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Autore: MrChestnut    27/06/2021    0 recensioni
Come agisce un chierico? Come agisce un cavaliere? Due mondi opposti, due strade che si incroceranno, due avventurieri che uniranno le forze per svelare il fato dei non-morti.
Il loro viaggio, nella terra degli antichi Lord, li porterà a mettere alla prova i propri ideali, in quest'avventura per vincolare la prima fiamma.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Oscar di Astora
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2: Falò
 
Il corvo volava alto nel cielo, il suo viaggio lo portò a superare diverse catene montuose.
«Dove credi che ci porterà?» chiese il chierico
«Forse ho un’idea. All’inizio mi sono fatto prendere dal panico, ma pensandoci bene potrebbe star portandoci a Lordran».
«La terra degli Dei? Dove ebbe inizio l’era del fuoco? Quella Lordran?»
«Esattamente. Nella mia famiglia si racconta di una leggenda: Tu, che sei non-morto e prescelto, nel tuo esodo dal rifugio dei non-morti, pellegrina fino alla terra degli Antichi Lord. Quando suonerai la campana del risveglio, verrai a conoscenza del fato dei non-morti». Poi continuò
«Mi ero introdotto nella prigione, chiamata anche rifugio dei non-morti, perché sapevo che da lì doveva iniziare il mio cammino. Una volta dentro ho pensato che ci potesse essere un altro non-morto che non aveva ancora perso il senno, così ho rubato le chiavi vicino l’armeria, dove ho trovato anche il talismano».
«Quindi sei anche tu un non-morto?» chiese il chierico
«Si, maledetto durante il cammino per il rifugio. Camminando per i corridoi delle celle ho trovato solo vuotezza, poi ho visto te: troppo distratto a contare le gocce d’acqua per notarmi. Ho lanciato le chiavi nella cella e mi sono allontanato».
«Perché?».
«Volevo assicurarmi che avessi ancora la volontà di evadere e combattere. Quando ti ho visto sfoderare quella spada spezzata davanti al guardiano, ho capito che il tuo spirito era ancora forte e saldamente ancorato alla ragione».
«Ho capito, ti devo la vita. Però mi sembra giusto dirti che il cavaliere di prima non era il guardiano della prigione, ma solo uno dei carcerieri» replicò il chierico.
«Cosa?!» rispose stupefatto Oscar.
«Si, il guardiano lo vidi quando mi rinchiusero mesi fa; era enorme, molto più del cavaliere. Prima del tuo arrivo sentivo ancora il rumore dei suoi pesanti passi» concluse.
«Ho capito…per quanto riguarda te, invece? Come ti chiami?» chiese Oscar «Il miracolo di prima è tipico dei chierici combattenti, sei membro della via del bianco
«Mi chiamo Thoma, vengo da Thorolund…» disse, rispondendo alla prima domanda
«Un membro della via del bianco? Lo ero…» rispose con un velo di malinconia alla seconda domanda, senza specificarne il motivo. Oscar capì che era un argomento di cui il chierico non avrebbe voluto parlare e non chiese il perché.
 
Il viaggio proseguì in silenzio, quando ad un certo punto il corvo iniziò a scendere di quota molto rapidamente.
«Vedi niente?» chiese Oscar
«No, ho tutto il vento negli occhi» rispose il compagno.
Thoma non poteva fare a meno di coprirsi gli occhi o tenerli socchiusi; tuttavia, riusciva a scorgere una macchia rossa al suolo. «Fuoco?!» pensò.
Quando il corvo si trovò ad un metro da terra si fermò e lascio andare i due, i quali erano parecchio frastornati per colpa quest’ultimo tratto di viaggio.
«Grazie, però potevi scendere con più calma!» sbraitò Oscar al corvo, mentre questi si appollaiò su un trespolo situato sulla cima di alcune rovine, che si ergevano poco più a destra di dove si trovavano.
«Dove siamo?» si guardò circospetto Thoma
Sembravano trovarsi in un piccolo spiazzale, con diverse pietre e rovine sparse ed un enorme albero spoglio che cresceva al limite dello spiazzale. Al centro vi era una spada, conficcata nel terreno e avviluppata dalle fiamme, la quale restituiva un calore che Thoma e Oscar trovarono rassicurante.
«Non avete mai visto un falò come questo?» disse una figura seduta su una pietra, vicino l’albero «Beh, benvenuti al Santuario del Legame del Fuoco…» poi continuò «…fatemi indovinare:  il fato dei non-morti, giusto? Beh, non siete i primi, ma avreste fatto meglio a rimanere nel rifugio dei non-morti…adesso è troppo tardi».
«Che intendi dire?» chiese Oscar infastidito.
«Che non c’è salvezza qui, nemmeno per voi heh heh heh» rispose.
«Come osi, insolente!» ribatté furibondo il cavaliere di Astora.
«Aspetta, Oscar!» lo fermò Thoma «sembra sapere molte più cose di noi».
«Io sono Thoma di Thorolund e il mio compagno di viaggio e Oscar di Astora, qual è il tuo nome?» chiese all’uomo.
«aah non è importante, sono solo un non-morto come voi» rispose.
«È solo un codardo!» lo provocò Oscar
«Non sono un codardo!» rispose infastidito «sono solo…solo avvilito. È impossibile suonare le campane del risveglio».
«Le campane?» ripeté Thoma.
«C’è ne è più di una?» domando Oscar.
«Si, una sulla cima della chiesa dei non-morti, purtroppo l’ascensore che porta alla chiesa è bloccato e l’unico modo è passare per il borgo. La seconda…» esitò l’uomo.
«La seconda? Dov’è?» lo esortò Oscar.
«Giù, molto più giù del borgo. La troverete alla base di Blighttown, una putrida città infestata dalla pestilenza. Sono morto diverse volte senza riuscire nemmeno a metterci piede».
«Cosa accadrà se vengono suonate?» chiese Thoma.
«Non lo so…qualcosa, credo» rispose l’afflitto guerriero.
«Che ha di speciale il falò?» cambiò argomento Thoma
«Aah il falò, la sua fiamma vi dà sollievo, vero? Vedete, davanti questi falò potete riposarvi e rifocillarvi. Non solo i sensi, ma anche l’anima sembra attratta da questo falò; infatti se verrete uccisi essa vi farà ritorno e rinascerete da qui, ovviamente se prima vi siete riposati vicino al suo fuoco. Non so spiegarlo bene, ma è legato alla guardiana qui sotto».
«Guardiana?» chiese titubante Thoma.
«La guardiana del fuoco, si vincola al fuoco del falò. Alla mia destra vedrete delle scale che scendono e fanno il giro dello spiazzale».
Oscar e Thoma trovarono le scale e le scesero. Scavata nella roccia c’era una piccola grotta sbarrata. Al suo interno una donna bionda, molto bella, ma dall’aria triste e sconsolata, sedeva a terra con lo  sguardo perso nel vuoto.
«È orribile, perché è tenuta in queste condizioni?» chiese indignato Oscar.
«Ha l’aria di essere debole e fragile, se muore lei muore il falò. Immagino che chi l’ha piazzata lì volesse tenerla al sicuro. No, non tentare di liberarla, non ti seguirebbe. Non provare nemmeno a comunicare con lei, da quello che so le è stata tagliata la lingua».
«COSA?!» rispose furibondo Oscar «Anche questo sarebbe per la sua sicurezza?!».
«No, credo solo che non volessero farle dire blasfemie» ipotizzò il guerriero afflitto.
«Oscar, calmati. Non puoi fare niente per lei e sembra che nemmeno vuole essere aiutata» disse Thoma, ed entrambi risalirono le scale.
«Allora, ci avviamo al borgo?» chiese Oscar, cercando di dimenticare quanto visto con la guardiana.
«Siete costretti a passare per l’acquedotto, proprio davanti a noi» disse il guerriero afflitto.
«Si, ma prima vorrei riposarmi. Sediamoci al falò» propose il chierico.
Così entrambi si sedettero vicino al falò. Thoma sentiva tutta la stanchezza fisica accumulata svanire, il suo corpo era più leggero e una sensazione di forte calore gli riempì il petto. Ma la spossatezza mentale, quella non si era alleggerita; provava ancora paura all’idea del cavaliere nero, angoscia nel ripensare alla sua cella e poi c’era…la via del bianco. Il ricordo della confraternita gli creava un sentimento di forte disagio e sconforto. Cercò di non pensarci, di far si che il fuoco bruciasse quei ricordi, che li avvolgesse e li consumasse. Più guardava il fuoco e più sentiva il bisogno di lasciarsi andare al suo tepore.
   
 
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