Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: FrancyT    29/05/2021    2 recensioni
Un nuovo inizio: tre semplici parole, un desiderio.
In questa storia vivrete l'esperienza di Kagome Higurashi, giovane ragazza alla ricerca di una svolta nella propria vita.
Nel corso dei capitoli sarete spettatori di eventi di vita quotidiana, riflessioni e decisioni.
"Un nuovo inizio" è una storia semplice, ma spero che nella sua semplicità possa suscitare in voi un riscontro positivo.
Tratto dal primo capitolo:
"Tutto in quel posto mi urlava che ero dove non dovevo essere. In quel momento il controllo era l'unica cosa che contava davvero. Avevo imparato che pianificando, calcolando e osservando si potevano evitare un bel po' di problemi: rischi inutili, delusioni e soprattutto sofferenze. Pianificare tutto per evitare i problemi non era però sempre facile, cosa di cui mi ero resa conto quella sera nelle luci soffuse di quella grande casa. Le numerose fotografie, i mobili nuovi, quell'odore diverso... Quella casa era cambiata e non sarebbe mai tornata come prima."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 18

Il novilunio è la fase in cui la Luna si trova in congiunzione con il Sole e rivolge quindi alla Terra la faccia non illuminata. Durante la fase di luna nuova non è possibile vedere il satellite naturale. Durante quelle notti l’80% dei mezzo demoni perde i propri poteri demoniaci. Tutt’oggi un sorriso amareggiato si dipinge sul mio volto rammentando quel momento. Ricordo che, contro ogni mia aspettativa, mi riscoprì terrorizzata da quella rivelazione. Mi sentivo disorientata, confusa. Rimuginai a lungo, cercando di comprendere quale fosse la giusta scelta da prendere. Valutai i pro e i contro, finendo con il rimandare quella decisione ad un secondo momento. Scacciando via quei pensieri varcai la soglia del museo, ritrovandomi all’esterno. Quella giornata era stata fin troppo intensa e desideravo solo tornare a casa.

-“Facciamo strada insieme?” -

Inuyasha, posto al mio fianco, mi riportò alla realtà. Mi ritrovai ad osservarlo. In quei mesi il nostro rapporto si era molto evoluto, eravamo in sintonia. Mi venne spontaneo chiedermi se fossi pronta a perdere tutto ciò che avevamo costruito. Ricordo che a quel pensiero sentì le lacrime giungere agli occhi e deviai lo sguardo dal suo prima che esse potessero premere per uscire. Non riuscendo a pronunciar parola annuì alla sua domanda, dopo di che mi strinsi nella giacca, infreddolita dal vento. Colpita dall’aria gelida, mi chiesi come fosse possibile che, nonostante fossimo alla seconda settimana di aprile, il maltempo non si decidesse a lasciar il posto alle miti giornate primaverili.

-“Io vado da Miroku, pertanto farò una strada differente.” -

Annuì nuovamente, non prestando molta attenzione a quelle parole.

-“Avvisami quando arrivi a casa.” - Continuò Sango, rivolta a me. Mi ritrovai per l’ennesima volta ad annuire distrattamente.

-“Kagome tutto bene?” - Mi riscossi a quella domanda. Mi girai verso la mia amica e le sorrisi.

-“Tutto bene, ero sovrappensiero. Tu fammi sapere quando arrivi da Miroku.” - l’abbracciai per salutarla.

-“Poi voglio raccontato tutto.” - Mormorai al suo orecchio. La vidi annuire e le sorrisi nuovamente.

-“Dai Inuyasha, andiamo.” -

Presi il mezzo demone per mano e feci strada verso casa. Passo dopo passo, il pensiero a quella tavola tornava sempre più prepotente e il silenzio, rotto solo dal rumore dei tuoni in lontananza, alimentava la mia insicurezza.

-“Ti sei divertita?” –

Mi girai verso il mio interlocutore. Aveva in volto un’espressione pensierosa, preoccupata. Annuì, indecisa se lasciarmi tutto alle spalle o affrontare l’argomento che mi turbava.

-“È stato interessante.” – risposi.

Lo vidi scrutarmi attentamente, come alla ricerca di qualcosa.

-“Kagome tutto bene? Sei strana.” –

Sospirai e gli sorrisi. Ricordo che strinsi più forte la sua mano e tutt’oggi non so spiegarmi il perché di quel gesto. Da un lato cercavo il supporto di Inuyasha per affrontare insieme quella questione mentre dall’altro, volevo solo rassicurarlo mettendo a tacere i miei pensieri.

-“Tutto bene tranquillo. Pensavo solo alle informazioni che ho appreso oggi. Non sapevo che in passato i demoni vivessero così tanto a lungo.” – pronunciai, cercando di ristabilire un’atmosfera tranquilla.

-“Se non fosse per l’inquinamento, vivremo ancora così a lungo.” – precisò Inuyasha.

Ripensai alle argomentazioni scientifiche che il dottor Miyoga aveva posto durante la sua spiegazione. Quel giorno infatti scoprì che per via del potere che scorre nelle loro vene, ogni creatura con del sangue demoniaco è destinata ad una vita longeva. Purtroppo, con l’evolversi dell’umanità e l’aumento della popolazione, l’intero pianeta ha subito una mutazione e ciò ha alterato anche le caratteristiche dei demoni. Queste creature infatti, con il trascorrere dei secoli, sono state costrette ad adattarsi al nuovo ambiente. Molte specie hanno perso l’ultra sensibilità olfattiva, altri ancora quella uditiva, ma di certo, un destino che accomunava tutti i clan è la riduzione della prospettiva di vita.

-“Stiamo alterando il delicato equilibrio della natura. Poi mi chiedono perché disprezzo la gente.” - commentai aspramente.

-“Siamo un po’ tutti dei parassiti.” – continuò, con tono altrettanto grave Inuyasha.

Pensai a quanto fossero vere quelle parole. Pensai a quanto l’umanità stesse prendendo dalla natura. Mi ritrovai a condividere il pensiero del mezzo demone.

-“Già. A te è piaciuta la visita?” – domandai, lasciando cadere l’argomento.

-“È stato divertente vedere la tua espressione contrariata durante il racconto della vecchia.” - soffocai una risatina e lo spintonai un po’.

-“Odioso!” –

Sorrise e rivolse lo sguardo al cielo. Fu allora che decisi di prendermi di coraggio. Spinta da una strana forza, decisi che quello fosse il momento della verità.

-“Senti Inuyasha, anche tu essendo mezzo demone diventi un semplice umano, giusto?” – iniziai a mormorare, sicura che mi avrebbe ugualmente ascoltato.

-“Potresti dirmi quando-” -

-“Sta per piovere.” – commentò, sovrastando la mia voce.

In breve tempo mi ritrovai trascinata sotto una tettoia, mentre attorno a noi gocce d’acqua battevano insistenti sull’asfalto. Osservai Inuyasha interrogativa, accantonando momentaneamente la discussione che avevo intenzione di intraprendere.

-“Non possiamo continuare a camminare con questo tempo, ti prenderai la febbre.” – spiegò.

-“Ma non possiamo rimanere qua, fermi, in attesa che smetta. Possono volerci ore!” – sbottai imbronciata.

Lo vidi sospirare e passarsi una mano fra i capelli. Mi fissò per qualche secondo, poi deviò lo sguardo imbarazzato.

-“Casa mia dista poco da qui. Possiamo andare da me e attendere che smetta di piovere al coperto.” – propose.

-“Saremo ugualmente fradici.” – borbottai, incrociando le braccia.

-“Ma staremo sotto la pioggia solo per un paio di minuti. Per casa tua ci vuole ancora un po’ di cammino.” – alzai gli occhi al cielo, convinta che non avrebbe cambiato idea.

-“Va bene, andiamo.” – mormorai, iniziando ad uscire da sotto il nostro riparo improvvisato.

-“Aspetta. Metti anche questo.” – lo osservai porgermi il suo giubbino.

-“Non c’è bisogno, davvero.” – ignorando le mie proteste, riuscì a poggiare la giacca sulla mia testa.

-“Fidati, c’è bisogno.” – alzai gli occhi al cielo esasperata.

-“E fammi indovinare, tu puoi prendere freddo perché sei un mezzo demone?” – lo vidi sorridere beffardo.

-“Hai finalmente compreso! La visita al museo è servita allora!” –

-“Odioso.” –

-“Kagome.” – lo vidi osservarmi serio.

-“Fidati di me e non avere paura, okay?” - senza chiedere nulla, annuì.

In pochi secondi mi ritrovai caricata sulle spalle di Inuyasha che, ad una velocità sorprendente, saltava indisturbato fra i tetti dei palazzi. Stranamente tranquilla, strinsi la presa attorno al suo corpo per evitare di cadere e rimasi stupita da quanto quel contatto molto ravvicinato non mi desse fastidio.

-“Eccoci arrivati.” –

In pochi minuti, riuscimmo ad arrivare ai piedi di un enorme edificio situato nel quartiere più elegante di Tokyo. Restando in silenzio, seguì Inuyasha all’interno dello stabile.

-“Impicciona, etra su. Cerca di gocciolare il meno possibile, mio fratello tiene alla pulizia.” –

Accolsi l’invito e seguì Inuyasha all’interno dell’appartamento prestando attenzione a sporcare il meno possibile. Entrando in casa, era impossibile non notare la vista panoramica sulla città. Rimasi rapita da quello spettacolo. Per via del mal tempo, i palazzi erano coperti dalle nuvole cariche di pioggia, illuminate di volta in volta dai lampi.

-“Ti prendo dei vestiti asciutti, così ti cambi.” –

Così dicendo il mezzo demone sparì dietro una porta. Approfittai della sua assenza per osservare in giro. Situato in cima a quell’enorme grattacelo, l’appartamento appariva all’occhio particolarmente studiato. Nell’ampio open space, l’arredamento era in stile moderno e i colori dominanti erano prettamente neutri. Nonostante ciò, particolari oggetti davano un giusto contrasto a quell’ambiente raffinato. Prestando attenzione infatti, era possibile notare alcuni cimeli dall’aspetto molto antico. Fra di essi, spiccavano con grande maestria tre particolati Katane. Mi avvicinai ad esse stando attenta a non toccare nulla. Arrivata dinanzi quel muro, scrutai con attenzione le rifiniture di quei foderi, venendo a conoscenza di una particolare verità. Accuratamente disposte, le tre lame che stavo osservando somigliavano in maniera impeccabile alle tre spade demoniache presenti al museo, disposte però con un ordine differente. Più in alto era posta infatti quella che Inuyasha aveva apostrofato come “Bakusaiga”, ad essa seguiva “Tenseiga” e per finire era riposta “Tessaiga”.

-“Etcì!” –

Mi riscossi udendo quello starnuto malamente trattenuto. Resami conto di non essere più sola, mi voltai per osservare Inuyasha. Aveva una tuta fra le mani che non tardò a pormi.

-“Ecco, puoi mettere questa.” –

-“Per caso era uno starnuto quello?” – domandai divertita.

-“Macché! Va a cambiarti.” – alzai gli occhi al cielo e presi i vestiti che mi porgeva. Un secondo starnuto mi fece ridacchiare.

-“Sono un mezzo demone, non mi fa nulla un po’ d’acqua!” – lo scimmiottai, beccandomi un’occhiataccia.

-“Guastafeste.” –

Una volta indicato il bagno, andai a cambiarmi, uscendo da lì qualche minuto dopo. Ritornando nella sala principale, trovai Inuyasha intento ad asciugare le gocce d’acqua cadute precedentemente sul pavimento.

-“Ciao Cenerentola.” – pronunciai, avvicinandomi a lui.

-“Dannata.” – lo sentì borbottare e sbuffai contrariata a quella parola.

Non riuscivo proprio a tollerare quell’appellativo. Un altro starnuto, portò la mia attenzione al volto del mezzo demone.

-“Sicuro di star bene?” – lo vidi annuire.

-“Mh, okay…” – dissi poco convinta.

-“Hai avvertito tua madre che sei qua da me?” – mi chiese.

-“Si, l’ho avvertita poco fa. Tu hai avvertito i tuoi della mia presenza? Non vorrei che rientrassero e mi trovassero qua, con i tuoi vestiti addosso. Farebbe strano.” – pronunciai, un po’ impacciata.

Osservai di sott’occhio il suo viso, in attesa di qualche frecciatina che mai arrivò. Inuyasha infatti, stava a capo chino, le orecchie lievemente abbassate.

-“Inu… ho detto qualcosa di sbagliato?” – Sussurrai, provando a tendere una mano verso di lui.

Iniziai a sentirmi impotente, in difetto. La paura di litigare nuovamente con lui mi terrorizzava e non riuscivo a chiedergli cosa lo turbasse.

-“Vivo con mio fratello. Entrambi i miei genitori sono morti.” –

-“Oh… Mi dispiace, scusa ma io…” – balbettai, incerta su ciò che dire.

Non mi era mai capitata una situazione simile, non sapevo che fare, ero semplicemente un’idiota.

-“Non scusarti. Non potevi saperlo, non te ne avevo parlato.” – lo vidi sospirare e alzare lo sguardo per fissarmi.

-“Mio padre è venuto a mancare qualche mese prima della mia nascita. Mentre mia madre è morta l’anno scorso. Ho perso un anno di scuola proprio per questo avvenimento.” –

Rimasi stupita da quella confessione. Inuyasha stava riponendo in me la sua fiducia, provando a parlare di un argomento che non si sentiva pronto ad affrontare. Improvvisamente mi resi conto di quanto, il giorno del litigio, il mio comportamento fu infantile.

-“Mi spiace per essere stata invadente quella volta… Scusami, non immaginavo ciò.” – mormorai a voce bassa.

-“Tranquilla. Piuttosto vieni qua, ho intenzione di mostrarti una cosa.” –

Mi prese per mano e mi portò dinanzi le tre Katane appese al muro.

-“Ti ricordi di queste giusto?” – mi chiese. Annuì in risposta.

-“Ti presento le autentiche Tessaiga, Tenseiga e Bakusaiga. Le spade mie e di mio fratello.” –

Sgranai gli occhi a quella affermazione.

-“Ma non erano state forgiate dalle zanne di Inu no Taisho?” – domandai incredula.

-“Infatti è così. Mio padre le fece forgiare prima che morisse. Devi sapere che Inu No Taisho è il nome che si dà, ad oggi, a quel generale cane che si prende carico di mantenere saldo il trattato di pace fra demoni e umani.” – mi spiegò.

-“Oh, è per questo che le spade autentiche stanno qua e non al museo?” –

-“Ovvio. Non lascio la mia Tessaiga chiusa in una teca.” –

-“Quindi la lasci appesa ad un muro?” – ridacchiai.

-“Si, ridi pure. So usare quella lama, ricordalo.” – mi punzecchiò.

-“Scemo! Piuttosto, come mai siete restii a dare informazioni al museo?” - chiesi, ricordando le parole della vecchia Kaede.

-“Oh beh, Sesshomaru crede sia meglio tenere per noi i segreti del nostro clan. Di tanto in tanto diamo un contentino per calmare la loro insistenza, ma purtroppo la quiete dura per poco. Ad esempio, abbiamo consegnato le copie delle bozze del design delle Katane il mese scorso e già ci pressano per dare ulteriori informazioni. Sono una scocciatura. Etcì.” – lo vidi tirare un po’ su con il naso e poi sbuffare.

-“Dannazione.” – brontolò.

-“Vuoi vedere che ti sei preso il raffreddore? Fatti controllare pure la temperatura su.” – mi avvicinai al suo corpo e alzai una mano per poggiarla contro la sua fronte.

-“Non dire stupidaggini!” – scacciò via la mia mano prima che riuscissi a toccarlo.

-“Piuttosto, vediamo un film in attesa che smette di piovere?” –

Annuì e lo seguì verso il divano. Dopo non molte discussioni, riuscimmo a decidere il film da vedere e in breve ci ritrovammo seduti sul divano, rapiti dalla trama di quel lungometraggio. Quel pomeriggio, rimasi in silenzio durante tutta la riproduzione, da una parte concentrata a scoprire chi fosse in realtà il colpevole mentre dall’altra in preda ai miei pensieri. Star seduta lì, di fianco ad Inuyasha a guardare la TV, mi fece pensare a quanto fossi felice in quel momento. Contro ogni probabilità, mi sentivo serena, finalmente soddisfatta della mia vita. Non volevo rinunciare a quelle sensazioni e forse è proprio per questo, che quel pomeriggio decisi di accantonare definitivamente ogni dubbio, convinta che fosse la scelta migliore. Uno strano peso sulla spalla richiamò improvvisamente la mia attenzione. Osservai e valutai con calma la situazione. Inuyasha si era appisolato, finendo con il poggiarsi sulla mia spalla. Provai a spostarlo leggermente, cercando di ottenere per entrambi una posizione più comoda. Al mio tentativo, un suono infastidito uscì dalle labbra dischiuse del mezzo demone.

-“Shhh, sto solo cercando di farti stare più comodo.” – sussurrai, timorosa di svegliarlo.

Con un po’ di fatica e l’aiuto di un Inuyasha mezzo addormentato, riuscì a farlo stendere con la testa poggiata sulle mie gambe. Osservai il suo viso. Un’espressione rilassata gli incorniciava il volto, le labbra lievemente dischiuse e le guance arrossate. Iniziai a giocare distrattamente con qualche ciocca di capelli, finendo con lo sfiorare quelle adorabili orecchie da cane. Frenai la tentazione di toccarle allontanando le mani dal suo capo.

-“Puoi toccarle se vuoi.” – un mormorio giunse alle mie orecchie.

Chinai lo sguardo, osservando il volto di Inuyasha sempre rilassato. Mi chiesi se non mi stessi immaginando tutto ma, contro ogni aspettativa, decisi di ascoltare quella voce. Con mano incerta, iniziai ad avvicinarmi a quella meta, accarezzando delicatamente quelle orecchie canine.

-“Sei l’unica che non le disprezza.” –

Ritrassi distinto la mano, osservando il viso di Inuyasha. Continuava a tenere gli occhi chiusi, sembrava si stesse rilassando.

-“Ma quindi non dormivi?” – spostai delle ciocche ribelli dalla sua fronte, sentendola un po’ calda.

-“Più o meno.” –

Decisi di costatare la sua temperatura. Poggiai una mano sulla sua fronte, rendendomi conto di quanto in realtà scottasse.

-“Temo tu abbia la febbre.” – gli riferì.

-“Impossibile.” – borbottò, aprendo finalmente gli occhi e scrutandomi.

-“Non fare il bambino dai, credo sia meglio che tu ti metta a letto.” – gli dissi, dandogli un colpetto sulla fronte.

-“Devo prima accompagnarti a casa.” – mi rispose, alzandosi a sedere.

-“Non se ne parla proprio. Tu ti metti a letto. Ti riposi un po’. E quando tornerà tuo fratello andrò via.” – dissi convinta.

-“Shesshomaru è al ristorante e tornerà a tarda notte. Quindi adesso ti accompagno a casa e dopo, forse, mi metto a letto.” – ribatté, alzandosi dal divano. Così facendo però, finì con il barcollare e fu costretto a sedersi nuovamente.

-“Maledizione…” – lo sentì mormorare.

Rimasi stupita dall’intera faccenda. Ero convinta che creature come Inuyasha non si ammalassero così facilmente. Inoltre la perdita di equilibrio del mezzo demone era un campanello d’allarme.

-“Inuyasha, per favore, fa come dico.” – lo sentì sbuffare e annuire poco convinto.

-“Se può farti stare tranquillo chiedo a mia madre di passarmi a prendere. Ha appena finito di lavorare.” –

-“Okay, va bene.” – così dicendo, lo aiutai a raggiungere la sua stanza.

L’ambiente che ci circondava non era molto ampio ma i colori chiari e la luce che penetrava dalle due finestre riuscivano a rendere la stanza meno asfissiante. Anche qua, nonostante il numero ridotto di mobili, l’arredamento era prettamente moderno. Accompagnai Inuyasha al letto, si sedette e gli diedi un bacio sulla fronte per provare ad accertarmi della sua temperatura corporea.

-“Hai un termometro?” – chiesi, osservandolo mettersi sotto le coperte. Lo vidi scuotere la testa.

-“Tu allora riposati. Io vado a comprarlo insieme a qualcosa per la febbre e torno qua.” – dissi, uscendo da quella stanza, pronta a rendermi utile.

-“Non c’è bisogno. Domattina non avrò più nulla.” – mormorò.

Peccato, che non riuscì a sentire quelle parole. Preoccupata dalle condizioni di Inuyasha, ricordo che presi le chiavi di casa sua e uscì di corsa da quell’appartamento. Cercai in lungo e in largo per riuscire a trovare una farmacia. Dopo mezz’ora di ricerca riuscì a trovarne una e prendere il necessario per l’influenza. Nella strada di ritorno, chiamai mia mamma, raccontandole l’accaduto. Con mia enorme sorpresa, mi concesse il permesso di rimanere a badare al mezzo demone durante la notte. Permesso che forse, avrebbe dovuto negarmi. Quella sera, quando tornai in quell’enorme appartamento, una sorpresa mi accolse. Entrando nella stanza di Inuyasha, ogni mia speranza parve crollare. Proprio lì, in quel preciso momento, vidi i capelli di Inuyasha divenir il colore della notte e quelle amabili orecchie canine, che avevo finalmente accarezzato, svanire nel nulla. Quella verità che tanto cercavo mi si parava di fronte. Il bandolo della matassa era finalmente stato sciolto. Inuyasha era Shin Hajime.

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FrancyT:

Salveee! Come state? Spero bene :3

Con il capitolo di oggi vi ho portato tante notizie! Adesso sappiamo che nella mia storia tutte le creature con sangue demoniaco hanno una prospettiva di vita ridotta rispetto all'anime. Finalmente scopriamo perché Inuyasha ha perso un anno di scuola, finalmente Kagome scopre la verità su Shin.

Bhu bhu, curiosi di scoprire cosa accadrà dopo ciò? Come reagirà la nostra Kagome? Farà prevalere l'istinto o proverà ad essere più razionale?

In fine, ma non per importanza, perché mai Inuyasha ha deciso di mentirle? Cos'altro nasconde il mezzo demone?

Se anche voi vi ponete queste domande, non vi resta che leggere il prossimo capitolo >.<

Alla prossima!

Ps. Lasciatemi un commento dai T^T In questi capitoli mi sono impegnata molto T^T

Angolo ringraziamenti/risposta ai commenti:

Lady__94: Ciau! Leggere i tuoi commenti mi riempie di gioia! Sono contenta che tu abbia trovato il capitolo precedente interessante! Cosa ne pensi di questo invece? >.<

   
 
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