Spoiler per il finale de Il Regno Corrotto
"Cosa c'entro io con i colori del cielo e dell'aria, io che ho sempre i piedi a terra".
I pensieri di Kaz, mentre osserva Inej sul molo, per una volta non rimangono legati alla terra. Il Re del Barile si ritrova a scegliere che carta giocare e si scopre vulnerabile, ma si sa: un corvo ha sempre ali per poter volare.

[ POST- ROW; FUTURE!FIC; OCs]
Favole del Mare Vero.
Nel quarantesimo anniversario dalla Dissoluzione della Faglia, Matthias Grimjer viaggia con sua madre, la Buona Regina Mila, a Ravka, forse in cerca di una moglie, forse in cerca di un'identità.
Nel ventottesimo anno dalla Dissoluzione della Faglia, Shu Han si preparava ad avere la sua regina, dopo una lunga guerra sociale, ma i figli del Drago di Ravka hanno i loro piani.
Nel ventiduesimo anno dalla Dissoluzione della Faglia, un gruppo di ragazzini grisha si ritrova costretto ad un viaggio desolante e mortale.
E gli equilibri si spostano ogni volta.
Dal 3 capitolo:
“Quando mi darete la parem?” aveva chiesto la materialki, appena aveva sentito il suono dell’interfono. Parlava nella lingua shu, il suo accento ravkiano era molto più morbido di quello di Elen, segno della sua origine meridionale, forse confinante con Shu da qualche parte. “Vuoi la parem?” aveva chiesto confuso Lu.

{Partecipa alla challenge “GrishaVersi – Tenebre e Titoli” indetta da Ciuscream sul forum Ferisce più la penna – ambientata post “Il regno corrotto”}
Doveva tornare.
Non aveva altra scelta. Tornare e incontrare persone e sincerarsi che tutto procedesse come da piano e ricordare alla terra ferma che lo Spettro era ancora in circolazione. Poi doveva andare via, di nuovo e quanto più a lungo possibile, perché aveva ancora troppe cose in sospeso per fermarsi – forse le avrebbe avute sempre.
«La notte è sempre troppo lunga.»
«Questa lo è di più.»

Inej è tornata a Ketterdam dopo alcune settimane in viaggio sulla Spettro, ma non conosce i piani che Kaz ha predisposto per ospitarla.
Manisporche non dormiva con i propri guanti. Posò un palmo nello spazio vuoto sul materasso: la pelle era liscia e pallida, le dita rigide ma non tremanti.
«Non muoverti» le intimò, come se ce ne fosse bisogno.
[Fanfiction partecipante alla challenge Le leggi del caso organizzata da Rosmary sul forum Ferisce la penna.]
[Fanfiction partecipante alla challenge GrishaVersi – Tenebre e Titoli organizzata da Ciuscream sul forum Ferisce la penna.]

Dopo aver davvero conosciuto Nina, Matthias si trova a scardinare ogni certezza, ogni verità che gli era parsa assoluta e ogni briciola d’odio che credeva di provare per lei.
[Storia partecipante alla challenge "Chi dice Dixit, dice danno" organizzata da Ciuscream sul forum "Ferisce più la Penna"]

Matthias è sul punto di andare in pezzi.
Muscoli tesi, denti a stringersi così tanto da potersi scheggiare, non trova pace.
Non trova pace perché ha sentito le sue dita attorno al cuore – stringere e rilasciare, stringere e rilasciare, veloce, troppo veloce, il gioco perverso di una strega capace di confondere i suoi sensi penetrare sotto la sua pelle, fra i pensieri, fra i respiri.
[Storia partecipante alla challenge "Chi dice Dixit, dice danno" organizzata da Ciuscream sul forum "Ferisce più la Penna"]

Matthias solleva il piccone. Tra le sue mani grandi e callose sembra un giocattolo per bambini rubato al figlio di un baleniere.
Quando lo riabbassa, schegge trasparenti si mescolano a quelle che gli pendono dal petto.
{ helnik | scritta per Chi dice Dixit dice danno! (multifandom) @Ferisce la penna }

Jesper prova, Jesper immagina, Jesper in ognuno cerca il bello, il buono; s’abbarbica su un particolare, lo studia, lo abbraccia, lo fa suo, se ne innamora, se ne ossessiona. Per un po’ – qualche attimo, giusto il tempo di incrociare uno sguardo, o mesi interi a bagnare le notti dietro pensieri che non sente di aver nemmeno il lusso di pensare.
[Questa storia partecipa al primo turno della Challenge "Chi dice Dixit dice danno!" indetta sul Forum Ferisce la Penna]

E fra le ombre lui sussurra, muto, “Voglio tornare a casa.”
E Nina seppellisce le dita nella sua essenza incorporea ed è come toccare una scintilla.
“Non posso lasciarti andare.”
*
Raccolta di oneshot su Nina e Matthias.

Riflessioni di Inej sulla sua vita, di quello che poteva perdere e quello che ha.

Il cielo limpido e blu di Novyi Zem, il sole caldo che illuminava i campi di jurda e un ragazzo Zemeni dal sorriso spavaldo che si divertiva a scolorirne i petali con il solo tocco delle sue dita. Se si concentrava abbastanza poteva ancora riportare alla mente l'esatta gradazione di grigio dei suoi occhi. Wylan non potè fare a meno di sorridere a sua volta ricordando quel ghigno soddisfatto che gli vedeva stampato in faccia ogni volta che lo stupiva con i suoi poteri. Aveva pensato spesso a lui, a come quel ragazzo, sempre in movimento, sempre sorridente, fosse un po’ come la jurda con cui giocava: dall’aspetto splendido, come il suo fiore arancione, e dall’incontenibile energia, come la sostanza eccitante che nei fatti la jurda era.
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Jan Van Eck, quando si rende conto che suo figlio non sa leggere, lo allontana da Ketterdam per non far scoprire a nessuno la sua incapacità. Wylan cresce quindi a Novyi Zem dove diventa amico di Jesper, almeno finché i due non vengono separati dal destino per poi ritrovarsi, 10 anni dopo, di nuovo insieme, tra i Corvi.
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Avvertimento: storia Wesper centrica.

Thanos ha schioccato le dita e ha fatto sparire la metà degli esseri viventi dell'universo. Kaz si arrenderà o troverà un modo per riportare a casa gli scomparsi?
[Marvel!Au]
[Questa storia partecipa all'iniziativa "Scambiamoci le penne" indetta da Mari Lace e PescepallaSia sul forum "Ferisce la penna"]

[Nina/Matthias | storia partecipante all'iniziativa Secret Santa Challenge, indetta sul forum Feriscelapenna]
Nina inclina il collo, non troppo convinta. “È che voglio che sia tutto perfetto.”
Lo è, pensa Matthias. Nina, come fai a non accorgertene? In questo momento il mondo sta cantando solo perché sei viva.

Una punizione e due ore dopo, Wylan si trovava ai Tre Manici di Scopa con il gruppo più mal assortito di tutta Hogwarts. Li chiamavano i corvi, il che era ironico, perché nessuno lì era Corvonero: due Grifondoro, un Serpeverde, un Tassorosso, e un ragazzo di Durmstrang. Matthias, il ragazzo di Durmstrang, aveva mani così grandi da poter spezzare scope a mani nude, ma al momento le impiegava per stringere una cioccolata calda su cui soffiava da dieci minuti buoni.
«Scotta», disse a Wylan.
Alla sua destra Inej, una delle due Grifondoro, sorseggiava silenziosamente la sua. Nina, l’altra Grifondoro, osservava Kaz come se stesse meditando un piano per ucciderlo.
Alternativamente, Wylan, Jesper, i corvi, e qualche esplosione.
‣ Wesper | Hogwarts!AU
‣ Storia scritta per il Secret Santa indetto da Mari Lace sul forum Ferisce la penna.
Per Ashla.

Nina si risvegliò distesa sul prato, il sole alto nel cielo che le carezzava il viso.
Per un attimo non capì cosa ci facesse, esattamente, distesa su un prato, e cosa fosse quello strano ronzio che le pulsava nelle orecchie, nel sangue e in ogni frammento d’osso: non aveva mai avuto una simile percezione del proprio corpo, quasi che per la prima volta potesse realmente sentire ogni singola cellula dividersi, riprodursi o scoppiare. Poi alzò lo sguardo sulle pietre che la circondavano e la memoria di cosa fosse accaduto poco prima si riaffacciò alla mente. Non che spiegasse qualcosa: ricordava solo di essere salita sulla Collina delle Fate, come la chiamavano a Inverness, aver sentito quel forte richiamo che l’attirava verso le pietre e aver appoggiato le mani alla pietra al centro del cerchio.
{ Helnik | Outlander!AU }
> partecipa al Secret Santa indetto da Mari Lace sul forum "Ferisce la penna"