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Autore: FrancyT    26/05/2021    1 recensioni
Un nuovo inizio: tre semplici parole, un desiderio.
In questa storia vivrete l'esperienza di Kagome Higurashi, giovane ragazza alla ricerca di una svolta nella propria vita.
Nel corso dei capitoli sarete spettatori di eventi di vita quotidiana, riflessioni e decisioni.
"Un nuovo inizio" è una storia semplice, ma spero che nella sua semplicità possa suscitare in voi un riscontro positivo.
Tratto dal primo capitolo:
"Tutto in quel posto mi urlava che ero dove non dovevo essere. In quel momento il controllo era l'unica cosa che contava davvero. Avevo imparato che pianificando, calcolando e osservando si potevano evitare un bel po' di problemi: rischi inutili, delusioni e soprattutto sofferenze. Pianificare tutto per evitare i problemi non era però sempre facile, cosa di cui mi ero resa conto quella sera nelle luci soffuse di quella grande casa. Le numerose fotografie, i mobili nuovi, quell'odore diverso... Quella casa era cambiata e non sarebbe mai tornata come prima."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16

Un nuovo inizio. Ho iniziato a narrarvi la mia storia proprio partendo da questo presupposto. Volevo che il mio futuro fosse diverso dalle esperienze passate, che mi riservasse qualcosa di speciale. Ripensare a ciò che portò il divorzio dei miei genitori, tutt’oggi mi provoca un terribile brivido lungo la schiena. Qualcosa che non riesco a controllare e che mi fa salire le lacrime agli occhi. Sarei un’ipocrita a dire che avrei preferito che i miei rimanessero insieme ma è innegabile quanto all’epoca ci stessi male. Come ho più volte narrato, mio padre non è di certo un genitore modello. Fin da quando ho memoria, ha sempre avuto un atteggiamento particolare. Non è mai stato presente, ha cercato di comprarsi il mio affetto con dei regali e ha sempre disprezzato le mie scelte. Dalla separazione, tutto ciò è poi peggiorato. Giorno dopo giorno, ha iniziato a farmi domande sempre più particolari, sempre più ossessive. Ricordo che mi prendeva sempre in disparte e, proprio come si fa con i criminali, iniziava a pormi domande a trabocchetto. Cercava di farmi crollare, cercava di manipolare le mie risposte, cercava di distruggermi. Da quei momenti carichi di tensione, non è di certo uscito fuori qualcosa di bello. Ho vissuto buona parte della mia adolescenza nella paura che qualcuno potesse plagiarmi, così come aveva provato a fare mio padre. Il più delle volte decidevo di restare da sola, proprio per paura di affezionarmi a qualcuno di fin troppo simile a lui.

- “Ehi Kagome, vuoi un passaggio? Oggi vado più tardi al lavoro quindi posso accompagnarti al museo in auto.” -

La dolce voce di mia madre mi destò da quei pensieri. Stavamo facendo colazione insieme, Sota era ancora fra le coperte mentre il nonno era già impegnato al tempio. Non passavamo del tempo insieme da sole da un periodo indefinito. Mia madre... Lei al contrario di mio padre ha sempre cercato di essere presente, nonostante dalla separazione non faceva altro che lavorare tutto il giorno. Per qualsiasi problema mi affliggesse l’animo, lei era sempre lì, a darmi supporto. Mi sentì in difetto a declinare l’invito ma preferivo passasse più tempo con Sota. Quella piccola peste aveva bisogno di lei, meritava di averla affianco. Le sorrisi e scossi la testa.

- “Vado con i miei amici, tranquilla.” -

Il pensiero volò automaticamente a quelle tre persone che avevano dato una svolta alla mia vita. Erano passate tre settimane da quella prima uscita fra amici e, ad essa, se ne erano susseguite altre. Eravamo un gruppo particolare, formato da un mezzo demone, un’asociale, una sadica e un libertino, eppure insieme riuscivamo a trovare una delicata armonia. In quel breve tempo molte cose si erano evolute, come ad esempio il rapporto fra Sango e Miroku. L’affinità fra i due era infatti diventata sempre più evidente ed era palese come entrambi tenessero all’altro più di sé stessi. Nonostante questo evidente segnale, nessuno dei due si decideva a far il primo passo e ciò aveva dell’incredibile. Erano entrambi due persone abbastanza schiette, tuttavia, continuavano come se niente stesse succedendo.

- “Sono felice che tu abbia finalmente trovato degli amici.” -

Osservai mia madre sorridere. Finalmente riuscì a vedere un sorriso vero stampato su quel volto. Nessuna preoccupazione, solo felicità.

- “Non sono poi così pessima a trovare delle persone con cui passare del tempo.” - borbottai imbronciata, mentendo palesemente anche a me stessa.

- “Hai una buona intesa con loro, si vede. Perché non li inviti a cena una di queste sere? Mi piacerebbe conoscerli meglio, purtroppo ho avuto il piacere di chiacchierare solo con Sango.” -

Già, per via del suo lavoro mia mamma non conosceva i miei amici. Usciva la mattina presto e rientrava solo al tramonto, non era riuscita a conoscere neanche Inuyasha che ormai era quasi di casa. Solo Sango aveva avuto la possibilità di passare del tempo in sua compagnia. Conoscevo la ragazza dal primo liceo e, tra alti e bassi, più volte era rimasta a dormire da me. In quelle occasioni speciali mia mamma entrava in camera sempre con qualcosa da offrirle: torte, biscotti, pasticcini. Ogni volta che si presentava una situazione simile, mia mamma era sempre pronta a mettersi ai fornelli e preparare dei dolci, solo per vedermi star bene. Mi sentì un egoista, tutte quelle volte non mi presi mai la briga di ringraziarla. Vedendola entrare in stanza con quei vassoi la cacciavo via, imbarazzata dalla sua intrusione.

- “Vedrò di invitarli. Purtroppo temo che per Inuyasha sia un po’ difficile. La sera lavora.” -

- “Sbaglio o con questo ragazzo c’è un particolare feeling?” -

Arrossì imbarazzata. Inuyasha era di certo una persona particolare. Non tanto per la sua natura mista, quanto per il suo atteggiamento che il più delle volte mi spiazzava.

- “Credo di averci azzeccato.” - mi derise bonariamente mia mamma.

Deviai lo sguardo dal suo, ancora imbarazzata dall’argomento.

- “Ti sbagli.” –

- “Kagome, non mentirmi su.” - Mi lasciò una carezza delicata sul volto e mi sorrise.

- “Non mi dispiace la sua compagnia ecco. E pare che neanche a lui dispiaccia la mia.” – mormorai impacciata.

Dichiarare a voce alta quelle parole mi risultava difficile. La vidi sorridere nuovamente.

- “Chi non apprezzerebbe la compagnia di mia figlia?” –

Sorrisi alle sue parole. Mi consideravano un tipo parecchio noioso e monotono, pertanto pensai fosse abbastanza divertente come frase.

- “Senti Kagome… Vorrei dirti una cosa. Dovrei parlarne anche con tuo fratello, ma preferisco che prima lo sappia tu.” – Vidi il suo sguardo diventar serio, gli occhi carichi di preoccupazione. Annuì, per indurla a proseguire.

- “È da un po’ di tempo che mi sento con un uomo. Beh, in realtà è un demone. Stiamo provando a stare insieme e vorrei presentarvelo. Ecco, non sapevo come dirvelo e onestamente non so nemmeno come poteste prender-” –

Le posi una mano sul braccio e fermai le sue parole. Non aveva bisogno di proseguire oltre, tutto era chiaro.

- “Mamma, non devi farti problemi. È giusto che tu ti rifaccia una vita dopo tutti questi anni. Sono davvero felice di ciò e sono sicura che lo sarà anche Sota. Spero solo che sia quello giusto per te.” – le sorrisi e andai ad abbracciarla.

Era da tanto che speravo che mia mamma riprendesse in mano i cocci della sua vita e li rimettesse insieme. Volevo che fosse felice e sperai con tutta me stessa che quel fantomatico demone riuscisse a renderla serena. La osservai per bene, notando in quegli occhi un piccolo luccichio.

- “Grazie Kagome.” –

- “Ti voglio bene mamma.” –

Le sorrisi e la strinsi ancora a me.

- “Vedrai che anche Sota accetterà bene la situazione, sta tranquilla.” –

- “Va bene… Ora sarà meglio che vada a svegliarlo, altrimenti salta nuovamente la scuola.” –

Le sorrisi e la lasciai andare. La seguì con lo sguardo fin quando non uscì dalla porta della cucina. Dopodiché, finì in silenzio la mia colazione e attesi l’arrivo di Inuyasha. Quel giorno saremo andati al Museo di storia naturale di Tokyo, ed ero elettrizzata all’idea di scoprire nuovi dettagli sull’evoluzione della nostra società. Qualcosa mi portava a credere che quel giorno avrei scoperto qualcosa di importante e non volevo perdere l’occasione.

- “Kagome, è arrivato il tuo amico.” – la voce stanca di mio nonno si disperse nell’ambiente.

Annuì e, come un automa, uscì di casa, non prima di aver preso la borsa e la giacca. Inuyasha mi aspettava davanti il Goshinboku, una strana abitudine che aveva preso da un po’ di tempo. Mi avvicinai a lui e gli lasciai un bacio sulla guancia.

- “Buongiorno.” –

- “Ciao Impicciona.” –

Alzai gli occhi al cielo al suono di quel nomignolo.

- “Ti ricordo che il mio nome è Kagome.” –

- “Lo so.” – un sorriso derisorio ad ornargli il viso.

- “Adesso andiamo su. Non mi va di sentire sclerare Sango perché non ti ho portato in orario all’appuntamento.” –

Mi scompigliò delicatamente i capelli e fece strada verso le scalinate. Spinta da una grande curiosità, mi voltai verso casa, vedendo mia mamma affacciata alla finestra della mia stanza. Osservava noi e sorrideva tranquilla. Quasi incoraggiata dal suo sguardo, decisi di prendere per mano Inuyasha e, come se nulla fosse, scendemmo la lunga scalinata che portava al tempio Higurashi. Quella chiacchierata con mia madre mi riempì di energie positive, peccato che quel giorno, il tempo non era per nulla allegro.

___

FrancyT:

Ciau!

Oggi vi porto il capitolo 16! Qui ho preferito approfondire un po' il rapporto che Kagome ha con la madre, sottolineando la differenza che c'è con il padre. Dall'insinuazione della madre, pare che alla nostra Kagome, Inuyasha non sta poi così tanto indifferente, ma come si evolveranno le cose? Vi lascio fantasticare su! u.u

Che dire, il prossimo sarà il capitolo della gita scolastica, cosa scoprirà Kagome sulla società odierna? Cosa apprenderà dalle nozioni di biologia del dottor. *spoiler*? (Vi lascio fantasticare sul nome u.u)

Bhu bhu, vi resta che leggere il prossimo capitolo per scoprirlo XD

Alla prossima! :3

P.s. In questi giorni sto buttando giù qualche idea per una seconda fanfiction (non collegata a questa) spero un giorno di poter postare anche quest'altra idea stramba che mi è venuta in mente ^^

   
 
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