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Autore: KurryKaira    10/07/2021    1 recensioni
Questa storia sarà suddivisa in più atti e racconterà di quell'amicizia particolarmente profonda che è nata tra i due compagni di squadra Ren Tao e Horokeu Usui durante il torneo. Nel primo atto vediamo concludersi lo Shaman Fight, gli sciamani sono costretti a salutarsi e fare ognuno ritorno alla propria vita, ma lo sciamano del fulmine e quello del ghiaccio leggono nelle stelle che non basterà un semplice "ciao" per potersi dire addio, e in compagnia di Chocolove trascorrono un ultima giornata a Nezumiland.
Negli atti successivi il tempo passerà e scopriremo l'evoluzione del loro rapporto.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Horo Horo, Ren Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si lasciarono alle spalle quel chioschetto per poi allontanarsi da quelle vie affollate.
Arrivarono in un paesaggio più isolato che mostrava piccole alture e qualche pianta sparsa; non c'era nulla qui che poteva coprirli dal sole ma il luogo era veramente rilassante. Si sedettero tutti e quattro su alcuni frammenti di pietre sparse a guardare quello spettacolo naturale.
Poco dopo il bambino si alzò iniziando a correre qua e la tra le colline e i cespugli.
Ren:- Non affaticarti troppo, fa caldo!- Gli urlò ma vederlo divertirsi lo rendeva sereno, si gustò la scena rimanendo seduto accanto alla sorella e il compagno.
Jun:- Beata la vitalità dei bambini! Noi sembriamo già dei vecchietti stanchi!- Sorrise e i due annuirono ricambiando il sorriso.
Poi Ren ebbe quasi un'illuminazione:- Ora che ci penso non c'è bisogno di andare in Hokkaido- parlando all'altro sciamano:- Tu puoi portare la neve qui.-
Horohoro:- Mm?-
Jun ridacchiò piano.
Ren:- Fa caldo, fai qualcosa, fai vedere un po' di neve a mio figlio.-
Horohoro:- Ma portalo un po' in giro a vedere il mondo piuttosto. Perché affaticare me? E' il mio giorno libero!- Annoiato.
Ren:- Anche il suo- sottolineò un po' arrabbiato.
Il lupo sbuffò pesantemente, sconfitto, e poco dopo intorno a loro iniziò a nevicare piano.
Men si fermò rendendosene conto e alzò il naso al cielo guardando quei fiocchi cadere. In un primo momento si chiese come fosse possibile che nevicasse con quel caldo poi intuì guardando lo sciamano così amico di suo padre.
Il giapponese, sempre seduto accanto agli altri due, da lontano gli sorrise, Men si limitò a guardarlo col suo solito faccino imbronciato, poco dopo però gli sorrise appena e questo riempì il cuore dello sciamano di ghiaccio.
Non ci volle molto a far sì che quel piccolo perimetro intorno a loro si riempisse di neve. Jun si alzò piano e improvvisamente lanciò una palla di neve al fratello, colpendolo in pieno.
Ren arrabbiato:- Che diavolo fai?! Non siamo noi i bambini!-
Jun:- Ahahah, quanto sei noioso fratellino! Giochiamo un po'!- Gliene lanciò un'altra, Ren la schivò, con una capriola all'indietro si alzò riempiendola di palline fredde.
Il giapponese guardava tutti e tre i Tao divertirsi ridacchiando seduto in disparte, ma poi le palle di entrambi i fratelli colpirono anche lui costringendolo a unirsi alla mischia mentre il piccolo si divertiva intorno a loro.
La battaglia di neve durò diversi minuti fino a quando la maglia dell'Ainu venne strattonata insistentemente. Si voltò, era Men che voleva attirare la sua attenzione.
Horohoro incredulo:- Che c'è?- Si fermarono dal giocare anche il padre e la zia.
Il bambino, sempre imbronciatissimo e un po' rosso, mostrò lui una tavola di legno che aveva trovato in mezzo ai cespugli.
Ren ridacchiò intuendo.
Spazientito dal silenzio del giapponese il piccolo gli urlò:- Allora, vuoi insegnarmi qualcosa o no?!-
Horohoro tolse lui il pezzo di legno dalle mani osservandolo non convinto:- Mmm. Non è proprio una tavola da Snowboard ma...- sorrise a 32 denti:-...possiamo provare!-
Men sorrise appena, ma era chiaramente felice della risposta.
I due fratelli decisero di tornare adulti e si fermarono vicini a guardare il bambino e il suo "istruttore" divertirsi e litigare tra la neve.
Quando il bambino cadeva, proprio come due bravi parenti, ridevano di lui, ma mai quanto il giapponese. Ogni volta che succedeva Men prendeva quel pezzo di legno e minacciava di farlo a pezzettini ma Horohoro glielo toglieva dalle mani cercando di calmarlo chiedendo scusa.
E il tempo passava in serenità. Chissà, forse una serenità momentanea, perché alcuni dolori non vanno via mai, ma almeno potevano sentirsi grati di avere un po' di tempo da passare felici, insieme.
Ren:- Comunque, tutto sommato, se la cava meglio di me.-
Jun lo guardò stupita:- Perché? Hai provato la tavola anche tu?-
Ren, irritandosi leggermente non avendo tutta questa voglia di parlarne:- Mm. Sì, ogni tanto, quando andavo in Hokkaido da lui.-
Jun:- Immagino tu provassi un vero Snowboard allora, non una tavola di legno marcio trovata in giro- ridendo.
Ren:- E nonostante questo è comunque più bravo di me- aggiunse a voce bassa:- Ero anche più grande di lui...-
Jun non smetteva di guardarlo sorridendo sincera.
Ren quasi arrossì:- Che c'è?!-
Jun:- Mpf, niente, non posso guardare il mio bellissimo fratello??-
Ora arrossì davvero distogliendo lo sguardo imbronciato, sembrando ancora di più il figlio.
Jun:- Facevo bene a costringerti ad andare a trovare Horohoro!- Continuò poi:- Quando tornavi eri sempre sereno!-
Ren:- Non sono mai sereno- sottolineò sarcastico.
Jun diede lui due colpetti sulla fronte:- Non dico che ti mostravi sereno come un essere umano, ma per essere tu eri sereno!- Rise irritandolo ancora di più.
Poi Ren sembrò perdersi ancora una volta in vecchi ricordi e guardando quel ragazzo che si sporcava di fiocchi di neve insieme a suo figlio non riuscì a trattenere un sorriso così dolce da sembrare umano.
Jun lo guardava ancora leggendo qualcosa in quegli occhi quasi lucidi.
Jun:- Sai? Prima di vederti sposato, pensavo che vi unisse un legame più profondo di un'amicizia- confessò.
Ren sussultò continuando a guardare quei due, il rossore sulle guance non era ancora passato.
Ren:- Ah sì?...-
Jun:- Non ti sei arrabbiato?-
Ren la guardò col suo solito sguardo senza dire nulla.
Jun sorrise:- Bene! In fondo stai maturando molto fratellino!- E sbuffando il ragazzo ricambiò il sorriso.
Jun:- Però...- poggiò una mano sulla sua spalla:-...non l'hai nemmeno negato!- E ridacchiando tornò a giocare con la neve quasi come una bambina.
Pochi minuti dopo il bambino e l'adulto smisero di giocare con quella tavola e stanchi si lasciarono cadere a terra. Quando la neve intorno a loro si sciolse completamente Ren e Jun si accorsero che lo sciamano che realizzava quell'oversoul si era addormentato in mezzo a quelle rocce, e che il piccolo Men lo aveva seguito in quel sonno addormentandosi tra le sue braccia. Si mostrava sempre così scontroso per l'età che aveva, ma vederlo dormire beatamente tra le braccia di un adulto che non fosse suo padre lo mostrava tenero e adorabile come il bambino che era!
Jun e Ren si avvicinarono loro ridendo di quella scena, ma a quest'ultimo soprattutto la cosa scaldò veramente il cuore. In realtà, anche se non lo dava a vedere, ci teneva veramente tanto che i due andassero d'accordo e considerando i modi in cui il piccolo sciamano lo trattava poteva considerarsi soddisfatto. Men trattava Horohoro più o meno come faceva lui, ridendo di gusto, pensò che d'accordo più di così non si poteva andare!
Si lasciò scivolare vicino loro anche lui poi, stendendosi dal lato del figlio, alla destra del giapponese.
Jun lo guardò dall'alto:- Che fai? Vuoi dormire con loro?-
Il cinese abbracciò delicatamente il figlio senza toglierlo dalle braccia dell'altro.
Ren:- Perché no?- Allungò la mano libera verso la sorella:- Non sei stanca anche tu? Vieni qui, puoi stenderti accanto a me, sorellina!-
Era talmente dolce che Jun quasi si commosse, e seguendo il suo consiglio si stese accanto a lui.
I due fratelli però non presero veramente sonno e rimasero a chiacchierare a voce bassa per non svegliare gli altri due.
- Siamo una bella famiglia, vero?- Gli disse la sorella poggiata sul fianco sinistro, voltata verso di lui.
Ren sorrise, aveva i capelli un po' scompigliati sul volto, annuì.
Jun:- E oggi intendo tutti e quattro- sottolineò.
Ren cercò la mano del ragazzo del nord, la strinse:- Lo so- disse e Jun sorrise bellissima senza aggiungere altro.
Poi il giapponese si svegliò urlando e alzandosi d'improvviso, il bambino venne scaraventato via dal suo gesto e di conseguenza si svegliò sbraitando contro lo sciamano di ghiaccio. Allo sbraitare si aggiunsero gli altri due Tao, l'Ainu si scusò dicendo di aver avuto un'incubo che però ora non riusciva più a ricordare.
In ogni caso ora erano tutti svegli, e anche un po' nervosi, e decisero di spostarsi da lì.
Tornarono tra quelle bancarelle dove Horohoro decise realmente di prendere qualcosa a sua sorella dicendo che glielo avrebbe spedito.
Jun fece una battuta:- Per renderla felice nel pacchetto dovresti esserci anche tu!-
Horohoro:- Per vedere me dovrà ancora aspettare, purtroppo!-
Men:- Tsz. Purtroppo. Se non ti piace stare qui, vattene- scontroso come suo solito.
Horohoro gli rispose stizzito a sua volta:- Guarda che se dici così sembri solo geloso!- Rise prendendolo in giro, poi aggiunse:- Scusa se mi manca mia sorella!-
Men:- Quella di cui sono comunque meno fastidioso.-
Horohoro spiazzato:- I bambini ricordano proprio tutto eh?-
Continuarono a girare un po' finché si accorsero che il sole iniziava a tramontare e fortunatamente l'aria si rinfrescava. Come la sera arrivò decisero di cenare insieme in un ristorante di lusso, dove tanta era la tranquillità dei tre Tao tanto il disagio dell'Usui.
Finita la cena tornarono nella casa dei Tao; Jun aveva portato ai genitori qualcosa dal ristorante rendendoli felici.
Jun ai due sciamani:- Rimaniamo tutti qui per sta notte, ormai è tardi.-
Horohoro non rispose ma il suo sguardo sembrava dirle esattamente "scherzi? Sai benissimo quanti cadaveri ci sono qui dentro".
Ma Ran ridacchiò sfiorandogli le spalle e con un leggero sarcasmo:- Non fare troppi complimenti! Ormai sei quasi uno di famiglia. Per dire...- E andò col marito a consumare il pasto.
Horohoro:- Per dire? Per dire cosa?- Guardando ancora non convinto i due fratelli che alzarono semplicemente le spalle.
Passarono un altro paio d'ore, Men fu il primo ad andare a dormire, inzialmente costretto dai nonni ma in effetti non ci mise molto a prendere sonno. Poi i due nonni e la zia lo seguirono a ruota.
Rimasero svegli un altro po' solo i due ragazzi che in passato parteciparono insieme allo shamanfight. Uscirono fuori affacciandosi al balcone del penultimo piano della residenza dei Tao.
E guardarono insieme quelle stelle, ancora una volta.
Stettero in silenzio a godersi il vento e il paesaggio per diversi minuti.
Poi Ren sfiorò la mano del compagno che era poggiata sul cornicione. Lui si voltò.
Horohoro:- Va tutto bene?-
Ren:- Oggi sì- gli rispose in una sincera tranquillità continuando a guardare quelle stelle.
Horohoro:- Ascolta, ma per caso... mi stavi stringendo la mano anche prima? Quando io e Men ci siamo addormentati?-
Ren annuì senza perdere quel sorriso appena accennato.
L'Ainu quasi imbarazzato ricambiò la stretta di mano constringendo il ragazzo a voltarsi verso di lui:- Ren, ma tu per caso??...-
Ren:- Cosa?- Perdendo ora il sorriso un po' innervosito.
Horohoro:- C'era Jun con noi. Non te ne sei vergognato??- Prese tra le mani le sue spalle.
Ren:- Io ti amo Horokeu Usui- disse con estrema serietà mentre il vento scompigliava loro i capelli.
Il lupo teneva ancora le spalle dell'altro, si agitò profondamente ma rimase in silenzio ad osservare il compagno.
Ren:- Perché dovrei vergognarmene?... Quanto sarei ipocrita?- Sorrise appena con una nota di sarcasmo ricordando il discorso di diversi anni prima.
Dopo qualche secondo di silenzio il giapponese lasciò le spalle del ragazzo libere di respirare, portando piano le braccia verso i fianchi.
Poi finalmente ebbe il coraggio di dire qualcosa:- Mi... mi stai prendendo in giro?-
Ren:- Piantala di fare il cretino, non ti sto prendendo in giro!-
Horohoro, un po' scioccato:- Continui a non essere gentile con me però...-
Ren nervoso:- Non si può essere gentili con te. Mi chiedi troppo.-
Altri secondi di silenzio e poi una risata a spezzarlo, quella del lupo.
Si voltò a riguardare le stelle mentre il cinese, ora leggermente imbarazzato, continuava a guardare lui.
- In ogni caso, sono io che devo ringraziare te- gli disse l'Ainu, Ren si incuriosì.
Horohoro:- Ci sei sempre stato per me.-
Continuò:- L'hai detto e l'hai mantenuto. Tutto quello che in questi anni abbiamo costruito grazie al vostro aiuto, Tao, è meraviglioso, e io non so come sdebitarmi, davvero- ora si soffermò a guardare gli occhi di fulmine dell'uomo che amava.
Ren non sapeva come rispondergli, si limitò a sorridere di nuovo, poggiando poi piano la testa sulla spalla dell'altro riguardando quelle stelle.
Sentì poi un leggero singhiozzare.
- Che fai? Piangi?!- Si alterò leggermente il proprietario di casa rimanendo con "l'ospite" affacciato al balcone.
- Non piango. E' solo che...- quel bellissimo paesaggio sembrava infondergli un eterno coraggio:- ...ho dovuto aspettare tanti anni per vedere ricambiato questo sentimento- si asciugò una piccola lacrima:
- Niente, è stato bellissimo- ammise ridendo quasi di sé stesso.
- Quanto sei patetico- infatti rispose in una soffocata e timida risata lo sciamano dei fulmini.
Pensavano entrambi che ci sarebbe stato altro da dover raccontare, pensavano entrambi che sarebbe stato molto più difficile, e invece fu tutto quasi così scontato.
Non c'era più niente da raccontare e forse d'ora in avanti sarebbe stato tutto un po' più facile. Perché ogni dolore, per quanto duro possa essere, fa meno male se lo si affronta insieme.
E ora che non c'era più niente a trattenere questo rapporto, il ragazzo di Kishu, sentiva che il suo posto poteva anche essere con lui.
E passarono altre notti a godersi quelle stelle, insieme.
  
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