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Autore: Anguria21    09/07/2021    1 recensioni
Margareth Amelie Smith, o semplicemente Maggie, deve la sua vita a una sola persona: Talia Hale.
Maggie aveva il suo branco: amava i suoi genitori e il suo fratellino, Sam. Le due famiglie si conoscevano da sempre portando il giovane Derek e la giovane ragazza a diventare ottimi amici. Un giorno, però, un branco di cacciatori decise di uccidere, o di sterminare, il branco della famiglia Smith e Maggie viene presa in custodia dalla famiglia Hale. La ragazza finisce per innamorarsi del ragazzo ma lui non si accorge del suo amore a causa di Paige. Lei vede tutto il suo cambiamento: vede il suo dolore, vede le sue scelte sbagliate. Vede il fuoco e rischia di morire ma l'amore per Derek la terrà in vita. Derek la crede morta e si da la colpa anche di questo, finché Maggie non torna a Beacon Hills. I due si avvicineranno ma lei potrà ancora amarlo dopo Kate? Dopo la gelosia per Erika? Dopo la professoressa Blake? Dopo Beaden? Dopo il suo lieve abbandono? Dopo che che avrà rischiato la sua vita un migliaio di volte, Derek capirà qualcosa?
P.s. La storia non è mia. I personaggi non mi appartengono, tranne uno.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Lydia Martin, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La sera dopo mi trovo nella stanza di Stiles mentre cerchiamo di convincere suo padre, lo sceriffo, che il colpevole di tutto questo è Matt. Ovviamente, non sappiamo come farglielo capire al meglio senza tirare in ballo il soprannaturale ma in qualche modo dobbiamo fare. Maggie ha passato tutta la notte a cercare Derek ma ancora nessuna traccia. Quando lo troverà mi avviserà con un messaggio.

-Questo ragazzo è il vero assassino?- chiede il padre di Stiles riportandomi alla conversazione.

-Si.

-No.- ribatte lui senza crederci.

-Si.- insiste Stiles.

-No.- ribatte ancora lo sceriffo.

-Papà.- inizia Stiles alzandosi dalla sedia.- tutti sanno che la polizia cerca collegamenti tra le vittime degli omicidi. D'accordo? Hanno solo dovuto cercare nelle loro schede scolastiche quali corsi avessero in comune.

-Si ma purtroppo la ragazza del rave, Cara, non era un'allieva di Harris.- dice lo sceriffo.

-Va bene, si, hai ragione. Quindi, avranno ritirato le accuse contro di lui.

-No, va bene, non avranno ritirato le accuse ma questo non prova niente.- continua lo sceriffo anche se Stiles vorrebbe dire qualcosa.- Scott, tu ci credi?

-E' difficile spiegare come lo sappiamo ma deve fidarsi di noi. Sappiamo che è Matt.- confermo io.

-Ha preso la macchina di Harris, d'accordo? L'ha usata per depistare le immagini e poi incastrarlo visto che poi tutte le vittime frequentavano il suo corso e c'è riuscito.- dice con fermezza il mio migliore amico.

-Va bene, d'accordo. Vi concederò una remota possibilità.- dice lui e noi esultiamo ma sicuramente non finisce qui.- ma datemi un movente. Perché questo ragazzo dovrebbe volere morta la squadra di nuoto del duemilasei e il suo allenatore?

-Non è ovvio?- grida Stiles. Troppo drammatico il ragazzo.- La squadra di nuoto fa schifo, non vincono da sei anni.- poi si ricrede.- Hai ragione, non abbiamo ancora un movente ma, andiamo, neanche Harris.

-Che volete che faccia?- chiede in fine.

-Dobbiamo esaminare le prove.- dico dopo che Stiles mi tira un'occhiata.

-Che saranno alla centrale dove io ormai non lavoro più.

-Fidati, ti faranno entrare.- lo incoraggia suo figlio.

-Ah, cosa? Fidarmi di te?

-Ehm.. fidati .. fidati di Scott.- dice lui indicandomi.

-Di Scott mi fido.- dice lo sceriffo in fine ma sappiamo che sotto sotto si fida anche di suo figlio.

Quando arriviamo alla centrale, la poliziotta di turno sembra incerta sul farci passare ma lo sceriffo le dice che se non fosse qualcosa di estremamente importante non glielo avrebbe chiesto. Arriviamo dentro l'ufficio e iniziamo a guardare le riprese dell'ospedale del giorno dell'assassinio della ragazza incinta. All'inizio non vediamo niente perché, guarda caso, quel giorno stesso un incidente aveva riempito l'ospedale di feriti e vittime ma poi lo vedo. Vedo la parte posteriore di Matt e so perfettamente che è lui. Stiles mi da man forte ma lo sceriffo non sembra molto convinto così cambiamo l'inquadratura della telecamere e lo riconosciamo di nuovo ma ci accorgiamo di qualcosa. Quel giorno qualcuno gli ha parlato e sicuramente saprà riconoscerlo e non ci sono neanche grossi problemi a poterla contattare perché quel giorno, Matt ha parlato con mia madre. La chiamo e dopo averle mandato una foto di Matt, lo riconosce per averlo richiamato a causa del fango che trascinava per tutto l'ospedale. Alla fine, lo sceriffo trova il modo di collegarlo ai quattro omicidi dei quattro ragazzi. Al rave, all'ospedale e nel bosco grazie alle sue impronte mentre nell'officina del meccanico morto grazie a un pagamento fatto con la sua carte due ore prima che Stiles venisse immobilizzato dal kanima. Lo sceriffo dice che con quattro presenze su quattro scene del crimine si può fare abbastanza per richiedere un mandato. Chiede a Stiles di andare alla reception a dire all'agente che quando arriva mia madre deve farla passare mentre chiede a me di chiamarla subito perché grazie a un riconoscimento facciale le cose si agevolerebbero sempre di più. Solo che Stiles impiega più del tempo dovuto per parlare con la poliziotta e dopo un po' capiamo perché.

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Mi trovo dentro una stanza o un vuoto pienamente ricoperto dalla luce. Tutto e bianco e quello che sento mi infastidisce molto. Sento qualcuno che mi chiama sempre più intensamente e un suono così fastidioso che mi perfora le orecchie. I miei sensi sono super sviluppati quindi tutto quello che sento è peggiore rispetto a quello di chiunque altro. La voce continua a chiamarmi e piano piano la riconosco ma è tutto così forte, anche il bianco mi da alla testa. Non riesco più a sopportare nulla. Mi porto le mani alle orecchie per fare in modo che tutto finisca e così accade. Buio, fino a quando non mi risveglio nella mia vecchia casa e l'uomo con il viso sopra il mio è il veterinario. Deaton.

-Quel.. quel suono..- inizio a dire alzandomi leggermente per mettermi seduto.- che cosa era?- chiedo e lui mi mostra un aggeggio piccolino che emette rumori assordanti per ogni licantropo in circolazione. Dovevo immaginarlo. Mi alzo dal pavimento ma qualcosa va storto. Il mio equilibrio non è stabile e la mia forza manca. Lui mi afferra e mi aiuta a stare dritto su due piedi.

-Sarai debole ancora per diverse ore.- dice lasciandomi andare lentamente mentre io mi guardo il braccio destro. Segni di artigli. Deve essere successo tutto davvero. Lydia, lo strozzalupo, il cadavere di Peter, le che ci unisce, gli specchi con i raggi lunari e Peter che risorge come se un altro casino fosse il benvenuto in questo momento.

-E' successo veramente.

-Sta tranquillo, sei ancora un Alpha ma come al solito, non uno particolarmente competente.- dice rimettendosi quel aggeggio al collo.

-Lui dov'è?- chiedo di mio zio.

-Vorrei saperlo anch'io.

-Allora perché non mi dici che ci fai qui e perché mi stai aiutando?- chiedo alterandomi e avvicinandomi al suo viso.

-Aiutare la tua famiglia è stata una parte importante della mia vita, e questo lo sai. Aiutare te, è stata una promessa che ho fatto a tua madre.- dice lui e mi vengono in mente le parole dette da Maggie. Molto probabilmente se ne accorge perché..- si, come sta facendo Maggie.

- Sei quello di cui parlava mia sorella. Diceva che eri.. come un consigliere.- dico confuso dopo essermi allontanato di qualche passo.

-Aveva ragione e ho dei consigli molto importanti che devi ascoltare proprio adesso.- dice serio.- Ciò che Peter sta facendo, ha un prezzo molto alto. Sarà debole fisicamente, si affiderà alla forza della sua intelligenza. E' furbo. Ti darà la caccia, Derek. Cercherà di insinuarsi nella tua mente, sfrutterà le tue insicurezze, ti dirà che lui è l'unico in grado di fermare Gerard. Non devi fidarti di lui.

-Io non mi fido di nessuno.

-Lo so, altrimenti saresti già l' Alpha che pensi di essere.- dice e mi colpisce con un bel colpo basso.- purtroppo l'unico di cui dovresti fidarti non si fida affatto di te.

-Scott..- dico piano io.

-In questo momento, è con Stilinski. Tu devi trovarlo, devi trovarlo il più in fretta che puoi. Conosco Gerard da molto tempo.- dice soffermandosi sulla o di molto facendomi capire che è davvero molto tempo.- Lui ha sempre un piano e qualcosa mi dice che le cose stanno andando esattamente come vuole lui.

-Lo fai anche per Maggie?- gli chiedo prima che lui possa andare via.

-Sai che Margareth è come una figlia per me e tra di voi c'è un legame che purtroppo verrà devastato da mille tempeste ma che resterà sempre forte e solido per tutta la vita. Chi lo sa, magari un giorno vi vedrò insieme sposati e con qualche baby licantropo in giro per casa. Ma fino a quel giorno.. devi stare a tento a chi tieni vicino a te e chi respingi. Quello che ti ho appena detto, potrebbe non avverarsi.- dice prima di andare via.

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Quando Stiles torna dentro la stanza, capiamo cosa lo tratteneva. Matt. Lo spinge dentro la stanza puntandogli una pistola alla testa.

-Matt, ti chiami Matt, giusto?- gli chiede lo sceriffo alzando le mani.- Non so che succede ma ti garantisco che c'è una soluzione che non prevede armi.

-E' buffo che dica una cosa del genere perché non credo che lei sappia quanto è vero.- afferma lui riferendosi sicuramente a tutto il sovrannaturale che lo sta circondando da un po' di tempo a questa parte.

-Tu non vuoi fare del male a nessuno.- cerca di convincerlo ancora lo sceriffo.

-E invece voglio fare del male a tante persone.- dice leggermente compiaciuto.- Voi tre non eravate sulla lista ma potrei includervi. E un buon motivo per farlo sarebbe quello di chiamare qualcuno come sta facendo Mccall.- dice e io esco la mano dalla tasca in fretta.- questo potrebbe farvi finire molto male. Tutti e tre.- dice riferendosi ai nostri cellulari ma non ci muoviamo di un millimetro tranne quando inizia a gridare e allora posiamo i cellulari sulla scrivania.- Ora!!

Poi ci porta verso le celle della prigione e costringe Stiles a incatenare suo padre con le manette al muro.

-Più stretto.- gli ordina puntandogli una pistola contro.

-Fa come ti dice, Stiles.- gli dice suo padre e lui stringe. Poi lo spinge fuori e mi fa seguire i suoi passi prima che lui segua noi. Mentre torniamo dentro l'ufficio dello sceriffo, mi fermo a guardare il corridoio alla mia destra. Pieno zeppo di cadaveri, tutte persone uccise da Jackson o meglio dal kanima. Dietro di me si fermano anche gli altri due e Stiles resta sotto shock.

-Hai ucciso chiunque fosse qui?

-No.- inizia facendo una leggera risata.- per quello c'è il buon Jackson. Io penso di ucciderli e lui lo fa.- conclude poi spingendo Stiles e facendo camminare anche me. Quando entriamo dentro l'ufficio, obbliga Stiles a cancellare tutti i file che lo riguardano mentre io rimango vicino la scrivania a stracciare i documenti cartacei mentre ci continua a puntare quella pistola contro.

-Bene, cancellati e abbiamo finito.- dice Stiles ma Matt sospira con rabbia.- visto che tutti quelli che hai brutalmente ucciso lo meritavano perché avevano ucciso te in precedenza, qualunque cosa voglia dire. Mi pare che qui siamo apposto. Ora prendo mio padre e ce ne andiamo. Tu continua pure questa storia della vendetta, goditi il kanima.- conclude ma in quel momento una macchina si posteggia alla stazione di polizia e il mio cuore inizia a battere forte. Mamma.

-E' arrivata tua mamma, Mccall.

-Matt, non lo fare. Quando arriverà le dirò di andarsene. Le dirò che non abbiamo trovato niente, ti prego Matt.- lo supplico ma sentiamo la porta della stazione che si apre.

-Se non ti muovi, adesso io prima ammazzo Stiles e poi la tua mamma.- dice con una freddezza tale da spaventare chiunque. Ci fa spostare verso la porta che collega più uffici e sono sinceramente molto preoccupato per mia madre.

-Aprila.- dice convinto.

-Ti prego.

-Apri quella porta.- dice scandendo bene ogni singola parole. Sono sempre più preoccupato ma devo farlo. Mi avvicino piano ma sento un odore diverso che sa di familiare ma allo stesso tempo ha qualcosa di diverso. Apro la porta e io sollievo mi assale. Derek.

-Oh, grazie al cielo.- dico con sollievo ma lui mi guarda immobile come se non potesse muoversi e infatti .. poco dopo stramazza a terra con Jackson alle sue spalle. Merda. Matt si avvicina al viso di Derek mentre Jackson si mette dietro di noi.

-E' lui che lo controlla? Un ragazzino?- chiede Derek muovendo solo gli occhi.

-Sai Derek, non tutti hanno la fortuna di essere un brutto lupo cattivo.- inizia a dire e poi si rivolge verso di noi vedendo le nostre facce confuse.- Oh si, è proprio così. Sono riuscito a scoprire qualcosa. Lupi mannari, cacciatori, kanima.. è come una festa in maschera del cavolo ad ogni luna piena, eccezion fatta per te, Stiles. Tu in che cosa ti trasformi?

-In un abominevole uomo delle nevi ma è una cosa che succede d'inverno, sai? E' stagionale.- risponde lui ma Matt fa un segno con la testa a Jackson e poco dopo il mio migliore amico si ritrova addosso al grosso lupo cattivo.

-Toglietemelo subito di dosso.- dice il diretto interessato.

-Oh, non saprei Derek. Trovo che formiate una bellissima coppia. Però deve essere uno schifo, vedersi privare di tutto quel potere solo con un taglietto sulla nuca. Non sei abituato a sentirti indifeso.- dice Matt sfidando Derek.

-Ho ancora le zanne. Perché non vieni più vicino?- lo sfida quest'ultimo.- Vediamo se sono indifeso.

-Si, stronzo.- dice Stiles schiacciato sopra Derek ma una macchina blocca tutta la mia conversazione. Mia madre ma non è da sola. Un altro odore l'accompagna.

-Questa è lei?- chiede Matt.- Fa quello che ti dico e non le farò del male e non farò avvicinare Jackson.

-Scott, non fidarti di lui.- mi avvisa Stiles ma Matt lo prende dalla camicia e lo butta sul pavimento vicino a Derek mettendogli un piede tra il petto e la gola, spingendo forte.

-Preferisci così?- chiede lui.

-Va bene, smettila. Smettila.- grido io.

-Allora tu fa quello che ti dico io.

-D'accordo, d'accordo. Basta.- grido e lui leva il piede dal petto del mio amico.

Tu.- dice rivolto a Jackson.- mettili la. Tu.- dice poi rivolto verso di me.- con me.

Quando arriviamo all'ingresso mia madre è appena entrata insieme a Maggie e all'inizio neanche ci guardano, solo dopo si accorgono di noi.

-Aah! Mi hai fatto paura. Dove sono tutti..- inizia a dire ma si blocca vedendo che dietro di me Matt mi punta una pistola.

-Mamma, fa quello che dice. Ha promesso di non farti male. E Maggie .. per favore sta indietro.- dico vedendo una scossa passare nei suoi occhi.

-Ha ragione.- dice Matt prima di spararmi nello stomaco. Mia madre grida fortissimo e si fa indietro, Maggie per un qualche motivo strano cade a terra e del sangue le esce dallo stesso punto dopo Matt ha colpito me. Mia madre cerca di soccorrerla mentre sento lo sceriffo Stilinski gridare il mio nome e quello di suo figlio preso dal panico.- ma non ho fatto promesse a te.

-Aspetta, aspetta.- dice mia madre provando ad avvicinarsi adagiando delicatamente il corpo della mia amica a terra ma Matt reagisce subito.

-Ferma, indietro.- grida lui continuando a puntargli la pistola contro.

-Mamma!! Mamma, ferma, mamma.- dico agitato poi vedo che guarda il segno lasciato dal proiettile e il sangue che mi macchia la maglietta.

-Ho detto va indietro.- le dice Matt.

-Scott..- dice lei con la paura nella voce.

-Mamma, fallo. Ti prego, mamma. Vedi che cosa sta succedendo alla mia amica.

-Alzati, Mccall.- mi dice lui mentre mia madre si avvicina a Maggie.

-Sta sanguinando.- dice mia madre mentre lo sceriffo cerca di parlare con il pistolero.

-Chiudete la bocca.- dice lui. Poi si rivolge a me.- E tu alzati oppure sparo anche a lei.

Con fatica mi alzo e mi avvicino a lui. Sempre puntandomi la pistola alla testa, mi costringe ad aiutare mia madre a trasportare Maggie con noi. Non riesco proprio a capire perché lei stia sanguinando così tanto. Maggie, cerca di parlarci ma è molto debole ma comunque cosciente. Ci porta alle celle. Ci fa poggiare Maggie a terra, vicino lo sceriffo. Successivamente, mi costringe a stare indietro mentre lui chiude mia madre dentro una delle celle.

-Ti prego, ha bisogno di cure.- lo implora mia madre piangendo.

-Credi davvero?- chiede Matt e ai loro occhi sembra un pazzo psicopatico ma loro non sanno qual è la verità.

-Hey, cerca di ascoltarmi..- cerca di intervenire lo sceriffo ma io lo blocco mentre Maggie prova a stringere la presa sui miei pantaloni.

-Va tutto bene, sto bene.

-No tesoro, tu non stai bene e la tua amica ha bisogno di aiuto, Sta perdendo molto sangue.

-Non fa male, mamma e Maggie.. lei se la caverà.

-E' l'adrenalina. Senti.. senti, fammi solo dare un'occhiata, va bene? Posso fermare l'emorragia.- dice lei continuando a implorarlo.

-Non hanno la minima idea, vero?- chiede girandosi verso di me. Matt ci sta facendo recuperare tempo per la guarigione ma se dice qualcosa.. sono finito.

-Lasciami dare un'occhiata veloce, ti prego.- continua a implorare mia madre,

-Aaah zitta, zitta, zitta!!- le grida in faccia Matt.- Se continui a parlare, la prossima pallottola gli attraverserà la testa.

-Va bene.- dice rassegnata mia madre.

-Torniamo all'ingresso, Mccall.- mi dice Matt ma io guardo ancora mia madre.- dopo di te.

Mi porta di nuovo dai ragazzi e da Jackson. Spero che arrivi un miracolo perché Maggie ha perso troppo sangue e i miei amici sono in pericolo. Sussurro a Derek che Maggie si trova qui e quello che è successo e lui spalanca gli occhi.

-Le prove sono sparite, perché non te ne vai?- chiedo a Matt

-Credi che le prove significassero qualcosa? No, no io voglio il libro.

-Che? Quale libro?- gli chiedo senza capire.

-Il bestiario, non solo qualche pagina. Io voglio tutto il libro.- dichiara lui con agitazione.

-Io non ce l'ho. E' di Gerard, per quale motivo lo vuoi?

-Voglio risposte.- dice lui sempre più agitato.

-Risposte a cosa?

-A questo.- dice prima di alzare la maglietta e far vedere il fianco destro. Parte della sua pelle sta assumendo le sembianze di quelle del kanima stesso. Merda.

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Sono sdraiato con questo deficiente qui a terra da non so quanto tempo e sento le pulsazioni di Maggie prendere piano piano forza. Almeno questo mi consola. Da quando Scott mi ha detto in che situazione si trova, ho cercato di tenere sempre un orecchio su di lei ma bloccato così è un po' difficile. La loro connessione si sta facendo sempre più evidente. Poi Stiles mi riporta alla realtà.

-Sai che sta succedendo a Matt?

-So che il libro non lo aiuterà. Non si infrangono le regole in questo modo.- gli dico sapendo un po' di verità.

-Che vuoi dire?- mi chiede lui cercando di capirci qualcosa.

-L'universo equilibra le cose, lo fa sempre.

-E' perché usa Jackson per uccidere persone che non se lo meritano?- chiede arrivando alla soluzione.

-E perché uccide egli stesso.

-Visto che Matt infrange le regole del kanima, diventerà il kanima.- dice arrivando finalmente alla conclusione e io annuisco.

-Equilibrio.

-Secondo te, ci crede se glielo diciamo?- domanda 

-Poco probabile

-Quindi ci ucciderà tutti quando avrà quel libro, vero?- chiede con paura.

-Si.- dico iniziando a sentire gli artigli che infilzano la mia carne.

-Allora, che cosa facciamo? Stiamo qui fermi e aspettiamo la morte?- chiede con il suo solito sarcasmo.

-Almeno che io non riesco a trovare un modo per espellere la tossina dal mio corpo innescando il processo di guarigione.- dico e lui cerca di dire qualcosa ma appena punta gli occhi sulla mia gamba sembra che stia per vomitare.

-Oh, disgustoso.- dice lui in procinto di vomitare.

-Devo farlo per forza. Dobbiamo sconfiggere Matt e il kanima e Maggie è in una situazione peggiore.

-Maggie è qui?- chiede senza parole.

-Si, è qui. E' ferita anche se sta guarendo.

-Devi guarire in fretta.- dice in modo ovvio. E certo, tanto mica è lui con gli artigli nella gamba.

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Io e Matt, o meglio Matt e io mentre mi punta ancora quella pistola alla testa, ci spostiamo verso un ufficio dove dovrebbero stare tutti i poliziotti.

-Qui.- conferma fermandosi in mezzo alla stanza. Poi guarda la mia ferita che piano piano guarisce.- Sai, mi dispiace molto per te, Mccall. Ora starai pensando: " come farò a spiegarlo quando guarirà?". la parte triste è che non ti rendi conto di quanto sia incredibile in fatto che stia guarendo. Sai che succede agli altri quando gli sparano? Muoiono.- conclude con fervore.

-Come è successo a te.- dico prima di guardarlo per bene e capire davvero cosa gli è successo.- Sei annegato, non è vero?

-Non avrebbe dovuto farli bere.- dice in modo serio.

-Come? Chi? Matt, che cosa vuoi dire?

-Lahey!!- grida con rabbia.- Non avrebbe dovuto farli bere.

-Chi ha bevuto?- chiedo confuso.

-La squadra di nuoto, idiota. Non sapevo che stava succedendo, non sapevo che avevanoo vinto la finale e che Lahey aveva invitato a casa i suoi prediletti per brindare insieme però avevano solo diciassette anni.- dice con rabbia e rancore.

-Tu eri con Isaac?- chiedo pensando a qualcuno di quella famiglia vicino alla sua età.

-Aveva una rara edizione di Spider-Man.- dice con gli occhi pieni di lacrime.- o che cos'era Batman?! Dovevamo fare uno scambio. Una volta arrivato li, sento la musica. Tutti si stanno divertendo e vedo Sean che butta Jessica nella piscina e Bennett la raggiunge.

-Bennett? Cioè il cacciatore?

-E poi Kempten. Il fratello di Isaac, il marine, mi prende in braccio..- dice con una leggera risata piena di tristezza.- si stava divertendo.

-Ti ha gettato in acqua.

-Io grido che non so nuotare ma nessuno mi ascolta.- dice sempre con più rabbia in corpo.- Vado sotto, ingoio acqua e a nessuno interessa. E vedo questi corpi sott'acqua.. e vedo Jessica che sta infilando le mani nei pantaloncini di Sean, Tucker sta abbracciando Cara e io affogo. Io sto morendo mentre loro ridono e poi, improvvisamente, sono fuori dall'acqua. C'è Lahey proprio sopra di me che sta gridando: "Nessuno deve saperlo. Questa è solo tua, solo tua. Non sai nuotare? Spiega. Tutti i piccoli bastardi nuotano alla tua età. Non dire niente, nessuno deve saperlo. Nessuno, Matt." E non l'ho fatto, non l'ho mai detto a nessuno. Io li vedevo in giro per la scuola e loro neanche mi guardavano. Mi svegliavo nel cuore della notte boccheggiando in cerca d'aria. I miei pensavano che fossi asmatico e mi hanno dato anche.. mi hanno dato un inalatore. Non sapevano che ogni volta che chiudevo gli occhi, io.. io annegavo.- dice come se si fosse tolto un peso dallo stomaco.- Sai quella piccola luce di cui tutti parlano? Che si vede quando muori? Beh, io non ho visto niente, solo oscurità. Era tutto buio ma poi c'è stato il funerale di Kate Argent ed è cambiata ogni cosa. Stavo scattando delle foto e poi per puro caso Lahey è finito davanti all'obbiettivo. Ho guardato la macchina fotografica e c'era questo incredibile rancore che montava dentro di me e l'ho guardato e ho detto: "vorrei vederlo morto.". E un attimo dopo lo era per davvero. Einstein aveva ragione, l'immaginazione è più importante della conoscenza.- io non avevo il coraggio di bloccarlo.- C'è qualcosa di mitologico in tutto questo. Come le furie che arrivano a punire Oreste. Non hai idea di quello che sto dicendo, vero?

-Era il tizio che venne pugnalato agli occhi?

-Quello era edipo, idiota.- dice Matte avvicinandosi a me minaccioso.- Le furie rappresentavano la vendetta. Piangevano sangue e avevano serpenti in testa. Se c'era un crimine rimasto impunito, le furie facevano giustizia.- poi guarda verso Jackson e lui ricambia.- Jackson è la mia furia. E quando l'ho visto la sera dopo, è stato come se quel legame fosse suggellato tra di noi. Sapevo che aveva ucciso Lahey per me e che lui per me avrebbe ucciso ancora. Così sono andato all'officina di Tucker. Ho perfino pagato per un cambio d'olio e indovina un po'? Lui non si è ricordato di me. Perciò mentre non guardava, l'ho immortalato con la fotocamera. Dopo poche ore, lui era morto. E così ho scattato altre foto. Dovevo solo scattare delle foto e Jackson li avrebbe ammazzati.- dice concludendo la sua formidabile spiegazione. Dopo poco però viene a mancare la luce e non so che succede. Iniziano a spararci addosso e questi possono essere soltanto i cacciatori. Gli Agent. Mi nascondo sotto una delle scrivanie presenti nell'ufficio per aspettare che finisse tutto. Quando finisco sfondo la porta per uscire fuori dalla camera gas che si è formata qui dentro. Colpisco Jackson in pieno e lo spingo dentro per poi recarmi da Stiles e Derek.

-Prendi lui, forza!- mi grida Derek che cerca di alzarsi. Prendo Stiles e evitando di essere ammazzati da Jackson, lo porto dentro una sala di interrogatorio e lo lascio li prima di fare qualcosa di buono.

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Quel colpo di pistola dato a Scott ha colpito anche me. Cazzo, un male della madonna. Non capisco cosa sta succedendo. Sono stordita e non è anche strozzalupo, è qualcosa di più. Qualcosa che lega me e Scott indissolubilmente. 

-Quella ragazza potrebbe morire dissanguata.- dice la mamma di Scott allo sceriffo Stilinski. 

-Non si preoccupi, signora Mccall. Io starò bene.- dico piano mentre lo sceriffo sta per liberarsi dalle manette e io riesco a mettermi seduta. Alla fine si libera ma la signora Mccall grida e indica dietro le sue spalle. Io mi giro e vedo Matt che colpisce lo sceriffo facendolo cadere a terra svenuto.

-Matt, ti prego, ascoltami. Hai sparato a mio figlio e ho sentito altri colpi di pistola. Non so che cosa sta succedendo ma, ti prego, potresti farmi vedere Scott?- gli chiede lei implorando.

-Voi non avete idea di come vanno certe cose, vero?- chiede lui ma la signora Mccall non ha il tempo di rispondere perché dalla porta degli uffici entra Derek in versione Alpha incazzato. Grazie al cielo. Mi guarda per due secondi e poi torna a guardare Matt ma dalla porta vicino ai miei piedi entra Jackson, o meglio il kanima. I due si ringhiano contro e poi attaccano contemporaneamente. Il kanima viene spinto sul tavolo ma da un calcio a Derek che vola per terra. I due combattono per un po' finché il kanima non si attacca alle sbarre della cella e colpisce Derek mandandolo giù. Guarda la signora Mccall in faccia e fa il suo verso schifoso ma Scott interviene subito dimenticandosi che sua madre non sa che lui è un licantropo. Infila i suoi artigli nella schiena del kanima e lo butta via. Il  mostro scappa e Derek lo insegue. Io mi metto in piedi e guardo Scott che piano piano si alza dopo che sia mamma continua a chiamarlo e a chiedergli se sta bene. Piano piano si volta e sua madre lo vede in viso. Si spaventa e fa qualche passo indietro. Cerco di correre via cercando Derek. Il dolore che prova Scott lo sento al petto in modo insistente e pesante. Corro per il corridoio ma due mani mi fermano per le spalle. Sto per urlare ma mi giro e vedo due occhi che riconosco subito. Derek.

-Derek.. -sussurro.

-Hey, sono qui.- dice lui stringendomi.- Devo togliere questo proiettile.

-Già tolto mentre lo sceriffo e la signora Mccall non guardavano ma non guarisco.- dico piano. Lui, a quel punto, poggia una mano sulla ferita mentre mi guarda e porta via il mio dolore. Un sospiro di sollievo mi esce dalle labbra mentre mi accascio tra le sue braccia e la ferita inizia a rimarginarsi. Sto per dirgli qualcosa ma due voci ci interrompono.

-Che cosa ci fa qui? Non sarebbe dovuta andare così.- dice la voce di Scott.

-Credimi, ne sono consapevole.- dice la voce di.. Gerard, il nonno di Allison.

-Ho fatto tutto quello che mi ha chiesto di fare. faccio parte del branco di Derek, le ho dato le informazioni, le ho detto che Matt controllava Jackson..- dice ancora Scott.

-Ci occuperemo noi lui, va dai tuoi amici. Lascia Matt e Jackson a me e pensa a tua madre. Va.- continua Gerard e poco dopo Scott ci sfreccia davanti senza vederci.

-Ti prego, dimmi che tu ne sapevi qualcosa.- sussurro a Derek che continua a sorreggermi.

-A quanto pare nessuno dei due sapeva qualcosa.- mi risponde lui e li capisco che stavolta Scott l'ha combinata grossa.

   
 
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