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Autore: ArrowVI    14/07/2021    0 recensioni
Gli umani regnano su Gaia, ma le pietre di questo continente trasudano memorie di creature ben più antiche e potenti.
Sono passati circa diciassette anni da quando l'imperatore dei Dodici Generali Demoniaci è stato imprigionato nel mezzo di questo e un altro mondo... Ma, ormai, il sigillo che lo teneva rinchiuso sta cominciando a spezzarsi.
Cosa accadrà quando Bael sarà libero? Verrà fermato o porterà a termine il piano che, diciassette anni fa, gli è stato strappato dalle mani?
Quattro nazioni faranno da sfondo a questa storia:
Mistral, Savia, Asgard ed Avalon.
Io vi racconterò di quest'ultima......
Come? Chi sono io? Non ha importanza, per adesso...
Umani contro Demoni... Chi sarà ad uscirne vincitore?
Se volete scoprirlo allora seguitemi... Vi assicuro che non rimarrete delusi dal mio racconto.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 11-3: Andromeda

 


Quando Asteroth fece crollare il muro davanti a se, il suo sguardo si spostò istantaneamente sui tre umani che vide a qualche decina di metri da lui.
La sua rabbia cominciò a ribollire dentro le sue vene ancora più intensamente quando vide Andromeda estrarre la sua spada, rivolgendola poi verso di lui.

Riconobbe in un istante quella lama... Era diversa da quella di Xernes, sapeva che non fosse stato il Gran Generale a uccidere suo fratello.
La lama del soldato... Era più fine, più lunga. Sapeva che Nergal fosse caduto per mano sua.


I suoi occhi si fecero enormi, sangue cominciò a riversarsi nelle sue sclere e digrignò i denti così intensamente da ferirsi da solo.
Non pensò a nulla, non disse nulla: le sue dita si allungarono, diventando affilate come rasoi grazie alle squame che avvolsero il suo corpo, mentre si preparò a lanciarsi verso quell'umano con un solo obiettivo in mente.


Ucciderlo.



Xernes osservò in silenzio Asteroth emergere dal polverone che sollevò buttando giù un altro muro del palazzo, sapendo che quello scontro sarebbe potuto essere più difficile di quanto si fossero aspettati.
Fino a quel momento, infatti, Asteroth non fece mai sul serio. Sia contro Helena e Mikoto, sia contro di loro, Asteroth non mostrò mai la sua vera forza... Ma sapeva che stavolta sarebbe stato diverso.
Fu in grado di vedere l'odio e la rabbia che lo avvolse semplicemente guardandolo negli occhi.


<< Quello è Asteroth, giusto? >>
Domandò Andromeda al suo generale, sguainando la sua lama e rivolgendola verso il demone senza mai perderlo di vista neanche per un secondo.

<< Dobbiamo fare attenzione. >>
Rispose il Gran Generale, toccando l'elsa della sua lama.

<< Rispetto alle nostre informazioni, quel demone è molto più forte. >>
Aggiunse subito dopo.

<< Se dovessimo affrontarlo tutti e tre insieme... >>
Disse Ehra, attirando l'attenzione di Xernes ma non quella di Andromeda.

<< ...Non avrebbe nessuna chance di vittoria. >>
Continuò subito dopo, mentre si alzò dal terreno tirando un profondo sospiro e asciugando finalmente le lacrime che, fino a qualche secondo prima, le rigarono il volto.



<< No. >>
Bastò quella parola a cogliere Xernes ed Ehra alla sprovvista.

Andromeda continuò a fissare il demone davanti a se con uno sguardo di sfida, infastidito e rabbioso.

<< Sono piuttosto incazzato, al momento. Voglio sfogarmi un po', lasciate che me ne occupi da solo. >>
Continuò subito dopo.
Quelle sue parole non andarono assolutamente a genio, a Xernes, che ben presto cominciò a rimproverarlo.

<< Assolutamente no. >>
Disse, con tono autoritario.

<< Non hai visto di cosa quel demone sia capace, Andromeda. Non ho alcuna intenzione di perdere un altro soldato. >>
Aggiunse subito dopo, ma i suoi ordini non lo raggiunsero.


In quell'istante la mano con cui Andrew mantenne la sua spada cominciò a tremare.
Quelle parole gli fecero capire che non fosse solo lui a credersi debole... Ma che anche gli altri sapessero che non fosse abbastanza forte per affrontare certi nemici.

E saperlo, non fece altro che fargli ancora più male.
Per anni tutti continuarono a ripetergli che sarebbe dovuto essere il più forte, che il suo unico compito era quello di sconfiggere i demoni e diventare un pilastro per la gente di Avalon.



<< No, stai sbagliando tutto! >>
Ruggì suo padre, quando Andromeda fallì a seguire le sue istruzioni, colpendolo poi con forza in faccia con uno schiaffo.

<< Stai usando quella spada come se fosse una maledettissima mazza, ti ho detto che devi essere rapido e preciso con i fendenti! >>
Esclamò subito dopo, senza distogliere lo sguardo dal ragazzino in lacrime davanti a se.

<< S-Scusami... >>
Rispose un giovane Andrew, in lacrime, disteso nel terreno, perdendo sangue dalla bocca.

<< Smetti di piangere come una femminuccia e alzati subito! Altri cinquecento fendenti, cinquanta in più ogni volta che mancherai il bersaglio! >>
Continuò subito dopo, afferrandolo per un braccio e obbligandolo a rialzarsi.



<< Quel ragazzino è una perdita di tempo. >>
Disse l'uomo, durante una cena con i suoi colleghi. Andrew ascoltò in silenzio la discussione da dietro un muro.
Il tavolo era pieno di varie prelibatezze provenienti da tutto l'impero, era così tanto che non sarebbero mai riusciti a finirlo tutto.
Il cibo non mangiato, sarebbe stato dato in pasto ai porci.

<< Non dovresti parlare così di tuo figlio, Lord Scram. >>
Ridacchiò un uomo in giacca e cravatta, mentre continuò ad azzannare avidamente un pezzo di carne.

<< Non so che fare. >>
Continuò suo padre, azzannando anche lui un'ala di pollo, per poi bere un enorme sorso di vino.

<< E' inutile, avrei fatto meglio a far abortire quella cagna e provare altrove. >>
Aggiunse subito dopo, mentre gli uomini con cui era seduto al tavolo cominciarono a ridere di gusto.

<< Non dire così, Scram. Sono sicuro che con abbastanza lavoro riuscirai a trasformarlo nell'arma che ci hai promesso. >>
Disse il secondo ospite.

<< Lo spero per lui. >>
Concluse suo padre.



Il giorno in cui Andrew incontrò Arthur per la prima volta, lo vide in compagnia di Xanders Ravier. 
Sia Arthur che il suo maestro notarono immediatamente lo sguardo spento e freddo di un ragazzo di appena otto anni, che il padre obbligò a unirsi all'esercito.

<< Vede, Gran Generale Xanders. >>
Disse Scram, sorridendo e abbracciando suo figlio.

<< Mio figlio Andrew ha preso i voti migliori all'accademia militare di Mistral, e ha persino saltato anni grazie alle sue abilità. Sono sicuro che lei sarà in grado di spremere a fondo il mio ragazzo per renderlo ancora più forte di quanto non sia. Dopotutto, ho promesso che avrei donato all'impero un soldato eccellente. >>
Sentendo quelle parole, Arthur si avvicinò lentamente verso Andrew, inchinandosi davanti a lui e accarezzandogli i capelli.
Andrew, però, non ebbe la minima reazione. I suoi occhi rimasero spenti e vuoti, e Xanders lo notò istantaneamente.

<< Lord Scram... >>
Disse Xanders, posando il suo sguardo minaccioso sul padre.

<< Questo ragazzino sembra piuttosto... Freddo. >>
Aggiunse subito dopo.
Quelle parole sembrarono cogliere Scram alla sprovvista, che cominciò rapidamente ad andare nel panico.

<< Si, v-vede... L'ho cresciuto personalmente per farlo concentrare nell'arte della spada, per questo non ha avuto molte... Interazioni con altre persone, al di fuori di me e i suoi istruttori. Perdoni la sua maleducazione, Gran Generale. >>
La risposta del nobile non convinse per nulla Xanders, che non smise di fissare l'uomo con uno sguardo furioso neanche per un istante.
Poi sospirò.

<< Accetto la sua offerta, Lord Scram, a condizione che la tutela del Giovane Andrew venga affidata a me e al mio studente, Arthur, durante gli anni in cui lo alleneremo. >>
Quelle condizioni non andarono a genio a Scram, ma non poté assolutamente negoziare con lui.
Digrignando i denti, le accettò.



"Solamente un'arma.
E' questo che volevano che io fossi. 

Dodici ore di allenamento al giorno, botte su botte per ogni singolo errore, isolato da chiunque e privato anche di mangiare quando non riuscivo a fare ciò che mi chiedevano.

Continuarono a ripetermi che quello fosse il mio lavoro, che quello fosse il mio scopo, che gli unici nemici su cui dovevo rivolgere la mia rabbia fossero i Demoni.

'Tu sarai l'arma di Avalon!'
Era solito urlare mio padre, ogni volta che sbagliavo qualcosa.

'Ricomincia da capo!'


Essere il più forte è stata l'unica cosa che mi hanno insegnato. Durante uno scontro, dovevo essere impeccabile... Insuperabile, invincibile.
Se non sono il più forte... Se ci sono demoni che non posso sconfiggere...


...Per cosa cazzo ho sofferto?!"




<< Generale... >>
Disse Andromeda, attirando l'attenzione del suo superiore.

<< Mi permetta di risolverla da solo. >>
Aggiunse subito dopo.
La sua voce cominciò a tremare, forse dalla rabbia, o forse dal terrore... Xernes non fu in grado di vedere l'espressione nel volto dell'Asso dell'Impero.

<< Posso farlo. Ne sono in grado, non dubiti anche lei di me. >>
Aggiunse subito dopo.



Quel giorno, la porta della casa di Andrew venne abbattuta con forza quando tutta la sua famiglia si trovava ancora dentro il palazzo.
Scram urlò dal terrore, quando vide una ventina di soldati armati entrare nella sua casa, puntando le loro armi verso di lui.

<< Cos- Cosa state facendo?! Vi faccio arrestare tutti, sapete chi sono io?! >>
Ruggì, inferocito.

Fu in quell'istante che Xernes entrò dentro la casa, una mano sull'elsa della sua spada e un'altra intenta a reggere il suo bastone.

<< Scram Medals. Sei in arresto per abuso minorile, violenza fisica e mentale, corruzione, abuso di potere e per essere un fanatico dell'Imperatore Maledetto. Qualunque cosa tu dirai sarà usata contro di te. >>
Disse subito dopo, puntandogli la spada in faccia.


In quell'istante un giovane Andrew corse verso il padre, urlando il suo nome, spaventato.

<< Non devi più difendere questo maiale, Andrew. >>
Le parole di Xernes sembrarono come un fulmine a ciel sereno, per il ragazzino.

<< Ti farò marcire in una cella umida fino all'ultimo dei tuoi giorni. >>
Ruggì Xernes, parlando a Scram.




<< Non dubito di te, Andrew. >>
Rispose il Gran Generale, sospirando.
Le sue parole sembrarono sollevare il morale di Andromeda, che fece un profondo sospiro. 

<< Mio padre ha visto le tue capacità, e io non le ho mai messe in dubbio. Se le cose dovessero mettersi male, interverremo all'istante. >>
In quell'istante, un grosso sorriso si fece largo nel volto di Andromeda, mentre afferrò con forza la sua spada.

<< Non ti deluderò, Xernes. >>
Disse Andrew, con una espressione decisa.



<< S-Signore... >>
Disse un giovane Andrew, subito dopo che i soldati portarono via suo padre, a Xernes.

<< Non serve che mi ringrazi. >>
Rispose l'uomo autoritario, con una voce minacciosa.
In quell'istante Andrew cominciò a singhiozzare.



< Non sono buono come mio padre, so di non essere un santo. Ma certe cose... Non riesco a sopportarle. >
Pensò Xernes, fissando il silenzio un ragazzino che scoppiò in lacrime davanti a se, mentre Arthur corse da lui, abbracciandolo.

< Il precedente imperatore non solo ha macchiato Avalon di crimini terribili, ma ci ha spinto dentro una guerra contro le altre nazioni e anche dopo la sua morte ha lasciato in circolazione dozzine di nobili corrotti e privi di spina dorsale. Ho intenzione di rivoltare questa nazione come un calzino. >

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Fine del capitolo 11-3, grazie di avermi seguito e alla prossima!


 

   
 
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