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Autore: Nenottina    30/07/2021    2 recensioni
Se si toccano i tasti giusti, perfino il cuore più nobile può diventare corrotto. Peccato che senza Ladybug salvare Parigi risulti piuttosto complicato...
Uno spoiler? Non si tratta di Princess Justice.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aria austera di Gabriel aumentò immediatamente la tensione in parte già presente nella sala, e quasi senza accorgersene le tre ragazze interpellate per quel piccolo progetto si allinearono l’una accanto all’altra, mentre Adrien ed Alya si sistemarono poco lontano, come semplici spettatori.
« Siete tutte qui, molto bene » commentò l’uomo, scendendo la grande scalinata insieme alla sua assistente.
« Buongiorno signor Agreste » Lila fu la prima a salutare, civettuola, con aria improvvisamente più allegra e solare come se nulla fosse accaduto.
« Signor Agreste, è sempre un piacere rivederla » aggiunse Chloé con un sorriso smagliante.
L’ultima rimasta, invece, si mise semplicemente a fissare quella figura imponente ad occhi sgranati per diversi secondi prima di ricordarsi che era buona educazione salutare « B-Buongiorno… »
Naturalmente, tutte e tre erano in attesa di conoscere il verdetto, ed anche i loro spettatori.
« Non vi ruberò molto tempo » disse loro Gabriel, dopo aver ricambiato i loro saluti con un cenno del capo. Nathalie in quel momento superò l’uomo, prendendo il primo dei tre album e lasciandolo nelle mani di Lila.
« Ho apprezzato molto il tuo lavoro, signorina Rossi. Ti annuncio fin da adesso che uno dei tuoi modelli farà parte della mia prossima collezione. Naturalmente, a tuo nome. Sul resto ci accorderemo in un altro momento »
Quella decisione suscitò lo stupore generale delle altre ragazze presenti, Alya compresa, ma in compenso la gioia dell’interpellata a quelle parole per poco non esplose, tanto che per la prima volta dopo molto tempo la sua parve una reazione pienamente sincera perfino ai compagni « Non so come ringraziarla, signore! Sarà un vero onore per me poter lavorare con lei, anche se solo per un singolo capo d’abbigliamento. Non la deluderò »
Nessuno immaginava che Lila avesse anche delle doti artistiche da sfruttare nel campo della moda, ma era chiaro che la castana diede poco peso alla sorpresa che aveva provocato negli altri, dato che si limitò ad un sorriso verso Marinette e Chloé che avrebbe potuto significare tutto, come non significare nulla.
La corvina, in particolare, per poco non rimase pietrificata sul posto. Non sapeva se questo volesse dire che per lei e per la bionda non ci potevano essere altre possibilità, ma in cuor suo si augurava che il grande stilista avesse scelto di inserire anche uno dei suoi modelli, o più.
Inoltre, l’idea che Lila iniziasse a frequentare quella casa e potesse passare chissà quanto altro tempo insieme al suo adorato Adrien le faceva raggelare il sangue nelle vene. Se un giorno fosse riuscita a stregarlo con le sue moine, per la sua storia d’amore sarebbe stata la fine, e lei non poteva permetterlo.
« Signorina Bourgeois, anche il tuo è un ottimo lavoro » proseguì l’uomo a quel punto, rivolgendosi alla figlia del sindaco mentre Nathalie le lasciava il blocco da disegno tra le mani « Purtroppo, temo che il tuo stile si differenzi fin troppo dal mio, perciò inserire nella nuova collezione uno dei tuoi capi snaturerebbe il design dell’intera linea di abbigliamento. Dovresti chiedere a tua madre, Audrey potrebbe apprezzare il tuo lavoro »
L’espressione di Chloé si trasformò immediatamente in un broncio. Dapprima incredula, un attimo dopo sembrava quasi volergli ringhiare contro « Ma… Signor Agreste! Non potete farmi questo! » protestò, battendo un piede per terra con l’intento di dare più enfasi alle sue parole « Non ricorda più chi è mio padre? Mi basta una parola- »
« Chloé, non prendertela » intervenne Lila a quel punto, posando gentilmente la mano libera sulle spalle della compagna « Non hai capito ciò che ti sta dicendo il signor Agreste? Ha appena affermato che tu hai già sviluppato uno stile tutto tuo, così unico che i capi che hai disegnato non potrebbero mai abbinarsi con quelli della sua collezione. È un bellissimo complimento, secondo me… »
La bionda a quel punto incrociò le braccia al petto, di nuovo con quell’aria sprezzante che la caratterizzava fin troppo spesso « Sì, io… Beh, potrei effettivamente collaborare con mia madre… »
Gabriel, nonostante non avesse apprezzato la reazione poco garbata della bionda, si accodò a quelle parole, se non altro per calmare le acque e poter concludere quella conversazione « Il tuo stile e quello di tua madre si somigliano. Ci metterò una buona parola »
Alla fine, Chloé si ritenne soddisfatta e finalmente anche Marinette ricevette il proprio album con tutte le sue ultime creazioni, disegnate appositamente per lui. Rispetto alle altre due, in lei l’emozione era particolarmente palese.
« Signorina Dupain-Cheng, sarò sincero. Mi hai sorpreso »
Quelle poche parole bastarono per disegnare un largo sorriso sul volto della corvina e dei suoi due amici. Dopo tutto, se perfino Chloé aveva ricevuto un complimento dal miglior stilista in circolazione, nemmeno il suo giudizio avrebbe dovuto essere così pessimo.
Non era tutto perduto. Forse anche lei avrebbe potuto frequentare più spesso la dimora degli Agreste e far innamorare follemente Adrien, dopo di che si sarebbero sposati, sarebbero andati a vivere insieme in una grande casa con il loro meraviglioso criceto ed avrebbero avuto degli splendidi bambini tutti loro.
« Mi aspettavo molto di più da una giovane promessa come te. I tuoi disegni sono… Mediocri, a dir poco »
Quelle poche parole bastarono per far crollare il suo sogno ad occhi aperti come un castello di carte al vento, lasciando la ragazza completamente spiazzata ed incapace di reagire.
In quel momento, fu come se nella sala fosse stato imposto improvvisamente il silenzio. Nessuno riuscì a dire una sola parola davanti ad un giudizio tanto duro, specialmente conoscendo l’abilità e la creatività dell’interessata.
« Come…? » Marinette riuscì a ritrovare un filo di voce solo dopo qualche secondo, nonostante dentro di sé avvertisse perfettamente l’attacco di panico imminente « Signor Agreste, io… Non… »
Probabilmente, il suo era solamente un incubo da cui si sarebbe svegliata presto. Non poteva essere altrimenti visto che si era concretizzata una delle sue peggiori paure.
Nonostante ciò, Gabriel aveva già smesso di ascoltare e si era voltato per posare un piede sul primo scalino, intenzionato a tornare immediatamente al proprio lavoro « È tutto » annunciò, rivolgendosi poi a suo figlio « Adrien, tu devi prepararti per la lezione di scherma. Saluta i tuoi amici e vai in camera tua a prendere le tue cose, non devi fare tardi »
« Papà… » il biondo protestò debolmente, ma gli bastò vedere l’espressione dell’uomo per avvertire una stretta allo stomaco e distogliere lo sguardo per posarlo sulla compagna dai capelli scuri. Era chiaro che gli dispiaceva per Marinette, ma che non era in grado di rispondere a suo padre e prendere le sue difese. Gabriel non avrebbe comunque cambiato idea.
La risata di Chloé sopraggiunse proprio mentre l’uomo si allontanava verso il piano superiore insieme a Nathalie « Sapevo che si era trattata solamente di fortuna del principiante… Marinette Dupain-Cheng non avrebbe mai potuto avere la stoffa per diventare una stilista migliore della sottoscritta » commentò, beandosi dell’espressione completamente atterrita della compagna con un sogghigno sul volto.
Alya, quanto meno, ebbe la forza di reagire facendo le veci della migliore amica e scoccò immediatamente un’occhiataccia alla bionda tra le più dure che le avessero mai solcato il volto « Marinette, non stare ad ascoltarla. Andiamocene, non ha alcun senso rimanere qui »
Un istante dopo, la ragazza aveva appena finito di prendere la corvina sottobraccio quando Lila si affiancò a sua volta a Marinette e le posò una mano sulla spalla per confortarla, con un’aria chiaramente dispiaciuta, ma che molto probabilmente esprimeva tutto il contrario di ciò che realmente provava in quel momento « Marinette, mi dispiace tanto… Se posso fare qualcosa per te… »
« Lila, non adesso » il tono di Marinette era ormai del tutto spento, non si preoccupò neanche di guardarla in viso dal tanto che la sua espressione era vuota.
Era stata completamente umiliata davanti alla sua migliore amica ed alle due persone che più avrebbero goduto di quel tragico epilogo. Cosa ancor più grave, Adrien aveva assistito a tutto. Il ragazzo che amava ormai aveva scoperto che razza di fallimento fosse, anche come aspirante stilista.
L’aveva deluso, altrimenti non si poteva spiegare lo sguardo ferito che le aveva puntato addosso, senza contare che la corvina stava anche iniziando a tremare esplicitamente, nemmeno le avessero appena fatto fare una doccia gelata in pieno inverno.
« … Scusami, volevo solo essere gentile »
La sua interlocutrice non aggiunse altro, bensì, come se nemmeno avesse sentito, si scostò da entrambe le ragazze che in quel momento le erano accanto e si strinse l’album da disegno al petto prima di correre rapidamente verso la porta ed uscire dalla grande villa senza nemmeno preoccuparsi di chiudere.
   
 
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