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Autore: FrancyT    28/05/2021    1 recensioni
Un nuovo inizio: tre semplici parole, un desiderio.
In questa storia vivrete l'esperienza di Kagome Higurashi, giovane ragazza alla ricerca di una svolta nella propria vita.
Nel corso dei capitoli sarete spettatori di eventi di vita quotidiana, riflessioni e decisioni.
"Un nuovo inizio" è una storia semplice, ma spero che nella sua semplicità possa suscitare in voi un riscontro positivo.
Tratto dal primo capitolo:
"Tutto in quel posto mi urlava che ero dove non dovevo essere. In quel momento il controllo era l'unica cosa che contava davvero. Avevo imparato che pianificando, calcolando e osservando si potevano evitare un bel po' di problemi: rischi inutili, delusioni e soprattutto sofferenze. Pianificare tutto per evitare i problemi non era però sempre facile, cosa di cui mi ero resa conto quella sera nelle luci soffuse di quella grande casa. Le numerose fotografie, i mobili nuovi, quell'odore diverso... Quella casa era cambiata e non sarebbe mai tornata come prima."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 17

Con il trascorrere del tempo, la giornata diventava sempre più cupa e triste. La pioggia batteva inesorabilmente contro l’asfalto, i tuoni rimbombavano come un amaro lamento. Tutto sembrava rendere quella giornata estremamente malinconica. L’ennesimo tuono rumoreggiava in lontananza, un potente ululato, il rumore di vetri scossi. Le grandi finestre del museo di storia naturale vennero colpite dal vento. Mi strinsi nella giacca, infreddolita dagli spifferi che entravano all’interno della sala. I nostri accompagnatori sembravano discutere con quello che pareva il nostro cicerone, il resto della classe parlottava radunata in piccoli gruppi. Mi guardai intorno, cercando di imprimere nella mente più dettagli possibili di quel luogo. Le pareti erano ricche di quadri e teche, nelle quali erano posti numerosi reperti. Ciò che però attirò fin da subito la mia attenzione si ritrovava al centro della sala. Entrando al museo infatti, era impossibile non essere calamitati verso quel punto. Proprio lì, al fulcro della stanza, si ergeva l’enorme scheletro di quello che un tempo fu un potentissimo demone. Le dimensioni colossali incutevano timore, mentre l’armatura danneggiata che pareva indossare trasmetteva un senso di potere. Pensai di avvicinarmi di soppiatto, ma fui fermata dalla voce di una donna ancor prima di avanzare di un passo.

-“Buongiorno ragazzi. Io sono la signora Kaede e vi guiderò per una parte della giornata.” –

La donna in questione sembrava sulla sessantina. Aveva un'espressione indecifrabile e un tono quasi piatto. Si fermò un attimo, in attesa che qualcuno gli riservasse un briciolo d’attenzione, poi continuo il suo discorso.

-“Il percorso che affronteremo sarà dedicato all’evoluzione della nostra società. Visiteremo le sale di antropologia, dove potrete vedere le collezioni relative all’epoca Sengoku, e ci soffermeremo anche sulla natura dei demoni. Per tutta la durata del percorso, io e il mio collega qui presente, vi guideremo per illustrarvi gli eventi e rispondere alle vostre domande.” –

Un piccolo demone pulce sembrava voler attirare l’attenzione degli studenti.

-“Buongiorno ragazzi, sono il vecchio Miyoga, un biologo specializzato nell’evoluzione della specie demoniaca. Come già detto da Kaede, la supporterò in questa visita guidata.” –

-“Bene ragazzi, adesso se volete seguirmi, iniziamo il nostro percorso. Come prima tappa andremo nella prima sala di antropologia. Da questa parte.” -

Così dicendo si incamminò verso un lungo corridoio. Seguendola fui costretta a passare di fianco a quell’enorme reperto, rimanendo sempre più impressionata da quella struttura scheletrica. In breve tempo arrivammo in un’enorme stanza piena di cimeli antichi e non potei far a meno di guardami in torno entusiasta.

-“Che noia questo posto.” - Borbottò Inuyasha al mio fianco.

-“Concordo.” - diede manforte Sango, già scocciata di quell’ambiente.

Mi girai a guardare i miei due amici, rimanendo stupita di come solo io apprezzassi quella visita guidata.

-“A me piace.” - Mormorai, sentendomi quasi in difetto quando mi beccai due occhiate stralunate.

-“Bene ragazzi, guardatevi pure in torno. Quando avrete finito vi darò qualche spiegazione.” –

Osservai Kaede disporsi a fianco della porta che dava verso la stanza successiva, dopodiché mi decisi a saziare la mia voglia di sapere. In poco tempo mi ritrovai a girovagare fra quei reperti antichi, leggendo di volta in volta le descrizioni allegate. Osservai armi, ciotole e gioielli, rimanendo stupita dell’ottimo stato di conservazione. Continuai a girovagare per la stanza da sola, non curandomi della gente che fingeva di prestare interesse. D’improvviso mi fermai, davanti i miei occhi si ergeva una teca contenente due statue in cera. Quel materiale tanto particolare modellava un soggetto femminile e uno maschile ed entrambi indossavano una strana uniforme che ricordava, in maniera impeccabile, gli strani abiti che Sango portava in sogno.

-“Sono due sterminatori. Nel periodo Sengoku potevi scegliere se scendere in campo per lottare in guerra o batterti contro i demoni. In sostanza potevi scegliere se morire per mano di un umano o finire come pasto di un demone. Prospettive molto allettanti, no?” -

Inuyasha stava al mio fianco, le mani in tasca e lo sguardo puntato verso le due statue.

-“Non era noioso questo posto?” - Lo punzecchiai.

-“Infatti continuo a pensarla così. Conosco già la storia della nostra società, così come l’evoluzione dei demoni. Sono certo di sapere molte più cose di quella vecchiaccia.” -

Lo osservai in viso, leggendo solo tanta sicurezza. Scossi la testa sorridendo.

-“Sei impossibile.” - Lo vidi ridacchiare e scompigliarmi i capelli.

-“Mettimi alla prova.” –

Cercai di scovare infondo a quelle pozze dorate un segno di ilarità, ma vi trovai solo tanta risolutezza.

-“Mh... Vediamo... Quelle spade là.” -

Lo presi per mano e lo trascinai verso una teca in particolare. Conteneva tre spade, il cartolino replicava “Spade demoniache”, nulla di più né nulla di meno.

-“Dimmi qualcosa su di loro!” -

Vidi un sorriso beffardo definirgli il viso e un brivido di terrore mi scosse la schiena.

-“Sono delle imitazioni di tre delle spade demoniache più potenti al mondo. Due di esse sono state forgiate dalle zanne di Inu No Tasho, il generale cane delle terre dell’ovest. Rispettivamente sono...” - Iniziò sicuro di sé, indicando una spada, quella posta più in alto.

-“Tessaiga, una spada in grado di uccidere ben cento demoni con un solo colpo.” - Spostò il suo dito verso la spada posta più in basso.

-“E Tenseiga, capace riportare in vita fino a cento esseri in un colpo solo.” - continuò, soddisfatto.

-“E la terza? Hai detto che due di esse sono state forgiate dalle zanne di questo generale, ma la terza? Poi, come puoi essere sicuro che siano delle imitazioni? Sono appartenute ai tuoi antenati?” - Domandai, quasi sicura che si fosse inventato tutto.

-“Tessaiga e Tenseiga furono forgiate per i due figli del generale. Bakusaiga invece è l’emanazione stessa del primo genito di Inu No Taisho. Si racconta che si sia manifestata spontaneamente nella mano del demone in seguito alla rigenerazione del suo braccio sinistro.” - Si girò a fissarmi.

-“Soddisfatta?” -

-“Non mi hai ancora detto come tu faccia a sapere che siano delle imitazioni.” - Chiesi curiosa.

-“Poi ti lamenti se ti chiamo impicciona?” - Mi riprese.

-“Odioso.” - sbottai, lasciandolo in dietro e andando a chiedere informazioni direttamente alla signora Kaede. Purtroppo, anche questa volta la mia curiosità fu messa a freno dalla voce della nostra guida.

-“Allora ragazzi, per spiegarci come sia possibile che ad oggi due creature così diverse, demoni e umani, riescano a convivere, dobbiamo far riferimento ad un vecchio racconto, risalente a circa 500 anni fa. Fu proprio questa storia, ambientata nel periodo Sengoku, che segnò l’inizio della nostra società.” -

L’anziana donna iniziò a raccontare, ma poco dopo decise di aspettare che qualcuno si radunasse attorno alla sua figura.

-“L'epoca Sengoku fu un'era piuttosto lunga, segnata da profonde guerre, con caos e miseria diffusi in tutto il paese. All’epoca molti uomini iniziarono ad avvicinarsi ai demoni con lo scopo di servirsi dei loro poteri, tuttavia queste potenti creature rimasero indifferenti nei confronti degli umani, vedendoli principalmente come una fonte di cibo. Eppure, un demone riuscì a trovare interesse in quel cibo, finendo con il morire per proteggere una semplice umana. Fu proprio questo il primo passo verso la società odierna.” -

Continuò, una volta che un giusto gruppo di ragazzi si piazzò attorno a lei, in attesa di quel racconto.

-“Il grande generale cane, un demone maggiore, finì infatti per innamorarsi di una principessa umana. La loro relazione clandestina, portò alla nascita di un ibrido, un mezzo demone. Tuttavia, un samurai che prestava servizio al castello della giovane principessa finì per scoprire della gravidanza della donna, rimanendo indignato. Si racconta infatti che costui mise in pericolo la vita della donna e del suo bambino appiccando un incendio al palazzo reale. Fu proprio lì, tra le fiamme, che il potente Inu no Taisho morì, proprio per salvare la sua compagna e il frutto di quella relazione. Gli umani però non riuscivano proprio a tollerare l’esistenza di un essere misto e, purtroppo, la vita della giovane principessa non fu molto lunga. La donna infatti ben presto lasciò il figlio e quel piccolo mezzo demone dovette crescere da solo.” - Continuò il piccolo demone pulce. Sorrisi, intuendo l’ammirazione che quell’uomo provasse per il generale, e allo stesso tempo mi rattristai, pensando a quel tragico destino.

-“Fu in quello stesso lasso di tempo che, per pura casualità, si venne a scoprire dell’esistenza della sfera dei quattro spiriti. Il gioiello in questione nacque durante il periodo Heian, dalla battaglia della grande sacerdotessa Midoriko e un potente drago yōkai. All’interno della piccola sfera, il potere spirituale e quello demoniaco sono stati condensati e ciò permette sia a umani che a demoni di usufruire del suo potere.” - riprese la vecchia Kaede. Ridacchiai, pensando a quanto fosse esasperante ascoltare una storia narrata in questa maniera.

-“Ma ciò cosa centra con il generale e l’evoluzione della civiltà?” - domandò una voce femminile. Storsi il naso per quell’interruzione, ero curiosa di scoprire altri dettegli di quella storia.

-“Ci sto arrivando.” - La donna sorrise alla ragazza che le aveva posto la domanda e riprese la sua storia.

-“Proprio per questa sua caratteristica, la sfera aveva il bisogno di essere protetta. All’epoca, tra le guerre e i demoni, la popolazione si era molto ridotta. La gente viveva in piccoli villaggi e vedeva giorno dopo giorno i propri cari svanire a causa delle sventure del periodo. Odio e frustrazione dominavano quelle piccole comunità e se fossero entrati a contatto con la sfera, essa si sarebbe riempita di sentimenti negativi, mandando l’intera umanità incontro a un destino oscuro. Proprio per evitar ciò, una sacerdotessa di nome Kikyo fu incaricata di proteggere la sfera, anche a costo della propria vita.” -

Un’espressione triste adombrò il volto della donna.

-“Purtroppo quello fu il destino che la giovane sacerdotessa fu costretta ad affrontare. Un giorno infatti, un mezzo demone, il figlio di quel generale cane che sacrificò la sua vita per una donna, si impossessò della sfera. La sacerdotessa riuscì a sigillarlo con fatica, ma ciò la portò alla morte. La donna decise di farsi bruciare con il gioiello e da allora non si hanno più notizie della sfera dei quattro spiriti.” –

Storsi il naso a quelle parole. La storia narrata dalla signora Kaede entrava in contrasto con le vicende raccontate da Inuyasha. Che il mezzo demone avesse ragione? Davvero lui conosceva molti più aspetti di quella storia rispetto alla gente là dentro?

-“Continuo a non comprendere.” – ripeté la ragazza di prima.

-“Si narra che da quell’evento, umani e demoni iniziarono a collaborare per una nuova civiltà. È come se il mezzo demone, erede di Inu No Taisho, e la sacerdotessa stessa si fossero sacrificati per il bene della società.” – rispose la donna.

-“Mi scusi, ma conoscevo una storia differente. A me hanno raccontato che anni dopo la sfera dei quattro spiriti riapparve. E che la reincarnazione della sacerdotessa abbia eliminato il sigillo dal mezzo demone.” – mi intromisi. La donna non nascose un'espressione sorpresa.

-“Si vocifera infatti che cinquant’anni dopo, la reincarnazione della donna abbia liberato il giovane ibrido dal sigillo e che insieme si misero alla ricerca della sfera, finita nelle mani di un potente demone di nome Naraku.” –

Rabbrividì sentendo quel nome e non riuscì a non osservare di sott’occhio il nostro accompagnatore. Il professore Naraku stava chiacchierando, poco distante da lì, con un gruppo di ragazze. Pareva a suo agio, si dava delle aree e mostrava orgoglioso il nuovo cellulare comprato qualche giorno prima. Tornai a prestare attenzione a Kaede, ripetendo nella mia mente quanto quell’uomo potesse essere viscido.

-“Si narra che, proprio in seguito a questo viaggio, umani e demoni unirono le forze verso un nemico comune, dettando le basi per una nuova società. Ma purtroppo non abbiamo fonti certe. Gli unici a conoscere la verità sono gli eredi di Inu No Taisho ma pare non vogliano lasciare nessuna testimonianza. Sfortunatamente molte informazioni legate al clan degli InuYokai sono mancanti proprio per questa loro riluttanza a condividere informazioni.” – specificò la donna.

Mi girai verso Inuyasha, notando il suo sorriso beffardo in volto.

-“Ciò giustificherebbe anche la presenza di un imitazione di quelle tre spade?” – commentò divertito, indicando distrattamente la teca.

-“Ahimè, devo darti ragione giovanotto. Purtroppo abbiamo rintracciato solo i progetti di quelle spade, non siamo neanche sicuri dell’epoca storica.” –

-“Mh.” –

Mi avvicinai a Inuyasha, incuriosita da quel suo intervento.

-“Quindi sono davvero delle imitazioni.” – sussurrai.

-“Avevi dubbi? Non emanano nessun’aura demoniaca.” – mi risposte scrollando le spalle, come se fosse ovvio. Scossi la testa e gli sorrisi.

-“Vediamo le altre sale? Magari puoi darmi qualche nozione in più.” – lo vidi annuire.

Dopo il consenso della nostra guida, ci dirigemmo verso la seconda sala. In essa era possibile notare la riproduzione in scala dell’intero Giappone feudale. Riuscimmo a visionare villaggi e palazzi presenti all’epoca, ma una cosa in particolare mi fece sorridere.

-“Guarda qui.” – mi disse Inuyasha.

-“Quest’albero è la riproduzione in scala del Goshinboku, fa strano vederlo così piccolo no?” – continuò.

Risi a quella affermazione, chiedendomi quale assurda ossessione avesse Inuyasha per quell’albero.

-“Che ridi?” – Sbottò.

-“Nulla, andiamo su.” –

Lo trascinai con me per le restanti sale. Purtroppo, le cose interessanti da vedere finirono presto e fummo costretti a vedere gioielli e scodelle fino allo sfinimento.

-“Bene ragazzi, il mio percorso è terminato. Vi lascio nelle mani del dottor. Miyoga. Arrivederci.” –

Dopo aver visionato l’ultima sala di Antropologia e aver ascoltato aneddoti su come venivano utilizzati a quei tempi quegli oggetti, l’anziana donna si congedò, passando il testimone al suo collega. Il piccolo demone pulce ci guidò per altre sale, nettamente differenti da quelle viste in precedenza. In esse erano presenti numerose teche con statue di cera e reperti fossili. Osservando in giro era possibile notare anche pannelli illustrativi legati all’evoluzione dei demoni, ma uno in particolare attirò la mia attenzione.

-“Ragazzi vi prego, guardate ma non toccate.” – la vocina del piccolo uomo cercava di farsi spazio fra un vociare fin troppo alto.

Ignorai il tutto, dirigendomi spedita verso quella tavola. Pochi e semplici tratti, riaccesero un piccolo allarme nella mia mente. Il pannello raffigurava le fasi lunari e, a fianco di ognuna di essi, era indicata la probabilità con cui un mezzo demone avrebbe perso i propri poteri.

-“Ti ricordo che sono venuta qua per farti compagnia. Non puoi ignorarmi e stare con Inuyasha.” –

Sango mi riscosse dai miei pensieri. Le sorrisi colpevole. Aveva accettato di venire alla visita solo per tenermi compagnia ma alla fine, quella ad essere stata sola, era proprio lei.

-“Scusa…” – la presi a braccetto e ripresi a vagare per la stanza in attesa di qualcosa che attirasse la mia attenzione.

-“Ragazzi, se avete terminato di curiosare in giro, Miyoga vorrebbe darvi qualche informazione in più sui demoni.” - il professor Bankotsu parve prendere la situazione in mano. Per quanto odiassi le sue lezioni, pareva essere più professionale di Naraku in casi come questo.

-“Grazie professore.” – il piccolo demone fece un inchino per riconoscenza.

-“Non voglio annoiarvi molto, pertanto cercherò di essere breve. Come ben sapete, esistono varie specie di demoni e ciò comporta innumerevoli cambiamenti a livello biologico.” – alzai gli occhi al cielo, ricordava molto le lezioni di biologia del primo anno.

Smisi di ascoltare, gettando nuovamente lo sguardo su quella tavola. Qualcosa mi calamitava verso essa.

-“Mi scusi.” – alzai una mano, in attesa che mi dessero il permesso di parlare.

-“Prego.” –

-“Potrebbe spiegarmi questo pannello?” – domandai indicandolo.

-“Certamente. Questa illustrazione indica una condizione di cui sono vittime i mezzo demoni. Essendo una creatura a metà fra il demoniaco e l’umano, in determinate condizioni astrali queste creature si ritrovano senza alcun briciolo di potere demoniaco. Ovviamente il periodo varia da individuo a individuo, pertanto in questa tavola sono inserite solo delle probabilità.” – mi spiegò.

-“E qual è la fase lunare con la probabilità più alta?” -

-“Il novilunio.” -

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FrancyT:

Ciau!

Questo è il capitolo più lungo e forse più noioso che ho scritto, però lo considero fondamentale per la giusta svolta alla storia. Mi scuso se ho adattato in base alle mie esigenze la storia originale, spero mi perdonate >.<

Che dire rispetto a questo capitolo... Sappiamo che Inuyasha sa molte cose inerenti all'evoluzione della società, così come pare a conoscenza di parecchie storie del suo clan, ma sarà davvero così? In fondo conosciamo così poco Inuyasha (almeno, com'è in questa FF ^^").

Cos'altro dire, Kagome è finalmente venuta a conoscenza di un dettaglio fondamentale, che prima di questo momento ignorava. I mezzo demoni tendono a perdere i propri poteri, come la prenderà la ragazza? Cosa succederà nei capitoli successivi?

Angolo ringraziementi/risposta ai commenti:

Lady__94: Ciau! :3 È finalmente uscito il capitolo della gita! Spero sia di tuo gradimento >.< Fammi sapere come ti è sembrato e se ti ha suscitato delle domande!

   
 
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