Vegeta-Sej
*
Capitolo 15 – Piano B
*
Goku
aveva ancora negli occhi neri e dilatati e conseguentemente sul suo viso il
riflesso verdastro della luce proiettato dalle capsule che si ergevano
imponenti davanti a lui.
Un
laboratorio di criogenia in piena regola, dove i protagonisti di quegli esperimenti
erano niente di meno che le persone che stavano cercando.
Ne
aveva contate sei con la mente mentre scorreva il viso lentamente e ad ogni
volto noto apriva sempre di più la bocca dallo stupore, mentre dentro di lui
cresceva sempre di più il nervosismo per aver aspettato così a lungo, quando
gli bastava varcare una porta (o scardinarla a seconda di come si vuole vedere)
per trovare quello che si stava cercando con tanto accanimento.
Se
solo avessero agito prima, ora in quelle capsule sicuramente ci sarebbero state
altre persone, sempre da salvare certo, ma almeno si sarebbe potuto pensare più
lucidamente.
Ognuna
di esse conteneva il corpo dei suoi amici e famigliari, in particolare Gohan,
Goten, Chichi, Videl, Trunks e Mai, attaccate con degli enormi cavi che
partivano dall’alto fino ad arrivare alla una fonte di energia, degli enormi
panelli elettrici dietro di loro, in basso della capsula scorrevano i valori
vitali scritti in una lingua incomprensibile per lui.
Il
più basso erano i valori delle tre donne, e questo lo poteva capire dalle due
tacche rosse impresse e pulsanti.
Ogni
ospite, era immerso totalmente in una sostanza simile all’ acqua completamente
nudi e a coprire il seno e l’intimità una fascia color carne, sul volto era
stata posta una maschera nera per l’ossigeno altrimenti sarebbero sicuramente
annegati e ai saiyan, quei terrestri servivano vivi, perché si sa, i morti non
producono sangue.
Goku
rabbrividì quando vide che in entrambe le braccia erano stati conficcati degli
aghi molto grossi con delle cannule che avevano il compito di succhiare il loro
sangue per poi finire in sacche trasparenti all’esterno che sarebbero state
successivamente controllate e catalogate, per essere infine spedite al
laboratorio di genetica dove gli scienziati avrebbero sintetizzato la proteina
necessaria per essere poi iniettata a chi ne avesse bisogno.
Il
saiyan dai capelli a palma si era precipitato ad abbracciare la capsula della
moglie “Chichi…” Aveva sussurrato, poi si era spostato in quella di Goten e
Gohan.
“RAZZA
DI BASTARDI!” Urlò con gli occhi iniettati di sangue non scomponendo per nulla
né Re Vegeta e né Saiyla.
“LIBERATELI
SUBITO!” Insistette stringendo i pugni e digrignando i denti, Goku poteva
sentire le loro forza vitale affievolirsi ogni volta che il sangue usciva dal
loro corpo e finiva goccia dopo goccia in quella sacca, ne poteva sentire anche
il rumore di ogni singola che si andava a confondere con le altre, aumentando
sempre di più la tensione.
Goku
avrebbe voluto spaccare tutto, prendere a pugni Re Vegeta, Saiyla e tutta la
compagnia che stava cercando di rimettere in piedi suo padre, ma doveva pensare
in modo razionare a quali danni avrebbe potuto causare se avesse anche solo
pensato di trasformarsi in Super Saiyan, non sapeva nemmeno se bisognava
aspettare qualche processo particolare prima di poter staccare quelle maledette
macchine a cui erano attaccati per non arrecare qualche menomazione.
Quello
lo sapeva Bulma.
Già
Bulma.
D’improvviso
s’accorse che la sua amica non era presente in quella stanza, diede uno sguardo
veloce al suo interno e dietro di lui, ma della donna nessuna presenza.
Ricordava
che si era ferita durante il tentativo di salvare la vita a Bardack, poi che
fine avesse fatto rimaneva un mistero, che fosse stata catturata?
Improbabile.
“Stanno
bene, non preoccuparti!” Biascicò il re facendo qualche passo in avanti dopo aver
mormorato alcune disposizioni alla strega non facendosi sentire da Goku che non
era stato lesto a leggere le labbra.
Saiyla
si era congedata facendo un inchino con il capo.
“Non
possono morire perché quelle che vedi è una vasca di rianimazione” Continuò il
sovrano muovendosi su e giù “…è programmata per fermare il processo di aspirare
sangue se i valori vitali arrivano sotto il minimo”
Goku
lo seguiva con molta attenzione e non prestava più interesse verso suo padre a
cui si stava sottoponendo all’infusione delle staminali.
La
sacca a cui era stata attaccata la flebo era di un rosa accecante e non appena
l’ago iniziò a fare il suo dovere, le vene del capitano Bardack iniziarono a
diventare più nitide e ad illuminarsi a sua volta, segno che il liquido gli
stava entrando in circolo e che presto avrebbe compiuto la sua magia.
Fu
attaccato anche ad un respiratore, avevano annotato sulla sua cartella la
postilla di crisi respiratoria, quindi
meglio evitare che succedesse di nuovo perché l’ultima volta era stato salvato
per il rotto della cuffia.
Uno
scienziato aveva impostato il timer nel computer di ultima generazione, un’ora
sarebbe stata sufficiente per il trattamento.
Successivamente
avrebbe terminato un ciclo di un paio d’ore nella vasca di rianimazione ed
infine sarebbe ritornato come nuovo.
Fino
alla prossima volta.
Goku
cercò di nascondere il disagio che provava a vedere tutti quegli aghi, ma
finché non avrebbero fatto a lui la puntura, tutto sarebbe stato regolare.
Re
Vegeta iniziò a girargli intorno con circospezione mentre Bardack veniva
condotto in una stanza adiacente per completare il ciclo di medicazione.
“Liberali
subito o te la dovrai vedere con me” Lo intimò Goku stringendo un pugno.
“Non
possono essere liberati, sono in uno stato catatonico, e se vengono svegliati o
staccati dalle macchine che li tengono in vita, morirebbero in un istante…”
Fece una piccola pausa fermandosi davanti a lui, poi si avvicinò al suo
orecchio “…quindi ci penserei bene prima di fare una simile sciocchezza” Gli
sussurrò.
Goku
si guardò il braccio quando sentì qualcosa conficcarsi nella vena, non ci fu il
tempo di rendersi conto che un grosso ago gli aveva appena bucato la pelle, che
stramazzò al suolo.
“Piano
B” Mormorò Saiyla in un ghigno sadico e soddisfatto con ancora la siringa tra
le dita.
“Piano
B” Fece di rimando il Re con la stessa identica espressione.
*
Bulma
aprì prima un occhio e poi un altro quando il dolore all’addome sparì.
Si
mise in posizione seduta quando notò al suo capezzale Vegeta e quell’altro.
“C-che
ci fa lui qui?” Farfugliò alzando il lenzuolo bianco fino a coprirsi metà
volto.
Vegeta
si girò appena e guardò Radish che se ne stava con la schiena attaccata al muro
e con le braccia conserte.
“E’
apposto!” Le aveva risposto.
“APPOSTOO?
Ma ti sei forse rincretinito Vegeta? Siamo prigionieri in questo pianeta che
non dovrebbe nemmeno esistere, non sappiamo dove sono gli altri e che fine
abbiano fatto. Io stavo per morire. E tutto quello che hai fatto in questa
settimana è stringere amicizia con quell’energumeno?” Abbassò il lenzuolo
perché d’un tratto di sentì ridicola.
“Tua
moglie mi sta già sulle palle, Vegeta, sappilo.” Grugnì Radish offeso.
“Taci
tu!” Lo zittì in un attimo “Piuttosto, hai scoperto qualcosa che ci può essere
utile?” Si rivolse poi a Bulma.
“Ah!
Piombi qui dopo un tempo immemore che non ci vediamo. E sei più interessato a
sapere che cosa cavolo sta succedendo che non hai nemmeno la decenza di
chiedermi come sto??”
“Senti!
Non abbiamo tempo per queste stronzate, stai bene lo so, ora dimmi quello che
voglio sapere!”
Bulma
sospirò rassegnata non era il momento per dirgli certe cose e lo avrebbe
ringraziato più tardi per averla curata, sempre se ce ne fosse stata
l’occasione.
“Non
ho scoperto molto di quello che accade qui…”
“Arrivi
tardi bambolina, quello gliel’ho già spiegato io” S’intromise Radish
gongolando.
“…qualcuno
ti ha interpellato razza di scimmione? E non chiamarmi bambolina” Puntualizzò lei mettendo subito dei paletti.
“Certo
che il fegato non ti manca!” Radish avanzò lentamente verso di lei con aria
minacciosa, era abituata ad avere a che fare con le espressioni di Vegeta, che
le sue non la scalfivano minimamente.
“Smettila
cretino! Tanto non la spaventi” Incalzò Vegeta cercando di mettere fine a quel
battibecco.
“Hai
ragione, è abituata ad un brutto muso come te! Ora che si trova davanti il vero
saiyan come me, non lo può fare.” Radish si baciò i bicipiti e gonfiò il petto
battendoselo.
“Quanto
sei idiota!” Berciò Vegeta.
Bulma
si spazientì e saltò giù dal letto, prese un cambio pulito da una sua capsula e
dopo aver tirato una tenda, si cambiò.
“Finchè
voi scimmioni giocate a chi ha la banana più grossa, io ho altro da fare!”
“Senti,
piuttosto, hai visto Kakaroth?” Domandò Vegeta, era sicuro di aver sentito la
sua aura in quei sotterranei, ma d’un tratto si era affievolita fino quasi a
sparire.
Bulma
spalancò gli occhi, certo che lo aveva visto, era stato lui in persona a
portare suo padre con un piede nella fossa da lei perché lo curasse.
“Io…io…”
Esistò guardandosi attorno “…mi ha portato Bardack che si era sentito male, poi
ho cercato di curarlo…” Indicò la stanza per poi dirigersi verso il corridoio
“…ricordo che sono intervenuti gli specialisti e che lo stavano portando nel
laboratorio in fondo” Lo indicò e videro che era chiuso “…una mezz’ora prima
avevo visto il Re e Saiyla varcare quella soglia”. Disse in un racconto confuso
e con voce tremolante, aveva un brutto presentimento, ma non sapeva per quale
motivo.
Radish
sobbalzò e smise di baciarsi i muscoli e pavoneggiarsi davanti allo specchio.
“Che
cosa??” Il capellone la prese per le spalle e iniziò a scuoterla, piano, per
quanto gli fosse possibile “Intendi che Re Vegeta, Saiyla e Kakaroth sono
insieme nella stessa stanza?” La guardò dritta negli occhi con un velo di
preoccupazione.
“Metti
giù quelle zampacce” Bulma se le tolse senza fatica “…comunque si, è quello che
ho visto” Affermò convinta.
“Siamo
nei guai!” Deglutì Radish diventando bianco come un lenzuolo di
quell’infermeria.
“Dici
che attueranno il loro piano?” Chiese Vegeta rivolgendosi al suo compare.
“Ne
sono sicuro, quale occasione migliore?”
“Chissà,
magari non lo permetterà”
“La
magia di Saiyla è potente, ho visto quello che può fare”
“Non
posso credere che sarà così facile, sono sicuro che Kakaroth saprà cavarsela”
Radish
e Vegeta iniziarono a parlare tra di loro come se in quella stanza non ci fosse
Bulma, che li osservava con una vena pulsante sulla tempia, ancora qualche
secondo e sarebbe esplosa, odiava quando le persone la escludevano così senza
nessun motivo da una conversazione.
“Ehilà!
Io sono qua!” Agitò una mano per far si che quei due ricordassero anche della
sua presenza “…volete dirmi che sta succedendo?” Chiese quando ebbe la loro
totale attenzione.
*
Mr.
Satan rimase in silenzio per qualche secondo attendendo la risposta di Whis.
“Se
è quello che desiderate, certo, vi accompagneremo sul Pianeta Vegeta-Sej, è di
strada, poi noi torneremo nel nostro di pianeta, così Lord Beerus potrà
riposarsi, è quasi giunto il momento del suo letargo”.
“L-letardo?”
Farfugliò strabuzzando gli occhi.
“Si
certo, il dio della distruzione deve osservare un lungo periodo di sonno e
riposo per far fronte alle energie perse durante l’anno”
Quali energie
perse?
Pensò Crilin, ma non ebbe il coraggio di fargli quella domanda, magari non era
al corrente di missioni speciali a cui aveva partecipato.
C-18
si alzò algida “Finalmente si parte!” Si avvicinò a Mr. Satan “Rimani qui tu,
sarai solo d’intralcio.”
“Posso
rendermi utile portando Marron e il Genio da me per un periodo, o per tutto il
tempo che vorrai, ho fatto costruire un enorme parco giochi per Pan, ma è
ancora piccola per giocarci”
“E
la mia borsa, non dimenticartela”
“A
lavoro finito!”
C-18
lo sollevò per la collottola della camicia “Se credi di prenderti gioco di me…”
Mr.
Satan portò avanti le mani “No, no, non lo farò. Te lo assicuro.”
“Ti
conviene che sia così.” Poi con fare lento iniziò ad avviarsi verso il cubo,
seguita da Crilin, Yamcha e Tensing.
**
Continua
te *
Angolo dell’Autrice: Ciao a tutti miei carissimi lettori. Come state,
tutto bene?
Vi lascio con
l’interrogativo di cosa sia successo a Goku fino al prossimo capitolo…e chi lo
sa, acqua in bocca XD (si carissima sweetlove, se ti senti presa in causa hai
ragione!!! perchè è grazie a te se ho proseguito con la mia idea).
Io come sempre
ringrazio chi legge e commenta e anche chi rimane in silenzio, anche se mi
piacerebbe sapere che cosa ne pensate J
Io come al
solito vi aspetto nel prossimo capitolo dal titolo: Prigionieri.
Baci, Erika