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Autore: Kifuru    17/06/2021    0 recensioni
All'indomani della Quarta Grande Guerra Ninja, nel mondo shinobi iniziava una nuova era di pace, sotto l'insegna della grande alleanza. Tra i complessi e delicati rapporti diplomatici e la lotta contro pericolose organizzazioni criminali, i giovani eroi della guerra, salvatori dell'umanità, cercavano di costruire con tutte le loro forze una vita serena e felice, lasciandosi alle spalle tutto l'odio e la violenza del passato. In questo clima di incertezza e speranza, l'ambasciatrice Temari della Sabbia e lo stratega Shikamaru della Foglia affronteranno ogni genere di esperienza per poter difendere il loro legame e il loro futuro insieme.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara | Coppie: Hinata/Naruto, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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CAPITOLO 5
 
 
INCURSIONE NOTTURNA
 
 
Le tenebre notturne, dominate dagli impetuosi venti desertici, davano un’aria estremamente sinistra alle strade completamente isolate del Villaggio della Sabbia. Era una notte fredda e tempestosa, una di quelle classiche nottate durante le quali ben poche persone osavano muoversi oltre la soglia di casa. Come spesso accadeva, la tempesta di sabbia era cominciata al tramonto, le sabbie del deserto invadevano l’intero villaggio producendo inquietanti ululati tra edifici, strade e vicoli.

Soltanto i ninja di guardia pattugliavano instancabili i punti strategici della città, nonostante le pessime condizioni atmosferiche. Negli ultimi anni, Suna era diventata una città grande e molto più sviluppata rispetto al passato, con nuovi quartieri, strade ed edifici. Di conseguenza era diventato estremamente difficile un pattugliamento completo, specie di notte nel pieno di una vera e propria tempesta di sabbia.

Grazie alla costante protezione del buio notturno e della sabbia impetuosa, una figura incappucciata si muoveva lentamente nel bel mezzo della tempesta. Sembrava non risentire delle pessime condizioni atmosferiche, sembrava perfettamente abituato a sconvolgimenti climatici di questo genere.

Camminò per alcuni minuti lungo una delle strade principali del villaggio. La sua andatura era lenta, ma estremamente sicura del tragitto da seguire.

Ad un certo punto l’incappucciato tagliò verso una stradina secondaria, per poi procedere spedito tra numerosi e stretti vicoli. Fece numerose deviazioni in un tragitto apparentemente privo di qualsiasi logica. Eppure lo strano personaggio continuava a camminare sicuro verso la meta designata.

Giunse nei pressi di uno dei tanti quartieri popolari, ricordo del vecchio villaggio e di un passato di estrema povertà e degrado. Alcuni edifici erano abbandonati e mezzi crollati, ma anche quelli abitati non versavano in condizioni migliori.

 Fin dall’inizio della sua carica, Gaara aveva combattuto fortemente per aiutare le classi sociali più povere, per superare le enormi difficoltà di vita di alcuni quartieri ancora dominati dalla criminalità organizzata. Era riuscito a raggiungere così tanti risultati importanti, ma purtroppo quella lotta non era ancora stata vinta del tutto.

L’uomo continuò a percorrere numerose e stette stradine per diversi minuti, mentre la tempesta di sabbia continuava a infuriare. Alla fine si fermò davanti la porta di un edificio malandato. Le finestre erano completamente sbarrate, facendo sembrare la struttura completamente abbandonata come la maggior parte degli edifici della zona.

Bussò quattro volte seguendo un ritmo prestabilito. Una fredda voce femminile rispose quasi sibilando al segnale e per la prima volta, durante quella tempestosa nottata, l’uomo incappucciato provò un inaspettato brivido di paura. Fece il suo ingresso in un ambiente sporco, in una stanza piccola e illuminata da una sola candela posta sopra un tavolino pieno di polvere con un’unica sedia di legno. Era l’unico mobile presente nella stanza.

< < Non credevo che sareste stata voi a ricevermi. Potevate avvertire, non avrei mai voluto costringervi a così tanti rischi > > esordì umilmente il Consigliere Oteru, dopo essersi tolto il cappuccio.

La donna lo squadrò freddamente. Era giovane, sui trent’anni, dai capelli rossi come il fuoco e dagli occhi azzurri come il ghiaccio. Era bella e affascinante, ma si trattava di un fascino pericoloso, una bellezza sinistra e mortale. Ogni volta che il politico si trovava in compagnia di quella donna, provava la sensazione di trovarsi letteralmente in compagnia della morte in persona.

La rossa indossava una specie di tuta nera e aderente, la quale risaltava con estrema sensualità i lineamenti ben allenati ed estremamente femminili del suo corpo. Portava un paio di guanti neri con borchie d’acciaio e ad Oteru bastò una breve occhiata per ipotizzare che anche un semplice pugno sarebbe bastato a devastare irrimediabilmente il volto di un uomo adulto. Tuttavia, il particolare più significativo e pericoloso si trovava nell’unica altra arma che la donna teneva accuratamente riposta dietro la schiena: un arco rosso come il sangue e una faretra piena di lunghe e robuste frecce metalliche impregnate di un chakra potente e oscuro. Oteru ne aveva sentito parlare: nessuno, una volta colpito da una di quelle frecce, era mai riuscito a sopravvivere.

Persino il politico, completamente privo anche delle più basilari nozioni delle arti ninja, poteva distintamente percepire la terribile pericolosità di questo chakra così selvaggio e diverso dal normale.

< < Lasciate perdere queste stronzate, Consigliere Oteru > > sibilò gelida la donna < < La nostra collaborazione è essenziale secondo i piani dei miei superiori. Dagli ultimi sviluppi e dopo le nostre pesanti sconfitte mi sembra evidente che oramai sia necessario un mio coinvolgimento diretto nelle nostre operazioni. L’Unione Shinobi è forte. Pertanto, non si può certo aggredirla o indebolirla con semplici tirapiedi > >.

L’uomo si avvicinò nervosamente al tavolino. Lo sguardo mortale della donna aveva il potere di farlo tremare come un bambino impotente < < La situazione è diventata pericolosa, mia signora. Prima della riunione di oggi, la famiglia del Kazekage nutriva soltanto un semplice sospetto verso di me e i miei sostenitori, ma ora ci staranno addosso. Credevo di indebolire la posizione del Kazekage puntando alla sorella e alla sua relazione con un ninja straniero, ma mi sbagliavo. Shikamaru Nara possiede un grande carisma. Anche se odio ammetterlo, è riuscito ad ottenere l’approvazione di tutto il nostro villaggio, specie dopo quanto ha fatto in guerra. Molti validi shinobi della Sabbia hanno combattuto sotto la guida di un moccioso straniero. È inaccettabile > >.

< < La vostra strategia si è rivelata inefficace, Consigliere Oteru, oltre che avventata > > sentenziò lei, facendolo arrossire < < Ora è necessario reagire. Sarà meglio farlo al più presto e senza pietà > >.

< < Il popolo è troppo attaccato alla famiglia reale > > protestò il politico, con voce tremante < < Gaara ha combattuto nell’ultima guerra come un vero leader, mentre Temari e Kankuro sono stati proclamati eroi mondiali e ora sono fondamentali pilastri dell’Unione Ninja > >.

La donna rossa restava immobile in piedi di fronte a lui. Le braccia possenti incrociate davanti a lei. La scarsa illuminazione nella stanza regalava un’aria ancora più spettrale alla figura della guerriera in tuta nera. Oteru voleva andarsene e al più presto.

< < La nostra collaborazione è molto importante per questa nazione, mia signora > > continuò il Consigliere, dinnanzi al silenzio della giovane < < Le mie informazioni sugli spostamenti dei vostri obiettivi si sono rivelate utili. Avete rapito molte persone grazie a me. In questo modo il mio potere politico ed economico è aumentato parecchio, ma non è ancora abbastanza. Per poter proseguire la nostra alleanza ho bisogno di altre garanzie > >.

< < Altre garanzie > > ripeté la donna meccanicamente.

< < Per poter accrescere la mia forza all’interno del Consiglio, è necessario colpire direttamente la famiglia reale. Con tutta la durezza possibile. Il consenso del Kazekage deve diminuire > >.

< < Volete assassinare uno di loro? > > chiese freddamente la guerriera.

< < Potrei anche arrivare a ucciderli tutti e tre, ma in quel caso l’intera città andrebbe completamente distrutta. Non sarà facile neanche per me uccidere il famoso Gaara della Sabbia > > aggiunse la donna con un terribile sorriso.

Oteru rabbrividì nuovamente. Non sopportava più di stare in quella stanza in compagnia di quell’assassina. Neanche lui aveva mai avuto scrupoli verso i suoi nemici, ma quella donna lo faceva rabbrividire come nient’altro al mondo. Pur non avendola mai vista in azione, era certo della veridicità delle sue parole. Forse quella donna era veramente in grado di uccidere il Kazekage e distruggere un intero villaggio ninja.

< < Purtroppo non basta un semplice assassinio > > rispose debolmente il Consigliere < < Anche con la morte del Kazekage, il consenso verso la sua politica resterebbe immutato. Sono veramente troppi i traguardi che ha già raggiunto. Inoltre, non voglio rischiare la distruzione del mio villaggio > >.

< < E allora che cosa desiderate da me? > > domandò la donna, fissando il politico con occhi privi di espressione < < Sono poco incline a scendere a compromessi. Quando trovo un ostacolo davanti a me, la mia linea di azione prevede unicamente la totale eliminazione del mio nemico > >.

< < In questa singolare situazione, non posso permettermi passi falsi, mia signora > > ribatté Oteru, sforzandosi di restare calmo. Sperava ardentemente di convincerla, i suoi obiettivi politici dipendevano da questo < < Voi ancora non potete saperlo, ma proprio questa notte si è presentata l’opportunità perfetta per la nostra reazione > >.

La mente del Consigliere si stava muovendo frettolosamente in un turbine di progetti e strategie. Solo una era di immediata applicazione. In un primo momento, la presenza della terribile donna lo stava quasi convincendo a organizzare l’omicidio dell’intera famiglia reale, ma poche ore prima era subentrato un nuovo elemento, una carta che con le mosse giuste si sarebbe potuta rivelare vincente.

< < I vertici della mia organizzazione desiderano questa collaborazione con voi e con i vostri sostenitori, Oteru > > disse la rossa, stringendo i pugni guantati con forza < < Fin quando i miei superiori continueranno a considerarvi utile per i nostri piani, allora il mio dovere sarà quello di assistervi in ogni modo possibile. Perciò, tagliate corto e ditemi cosa avete in mente > >.

Non avrebbe mai voluto averla come nemica. Era una ragazza così giovane, eppure anche senza combattere mostrava chiaramente la sua natura assassina. Oteru ne era certo, con un semplice gesto lei avrebbe potuto ucciderlo come niente.

< < Alcune ore fa > > cominciò l’uomo, incrociando le dita sopra il tavolino polveroso < < Le mie spie hanno segnalato l’arrivo di un ninja straniero davanti le porte del Villaggio della Sabbia. Era già notte e pochi lo hanno visto entrare. A quanto pare si tratta proprio di Shikamaru Nara. Non so per quale motivo sia venuto fin qui, ma forse questa può essere la nostra occasione per contrattaccare > >.

< < Volete ucciderlo e magari scatenare il caos all’interno dei piani alti dell’Unione? > > ipotizzò la rossa senza emozione.

< < Esattamente come i membri della famiglia reale, anche Shikamaru Nara è conosciuto in tutto il mondo come un eroe di guerra. Ho paura che nemmeno la sua morte possa indebolire la posizione del Kazekage. Dopo tutto è soltanto un ninja straniero > >.

< < Tuttavia, c’è una cosa che può esserci molto utile > > continuò il politico con un sorriso enigmatico < < La non più segreta relazione amorosa con l’ambasciatrice Temari.  Questa sarà la nostra arma decisiva, quella che ci consentirà di screditare il Kazekake > >.

< < Avete già provato questa via e se non sbaglio, è stato un completo fallimento. Cosa dovrei fare io adesso? Volete che seduca questo stratega per portarlo dalla nostra parte? > > chiese la rossa ironica e leggermente spazientita.

Oteru la fissò intensamente, sempre più sicuro del suo nuovo piano di attacco.

< < Quello di cui ho bisogno, lady Sasha, è un rapimento. Proprio qui nel Villaggio della Sabbia > >.
 
 
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Shikamaru era contento e rilassato. Mai avrebbe immaginato di arrivare a non soffrire minimamente un’intera nottata insonne. Dopo gli iniziali insulti e spintoni della sua energica ragazza, accompagnati da rabbiose e passionali sessioni di baci, il giovane stratega di Konoha si dedicò interamente a lei.

La costrinse delicatamente sul divano, per poi controllare accuratamente tutte le ferite e le abrasioni nel suo corpo. Temari sorrise divertita percependo l’ansia del suo uomo. Voleva essere ancora arrabbiata con lui, ma la felicità nell’averlo lì, nel proprio appartamento con lei, era troppo grande da non poter nemmeno simulare rabbia o disapprovazione. In passato non aveva mai nemmeno immaginato quanto potesse essere straordinaria la sensazione di sicurezza, che solo il suo ragazzo pigro era in grado di trasmetterle.

< < Non essere così drammatico, piagnucolone. Sto bene come puoi vedere > > disse Temari, poggiandosi comodamente sul petto di lui.

< < Che seccatura > > borbottò Shikamaru, mentre usava un po’ di disinfettante su alcuni piccoli tagli che si erano riaperti. Per fortuna la ferita alla spalla aveva ancora l’accurata medicazione fatta dai medici della Sabbia.

Dopo essere uscita dall’ospedale, la sua compagna non si era fermata un attimo. Per di più alla fine della riunione era corsa come una furia verso il suo appartamento, ignorando tutti i tentativi di medici e infermieri di riportarla in ospedale.

< < Perché non puoi ammettere che hai rischiato molto questa volta? > > chiese retorico il moro < < La tua vecchia abitudine di andare in giro senza scorta > >.

< < Sono anni che viaggio senza scorta, Shikamaru > > ribatté lei, prendendogli una mano < < Sai bene che potrei far fuori un’intera banda di assassini. Anche questa volta avrei potuto farli fuori tutti e tre da sola. Mi vergogno di non esserci riuscita. Ad ogni modo adesso non devi più preoccuparti, mi riprenderò del tutto tra pochi giorni > >.

< < Di questo non posso che essere sollevato. Mi hai fatto morire di paura, Temari > > sussurrò lui, posandole una mano sulla guancia.

< < Mi dispiace, amore > > rispose lei a bassa voce, sinceramente addolorata per la paura che doveva aver provato durante le ore successive al suo agguato.

Temari poggiò la fronte sulla sua, sospirando in una piacevole sensazione di stanchezza, che la spinse ancora di più tra le sue braccia. Lo baciò con cura, carezzandogli le guance con le dita.
< < Quali saranno adesso le conseguenze di questa tua bravata? > > domandò la bionda, quando si separarono.

Finalmente diede voce alle sue preoccupazioni < < Potresti essere processato per insubordinazione o tradimento > >.

Shikamaru sorrise furbamente, facendola irritare notevolmente < < Idiota, cerca di prendere la situazione seriamente > > ringhiò lei, afferrandogli con forza il volto.

< < Andiamo, Temari. Sai bene che prendo sempre le dovute precauzioni. È vero, mi sono allontanato dal villaggio senza autorizzazione, ma ho lasciato alcuni messaggi a Kakashi. Gli ho spiegato al meglio le mie ragioni. Sicuramente dovrò affrontare una serie di ramanzine, ma nessuno poteva impedirmi di venire da te > >.

< < Shikamaru > > sussurrò lei, abbracciandolo con foga < < Molte persone dipendono da te. Pensa a tua madre, pensa alla piccola Mirai > >.

< < Io penso sempre a loro, Tem > > ribatté lo stratega, guardandola negli occhi < < Mirai è la mia figlioccia. Mi sento quasi un padre per lei. Mi prenderò sempre cura di lei. Tuttavia, Temari, al pari di lei e di mia madre, tu fai parte della mia famiglia. Non importa quanto può essere faticoso, io ci sarò sempre per te > >.

Era raro per lei, ma Temari non riusciva proprio a trovare le parole giuste per esprimere i forti sentimenti che provava verso l’uomo che aveva affrontato in duello tanti prima. Si limitò a poggiare la testa contro il suo petto, decidendo finalmente di non chiedersi più quali potessero essere le conseguenze per la presenza del suo uomo a Suna. Lui era lì con lei e questo le bastava.

< < Piuttosto, come mai non sei riuscita a contattarmi subito? > > chiese il giovane, anche se già sapeva che la motivazione doveva essere estremamente seria.

Temari sospirò ancora una volta. Sapeva di dovergli dare spiegazioni, ma in quel momento avrebbe voluto rimandare. Era troppo stanca. < < Sono stata trattenuta, Shikamaru. Sono rimasta svenuta per quasi tre giorni e quando mi sono ripresa, Kankuro mi ha trascinata in un’assurda conferenza del Consiglio della Sabbia. Una seduta dedicata interamente a me e a te. O meglio alla nostra relazione > >.

< < Cosa? > > chiese lui, sbalordito < < Una riunione della più importante istituzione della nazione del Vento dedicata alla nostra storia. Non è una cosa che accade spesso. Che cosa sperano di ottenere in questo modo? > >.

< < Senti, non preoccuparti di questa faccenda, Shikamaru > > replicò la kunoichi, massaggiandosi le tempie < < Si è trattato solo di una sporca manovra per screditare me e la mia famiglia. O per meglio dire l’obiettivo di quello stronzo di Oteru resta Gaara, ma per il momento non ha fatto molti passi avanti e nemmeno una grande figura con i suoi colleghi. Vuole screditarlo a tutti i costi, indebolirlo politicamente, ma non avrà vita facile. Gaara è amato e ammirato da tutti > >.

< < Oteru > > rifletté attentamente Shikamaru. Temari conosceva bene quell’espressione di assoluta concentrazione. Non prometteva nulla di buono.

< < E’ un Consigliere se non sbaglio. Me ne avevi parlato qualche tempo fa. Dalle tue indagini rientra tra i principali sospetti. I loschi oppositori che agivano nell’ombra contro Gaara. A quanto pare, adesso stanno iniziando ad uscire allo scoperto > >.

Temari si strinse di più al petto del suo uomo, rammentando la dolorosa sensazione che aveva provato durante riunione del Consiglio < < Quello che mi ha fatto più male è stato vedere l’appoggio che aveva quell’uomo mentre mi aggrediva apertamente. Serana è una dei suoi sostenitori. Era una mia compagna di squadra, insieme a lei ho rischiato la vita così tante volte. Eppure non ha indugiato, mi ha attaccata in quella maledetta stanza, aggredendomi nella mia vita personale e nei miei affetti più cari. Forse è vero che la politica tende a corrompere l’animo delle persone. Questa sete di potere rischia di causare enormi lutti in questo villaggio > >.

Lo sguardo addolorato e stanco della sua ragazza gli fece stringere il cuore. Di colpo Shikamaru si pentì seriamente di averle chiesto spiegazioni. Era evidente quanto fosse affaticata e lui era giunto fin lì solo per prendersi cura di lei. Si sentì un vero idiota, oltre che un cattivo fidanzato.

Le strinse delicatamente il mento, invitandola ad alzare gli occhi verso di lui. La baciò lentamente e accuratamente, cercando di farle sentire tutta la sua vicinanza. La kunoichi si abbandonò al calore di quel momento e quando infine si separarono, sul suo viso c’era quel caldo e sincero sorriso che riservava solo a lui.

< < Abbiamo ancora qualche ora prima dell’alba, Tem > > disse lo stratega, mentre le scioglieva delicatamente i capelli dai soliti quattro nastri < < Sarà meglio dormire adesso. È stata una giornata molto dura e io sono venuto solo qui per prendermi cura di te. Ti avverto fin da ora che domani dormirai molto, almeno fino a tarda mattinata. Non sono ammesse proteste per questo > >.
< < Credevo che volessi fare qualcos’altro > > ridacchiò Temari, baciandogli sensualmente il collo.

< < In contesti normali avresti certamente tutta la mia approvazione, tesoro > > sospirò il giovane, non potendo evitare di arrossire.

< < Comunque scordati che starò un’intera mattinata a letto. Dovrai svegliarmi, piagnucolone o ne subirai le conseguenze > > protestò Temari.

< < Domani il villaggio farà a meno di te, mia cara. Almeno fino a quando non ti sarai riposata a sufficienza. Ora per favore piantala con tutte queste seccature > > rispose Shikamaru, con voce assonnata.

Ignorando le deboli proteste della sua compagna, il ninja di Konoha la sollevò dolcemente tra le braccia < < Ti porto a letto, donna fastidiosa > >.

Temari grugnì leggermente, ma si fece portare docilmente dal suo uomo. Allacciò le braccia intorno al collo di lui, non riuscendo a trattenere un gemito di soddisfazione.
Shikamaru percorse il familiare corridoio con il dolce e non indifferente peso della sua ragazza tra le braccia. Sorrise calorosamente quando fece il suo ingresso all’interno della camera da letto. Durante l’ultimo anno aveva dormito così tante volte in quel letto. Le visite a Suna erano diventate sempre più frequenti, anche se era Temari a viaggiare molto più spesso per via della sua posizione di ambasciatrice, carica che tra l’altro, per grande gioia di Shikamaru, l’aveva fatta rimanere per lunghi periodi a Konoha.

In realtà, proprio dopo l’inizio della sua relazione con Temari, i primi viaggi a Suna si erano rivelati particolarmente complicati per Shikamaru. Egli aveva provato a cercare un piccolo appartamento con l’aiuto del Kazekage.

Aveva paura di scatenare qualche incidente diplomatico e soprattutto non voleva che Temari diventasse oggetto di pettegolezzi tra la sua stessa gente. Tuttavia, quando la sua ragazza lo aveva scoperto in quella strana ricerca, non disse nulla. Si limitò a schiaffeggiarlo duramente, per poi trascinarlo di peso fino al suo appartamento. Da allora il moro aveva soggiornato solo ed esclusivamente nella casa della kunoichi del vento durante i suoi viaggi a Suna.

Shikamaru distese la bionda sul letto, rimboccandole persino le coperte. La giovane guerriera non lo avrebbe mai ammesso, ma adorava quando lui si prendeva così tanto cura di lei. Aveva sempre mantenuto verso il mondo esterno una barriera assoluta, una freddezza tale da non concedersi mai alcun tipo di debolezza. Solo all’uomo che amava mostrava questo lato tenero ed estremamente bisognoso di affetto e sicurezza.

Il moro le carezzò una guancia, per poi chinarsi a baciarle la fronte. < < Buona notte, Tem > > le sussurrò dolcemente.

Fece per uscire dalla stanza, ma venne immediatamente trattenuto con forza per un braccio. < < Dove credi di andare? > >.

< < Beh, sto andando a dormire sul tuo divano ovviamente > > rispose il ninja, sorridendo divertito.

< < Davvero? > > esclamò lei, guardandolo irritata < < Credi che sia quello il tuo posto? > >.

< < Non voglio disturbarti, Tem. Sei ancora ferita e hai dovuto affrontare giornate infernali > >.

< < Scordati che il mio ragazzo dorma sul mio divano. Tu dormirai qui come sempre. Non sono così malandata da non poter dormire abbracciata con un mollusco come te. Perciò chiudi il becco e indossa il tuo dannato pigiama > >.

< < Come voi desiderate, lady Temari > > ridacchiò il moro, guadagnandosi un epiteto non troppo gentile dalla sua ragazza.

Quando si distese al suo fianco, Temari lo abbracciò nascondendo il viso nell’incavo del collo di lui. Quest’ultimo la strinse a sé per la vira facendo attenzione alla ferita sulla spalla.

< < Sai, non pensavo che avremmo incontrato altri ostacoli. Per di più dalla mia stessa gente, nella nazione in cui sono nata e cresciuta > > disse Temari, con voce stanca, non proprio da lei.

Shikamaru Nara baciò la chioma dorata e disordinata della sua ragazza, sperando di confortarla. < < Qualunque ostacolo lo affronteremo e lo supereremo insieme. Io e te staremo insieme, Temari, te lo prometto. Anche se tutto questo si rivelerà estremamente fastidioso > >.

< < Non chiedo di meglio > >.
 
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La mattina seguente Shikamaru mantenne la promessa fatta alla fidanzata. Si sincerò che riposasse profondamente fino a tardi. In realtà, un paio di volte Temari cercò di svegliarsi, probabilmente spinta dal suo incrollabile senso del dovere e da una sorta di sveglia naturale. Per fortuna, il moro riuscì a farla riaddormentare, tenendola stretta e carezzandole teneramente i capelli.

Lo stratega di Konoha restò in dormiveglia per molte ore in una costante attività di vigilanza. Temari si svegliò poco dopo mezzogiorno. Anche se ancora dolorante e provata, Temari si svegliò con una nuova ondata di energia, pronta finalmente ad iniziare il contrattacco contro i suoi nemici.

Andarono a mangiare in uno dei ristoranti preferiti di Temari. Mangiarono ogni genere di prelibatezza tipica della cucina della Sabbia e così, finalmente, nella calma del momento, Shikamaru ebbe modo di farsi raccontare tutti i dettagli delle disavventure della fidanzata, dall’agguato al Paese dei Fiumi all’inaspettata seduta del Consiglio della Sabbia preparata con un preciso obiettivo: aggredire tutta la famiglia reale.

Immediatamente la mente del ninja della Foglia aveva elaborato numerose strategie, sperando di trovare al più presto una soluzione ai nuovi ostacoli che si erano presentati davanti a loro.
Egli riconosceva la pericolosità della situazione. Gli intrighi politici potevano essere mortali anche più di una cruenta battaglia ninja, per di più, nonostante il suo forte legame con Temari e con i suoi fratelli, Shikamaru si sarebbe trovato a combattere in un ambiente straniero. Un contesto all’interno del quale sarebbe stato estremamente difficile distinguere amici da nemici.

Non si accorse che Temari lo stava osservando intensamente da qualche secondo. All’istante aveva intuito le intenzioni del compagno < < Non farti venire strane idee in quella tua testa bacata, Shikamaru Nara > >.

< < Che cosa vuoi dire? > >

< < Hai delle responsabilità a Konoha, Shikamaru. Ora sto molto meglio grazie a te, sono a casa e al sicuro. Ti amo immensamente, ma ora devi tornare subito al Villaggio della Foglia. Devi riprendere i tuoi doveri di Consigliere, il Sesto Hokage non potrà coprirti all’infinito. Devi tornare da Mirai e dalla tua famiglia. Adesso sei tu a dover guidare il clan Nara, non dimenticarlo > > disse Temari, fissandolo dritto negli occhi.

< < Proprio perché ti amo, Temari, credi che potrei lasciarti qui da sola? C’è un complotto contro la tua famiglia, per di più abbiamo già avuto una chiara dimostrazione che sei tu in questo momento il loro principale bersaglio > > disse il moro, alzando la voce più di quanto volesse.

< < Non sono da sola, Shikamaru. Ci sono i miei fratelli e molti altri di cui mi fido ciecamente. La maggior parte della popolazione approva l’operato di Gaara già da molti anni. Non dimenticare che in quanto mio compagno, anche tu qui saresti un bersaglio al pari di me e della mia famiglia. Non posso rischiare di perderti, lo capisci? > > disse la kunoichi, prendendogli amorevolmente una mano sopra il tavolo imbandito.

< < Che seccatura > > esclamò lui, leggermente irritato, ma ricambiò la stretta intrecciando le dita con le sue < < So badare a me stesso, Temari. Sono perfettamente capace di prendere decisioni da solo e sono abituato a rischiare la mia vita. Ho combattuto una guerra insieme a te. L’ho già detto e lo ripeto, il mio posto è qui accanto a te. Almeno fino a quando la situazione qui a Suna non si risolva > >.

Il locale era quasi pieno e tutti i clienti poterono chiaramente percepire la tensione crescente tra i due giovani ninja.

< < Maledizione, Shikamaru > > quasi urlò Temari, lasciando la sua mano.

Gli occhi color smeraldo di lei erano colmi di una furia selvaggia e disperata < < Non conosco ancora le reali intenzioni degli oppositori di Gaara, ma una cosa è certa: in questa situazione potrebbero anche tentare di ucciderti. Ti prego, cerca di……..> >.

Gli appassionati avvertimenti dell’ambasciatrice vennero bruscamente interrotti dalla comparsa di uomo vestito con l’inconfondibile uniforme della Sabbia. Era un jonin, nonché membro del corpo di guardia del Kazegage e per fortuna era uno di quelli di cui Temari si fidava, motivo per il quale non aveva impugnato il tessen all’istante. Comparve dal nulla proprio davanti il tavolo della giovane coppia, facendo trasalire tutti i clienti presenti.

< < Chiedo umilmente scusa per l’interruzione, lady Temari > > esordì il ninja < < Sapevo di trovarvi qui > >.

< < Kones > > esclamò Temari, alzandosi in piedi < < E’ successo qualcosa al Kazekage? > >

< < L’onorevole Kazekage sta bene, lady Temari. In effetti sono qui proprio dietro suo ordine. È successo qualcosa di grave la scorsa notte, qualcosa che richiede la vostra presenza immediatamente. Il Kazekage provvederà ad informarvi sui dettagli, ma dobbiamo far presto. Ovviamente anche il Consigliere Nara è il benvenuto > >.

< < Sarò felice di aiutare il Kazekage > > disse umilmente Shikamaru, chinando leggermente il capo. Aveva parlato in fretta, anticipando le proteste della sua ragazza. Le lanciò un sorrisetto di vittoria.

< < Andiamo subito > > borbottò Temari rabbiosamente. Avrebbe voluto fermarlo, costringerlo a tornare a Konoha, eppure invece stava ancora rimandando la sua partenza. Il suo Shikamaru era un leader nato, un uomo pronto ad affrontare ogni genere di situazione, coordinando le attività di tutti i suoi compagni. Temari lo aveva visto con i suoi stessi occhi, mentre lui guidava le truppe alleate contro il peggiore nemico dell’umanità. Il ninja pigro e intrattabile, di cui si era innamorata, era certamente la persona ideale in grado di aiutare suo fratello.

Era frustrante, ma anche questo l’aveva fatta innamorare perdutamente di lui. La sua volontà del fuoco, la sua attitudine a prendersi cura delle persone a lui care.

< < Maledetto testardo > > pensò la kunoichi, sparando continuamente occhiate irritate al suo uomo che correva a suo fianco tra gli edifici sotto il sole cocente del primo pomeriggio.
 
 
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Giunsero nei pressi del quartiere del Palazzo del Kazekage in pochi minuti. Le strade erano trafficate e la vita a Suna scorreva frenetica come sempre, in una tipica giornata di caldo torrido e cocente.

Anche nel quartiere dove viveva, Temari non aveva visto alcuna misura di sicurezza, nessun pattugliamento insolito o eccessivo, chiaro segno del fatto che Gaara non intendeva ancora diffondere il panico in città, qualunque cosa fosse successa durante la notte.

Shikamaru aveva il fiatone dopo pochi passi. Era un caldo terribile, soprattutto per una persona abituata ad un clima completamente diverso. Persino Temari con le sue ferite sembrava più a suo agio in quel calore infernale.

< < Shikamaru > > lo chiamò a bassa voce la kunoichi < < Cosa pensi sia successo? Un attacco degli schiavisti qui nel Villaggio della Sabbia, nel cuore della nazione del Vento? > >.
Il jonin chiamato Kones era leggermente davanti rispetto a loro, così facendo lo stratega di Konoha ebbe modo di manifestare solo a lei le proprie sensazioni iniziali. < < Ti fidi di lui? > > chiese lui un po’ bruscamente, ancora a corto di fiato.

< < Appartiene al corpo di guardia scelto del Kazekage in persona. È un jonin molto forte, ha combattuto coraggiosamente nell’ultima guerra. Non lo conosci perché apparteneva ad un’altra divisione > > rispose con calma la bionda, perché comprendeva bene la ragione della domanda.

< < Anch’io sento di potermi fidare. Non credo che ci stia conducendo verso qualche pericolo o agguato. Non avrebbe modo di farlo all’interno del villaggio. Dato il fatto che hanno tentato di ucciderti pochi giorni fa, l’ipotesi più probabile è che i responsabili di qualunque disordine siano proprio i maledetti schiavisti. Forse questo grave evento accaduto stanotte si è verificato al di fuori delle mura e magari la notizia è arrivata solo adesso. Potremmo doverci trovare di fronte ad una missione improvvisata e in qualunque caso scordati di potermi lasciare fuori. Sarai costretta a sopportarmi ancora, mia cara, perché io resterei con te > >.

< < Shikamaru, maledetto testardo. Vuoi capire che non puoi continuare questo periodo di diserzione da Konoha. Rischi di buttare al vento tutta la tua vita > > disse Temari, adesso con voce disperata.

< < Ora sei anche tu la mia vita, donna fastidiosa. Non farmelo ripetere > > ribatté lui, senza esitazione, continuando a saltare da un edificio all’altro verso il Palazzo del Kazekage.

A quel punto la kunoichi si arrese. Un’ondata di felicità invase il suo cuore, sorprendendosi ancora una volta di cosa finalmente la vita le avesse regalato dopo tante sofferenze e privazioni. Amava perdutamente quell’uomo pigro e testardo, ma la paura di perdere tutto restava. Paura verso i nemici conosciuti e verso quelli che ancora non avevano mostrato il loro vero volto.

< < Sta tranquilla, Tem. Andrà tutto bene. Più tardi invierò un messaggio a Kakashi. Ora preoccupiamoci di quello che ci aspetta. Facciamo presto > >.
 
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L’ufficio di Gaara era pieno di persone. Kankuro stava con le braccia conserte al suo fianco dietro la grande scrivania, mentre di fronte ad esso c’erano shinobi e consiglieri, oltre ai tre nuovi arrivati. Questi ultimi avevano facilmente passato i controlli con la presenza di Temari. A differenza di quanto accadeva all’esterno, all’interno della sede del Kazekage l’allerta era massima.

< < Temari! Shikamaru! > > li salutò Gaara cordialmente < < Perdonate l’irruenza, ma è accaduto un fatto molto grave. Dobbiamo immediatamente predisporre un piano di azione e per questo sono estremamente sollevato anche per la presenza di Shikamaru > >.

< < Sono a vostra disposizione, lord Kazekage > > rispose Shikamaru, portandosi una mano sul cuore in un gesto solenne. Al suo fianco Temari sorrise.

C’era un consenso evidente da parte dei presenti riguardo l’aiuto che il ninja di Konoha era pronto a dare. Alcuni dei ninja presenti in quella stanza avevano combattuto in guerra proprio sotto la guida dello stratega di Konoha.

< < Spiegaci la situazione, Gaara > > esclamò Temari.

Il Kazekage si alzò in piedi, le mani poggiate sulla scrivania. < < Purtroppo ancora una volta il nostro villaggio è rimasto vittima di un attacco schiavista. Questa volta sono riusciti persino a infiltrarsi in città, eludendo ogni sorveglianza grazie anche all’ultima lunga tempesta di sabbia. Ci hanno colpito duramente la scorsa notte, hanno rapito venti bambini della nostra Accademia. Hanno rapito un’intera classe, dopo aver ucciso tre ninja di guardia e il maestro dei bambini > >.

Temari sgranò gli occhi sconvolta. Come era possibile introdursi in un grande villaggio ninja e rapire indisturbati un gruppo di bambini. Prima il suo agguato e ora questo.

< < Un momento, Gaara. Per quale motivo un gruppo di bambini si trovava a notte fonda in Accademia? > > chiese la kunoichi, sforzandosi di restare calma per quanto possibile.

< < Perdonami, Temari, visto tutto quello che è successo, non ho trovato il tempo per avvertirti su una serie di iniziative attuali che il villaggio sta portando avanti. Tra queste, l’Accademia, con il mio consenso, ha organizzato una serie di esercitazioni notturne, una specie di campus per i più piccoli allievi supervisionato dai maestri. Durante questa settimana, molte classi hanno trascorso intere nottate in Accademia per una serie di esercitazioni speciali. I tre ninja jonin di guardia li avevo lasciati io stesso per sicurezza. I loro corpi, insieme a quello del maestro incaricato, sono stati trovati al mattino > >.

< < Maledetti bastardi > > ringhiò Temari, stringendo i pugni.

< < Lord Kazekage > > intervenne umilmente Shikamaru, alzando una mano per poter parlare.

< < Parla pure, Shikamaru > >.

< < Il rapimento è avvenuto silenziosamente? Mi chiedo come sia stato possibile? Anche con la tempesta di sabbia, doveva essere possibile almeno udire gli effetti dello scontro. Tre jonin non sono avversari semplici, pertanto si può presumere che gli schiavisti abbiano combattuto contro di loro prima di rapire i bambini > >.

L’espressione di Gaara era l’emblema della fredda serietà che la sua carica gli imponeva. Ma c’era anche dolore nei suoi occhi. Anche dopo la guerra, le uccisioni continuavano.

< < Non c’è stata alcuna battaglia. Da quanto abbiamo visto nella scena del crimine, apparentemente tutto si è svolto nel più perfetto silenzio. Le guardie sono state trovate morte nelle loro postazioni di guardia vicino l’Accademia. Nessuno di loro ha potuto minimamente reagire > > dichiarò alla fine, sconvolgendo letteralmente sia Shikamaru che Temari.

< < Tre jonin uccisi furtivamente nel cuore della notte e all’interno delle nostre mura. Questo è impossibile > > disse Temari, abbassando leggermente gli occhi per la tensione.

< < Purtroppo le notizie non sono ancora finite, Temari > > disse Gaara, rivolgendosi direttamente alla sorella < < Le quattro vittime dell’attacco sono state tutte uccise da frecce metalliche cariche di un potente chakra. Tutto questo combacia con i tuoi ultimi rapporti. È indubbiamente lo stesso ninja misterioso che ha tentato di ucciderti pochi giorni fa > >.

< < Il ninja arciere > > disse Temari, aggrottando la fronte < < Questo spiega come abbia potuto uccidere quattro shinobi esperti senza ingaggiare alcuno scontro. Ho visto con i miei occhi quanto possano essere letali questi dardi. Raramente lasciano possibilità di reazione. Io sono sopravvissuta per miracolo e non ho avuto a che fare direttamente con lui o con lei > >.

< < Si, terribilmente letali > > convenne il Kazekage < < Tutti i dardi sono stati tirati con incredibile precisione. Ognuno in un organo vitale. Gola, cuore e fronte. Nessuna possibilità di salvezza > >.

Shikamaru incrociò le braccia, la sua mente impegnata ad analizzare l’intera situazione, pur non avendo ancora inquadrato tutti i dettagli < < Indubbiamente il ninja arciere è molto pericoloso e con ogni probabilità ben pochi ninja possono sperare di competere contro un nemico del genere. In questo momento, forse gli unici tre in tutta l’Unione Shinobi in grado di farlo sono: voi stesso, lord Kazekage e poi ovviamente ci sarebbero Naruto e Sasuke > >.

< < Mi lusinghi, Shikamaru > > replicò il rosso con un sorriso tirato < < Ma Naruto e Sasuke mi hanno già superato da tempo. Ad ogni modo è ancora difficile poter dire quanto è realmente pericoloso questo nemico. Attualmente i nostri migliori ninja sensoriali stanno lavorando senza sosta nell’analizzare i dardi trovati nei corpi delle quattro vittime. Speriamo di poter avere maggiori informazioni al più presto > >.

< < Nel frattempo, dobbiamo immediatamente organizzare una squadra di salvataggio, Gaara > > intervenne energicamente Temari < < Il deserto della Terra del Vento lascia tante tracce e con i bambini i rapitori saranno costretti a muoversi lentamente. Non possono ancora aver accumulato molto vantaggio > >.

< < Cerca di calmarti, Temari. E’ proprio per questo che vi ho convocati qui > > rispose il fratello minore, fissandola attentamente < < Ricordati che sei ancora convalescente. Non puoi affrontare una missione del genere nelle tue condizioni, almeno non subito. E’ un bene che Shikamaru sia qui. Ho già contattato la Foglia, tra pochi giorni arriveranno i rinforzi organizzati dall’Hokage. Forse anche altri paesi invieranno aiuti. Nel frattempo, Shikamaru farà parte della nostra prima squadra di salvataggio. > >.

< < Non esiste che Shikamaru vada in missione nel deserto senza di me, Gaara > > sbottò Temari, piena di collera. Era raro per lei arrabbiarsi apertamente con il fratello minore.

< < Temari > > la rimproverò con forza Kankuro.

< < Dobbiamo essere cauti, Temari > > replicò il Kazekage con calma < < Non intendo escluderti dalla missione. Hai già affrontato gli schiavisti, ragion per la quale sei indispensabile per le prossime operazioni. Tuttavia, è necessario che il tuo chakra si ristabilisca completamente e che la ferita alla spalla si rimargini del tutto. Un giorno di riposo sarà più che sufficiente > >.
La giovane kunoichi strinse i pugni per la frustrazione < < Maledizione > >.

< < Temari > > sussurrò Shikamaru, afferrandole una mano < < Fidati di me, ti prego. Non agirei mai senza il tuo supporto >.

< < Shikamaru ha ragione > > convenne Gaara < < Per avere successo, non basterà un’unica squadra di salvataggio. Saranno necessari altri gruppi di supporto. Quello di Shikamaru si occuperà di una prima ricerca senza ingaggiare alcuno scontro. Gli altri gruppi li raggiungeranno presto e una volta fatto, Temari prenderà il comando dell’intero schieramento. L’Hokage ha già concordato su questa linea di azione > >.

L’ambasciatrice dimenticò per un attimo la rabbia, facendo un sorriso beffardo al suo compagno < < Questo tienilo sempre bene a mente, piagnucolone > >.

< < Mmm, che fastidio > > borbottò il moro.

Alzandosi nuovamente in piedi, il Kazekage congedò i presenti, i quali dopo un breve inchino uscirono dall’ufficio. Solo una persona restò immobile di fronte la scrivania, lo sguardo perso in chissà quali dubbi e riflessioni. Anche Temari si bloccò, osservando perplessa il fidanzato.

< < Qualcosa non va, Shikamaru? > > chiese Gaara, guardandolo negli occhi.

< < Il rapimento non può essere stato condotto da una sola persona > > osservò il giovane della Foglia, aggrottando la fronte < < L’arciere avrà avuto una squadra di supporto durante l’attacco all’Accademia > >.

< < Abbiamo pensato la stessa cosa. Purtroppo non sono state trovate altre tracce, oltre ai corpi e alle frecce piene di chakra > >.

< < E’ proprio questo il dubbio che mi tormenta > >.

< < Che vuoi dire, Shikamaru? > > chiese Temari, preoccupata.

< < Una squadra di schiavisti si infiltra nel villaggio. Uccide quattro persone e rapisce un gruppo di bambini > > continuò Shikamaru. I tre fratelli Sabaku lo ascoltavano attentamente.

< < Nessuno ha visto niente. Inoltre i rapitori sono andati a colpo sicuro. Erano a conoscenza delle esercitazioni notturne organizzate nella vostra Accademia. Sapevano dove attaccare e quando farlo. Non possono aver fatto tutto da soli. Sono stati aiutati dall’interno. Qualcuno li ha fatti entrare e li ha condotti verso l’obiettivo. Con ogni probabilità saranno stati aiutati anche a fuggire da Suna > >.

< < Direi che il ninja straniero ha sollevato dei punti davvero interessanti > > intervenne la voce arrogante e soddisfatta di un uomo. Gli occhi scuri e acquosi del Consigliere Oteru si piantarono immediatamente su Temari.

Nessuno dei fratelli Sabaku aveva fatto in tempo a ribattere alle oscure preoccupazioni di Shikamaru. All’interno dell’ufficio avevano fatto il loro ingresso sei persone e alla loro guida c’era il principale complottista del paese.

< < Consigliere Oteru, che cosa significa questa intrusione? > > ringhiò la bionda rabbiosamente, impugnando immediatamente il tessen.

Dietro la sua scrivania Gaara non si scompose minimamente, ma al suo fianco Kankuro in un gesto istintivo aveva già prodotto i primi temibili fili di chakra che lo legavano alla marionetta tenuta dietro la schiena. I sei accompagnatori erano tutti ninja esperti.

< < Gli eventi accaduti questa notte giustificano ogni intrusione, ambasciatrice. Il nostro villaggio è stato attaccato, un gruppo di bambini è stato rapito e quattro persone sono state uccise. Trovo molto astuto il fatto che il qui presente Shikamaru Nara cerchi di sviare eventuali indagini con le sue sofisticate riflessioni. Addirittura ha l’ardire di gettare sterco sul nostro onore, sull’onore dell’intera Nazione del Vento, sospettando che ci sia una spia tra noi. Una cosa davvero imperdonabile > >.

Temari fece un passo in avanti. Un desiderio omicida era riflesso nei suoi occhi verdi, spaventando persino il suo uomo, il quale riuscì giusto in tempo a bloccarla. < < Fermati, amore. Non così > > le sussurrò, tenendola stretta per le braccia quasi in una morsa.

< < Ancora una volta il vostro comportamento dimostra la vostra incompetenza e irrazionalità, lady Temari. Ma il vostro attaccamento a questo giovane straniero non potrà impedire il regolare corso della nostra giustizia. Come giustamente ha detto il qui presente Nara, l’attacco degli schiavisti è stato condotto con l’aiuto di qualcuno, qualcuno che la scorsa notte si trovava all’interno delle nostre mura. Alla luce di ciò, mi sembra chiaro che attualmente l’unico vero sospettato può essere soltanto il vostro protetto, lady Temari > >.

< < Neanche a ventiquattro ore di distanza dalla nostra ultima riunione al Consiglio, voi fate irruzione qui e accusate il mio uomo di tradimento e spionaggio. Davvero un ottimo tempismo, Consigliere > > sibilò freddamente Temari. Al suo fianco, Shikamaru manteneva un’espressione di totale indifferenza, squadrando il politico in modo quasi annoiato.

< < Le mie accuse sono supportate da validi elementi, lady Temari. Né voi né vostro fratello potete impedire lo svolgimento di accurate indagini sull’accaduto > >.

< < Quali sarebbero queste prove, Consigliere Oteru? > > chiese Gaara con calma.

Oteru incrociò le braccia dietro le spalle, alzando il capo verso il giovane Kazekage < < Alcuni testimoni mi hanno avvertito di aver visto il qui presente Shikamaru Nara muoversi furtivamente durante la scorsa notte lungo diverse zone del nostro villaggio > >.

< < Sono entrato a Suna legalmente, Consigliere > > intervenne Shikamaru per la prima volta in sua difesa. Non si sarebbe mai aspettato simili accuse proprio adesso che aveva ricevuto il benestare persino del Kazekage, ma doveva restare calmo. Oltre il fatto che si trattava di una delicata questione diplomatica, ne valeva anche del suo futuro con Temari.

< < Le guardie mi hanno sempre lasciato passare con il consenso del Kazekage e dell’ambasciatrice Temari. Una volta entrato, mi sono recato immediatamente presso l’abitazione della mia fidanzata. Come sapete, c’era una tempesta di sabbia, ragion per cui mi sono mosso molto rapidamente per non restare troppo a lungo all’aperto > > si difese il moro, sapendo perfettamente quanto sarebbe stato inutile mentire in quel momento. Doveva essere sincero e sicuro di sé, per cui non poteva nascondere nemmeno il fatto di aver passato la notte con la principessa della Sabbia, nella sua stessa abitazione.

< < E’ vero > > confermò Temari, intuendo anche lei l’importanza di quelle dichiarazioni. Teneva moltissimo alla sua privacy, quello che aveva con Shikamaru apparteneva a loro due soltanto. Eppure in quel momento doveva fare di tutto per contrastare i subdoli complotti del Consigliere. < < In quanto mio compagno e fidanzato e anche in qualità di membro ufficiale dell’Unione Shinobi, Shikamaru Nara ha il diritto di varcare le porte di Suna. Da diversi mesi il Kazekage ha già disposto il suo lasciapassare, insieme a quello di molti altri ninja dell’Unione. Forse fareste meglio a cominciare ad adeguarvi al presente e al futuro, Consigliere > >.

Sul volto grassoccio del politico si disegnò nuovamente il suo abituale e arrogante sorriso di scherno < < Tuttavia nessuno di noi può sapere cosa abbia fatto il vostro protetto dopo aver varcato le nostre porte e prima di raggiungere la vostra abitazione. Durante quel breve tragitto avrebbe potuto benissimo lasciare segnali al nemico o addirittura aiutarlo a entrare da qualche ingresso secondario. Tutti noi sappiamo quanto sia intelligente e quanto tempo egli abbia passato nel nostro villaggio. Ecco perché è necessaria un’approfondita indagine su di lui > >.

< < Shikamaru Nara è un eroe di guerra, Consigliere > > intervenne Gaara, lanciando un’occhiata di fuoco al politico, il quale non poté evitare di indietreggiare di un paio di passi. Quel ragazzo lo aveva sempre terrorizzato.

< < Dannato mostro > > pensò il Consigliere, mentre i gelidi occhi del suo nemico giurato sembravano trafiggere e carpire ogni sua emozione o ambizione.

< < Da anni Shikamaru è amico della Sabbia e di ogni altra nazione meritevole dei suoi servigi. Per di più adesso è un membro a tutti gli effetti della mia famiglia e come tale deve essere trattato nel nostro villaggio > > ribadì il Kazekage con una voce ancora più imperiosa.

Temari sorrise leggermente verso il fratello minore, provando nei suoi confronti un’immensa gratitudine. Anche se indirettamente, in quel momento Gaara stava chiaramente manifestando la suo totale benedizione a Shikamaru e alla loro relazione. Non aveva mai avuto dubbi in proposito, ma fu veramente bello sentirglielo dire.

< < Tuttavia, lord Kazekage, voi non potete impedire il regolare corso della giustizia. Indipendentemente dal passato o dalle sue relazioni personali, il qui presente Shikamaru Nara resta comunque un sospettato e come tale deve essere trattato. Voi, lord Kazekage, non potete sfruttare la vostra posizione in questo modo. Il popolo lo verrebbe a sapere. Per la giustizia e per il rispetto delle nostre tradizioni, vi invito formalmente a mettere sotto arresto il nostro principale sospettato, vale a dire Shikamaru Nara della Foglia > >.

In un attimo la tensione nella stanza divenne massima. Oteru alzò il pugno destro con decisione e immediatamente i sei ninja alle sue spalle si fecero avanti verso Shikamaru. Temari era già armata del suo tessen, anche se ancora chiuso in tutti i suoi astri. Al suo fianco, l’erede del clan Nara aveva posizionato le mani per l’imminente attivazione della sua tecnica migliore. Ombre minacciose iniziarono a muoversi minacciosamente sotto i suoi piedi. Anche Kankuro e Gaara erano pronti alla lotta.

Shikamaru si trovava in seria difficoltà. Non avrebbe mai immaginato di trovarsi in una situazione così seria. Era abituato ad agire sulla base di un’attenta strategia, ma in quella singola circostanza non era per niente facile trovare una soluzione pacifica. Non voleva essere imprigionato, soprattutto perché questo gli avrebbe impedito di accompagnare Temari nella caccia agli schiavisti. Tuttavia, al contrario uno scontro con dei ninja della Sabbia, anche con l’appoggio dell’intera famiglia reale, avrebbe potuto scatenare guai assi peggiori per l’Unione e ovviamente per la posizione di Gaara come Kazekage.

L’impulsività non l’avrebbe condotto da nessuna parte. Il moro respirò profondamente, stando attento ad alzare le mani molto lentamente. Le ombre si dissolsero lentamente ai suoi piedi. Si fece leggermente avanti, sempre sforzandosi di non fare alcun movimento brusco.

< < Che stai facendo, Shikamaru?  > > chiese Temari, allarmata.

< < Ho ascoltato attentamente le vostre accuse, Consigliere Oteru > > disse il giovane, mostrando estrema serenità nelle sue parole < < Il mio rispetto verso le tradizioni e le istituzioni di questo villaggio è assoluto. Comprendo molto la diffidenza verso una persona straniera e capisco anche il vostro scetticismo verso l’Unione Shinobi e i progetti che stiamo cercando faticosamente di realizzare. Non è facile superare una rivalità o un odio durato per cosi tanti secoli > >.

< < Discorso davvero interessante, Nara. Siete un ottimo oratore, degno della vostra fama > > commentò Oteru, con un sorriso beffardo.

< < Tuttavia, Consigliere > > continuò il compagno di Temari, sforzandosi di ignorare l’estrema arroganza del politico < < Vi chiedo umilmente di concedermi la vostra fiducia. Io sono pronto a rischiare la mia vita per riportare a casa tutti i bambini sani e salvi. Vi porterò i veri colpevoli. Ovviamente non sarei da solo, perché sarò sotto il comando dell’ambasciatrice della Sabbia in persona. Inoltre, tutti i miei compagni di squadra saranno shinobi della Sabbia. Non potrò scappare e se falliremo sono pronto a sottopormi di mia volontà ad un vero processo. Sono pronto a dare la vita per questo villaggio > >.

< < Perché siete disposto a rischiare così tanto, Nara? Siete giovane e la vostra carriera è soltanto agli inizi > >.

< < Io seguo la volontà del Fuoco, Consigliere Oteru. Come fecero mio padre e il mio maestro per tutta vita > > rispose sicuro il Nara. Al suo fianco, Temari non riuscì a trattenere un sorriso carico di orgoglio.

< < Davvero deve finire così, lord Kazekage? > > disse Oteru, ignorando del tutto Shikamaru. Si posizionò alle spalle dei suoi seguaci < < Ingaggiare una battaglia tra fratelli della Sabbia per difendere un ninja straniero. Non è proprio quello che vorrei accadesse oggi > >.

A quel punto, il ninja di Konoha comprese l’inutilità di qualsiasi discorso. Quell’uomo aveva un piano ben preciso e in esso Shikamaru era il bersaglio principale. Non c’era niente che poteva dire o fare per convincerlo a fare diversamente, per cui gli restava soltanto una possibilità se voleva accompagnare Temari nella sua pericolosa missione. Doveva combattere.

< < Sono costretto a ripetermi, Consigliere Oteru > > replicò Gaara freddamente. Intorno a lui una cospicua quantità di sabbia levitava in un’inquietante danza di morte. < < Shikamaru Nara è a tutti gli effetti un membro della mia famiglia e come tale merita ogni rispetto. Mi fido ciecamente di lui. Un attacco a lui equivale ad una vera e propria aggressione alla mia famiglia > >.

< < Abusate della vostra posizione, lord Kazekage > > commentò il politico in tono sprezzante.

Nei secondi successivi, nessuno osò rompere il pesante silenzio che si era creato. All’interno dell’ufficio del Kazekage c’erano due schieramenti pronti a scagliarsi l’uno contro l’altro. Bastava un semplice movimento per scatenare l’inferno.

Con ogni probabilità tutti al Villaggio della Sabbia conoscevano le caratteristiche della sua tecnica del controllo dell’ombra, ma Shikamaru contava sul fatto che i sei seguaci si sarebbero maggiormente preoccupati di ben altri pericoli in quella stanza, soprattutto della sabbia di Gaara. Grazie a questo fattore, forse avrebbe potuto bloccarli ancor prima che lo scontro iniziasse.

La strategia era pronta, mancava soltanto l’azione. Accadde in un istante, un attimo prima di attaccare con le sue ombre, Shikamaru Nara provò un dolore lancinante. Qualcuno lo aveva aggredito violentemente alle spalle, poco sotto la nuca. Le gambe cedettero e prima di perdere i sensi trovò miracolosamente la forza di girarsi per vedere che cosa lo avesse colpito.

Era stato colpito dal ventaglio di Temari. La sua ragazza lo aveva centrato in pieno con il manico d’acciaio della sua micidiale arma. Non trovò la forza di dire nulla, ma prima di chiudersi, gli occhi oscuri del moro incrociarono quelli verdi della sua ragazza.

All’apparenza gli occhi color smeraldo di lei erano freddi, tipici di una persona dedita fedelmente ai propri doveri. In realtà, in quelli di Temari c’era riflesso qualcos’altro.

Una terribile e sconfinata sofferenza.


FINE DEL CAPITOLO
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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