Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Veteran of the North    07/06/2021    1 recensioni
Una storia d'amore intensa, iniziata tre anni prima della caduta del distretto di Shingashima; contro cui niente sarà in grado di opporsi, neanche i giganti.
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanji Zoe, Levi Ackerman, Nanaba, Nuovo personaggio
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Lasciando il posto a volto semicoperto e dirigendosi in tutta fretta verso la nuova camera, Lia andò a posare le sue poche cose nella camera che avrebbe condiviso con chissà quale ragazza o ragazze.
Con sua grande sorpesa la stanza era molto spaziosa per due persone ed era posizionata al secondo piano dell'edificio. Fortunatamente non le toccò il piano terra, era un tale crocevia di gente a quasi tutte le ore e purtroppo non sopportava tanto i rumori. Al terzo piano risiedevano gli alti gradi del corpo. Il secondo piano era perfetto.
Mentre sistemava le poche cose che aveva portato con sé, una ragazza alta e bionda entrò nella stanza.
"Finalmente ho una nuova compagna di stanza! Benvenuta nel corpo di ricerca, mi chiamo Nanaba. Ehi! Ma tu... sei la ragazza che prima ne ha dette di santa ragione al quel tizio!" I sui occhi erano di un azzurro molto chiaro, capelli corti e occhi da cerbiatta. "Ciao, sono Lia"- disse lei con un leggero sorriso-"purtroppo non mi piacciono le chiacchiere inutili... dette da certe menti poi!" "Sei stata grande!" Le disse la bionda entusiasta. "Dato che sei appena arrivata e che fra poco dobbiamo pranzare... Ti va di unirti a me e ai miei compagni di squadra? " Lia annuì.

Una volta arrivate nella grande sala, già in molti avevano preso posto. Ogni tavolo era occupato dai soldati di una squadra. C'era un clima di complicità. In un tavolo a parte siedeva il comandante Smith con tutti i caposquadra. In particolare, c'era un tavolo che aveva catturato la sua l'attenzione. I ragazzi che siedevano lì erano intenti a discutere sulle disposizioni per una missione.
"Loro chi sono?"
"Sono la squadra delle operazioni speciali del Capitano Levi. Li ha scelti lui sulla base delle loro grandi capacità combattive e spesso fanno delle missioni speciali" affermò Nanaba.
"Loro sono Thomas, Gerald, Henning e Lynne. Facciamo parte della squadra del capitano Zacharias. Lei è Lia, la mia nuova compagna di stanza!"
"Chi ci hai portato qui? Miss peperino? Ahahaha" disse Gerald, bevendo d'un fiato il suo bicchiere di vino.
La corvina alzò un sopracciglio, ma decise di non rispondere alla provocazione. " Piacere mio".
"Nanaba, era veramente tanto tempo che non avevi una compagna di stanza." Intervenne l'altra sua compagna di squadra.
"Da quando Ilse non c'è più, mi sono sentita molto sola...".
"Cosa le è accaduto?" Chiese Lia.
"Non si hanno più sue notizie dall'anno scorso. Un gigante anomalo ha attaccato la sua squadra e non è sopravvissuto nessuno, ma di Ilse non è mai stato ritrovato il corpo." Le rispose Nanaba tristemente.
"Gigante anomalo? Pensavo che i giganti fossero tutti uguali." Chiese la corvina stupita.
"No, affatto. Non so darti una descrizione precisa di gigante anomalo, dovresti chiedere alla sezione scientifica di ricerca... se ne occupa il caposquadra Hanji." Rispose Lynne.
"Sai perché in tanti scelgono questo corpo?-disse serio Gerald- I soldi cara Lia. Spesso chi non è riuscito ad entrare nel corpo di gendarmeria entra in questo corpo, perché lo la paga è alta rispetto al corpo di guarigione. Molti non credono nell'esistenza dei giganti... dicono che sono frottole che ci inventiamo per ricevere fondi. Ma una volta che ne vedono uno, o lasciano il corpo, oppure tirano le cuoia in campo a causa della paura." -fece una pausa mandando giù un altro bicchiere- "L'Armata ricognita è la mia casa. Ma fuori dalle mura è l'inferno. Il tasso di mortalità è altissimo, ma superati i primi anni, ammesso che tu ci riesca, diventerai una macchina da guerra indistruttibile."
"Non morirò facilmente" affermò con sicurezza Lia.
Il soldato alzandosi diede una pacca sulla spalla di Lia "Vedremo".

Nel pomeriggio l'addestramento fu uno dei più pesanti della sua vita.
Le spade pesavano e l'aver tagliato le collottole dei manichini di addestramento le resero le braccia molto affaticate, ma nonostante ciò aveva decentrato solo l'ultimo bersaglio.
Quando tutti credettero che fosse ora di rientrare, dato il tramonto, il comandante Erwin fece fare un' ultima prova fisica: il combattimento corpo a corpo fra le reclute. Controvoglia iniziò il combattimento tutti contro tutti, sollevandosi un polevrone di terra.
Chris fu battuto subito da un suo collega e Lia ne fu felice di non doversi sporcare il pugno con il suo sangue. Ma ben presto il comandante si rese conto che nessuno si avvicina alla corvina, nessuno voleva combattere contro di lei.
"Oruo, fammi vedere se riesci a farti battere da una mocciosa"- ordinò prerentorio il capitano Levi.
"Mi dispiace signorina, sono ordini. Dovrò farti male, ma vedrai che dura poco. Sai... sono il migliore della squadra Levi." Affermò con fare spavaldo l'uomo.
Anche se era esausta e combattere contro un collega più esperto non era il suo più grande desiderio al momento, iniziò a escogitare un modo per batterlo.
Mentre il ragazzo si faceva vanto di tutti i giganti uccisi in battaglia, Lia gli scagliò un pugno in pieno volto. Lo aveva provocato, aspettava solo il contrattacco che non si fece attendere; il ragazzo ricambiò il pugno, ma mancò il suo bersaglio in quanto la ragazza, con una rotazione laterale, si spostò dalla traiettoria del pugno e fece leva sul braccio steso. In più, colpì la parte posteriore del ginocchio facendo cadere il ragazzo a terra. Dopodiché fulminea portò il braccio del ragazzo dietro la schiena e applicò una pressione al polso piegandolo.
Il ragazzo era stato battuto in meno di un minuto.
Lia si avvicinò, offrendogli la mano. "Scusami, ma sono davvero stanca... la prossima volta combatteremo per più tempo." Successivamente si alzò e guardò dritta in faccia il capitano Levi: "Posso andare? Ho bisogno di una doccia!" Il capitano alzò l'angolo della bocca, ma non le rispose e se ne andò.
"Per oggi basta così potete ritiravi. "Disse Hanji.

I giorni successivi trascorsero in maniera alquanto ripetitiva; ad ogni singolo sorgere del sole pulizie della camera, del salone e allenamenti con il dispositivo di manovra tridimensionale. Ogni pomeriggio, Allenamento muscolare e prove di resistenza, spesso capitava qualche combattimento corpo a corpo; a breve ci sarebbe stata una nuova spedizione.
Un pomeriggio la ragazza decise di saltare l'allenamento pomeridiano dirigendosi verso i laboratori del corpo.
*Non mi suono arruolata né per distruggermi fisicamente né per essere una domestica.* Bussò tre volte, ma non ricevette alcuna risposta ed entrò.
Il laboratorio era grande, pieno di strumenti di analisi e di fogli gettati qua e là. Non aveva saltato l'allenamento per andarsene con un pugno di mosche, quindi decise che avrebbe condotto da sé una ricerca, cercando di focalizzare la sua mente sugli appunti e sui libri disposti in maniera disordinata sulle scrivanie. Iniziò successivamente ad aprire dei volumi che trattavano sulla fisiologia dei giganti. Li prese in mano con tocco delicato, ma ben presto fece ritorno il caposquadra Hanji, che fece il suo ingresso insieme al suo sottoposto Moblit. Lia era così immersa nella lettura che non fece caso ai due appena entrati.
"Ciao! Sai che non è permesso consultare i documenti senza autorizzazione?" Disse il caposquadra. "Scusate, non c'era nessuno e mi sono permessa di fare una ricerca sui giganti!" A quelle parole gli occhi di Hanji si illuminarono.
"Io sono Hanji Zoe e lui è Moblit".
"Lia... Lia Wright."
"Ah, si la ragazza del giorno delle reclute, mi ricordo di te! "
Lia abbassò lo sguardo dall'imbarazzo, ma con un pò di coraggio decise di approfondire il motivo della sua visita.
"Caposquadra Hanji, vorrei sapere di più sui giganti! So che fra poco si partirà per un nuova missione al di fuori delle mura, ma non sappiamo praticamente nulla sui giganti, oltre al fatto che mangiano uomini e che la callotta è il loro punto debole."
"Mi fa piacere cara Lia che tu me l'abbia chiesto. Infatti i giganti sono molto più di quanto sappiamo al momento. Posso chiederti, su quel documento che stavi leggendo, qual è la cosa che ti ha colpito maggiormente?"
"Devo ammettere che ci sono alcuni dettagli che hanno attirato la mia attenzione fin da subito, riguardo al fatto che i giganti hanno un apparato digerente parziale. Come si evince in questo punto, i giganti rigurgitano le loro vittime una volta che lo stomaco è pieno. Mi chiedo, dato che i soldati nella palla di rigurgito sono riconoscibili, e quindi non è avvenuta la digestione da parte degli acidi dello stomaco, allora come fanno a sostentarsi? Non so... prendono energia dal sole come le piante per poi rimanere inattivi la sera? E ci mangiano per puro piacere?” rispose in maniera lenta Lia.
"Ipotesi interessante, ma vedi Lia... ancora non possiamo rispondere a questi interrogativi. Non abbiamo gli strumenti per farlo; i giganti sono troppo pericolosi per essere catturati e potremmo perdere troppi compagni. Io vorrei tanto prenderne uno per studiarlo, capire la loro natura, se hanno un'inteligenza, i loro punti di forza e di debolezza. Voglio comprendere cosa li spinge a mangiare gli esseri umani e magari formulare un'ipotesi su come sconfiggerli. Me ne basterebbe uno, ma Erwin non vuole."
"Penso che prima o poi saremo costretti a farlo. Volevo chiederle un'ultima cosa... posso portare dei libri nella biblioteca del corpo di ricerca?"
"Penso di sì... di che libri si tratta? "
"Sono i libri dove ho studiato... mi sono molto cari e non voglio separarmene."
"Non credo ci siano problemi, anche se la biblioteca del corpo di ricerca è già ben fornita."
"La ringrazio!"
"Se non erro fra qualche giorno potremmo uscire da quartier generale per i rifornimenti e le visite alle famiglie. Bene Lia, So che ti sembrerà un interrogatorio questa nostra conversazione, dove abiti?"
"Nel distretto di Kannares."
"Uh guarda caso devo proprio andare li a prendere delle cose per il laboratorio, giusto Moblit?"
Il ragazzo guardò la donna un pò confuso. "S-si Hanji."
"Che ne dici se mi unissi a te nel recupero delle tue cose? Una mano in più fa sempre bene!" Erano i libri che sua madre e sua nonna avevano raccolto con molta cura nel corso delle loro brevi vite. In particolare, sua madre, cercò di insegnare tutto il contenuto ai figli sin dalla tenera età. Non le aveva mai detto da dove venissero, non ce ne erano di simili in tutto il territorio delle mura.
Erano il suo tesoro, li avrebbe protetti e custoditi per aiutare il prossimo, proprio come aveva promesso. Ma non poteva farsi vedere restia davanti alla richiesta del caposquadra, altrimenti avrebbe sospettato qualcosa.
"La ringrazio per il tempo e per la disponibilità, ma ora devo andare... scusi per l'intrusione." Le si si rivolse Lia in tono di conclusione, poi aprì la porta e se ne andò.
"Hanji" disse Il ragazzo che intanto stava sistemando le carte sulla scrivania " sei proprio determinata a volerla in squadra, o sbaglio?"
"Sì è così. Se prima della prossima spedizione non riuscirò a farla assegnare a noi, temo proprio che Erwin la inserirà con Miche o con Levi. Ha una bella testa e sopratutto è curiosa, sarebbe sprecata."
"Purtroppo avevo promesso alla mia famiglia che nel giorno di congedo sarei stato con loro. Per favore... non metterti nei guai."
"Tu ti preoccupi troppo per me".disse sorridendo Hanji.

   
 
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