Sul trono del Barile, dove il fango non arriva a toccargli le scarpe tirate a lucido, non c’è posto per gli altri. È una seduta a uno, la sua; ma Inej sa come camminare sull’orlo delle ombre[..]
{ kanej | scritta per Chi dice Dixit dice danno! (multifandom) @Ferisce la penna }

Kaz batte il bastone sull’acciottolato dello Stave, un sanpietrino affonda. Il recente temporale ha lasciato le strade fangose, difficili da attraversare per chi non ha gambe di cui potersi fidare, ma pure un cielo terso, che non conosce nuvole. Gli occhi in alto, da quando lei non fa concorrenza alla luna, Kaz però non li ha mandati più.
[Questa storia partecipa al sesto turno della Challenge "Chi dice Dixit dice danno!" indetta sul Forum Ferisce la Penna]

Nina lo guarda sollevare il braccio sinistro; un’inchiostrata nera e argento gli marchia ogni centimetro di pelle: il tatuaggio di un lupo bianco si avvolge dal deltoide in flessione sino alle nocche. Quando serra il pugno, il lupo ruggisce e, con esso, anche Matthias.
{ helnik | marvel!au }

«Mi stai sfrattando da casa mia?»
«Non ti sto sfrattando, Wylan. Ti sto gentilmente offrendo una vacanza».
O Wylan sta male e Jesper ha un'idea.
[Questa storia partecipa all'iniziativa "Secret Santa Challenge" indetta da Mari Lace sul forum "Ferisce la penna"]

Raccolta di Flashfic per questo mese di ottobre. Ogni capitolo è a sé ma ha un filo conduttore, diciamo così.

Jesper si lecca le labbra, sul suo volto scuro hanno il colore di peonie sbocciate in pieno autunno. Jesper, che quand’è ubriaco la sua fortuna la fa ruotare sull’orlo di un bicchiere, insieme al cuore di un fante infilato in una mano da perdente.
{ Kaz/Inej/Jesper | scritta per Chi dice Dixit dice danno! (multifandom) @Ferisce la penna }

Inej scoppia a ridere, ed è una risata così bella che un po’ Ketterdam la tiene ferma.
Mi sei mancata, sono contento che tu sia tornata, almeno per un po’.
Jesper non lo dice, beve un altro sorso, abbraccia la sua amica, è sicuro che anche questa volta tornerà a casa senza deviazioni per farsi sedurre da una fortuna che è solo morte in incognito.
Forse vomiterà sullo zerbino nuovo di Wylan, quella sera.
E forse sarà vero amore.

[Storia partecipante alla challenge "Chi dice Dixit, dice danno" organizzata da Ciuscream sul forum "Ferisce più la penna"]

Spoiler per il finale de Il Regno Corrotto
"Cosa c'entro io con i colori del cielo e dell'aria, io che ho sempre i piedi a terra".
I pensieri di Kaz, mentre osserva Inej sul molo, per una volta non rimangono legati alla terra. Il Re del Barile si ritrova a scegliere che carta giocare e si scopre vulnerabile, ma si sa: un corvo ha sempre ali per poter volare.

[ POST- ROW; FUTURE!FIC; OCs]
Favole del Mare Vero.
Nel quarantesimo anniversario dalla Dissoluzione della Faglia, Matthias Grimjer viaggia con sua madre, la Buona Regina Mila, a Ravka, forse in cerca di una moglie, forse in cerca di un'identità.
Nel ventottesimo anno dalla Dissoluzione della Faglia, Shu Han si preparava ad avere la sua regina, dopo una lunga guerra sociale, ma i figli del Drago di Ravka hanno i loro piani.
Nel ventiduesimo anno dalla Dissoluzione della Faglia, un gruppo di ragazzini grisha si ritrova costretto ad un viaggio desolante e mortale.
E gli equilibri si spostano ogni volta.
Dal 3 capitolo:
“Quando mi darete la parem?” aveva chiesto la materialki, appena aveva sentito il suono dell’interfono. Parlava nella lingua shu, il suo accento ravkiano era molto più morbido di quello di Elen, segno della sua origine meridionale, forse confinante con Shu da qualche parte. “Vuoi la parem?” aveva chiesto confuso Lu.

{Ambientata post “Il regno corrotto” | Partecipa alla challenge “GrishaVersi – Tenebre e Titoli” indetta da Ciuscream e ha vinto l’Oscar per la Miglior regia agli Oscar della Penna 2025 indetti sul forum Ferisce la penna}
Doveva tornare.
Non aveva altra scelta. Tornare e incontrare persone e sincerarsi che tutto procedesse come da piano e ricordare alla terra ferma che lo Spettro era ancora in circolazione. Poi doveva andare via, di nuovo e quanto più a lungo possibile, perché aveva ancora troppe cose in sospeso per fermarsi – forse le avrebbe avute sempre.
«La notte è sempre troppo lunga.»
«Questa lo è di più.»

Inej è tornata a Ketterdam dopo alcune settimane in viaggio sulla Spettro, ma non conosce i piani che Kaz ha predisposto per ospitarla.
Manisporche non dormiva con i propri guanti. Posò un palmo nello spazio vuoto sul materasso: la pelle era liscia e pallida, le dita rigide ma non tremanti.
«Non muoverti» le intimò, come se ce ne fosse bisogno.
[Fanfiction partecipante alla challenge Le leggi del caso organizzata da Rosmary sul forum Ferisce la penna.]
[Fanfiction partecipante alla challenge GrishaVersi – Tenebre e Titoli organizzata da Ciuscream sul forum Ferisce la penna.]

Dopo aver davvero conosciuto Nina, Matthias si trova a scardinare ogni certezza, ogni verità che gli era parsa assoluta e ogni briciola d’odio che credeva di provare per lei.
[Storia partecipante alla challenge "Chi dice Dixit, dice danno" organizzata da Ciuscream sul forum "Ferisce più la Penna"]

Matthias è sul punto di andare in pezzi.
Muscoli tesi, denti a stringersi così tanto da potersi scheggiare, non trova pace.
Non trova pace perché ha sentito le sue dita attorno al cuore – stringere e rilasciare, stringere e rilasciare, veloce, troppo veloce, il gioco perverso di una strega capace di confondere i suoi sensi penetrare sotto la sua pelle, fra i pensieri, fra i respiri.
[Storia partecipante alla challenge "Chi dice Dixit, dice danno" organizzata da Ciuscream sul forum "Ferisce più la Penna"]

Matthias solleva il piccone. Tra le sue mani grandi e callose sembra un giocattolo per bambini rubato al figlio di un baleniere.
Quando lo riabbassa, schegge trasparenti si mescolano a quelle che gli pendono dal petto.
{ helnik | scritta per Chi dice Dixit dice danno! (multifandom) @Ferisce la penna }

Jesper prova, Jesper immagina, Jesper in ognuno cerca il bello, il buono; s’abbarbica su un particolare, lo studia, lo abbraccia, lo fa suo, se ne innamora, se ne ossessiona. Per un po’ – qualche attimo, giusto il tempo di incrociare uno sguardo, o mesi interi a bagnare le notti dietro pensieri che non sente di aver nemmeno il lusso di pensare.
[Questa storia partecipa al primo turno della Challenge "Chi dice Dixit dice danno!" ed è candidata agli Oscar della Penna 2025 indetti sul forum Ferisce più la penna]