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Autore: blackjessamine    18/06/2021    4 recensioni
[Jesper Fahey/Wylan Van Eck – Hogwarts!AU]
"Non voglio ballare il minuetto con lei".
"Ah, no?"
"No".
"Oh".
"Eh. Mercantuccio, le dobbiamo ripassare tutte, le vocali?"

[Storia partecipante alla challenge " Un personaggio per tutte le stagioni" organizzata dal gruppo facebook "Apri le Challenge, chiudi le Challenge"]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Jesper Fahey, Wylan Van Eck
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Minuetto




 

Sbuffa, Jesper.

Quel ballo è solo una perdita di tempo, e proprio non riesce a capire come possa aver sprecato tante energie per farsi insegnare da Nina la perfetta pronuncia di uno supido voulez-vous danser avec moi? 

Madeleine Michaud non ha fatto altro che parlare, in un inglese a dir poco terribile, di quanto sia ingiusto che il Calice di Fuoco abbia scelto quell'oca della Delacour, e di quanto sia ingiusto che la Delacour abbia sempre la strada spianata ovunque, e di quanto malriposta sia l'ammirazione per quella ragazza che non è poi tutto questo grand chose.

E Jesper vorrebbe farle notare che la sua invidia è fastidiosa come una pistola dal grilletto difettoso, perché è evidente da ogni dettaglio – dai capelli biondo paglia portati lunghi sulla schiena nel vano tentativo di catturare la luce delle candele, dal modo di sollevare le sopracciglia per apparire sprezzante, anche dall'abito dello stesso satin color argento della campionessa di Beauxbatons – è evidente, insomma, che Madeleine venderebbe tutta la sua famiglia a un Plasmaforme per poter essere Fleur Delacour. Maledizione, anche Jesper vorrebbe essere Fleur Delacour, qualche volta. Perché quella creatura è meglio di una bomba-luce, è pura energia, è uno sparo nel buio capace di risvegliare anche il sangue di un morto. Persino Helvar si è lasciato sfuggire un'occhiata di troppo seguendo l'ondeggiare della sua divisa azzurra – Jesper scommetterebbe il suo letto in dormitorio che quel pover'uomo ha ancora un livido grosso come un'arancia nel punto in cui Nina gli ha rifilato un pizzicotto per riconquistare la sua attenzione.

 

Quel ballo, però, dovrebbe farlo sentire vivo e fremente, dovrebbe farlo esplodere di energia repressa. Dovrebbe vederlo impegnato nel tentativo di chiudere la bocca della sua dama a suon di baci, per tutti i Santi e tutti i Gargoyle. 

E invece, vorrebbe solo mettersi a gridare. E correre, e colpire un Bolide, e scommettere altri dieci Galeoni sulla vittoria di Hogwarts, e –

"Non vuoi proprio farmi ballare, Jaspéer?"

Jesper trattiene a stento un'imprecazione: Madeleine è tanto graziosa quanto leziosa, e il modo in cui storpia senza ritegno il suo nome, scivolando sull'iniziale e avvolgendosi attorno alla lingua la erre come se fosse uno zuccherino gli dà la nausea.

Del resto, hanno già ballato: hanno ballato uno stupido lento durante il quale Jesper non ha avuto particolare voglia di stringersi a Madeleine, e poi lui ha cercato di trascinarsela dietro sul suo pezzo preferito delle Sorelle Stravagarie, ma a quanto pare saltare e agitare le braccia non fa parte del pacchetto danza in quel di Beauxbatons. 

Jesper non ha più voglia di ballare.

Non ha più voglia di cercare di intavolare una conversazione interessante con quella ragazza.

Non ha più voglia di cercare quella scintilla che, lo sa, dovrebbe mantenerlo teso ed eccitato a un ballo.

"Magari dopo. Intanto vado a recuperare due Burrobirre e qualche cialda, ti va?"

Madeleine trattiene appena uno sbuffo, ma annuisce, e si siede con un sospiro a un tavolino appartato. Jesper ha idea che quei tacchi ridicoli che si è messa le stiano distruggendo i piedi,  ma ha anche il sospetto che farlo notare non sia particolarmente galante – per un attimo ha la tentazione di dirlo apposta, giusto per vedere l'effetto che fa.

"Va bene, ma torna presto. La prossima danza è un minuetto, e je suis trés bon a ballare il minuetto".

 

Minuetto.

 

Jesper non si ferma nemmeno a cercare di capire cosa abbia detto Madeleine – è brava a ballarlo? O si diverte a farlo? – perché quella parola gli esplode nella testa, portando a galla dei ricordi che, per qualche motivo, sembrano restare sempre sulla superficie della sua mente. È un ricordo fatto di costosi precettori e di gote arrossate, e improvvisamente la frustrazione che ha provato per tutta la sera gli esplode nelle gambe, costringendolo ad una specie di giravolta e a un saltino.

Deve trovare il mercantuccio e le sue stupide lezioni private e l'educazione da Purosangue pronto ad entrare in società.

Jesper si guarda attorno, compiaciuto all'idea di svettare sopra la maggior parte degli studenti di almeno venti centimetri: fra ballerini imbranati e capannelli ciarlieri non impiega molto tempo a trovare il suo obiettivo. L'obiettivo si trova vicino alle porte spalancate sul giardino, e dà le spalle alla sala affollata, preferendo concentrare la propria attenzione sulla notte spalancata di fronte a lui. Jesper non ha nemmeno bisogno di registrare le figure immobili di Kaz e Inej, per riconoscere il proprio obiettivo: quei riccioli color calderone di rame appena lucidato sono inconfondibili.

Attraversa la Sala Grande a passo deciso, fendendo comitive e schiacciando qualche piede lungo il tragitto.

 

Inej lo accoglie con un sorriso luminoso, mentre Kaz sembra sul punto di vomitare dinnanzi a quella distesa di ragazzini sovreccitati che si agitano scomposti in Sala Grande, ma Jesper si limita ad afferrare una spalla di Wylan, costringendolo a voltarsi. I suoi occhioni da cucciolo sperduto si riempiono prima di sorpresa, poi di qualcosa simile alla gioia, e infine si assottigliano, assestandosi in un'espressione vagamente imbronciata.

"Il tuo vero nome dovrebbe essere Wylan Van Mentitore-Supremo, piccolo subdolo ingannatore!"

Il broncio di Wylan vacilla appena, prima di trasformarsi in cocciuta offesa. 

"Oh, ciao anche a te, Jesper. Sto passando una bella serata, grazie per avermelo chiesto. Tu ti sei già stancato della tua accompagnatrice?"

Jesper sospetta che ci sia un grado di acidità di troppo nel tono con cui Wylan parla di Madeleine, ma non ha tempo di indagare la questione. Ha spiegazioni ben più urgenti da esigere, lui.

"Senti un po', si dà il caso che la mia accompagnatrice si sia fatta dare la scaletta dai musicisti, e si sia lasciata sfuggire un minuscolo dettaglio".

Wylan, ora, è solo confuso.

"Un dettaglio cruciale per rivelare che razza di bugiardo nascondi sotto quel bel faccino, caro il mio Van Mentitore".

È per caso arrossito, il mercantuccio?

"Me lo spieghi com'è che stanno per suonare un minuetto, e quindi presto ci saranno decine di studenti pronti a danzarlo, quando tu, piccolo infame, mi hai espressamente detto che nessuno ormai balla più il minuetto?"

Wylan si acciglia, apre la bocca, la richiude, e infine sembra non riuscire più a trattenersi:

"Ti ricordi una cosa così stupida?"

Jesper si stringe nelle spalle: sì, certo che si ricorda di quando Wylan è stato costretto ad ammettere di essere figlio di quel Van Eck, perché quello è stato anche il momento in cui Jesper ha scoperto quanto potesse essere soddisfacente prendere in giro quel ragazzetto che con tanta ostinazione si era finto Nato Babbano pur essendo il rampollo di una delle famiglie dal sangue più puro della Gran Bretagna. 

"Non credevo che ascoltassi davvero quello che ti dico", mormora Wylan, guadagnandosi un gemito esasperato da parte di Kaz e il conseguente rimbrotto di Inej.

"Sì che mi ricordo quello che dici, ma il punto è: cos'hai da dire a tua discolpa?"

Wylan spalanca ancora di più gli occhi, un gesto che sembra quasi impossibile: Jesper ha la sensazione che quei due occhioni azzurri siano tutto ciò che resta possibile guardare, in quella maledetta stanza.

"Che cosa dovrei dire?"

"Non so, magari potresti fornire una spiegazione valida al perché tu dici che il minuetto non si balla più quando invece si balla eccome".

Wylan si stringe nelle spalle, mettendosi subito sulla difensiva: 

"Dico solo che è tremendamente fuori moda, ma cosa vuoi che ne sappiano, qui? Non credo ci sia mezza persona capace di distinguere un valzer da un minuetto".

"Madeleine ne è capace, a quanto pare. Ed è pure campionessa nazionale di minuetto, o qualcosa del genere".

È una bugia, ma potrebbe anche non esserlo, dal momento che Jesper il francese non lo parla. 

"E allora vai da lei a farti insegnare come si balla, no?"

Sì, decisamente c'è della stizza nel tono di Wylan. Tantissima adorabile stizza.

"Non voglio ballare il minuetto con lei".

"Ah, no?"

"No".

Jesper nota appena la battuta aspra che Kaz lancia loro un secondo prima di essere spinto fuori dalla Sala pungolato dal suo stesso bastone di cui Inej si è appropriata.

"Oh".

"Eh. Mercantuccio, le dobbiamo ripassare tutte, le vocali?"

Wylan tace, allora, ma non abbassa lo sguardo.

"Senti un po', hai mentito, quindi ora devi farti perdonare".

Wylan è tutto un'esitazione, mentre domanda a Jesper di spiegarsi meglio.

"Io non ho intenzione di ballare con Madeleine, e non ho nemmeno intenzione di vederla fare la figura della superiore, di quella che minuetto lo conosce solo lei e bla, bla, bla. Quindi tu devi tenere alto l'onore di Hogwarts e dimostrarle che lo sappiamo ballare meglio di lei".

Wylan protesta, si schernisce e fa un passo indietro, ma proprio in quel momento l'orchestra ricomincia a suonare, e Jesper capisce qual è l'unica cosa che ha desiderato fare per tutta la sera.

Afferra Wylan per la vita, e lo trascina al centro della pista da ballo, volteggiando come un forsennato. È Jesper a guidare, senza nemmeno sentire la musica, senza preoccuparsi di andare a tempo e senza degnare di uno sguardo le persone che li circondano.

Perché finalmente la sua frustrazione gli è esplosa fra le dita, inondandolo di una scarica elettrica che sembra in grado di far sentire viva ogni fibra del suo corpo.

Esistono davvero solo quegli occhioni pieni di cielo spalancati davanti a lui.

"Lo sai che il minuetto dovrebbe essere un ballo di gruppo, sì?"

"E tu lo sai che non me ne può fregar di meno, sì?"

Wylan esita, poi si lancia in un sorrisino malizioso in grado di far sembrare l'elettricità che sino ad ora aveva incendiato Jesper solamente un vago solletico.

"Quindi non te ne frega niente neanche di dimostrare qualcosa a Madeleine?"

E Jesper si abbandona a una risata, finalmente certo di aver compreso fino in fondo anche ciò che Wylan non ha pronunciato.

"Non sei scemo come vuoi far credere, caro il mio Tassofesso. Sto ballando con te e non ho idea di dove sia quell'altra. Prova a fare due più due e indovina di chi m'importa qualcosa e di chi no".

Wylan sorride, ed è come se diecimila bombe-luce esplodessero nel medesimo istante. 

Questo sorriso, pensa Jesper, nemmeno dieci Fleur Delacour riuscirebbero a eguagliarlo.





 

 


 

Note:

Ormai è evidente che non sono più capace di scrivere cose serie.

Non mi sono nemmeno preoccupata troppo di rendere credibile la commistione dei due mondi, perdonatemi, ma avevo solo bisogno di scrivere e chiudere fuori il resto del mondo.

È da quando ho letto per la prima volta della rivelazione sul padre di Wylan e delle conseguenti prese in giro di Jesper che ho voglia di far ballare un minuetto a questi due, e lo so, questa probabilmente non è l'occasione migliore che avrei potuto trovare, ma pazienza, in questi giorni va così.

Madeleine Michaud è la biondina carina che durante la sparatoria in università ricorda a Jesper che lui le aveva promesso di portarla fuori a colazione (scantenando il borbottio geloso di Wylan).

   
 
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