come sapete ci è vietato lasciare incustodito il luogo magico che ci è stato affidato dal Mietitore-
 
-Anche solo il vostro aiuto potrà fare la differenza mia signora-
 
-Ve lo devo Sir Endrell-
 
-Voi non mi dovete nulla lady Lyra-
 
la donna si limitò a sorride, poi fece un piccolo inchino e scomparve in una nuvola di fumo dorato. Rimasto solo il giovane mago riprese la sua passeggiata, per studiare il campo di battaglia e godersi a pieno quella che poteva essere la sua ultima giornata tra i vivi.
 
💎
 
Quella stessa sera Vitani, Endrell e la loro piccola compagnia lasciarono villa Morgerstern verso le diciannove, avventurandosi per le variopinte vie di Blackwood Hollow. Per il paesino si respirava il profumo di mele candite, patatine fritte e hot dog, bambini in maschera affollavano le strade, gli adolescenti compravano dolci alle bancarelle o bevevano qualche bevanda alcolica comprata al di nascosto o rubata dalla frigo e gli adulti giravano per le bancarelle chiacchierando allegramente, assaporando qualche specialità e sorseggiando qualche bevanda calda; osservando la quiete e la gioia che aleggiavano per la città Vitani si sentì un po’ più leggera, come se la battaglia che avrebbe affrontato a breve non dovesse giungere mai e assieme a Steve decise anche di partecipare ad alcuni dei giochi presenti alla fiera.
 
-Sei preoccupata?- le chiese il suo amico mentre tentavano di buttare giù una pila di bottiglie vuote con una pallina,
 
Vi sospirò, avevano evitato l’argomento per tutta la giornata, ma più il tempo passava più sembrava possibile evitarlo,
 
-Si- ammise la ragazzina lanciando la sua ultima palla
 
-Anche io…- rispose Steve imitando il suo gesto
 
-Alla fine sai cosa hanno deciso le Congreghe?-
 
-Si… rimarranno qui a pattugliare le strade e agiranno solo se lo riterranno estremamente necessario-
 
-Quindi saremo soli…-
 
-Temo di si-
 
-Non importa- affermò Vitani con sicurezza voltandosi a guardare il ragazzino -ce la faremo-
 
-Come fai ad essere così sicura?-
 
-Non sono affatto sicura, ma credo che quello che ci ha detto Endrell qualche giorno fa sia giusto: la paura è solo il precursore del coraggio-
 
-Stai diventando molto saggia- le disse Steve abbozzando un sorriso
 
-No, sono solo brava a ripetere con il tono giusto frasi dette da chi è saggio davvero- rispose Tani ricambiando il sorriso,
 
per un fai face attimo gli sguardi dei due ragazzini si incrociarono e ad entrambi sembrò che il tempo si fosse fermato e che qualcosa di molto importante stesse per accadere,
-Dovremmo andare- affermò Steve mentre sentiva il volto andargli in fiamme,
 
-Decisamente si- rispose Vitani leggermente imbarazzata,
 
così i due giovani maghi andarono al confine del bosco, dove avevano appuntamento con i loro amici.
Ci volle più o meno un’ora prima che raggiungessero il Weig, quando arrivarono la luna era ormai alta nel cielo: con i suoi raggi argentati illuminava lo scheletro di quella che un tempo era stata la struttura dell’orfanotrofio, rendendola più macabra del solito,
 
-Questo posto mi mette i brividi- mormorò Laurel stringendosi a James,
 
-Anche a me- rispose il ragazzino cingendo le spalle della giovane con un braccio,
 
la compagnia avanzò in silenzio fino al vecchio cancello di ferro battuto dove li attendevano: Helle, Derek, Miss Sheppard e il gatto Loki,
 
-Siete in ritardo- affermò l’insegnante di storia con aria austera,
 
-Non sapevamo che qualcuno ci aspettasse- disse Vitani
 
-Io e questi giovani maghi abbiamo deciso di ignorare il volere della nostra Congrega per unirci alla vostra causa-
 
-Da quanto siete qui?- chiese Endrell
 
-Da circa dieci minuti- rispose Helle
 
-Ci sono stati movimenti?-
 
-No, non da quando siamo qui almeno- affermò Derek
 
-Secondo la mia esperienza le Ombre attaccano solo quando si varcano le mura del giardino- disse Alice con sicurezza,
 
-Non questa volta- miagolò Loki con voce melliflua -le Ombre non vi attaccheranno, almeno fino a che non arriverà il loro signore e padrone il Ladro di Anime-
 
-Allora entriamo- affermò Endrell varcando la soglia.
 
La piccola compagnia oltrepassò il vecchio cancello di ferro, il giardino incolto era deserto, il vento ululava trascinando con se l’odore della morte, la vecchia struttura dell’orfanotrofio si ergeva minacciosa sui mortali che avevano osato varcare i suoi confini, in quel luogo nulla di vivo avrebbe potuto trovare una dimora, eppure all’interno di quella casa silenziosa qualcosa si muoveva in completa solitudine; Vitani si guardava attorno, con lo sguardo vigile e le orecchie tese, pronta a cogliere qualunque movimento, nella sua mente era ancora vivo il ricordo della prima volta che era stata lì, quando aveva visto morire sua cugina Ridley e ogni volta che quelle immagini la sfioravano la ragazzina sentiva la sua pelle accapponarsi. Se Vi si fosse guardata attorno avrebbe notato che quel luogo faceva uno strano effetto anche ai suoi amici: Steve e Daniel avevano assunto un’orribile colorito cadaverico, Laurel, Helle e Derek continuavano a tremare, Alice stringeva compulsivamente l’elsa della sua katana, James e Emily scattavano ad ogni minimo rumore, Miss Sheppard sembrava diventata di ghiaccio Endrell… Endrell continuava a ripensare al giorno in cui lui e Diadama si erano recati proprio in quella radura per entrare nel Regno delle Anime, senza sapere a cosa stavano andando realmente incontro, ricordi e paure avevano circondato la piccola compagnia e senza che se ne accorgessero si erano tramutare in orride Ombre.
Endrell fu il primo a notarle, in un attimo nelle sue mani apparvero due lame luminose, che utilizzò per colpire le Ombre più vicine a lui, a quel punto anche gli altri membro della compagnia si accorsero di essere circondato e così la battaglia cominciò. All’inizio Vitani non capì molto bene quello che stava succedendo, si limitava ad evitare i grossi mostri oscuri che tentavano di afferrarla e a recitare alcuni degli incantesimi di attacco che le aveva insegnato Endrell la settimana precedente, erano solo la paura e l’adrenalina a guidarla, ma la seconda si esaurì abbastanza in fretta, così quando un’Ombra più grossa delle altre riuscì a evitare tutti i suoi colpi e a spingerla a terra la ragazzina capì che non poteva continuare in quel modo. Vi prese un respiro profondo e fece appena in tempo a pronunciare le parole di un incantesimo che non conosceva che l’Ombra le fu addosso, quando le mani della giovane strega entrarono in contatto con il corpo gelido e fluido dell’essere lei si sentì pervadere da uno strano calore, poi una forte luce si sprigionò dal suo corpo e tutte le Ombre presenti si dissolsero nelle tenebre,
 
-Cosa è successo?- chiese Tani alzandosi da terra
 
-Hai evocato la Lux Sacra!- esclamò Endrell sorridendo
 
-Quindi abbiamo vinto?- chiese James,
 
ma prima che qualcuno potesse rispondergli la terra iniziò a tremare, il vecchio orfanotrofio venne illuminato da una fredda luce blu, il vento iniziò ad ululare, sempre più forte, la luna e le stelle si oscurarono e un gelo innaturale avvolse la compagnia congelandoli fin nelle ossa. Dal portone principale emerse una figura alta e scheletrica coperta da una lunga tunica grigia, avvolta da una tetra aura violacea e con al seguito una schiera di Ombre alte, con lunghi artigli, gli occhi bianchi, privi di vita e grosse zanne che sembravano fatte apposta per strappare la carne umana,
 
-Devo ammettere che sono impressionato- esordì la sagoma scheletrica -non avevo mai visto una strega così giovane riuscire a fare un incantesimo così potente-
 
Vitani sentì il sangue che le si gelava nelle vene e vide Endrell a pochi passi da lei digrignare i denti
 
-Il Ladro di Anime- lo sentì ringhiare
 
-Preferisco essere chiamato Signore dell’Oltretomba-
 
-Quel titolo non è tuo- ruggì Alice puntando la katana verso di lui
 
-Ah no piccola Chimera? E a chi dovrebbe appartenere se non a me? Al Mietitore? A colui che ha abbandonato il suo regno per girare tra i mortali? No mia cara piccola Chimera, quel titolo è mio, l’ho conquistato grazie alla grande magia nera-
 
-Tu lo hai rubato, così come hai rubato le Anime per creare le tue Ombre mostruose-
 
sul volto del Ladro di Anime comparve un macabro ghigno
 
-Parli delle mie amabili creature? Erano Anime già condannate, io ho solo dato loro un nuovo scopo.- affermò con tono pacato, mentre il suo ghigno si allargava -Ma cambiamo argomento: mia cara, bellissima, giovane Stella del Mattino, perché vuoi combattermi? Perché il codardo Sir Endrell ti ha detto che è il tuo… destino?- chiese lasciandosi andare ad una tetra risata -Non credi sia ridicolo? Infondo cos’è il destino se non la serie di scelte che compiamo ogni giorno?-
 
Vitani non rispose
 
-Prenderò il tuo silenzio come un si, dunque ascolta la mia proposta, cambia il tuo destino e unisciti a me, insieme potremmo governare sul Regno delle Anime e sul Regno dei Vivi, il mondo ritroverebbe il suo equilibrio e noi non dovremmo affrontarci- 
 
per qualche istante Vi accarezzò l’idea di accettare la proposta del Ladro di Anime, pur di evitare la terrificante battaglia che la attendeva, ma qualcosa dentro di lei le urlava di non farlo, di non accettare, che il Ladro di Anime stava mentendo,
 
-No…- mormorò infine -non credo che allearmi con te sia la soluzione che stiamo cercando per questa situazione-
 
il sorriso che fino a quel momento aveva tirato le labbra del Ladro di Anime si trasformò in una smorfia orrenda
 
-Dunque hai scelto di condannare te stessa e il tuo patetico mondo ad una morte orrenda- ringhiò, poi alzò entrambe le braccia e le Ombre che erano alle sue spalle attaccarono.
 
La battaglia riprese, ancora più violenta di prima, mentre il Ladro di Anime osservava la scena dalla soglia del Weig, ogni volta che un’Ombra cadeva lui era subito pronto a crearne un’altra, la piccola compagnia si batteva con coraggio, ma i nemici erano troppi e li stavano per sopraffare: Alice menava fendenti a destra e a manca abbattendo quante più Ombre possibili, i maghi lanciavano incantesimi di protezione creando una sottile barriera azzurrina tra loro e i nemici, Endrell brandiva le sue lame di luce combattendo i mostri con furia, avanzando verso il Ladro di Anime, il desiderio di vendetta ardeva dentro di lui, mentre nella sua mente riviveva il loro primo scontro e la cocente umiliazione che aveva subito lo spingeva solo a combattere con più violenza. Vitani invece in breve tempo si era trovata isolata dal resto dei suoi amici e tre Ombre la avevano circondata, ma questa volta la ragazzina non si era lasciata spaventare: usava tutte gli incantesimi che le aveva insegnato Endrell e quelli che le suggeriva il suo istinto, ma tutto sembrava inutile e molto presto si rese conto che per un’Ombra che abbatteva altre due spuntavano al suo posto, l’unico modo per eliminarle tutte sarebbe stato evocare nuovamente la Lux Sacra, ma quando ci provò non ottenne l’effetto desiderato, infatti non ottenne altro che una flebile luce bianca che servì esclusivamente ad allontanare le Ombre.
Endrell intanto aveva finalmente raggiunto il Ladro di Anime, approfittando della sorpresa iniziale menò un fendente diretto al volto, ma il mago oscuro si riprese in fretta e evitò il colpo, poi fece apparire nelle sue mani un paio di lame nere avvolte dalla stessa aura violacea che avvolgeva il suo corpo, lo scontro ebbe inizio. I due maghi si affrontarono con ogni incantesimo a loro disposizione e per un fagacee momento Endrell ebbe la meglio, ma poi qualcosa cambiò e a Vitani, che ormai era a pochi passi dai due maghi, sembrò che il tempo rallentasse: Endrell tentò di trafiggere il Ladro di Anime al petto, ma lui si abbassò evitando il fendente e colpì l’avversario allo stomaco, sul volto di Endrell si dipinse un’espressione di puro dolore, la camicia si tinse di rosso e il corpo si afflosciò a terra come una marionetta a cui sono stati tagliati i fili. Gli occhi di Vitani si riempirono di lacrime, dalla sua gola proruppe un grido di tristezza, lo stesso senso di calore che l’aveva pervasa la prima volta che aveva richiamato la Lux Sacra, una potente luce bianca avvolse prima lei, poi il Ladro di Anime, infine tutte le Ombre presenti e quando si ritirò Vitani, Endrell e il mago oscuro erano scomparsi.
   
 
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