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Autore: Yurippe    05/07/2021    9 recensioni
Storia ambientata nell'universo dei vampiri, Andrew, Sarah e Kai appartengono a Sarah Shirabuki.
Serena Kuran, la mezza vampira con il potere di aiutare le anime irrequiete nei sogni è caduta nel tranello di una di esse e si ritrova imprigionata nell'oblio, da cui non può più fare ritorno Ma, qualcuno verrà in suo soccorso, chi? e sopratutto...ce la farà? non resta che scoprirlo.
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un lampo rosso illuminò per un secondo quel luogo buio di perdizione.

Da quel lampo venne fuori una figura: quella di un giovane vampiro dai capelli neri disordinati e gli occhi color del ghiaccio, gli unici insieme alla sua carnagione pallida che spiccavano in tutta quella oscurità, avvolto nel suo lungo mantello, nero come i suoi capelli e il resto dei vestiti che portava sotto di esso: Kai Kuran, uno dei più potenti della sua razza.

Egli si portò il mantello dietro le spalle con un gesto della mano per poi guardarsi attorno con fare pensieroso, come se stesse cercando di udire qualcosa.

“Dev’essere qui, da qualche parte…”

Kai cominciò subito a camminare lungo il corridoio di quel posto oscuro, tranquillo come se lo conoscesse da sempre, infatti il posto che appariva come quello di un semplice, ma buio corridoio di una casa ottocentesca con mobili, quadri, candelabri e specchi era in realtà l’oblio, il luogo di non ritorno, dove le anime cattive e irrequiete stavano.

Luogo di non ritorno per tutti, tranne che per lui, le cui tenebre gli facevano da padrone, egli era in grado di andare e tornare da lì a suo piacimento, senza perdersi o cadere in stupidi tranelli.

Ma Kai non si trovava lì per divertimento, era lì per una missione precisa: salvare sua nipote Serena, figlia di suo fratello Andrew, che durante una delle sue missioni, quella di aiutare le anime irrequiete tramite i sogni, era caduta nel tranello dello spirito di turno, venendo così trascinata nel nulla.

Kai Kuran era l’unico che poteva salvarla dall’oblio eterno, così Andrew e la sua ex moglie Sarah avevano chiesto aiuto a lui. Doveva ammettere che fu dura accettare l’incarico dato non era in buoni rapporti con il suo gemello rosso, ma infondo era di sua nipote che si parlava, senza contare la disperazione che avrebbe colto Andrew e Sarah nel non rivedere più la loro “bambina”, quindi eccolo lì.

Kai camminò per un paio di minuti fino a che…

“Da questa parte…” con uno scatto felino si rigirò indietro, portando il mantello alle sue spalle per poi tornare da dove era venuto, ma stavolta con una destinazione precisa: una porta di legno rossa, che subito non aveva notato ma da cui poi aveva percepito l’essenza di Serena.

Non appena aprì la porta ne ebbe infatti conferma: sua nipote era in mezzo alla stanza, completamente nuda, con dei rovi intorno al corpo, le braccia aperte come un cristo in croce tenute su dal filo spinato, l’esile corpo era privo di qualsiasi indumento, con i rovi che nascondevano più parti di esso, tra cui i due piccoli seni che erano coperti anche dai lunghi capelli biondi che le cadevano davanti al viso in quel momento rivolto verso il basso e gli occhi erano chiusi, o dormiva oppure, cosa più probabile, era svenuta.

Kai Kuran in un contesto diverso avrebbe contemplato tale visione celestiale ma quello non era né il luogo né il momento adatto, quindi, con passo deciso, si avvicinò a lei e a voce alta la chiamò:

“Serena Kuran, svegliati!”

Serena Kuran, udita quella voce, aprì gli occhi blu, lì sbattè un paio di volte e quando ebbe finalmente messo a fuoco la vista sussurrò “zio Kai?”

Il tono che veniva fuori era sofferente, la sofferenza di una persona che in quei giorni ne aveva viste troppe, sofferente ma allo stesso tempo sollevata di vedere, finalmente, una figura famigliare.

Il corvino annuì serio, per poi prendere parola “si, sono io. Ora ti tiro fuori dal pasticcio in cui ti sei cacciata…”

Ma nel momento in cui lui stava alzando la mano, in modo da usare un incantesimo di liberazione, la voce della nipote interruppe la sua azione.

“Ma... come faccio a sapere se sei veramente tu e non un anima che mi vuole ingannare?”

Kai non si sorprese di quella domanda, infondo come poteva biasimarla? Era stata in quell’orribile posto per cinque giorni e chissà cosa aveva passato e visto lì dentro, conoscendo le presenze che abitavano tale posto poteva solo immaginarselo, quelle giocavano con le menti dei loro prigionieri e anche in modo sporco, lui stesso che con le tenebre ci andava a nozze e praticava la magia nera ne aveva viste tante e sapeva cosa si nascondeva nel buio: cose pericolose, di cui solo una persona pratica poteva metterci mano, senza rischiare la vita.

Infatti a chi non ne sapeva niente, o era comunque inesperto, era sconsigliato inoltrarsi troppo in quella materia, ma, era anche vero che a volte si era costretti, come nel caso di Serena per via del suo dono da mezza vampira. Il dono di aiutare le anime non in pace a raggiungere la luce tramite i sogni, era un bel dono si,  ma anche molto pericoloso, non si sapeva che anima le sarebbe capitata, c’erano tante anime buone quanto cattive e lei sapeva che doveva stare molto attenta, ma a quanto pare stavolta uno di questi spiriti era stato più furbo di lei.

Kai avrebbe tanto voluto sapere come l’entità era riuscita a ingannarla, ma quello non era il momento giusto, quindi si ripromise di indagare una volta risolta la situazione.

Egli tirò un lungo respiro e con lo stesso tono serio, ma deciso e professionale, cosa rara da uno come lui, prese parola:

“Serena Kuran, ascoltami bene: sono Kai, tuo zio, so che sei nata il dieci settembre, i tuoi genitori si chiamano Andrew e Sarah, sono due vampiri nobili purosangue, hai una voglia a forma di cuore nella caviglia sinistra, il tuo dolce preferito è la crostata alla nutella e il tuo animale guida è il lupo bianco… pensi che tutte queste cose le saprebbe chiunque?”

Serena rimase qualche secondo in silenzio, come in riflessione: è vero... alcune cose, come ad esempio l’animale guida, le sapevano solo i famigliari e non era una cosa a cui chiunque poteva arrivare, quindi non c’erano dubbi, quello era davvero zio Kai, il fratello gemello di suo padre.

Fece un lieve sorriso e stava per prendere parola ma, venne interrotta dallo zio che tirando su una mano e mettendola sopra a quegli arbusti la liberò in un nanosecondo.

La ragazza ebbe il tempo di cadere, per fortuna in piedi, e realizzare il tutto che subito il mantello, che lo zio indossava fino a poco fa, le arrivò addosso.

Fece in tempo a sistemarselo intorno al corpo che Kai prese subito parola:

“Ok che sono uno a cui piace il gentil sesso ma ho una mia dignità e so quando è il momento di pensarci e quando no e questo è decisamente un momento no. Adesso ascoltami bene: prendi la mia mano e mi raccomando qualsiasi cosa tu veda o senta non ascoltarla e non mollare la mia mano per nessun motivo. Per salvare una persona dall’oblio c’è una sola possibilità e se questa non va a buon fine non si può più ritentare, quindi non fare scherzi”.

A quelle parole Serena annuì freneticamente un po’ spaventata, non intendeva rimanere in quel posto orribile un minuto di più, quei pochi giorni lì le erano bastati e avanzati.

Così prese la mano dello zio che in quel momento le infuse calma e sicurezza, cosa che non le aveva mai trasmesso prima di allora, e insieme a lui iniziò a camminare.

Entrambi iniziarono ad avanzare in quel corridoio che pareva infinito, nessuno dei due diceva una parola, l’unica cosa che volevano fare era andarsene da lì il prima possibile.

Ma, dopo che ebbero percorsi alcuni metri le candele di uno dei candelabri messi nel corridoio si spensero, come se qualcuno ci avesse soffiato sopra e il gelo calò su di loro, tanto che persino lo specchio che stava alla loro destra si ghiacciò tutto.

“Che cosa succede??” chiese Serena, alquanto spaventata.

Kai, al contrario suo, osservò lo specchio che si era ghiacciato poco fa, serio ma calmo allo stesso tempo, la calma di una persona che non era affatto estranea a queste cose, per poi dire “chiunque ti abbia intrappolata ha scoperto che ti sto portando via e sta tentando di fermarci, non vuole lasciarti andare… mi raccomando: ricorda ciò che ti ho detto, se non lo fai metti a rischio anche me!”

Detto questo il vampiro purosangue riprese a camminare, stavolta con passo più veloce, quasi correndo.

Serena dopo aver udito quelle parole strinse di più la mano dello zio, non conosceva tutte quelle regole ma ora che le sapeva sarebbe stata ancora più prudente di prima, non intendeva rimanere in quel luogo e tantomeno mettere in pericolo un'altra persona per la sua impudenza, no!

Kai era concentrato nel suo obbiettivo: andava dritto, senza guardarsi intorno, solo davanti a sé, in modo così da raggiungere la meta che li avrebbe condotti all’uscita.

“Aaaaaaah!”

Un urlo improvviso della nipote lo costrinse ad arrestare il passo e a girarsi alle sue spalle, dove potè vedere cosa aveva spaventato in quel modo la figlia di Andrew: una mano infatti era uscita dal terreno, le aveva afferrato la caviglia e non intendeva lasciarla.

Il corvino non perse tempo, dalla tasca della giacca tirò fuori un coltellino e lo lanciò, piantandolo sulla mano che emise uno strano lamento, per poi mollare la caviglia della sua preda.

Nello stesso momento che la caviglia della ragazzina venne lasciata però accadde il peggio: infatti milioni e milioni di mani spuntarono dalle pareti, mani che volevano acchiapparli e non lasciarli più andare.

Kai a quel punto digrignò i denti assai scocciato “chiunque ti abbia imprigionata è davvero cocciuto! Forza, muoviamoci, abbiamo meno tempo di quanto credessi!”

I due ripresero il cammino, ma stavolta corsero, con tutte le mani intorno che cercavano di afferrarli.

Quella corsa pareva infinita e con essa il tempo stringeva, ma, quando ormai tutto pareva perduto ecco che accadde il miracolo: a pochi metri da loro infatti, si aprì un portale bianco, quella era l’uscita, la loro salvezza.

Zio e nipote non dissero una parola, entrambi sapevano che quella era la porta d’uscita e l’unica cosa che volevano fare era attraversarlo.

Bastò una semplice occhiata d’intesa tra i due, forse l’unico che si erano mai lanciati, per poi annuire e lanciarsi dentro di esso.

 

*

 

Kai Kuran ricomparve pochi secondi dopo, nella stanza da letto della nipote minore: la missione era andata.

Non ebbe nemmeno il tempo di riprendersi un attimo che subito suo fratello lo assalì.

“Kai, sei tornato! È andato tutto bene?? Vero?? Si? Allora dov’è mia figlia?? Perché non è qui con te?? Dimmelo!”

Il tutto urlando e prendendolo per il la giacca, iniziando a scuoterlo violentemente, cosa che al corvino diede altamente sui nervi. Così lo fermò prendendogli le mani e guardandolo con uno sguardo di rimprovero prese parola.

“Calmo fratello, calmo. La missione è andata bene, seppure con non poche difficoltà, ora dimmi… ti sei forse dimenticato che tua figlia ha un potere che la fa agire nel mondo onirico? No? Bene! Allora dimmi come puoi pensare che ricompaia così come sono comparso io! guarda verso il letto!”

Infatti Serena Kuran riaprì gli occhi in quel preciso momento, finalmente libera di quell’incubo senza fine,

Non ebbe quasi il tempo di tirarsi su seduta che subito i suoi genitori Andrew e Sarah corsero ad abbracciarla, quest’ultima lo fece in lacrime, lacrime che poco dopo invasero anche gli occhi della ragazzina.

Kai, dal canto suo, rimase in disparte, appoggiato allo stipite della porta e con le braccia incrociate al petto. Il suo dovere lo aveva fatto, aveva salvato sua nipote e probabilmente nessuno dei suoi famigliari, o parenti, se lo sarebbe ricordato, anzi, probabilmente già dal giorno dopo sarebbe tornato il clima teso di sempre.

Ma… ecco che mentre pensava a quelle cose una cosa improvvisa accadde, una cosa che lo fece sorridere di cuore, facendolo sentire ripagato per quello che aveva fatto, capendo che la sua buona azione non era stata vana, che qualcuno gli sarebbe stato riconoscente per sempre.

Serena infatti, si era alzata dal letto e abbracciandolo forte gli sussurrò:

“Grazie per avermi salvato la vita, zio”.

 

 

 

 

 

  
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