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Autore: takitaki    03/06/2021    1 recensioni
“Che cosa abbiamo?” esordì l’ispettrice, riconoscendo accanto al letto una figura familiare.
“Donna giapponese, tra i 25 e i 30 anni, strangolamento. Il corpo sta per essere portato via, se vuoi dargli un’occhiata da vicino fa presto, Michiru.”
Un nuovo caso di omicidio arriva sulla scrivania dell'ispettrice Michiru Kaiou, ma non si tratta di un caso qualunque. In questo caso sono coinvolte donne, tante donne, donne che soffrono, che amano, che sperano, che lottano.
Genere: Introspettivo, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Rei/Rea | Coppie: Haruka/Michiru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Gender Bender, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Nessuna serie
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Il rumore della rete metallica contro cui veniva spinto dai suoi colpi, ormai componeva quasi un ritmo nella sua mente.

Era abituato. I pugni non facevano più così male, nonostante i segni e i lividi che lasciavano sul corpo, non li sentiva più. Il dolore era come ovattato. Il suo animo non sentiva più nulla.

"Ehi! Lascialo in pace!" una voce lontana spezzò quel momento, il ragazzo davanti a lui smise di colpirlo, voltandosi nella direzione da cui arrivava l'intruso, e così fece anche lui, alzando il capo.

Un ragazzo alto e biondo, con la divisa della loro scuola, correva verso di loro dopo aver scavalcato atleticamente un muretto.

Avvenne tutto così velocemente che l'altro non ebbe neppure il tempo di scansare il pugno che gli arrivò in piena guancia sinistra, facendolo indietreggiare di qualche passo. Solo allora il ragazzo ancora a terra riconobbe l'intruso.

"T-Tenou?" chiese al compagno di classe.

"Lascialo in pace bastardo" il ragazzo si piazzò davanti al ragazzino dai capelli argentei ancora a terra, allargando le braccia "non ti permetterò di torcergli un altro capello."

"E tu chi sei scusa? Da dove salti fuori? Non intrometterti. È una questione tra fratelli" ribatté il ragazzo dai capelli scuri, strofinandosi la guancia con il dorso della mano.

"Togliti o sarò costretto a far male anche a te" minacciò, mentre si avvicinava al biondo alto circa quanto lui.

Tenou non se lo fece ripetere due volte, sorrise a quella minaccia e diede una ginocchiata all'altro all'altezza dello stomaco, stordendolo abbastanza da poterlo spingere via per farlo cadere.

"Non mi fai alcuna paura, sei solo un bastardo che se la prende con chi non può difendersi" disse, chinandosi poi verso il ragazzo dietro di lui.

"Stai bene?" chiese sorridendo.

"S-Si, più o meno" il suo viso era leggermente rosso, non era sicuro se fosse per i colpi ricevuti dal fratello o per il ragazzo che gli stava chiedendo dolcemente se stesse bene "ma perché lo hai fatto Tenou?"

"Non sopporto le ingiustizie" rispose, con un sorriso davvero sicuro di sé. Subito dopo si voltò nuovamente verso il ragazzo dai capelli scuri, che nel frattempo si era rialzato, assumendo una posizione di guardia.

"Non ti sei ancora stancato?" chiese il biondo.

L'altro non rispose, sferrò un pugno all'altezza del suo viso che Tenou non riuscì a schivare, ma al quale rispose con un forte gancio destro.

Yaten nel frattempo si era alzato, anche se con fatica, e guardava il suo compagno di classe battersi con tanta foga per lui. Già, per lui. "Perché?" si chiese.

I suoi pensieri vennero interrotti dal tonfo sordo del fratello che cadeva al suolo dopo l'ultimo colpo di Tenou.

"Spero tu abbia imparato la lezione" provocò il biondo mentre ancora ansimava per lo scontro.

L'altro non rispose ancora una volta, si limitò ad alzarsi e allontanarsi mentre si teneva un braccio.

"Ti ringrazio...Tenou" sussurrò Yaten, facendo voltare il biondo verso di sé.

"Ehi siamo compagni di classe no? Puoi chiamarmi per nome!"

"G-Giusto...ti ringrazio..." si corresse, imbarazzato.

"Haruka" sorrise "tu sei Yaten giusto?"

"S-Si!" il biondo gli poggiò una mano sulla testa, accarezzandola affettuosamente.

"Andiamo in infermeria adesso."

 

---

 

"Posso offrirti qualcosa? Per ringraziarti" chiese Yaten guardando il compagno che nel frattempo si era seduto sul muretto che qualche ora prima aveva scavalcato per salvarlo.

"Nah tranquillo" rispose, tirando fuori una sigaretta e un accendino dalla cartella.

"M-Ma Tenou, non dovresti fumare qui."

"Non preoccuparti, qui sul retro non ci troverà nessuno, e poi ti ho detto di chiamarmi per nome."

Yaten prese posto accanto a lui, osservando le sue labbra tirare e poi buttare via il fumo.

"Che guardi?" chiese ridendo.

"N-Niente" rispose l'altro, voltandosi di lato.

"Perché ti stava picchiando?" chiese con un tono decisamente serio il biondo.

"Nulla di che" rispose secco Yaten, ma Haruka sembrò innervosirsi.

"Non esiste nulla di che. Dimmi la verità."

Yaten sospirò.

"Abbiamo la stessa madre, ma due padri diversi. Suo padre era un alcolizzato, un violento e un irresponsabile. Ha abbandonato nostra madre non appena è nato mio fratello, costringendola a crescerlo da solo. Tre anni dopo ha conosciuto mio padre e sono nato io. Da allora viviamo tutti e quattro insieme. Credo che Seiya mi tratti in questo perché frustrato del fatto che lui non abbia un padre che lo ami, non saprei che altra spiegazione dare" raccontò, guardando davanti a sé, con un tono davvero basso.

"Mi dispiace Yaten, non credevo avessi una situazione familiare così complicata" Haruka aveva un'espressione davvero triste, quelle parole non erano facili nemmeno da ascoltare.

"Haruka!" una voce femminile interruppe la loro conversazione e il biondo parve riconoscerla immediatamente vista la velocità con cui spense la sigaretta sul muretto, nascondendola poi nella tasca interna della giacca.

"Senpai¹ Meiou! Che cosa ci fai qui?" chiese con un sorriso nervoso, agitando le mani, mentre l'altra si avvicinava con un passo davvero elegante.

La ragazza dai lunghi capelli scuri, di cui alcune ciocche erano raccolte in uno chignon, afferrò la guancia di Haruka, pizzicandola con forza.

"Che cosa hai combinato stamattina durante l'intervallo?" chiese piuttosto arrabbiata.

"Ahio! Mi fai male!"

"Rispondi."

"Non so di che parli!"

"Mi hanno detto che hanno visto un ragazzo biondo del secondo anno fare una rissa con un esterno."

"E allora? Cosa c'entro io?"

La ragazza sospirò. "Sei l'unico biondo in una questa scuola, lo sai vero?"

Haruka alzò le mani in segno di resa.

"Mi hai scoperto."

Meiou lasciò andare la sua guancia, portando entrambe le mani sui fianchi "Haruka devi smetterla di comportarti così, se esageri non riuscirò più a proteggerti" lo rimproverò.

"Era per una buona causa, stavo difendendo un amico" ribatté Haruka mentre si toccava la guancia dolorante.

"Dici sempre così. Ti chiedo solo di startene più tranquillo. Chi era l'altro?"

"Nessuno di importante."

"Mio fratello" Yaten intervenne nella conversazione, ammonito dallo sguardo di Haruka.

"Tuo fratello?" chiese la ragazza.

"Si. Frequenta un corso non molto distante da qui, non è la prima volta che viene a scuola per farmi del male. La prego non si arrabbi con Haruka" chiese il ragazzo inchinandosi.

La ragazza sospirò, avvicinandosi al biondo e puntando un dito sulla sua guancia.

"Sei fortunato, per oggi ti perdono" detto questo, si allontanò dai due.

"Scusami...hai avuto dei guai per colpa mia..." sussurrò Yaten dispiaciuto, ma Haruka poggiò entrambe le mani sulle sue spalle, sorridendo.

"Non devi scusarti. Ho deciso io di intervenire e lo rifarei altre cento volte. Ah e poi il consiglio studentesco mi da continuamente la caccia, se non fosse stato per Setsuna sarei già stato espulso!" rise di gusto all'ultima frase.

"Setsuna? La ragazza di prima?"

"Esatto" rispose Haruka, recuperando poi la cartella dal muretto e poggiandosela in spalla, chiese al ragazzo "ti piacciono i videogiochi?"

"Uhm si."

"Vieni allora, ti porto a casa mia."

 

---

 

Ricordare quei momenti gli riportò il sorriso, il che era un bene in una giornata come quella.

"Che c'è Yaten?" chiese Haruka guardandolo con aria confusa.

"Stavo pensando a quando eravamo al liceo" il biondo rise a quella risposta, mentre Minako li guardava divertita.

"Comunque tra poco arriverà Seiya, voleva discutere con me i dettagli del funerale della mamma" sussurrò quasi Yaten "grazie di essere venuti qui così presto."

"Non devi ringraziarci, siamo tuoi amici" rispose Minako accarezzandogli la schiena, mentre Haruka guardava fuori dalla finestra, in attesa probabilmente del suo nemico giurato, Seiya.

 

---

 

"Abbiamo fatto il più in fretta possibile, cos'è successo?" Michiru arrivò sul posto insieme ad Ami, raggiungendo un complesso di piccoli appartamenti in stile giapponese sotto la pioggia scrosciante. Individuato l'appartamento, si era precipitata dalla sua partner per chiedere spiegazioni, mentre la dottoressa iniziava a raccogliere e fotografare elementi utili unendosi ai membri della scientifica già presenti.

"Maya Matsumoto, 24 anni, giovane promessa del tennis" Rei fece un respiro profondo "probabilmente un altro strangolamento."

"Chi l'ha trovata?" chiese Michiru, tirando fuori il taccuino da una tasca del cappotto.

"Sua madre. Questa mattina dovevano uscire per fare compere ma sua figlia non rispondeva né al telefono di casa né al cellulare, così è venuta qui e...ha trovato la porta socchiusa."

"Povera donna" sospirò Michiru, passandosi una mano tra i capelli "dov'è la vittima?"

"All'ingresso, poco distante dalla porta."

L'ispettrice indossò un paio di guanti di lattice, che gentilmente Rei le porse, e varcò la soglia del piccolo appartamento, ormai pieno di agenti.

Notò Ami esaminare il cadavere e si chinò verso la vittima, osservando i segni sul collo.

La giovane donna, dal mullet biondo platino, giaceva sul pavimento in legno con il viso rivolto al soffitto, leggermente scomposta.

"Questa volta l'assassino ha usato un laccio un tessuto o qualcosa di simile, non un'arma di fortuna. Si tratta senza alcun dubbio di un omicidio premeditato, Michiru" affermò la dottoressa, guardando l'amica.

"L'unica connessione con l'omicidio di Naomi, quindi, è questo cioccolatino?" l'ispettrice lo indicò, si trovava proprio accanto alla vittima, nei pressi della sua mano. Stessa forma, a cuore, e stesso incarto, rosso e nero.

"Si, esatto. Sembra essere identico. Analizzerò anche questo ma, se si tratta dello stesso assassino, anche questo sarà un normale cioccolatino."

Michiru sospirò, rialzandosi per dare un'occhiata in giro "vorrei capire il senso di tutto questo" disse quasi sussurrando, ma Ami riuscì a sentirla.

"Anch'io Michi. Anche dopo anni che faccio questo lavoro, continuo a chiedermi come possa un essere umano arrivare a tanto."

Le parole della dottoressa lasciano l'ispettrice piuttosto turbata, nonostante ormai fosse abituata a vedere quel tipo di tragedie, non si era mai trovata di fronte a un caso simile.

"Michiru" Rei raggiunse la sua partner, che nel frattempo si era alzata, facendola voltare.

"Abbiamo trovato il suo cellulare, era sul letto."

"Dimmi che hai buone notizie."

"Per quanto possano essere definite buone notizie, abbiamo trovato alcuni messaggi."

Rei cambiò espressione e tono all'improvviso, e per qualche ragione l'ispettrice sembrò capirne immediatamente il motivo.

"L'ultima persona a cui ha scritto la vittima..." la mora si fermò, sembrò quasi non voler continuare quella frase.

"Di chi si tratta Rei?" insistette Michiru.

"Haruka Tenou."

 

---

 

"Perché non possiamo parlare da soli?" chiese, piuttosto innervosito l'uomo dai capelli scuri, guardando Yaten.

"Scusa se non mi fido di te" si intromise Haruka, alzandosi in piedi e mettendosi davanti a lui.

"Non dovresti nemmeno essere qui! Mio fratello non ha bisogno di una guardia del corpo!" ribatté la voce.

"Se non ti sta bene puoi andartene" il biondo spintonò l'altro, che reagì afferrandogli la camicia nera e tirandolo.

"Ragazzi smettetela, vi sembra il momento di litigare?" Minako separò i due, mettendosi successivamente davanti ad Haruka.

"Haruka, Minako, vi ringrazio. Non preoccupatevi per me, non mi farà nulla" intervenne Yaten, ancora seduto sul divano del proprio salotto "se vuoi soltanto parlare puoi farlo davanti a loro, Seiya, altrimenti vattene via."

L'uomo si calmò, tornando seduto. Minako prese per mano Haruka, sussurrandogli di calmarsi, mentre lo accompagnava a risedersi accanto a Yaten, gesto che non passò inosservato a quest'ultimo.

"Ascoltami...so di non essere stato un buon fratello, ma questa può essere un'occasione per recuperare il nostro rapporto" iniziò Seiya, con un tono pacifico.

"Vuoi dire che hai dovuto aspettare che morisse la mamma per ricordarti che hai un fratello?"

"Sai che cosa voglio di-"

"Non m'importa" la freddezza del ragazzo dai capelli argentei era impressionante. Nonostante suo fratello gli facesse ancora molta paura e non riuscisse a superare alcuni brutti ricordi, avere i suoi amici accanto lo faceva sentire più sicuro.

"Se non hai altro da dirmi puoi andartene, non ho nessun rapporto da recuperare con te."

Seiya si alzò deluso, voltandosi verso l'uscita.

"Il funerale è domattina, alle undici. Mi sono occupato io di tutto, spero di vederti domani."

Yaten non rispose.

Terminata la frase, Seiya si diresse fuori dall'abitazione, seguito a distanza da Haruka.

"Cosa sei, un cane rabbioso?" lo provocò il moro, ormai nel vialetto dell'edificio "puoi anche smetterla di seguirmi."

"Stai lontano da lui."

Seiya rise, non sembrò una risata cattiva ma Haruka non riuscì bene a comprenderne la causa. 

"Alla biondina è scappato il guinzaglio?"

"Non provocarmi, sai come andrebbe a finire."

"Non mi fai paura" il moro si avvicinò, poggiando una mano contro il suo petto "ma non voglio nemmeno sporcarmi le mani. Sono cambiato" con quest'ultima frase diede un'ultima spinta ad Haruka, voltandosi per andarsene.

 

---

 

"Dove stiamo andando?" chiese Rei alla sua partner, osservando la strada che stavano percorrendo, sotto la pioggia battente, con l'auto.

"Ami è in laboratorio ad analizzare i campioni che ha raccolto quindi, mentre aspettiamo i risultati, andremo a parlare con il nostro unico sospettato" Michiru sospirò "di nuovo."

Rei arrossì, voltandosi verso l'ispettrice.

"T-Tenou?" chiese sentendosi quasi mancare.

"Rei vuoi dirmi cosa c'è che non va con Tenou? Da quando è iniziato il caso sei così strana. Lo conosci?" chiese Michiru, ancora convinta che Rei le stesse nascondendo qualcosa.

"D-Diciamo di si."

L'ispettrice fermò l'auto davanti alla villetta di Haruka, dov'era stata appena pochi giorni fa.

Scesa dal veicolo, aprì un ombrello e diede un rapido sguardo all'amica, avvicinandosi poco dopo.

"Rei stai bene?" chiese, mettendole una mano sulla spalla.

"Si Michi...stai tranquilla."

La donna dai capelli acquamarina le sorrise, dirigendosi assieme a lei alla porta, bussando.

Ma l'ispettrice non si sarebbe mai aspettata di trovare una persona del genere al posto del biondo.

"Posso aiutarvi?" la donna che aprì la porta era molto più alta di loro, aveva dei lunghi capelli scuri e indossava un tailleur nero.

"Sono l'ispettrice Kaiou, sto cercando il signor Tenou, potrebbe gentilmente dirmi chi è lei?" Michiru tirò fuori il distintivo, mentre Rei guardava la donna con un'espressione davvero sorpresa, pensando subito che fosse soltanto l'ultima donna di Haruka.

"Setsuna Meiou, molto piacere. Sono l'avvocato di Haruka, lui non è in casa mi dispiace."

Quella frase ricordò qualcosa a Michiru. Il suo nome era nella lista che aveva ottenuto la sera prima.

"Sa dirmi dov'è andato?"

"Mi dispiace. È corso via per un'emergenza, non ne ho idea."

"La ringrazio comunque. Potrei farle alcune domande?" Setsuna non sembrò turbata da quella richiesta, tutt'altro.

"Posso offrirvi del tè? Mi dispiace molto lasciarvi sotto la pioggia."

Le due donne accettarono, chiudendo gli ombrelli e togliendosi le scarpe una volta all'interno.

Setsuna le fece accomodare a un tavolo nel soggiorno, portando loro un vassoio con del tè poco dopo.

"Che cosa voleva chiedermi, ispettrice?" domandò prendendo posto di fronte a lei.

"Come mai Tenou l'ha lasciata qui?"

"Si fida di me. Inoltre ero qui perché voleva parlarmi proprio del suo caso, ispettrice Kaiou."

Michiru alzò un sopracciglio, quella donna sembrava davvero scaltra.

"Dove si trovava sabato notte tra le undici e mezzanotte?"

"A casa mia, non credo però di poterlo dimostrare."

Rei annotò la risposta della donna, notando poi che quest'ultima la guardava da un po'. Che la conoscesse?

"D'accordo, e ieri notte?" continuò Michiru.

"Sono rimasta nel mio ufficio fino a tardi, sono sicura che le telecamere di sicurezza lo proveranno" rispose piuttosto sicura, porgendo all'ispettrice il proprio biglietto da visita che conteneva, insieme ad altre informazioni, anche l'indirizzo dell'ufficio.

"Verificheremo. Conosceva queste due ragazze?" la donna dai capelli acquamarina le porse due fotografie.

"Si. Una è Naomi Ishikawa, l'altra dovrebbe chiamarsi Maya Matsumoto. Sono entrambe ragazze di Haruka, se così possiamo definirle, no?" dopo l'ultima frase, la donna lanciò un'occhiata a Rei, che quest'ultima non capì.

"Della morte di Naomi ne è già a conoscenza, ma immagino non sapesse della morte di Maya."

"No, non lo sapevo infatti"

"Mi dica, che rapporto ha con Tenou? Siete solo cliente e avvoca-" uno squillo interruppe la domanda dell'ispettrice, era il cellulare di Setsuna.

"Mi scusi un momento" la donna si alzò, aprendo lo sportellino e rispondendo alla chiamata.

 

"Allora, cos'è successo?"

"La madre di Yaten...è morta."

"Dio...mi dispiace molto. Come sta?"

"Sta bene, non preoccuparti, scusa se sono andato via di corsa."

"Ascolta, c'è qui l'ispettrice, ti cercava."

"Perché?"

"È morta un'altra ragazza, vuole parlare con te."

"Cazzo...senti facciamo così, dille che passo in centrale più tardi...adesso devo stare con Yaten."

"Lo farò."

 

Setsuna staccò la chiamata. Sapeva bene che, nonostante si fosse allontanata, le due avevano ascoltato l'intera telefonata. Tornò al tavolo, rivolgendosi immediatamente a Michiru.

"Ispettrice, mi ascolti, voglio darle un consiglio."

"Perché dovrei ascoltare un consiglio da lei?"

"Se è una donna intelligente lo farà."

Michiru non ribatté, lasciandola parlare.

"Haruka è innocente, glielo posso assicurare."

"Ne è così sicura perché è lei l'assassina?"

Setsuna rise, ma ignorò quel commento.

"Se vuole risolvere questo caso deve indagare sulle persone a lui vicine, se continua a insistere su di lui incriminerà la persona sbagliata."

"Tutto qui?" Michiru si voltò verso la sua partner "Rei va pure ad accendere l'auto, abbiamo terminato."

La mora si alzò, lasciando la stanza e recuperando il proprio ombrello.

"Lei sa che se seguissi il suo consiglio, dovrei indagare anche su di lei?" chiese l'ispettrice guardando l'altra.

"Ne sono consapevole, ma sono anche certa di essere innocente, così come sono certa che Haruka lo sia, tanto da metterci la mano sul fuoco." la risposta gelò la donna dai capelli acquamarina, tanto da lasciarla senza parole.

Michiru si alzò dal tavolo e stava per andarsene, ma Setsuna tornò a parlare.

"Haruka verrà in centrale più tardi."

"La ringrazio per la collaborazione, credo che ci rincontreremo molto presto" terminata la frase, l'ispettrice lasciò l'abitazione e raggiunse l'auto.

 

---

 

"Ispettrice!" Noboru, come al solito, entrò correndo nell'ufficio di Michiru e, sempre come al solito, chiamandola con un tono decisamente alto.

"L'ispettrice si è allontanata un attimo, aveva da fare al laboratorio forense" Rei stava sistemando dei documenti sulla scrivania dell'amica, quando venne spaventata dall'arrivo improvviso di Noboru.

"Oh...capisco" rispose il ragazzo, grattandosi la nuca, mentre la mora si alzava per avvicinarsi a lui.

"Di' pure a me."

"Certo agente Hino. Vede, c'è una persona che vorrebbe parlare con l'ispettrice, è nella sala interrogatori."

"Arrivo subito" rispose Rei con un sorriso, posando sulla scrivania i fogli che aveva in mano e dirigendosi nella stanza indicata dal giovane agente.

Non appena aprì la porta, scorse una figura seduta al tavolo, con la testa tra le mani.

"Posso aiutarla? L'ispettrice arriverà subito."

Il ragazzo alzò la testa, e i loro sguardi si incrociarono.

"Non ci posso credere...Rei?"

"H-Haruka?"


Note dell’autore

¹Termine giapponese che si usa per riferirsi a uno studente o a un collega più anziano.

 

Ehi, eccovi un nuovo capitolo. Vi chiedo scusa per essermi dilungato così tanto sugli altri personaggi, ma mi piace approfondire le loro storie. Vi anticipo che nel prossimo capitolo Haruka e Michiru avranno molto più spazio.

Taki

 
   
 
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