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Autore: Talitha_    20/06/2021    2 recensioni
In un’ipotetico futuro in cui Marinette e Adrien sono una coppia a tutti gli effetti, ecco a voi una serie What if? alla stregua del romanticismo e del fluff più assoluto.⁣

"Era tutta colpa di Marinette se adesso Adrien moriva dalla voglia di mettere le mani in posti dove non avrebbe dovuto, e di baciarla come mai aveva fatto prima.”⁣
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kissing prompt: A kiss that is leading to more, but is interrupted by a third party.

 

Marinette non dava segno di volersi fermare. E, Dio, Adrien stava letteralmente impazzendo. 

Ormai aveva perso il conto di quante volte le loro labbra si sono scontrate e assaporate nel silenzio della biblioteca della scuola. 

Erano quasi le sei, e se ne erano andati tutti a casa, ma c’era sempre il rischio di essere colti da qualcuno, e Adrien trovava la situazione al contempo pericolosa, ed… estremamente eccitante. 

E forse anche Marinette la pensava esattamente come lui, perché si stava stringendo con sempre più forza a lui, e lo baciava con talmente tanta passione, sulle labbra, sul collo, sul volto, dietro le orecchie. Sembrava che ogni bacio la lasciasse perennemente insoddisfatta, perché si ostinava a voler riprovare ancora e ancora e ancora. 

Adrien le posò le mani sulla vita, spingendola leggermente indietro. Era strano come in quella situazione fosse lui ad essere il più responsabile. Di solito era tutto il contrario. 

“Marinette”, protestò debolmente, tanto che lei non sembrò neanche accorgersene, continuando imperterrita a lambire con le sue labbra deliziose la pelle delicata del collo di Adrien. 

Adrien chiuse gli occhi, cercando di ignorare i brividi e il calore che si stava diffondendo in tutto il suo corpo a causa di quel singolo, meraviglioso contatto.  

M-Marinette?”, sussurrò ancora, prima di soffocare un gemito. Cercò di non concentrarsi sul tocco inebriante della lingua di lei sulla pelle. Dannazione. 

Sentì ancora Marinette aggrapparsi con forza con le mani al colletto della sua giacca, nel tentativo di spingerlo più vicino, e di forzarlo ad inclinare la testa nella giusta angolazione per lasciarle campo libero sul suo collo profumato. 

Adrien cercò di tornare con i piedi per terra, ma per quanto ci riuscisse gli sembrava impossibile, con Marinette che lo assaggiava quasi famelica, preda di non sapeva quale istinto. Non che a lui dispiacesse, certo. Solo, non nella biblioteca della scuola, con la schiena premuta contro gli scaffali di una libreria, e i loro gemiti e respiri affannati che risuonavano chiaramente in tutta la stanza enorme, e dove chiunque avrebbe potuto scoprirli con una facilità disarmante. 

Fu per questo che Adrien raccolse tutte le sue forze - e quante ne servirono - per non abbandonarsi al tocco di lei e spingerla indietro con un po' più di decisione. “Ehi, ehi”, le disse con dolcezza, mentre cercava con lo sguardo gli occhi di Marinette, che luccicavano nella luce soffusa della biblioteca pieni di confusione ed eccitazione. Oh, come resistere a quello sguardo blu cielo e - soprattutto - avido di baci. 

Adrien scosse la testa, sforzando di ricordarsi quello che doveva dirle. Il motivo per cui l’aveva fermata. Perché era un buon motivo, giusto? “Milady,” mormorò con voce rauca, accarezzandole piano la schiena, “abbiamo fatto tanto per non farci scoprire, e adesso offriamo al mondo l’occasione di sgamarci su un piatto d’argento”.

“M-ma… ma…”, farfugliò lei, il respiro ancora affannato. 

“Niente ‘ma’”, ridacchiò Adrien. “Ammetti soltanto di non riuscire a resistere alla mia bellezza e di morire ogni volta che mi vedi dalla voglia di baciarmi”, le sussurrò nell’orecchio, e sentì chiaramente Marinette ansimare e fare peso sulle sue braccia intrecciate ancora dietro alla vita per reggersi in piedi. Le gambe le tremavano. Adrien sogghignò. 

“È tutta colpa tua”, Marinette lo colpì con un pugnetto al petto. “Tua e di quella tua stupida colonia. Lo hai fatto apposta a metterla prima di venire a scuola. Ti diverti a torturarmi”, concluse, con un incantevole broncio disegnato sulle labbra. 

Adrien rise di gusto. “Potrei aver messo qualche goccia di colonia in più del solito per attirare la tua attenzione,” ammise, “ma non mi aspettavo certo di arrivare a questo”.

“Questo cosa?”, chiese Marinette con voce flautata. 

Adrien la guardò dritto negli occhi azzurri e luccicanti di malizia. “A te che mi salti addosso come una piovra affamata” mormorò. 

Marinette si morse un labbro, e la vista di quella carne dolce che si incurvava sotto la pressione leggera dei suoi denti annebbiò per un secondo la vista di Adrien. “Eppure sono sicura che mentiresti se dicessi che l’attacco della piovra non ti è piaciuto”, lo stuzzicò, intrecciandogli le dita dietro il collo, e inclinando la testa in un gesto di malcelato interesse verso la pelle bianca che si intravedeva sotto il colletto sgualcito della giacca. “E se dicessi che faresti di tutto per evitare un altro attacco”, sussurrò divertita, e con la testa si avvicinò pericolosamente a lui, tanto che Adrien fu in grado di percepire perfettamente il respiro caldo e ancora - o già? - affannato di Marinette contro di lui. Quella ragazza voleva veramente condurlo alla pazzia. 

“Marinette, potrebbero scoprirci da un momento all’altro”, fece notare ancora una volta, ma con così poca convinzione che Marinette rise di gusto. 

“O potremmo passare indisturbati un altro po' in questo posto deserto”, gli rispose lei. 

“Da quando sei così sventata?”

“Da quando tu sei così assennato?" 

Adrien ansimò. Marinette si divertiva a prendersi gioco di lui, e questo ormai doveva essergli ben chiaro. Eppure, non poteva impedirsi di pensare a quanto tutto quello fosse rischioso, perché se quella era la volta buona che qualcuno scopriva la loro relazione tutto sarebbe andato a rotoli. 

Questa volta furono le gambe di Adrien a tremare quando le labbra di Marinette si scontrarono di nuovo con la sua pelle. Adesso erano più delicate, calme, e presero ad assaporare con calma con qualunque mezzo a loro disposizione - ovvero tanti - ogni centimetro del collo di Adrien. 

Marinette si alzò in punta di piedi e si aggrappò alle sue spalle per avere una posizione più stabile. Adrien si morse le labbra per trattenere un gemito quando sentì le sue dita gentili accarezzargli i capelli e la lingua esperta lambire la sua pelle. Dopodiché, con suo grande - e inaspettato - disappunto, Adrien sentì Marinette indietreggiare leggermente il capo e rompere quel contatto da brividi. “Adrien, a cosa stai pensando?”, gli sussurrò nell’orecchio. “Sei così rigido, quando sto cercando solo di farti rilassare.”

E glielo chiede anche?

“Marinette, se qualcuno ci scoprisse…” ripetè per l’ennesima volta, e lei gli parve un po' scocciata di sentire ancora quelle parole, perché gli tappò la bocca nel modo più convincente e piacevole possibile. Adrien mugugnò di piacere e di sorpresa quando le loro labbra si scontrarono così inaspettatamente, e pensò quasi di sottrarsi a lei prima che Marinette gli sussurrò contro: “Baciami”, e allora Adrien si permise di lasciarsi andare al loro tocco. Da quell’istante, per molti, bellissimi istanti, Adrien non capì più nulla. Sentiva solo le mani e le labbra di Marinette su di lui, e non potè che ricambiare ogni singolo tocco e gemito di lei. 

Tempo e spazio si annullarono, così come qualsiasi altro elemento li circondasse, e rimasero solo loro due, insieme ad una grande quantità di baci, carezze, sussurri, sospiri e gemiti. 

E poi…

Una voce familiare giunse alle loro orecchie. Una voce fin troppo familiare. 

“Santo cielo, prendetevi una camera.”

Adrien sentì Marinette irrigidirsi all’istante contro di lui. Lui, dal canto suo, non osava alzare lo sguardo verso la persona che aveva parlato con tono caustico e divertito, e a cui Marinette dava le spalle.

“Sto parlando con voi due, sapete? Non credo ci siano altri spasimanti in questa stanza.”

A quel punto, Marinette si girò di scatto, rossa come un peperone. “Alya, posso spiegare!”

Alya rise di gusto, avvicinandosi trionfante verso di loro. “Ma come, Marinette, credevi che non lo sapessi già?”

“L-lo sapevi?”, questa volta fu Adrien a parlare, perché sentiva che Marinette era improvvisamente troppo sconvolta per proferire parola.  

Alya sogghignò. “Certo che sì. Potreste anche essere la coppia segreta più accorta del mondo, ma ad Alya Césaire non sfugge niente. E poi, conosco troppo bene Marinette. Mentre Adrien, come la maggior parte dei ragazzi innamorati, è stato estremamente facile da sgamare.”

Lui arrossì violentemente. “M-ma come… io…?” Strinse con forza la mano di Marinette. 

Lei ricambiò la sua stretta sudaticcia. 

Alya rivolse loro uno sguardo consapevole. “Tesoro, il modo in cui guardi Marinette la dice molto più lunga di quanto tu pensi.”
Adrien sentì Marinette morire di imbarazzo accanto a lui. 

“A-Alya, mi dispiace. Io… noi… volevamo tenerlo nascosto per un po’.”

“Per un po’, Marinette? Sono quasi tre mesi!”

Marinette era talmente agitata che Adrien era certo si sarebbe messa a piangere da un momento all’altro. Sapeva quanto Marinette avesse faticato a tenere nascosta la loro relazione anche ad Alya, e non perché non si fidasse di lei, ma perché non avrebbe voluto fare un torto alle altre sue amiche e compagni di classe. E poi, non sembrava arrivare mai il momento giusto. Soprattutto quando pensi sia arrivata l’ora di parlarne. 

Marinette fissò lo sguardo a terra, mentre stringeva ancora la mano di Adrien. Sapeva che se avesse parlato sarebbe scoppiata a piangere, per questo intervenne in suo aiuto. “Non è colpa di Marinette, Alya. È solo mia. Volevo soltanto che potessimo stare un po' in pace prima che tutto il mondo venisse a sapere che stavamo insieme, e… vedere se poteva funzionare prima di fare un casino.”
Alya alzò un sopracciglio. “Il modo in cui eravate avvinghiati fino a poco fa mi fa capire che le cose stiano funzionando.”

Adrien fece per parlare, ma non sapeva bene cosa rispondere. Accanto a lui, sentì Marinette tirare su col naso. 

Alya si avvicinò. “Andiamo, ragazza. Non c’è bisogno di piangere.” Marinette sussultò quando udì il tono della voce di Alya. Non era di rimprovero, e neanche di rancore. Ma dolce e… comprensivo?

“N-non sei arrabbiata?”, mormorò sottovoce Marinette, asciugandosi le lacrime con l’orlo della manica della felpa. 

“Certo che no”, rispose Alya, che si era avvicinata e adesso di trovava di fronte a Marinette. “Ecco, forse un po’. All’inizio. Quando ho capito che non me ne avresti parlato subito. E mi dispiace che vi abbia colto sul fatto. Non l’ho fatto apposta, ve lo giuro. Stavo aspettando che fosse Marinette a parlarmene.”
Marinette sussultò leggermente, ma Adrien, che la conosceva fin troppo bene, se ne accorse subito. 

Lasciò andare la mano di Marinette, che si gettò tra le braccia di Alya in un fascio di lacrime. “Mi dispiace, Alya! Ho sbagliato, avrei dovuto dirtelo subito! Ma non trovavo mai il momento, sono stata una codarda. Capisco se non mi vorrai mai più perdonare, anzi io stessa non mi perdonerei, e…”.

“Ma certo che ti perdono, sciocchina”, rise Alya, stringendola forte tra le braccia. 

Marinette indietreggiò. “Dici davvero?”, chiese incredula. Alya guardò prima lei e poi Adrien. 

“Certo”, rispose. “A patto che mi racconti tutto.” Adrien rabbrividì all’accento significativo che Alya aveva messo su quella parola. Alya sogghignò. “Ecco, forse non proprio tutto tutto, preferirei sorvolare sui dettagli di momenti come quello che ho interrotto.”
Entrambi arrossirono, e Alya prese loro le mani. Poi fece un saltino euforico. “Quanto siete adorabili!! Finalmente potremo fare quelle uscite a quattro che io e Marinette pianificavamo un po' di tempo fa”.

Adrien alzò le sopracciglia con un’espressione maliziosa stampata in volto. “Ah, sì?”, chiese guardando Marinette. 

Lei distolse subito lo sguardo, probabilmente maledicendo Alya per quella frase. Sapeva che Adrien l’avrebbe esasperata fino a che non avesse saputo ogni singolo dettaglio del periodo in cui lei aveva una smisurata crush per lui e organizzava suddette uscite a quattro con i loro amici. 

Alya rise ancora, e Adrien con lei, mentre Marinette diventava sempre più rossa e iniziò a protestare: “Smettetela di prendermi in giro, non è divertente!”

Trasalì dolcemente quando Adrien le circondò la vita con un braccio. Le stampò un bacio sulla guancia e la condusse verso il tavolo dove erano ancora sparpagliate le loro cose. 

“È ora di andare, si è fatto tardi”, le fece notare. 

Marinette annuì, ancora rossa in volto, e prese a sistemare i libri e i quaderni nella cartella e a riordinare il tavolo. 

Alya si ricordò improvvisamente il motivo per cui era andata in biblioteca alle sei e mezza di sera. “Vado a prendere il libro che ho dimenticato di là, torno subito”, esclamò, e solo quando furono di nuovo soli Marinette riuscì a tirare un sospiro di sollievo. 

Si girò a guardare Adrien che stava sistemando le penne nell’astuccio. “Forse avevi ragione, prima”, ammise con aria colpevole. 

“Quando stavo cercando di arrestare la mia piovra affamata?”

Marinette rise. “Esatto”, rispose. “Siamo stati fortunati, però. Era solo Alya.”

Adrien annuì. 

Marinette si fece improvvisamente silenziosa. 

“Spara”, le disse lui. 

“Cosa?”

“È evidente che hai ancora qualcosa da dire.”

Lei si morse il labbro. “Stavo pensando che, forse, non sarebbe male dirlo anche a qualcun altro. Tipo i miei genitori. Solo se sei d’accordo, però”.

Lui sorrise. “Certo che sono d’accordo. Perché non dovrei?”

Marinette fece per parlare ma venne interrotta dalla voce squillante di Alya. “Sto tornando, per cui levatevi le mani di dosso se avete approfittato di questo momento per riprendere da dove vi avevo interrotti!”

Marinette arrossì e Adrien rise, e allora Alya emerse da dietro gli scaffali della libreria. 

“Preso tutto?”, chiese Adrien rivolto a Marinette. 

Lei annuì, e Alya esclamò contenta: “Tutti a casa, allora!”

 

 

Convenevoli finali:

Sono stata ispirata da una lista di prompt su Tumblr, e dunque eccovi qui il risultato. Probabilmente ne utilizzerò qualcun altro in futuro, e non vedo l’ora di tutte le storie zuccherose che potrei scriverci su ahahah

 

Vi linko la lista: 

https://kashimalin-fanfiction.tumblr.com/post/178524845380/50-types-of-kisses-writing-prompts

 

A presto, 

Talitha <33

 

   
 
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