Vegeta-Sej
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Capitolo 20 – Nella tana del lupo
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C18, Crilin, Yamcha e Tensing continuavano a guardarsi attorno per cercare di
orientarsi un attimo.
Alle loro spalle c’erano montagne, irte e insidiose.
A destra e a sinistra il nulla, e davanti a loro, a circa un kilometro di
distanza potevano intravedere una fitta foresta.
Non era la prima volta che Crilin che si trovava in
un pianeta sconosciuto, e questo gli ricordò molto il viaggio su Namecc alla ricerca delle sfere del drago.
Rabbrividì pensando a quell’esperienza tutt’altro che positiva e sperava di
non doverla ripetere anche lì.
Certo, era assieme a dei guerrieri forti, ma lo era stato anche quella
volta e non avevano potuto fare niente per contrastare Freezer e impedire la
sua morte.
“Che cosa c’è?” Gli aveva chiesto sua moglie vedendolo esitare.
Crilin si destò dal suo pensiero “Niente…forza, andiamo!” Sospirò.
“Si, ma dove?” Domandò Yamcha guardingo.
Quel pianeta non gli piaceva per niente, ma a dire il vero non gli
piacevano i saiyan in generale, fatta eccezione di
Goku anche se lo
poteva considerare un terrestre a tutti gli effetti.
“Sento delle presenze da quella parte, nessuno di conosciuto però. Tutte
auree malvagie” Mormorò Crilin portandosi due dita
sotto il mento.
“Siamo sicuri di essere sul pianeta giusto?” Domandò perplessa C18 “…o
meglio, siamo sicuri che li abbiano portati qui?”
L’androide, come gli altri del resto, si sarebbe aspettata di vedere un
pianeta devastato conoscendo Goku e Vegeta, più quest’ultimo, però qualcosa era
andato storto e non sapeva bene di preciso cosa.
Goku era diventato malvagio, sempre se si trattasse di lui, ma
dall’espressione di Whis sembrerebbe proprio così, di
Vegeta se ne erano perse completamente le tracce, e il resto degli ostaggi
parevano essersi dissolti come neve al sole.
“Laggiù!” Tensing indicò le tre figure che si
stavano avvicinando a loro a grande velocità, per poi atterrare di fronte a
loro.
“Ah! Bene, ci sei anche te!” Esclamò Vegeta contro
C18, logico che non aveva avvertito la sua presenza, i cyborg non hanno aura, e
quella era stata proprio una bella sorpresa, gradita.
Un alleato forte in più era quello che ci voleva, anche se non poteva di
certo competere con Kakaroth.
Ma tutti rimasero colpiti dalla compagnia che aveva Vegeta: Radish.
Crilin, Tensing e Yamcha
indietreggiarono spaventati.
“C-che ci-ci fa lui qui?” Balbettò Yamcha
indicando il fratello maggiore di Goku.
“E’ innocuo!” Rispose spicciola Bulma.
“Innocuo?” Fece di rimando Radish “…senti
bambolina, forse non hai capito con chi hai a che fare…”
“Non vorrete mica ricominciare? Ne ho abbastanza dei vostri battibecchi
inutili, ci sono cose più importanti a cui dobbiamo pensare!”
“Basta che non lo porti a casa nostra quando questa storia sarà finita” Bulma incrociò le braccia al petto in segno di offesa.
“Non è un cucciolo abbandonato. Radish sarà
libero di andare dove vorrà.” Sentenziò il principe dei saiyan.
“Eccovi qua, ma dov’eravate finiti?” Berciò acida la cyborg,
sempre pronta a rimproverare il prossimo se le cose non andavano come diceva
lei.
Stava facendo un breve giro di ricognizione quando sentì delle voci
provenire nel luogo del loro atterraggio.
Radish la guardò imbambolato e attorno a lei si materializzarono una miriade di
luci, la poté vedere chiaramente mentre si toccava in modo sensuale i capelli
biondi e incrociava gli occhi azzurri desiderosi di lui.
“E questa dea, chi è?”
“Mia moglie, perché?” Gli rispose a tono Crilin
cercando di farsi più alto.
“Ho capito bene? T-tua moglie?” A Radish ci volle
una grande forza di volontà per non scoppiare a ridergli in faccia.
“S-si. E vedi di tenere le tue manacce da maniaco apposto d’ora in poi è chiaro?”
“Radish tieni e freno i tuoi ormoni!” Intervenne
Vegeta conoscendo la sua indole verso il sesso opposto, meglio ancora se
portavano i capelli biondi.
“Ah! Non me ne va bene una…però potrei sempre farlo fuori…” L’ultima frase
la disse in un sussurro non percettibile agli altri.
*
Lo scouter che Bardack
teneva sull’occhio destro iniziò a bippare e in
contemporanea sullo schermo apparvero tre puntini che si allontanavano sulla
mappa.
“Stanno scappando!” E senza perdere tempo tentò di raggiungerli, ma fu
fermato dal re in persona.
“Lasciali andare, facciamogli credere che non ce ne siamo accorti”.
“Potrebbero lasciare il pianeta!”
Re Vegeta rigirò il calice colmo di vino rosso tra le dita e poi ne bevve
un sorso.
“Improbabile. Tutti i loro compagni sono qui, compreso tuo figlio, sono
sicuro che non andranno da nessuna parte.”
Aveva ragione, doveva dargliene atto.
“Come intendi procedere?”
Il sovrano bevve per l’ennesima volta dal calice dorato.
“Dobbiamo compiere il sacrificio della vergine, stanotte.”
“Stanotte??” Bardack strabuzzò gli occhi, non
perché fosse presto, ma perché quella notte ci sarebbe stata la luna piena e
ricordava fin troppo bene cosa succedeva ai saiyan
quando sorgeva una luna completa.
Ma non era quello il problema principale, il fatto era che Saiyla, in quelle determinate serate non dava a loro il
permesso di mettere fuori il naso dai loro alloggi.
Non erano ancora pronti, troppo pericoloso per la loro salute.
“Hai capito bene.”
“Ma non possiamo…”
Bardack stava per continuare quella frase quando venne interrotto dal suo
interlocutore.
“Credi forse non abbia pensato a questa cosa?”
*
Vegeta e Radish avevano appena terminato di
raccontare quello che stava accadendo su quel pianeta e del perché i loro amici
erano stati rapiti e portati sul pianeta Vegeta-Sej.
“Quindi mi state dicendo che una vecchia pazza vi ha fatto resuscitare
grazie alle sfere del drago di Namecc, ma che siccome
Polunga poteva riportare in vita una persona alla
volta, è stato modificato per permettere che la resurrezione di massa potesse
compiersi.
Però questo ha portato in voi dei difetti” Riassunse in parole povere Crilin giusto per essere sicuro di aver capito bene.
“E questi difetti si potevano correggere con delle infusioni di cellule
staminali e le gemme che si trovano in un determinato pianeta, ma che siccome
era stato ripulito tutto, avete trovato la soluzione con il DNA terrestre.”
Continuò sempre più perplesso.
“Il succo è questo” Affermò Radish “…raccontato
in maniera molto blanda, ma hai afferrato, nanerottolo!”.
Crilin a quell’appellativo fece una smorfia di dissenso.
“Quindi avete bisogno di noi terrestri per continuare a vivere, ed è per
questo che i nostri amici sono tenuti prigionieri in delle capsule di criogenia
nel sotterranei del castello”.
“Bravo, hai fatto il compitino!” Disse sarcastico Radish
rivolgendosi a Crilin che cercava di capirci qualcosa
in tutta quella faccenda.
“In poche parole siete venuti direttamente nella tana del lupo” Aggiunse
Vegeta torvo.
“Si, ma quello che non riesco a capire, è il perché Goku sia diventato
cattivo, non sarebbe stato più facile con Vegeta?” Ipotizzo Yamcha
ricevendo da parte del principe un’occhiata omicida e che probabilmente se si
fosse trovato faccia a faccia con quel mollusco non avrebbe esitato a farlo
sparire in una nuvola di fumo, incenerendolo all’istante lasciando al suo posto
una coltre di fumo denso e cenere, che il vento avrebbe sospinto lontano.
Nessuno avrebbe potuto trovarne il cadavere e il suo alibi sarebbe stato
perfetto, a Vegeta sarebbe bastato negare fino alla morte di essere stato lui
il responsabile della sua dipartita.
“Senti tu, ma con chi credi di aver a che fare? Anzi mi stavo giusto
chiedendo perché i buoni a nulla che sono sulla Terra abbiano mandato uno come
te a recuperare gli altri!” Gli rispose a tono e senza farsi mettere i piedi in
testa, in realtà sarebbe bastata solo uno sguardo al principe per esprimere
tutto il suo disappunto per la frase che gli era stata appena rivolta.
“Non volevo offendere. La mia era solo una costatazione perché sei tu
quello che comanda qui, non vedo perché prendersela con Goku.” Cercò di
salvarsi la faccia arrancando la prima scusa plausibile partorita dalla sua
mente, era bravo in questo, bisognava dargliene atto.
“Kakaroth è solo un’idiota! Si vede che lo hanno
capito.” Vegeta incrociò le braccia sul petto com’era solito a fare.
“Se avete finito di battibeccare, abbiamo un altro problema da risolvere, e
anche piuttosto grosso” Indicò il tramonto dalla parte opposta.
“Sta solo calando la sera, non vedo cosa ci sia di male. Oppure di notte
compaiono mostri giganti che ti staccano la testa con solo un morso?” Chiese Crilin guardandosi attorno spaventato.
“Mmm…sarebbe meglio accadesse questo!” Radish fece spallucce poi divenne serio “…stanotte ci sarà
luna piena”.
Yamcha, Tensing e Crilin
sbiancarono, sapevano anche fin troppo bene cosa accadeva ai saiyan in certe situazioni, e questa volta non avrebbero
dovuto tenere a bada solo uno scimmione, ma centinaia.
“Tranquilli, nessun abitante sarà in giro. Saiyla
era stata molto attenta a queste determinate situazioni.” Li rassicurò il
capellone.
“Si, però tu e Vegeta…”
“Idiota, io non posso trasformarmi, non ho la coda” Berciò acido il
principe “…e nemmeno Kakaroth.”
“Io si però!” Si vantò Radish ammiccando verso
C18 che incurvò un labbro riluttante.
“Immagino che bello spettacolo saresti!”
Radish si avvicinò a lei di soppiatto “Se vuoi faccio fuori quel nanerottolo e ce
ne andiamo in giro per la galassia io e te…ti intriga l’idea?”
“Se solo provi a toccare mio marito giuro che faremo si
il giro per la galassia insieme, ma porterò solo la tua testa con me…appesa al
collo!”
Radish deglutì e si arrese, non ci sarebbe stato modo per smovere il cuore dell’ algida cyborg, anche se l’idea di stare in mezzo a
quel seno prosperoso non gli dispiaceva affatto.
Era arrivato tardi, pazienza.
Se ne sarebbe fatto una ragione.
*
Re Vegeta passò a Bardack dei bracciali
fluorescenti di colore verde.
“E questi cosa sono?” Chiese riluttante.
“La nostra salvezza. Ci impediranno di trasformarci in scimmioni impazziti
durante la cerimonia.”
Bardack era ancora riluttante a compiere quel sacrificio, ma Re Vegeta non avrebbe
rinunciato al suo braccio destro per niente al mondo e non averla al suo fianco
in quel momento lo stava destabilizzando.
Il suo sovrano aveva sempre avuto il vizio del bere, ma un bicchiere ogni
tanto durante la giornata, invece oggi era alla seconda bottiglia di vino in
nemmeno un’ora.
Eppure quella megera non aveva nulla di speciale o di così importante ed
essenziale per la loro sopravvivenza in quel momento.
Forse ne era solo affezionato come accade con un cucciolo smarrito e presto
il dolore se ne sarebbe andato a scemare sempre di più fino a fargliela
dimenticare.
Ma non era quello il giorno.
“Dovrò presenziare anch’io?”
“Ci saremo tutti! Nessuno escluso. Saiyla ne ha
fatti per tutti noi”
“Ha pensato davvero a tutto” Bardack aveva
ponderato bene di servirsi da solo del vino, forse qualche bicchiere sottratto
al suo sovrano sarebbe stato un bene per lui e avrebbe smesso di dire
stronzate.
“Sai com’è fatta…vuole fare un ritorno in grande stile e stupire tutti.” Re
Vegeta gli porse il suo calice per brindare, Bardack
imitò il gesto prima di portarsi il bicchiere alla bocca.
Aveva una strana sensazione, come se avesse già vissuto quella situazione.
Tutti riuniti in un sol luogo…tutti dritti dritti
nella tana del lupo.
*
Continua
*
Angolo
autrice: Ciaooo! Pubblico l’aggiornamento un giorno in
anticipo per far un regalo alla mia carissima amica sweetlove,
spero tesoro che questo capitolo ti abbia strappato un sorriso e che andrai al
lavoro un po' più serena 😊
Ma non potrei non citare il carissimo Teo5Astor, un capitolo dedicato a
lui.
Grazie mille anche a Eevaa di seguire la storia
con entusiasmo!
E un sentito grazie a tutti voi che leggete senza recensire, ma che avete
inserito la storia tra le PREFERITE, SEGUITE e RICORDATE.
Un abbraccio, e buon week end.
Erika
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Prossimo capitolo: Notte di luna blu