Il ritorno di Papillon
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Capitolo 20
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La sua risata malefica e sadica echeggiò per tutta la fabbrica e fu coperta
dalle urla dei tre bambini mentre avevano iniziato a precipitare.
Ancora qualche secondo e sarebbero stati immersi in quel liquame verde che
ribolliva e sciolti in pochi istanti.
Tutto questo sarebbe accaduto se Lady Bug non li avesse legati con il suo
magico yo-yo e tirati a sé sopra quella trave di metallo.
“S-scusa Lady Bug” Disse mortificato il più piccolo mordendosi il labbro
inferiore ed iniziando a singhiozzare, indossava ancora il suo pigiama nero con
impresse zampette di gatto verde fluo.
Lady Bug non potè non notare di quando fosse
adorabile il suo micetto.
“Non fa niente scricciolo” La super eroina gli arruffò i capelli
“Piuttosto, state tutti bene?”
Emma e Louis spalancarono la bocca, quella che avevano davanti era l’eroina
dei loro racconti della buonanotte, protagonista indiscussa della sua
adolescenza, nonché la loro madre, Marinette.
“Cos’è? Il gatto vi ha mangiato la lingua?” Continuò lei.
“S-sei davvero tu? C-cioè Lady Bug?” Balbettò la biondina ancora con gli
occhi spalancati dallo stupore.
Ne avevano solo sentito parlare e visti qualche video ancora on line sul
Lady Blog ormai andato nel dimenticatoio e surclassato da altri con
argomentazioni del momento.
“In carne e ossa!” Si indicò con il pollice rivolto verso il suo petto.
Hugo l’abbraccio d’istinto “Sapevo che saresti venuta, ma dov’è Chat Noir?”
Lady Bug guardò un po' più in basso cercando di scorgere il marito visto
che l’illusione che aveva creato poco fa era svanita quado accidentalmente l’aveva
sfiorata con il braccio.
Lo vide nascondersi dietro un muretto, non poteva trasformarsi perché
Papillon stava avanzando verso di lui, doveva escogitare qualcosa e in fretta.
“Quella era un’illusione vero? Ti sei fusa con Trixx?”
Quante domande le poneva Emma con entusiasmo.
“Ehm…al momento non credo sia reperibile…ma credo arriverà” Lady Bug si
grattò la testa, doveva trovare un modo per far trasformare Adrien al più
presto, altrimenti lei senza un compagno di battaglia non sarebbe andata da
nessuna parte.
In alternativa avrebbe dato un miraculous a suo
figlio Louis…ma non sapeva bene quale.
Ci avrebbe pensato poi.
“Voi bambini state qui e non muovetevi, queste travi sono ancora ben
salde.”
I tre pargoli annuirono con il capo e obbedirono come avrebbero fatto con
la loro mamma.
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“LILA!” Attirò la sua attenzione chiamandola con il suo nome di battesimo e
non con quello di battaglia apposta per farla infuriare.
Papillon volse lo sguardo in alto e la intimò di non chiamarla più così.
“Lascia stare Adrien!”
“Mai! Lui è mio!” Papillon richiamò sul palmo della sua mano una farfalla
bianca a cui iniettò il suo veleno, poi la liberò in aria.
“Vola da Adrien mia piccola akuma e fallo
prostrare a me!”
Lady Bug fece un balzo e atterrò vicino ad Adrien prima che la farfalla
nera si avvicinasse a lui e provasse ad infettarlo.
La coccinella unì le mani e pronunciò una formula magica in una lingua
sconosciuta che le fece materializzare una barriera dai contorni violacei e
neri, includendo anche Adrien.
La farfalla aveva provato ed entrare, ma si era trovata un muro davanti.
Rassegnata se ne era andata e sarebbe svolazzata libera nella città di
Parigi se Lila non l’avesse schiacciata sotto i suoi piedi.
“L’avrei purificata!” Esclamò Lady Bug disgustata da quel gesto ignobile.
“Mmm…” Fece spallucce.
“Sei un essere spregevole, Papillon.” Continuò Adrien sempre al fianco
della coccinella.
“Vattene, Adrien. Qui ci penso io…e credo tra un po' arriverà Chat Noir a
darmi man forte.” Gli strizzò un occhio.
Il biondo obbedì ed iniziò a correre verso l’uscita seguito dallo sguardo
di Papillon, che di lasciarlo andare non ne aveva nessuna voglia.
Come si era voltata per inseguirlo e catturarlo, Lady Bug fece la sua
contromossa, prese il flauto magico e lo suono “Miraggio!” Invocò il potere di Trixx così da materializzare un centinaio di Adrien nella
stanza, confondendo il suo nemico in modo che quello vero potesse nascondersi e
trasformarsi in Chat Noir.
Dovevano chiudere in fretta quella faccenda prima dell’arrivo della
polizia, allertata dagli stessi supereroi.
Tra meno di mezz’ora sarebbe arrivata Sabrina con la sua squadra, i più
fedeli, assieme ad Alya pronta per scrivere il suo scoop e riprendersi la
rivincita su chi aveva osato farle del male.
Non meritava di essere licenziata ed umiliata così.
Avrebbe scritto un grande articolo e proposto ai principali quotidiani,
quello che avrebbe sborsato di più sarebbe stato il vincitore, però a lei
piaceva il suo vecchio posto di lavoro, le sarebbe bastato delle scuse da parte
di quell’uomo grasso.
“Maledetta!!” Berciò Papillon rincorrendo le illusioni, ma appena le toccò,
com’era prevedibile, sparirono, ma anche il vero Adrien era sparito.
Digrignò i denti dalla rabbia.
Con un balzo felino e leggero, Chat Noir apparve vicino ai tre ragazzi “Mi
raccomando, non muovetevi!”
“Si, ce lo ha già detto ma…Lady Bug” Si corresse la piccola Emma.
Poi volse lo sguardo verso Hugo che lo stava guardando con occhi di
ammirazione, il suo super eroe preferito era lì in carne ed ossa, non più un
racconto delle favole, ora avrebbe avuto anche lui qualcosa da raccontare a
mamma e papà.
“Ciao ometto! Sei un mio fan?” Chiese pavoneggiandosi.
“S-si signore…cioè vo-volevo dire signor Chat Noir” Balbettò nello stesso
identico modo di Marinette e il gattone non potè non notare di quanto fosse adorabile.
“Dopo ti faccio un autografo. Ora se volete scusarmi, ho una damigella da
salvare” Fece un inchino prima di balzare vicino a Lady Bug.
“Ma di solito non è lei che salva te?” Aveva chiesto curiosa Emma.
“Mmm…dettagli” Fece spallucce.
“Emma non sei carina a dire certe cose, abbiamo un super eroe difronte a
noi” A Hugo mancavano i cuoricini negli occhi.
*
“Alla buon’ ora” Incalzò Lady Bug come se non sapesse il reale motivo di
quel ritardo.
“Perdonami, Milady. Sono stato trattenuto”
“Cos’è? Non sei più in grado di usare un cellulare? Oppure ti sei
arrugginito?”
Dovevano far finta di non conoscersi per niente anche perché Papillon aveva
iniziato a sospettare qualcosa a riguardo delle loro vere identità.
“Ero con una bella ragazza, ma questa non voleva proprio lasciarmi andare…”
Parlò per metafora.
“Volete piantarla con i vostri battibecchi inutili?”
“E tu ci vuoi ridare il miraculous della
farfalla? Appartiene alla Miracle Box e non a te”
Disse Lady Bug tendendo una mano.
“MAI! E’ mio e me lo sono guadagnato.”
“Rubato, direi.” Precisò Chat Noir.
“E tu che cosa ne sai?” Chiese algida l’ex compagna di classe beccandosi
un’occhiataccia da Lady Bug, se Chat Noir avesse parlato ancora avrebbe messo a
repentaglio le loro identità, e questo non poteva permetterlo, soprattutto non
davanti ai loro figli, coinvolti in questa storia fin troppo.
Si rese subito conto della gaffe che le orecchie da gatto sulla sua testa
si affievolirono.
“Beh! Prima di te, Papillon era un uomo, e non una donna…” Cercò di
rimediare “…così ho supposto che l’avessi rubato a qualcuno.” Salvato in calcio
d’angolo.
Papillon incurvò verso l’alto l’angolo della bocca “Si, è stato facile”
Fece una piccola pausa “…così ho avuto la mia vendetta!”
“Perché lo hai fatto?” Chiese Lady Bug cercando di andare a fondo a quella
faccenda e per prendere tempo.
Papillon strinse i pugni e gli occhi si velarono improvvisamente di lacrime
“Mi ha umiliato!”
“Chi?” Chiesero all’unisono.
“Gabriel Agreste! Mi aveva promesso l’amore di suo figlio se lo avessi
aiutato a prendere i Miraculous di Lady Bug e Chat
Noir, ma un giorno senza preavviso mi aveva detto che non gli servivo più”
Camminò su e giù per la stanza vomitando addosso a loro tutto il rancore che
portava per lo stilista, Lady Bug e Chat Noir osservavano ed ascoltavano tutto
con la massima attenzione e senza distrarsi, avrebbe potuto attaccare senza
preavviso “…mi ha gettato via come un
sacco della spazzatura, e della mia ricompensa tanti cari saluti.”
“L’amore di una persona non si può comprare” Precisò la coccinella.
“E’ tutta colpa di quella Marinette, se non fosse
arrivata a prendergli il suo cuore ora starebbe con me!”
“Ehm…ne sei proprio sicura?” Domandò perplesso Chat Noir.
“SI!” Rispose secca senza nessun dubbio “…se quella Dupain-Cheng
non si fosse intromessa, ora sarei io felicemente sposata con lui”.
“Io non ti avrei voluta come mamma! Sei cattiva! La mia mamma è la migliore
e il mio papà non avrebbe mai scelto una persona brutta come te.” Intervenne
Hugo facendo una linguaccia stando ben attaccato al palo che sorreggeva il trave.
“Si è vero! La mia mamma è buona e il mio papà la ama tanto!” Anche Emma
aveva voluto dire la sua.
“I nostri genitori per noi sono due super eroi e sono fatti l’uno per
l’altra. Tu sei solo un insetto da schiacciare. Vattene via!” Continuò ad
infierire Louis.
Lady Bug e Chat Noir si guardarono per un istante pensando che avevano messo
al mondo delle splendide creature e che non potevano desiderare figli migliori.
Erano una famiglia molto unita e il loro amore li avrebbe portato
sicuramente ad avere la meglio su di lei.
La rabbia di Papillon, no Lila Rossi, cresceva sempre di più, poteva
sentire le sue emozioni prendere il sopravvento, ma come le avevano insegnato
gli stregoni durante il suo viaggio in Africa era riuscita ad incanalarle sotto
forma di energia, in pochi istanti, Papillon fu avvolta da una luce scarlatta.
I super eroi avevano visto Papillon mutare il suo aspetto e per la prima volta
tremarono.
Non si erano mai trovati davanti ad una cosa del genere durante le loro
avventure.
Gli occhi si erano allungati e diventati rosso fuoco, come i capelli,
lunghi e vermigli, due lunghe antenne nere le erano spuntate sulla testa, l’abito
viola era stato sostituito da una tuta attillata dello stesso colore e sulla
schiena erano cresciute due enormi ali di farfalla dai colori rosso e arancio
che l’avevano resa in grado di volare, sulle punte dei piedi enormi pungiglioni
intrisi di veleno.
La sua ira e il suo risentimento l’aveva trasformata in una farfalla tossica,
pronta a scatenare tutta la sua furia su chiunque gli capitasse a tiro.
Lady Bug e Chat Noir avevano sentito parlare dai guardiani del tempio di questa
trasformazione, ma mai nessun portatore del Miraculous
della farfalla era stato in grado di eseguire quella mutazione, si sapeva poco
di questo nuovo potere, così poco che nel Gromorio
non era nemmeno citata.
I Guardiani pensavano fosse solo una storiella nata per spaventare i
bambini, tramandata di generazione in generazione, e come contrastare quel
nuovo potere, nessuno lo sapeva.
Per la prima volta Lady Bug e Chat Noir si trovavano in una situazione
pericolosa, più pericolosa rispetto alle altre volte, non avevano più a che
fare con una persona, ma con un mostro vero e proprio.
**
Continua
*
Angolo
autrice: ciao a tutti! E grazie per essere giunti fino qui. Purtroppo ancora un
paio di capitoli e metterò la parola FINE a questa trilogia, mi viene da
piangere.
Una piccola precisazione…Ho ipotizzato che Marinette
nel periodo che precede il matrimonio abbia effettuato insieme ad Adrien un
viaggio a Shangai, ma in realtà insieme sono andati ad addestrarsi in Tibet nel
tempio dei monaci, se la ritenete una buona idea, mi piacerebbe scrivere una
long a riguardo. Che dite?
Poi per la trasformazione di Papillon ho pensato che potesse avere un power
up legata alle sue emozioni negative, vedremo nel prossimo capitolo come se la
caveranno i nostri super eroi.
Fatemi sapere.
Vi mando un abbraccio, Erika.