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Autore: Allen Glassred    23/05/2021    0 recensioni
Una raccolta di oneshot dedicata ai crack-paring di Soledad. Coppie del tutto inaspettate ed improbabili, che vi sorprenderanno.
Accetto anche eventuali richieste da parte dei miei lettori, quindi se seguite la storia ed avete una crack-paring o una ship della quale vorreste che scrivessi, fatevi avanti! Spero gradirete questa nuova raccolta.
Genere: Angst, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'Soledad '
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Zwexis ( Zwei & Alexis ) - Piccolo favore
 
Ad Alexis sembra ancora piuttosto irreale: si trova in compagnia di colui che fino a qualche tempo prima era nemico di tutta la famiglia, nel cuore della notte e senza nessun tipo di protezione. E’ pur vero che le cose sono cambiate: ora pensa, il giovane dalla chioma argento non è più un nemico. Ha rivelato la verità sulla morte di Hope e sull’assassinio di Soledad o meglio, quello che si è creduto tale fino alla ricomparsa della donna, proprio al matrimonio della figlia. La giovane dalla chioma rosa abbassa lo sguardo, voltando poi il viso verso la finestra. “ Sto bene, davvero “. Fa semplicemente la rosa, ma lui non pare essere dello stesso avviso.

“ Si, certo. E io sono Babbo Natale “. Fa con un’ironia malcelata colui che si rivela essere Zwei Baskerville, figlio di Kevin e Risa e maggiore dei fratelli Baskerville. Alexis lo guarda un pò contrariata, sospirando pesantemente e posando una mano sul ventre: volente o nolente pensa, Zwei ha ragione. Questa gravidanza la sta devastando, i gemelli che porta in grembo cercano di divorarsi a vicenda e, se non questo, cercano di sottrarre il potere a lei per garantire la sopravvivenza di entrambi. La fanciulla sospira pesantemente mentre lui le si avvicina. “ Ti serve aiuto e ti serve subito: devi parlare con Ace o con tuo padre, solo loro possono… “. Si blocca prima di proseguire: la donna scuote il capo con enfasi, appoggiandosi al davanzale della finestra per evitare di cadere a terra.

“ Sono una Baskerville, ricordi? “. Fa, testarda ed orgogliosa esattamente come il padre. “ Non c’è bisogno di allarmare Ace o mio padre: sto bene “. Sussurra, mentendo ancora una volta. A quella frase Zwei riflette, sospirando sonoramente: inutile pensa, continuare ad insistere su questa strada. Tanto più insisterà tanto più lei rifiuterà. Deve trovare un altro modo per aiutarla e, forse, sa anche come fare perché, in passato, successe la medesima cosa con un’altra donna ugualmente testarda ed orgogliosa, proprio come Alexis ora.

“ Sei peggio di Hope: si vede proprio che sei la sua reincarnazione, deve averti trasmesso la sua testardaggine “. Sbuffa sonoramente il maggiore, mentre la donna lo guarda un istante senza riuscire a ribattere come dovrebbe. “ Ma io conosco il modo per farti cedere, signorina “ non chiederò mai aiuto a nessuno perché sono forte “ “. Sentenzia risoluto, sfidando con il suo sguardo di ghiaccio quello oceano di lei.

“ Sta zitto… “. Sibila semplicemente la minore dei fratelli Baskerville, ma proprio in quel momento un intenso odore di sangue giunge alle sue narici.

“ Ah si? Peccato: questo sangue andrà sprecato, dato che tu non hai sete e non lo vuoi… “. Commenta semplicemente l’argento, leccando il sangue che sgorga dalla ferita sul suo polso, ferita che dev’essersi procurato con il pugnale che ha tra le mani e senza che la sorella se ne accorgesse. Nel notare quel gesto e nel percepire quel forte odore di sangue puro, alla donna si tingono gli occhi di scarlatto mentre i gemelli sembrano avvertire immediatamente quell’immensa fonte di potere, che a quanto pare bramano. La rosa si aggrappa con forza al davanzale.

“ Cosa fai?! Sei impazzito…?! “. Chiede semplicemente, ma a quella frase lui sogghigna: manca poco, pensa. Manca poco e cederà. Fa un passo verso di lei, il sangue che sgorga dalla ferita al polso finisce a terra ed impregna il corridoio stesso del suo intenso aroma.

“ Sicura di non aver sete? Sai, non perché è il mio sangue ma è davvero buono… “, E’ questione di un momento: Alexis non riesce a resistere, l’attrazione verso quel sangue è troppo potente, i gemelli reclamano per sé quell’immensa forza e non solo: anche lei desidera ardentemente quel sangue. Fa un passo verso di lui per poi prendere parola.

“ Sei un bastardo, sai? “. Sussurra solamente, afferrandogli il polso mentre lui sogghigna.

“ Si, in effetti vanto un certo primato nella lista dei bastardi, che vuoi farci? “. Chiede, mentre lei lecca quel sangue che sgorga dalla ferita ma tenta un’ultima, disperata resistenza.

“ Non lo posso fare: non con te. Sai bene cosa comporta il legame di sangue, sai bene che non posso bere il tuo. Se Ace o papà lo scoprissero, si arrabbierebbero “. Commenta semplicemente, ma di nuovo i suoi occhi scarlatti si illuminano ella luce della luna rossa, che ora regna sovrana in cielo. Da parte sua Zwei alza gli occhi al cielo, stanco di quella resistenza.

“ Sei davvero insopportabile… “. Non finisce la frase: i gesti di Alexis contraddicono le sue parole e, dopo essersi avvicinata ed aver scostato i capelli dal collo di lui, gli slaccia i primi bottoni della camicia e passa lievemente la lingua su di esso. Ed in seguito, senza quasi che nessuno dei due se ne possa rendere conto affonda le zanne affilate. Il suo gesto prende di sorpresa persino il Principe dal cuore di ghiaccio, mentre entrambi finiscono a terra con lei ancora attaccata al suo collo, che beve avidamente quel sangue che, gradualmente, sembra calmare sia i gemelli che porta in grembo che lei stessa. “ Ah… dovevi avere molta sete, eh sorellina? “. Fa con un pizzico d’ironia lui, portando una mano tra i suoi capelli e stringendo lievemente la presa. Certo, se qualcuno li sorprendesse potrebbe fraintendere: in fondo pensa, si trova a terra con Alexis sopra di lui, che beve il suo sangue e crea con lui un legame inscindibile e più potente di un legame sessuale stesso, un legame che verrà senza dubbio esteso anche ai gemelli che porta in grembo, rendendoli un pò anche suoi “ figli “. Ma non importa: va bene così, pensa. Per una volta può essere utile a qualcuno a cui tiene, non si pente delle sue azioni. Da parte sua invece, la principessa di Sabrie si aggrappa con forza alla sua camicia, come fosse un’ancora di salvezza e le impedisse di bere quel sangue proibito più del dovuto. Di lì a poco si stacca dal collo dell’argento, la bocca ancora sporca di sangue e l’espressione di chi è sconvolto dal suo stesso atto.

“ Scusa… ho esagerato, non so cosa mi sia preso… “. Mormora solamente la figlia di Soledad, ansimando pesantemente mentre il potere di Zwei calma all’istante i gemelli e le restituisce forza: il legame è stato creato. Da parte sua lui la guarda intensamente, riprendendosi un momento dalla notevole perdita di sangue che, comunque, si sta già rigenerando.

“ Tranquilla. Ci vuole altro per mettermi KO “. Fa semplicemente il Principe degli esiliati, passando un dito sulle labbra di lei e pulendole da quel sangue, dal suo sangue. La ferita sul polso si sta già rigenerando e, lentamente, anche il morso lo sta facendo seppur più lentamente.

“ Non lo dire a nessuno. Mio padre ed Ace si arrabbierebbero se scoprissero questa cosa “. Sussurra semplicemente la fanciulla, sapendo bene quanto suo padre e suo marito si arrabbierebbero se mai sapessero che, invece di chiedere aiuto a loro, ha preferito bere il sangue di Zwei. Da parte sua lui la osserva con un ghigno compiaciuto, per poi fare un cenno affermativo con il capo.

“ E va bene: sarà il nostro segreto, quindi… “. La guarda: gli occhi di lei sono ancora illuminati di rosso, ha ancora sete ed anche lui lo sente. Le afferra improvvisamente il capo. portandolo accanto al punto in cui lo ha morso in precedenza. “ … bevi pure quanto vuoi “. fa semplicemente, mentre lei non riesce più a resistere, affondando nuovamente quelle zanne e bevendo quel sangue, il solo che placa la sua sete e calma totalmente i suoi bimbi. Forse tuttavia, il legame di sangue sta creando un altro tipo di unione, che con il tempo potrebbe manifestare le proprie conseguenze.
   
 
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