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Autore: luvsam    05/07/2021    4 recensioni
Quella mattina il buonumore di Dean gli stava dando veramente ai nervi e Sam avrebbe dato qualsiasi cosa per farlo tacere, ma papà era ancora arrabbiato per la scenata del giorno prima e non poteva certo permettersi di iniziare un combattimento anche con suo fratello.
E dire che fino a poche ore prima si era sentito davvero felice perché il coach Maverick aveva diramato le convocazioni per la finale di calcio under 16 ed era dentro, non poteva crederci. Era stato su di giri per tutta la giornata discutendo con i suoi compagni degli avversari, di schemi ed eventuali rigoristi, e già si immaginava a correre sul campo.
Uscendo da scuola aveva visto l’Impala e aveva riconosciuto subito suo padre. Era una rarità che andasse a prenderlo alla fine delle lezioni e aveva pensato che ne avrebbe approfittato subito per chiedere il permesso per andare ad Austin con la squadra, ma qualcosa nella postura rigida del genitore lo aveva messo in allarme. Si era avvicinato e aveva riconosciuto il signor Rhodes e da lì tutto era andato storto.
Genere: Angst, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non appena il più piccolo dei Winchester tornò cosciente, Dean gli sorrise dandogli il buongiorno, ma lui non rispose.
“Ehi, squirt, non si saluta?”
“Dean, aspetta. Ti ricordi che cosa ti ho detto prima? Dagli un attimo di tempo per riordinare le idee”
Sam richiuse gli occhi dopo aver pigramente osservato quello che lo circondava, ma suo padre gli afferrò il mento con una mano e lo costrinse a guardarlo.
“Ragazzino, anteriore e centrale! Come ti senti?”
“Voglio dormire”
“Non è quello che ti ho chiesto”
“Per favore, sono stanco”
“Hai dormito abbastanza, è ora di alzarsi”
“No, lasciami stare”
“Sammy, dove siamo?”
“Non lo so”
“Risposta sbagliata! Concentrati e dimmi dove siamo”
Il più giovane dei Winchester si guardò di nuovo intorno e poi mormorò:
“Bobby”
“Adesso va meglio. Come ti senti?”
“Uno schifo”
“Ti fanno male le gambe?”
“Anche le braccia”
John cominciò a distendere i muscoli del figlio minore e Dean prese a imitare i gesti del genitore.
Dopo un po' Sam sospirò e il padre chiese:
“Stai meglio?”
“Sì”
“Ti mettiamo in piedi allora e non appena sei più lucido, dobbiamo parlare”
“Papà, magari non oggi, non credi?”
“No, Dean, proprio oggi, ci sono delle questioni da affrontare subito. Adesso hai anche tu il quadro completo e tuo fratello ci deve spiegare per quale motivo ha solo considerato l’idea di lasciarci”
“Lo sai perché”
“Come, Sam?”
“Sai perché non ti ho detto del college, ero sicuro che avresti reagito come hai fatto”
“E farò anche peggio se solo osi vedere ancora un consulente”
Sam, ormai completamente sveglio, si mise a sedere, fissò il genitore e rispose:
“Non sarò minorenne per sempre”
“Stai ricominciando a sfidarmi?”
“Sto solo dicendo che presto potrò decidere di fare quello che voglio e non potrai legalmente fermarmi”
“Me ne sbatto della legge, tu non andrai da nessuna parte”
“Sì che me ne andrò, frequenterò il college e mi costruirò la vita che mi hai tolto per tutti questi anni”
“Stiamo ritornando a ieri mattina, Samuel, vuoi davvero un supplemento di cinghiate?”
“Ehi, non si usa la cinghia in casa mia”
John si voltò e Bobby vide sulla soglia della stanza.
“Niente cinghia, mi sono spiegato?”
L’ex marine pensò immediatamente alla conversazione avuta con il suo amico riguardo il padre e disse:
“Mi dispiace, amico, non volevo mancarti di rispetto”
“Ovviamente no, ma tu sai che cosa penso di un certo tipo di punizioni. Non voglio interferire in una discussione di famiglia, ma, se sei deciso ad arrivare a tanto, non lo fai sotto questo tetto”
“Capito, Bobby”
“Forse sarebbe una buona idea se tu ti allontanassi un po' e il ragazzino facesse una doccia e poi mangiasse qualcosa”
“Bobby”
“John, è chiaro che non risolverete la questione in poco tempo e visto che siete entrambi sul piede di guerra, suggerirei un break”
“Bene, faremo come vuoi, ma, Samuel, non finisce qui”
L’uomo si alzò, lasciò la stanza e scese velocemente al piano di sotto.
“Papà, aspetta”- chiamò Dean inseguendolo.
“Che c’è, ragazzo?”
“Dove stai andando?”
“Bobby ha ragione, è meglio che gli stia lontano, o non rispondo di me. Non andrà mai al college, dovessi rinchiuderlo a vita nella panic room di Bobby”
“Papà, Sammy capirà, vedrai che…”
“Vieni a bere una birra con me?”
“Se ti fa piacere avere compagnia, certo”
“Sì, mi fa piacere”
John prese le chiavi del suo pick up e dopo pochi minuti i due Winchester stavano lasciando il Singer Salvage.
Non appena Sam sentì il rumore del motore, tirò un sospiro e disse:
“Grazie, Bobby”
“Per che cosa mi ringrazi, ragazzo? Non conosco i dettagli, ma non hai fatto una buona cosa nascondendogli la tua intenzione di lasciare la caccia”
“Non l’ho mai nascosta e lo sai”
“So anche che tuo padre si farebbe ammazzare prima di permettere che vi accada qualcosa e se è così contrario al college, forse avrà le sue ragioni”
“La sua unica ragione è che non potrebbe più controllarmi”
“Sam, John non vincerà il premio per il padre dell’anno, ma, nonostante tutti i suoi difetti, non ho mai dubitato per un secondo del suo amore per voi due”
“Amore? Un genitore che ti ama si riempie di orgoglio se sente che suo figlio può andare a Stanford, non si sfila la cinghia e gliele suona di santa ragione”
“Ho già chiarito che cosa penso della cinghia, ma tuo padre non è un uomo manesco e ultimamente tu hai grosse difficoltà a tenere la bocca chiusa”
“Vuoi dire che è colpa mia?”
“Voglio dire che tu non fai nulla per non fargli saltare i nervi”
Il ragazzo abbassò la testa e tacque.
“Ascolta, io lo capisco, okay? Capisco che vuoi una casa, capisco che vuoi fermarti in una scuola per più di qualche settimana e capisco che vorresti avere degli amici, ma questo non significa che la ragione sia tutta dalla tua parte”
“Perché non vuole fermarsi? Perché non capisce che io…”
“E tu capisci come sta lui, Sam? Riesci ad immaginare quanto gli manchi tua madre e quale responsabilità sia stata ritrovarsi all’improvviso da solo con due bambini piccoli?”
“No, perché né lui né Dean si disturbano mai a raccontarmi di mamma, io non so niente di lei”
“Solo perché fa tanto male parlare di chi non c’è più”
“Ma io ci sono, se n’è accorto che sono vivo?”
“Lo sa benissimo “
“E allora perché non lo dimostra?”
“Tuo padre non si preoccupa per te?”
“No, è troppo impegnato a rischiare il culo per dei perfetti sconosciuti”
“Davvero? E allora chi era la persona che è rimasta con te sul pavimento del mio bagno e ti ha impedito di battere a terra la testa durante la crisi? Chi ti ha confortato quando hai ripreso conoscenza e chi ha passato tutta la notte accanto a te cercando di abbassare la febbre?”
Sam si morse un labbro e rispose:
“Papà”
“Sì, quel papà contro il quale ti stavi scagliando fino a pochi minuti fa. Credimi, ho una bella esperienza di genitori di merda e John non lo è. Quell’uomo ti ama e ti proteggerebbe a costo della sua stessa vita”
“Ma, se gli importa, allora perché non mi lascia vivere? Perché non posso essere come tutti gli altri? Nessuno dei miei compagni di scuola vive in un’auto o in motel di merda, nessuno di loro deve alzarsi alle cinque del mattino per correre e nessuno di loro deve sentirsi uno sbaglio solo perché non riesce a centrare un fottuto bersaglio”
L’adolescente balzò fuori dal letto e si precipitò fuori casa senza che Bobby potesse fermarlo. Corse a piedi nudi fra le carcasse delle auto inseguito da Rumsfeld e non si fermò fin quando non raggiunse l’angolo della rimessa, che lo aveva sempre accolto quando era arrabbiato o triste per qualcosa. Entrò in un vecchio Dodge e si stese sul sedile anteriore lasciando finalmente libere le sue lacrime.
Nel frattempo John e Dean erano andati a pranzo in un diner, poi si erano trasferiti in un bar e il più anziano dei Winchester stava rimuginando sulla situazione. Suo figlio aveva ragione, non avrebbe potuto trattenerlo se avesse voluto andare una volta diventato maggiorenne e questo significava che doveva farla finita il più presto possibile.
“Dad”
“Sì, figliolo?”
“Se hai cambiato idea e vuoi restare solo…”
“No, voglio che resti e che mi aiuti a trovare una soluzione”
“Ho paura di perderlo”
“Lo fermerò, non so come, ma lo farò”
“Papà, non ti incazzare, ma forse…”
“No, assolutamente no. Non deve stare da solo, non può stare lontano da noi”
“Perché sei così ferocemente protettivo nei confronti di Sam? Non mi hai mai tenuto così al guinzaglio. Non voglio perorare la sua causa e non voglio che vada via, ma è un dato di fatto che imponi a Sammy molte più restrizioni di quelle che io avevo alla sua età”
“Tu sei un’altra cosa”
“Questo che cosa vuol dire? Sono il figlio preferito o roba del genere?”
“Non si tratta di questo”
“E, allora, di cosa? Se vuoi che ti aiuti, devi raccontarmi tutta la storia”
“Dean, non posso”
“Al telefono mi ha detto che ti fidi solo di me quando si tratta di Sammy”
“Ed è così, ma non posso metterti questo peso sulle spalle”
“Papà, ti prego. Sono grande da una vita e magari è arrivato il momento di condividere”
John guardò negli occhi il figlio e chiese:
“Giurami che non racconterai niente di quello che ti dirò”
“Te lo giuro”
L’uomo esitò ancora sapendo che, se avesse parlato, non ci sarebbe stato ritorno, poi inspirò rumorosamente e raccontò a Dean che il demone, che aveva ucciso sua madre, si chiamava Azazel e che aveva fatto del male anche a Sammy. Gli parlò di Missouri e della volta in cui, sotto ipnosi, gli aveva fatto ricordare di aver pulito la bocca sporca di sangue del suo bambino mentre erano seduti sul cofano della loro auto e la loro casa bruciava ancora. Gli raccontò di aver saputo da alcuni demoni che l’attacco alla sua famiglia non era stato casuale e che Mary era stata solo uno spiacevole inconveniente durante la visita di Azazel. Confessò al suo primogenito di aver sottoposto il suo bambino a continui test per assicurarsi che crescesse umano e di averli spesso portati a Blue Heart per permettere a Padre Jim, l’unico a conoscere la storia, di tenere Sam dalla parte giusta della barricata. Gli disse che in certi momenti la disperazione lo aveva agguantato così forte da fargli fare delle cose di cui si vergognava, poi John tacque sotto il peso del ricordo.
Dean gli strinse forte un braccio e gli chiese di continuare.
“Per favore, papà, voglio sapere contro cosa devo combattere”
L’ex marine sapeva di non potersi più tirare indietro e raccontò così di una volta in cui si era trovato faccia a faccia con un demone che gli aveva detto, prima di morire, che presto avrebbe perso il suo bambino per sempre perché la sua parte oscura aveva cominciato a manifestarsi. Era tornato al motel in preda al panico temendo di scoprire che Dean era morto e che Sammy era sparito, ma, quando era entrato, aveva trovato i suoi figli addormentati uno accanto all’altro. La paura di perdere entrambi lo aveva spinto a prendere una decisione e aveva portato via suo figlio minore. Gli disse che si era fermato in un posto isolato e aveva pianto fuori dall’Impala stringendo tra le mani la pistola. Raccontò a suo figlio di aver chiesto perdono a Mary per quello che stava per fare, poi aveva preso in braccio il suo bambino.
Il maggiore dei Winchester vide gli occhi di suo padre riempirsi di lacrime e la cosa lo spaventò. John era il suo eroe, la sua roccia e non aveva mai pensato che potesse nascondere un dolore così grande.
“Io ero sicuro che ce l’avrei fatta, ma poi continuavo a guardarlo mentre dormiva tranquillo fra le mie braccia e ho messo giù la pistola. Non ho potuto, Dean, non ho potuto fargli del male. Capivo razionalmente che stavo facendo la scelta sbagliata, ma il mio amore per lui è stato più forte. L’ho abbracciato e a un certo punto Sammy si è svegliato. Si è un attimo agitato perché non si aspettava di non trovarsi accanto a te, poi mi ha riconosciuto e ha sorriso.
Si è nascosto nel mio petto ed è tornato a dormire stringendo le mie piastrine. Si è fidato di me e in quel momento ho giurato davanti a Dio che lo avrei protetto finché avrò vita.”
John guardò Dean e chiese:
“Mi stai odiando adesso?”
“No”
“Anche se ti ho confessato di aver quasi ucciso tuo fratello?”
“No, papà, non potrei mai odiarti perché so che ami Sam e penso che tu ti sia sentito con le spalle al muro”
“E’ così, ma forse tua madre ha vegliato sul nostro bambino e gli ha fatto aprire gli occhi per fermarmi. Quando sono tornato al motel, vi ho preso entrambi tra le braccia ed è stato allora che ho deciso che dovevo addestrarvi a combattere. Volevo che foste pronti, soprattutto volevo che Sam crescesse forte per combattere contro…”
“Sammy non diventerà malvagio”
“Dean, ti ho detto che io per primo non sono riuscito a far del male a tuo fratello, ma è un dato di fatto che quel demone lo ha contaminato con il suo sangue e questo potrebbe trasformarlo. Secondo la mia amica Missouri Sammy ha un enorme potere”
“Quale potere? Di che cosa stai parlando?”
“Missouri lo ha solo percepito, dice che lui non ne è consapevole”
“Quando hai portato Sammy da questa donna?”
“Non lo ha incontrato fisicamente”
“E come ha fatto a dire che…”
“E’ una sensitiva ed è convinta che, anche se fino ad adesso il suo potere è dormiente, non vuol dire che lo resterà per sempre”
“Ha detto un mondo di cazzate, non c’è niente di speciale in Sammy”
“Dean, so che è tanto da mandare giù, ma è la verità”
“Sam non ha mai fatto male a nessuno, è la persona più buona che conosco”
“Lo so, e questo potrebbe metterlo in pericolo perché si fida troppo degli altri. Tu stesso sei dovuto intervenire più volte contro un paio di bastardi, o sbaglio?”
“In pericolo? Che cosa non mi hai ancora detto?”
“Dean, io non ne sono ancora sicuro e fin quando…”
“Adesso non puoi tirarti indietro, ho il diritto di sapere che cosa può succedere a mio fratello”
John esitò un momento, poi disse:
“Dean, potremmo dover uccidere Sammy”
“Che cosa?”
“ Azazel tornerà a prendere i suoi bambini speciali”
“Bambini speciali? Ce ne sono altri?”
“Purtroppo sì, quel figlio di puttana ha distrutto anche altre famiglie e ha contaminato con il suo sangue bambini che avevano la stessa età di Sam.
Non so quale sia esattamente il suo piano, ma in tanti mi hanno confermato che tuo fratello sembra essere il primo della sua lista di reclutamento”
“Reclutamento per cosa?”
“Non lo so”
“Perché lui?”
“Non lo so”
“Papà”
“Davvero, Dean, non lo so”
“Da quanto conosci i piani di Azazel?”
“Non molto. All’inizio non volevo crederci perché Sammy sembra così normale…”
“Sam, è normale, non parlare così di lui”
“Dean, devi ascoltarmi! Io lotterò per tuo fratello, lo farò fino al mio ultimo respiro, ma potremmo non riuscire a salvarlo”
“Non è vero, nessuno toccherà mio fratello”
Dean scattò in piedi e battè forte le mani sul tavolo facendo girare molte teste nella loro direzione.
“Mi hai sentito, papà, nessuno toccherà Sam, nemmeno quel fottuto demone”
“Dean, smettila”
“No, smettila tu di dire cazzate! Sam è solo un rompicoglioni nerd, non ha nessun potere e non sarà a capo proprio di niente”
“Figliolo, mi hai chiesto tu la verità e io te la sto raccontando. Lo so che è dura, ma devi essere preparato a…”
“Non ripeterlo, non farlo”
“Dean, se non dovessi riuscire a uccidere Azazel e prendesse Sam, non credi che lui vorrebbe che lo fermassimo prima che facesse del male a degli innocenti?”
“Lui è un innocente”
“Lo so, ma dobbiamo guardare in faccia alla realtà e pensare a cosa vorrebbe Sammy”
John guardò intenerito suo figlio tremare, sapeva che stava soffrendo molto in quel momento, ma doveva anche capire se sarebbe stato un ostacolo o un alleato nella battaglia che stavano per affrontare.
Improvvisamente l’aria del bar sembrò soffocarlo e Dean si precipitò fuori dal locale. Si appoggiò ad una parete e rovesciò tutto il contenuto del suo stomaco in un bidone.
Suo padre, uscito qualche istante dopo di lui, si tenne a debita distanza per un po', poi si avvicinò e lo portò in macchina. Accese il motore e si allontanò dal Joe’s. Tenne gli occhi sulla strada e continuò a guidare fin quando non vide con la coda dell’occhio Dean piegarsi in due e iniziare a singhiozzare. Accostò e dopo essersi sfilato la cintura, lo abbracciò e non potè impedirsi di unirsi al suo pianto.
John e Dean rimasero fermi al lato della strada per una ventina di minuti, poi il ragazzo disse al padre che stava bene e che voleva tornare da Bobby.
“Possiamo restare ancora un po' se vuoi”
“No, voglio stare con Sammy, voglio vedere mio fratello”
“Dean, devi riprendere il controllo e devi assicurarmi che mi aiuterai a farlo restare con noi. Se lo terremo vicino, potremo proteggerlo e…”
“Lo farò, papà, non lo perderò mai di vista. Mi odierà per questo, ma gli impedirò di andare al college”
I due Winchester fecero il resto del viaggio in silenzio e arrivarono a destinazione in circa dieci minuti. Non appena l’Impala si fermò, Dean schizzò fuori e stava per precipitarsi in casa quando vide uscire Bobby con una torcia in mano.
“Dove vai?”
“Sto andando a cercare Sam”
“Che vuol dire che stai andando a cercare Sam? Dov’è mio figlio?”-chiese John allarmato dopo aver raggiunto i due.
“Dopo che ve ne siete andati, abbiamo parlato ed era ancora molto su di giri. Si è fiondato fuori dal letto ed è uscito di casa. Ho pensato che volesse spazio, ma adesso manca da un po' e comincia a fare freddo”.
Dean si voltò verso i rottami delle auto della rimessa e chiamò:
“Sammy”
Nessuno rispose e il maggiore dei Winchester stava per lanciarsi alla ricerca, ma il padre lo fermò:
“Aspetta, non possiamo cercarlo alla cieca. Tu vai a destra, io prendo il lato sinistro e Bobby va al centro”
Il ragazzo annuì, poi si allontanò velocemente urlando:
“Sammy, dove sei?”
Nel frattempo l’adolescente era ancora steso nel Dodge e si sentiva piuttosto svuotato. Lo scontro con papà era stato pesante e sentirsi sgridato anche da Bobby lo aveva davvero segnato. Non voleva vedere nessuno e quando sentì la voce del fratello, che lo chiamava, si premette le mani sulle orecchie.
“Va via, andate via”
Stava valutando l’idea di uscire dall’auto e scappare, ma si rese conto che non sarebbe arrivato lontano in pigiama e senza scarpe.
“Sam”
Questa volta la voce più vicina era quella di Bobby e il ragazzo capì che il suo amico a quattro zampe, che lo aveva seguito quando era uscito di casa, lo aveva tradito segnalando al suo padrone dove fosse.
“Ragazzo, sei lì?”
“Vattene, ti prego”
“Sam, dai, torniamo in casa. Fa freddo qui fuori e stai spaventando a morte tuo padre e tuo fratello”
“Voglio restare da solo, andatevene”
“Non credo proprio che tuo padre sarà d’accordo sul farti prendere una bronchite. Dai, esci di lì e torniamo al caldo, tutto sembrerà migliore”
“No, non è vero”
Bobby segnalò con la torcia ai due Winchester di aver trovato il membro più giovane della famiglia e non appena i due lo raggiunsero, decise di allontanarsi.
John fece per dirigersi verso il Dodge, ma suo figlio maggiore lo bloccò.
“Aspetta, meglio che ci parli io”
“Dean”
“Lasciami solo con lui”
“Dean, sei sicuro?”
“Sì, papà, fidati di me”
L’uomo annuì e disse:
“Vi aspetto in casa allora. Dean, non una parola, me l’hai giurato”
“Pensi che potrei mai buttargli tutta quella merda addosso? E’ solo un ragazzino e non c’è bisogno di dirgli la verità”
L’uomo gettò un’altra occhiata al Dodge, poi si avviò verso l’abitazione del suo amico, mentre Dean si sedeva sul cofano di una Ford Mustang.
“Se ne sono andati, Sammy”
“Vattene anche tu”
“Dai, sei troppo grande per questo. Vieni fuori di lì o entro io”
“Per favore, voglio restare da solo”
“Sento i tuoi denti battere da qui”
“Non è vero”
“Devo venire a prenderti?”
“Dean”
“Sam”
“Per favore, dopo vengo, ma…”
“Non mi muovo da qui, ragazzino. Se ti trasformi in un bastoncino di pesce, qualcuno dovrà pur riportati a casa”
Sam all’inizio non rispose, poi si tirò su sospirando e uscì allo scoperto.
“Finalmente, principessa, pensavo che volessi dormire qui”
“Non voglio parlare”
“Sam”
“Davvero, Dean. Sto tornando in casa con te, ma non voglio parlare”
“Okay, come vuoi”
I due ragazzi si mossero in direzione di casa Singer, poi il più giovane dei Winchester si accorse che Rumsfeld non li stava seguendo e ringhiava al Dodge.
“Ehi, cucciolone, vieni?”
Il cane si voltò verso Sam, poi ringhiò ancora contro la vecchia auto.
“Rumsfeld, andiamo”
L’animale esitò, poi al nuovo richiamo del suo Winchester preferito si mise a seguirlo scodinzolando.
Dopo poco i due ragazzi arrivarono nei pressi dell’abitazione del vecchio cacciatore e Dean mise un braccio sulle spalle del fratello notando la figura di John, che li aspettava sulla veranda.
“Non voglio parlare con papà”
“Non posso obbligarti a farlo, ma, non appena saremo da soli, mi racconterai del tuo nuovo sport preferito: il lancio da un pick up in corsa”
“Te l’ha raccontato?”
“Sì”
“Dean, io…”
“Ragazzi, venite dentro, si gela!”
“Arriviamo-poi rivolgendosi al fratello-Non è un capitolo chiuso, Sammy, voglio sapere che cosa ti sta passando per la testa”
   
 
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