Vegeta-Sej
*
Capitolo 17 – Il cambiamento
*
“Forse è meglio se ce ne andiamo di qui.” Esordì Radish
dopo aver capito che per Kakaroth non c’era più nulla
da fare.
Vegeta, Bulma e Radish
sentirono dei rumori provenire dal laboratorio in fondo al corridoio e l’energia
di Goku affievolirsi secondo dopo secondo.
“Che sta succedendo?” Aveva domandato Bulma
guardando prima Vegeta e poi Radish in attesa di una
risposta, lei non era in grado di percepire la forza e non era nemmeno dotata
di uno scouter, anche se Re Vegeta si era prodigato
di fargliene avere uno il prima possibile.
“Kakaroth…” Mormorò Vegeta stringendo i pugni
“…lo hanno preso! Dannati bastardi.”
Bulma iniziò a ridere istericamente “Divertente! Molto divertente!” Si asciugò
una lacrimuccia che le era uscita dal lato di uno dei due occhi.
“Non c’è nulla da ridere, bambolina.”
Bulma cambiò espressione in una frazione di secondo, da divertita a iraconda “Ti
ho detto di non chiamarmi più bambolina, scimmione.”
“E’ per colpa tua se sono riusciti a prendere mio fratello!”
“Come sarebbe a dire?”
“Se non ti avessimo trovato in corridoio morente, ora saremo riusciti a fare
qualcosa, ma il qui presente principe si è subito precipitato a salvarti,
mandando in fumo il nostro piano.” Le alitò in faccia facendola quasi cadere
all’indietro, per fortuna Vegeta era riuscito a sostenerla.
“Ah sì? Beh! Scusate proprio, eh!” Poi si rivolse al marito “…anche tu la
pensi così?”
“Si.”
Quell’affermazione lasciò di stucco la scienziata che non sapeva cosa dire
in quel momento, il labbro inferiore le tremava dall’ira, stava accumulando
talmente tanta rabbia che sarebbe potuto uscire del fumo dalla sua testa in un
momento all’altro.
“Ehi, bambolina, vedi di darti una calmata, non ho intenzione di soccorrerti
per l’ennesima volta, anzi, se fosse stato per me ti avrei lasciata lì.”
“Per quanto mi riguarda te ne puoi anche andare, e non capisco che cosa ci
faccia mio marito con uno come te!”
Vegeta se ne stava zitto e tranquillo appoggiato con la schiena al muro
attendendo che quei due la smettessero, avrebbe potuto nel frattempo sorseggiare
un caffè e leggere un quotidiano, se mai lo avesse fatto almeno una volta in
vita sua.
E non era quello il momento per iniziare.
“La volete smettere di litigare? Abbiamo cose più importanti a cui pensare”
“Scusami, saranno gli ormoni.” Bulma aveva dato
per scontato che Vegeta sapesse della sua gravidanza, e così fu.
“Ah! Giusto…il bambino!” Esclamò senza esternare alcun tipo di sentimento.
“Oh! Congratulazioni bamb…Bulma!”
Si corresse Radish dopo aver ricevuto dall’azzurra
uno sguardo omicida. “E congratulazioni anche a te vecchio volpone.” Gli diede
uno schiaffo amichevole sulla spalla facendolo spostare di qualche centimetro
in avanti.
“Si, sono incinta, Vegeta! E spero di non dover partorire su questo pianeta.”
Radish trasalì “Che ha questo pianeta che non va? Io sono nato qui e anche il qui
presente principe.”
“Non mi va. Punto e basta!” E invece avrebbe voluto dire che ne era
disgustata anche se in cuor suo sperava un giorno di vedere la terra che
apparteneva all’uomo al suo fianco, ma non così.
Non strappata dal suo amato pianeta Terra e portata lì con la forza,
imprigionata e mandata a servire un popolo che per rigor di logica avrebbe
dovuto comandare.
Bulma era comunque convinta che la sorte che al momento le era stata destinata
fosse migliore rispetto a quella degli altri suoi compagni.
Sapeva anche che mai avrebbe visto quella terra perché distrutta tanto
tempo fa da Freezer, ma doveva anche immaginare che niente sia impossibile
quando nell’universo esistono le sette sfere del drago.
Che siano quelle terrestri, namecciane o le super
sfere, in mani sbagliate diventano pericolose, e l’illogico potrebbe diventare
logico da un momento all’altro.
Dei rumori più forti iniziarono ad echeggiare lungo tutto il corridoio come
le urla strazianti che emetteva Goku.
“Fate qualcosa, aiutatelo!” Li supplicò Bulma
riconoscendo quei lamenti e quella voce.
“Non possiamo, ormai è tardi e il processo è già iniziato. La cosa più sensata
da fare è nascondersi e attendere il momento opportuno per agire” Spiegò Radish.
“Ma che cazzo di piano è?” Berciò acida l’azzurra contro il capellone.
“Ha ragione lui” Intervenne Vegeta placando quel litigio sul nascere.
“Ma…ma Vegeta…” Balbetto Bulma non riconoscendo
più suo marito, in altri casi sarebbe andato di là e avrebbe compiuto una
strage, ma ora, ora sembrava li volesse lasciar fare “…non pensi a Trunks, a
Mai, Goten...”
“E’ per questo che ti dico che dobbiamo nasconderci e pensare ad un piano
efficace” La interruppe.
“Bulma, non sappiamo che effetti possa avere un
blocco del processo su tutti loro, anche su Kakaroth.”
Intervenne Radish in maniera calma. “Potremmo causare
danni irreparabili”
“Ci sono le sfere del drago!”
“Tsk! Hai visto a cosa hanno portato le sfere su
cui fai sempre affidamento?” La rimproverò Vegeta incrociando le braccia al
petto.
Bulma abbassò lo sguardo, aveva dannatamente ragione e anche il Sommo Kaiohshin non è mai stato molto d’accordo sul loro
utilizzo, era stato sempre chiaro su questo aspetto.
“E allora dovete trovare un altro modo per tirarci fuori di qui!”
“Mmm…si…un altro modo
ci sarebbe.”
Tutti e tre si voltarono in corrispondenza della provenienza di quella
voce.
“Padre…”
“Vegeta…pensavo mi fossi fedele” Disse mellifluo avanzando nella stanza.
“Ho scoperto il tuo piano. Arrenditi!”
Una risata sadica si propagò in quelle quattro mura “Arrendermi? Non essere
ridicolo figliolo.” Berciò quando una figura conosciuta fece capolino dietro di
lui, ma solo a Bulma si riempì il cuore aspettando
che Goku mettesse fine a quella farsa.
Gli altri due digrignarono i denti dalla rabbia.
Erano riusciti nel loro intento.
Goku era avvolto da un’aura nera e malvagia, accanto a lui c’era Bardack.
*
Whis osservava gli ultimi avvenimenti dalla sfera posta in cima al suo scettro
di legno.
“Ohi, ohi!” Esclamò portandosi una mano sulla bocca “…questo sì che è un
guaio!”
“Che intende?” Domandò C18 avvicinandosi con un paio di falcate e
prendendogli dalle mani il bastone per guardare meglio.
Fino a poco fa se ne stava tranquilla e impaziente con le spalle ben salde
al vetro del cubo di trasporto celeste.
La cyborg strabuzzò gli occhi “O mio dio!”
“Si? Che c’è?” Chiese Lord Beerus aprendo un
occhio.
“Non credo si rivolgesse a lei” Incalzò sospirando Whis
scrollando la testa, l’egocentrismo del suo protetto a volte era troppo grande
per essere contenuto.
“Insolenti!” Mormorò ritornando a chiudere gli occhi per prepararsi al
lungo letargo che lo stava aspettando, e che avrebbe atteso ancora perché dalle
esclamazioni dei presenti sembrava che sul pianeta Vegeta-Sej
la situazione non fosse tutta rose e fiori.
Eppure quei due saiyan avrebbero dovuto essere di
ritorno già da un pezzo sulla Terra.
Che cosa poteva mai essere andata storto?
“Non mi dica che…” Balbettò C18 osservando la scena davanti a lei.
“Proprio così, mia cara!”
“Ma questo è un guaio!”
Anche Tensing, Yamcha e
Crilin si avvicinarono lentamente per ottenere
spiegazioni, e in fretta visto che in lontananza si poteva vedere il pianeta
Vegeta-Sej in tutta la sua grandezza.
“Oh no! Goku” Soffiò Crilin in preda alla
disperazione, non poteva essere che il suo migliore amico si fosse alleato con
i saiyan.
“Che gli è successo?” Chiese Tensing rivolgendosi
all’angelo.
“Questo lo dovete scoprire voi!”
“Quell’idiota si è fatto soggiogare!” Berciò il dio della distruzione non
scomponendosi minimamente.
“No! E’ impossibile, Goku non starebbe mai dalla
parte dei saiyan” Crilin
strinse i pugni ricordando la prima volta che erano arrivati sulla Terra con
l’intento di portarselo via perché si unisse a loro.
“Già, è vero!” Continuò Tensing dando man forte
al piccolo uomo pelato.
“E’ sicuro che quel coso funzioni bene?” Domandò ingenuamente Yamcha prendendo lo scettro tra le mani agitandolo poi per
vedere se le immagini cambiavano.
A Lord Beerus stava per partire un embolo “Che
insolenza e maleducazione. Usare la sfera divina in quella maniera. Potrei
distruggervi lo sapete?”
Yamcha, Tensing e Crilin
sussultarono a quella minaccia e divennero più bianchi di un lenzuolo appena
lavato.
“Ci dispiace sua magnificenza!” Si scusò Crilin
congiungendo le mani in segno di preghiera.
Tensing strappò lo scettro tra le mani del suo amico e lo consegnò al suo legittimo
proprietario.
“Sono desolato, non volevo recare disturbo.” Yamcha
abbassò lo sguardo sperando di venire risparmiato dal dio della distruzione “…è
che non mi sembra vero che Goku sia diventato cattivo.”
“Sarà un clone! Non è la prima volta che ci troviamo difronte a una cosa
simile” Ipotizzò Tensing portandosi due dita sul
mento.
“Non lo trovo possibile!” Disse Whis.
“Perché no? Non potrebbero aver usato le sfere del drago e aver chiesto un
clone di Goku?” Chiese la cyborg.
“Quella è senza dubbio l’aura di Goku, se permettete, la conosco bene.”
Spiegò Whis.
Crilin si avvicinò di più al vetro e ci posò una mano sopra.
Sospirò e il suo fiato caldo opacizzò la lastra per alcuni secondi.
“Amico mio…che ti è successo?”
*
Bulma andò a nascondersi dietro il corpo del marito e Vegeta ebbe paura per la
sua incolumità, non perché temeva che l’avrebbero portata via, l’avrebbe difesa
fino alla morte, ma perché nel caso di uno scontro diretto sarebbe potuta
rimanere ferita.
Doveva portarla il più lontano possibile, ma come?
“Q-quello è davvero Goku?” Balbettò indicandolo con un dito indice
tremolante.
“Temo di si.” Rispose Vegeta.
“Ti confermo che è lui, in tutta la sua forza e vigore.”
Goku fece un passo in avanti e nel suo volto si materializzò un ghigno
sadico.
“Chi devo uccidere per primo?” Chiese.
Re Vegeta gli abbassò il braccio che aveva appena alzato, non poteva
permettere scontri nel castello, ne andava dell’incolumità delle cavie in
laboratorio e quindi della loro sopravvivenza.
“Calmo, calmo. Non c’è bisogno di accendere i fuochi d’artificio, magari
potremo parlare con loro e farli ragionare. Si sottometteranno al noi spontaneamente!”
Vegeta gli sputò sugli stivali “Io non sono come te! Preferisco combattere
piuttosto che essere lo schiavo di qualcuno. Ti ricordo la volta in cui hai
venduto la tua anima a Freezer e a questa qui.” Il principe non ci pensò due
volte e senza nemmeno essere visto colpì a morte con un raggio giallo Sayla che cadde a terra esanime.
“Voi…” Re Vegeta iniziò a raccogliere le sue energie e ad ingrossare la
voce “…non sapete che cosa avete fatto!”
“Ti abbiamo liberato dalla schiavitù, dovresti solo ringraziarci!”
Intervenne Radish.
“E tu…inutile terza classe torna nel luogo in cui sei venuto” Re Vegeta
lanciò verso Radish un ki-blast
inaspettato.
*
Continua
*
Angolo
autrice: e niente, vi lascio così fino al prossimo venerdì, dove scopriremo le
sorti del nostro amato Radish. Teorie? Attendo come
sempre le vostre considerazioni, e prima che possiate scriverlo: no, C18 non
salverà Radish XD
Vi auguro come sempre un buon week end.
Erika
*
P.s. stavo per dimenticare il titolo del
prossimo capitolo: La verità