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Autore: Alaska_1925    24/05/2021    0 recensioni
Ognuno di noi ha una parte malvagia dentro di sè, qualcuno sta destabilizzando Jenna, trasportandola durante la notte mentre sta dormendo in un posto oscuro. La sua parte malvagia sta prendendo lentamente il sopravvento sulla ragione, facendogli odiare chi prima aveva sempre amato.
Un' anima oscura, la sua?
Genere: Angst, Mistero, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aleu, Balto, Jenna, Kodi, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Capitolo 2: Un mondo fuori dal tempo

 

Jenna si muoveva urlando rannicchiata nella sua cuccia a Nome mentre all' interno della stanza di pietra in cui si trovava quell' uomo la stava picchiando già da molto tempo. Era un essere umano, ma sembrava che non fosse cosciente di ciò che stava facendo.

<< Può bastare... >>

Quell' uomo si fermò indietreggiando ed uscì dalla stanza attraverso il varco che aveva creato qualche minuto prima. Jenna cercò di alzare la testa per guardare le sue ferite, sapeva che si sarebbe risvegliata come era allora, tutto ciò che accadeva in quella stanza accadeva anche a Nome, ma a chi vedeva da fuori poteva sembrare che quelle ferite apparissero dal nulla.

<< Non è finita, Jenna... chiudi gli occhi, adesso è il momento di tuo figlio... >>

 

….....................................

 

La voce nella loro testa era stata così forte che avevano dovuto eseguire i suoi ordini senza fiatare, Balto e i suoi figli restavano immobili vedendo ciò che stava accadendo a Jenna. Adesso stava aspettando dei cuccioli ma non da Steele, bensì da Cody.

Respirarono piano mentre la sentivano parlare e la guardavano mentre metteva a sogguadro la sua stanza.

<< Sei fuggito! Fuggito! Mi hai lasciata sola! >>

Jenna si era fermata e si accarezzava la pancia.

<< Balto mi ha rifiutata e tu sei fuggito, cosa farò con questi cuccioli? La foresta non è un posto per te, spero che tu muoia assiderato figlio mio, oh, lo spero veramente, la foresta è un luogo pericoloso, basta un passo falso per rompersi una zampa, urlerai che qualcuno venga a salvarti, ma non arriverà nessuno, morirai di fame, lentamente... >>

La famiglia di Balto era confusa, il cane lupo era ancora scosso da ciò che aveva visto prima, uccidere sua figlia, com' era possibile? Jenna stava sognando?

Vide un sogghigno sul volto della sua compagna, rabbrividì seguito dai suoi figli.

<< Potrei ucciderli mentre sono ancora dentro di me, ma rischierei di morire e non mi è mai piaciuto l' autolesionismo... oppure potrei farli nascere per poi farli morire di fame... >>

Rimase per un attimo con gli occhi chiusi, Cody deglutì.

<< No... nascerete e crescerete forti, condizionerò la vostra mente fin dal primo giorno, Cody non tornerà a Nome, sarete voi che andrete a cercarlo, non c' è peggior cosa che perdere la vita per mano di chi hai creato... >>

Sorrise di nuovo, accarezzandosi il ventre.

<< Ho grandi progetti per voi, diavoli... >>

 

Aleu aprì gli occhi, a costo di risentire quella voce, non poteva più vedere, non riusciva più ad ascoltare sua madre, lei o chiunque altra. Rimase basita, non erano più a Nome.

<< Papà! Cody! Svegliatevi! Ora! >>

Balto e suo figlio si svegliaraono dal torpore ritrovandosi in mezzo alla strada circondati da alti palazzi, palazzi così alti che il cane lupo pensò di stare ancora sognando, o vedendo gli incubi della sua compagna.

Si guardarono attorno, alcune auto erano ribaltate sulla carreggiata, i lampeggianti di un' autoambulanza rischiaravano la notte poco distante da loro.

Aleu si avvicinò ad una vettura parcheggiata davanti a lei, notò alcuni indumenti al posto di guida, ma all' interno non vi era nessuno.

<< Cosa sono queste, papà... sono... >>

<< Gli umani li chiamano veicoli, ce ne sono anche a Nome ma... sono molto diversi... >>

Cody cominciò a guardarsi intorno sempre più confuso, soffermandosi sugli alti palazzi che li circondavano, annusò l' aria, sentendo l' odore dell' acqua, doveva esserci un fiume lì vicino.

<< Questa non è Nome, dove siamo papà >>

Balto si guardò attorno, non aveva mai visto palazzi così alti, aveva sentito che vi erano molte grandi città a sud di Nome, ma...

Notò una bandiera americana che sventolava da una balaustra, erano ancora in Alaska? L' aria della notte era fredda, ma non come a Nome. Respirò piano guardandosi nuovamente attorno, fu allora che notò vari indumenti sparpagliati distanti da lui, si avvicinò piano annusandoli uno ad uno.

<< Questi erano degli umani, perchè li hanno gettati >>

Attorno a loro vi era solo silenzio, cercò di riprendersi mentre i suoi figli continuavano a guardarsi attorno confusi.

<< Fate come me >>

Balto abbassò la testa mordendosi una delle zampe anteriori, sentì dolore come anche i suoi figli, non era un sogno, questo era certo. Tornò indietro da suo figlio.

<< Come va Cody... le tue ferite, dico... >>

<< Mi fanno molto male papà, ma ce la faccio... >>

Balto fece cenno ai suoi figli di seguirlo, aveva sentito anche lui l' odore dell' acqua, forse andando verso il fiume avrebbero compreso meglio dove erano finiti.

<< Ricapitoliamo, vostra madre ha cominciato a comportarsi in modo strano alcuni giorni fa, mi ha parlato di alcuni incubi che aveva fatto, ho subito notato le ferite sul suo corpo, mi ha confermato che probabilmente se le era fatte da sola mentre si muoveva nel sonno, ha detto che quegli incubi erano molto vividi >>

Aleu e Cody ascoltavano in silenzio, attorno a loro vi erano moti indumenti degli umani, alcune auto incidentate o finite contro i palazzi e le vetrine dei negozi.

<< Diceva che in quei sogni si ritrovava sempre da sola in un luogo che non conosceva, con palazzi veramente molto alti, correva per le strade deserte inseguita da un lupo dagli occhi rossi come il fuoco >>

Cody si fermò, aveva notato dei movimenti all' interno di uno dei palazzi ma annusando l' aria non sentì niente di strano, affrettò il passo per ricongiungersi con suo padre e sua sorella.

<< L' ho sognato anch' io papà >>

Balto guardò sua figlia, si era rigirata nel sonno alcuni giorni prima, quando se ne era accorto l' aveva svegliata, era completamente sudata ma gli aveva solo detto che aveva avuto un incubo, niente di più.

<< Un lupo nero come la notte, con gli occhi rossi e luminosi mi inseguiva nella foresta, non so dove mi trovavo ma c' era molta neve attorno a me, non riuscivo a seminarlo, era veramente veloce, pensi sia lo stesso lupo che tormenta la mamma? >>

<< Io... >> Balto non sapeva cosa rispondere << Sono solo sogni, incubi, niente di più, anche se ciò che mi hai appena detto è strano, né io né Cody abbiamo sognato niente del genere, almeno che io sappia... >>

Balto guardò suo figlio che annuì in modo affermativo.

Arrivarono al fiume passando accanto a due edifici completamente ricoperti di vetro, dall' altra parte del fiume vi erano altri palazzi molto alti.

<< Comunque vostra madre ha cominciato ad allontanarci da allora, verie volte ho provato a parlarle ma si scagliava contro di me, anche a voi è accaduta la stessa cosa >>

Una vettura della polizia era quasi finita nel fiume, i lampeggianti blu illuminavano l' area, Aleu si avvicinò.

<< Com' è possibile che emetta luce papà, non vedo candele... >>

Balto salì sul cofano della vettura ed analizzò i lampeggianti sopra il tettuccio, non aveva mai visto niente del genere, anche da davanti e da dietro il veicolo vi erano fasci di luce intermittenti che illuminavano la strada.

Scese dal cofano del veicolo facendo cenno ai suoi figli di seguirlo e lentamente attraversarono il ponte che univa le due sponde del fiume, voltandosi poco dopo verso il palazzo che avevano appena superato.

Era veramente molto alto, notò che delle luci provenivano dal suo interno, forse vi era qualcuno con delle candele accese in quella grande casa umana? Avrebbe controllato dopo, vedeva che il fiume proseguiva tra i palazzi, doveva capire dove arrivasse.

<< Non so cosa sia accaduto figli miei, abbiamo sentito quella voce, sembrava come la voce di mia madre... >>

<< Aniu? Nostra nonna? >> Chiese Aleu stupita.

<< Si Aleu, ma sembrava in collera, o forse voleva solo che chiudessimo gli occhi come abbiamo fatto per cercare di cacciare quel ronzio che stava diventando insopportabile... >>

Passarono accanto ad altri due ponti alla loro sinistra prima di arrivare alla fine della strada, sotto di loro la strada continuava in direzione del grande lago che vedevano davanti a loro, erano su un ponte di strade, ma la loro finiva in una sorta di piccolo parcheggio. Davanti a loro un' altra grande strada attraversava il fiume sopraelevandosi dall' acqua mentre più avanti, alla loro sinistra si ergeva una grande ruota panoramica.

<< Il sogno che abbiamo fatto, ciò che abbiamo visto, vostra madre... Boris mi ha spiegato che gli umani credono molto agli esseri soprannaturali, agli spiriti guida, ai loro dei, sapete che abbiamo una dello loro sculture poco distante dalla mia dimora, un Totem lo chiama Boris, ma non sa cosa rappresenti... >>

Un gelido vento spirò dal lago, era veramente molto gelato, doveva essere pieno inverno, come a Nome.

<< Non so se quelle visioni, quei sogni fossero gli stessi di vostra madre, non so come abbiamo fatto a vederli... >>

Balto sollevò lo sguardo verso i grandi palazzi sulla sua destra, forse erano molte piccole case in un grande edificio, come le classi della scuola di Rosy, Jenna glie ne aveva parlato una volta.

<< Andiamo, seguitemi, vediamo di capirci qualcosa, anche se credo che sarà molto difficile >>

   
 
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