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Autore: Allen Glassred    30/05/2021    1 recensioni
Storia proveniente dalla mia " Diciottesima luna ".
Mina Veghner rischia la morte per mano dei ribelli. Verrà salvata dall'ultima persona che si sarebbe mai immaginata di vedere.
Genere: Angst, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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Mina Veghner cade a terra, il suo sangue macchia la neve bianca mentre coloro che l’hanno colpita la osservano con un ghigno malefico. “ Credi ci siamo riusciti? Sarà morta? “. Chiede con un ghigno malefico uno dei ribelli, mentre l’altro fa un cenno affermativo con il capo per poi rinfoderare la spada, altrettanto vittorioso.

“ Beh, l’abbiamo colpita con una spada antivampiro: sicuramente è morta. Il nostro capo ne sarà davvero soddisfatto “. Ridono entrambi in modo malefico, lasciando sola la fanciulla di lì a poco ed allontanandosi, compiaciuti di aver ucciso quella maledetta cacciatrice. Tuttavia, mentre si stanno allontanando qualcuno di totalmente inaspettato si avvicina: indossa un cappuccio, che con una folata di vento gli cade e mette in evidenza la sua lunga chioma corvina. I suoi occhi, azzurri come quella luna che ora regna sovrana nel cielo, scrutano la fanciulla ancora sanguinante di fronte a sé, mentre la neve si tinge di un rosso cremisi.

Dominique Lunettes Hikari si china accanto a Mina, guardandola dapprima gelidamente: vede il sangue che deve aver perso dalla bocca, vede il sangue sgorgare dalla ferita apparentemente mortale tingere quell’immacolata neve, sente il respiro della ragazza: è impercettibile, non sa nemmeno lui se ciò che sente sia un’illusione o la realtà, se davvero la figlia di Pierre e Joe sia ancora viva o meno. La prende tra le braccia per poi pulirle il labbro con un dito, lei non si riprende e non da segno di vita. “ Mina… “. Sussurra solamente, riflettendo: lui e quell’umana hanno un legame molto forte, un legame che è nato nel momento in cui tempo addietro, lui stesso affondò le zanne nel suo candido collo e la trasformò, rendendola sua. “ Svegliati! Si può sapere che diavolo ci fai, qui a terra in mezzo alla neve?! “. Grida infuriato il figlio di Veronica, senza ottenere risposta da parte della donna. Alterato inizia a scuoterla con veemenza. “ Razza di impudente, come ti permetti?! Ti sto dando un ordine, devi obbedire! Quando ti dico di alzarti, lo devi fare e basta! Io sono il tuo padrone! “. Continua a gridare, senza successo: nemmeno la sua sfuriata sembra dare esito, Mina non riapre gli occhi e, rendendosene conto lui pare infervorarsi maggiormente. “ Non sei nemmeno capace di reagire all’attacco di un paio di ribelli?! Sei solo una debole! Una maledetta debole! “. Senza che possa accorgersene, almeno da prima, il giovane erede di Veronica Lunettes lascia che una sola, singola lacrima cada dal suo occhio sinistro: perché, si chiede? Perché gli importa così tanto? Insomma, ha vampirizzato molte persone, molte donne, allora pensa, perché con Mina tutto è diverso? Perché lo manda in bestia il pensiero che abbia potuto farsi uccidere? Perché non sopporta il pensiero di aver perduto per sempre la mora? Guarda la neve sporca di sangue, la neve che sta ricoprendo anche i suoi capelli corvini, ma non gli importa: in quel momento, per lui esiste solamente la fanciulla tra le sue braccia. “ Avanti, bevi “. Sussurra, dopo aver portato il polso accanto alle labbra di Mina. La ragazza pare dar segno di vita: un sospiro, un sospiro più intenso degli altri che tuttavia non ha un seguito. Non azzanna il polso del suo “ padrone “ per nutrirsi, rimane immobile e, notando ciò, Dominique decide di agire d’istinto e senza seguire la ragione, solo l’istinto e forse… no. No, ma che pensa si chiede? Come può dar peso ad una simile possibilità? Scuote il capo con enfasi, in seguito si porta il polso accanto alle labbra e vi affonda le zanne, mentre solo a quell’intenso aroma la ragazza riprende a respirare seppur debolmente. “ Bevi, stupida Hunter che non sei altro “. Conclude lui, prima di baciarla e, di fatto, passarle il proprio sangue bocca a bocca. Gli occhi della ragazza si spalancano di colpo, iniettandosi di una luce da prima rossa ed in seguito blu: il potere degli Hikari sembra scorrere in lei, forse anche quello dei Lunettes. Da prima il corpo di lei è scosso da alcune convulsioni, in seguito deglutisce mentre, lentamente, la ferita guarisce: è come se il sangue Hikari/Lunettes di Dominique fungesse da cura, come se stesse guarendo la ragazza. Di lì a poco è lui ad interrompere il bacio, mentre istintivamente lei lo guarda sconcertata: nei suoi occhi brilla ancora la luce della luna blu, mentre l’altro sogghigna compiaciuto. “ Oh, sei tornata tra noi, cacciatrice “. fa, recuperando il suo tipico tono e non dando a vedere quanto, solo qualche istante prima, fosse preoccupato per la ragazza e temesse di perderla. Ma una domanda gli sorge spontanea: perché? Perché pensa, aveva questo tipo di paura? Perché pensa, gli dovrebbe importare di Mina Veghner? Non ha tempo di chiedersi altro, la voce di lei lo riporta alla realtà.

“ Tu? Perché mi hai…? “. Sussurra semplicemente la mora. Lui non dice altro: non serve, pensa. Non serve parlare e dare inutili giustificazioni. Afferra il capo di Mina, che nel frattempo è riuscita a mettersi seduta seppur la ferita ancora sanguini e le dolga. Il cugino di Vanitas ghigna un momento per poi farsi un graffio, in seguito la porta ad avvicinarsi al suo collo, punto ferito e dal quale ora sgorga una lieve scia di sangue. “ Sei… un bastardo… “. Sussurra semplicemente la donna: detesta tutto ciò. Detesta non poter fare a meno di quel sangue, detesta non poter fare a meno di
lui. Lecca con avidità quella lieve scia di sangue che fuoriesce dal graffio, mentre lui le risponde senza remore.

“ Si, vanto un certo primato tra i bastardi: che vuoi che ci faccia, cacciatrice? “. Sussurra soddisfatto, mentre lei avverte una strana e dirompente forza in lei: solamente quelle gocce di sangue hanno avuto il potere di calmare e quasi far sparire il dolore dato dalla ferita. Senza esitazione fa cadere il corvino in mezzo alla neve, mettendosi a cavalcioni su di lui e posando le mani sulle sue spalle.

“ Perché mi fai questo? “. Sussurra solamente. “ Perché continuo ad essere attratta dal tuo sangue infame? “. Chiede, mentre in lei inizia a scorrere il potere dei clan della luna rossa e quello della luna blu. Lui le afferra il capo, portandola ancora una volta accanto al suo collo.

“ Bevi, ed avrai le risposte che cerchi “. La sfida, in un certo senso, a cercare le proprie risposte proprio nel suo sangue. Nel percepire quell’odore, quell’intenso aroma che quasi le fa perdere la testa, lei non esita più: affonda le zanne nel collo di colui che, teoricamente, le avrebbe rovinato la vita. Ma in pratica pensa, è davvero così? Mentre si pone questa domanda, la neve ricopre anche parte dei suoi miti e dei suoi capelli mentre alcuni ricordi si fanno strada in lei.



Mina Veghner rischia la morte per mano dei ribelli. Verrà salvata dall'ultima persona che si sarebbe mai immaginata di vedere.
   
 
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