Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Khailea    04/07/2021    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-Merda merda merda merda!-
Non era passato nemmeno un quarto d’ora da quando Jack aveva trovato il cappello, ma era anche fin troppo tempo per lui.
Alla notizia Johanna aveva subito chiamato gli altri perché li raggiungessero e Milton e Sammy hanno provato a cercare assieme al ragazzo altre tracce dell’amico, ma c’era solo una macchia di sangue.
-Non dovremmo essere ancora qui!- sbottò Jack odiando il fatto di essere ancora al dormitorio.
-Jack, calmati. Non sappiamo dove sia o cosa sia successo, abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri.- tentò di dire Milton mentre Sammy teneva tra le braccia il gattino ferito, ma era un’impresa disperata cercare di calmare il ragazzo.
-Calmarmi? Ti sembra una situazione in cui posso essere calmo?! Il mio ragazzo è sparito, e non stiamo facendo nulla per aiutarlo!-
-Non abbiamo altre tracce, se ci mettiamo a cercare a caso rischiamo di perdere indizi importanti. Capisco come ti senti, sono molto preoccupata anche io…-
-Ah si? A me non sembra!-
Le sue urla dipendevano più dal terrore potesse esser successo qualcosa a Daimonas e non pensava veramente quello che diceva, ma questo non significava che Milton, pur capendolo, glielo lasciasse fare. -Ascoltami. Daimonas è il mio migliore amico, è tra le persone più importanti per me e farò di tutto per trovarlo, ma lo farò nel modo giusto.- disse impassibile mantenendo la calma, e facendo tornare per un istante Jack con i piedi per terra.
-Scusami…-
-E’ tutto apposto.-
-Sono arrivati!-
L’urlo di Johanna attirò l’attenzione dei due, al momento fuori nel giardino del dormitorio, e voltandosi videro l’intero gruppo correre nella loro direzione, con Astral, Lacie Seraph ed Ailea in testa, che si gettarono quasi contro Jack, sconvolti.
-Cosa è successo?!- urlò Ailea afferrandolo per le spalle, venendo spinta via da Seraph che prese il posto.
-Non mettergli pressione! Deve pensare lucidamente!-
-Pressione un corno cosa è successo!?- urlò ancora Ailea, con il resto del gruppo ormai arrivato e Khal che dietro di lei tratteneva una smorfia infastidita di fronte a quell’interesse; qualsiasi cosa stesse succedendo sperava il ragazzo fosse già con un piede nella fossa.
-Dicci cosa è successo nya!- si aggiunse Lacie saltando sulle spalle di Seraph.
-Avete visto qualcuno?- chiese intromettendosi Grace spingendo le altre.
-Qualcuno ha visto niente?- chiese Hope.
-Adesso smettetela tutte e due!- urlò ad un certo punto Astral, riportando il silenzio. -State zitte e fatelo parlare!-
Tutte si ammutolirono, abbassando lo sguardo in attesa che Jack parlasse, già carico di tensione per l’intera situazione.
-Eravamo tutti in camera quando Daimonas ha sentito un miagolio, è uscito per controllare ma non è tornato. Ho trovato quel gatto con la zampa rotta e… questo. Non c’era altro.- spiegò il ragazzo mostrando il cappello, tenendolo con tutta la delicatezza possibile, come temesse che se l’avesse perso non avrebbe più rivisto Daimonas.
-E non hai visto nessun’altro?- chiese Ryujin.
-No, ho provato a chiamare ed a cercare per l’intero dormitorio ma non c’è. Deve essere stato rapito, dobbiamo fare qualcosa! Tu Vladimir sei un genio dei computer, hai trovato Ailea, puoi farlo anche stavolta!-
-Provo subito…- rispose il ragazzo prendendo il proprio cellulare, ci avrebbe impiegato leggermente più tempo ma poteva comunque fare qualcosa.
Purtroppo Jack non era minimamente paziente in quel momento, e lo lasciò chiaramente intravedere.
-Andiamo su! Quanto può volerci per uno come te!-
-Il tempo ci vuole amico, sto facendo…-
Jack avrebbe voluto strapparsi i capelli in quel momento, ma poté solo aspettare quella manciata di minuti necessari a controllare, anche se l’espressione di Vladimir non presagiva buone notizie.
-… ricorda, ambasciatore non porta pena.-
-Sono a tanto così dall’urlare se non mi dici subito cosa hai visto.- sibilò Jack avvicinandosi.
-Niente.-
-… come sarebbe a dire niente?!-
-Che nelle telecamere non c’è l’immagine di Daimonas, quelle del dormitorio sono state oscurate.- tentò di spiegare il ragazzo mostrando il telefono a Jack, che quasi glielo strappò di mano.
-Non è possibile!-
-Calmati Jack, rischi di scoppiare così.- disse Cirno sinceramente preoccupata.
-Non posso perdere tempo in queste cose! Non avrei mai dovuto aspettare e cercare subito Daimonas da solo!-
Ormai era completamente nel panico, e nessuno poteva biasimarlo.
-Ok, se abbiamo finito qui direi di dividerci e di cominciare a cercare. Siamo tutti d’accordo?- chiese Zell guardandosi attorno, e tutti annuirono silenziosamente. -Ok, Ryujin Astral Sammy e Lacie staranno qui, Lacie ha una buona vista anche di notte e potrebbe trovare qualcosa. Io Nadeshiko Seraph Lighneers Ayame Ailea e Khal controlleremmo le strade da delle zone sopraelevate come i tetti, siamo tutti piuttosto veloci e molto agili nel saltare quindi potremmo recuperare il tempo perso. Tutti gli altri possono fare una ricerca per le strade, non importa come basta che non stiamo fermi.-
La sua proposta sembrava impeccabile, e sorprese tutti per l’organizzazione, ma non potevano stare lì a battersi sulle spalle a vicenda e perciò si misero subito all’opera per trovare Daimonas.
Nel giro di pochi minuti il gruppo come era arrivato si allontanò immediatamente, ad eccezione di quei pochi che dovevano rimanere a controllare.
-Da dove potremmo cominciare nya?- chiese Lacie guardando il fratello, impaziente di mettersi al lavoro.
-Prova a cercare delle tracce dove ha trovato il cappello, non credo nel giardino ci sia molto. Io starò in guardia in caso il rapitore sia ancora nei paraggi.-
-Quindi Daimonas è stato veramente rapito?-
La domanda di Sammy mise leggermente in difficoltà il gruppo, che non voleva essere troppo duro con lei, ma alleggerirle la pillola non avrebbe reso migliore la verità.
-Forse, ma lo ritroveremo.- disse Ryujin inginocchiandosi accanto a lei. -E dopo prederemo tutti un gelato assieme.- aggiunse poi pizzicandole il naso strappandole un sorriso.
-E cosa faremo con questo gattino?-
-Potrebbe essere di qualcuno, ho già pubblicato un post sul sito della scuola.- disse Johanna mostrando il telefono alla bambina.
-Quindi non possiamo tenerlo?-
-Potrebbe avere già una famiglia, e sicuramente saranno in pensiero per lui.-
-Hai ragione Ryujin, ma come facciamo con la sua zampina?-
-Direi al momento è l’ultimo dei nostri problemi.- commentò Astral a bassa voce, sperando subito di non esser stato sentito.
-Domani lo porteremo da un veterinario, va bene?- propose gentilmente Johanna, rassicurando la bambina.
Lacie nel frattempo era rimasta tutto il tempo in silenzio concentrandosi nell’avvertire e notare ogni minimo particolare nei dintorni; oltre alla principale macchia di sangue non c’era altro, né segni di lotta o di ribellarsi, e l’odore di Daimonas e del suo rapitore era nascosto sotto una grossa quantità di profumo troppo vaga perché potesse aiutarla ad identificare qualcuno.
Chiunque fosse stato probabilmente sapeva delle persone circondavano il ragazzo ed aveva usato questo stratagemma proprio per evitare lo rintracciassero con l’olfatto, ma solo perché non lo riconosceva non significava non poteva seguirlo.
-Voglio provare ad andare da questa parte nya. C’è un profumo molto inteso e potrebbe essere una pista nya.-
-Ottimo lavoro Lacie.- sorrise fieramente Astral cominciando a seguirla. -Forza venite, non è il caso di separarsi ulteriormente.-
Senza aspettare gli altri, con l’unico desiderio di trovare Daimonas, Lacie cominciò a correre seguendo la scia, che percorse l’intero dormitorio fino a raggiungere il cancello d’accesso alla scuola.
L’odore era molto forte e la ragazza confidava di poterlo seguire a lungo, ma la sua speranza svanì quando arrivarono davanti ad un grosso bidone dell’immondizia e la scia si chiuse lì.
-Bastardo nya…- sibilò la ragazza tuffandosi all’interno, ben sapendo non vi avrebbe trovato l’amico ma volendo comunque controllare, ed infatti non trovò altro che fetida spazzatura.
-Che stai facendo Lacie?- chiese il fratello una volta averla raggiunta.
-Quel tipo ci conosce nya. Ha sviato le loro tracce coprendo l’odore con quello della spazzatura nya!- spiegò l’altra furiosa lanciando per aria il contenuto del bidone, rischiando quasi di colpire Ryujin.
-E non sei in grado di seguire anche questa?- chiese quest’ultimo confuso.
-No nya, sono odori troppo comuni che svaniscono facilmente… mi ha fregata!-
-Forse gli altri avranno più fortuna.- provò a dire Johanna per calmarla, temendo avrebbe rivoltato l’intero bidone.
In quello stesso momento il gruppo di Zell si trovava lungo una scala anti-incendio, cercando di raggiungere il prossimo tetto per continuare la ricerca.
-Speriamo gli altri abbiano più fortuna… mi spiegate ancora perché ci stiamo arrampicando?- chiese Nadeshiko infondo al gruppo, non abituata a quelle corse frenetiche che un momento prima andavano in una direzione e subito dopo cambiavano.
-Perché dall’alto si possono notare dettagli difficili da vedere giù.- rispose Zell in testa, già sul tetto.
-Ma vale anche il contrario!- ribatté la ragazza alzando la voce.
-Non urlare, non è il caso ci vedano.- l’ammonì Seraph per farla smettere.
-Ma cosa vuoi che vedano!-
-Nadeshiko!... per favore… abbassa la voce.- si intromise Ailea mordendosi la lingua per non apparire troppo brusca; dopo tutti i casini aveva avuto con il suo caratterino voleva darsi una sistemata. -Vedila come in un videogioco, ok? Guardando la situazione dall’alto ti accorgi di un cattivo che corre dall’altra parte dell’edificio, capisci?-
-Mmmh, diciamo di sì, ma perché allora io sono qui?-
-Perché sei una bella micetta che vede e sente meglio di noi.- disse stavolta Ayame, avvicinandosi ad Ailea.
-Bel controllo della rabbia, hai una bavetta di sangue. Vuoi il numero del mio psicologo?-
Ailea fissò la ragazza per qualche istante, stringendo i denti. -… sì grazie.- non era certo stupida, non era riuscita a cambiare in tutti quegli anni da sola e difficilmente ci sarebbe riuscita stavolta. Se poi quel tizio era in grado di tenere Ayame a bada significava era veramente bravo.
L’altra fu veramente sorpresa da quella risposta, e le ci volle qualche secondo in più per elaborarla. -Wow, ok. Non mi aspettavo questa risposta… te lo mando.-
-Vogliamo concentrarci di più su Daimonas e meno su queste cazzate?- borbottò Lighneers davanti alle due, ed Ayame incredibilmente gli rispose a tono.
-Ehi, cucciolo, Daimonas sarà anche importante ma lo è anche la stabilità personale.-
-E voi ne avete in abbondanza eh?-
-Qualcuno ti butterà giù da un palazzo prima o poi.- disse Khal con tono scherzoso, ma più serio che mai.
Forse sarebbe stato proprio lui a farlo.
-Qui non c’è niente, proseguiamo.- Zell non aveva fatto altro che ignorarli controllando oltre i bordi se c’era qualcosa di strano, ma non trovando nulla preferì continuare.
Appena il gruppo riprese a muoversi Khal  ne approfittò per raggiungerle Ailea, parlando a bassa voce per farsi sentire solo da lei. -Ehi, sei sicura di voler andare da uno psicologo? Io trovo tu sia perfetta così.- il suo timore principale era che le facessero il lavaggio del cervello per convincerla ad allontanarsi da lui; a quel punto non avrebbe potuto fare altro che ricorrere ad estremi rimedi.
-Penso di sì, non voglio più esagerare con i miei attacchi di rabbia, e quando mi intestardisco creo solo brutte situazioni…-
-Ma queste cose fanno parte di te, e ogni tuo dettaglio è meraviglioso. Chi non lo accetta dovrebbe semplicemente andarsene, anzi dovresti allontanarli tu.-
-Non sarebbe un po’ estremo?-
-Sarebbe solo giusto, ma la scelta di andare comunque rimane tua. L’importante è che non ti inculchi in testa strane idee.- disse il ragazzo lasciando scorrere la frase.
-In che senso?- chiese lei confusa.
-Beh sai alcuni psicologi si approfittano dei pazienti, gli fanno credere il problema siano loro, minano la tua sicurezza e ti cambiano.-
-Ma non è il loro lavoro evitare queste cose?-
-Quando ci sono di mezzo i soldi è tutt’altro discorso. Magari aspetta di esserne sicura prima di farlo, puoi sempre parlare con me ed io sarò sempre pronto ad aiutarti.- continuò lui sorridendole angelicamente, piantando un piccolo dubbio dentro di lei.
-Va bene… concentriamoci solo su Daimonas adesso.-
La ricerca per l’intero gruppo stava continuando strenuamente ormai da quasi un’ora, e più il tempo passava più Jack sentiva il mondo crollargli addosso.
Tutto ciò a cui riusciva a pensare era al fatto non era stato in grado di proteggere Daimonas, e che in questo momento poteva già essere successo il peggio.
La voce di Annabelle alle sue spalle lo distolse momentaneamente da quel flusso di pensieri, anche se per poco. -Vuoi fare una pausa?- chiese lei guardandolo preoccupato, era diventato ancor più pallido e con la sua carnagione grigiastra non era poco da dire.
-Nemmeno per sogno, dobbiamo trovarlo.-
-Lo so ma… sembri star male.- continuò lei non volendo spingere troppo.
-Sto male perché lui non è qui con me!-
-Jack, lo troveremo.- disse Hope provando a rassicurarlo, ma ormai non c’era più nulla da fare.
-Lo stiamo dicendo da un’ora, e guardate il risultato!-
-Ma non ci fermeremo fino a quando non ci saremo riusciti, puoi fidarti.- continuò imperterrita la ragazza, non volendo abbandonare quella speranza.
-Facile parlare quando non è il tuo ragazzo nei guai!-
-Non urlarle contro Jack.- si intromise Alexander, guardando il ragazzo minacciosamente, ma l’altro non ne fu toccato.
-Altrimenti che mi fai?-
-Basta litigare non servirà a nulla!- disse Milton sperando di poter evitare il peggio. -Perdiamo solo tempo, non ne vale la pena.-
-Allora sarà meglio non urli più contro Hope.- rispose Alexander senza arretrare di un passo.
-Tesoro per favore, basta…- sussurrò la ragazza prendendolo per il braccio provando a trascinarlo lontano, ma l’altro non si mosse.
-Ehi qui avete bisogno di raffreddare i bollenti spiriti.- disse Cirno incrociando le braccia.
-Adesso non ho voglia di sentire le tue battute Cirno.- borbottò Jack fregandosi il viso con una mano, ormai esasperato.
-E io le vostre lamentele. Vi ghiaccerò le bocche se continuate.-
-Sapete, per una volta le do ragione.- disse Grace mettendosi di fianco all’amica. -Dobbiamo continuare a muoverci, se stiamo fermi troppo a lungo potremmo perdere delle tracce.-
-Che tracce?! Dimmi quali perché io non ho visto niente fino ad ora!- urlò Jack spaventando alcune persone in lontananza. -Qualsiasi cosa facciamo non sta servendo a niente!-
-Tesoro, prendi un respiro profondo, hai bisogno di calmarti.- disse Yume avvicinandosi cercando di prenderlo per mano, ma lui la scacciò bruscamente.
-Non ho bisogno di respirare!- sia letteralmente che figurativamente, ma non c’era bisogno di specificarlo.
-Per favore cucciolo, ne hai bisogno…-
-Non sono un bambino non chiamarmi così!- ormai ogni parola dei suoi amici non faceva altro che far aumentare la sua rabbia e l’ansia che provava. Il peggio era che capiva perfettamente cercassero di aiutarlo, ma non era in grado di controllare le sue emozioni al momento.
-Jack siamo qui per te, non allontanarci per favore.- disse Johanna cercando di aiutare Yume.
-Dovreste essere qui per Daimonas non per me! Per lui!-
-E lo siamo, ma se continui a svalvolare in questo modo non possiamo fare niente.- si intromise Vladimir ormai con poca pazienza rimasta. -Hai detto bene, non sei un bambino, quindi smettila di comportarti come tale e calmati. Il rapitore del tuo ragazzo potrebbe passarci vicino in questo momento e non lo noteremmo perché siamo impegnati a gestire la tua crisi di nervi.- sapeva essere duro con le parole, ma non per cattiveria. Il modo migliore per scuotere le persone certe volte era dire la verità senza mezzi termini e costringerli ad affrontare la verità.
Sicuramente era una situazione orribile e difficile per Jack, ma non c’era bisogno la peggiorasse.
Dall’altra parte il ragazzo era ad un passo dallo strapparsi i capelli, ma voltandosi cercò di seguire i consigli degli amici, e respirò a pieni polmoni stringendo le mani tra loro come alla ricerca di un appiglio.
Dopo avergli dato qualche minuto per calmarsi Milton si avvicinò, prendendolo per mano.
-Andiamo avanti, va bene? Per Daimonas.-
-… ok.-
 
 
 
 
 
 
 
 
Daimonas:
 
La testa del ragazzo doleva terribilmente a causa del colpo subito ed un atroce fischio alle orecchie gli impediva addirittura di pensare, tutto ciò che sapeva, o almeno intuiva, era che stava venendo trasportato da qualcuno.
Avvertiva l’erba del giardino attorno al dormitorio lungo la propria guancia e l’odore della notte misto al proprio sangue, presto però l’erba venne sostituita dall’asfalto e tutto ciò che riuscì a sentire fu un fetido odore lo disgustò.
Questo si attenuò solo dopo qualche minuto, quando si sentì avvolgere all’interno di qualcosa, una specie di sacco, ed a quel punto cominciò a sentire un chiaro odore di plastica.
Probabilmente era stato chiuso dentro qualcosa perché l’ossigeno sembrò diminuire e respirare fu più difficile.
Venne trascinato ancora per qualche metro poi qualcuno lo sollevò, mettendolo in uno spazio estremamente piccolo e scomodo, e sentì il rumore di qualcosa che veniva sbattuto con forza, colpendo anche la sua testa.
L’unica cosa di cui poteva essere certo ora era di trovarsi dentro una macchina, sentendone da vicino il motore, ma l’ossigeno non faceva altro che scarseggiare ed il dolore alla testa aumentò, facendolo svenire nuovamente.
L’oscurità lo accompagnò durante l’intero tragitto, ma un improvviso dolore lo risvegliò da quel torpore, facendolo finire in un incubo.
Si trovava in una stanza piccola e senza finestre, dai muri in metallo rovinati e con dei ganci appesi alle pareti, un odore di medicinali impregnava l’aria ed una piccola lampada era accesa sopra di lui.
Con la testa che ancora girava tentò di rialzarsi ma fu impossibile, era bloccato a terra con delle catene di piombo legate ai polsi ed alle caviglie, che a malapena gli permettevano di stare seduto.
Un’onda di panico gli tolse il respiro quando sentì una voce alle proprie spalle.
-Il volto del Signore contro i malfattori, per cancellarne dalla terra il ricordo…-
I passi di Richardson risuonarono uno dopo l’altro attorno al ragazzo, avvicinandosi fino a quando non poté guardarlo negli occhi. -Non potevi sfuggirmi, abominio. Non importa quante anime corrompi per proteggerti.-
Daimonas non rispose cercando disperatamente di liberarsi, ma più si muoveva più si sentiva debole, l’uomo nel frattempo si spostò dall’altro lato della stanza avvicinandosi ad un tavolino, raccogliendo un grosso martello a due mani, tornando dal ragazzo portandosi alle sue spalle.
-La via del Signore è una fortezza per l’uomo retto, mentre è una rovina per i malfattori!-
Alzando il martello fino alla testa l’uomo lo abbassò con tutta la sua forza, schiacciando sotto il suo peso la coda di Daimonas, rompendola a metà.
-AAAAH!- il suo urlo agonizzante riempì l’intera stanza, ed a questo ne seguirono altri quando il prete continuò a colpirlo fratturandola in più punti, facendo unire alle grida l’atroce suono delle ossa che si rompevano.
-Il tuo corpo è il simbolo del male, e questa oscenità è solo una delle prove più evidenti. Soffrirai per questo oltraggio a Dio.- abbandonando il martello a terra l’uomo si diresse nuovamente verso il tavolo, raccogliendo una sparachiodi e mostrandola chiaramente al ragazzo in modo capisse cosa intendeva fare.
La coda di Daimonas ormai era ridotta in pezzi e provare a muoverla non faceva altro che procurargli un intenso dolore, questo però non impedì al prete di causargliene uno ancor peggiore quando tirandogliela posizionò la sparachiodi proprio sulla punta, trapassandola da parte a parte.
Il dolore fu così intenso da privare completamente il ragazzo delle forze rimaste, ma proprio quando stava per perdere i sensi il professore lo afferrò per i capelli colpendolo al viso con un pugno, rompendogli il naso ed impedendogli di avere quel breve momento di pace.
-Abbiamo solo iniziato.-
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Khailea