Film > Bastardi Senza Gloria
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Autore: Jblond3    02/07/2021    2 recensioni
Shoshanna Dreyfus e Frederick Zoller ancora una volta insieme in sala proiezioni e non è detto che il finale sia scontato.
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Fredrick Zoller, Shosanna Dreyfus
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Shoshanna impugna l'arma che ha portato con se, il contatto con il freddo metallo la fa sussultare, non può permettere che il suo piano vada in fumo, non ora che è arrivata ad un passo dalla sua realizzazione. Maledetto Frederick Zoller, dovevi restare in sala con gli altri, te la sei cercata, ora morirai, dovevi smetterla di infastidirmi, ti avevo avvisato.. Tende il braccio, prende la mira, il dito è sul grilletto ma... esita. Non ce la fa, non può sparare alle spalle un uomo che personalmente non le ha fatto nulla, anche se indossa una divisa tedesca che fa di lui il suo nemico. Si accascia su se stessa. Frederick chiude la porta ancora basito, non riesce a credere a quello che lei gli ha detto. "Chiudi a chiave la porta". Nemmeno nelle sue più ardite fantasie ha immaginato tanto. Sa di aver esagerato, è stato brusco con lei e non voleva, ma quello che gli ha detto lo ha fatto imbestialire. Spera di rimediare. Si gira verso di lei e il sorriso che gli illumina il volto si spegne. La vede così, tremante mentre inginocchiata sul pavimento, piange. Si preoccupa e si avvicina a lei ma improvvisamente si ferma. Cosa tiene tra le mani? Una pistola.. perche'? Per chi? Per lui? Il pensiero si infila nella sua testa come una stilettata. Ma lui non vuole farle del male, vuole solo esserle amico, glielo ha già detto, la sua compagnia lo rende felice, lei è la prima cosa bella che gli è capitata da quando la guerra è iniziata, lui non è come gli altri, non ha cattive intenzioni, lui vuole solo starle vicino. Il suo tono comunque è gelido quando le dice " cosa significa questo?" Volevi uccidermi? Perché? Cosa ti ho fatto di tanto orribile?" Lei sembra recuperare un po' di coraggio, si alza in piedi e passandosi le mani sul vestito per darsi un contegno, lo guarda e gli dice seria con gli occhi ancora umidi: "Mi chiamo Shoshanna Dreyfus e sono ebrea". "Ebrea" ripete lui come in tranche.. "ebrea, come il mio nemico, se lei è ebrea è lei è mia nemica" Non fa una piega. È stordito, ha sempre pensato che lei fosse diversa, diversa da tutte quelle che aveva incontrato finora ma non poteva pensare così tanto. Deve riflettere, cercare di mantenere la calma ma lei riprende a parlare. "Non abbiamo più molto tempo, tra poco questo posto sarà avvolto dalle fiamme, moriranno tutti. Questa è la mia vendetta. Non puoi fermarmi, non ora, ti prego vattene Frederick, il più lontano possibile da questo posto e da me". Maledizione! Lui è un soldato del Reich, dovrebbe comportarsi come si conviene al suo ruolo, arrestarla e consegnarla ai suoi superiori. Ma lei non è una qualunque, lei è Emanuelle, il suo angelo biondo, la donna che da giorni occupa i suoi pensieri e il suo cuore. Solo adesso capisce la sua resistenza, i suoi tentativi per allontanarlo, loro non sono un uomo e una donna come tutti gli altri, loro sono nemici. Sembra tutto così surreale, l'unica donna di cui si è mai innamorato e la donna che non può avere, che non può avere perché qualcuno ha deciso che ebrei e tedeschi devono solo farsi la guerra e non possono innamorarsi e stare insieme come tutte le coppie di questo mondo. Idiozie. Frederick sorride mestamente, la guarda e le dice piano "e io dovrei lasciarti fare tutto questo?" Dovrei andarmene e lasciare che tutti gli altri, compresa te muoiano? Mio Dio, è una follia te ne rendi conto?" Emanuelle/Shoshanna scuote la testa, era impensabile che lui capisse. Si odia per essersi mostrata debole, per essersi consegnata al suo nemico sperando nella sua comprensione. Avrebbe dovuto ucciderlo. Dopo un attimo che sembra interminabile Frederick riprende a parlare. "Sono stanco di combattere Emanuelle. Sono stanco di uccidere, Volevo fare altro nella vita". Si guarda le mani e scuote la testa. Trecento soldati morti, uccisi da lui, lui che odia la violenza, lui che ama il cinema e la poesia. Molte volte ha pensato che avrebbe dovuto morire anche lui su quella torre, per non doversi portare dietro questo peso che a volte lo sveglia la notte impedendogli di riposare. Ragazzi come lui, con le loro aspirazioni e i loro sogni, ragazzi strappati alla vita anche per colpa sua anche se lui si è limitato solo ad eseguire gli ordini. "Se davvero tutto questo servisse a fermare lo scempio di questa feroce e inumana guerra, forse allora avrebbe un senso" dice ad un tratto lui. Lei lo guarda speranzosa, quasi non ci crede che lui possa comprendere. Lo fa per lei? Oppure per un fine più nobile e importante? Non lo sa e non è importante saperlo adesso. Non hanno più molto tempo. Lei osserva la scena sullo schermo, è quasi arrivato il momento del "suo film". Frederick la guarda incantato (quanto è bella con quell'abito rosso, spera di poterglielo dire prima o poi). "ma come usciamo da qui? Perché io me ne vado solo se tu vieni con me. Non ti lascio da sola, sappilo. Se pensi di liberarti di me ti sbagli di grosso e adesso non dirmi che non l'hai capito che sono uno un tipo insistente". Il suo sorriso è lo stesso di quel giorno che si sono conosciuti, proprio qui, davanti al suo cinema. Lei lo guarda e pensa che in fin dei conti l'ha sempre saputo e solo adesso inizia a realizzare che non le dispiace poi così tanto. Lui non è più il suo nemico, sono solo un uomo e una donna come tanti, che desiderano una vita normale. Si avviano lungo il corridoio mentre dalla sala arrivano le prime grida di terrore. La vendetta ebrea è iniziata. Un boato fa tremare il palazzo. Accelerano il passo, scendono le scale a rotta di collo fino alla porticina che conduce all'esterno. Frederick sfonda la porta, niente riuscirebbe a fermarlo in questo momento. Finalmente sono fuori nella notte stellata di una Parigi quieta che ancora non sa che l'alba di domani sarà quella di un nuovo giorno, un giorno storico. Lui le prende la mano e iniziano a correre così forte come non hanno mai corso in vita loro. Shoshanna pensa a Marcel, spera che si sia messo in salvo, dovrà spiegargli molte cose su come sia riuscita a fuggire e forse non solo. Il fragore dell'esplosione è dietro di loro, le vetrate vanno in frantumi, l'edificio è avvolto dalle fiamme. Shoshanna è esausta, si ferma, deve prendere fiato. Guarda Frederick e abbozzando un mezzo sorriso gli dice: "E adesso?" Lui risponde sicuro: "adesso inizia il nostro film e voglio guardarlo con te, per tutti i giorni della mia vita".
   
 
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